Sogni e incubi del terzo capitolo di Dune “Il Messia di Dune”

Il secondo capitolo della saga Dune, diretto con maestria da Denis Villeneuve, si chiude in modo sorprendente e tragico, lasciando il pubblico in trepida attesa per il terzo film. La complicata storia tra Chani e Paul Atreides si conclude con una separazione dovuta a incomprensioni, mentre Paul si prepara a intraprendere una guerra per reclamare il trono di Imperatore. La rabbia espressa dal personaggio di Zendaya alla fine della Parte Due è intensa e Villeneuve ha dichiarato di avere già in mente come gestire il terzo film, attualmente in fase di scrittura. Il regista ha sottolineato che c’è un grande potenziale nel prossimo capitolo e si mostra entusiasta riguardo alle decisioni prese per il suo sviluppo.

La Guerra Santa imminente sarà il fulcro del prossimo capitolo della saga, portando Paul ad ottenere il titolo di imperatore dopo aver conquistato il potere con l’aiuto dei Fremen. Le visioni premonitrici di Paul in Dune – Parte Due anticipano i futuri eventi e le tensioni che il suo potere porterà con sé, creando un’atmosfera carica di suspense e dramma. Mentre le Grandi Case sono costrette a sottomettersi a Paul, il suo potere si rafforza, causando divergenze e conflitti che influenzeranno il suo regno. Il terzo film si annuncia dunque ricco di azione, trame intricate e colpi di scena, promettendo di appassionare i fan della saga.

Denis Villeneuve ha annunciato che il terzo film, intitolato “Messia di Dune”, segnerà la conclusione della sua partecipazione all’adattamento cinematografico delle opere di Dune. Il regista ha chiarito che il suo obiettivo è dare una nuova interpretazione della storia, più fedele alla visione originale di Frank Herbert, sottolineando che il personaggio di Paul Atreides non è destinato a essere un semplice eroe. Il regista ha spiegato che i romanzi successivi alla saga principale di Dune si spingono verso un territorio più esoterico, lontano dalle sue intenzioni cinematografiche. Questa visione chiara e concreta della saga è il motivo per cui Villeneuve concluderà il suo coinvolgimento con “Messia di Dune”.

In una intervista rilasciata qualche giorno fa, Villeneuve ha anche espresso il desiderio di prendersi una breve pausa dal mondo di Dune dopo aver dedicato gli ultimi sei anni alla realizzazione dei primi due film. Il regista ha tenuto a precisare come imprescindibile l’importanza di avere una solida sceneggiatura prima di iniziare la produzione, al fine di evitare possibili imprevisti. Questo periodo di pausa e riflessione è per garantire che se dovesse tornare indietro per realizzare il terzo capitolo di Dune, il risultato finale sia ancora migliore della Parte Due.

Invece, Rebecca Ferguson ha recentemente le sue preoccupazioni riguardo al terzo film della saga: l’attrice, nota per il suo ruolo di Lady Jessica nella saga, ha sottolineato le sfide che il regista Denis Villeneuve dovrà affrontare per portare a termine il progetto. Ferguson ammette che il processo creativo per il terzo film sarà delicato, considerando fattori come la sceneggiatura, il budget e la disponibilità degli attori. Villeneuve ha già iniziato a lavorare sulla storia del terzo film, ma secondo l’attrice è improbabile che l’adattamento sia fedele al romanzo originale. Rebecca Ferguson ha anche espresso il suo desiderio di vedere Timothée Chalamet trasformarsi in un verme sulla scena, anche se ammette di non aver letto i romanzi originali. In ogni caso, l’attrice sembra fiduciosa che il terzo film di Dune sarà all’altezza delle aspettative dei fan.

Dune – Parte Due. L’evento cinematografico dell’anno arriva il 23 maggio in Home Video per Warner Bros

Dune – Parte Due’, l’evento cinematografico dell’anno diretto da Denis Villeneuve, arriva giovedì 23 maggio in Home Video per Warner Bros. Home Entertainment. L’acclamato secondo capitolo della saga ispirata al celebre romanzo bestseller di Frank Herbert sarà disponibile in 4K Ultra HD®, Steelbook, Blu-ray® e DVD.  All’interno delle versioni 4K Ultra HD® e Blu-ray del film saranno presenti numerosi imperdibili contenuti speciali che porteranno lo spettatore alla scoperta degli emozionanti dietro le quinte del film: da un sensazionale approfondimento sul mondo dei Fremen al duro allenamento del cast fino alla realizzazione delle celebri scene di ‘worm-riding’. A partire dal 23 maggio in arrivo anche l’esclusivo cofanetto contenente i due adrenalinici capitoli della saga, disponibile in 4K Ultra HD®, Blu-ray® e DVD.

Dune – Parte Due: la bellezza e l’orrore

Partiamo da un concetto: Dune di Frank Herbert è un romanzo talmente denso e complesso da essere universalmente riconosciuto come “Impossibile da trasporre sullo schermo”. Tuttavia Denis Villeneuve è riuscito, da appassionato che è, a riprodurne fedelmente gli intrighi e le atmosfere facendo intravedere molteplici piani e intricate sottotrame.

Questo articolo non potrà approfondire in maniera esaustiva l’opera di estrema bellezza del regista canadese, ne metteremo però in luce alcuni elementi così come Villeneuve ha fatto in maniera magistrale con il romanzo “Dune”, riportando in auge un’opera del 1965 che vinse i due premi più importanti di genere: il premio Nebula ed il premio Hugo.

“Colui che può distruggere una cosa, la controlla!”

Con una citazione dal romanzo si apre la “Parte Due” di Dune. L’impatto sul pubblico sembra irrilevante poiché chi non ha letto i romanzi non ne può comprendere la profonda implicazione per la storia, ma gli spettatori più attenti, sappiamo, l’hanno tenuta di conto.

L’azione riprende da dove eravamo rimasti, Paul Atreides e la madre Lady Jessica sono in fuga insieme ad un gruppo di Fremen che, guidati dal loro capo Stilgar, sono diretti al sietch Tabr, una delle loro basi nel deserto. La battaglia di Arrakeen è durata una sola notte e si è conclusa con la disfatta di una delle più importanti famiglie nobili dell’Imperium: Casa Atreides è stata distrutta da Casa Harkonnen, segretamente supportata dall’Imperatore Padisha Shaddam IV.

Paul, ormai Duca di Arrakis, intende consolidare il suo rapporto con Chani, una Fremen di grande valore, e si imbatte nella principessa Irulan Corrino, figlia dell’imperatore, durante un’imprevista occasione. Mentre le strade si intrecciano e le alleanze si formano, Paul si rende conto che deve penetrare a fondo nell’anima ardente del deserto per realizzare il suo destino come Mahdi – il messia profetizzato dal popolo Fremen – e come il Kwisatz Haderach tanto auspicato dalle enigmatiche sorelle Bene Gesserit.La guerra di vendetta contro gli Harkonnen e l’imperatore Shaddam IV trascina inevitabilmente Paul verso il futuro, un futuro che è stato mostrato in visioni mistiche e premonizioni. Le profezie si addensano sulla sua mente, guidandolo lungo un cammino irto di pericoli e incertezze, ma anche ricco di potenziali trionfi. Paul Atreides, giovane ma straordinariamente potente, si prepara a sconvolgere l’intero equilibrio di potere nell’universo con la forza delle sue scelte, la saggezza acquisita nel deserto di Arrakis e la fiducia che gli proviene dai Fremen, il popolo del deserto che ora guarda a lui come a un leader in grado di cambiare il corso della storia. Le battaglie imminenti saranno violente e imprevedibili, irrorando i deserti di Arrakis con il sangue degli oppressori e degli oppressi.

Con questa pellicola l’universo di Dune si espande, ne conosciamo altri mondi e tratti: ci vengono presentati l’Imperatore e la figlia Irulan che, come nel romanzo, registra dei diari; restiamo inorriditi dalla brutalità di Feyd Rautha, fratello di Rabban e nipote del Barone Vladimir Harkonnen. Scopriamo inoltre le trame del Bene Gesserit e la loro pazienza nel portare avanti un “piano di intrecci genetici” da centinaia di generazioni allo scopo di generare il Kwisatz Haderach, una mente di tale potenza da poter vedere oltre le barriere dello spazio e del tempo. In tutto questo ci sono Jessica, Gurney, Chani, Stilgar, il deserto, i fremen, la loro profezia e… ovviamente Paul e il suo conflitto tra un destino ed una scelta.

Dune è un mondo complesso, è il pianeta più importante dell’Imperium, l’unica fonte di Spezia, la sostanza sulla quale si regge la Galassia. La Spezia estende la vita, grazie ad essa i navigatori della Gilda annullano lo spazio permettendo così di viaggiare da un sistema planetario all’altro; il Bene Gesserit usa le proprietà della Spezia per estendere la conoscenza. Questi sono solo alcuni aspetti legati alla preziosa sostanza. Come viene più volte evidenziato dal Barone Harkonnen la produzione di Spezia non può interrompersi. Per questo motivo chi può distruggere la Spezia può controllare l’Imperium. Ma Dune parte due non parla solo di questo.

Non andremo qui a svelare la trama o le differenze tra la pellicola e il romanzo ma sono d’obbligo alcune menzioni degne di nota.

Sicuramente l’interpretazione di Austin Butler nel ruolo di Feyd Rautha farà parlare, ha recitato in maniera magistrale il personaggio arrivando a confrontarsi spesso e volentieri con il regista e chiedendo successivamente un confronto persino a Sting, interprete del personaggio nel film del 1984.

Il mood interiore di Paul, combattuto tra ciò che “vede” e ciò che vorrebbe per sé stesso, viene evidenziato più volte fin dall’inizio della pellicola e reso palese nel momento in cui, con tristezza, confessa “Tutte le mie visioni portano all’orrore”. Difatti, se ricordate, già durante la parte uno cercava alternative alle strade che intravedeva.Seppure molto differenti dal romanzo i personaggi di Chani e Jessica mantengono quello strano rapporto ambivalente, caratterizzato da confronti verbali taglienti come un kriss.

Forse lascia perplessi la mancanza di spessore dell’imperatore, interpretato da Christopher Walken, che nel primo film emanava un alone di minaccioso potere nonostante non si fosse mai visto, e della giovane Florence Pugh.

Villeneuve oltre ad avere una grande cura, come per il primo film, dell’impatto visivo e sonoro musicale, ha voluto rendere credibile la società Fremen. Non solo ha ingaggiato il linguista David J. Peterson per curarne gli accenti ed i dialetti, ma ha evidenziato tramite mille sfumature le frazioni sociali e il confronto tra i combattenti del nord e quelli originari del sud, caratterizzati da una incrollabile fede nella profezia legata alla figura del Mahdi, il Messia.

Dune Parte Due è stato girato tra Budapest in Ungheria, Abu Dhabi negli Emirati Arabi, la Giordania e Treviso in Italia presso la tomba Brion, realizzata dall’architetto italiano Carlo Scarpa e scelta in virtù della “predisposizione” ad ambientarci location imperiali.

Gli spettatori hanno dovuto attendere qualche mese in più del previsto, il film doveva uscire nelle sale il 3 novembre 2023, ma tale attesa ha avuto fine e la pellicola si sta posizionando ai primi posti per incasso e per gradimento (95% di gradimento su Rotten Tomatoes).

Intanto sul sito imdb troviamo conferma alla pre-produzione di Dune – Parte Terza che dovrebbe corrispondere alla prima reale trasposizione cinematografica di “Messia di Dune” che Frank Herbert scrisse nel 1969.

Chi ha letto il romanzo sa ovviamente cosa aspettarsi, tutti gli altri potranno solo attendere per scoprire il futuro di Muab’dib.

Dune - Parte Due | Trailer Ufficiale

Villeneuve ha diretto il film da una sceneggiatura scritta assieme a Jon Spaihts, basata sul romanzo di Herbert. Il film è prodotto da Mary Parent, Cale Boyter, Denis Villeneuve, Tanya Lapointe e Patrick McCormick. I produttori esecutivi sono Josh Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt, Kim Herbert, con Kevin J. Anderson in veste di consulente creativo. Villeneuve torna nuovamente a lavorare con il team di filmmakers composto da Greig Fraser, direttore della fotografia vincitore di un Oscar®, Patrice Vermette, scenografa premiata con l’Oscar®, Joe Walker, montatore anche lui vincitore di un Premio Oscar®, Paul Lambert, supervisore degli effetti visivi vincitore di un Oscar® e Jacqueline West, costumista nominata all’Oscar®. La colonna sonora è composta anche in questo secondo capitolo dal Premio Oscar® Hans Zimmer.

Gli amati protagonisti del primo capitolo tornano sul grande schermo affiancati da numerose nuove star internazionali, tra queste: il candidato all’Oscar®, Timothée Chalamet (“Wonka”, “Chiamami col tuo nome”), Zendaya (“Spider-Man: No Way Home”, “Malcolm & Marie”, “Euphoria”), Rebecca Ferguson (“Mission: Impossible – Dead Reckoning”), il candidato all’Oscar® Josh Brolin (“Avengers: Endgame”, “Milk”), il candidato all’Oscar® Austin Butler (“Elvis”, “C’era una volta… a Hollywood”), la candidata all’Oscar® Florence Pugh (“Black Widow”, “Piccole donne”), Dave Bautista (i film “Guardiani della galassia”, “Thor: Love and Thunder”), il Premio Oscar® Christopher Walken (“Il cacciatore”, “Hairspray – Grasso è bello”), Stephen McKinley Henderson (“Barriere”, “Lady Bird”), Léa Seydoux (la saga “James Bond” e “Crimes of the Future”), con Stellan Skarsgård (“Mamma Mia!” i film, “Avengers: Age of Ultron”), la candidata all’Oscar® Charlotte Rampling (“45 anni”, “Assassin’s Creed”) e il vincitore dell’Oscar® Javier Bardem (“Non è un paese per vecchi”, “A proposito dei Ricardo”).

Challengers, la storia di Tashi Duncan raccontata da Luca Guadagnino

Il film Challengers, diretto da Luca Guadagnino, è un’opera che coinvolge profondamente lo spettatore attraverso una trama ricca di emozioni e spunti di riflessione. Il cast eccezionale, composto da Zendaya, Josh O’Connor e Mike Faist, offre interpretazioni magistrali dei loro personaggi, modulando le loro performance in modo impeccabile.

CHALLENGERS | Trailer Ufficiale

La storia di Challengers si sviluppa come un’avvincente partita di tennis, con Tashi Duncan al centro dell’azione mentre cerca di guidare il marito Art verso la redenzione. Tuttavia, il passato torna a galla quando Art si trova ad affrontare sul campo Patrick, un tempo suo amico e ex fidanzato di Tashi, il tutto mentre la tensione tra i personaggi raggiunge livelli altissimi. La componente tennistica del film è curata nei minimi dettagli, con sequenze di gioco che si integrano perfettamente nella trama e contribuiscono ad aggiungere dinamismo alla narrazione. Nonostante alcune forzature, le scene di tennis sono ben realizzate e aggiungono varietà al film. I personaggi sono il vero punto di forza di Challengers, ben scritti e sviluppati in modo convincente. Zendaya, O’Connor e Faist riescono a trasmettere al pubblico emozioni e tensioni autentiche, creando un triangolo amoroso complesso e coinvolgente.

Il film si distingue per il suo ritmo incalzante, il montaggio accurato e una colonna sonora avvincente. Grazie al lavoro di Guadagnino e del team tecnico, Challengers riesce a mantenere alta l’attenzione dello spettatore, offrendo un viaggio emozionante e coinvolgente.

Challengers, in uscita il 24 aprile 2024 nelle sale italiane e distribuito dalla Warner Bros. Pictures, vede Zendaya, vincitrice del Golden Globe, Josh O’Connor, premiato con il Golden Globe e il SAG Award, e Mike Faist, candidato ai BAFTA, protagonisti di una storia avvincente e ricca di emozioni. Luca Guadagnino, regista candidato all’Oscar® e al BAFTA, ha diretto il film da una sceneggiatura di Justin Kuritzkes, con un team creativo che include collaboratori abituali come il direttore della fotografia Sayonbhu Mukdeeprom e il montatore Marco Costa. La colonna sonora, realizzata dai premi Oscar® Trent Reznor e Atticus Ross, contribuisce a creare l’atmosfera coinvolgente del film.

Zendaya regina del red carpet con un abito vintage da urlo!

L’attrice Zendaya ha fatto scintillare il red carpet della premiere di “Dune: Parte II” a Londra con un abito futuristico di Thierry Mugler.

L’abito, che sembra l’armatura di un robot super chic, fa parte della collezione haute couture autunno/inverno 1995 ed è stato protagonista di una delle sfilate più iconiche della storia: la “Cirque d’hiver”.

Immaginate 300 modelle iconiche come Naomi Campbell e Kate Moss sfilare in abiti stravaganti e sorprendenti, con James Brown che chiude lo show con un concerto epico. Praticamente la Woodstock della moda!

Non è la prima volta che una celebrità sceglie un capo di questa collezione leggendaria. Cardi B, ad esempio, ha indossato un abito ispirato alla “Nascita di Venere” di Botticelli ai Grammy del 2019.

Zendaya, con il suo stile unico e la sua passione per la moda vintage, ha dato nuova vita a questo capolavoro di Mugler. Un look che ha fatto impazzire il web e che conferma il suo status di regina del red carpet!

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Cosa ne pensi dell’abito di Zendaya? Lo avresti indossato?

Faccelo sapere nei commenti!

Chi sono le Princess Remixed?

Princess Remixed è il nome di un progetto realizzato da un gruppo di talentuose performer che interpreteno dal vivo le più famose canzoni della Disney arrangiate in chiave: dance, rock, latino e altri generi musicali! Non un semplice tributo musicale, durante lo show, queste splendide artiste insossano gli splendidi abiti sartoriali di alta qualità a tema Disney Bound. Il team è un mix perfetto di performance diverse che danno vita ai brani, attraverso uno show dinamico in continua interazione con il pubblico.

Giorgia Cacciatore, in arte Giorgia Hunter, nasce a Pescara classe ’93, performer e cantante. Fin da piccola si è appassionata di teatro, recitazione, canto dal 2013 si avvicina al mondo del Cosplay e dell’Intrattenimento partecipando a diversi eventi del settore in tutta Italia. Dal 2012, studiando come costumista, realizza tutti i suoi costumi, conseguendo vari premi nel settore. Studia canto, recitazione e danza; diplomata all’Accademia IFA Scuola di Cinema di Pescara. Dal 2014 in poi ha partecipato a vari spettacoli ed eventi di danza, teatro, musical e canto, nel panorama Abruzzese, inoltre ha preso parte al Milano Expo 2015 presentando una esibizione con la compagnia: Momenti Arcaici. Giorgia è stata anche doppiatrice nel film animato: Bangland nel 2016. Nel 2018 ha iniziato a esibirsi come ospite in vari eventi nel settore Comics e nei Centri Commerciali. Nel 2020 inizia a pubblicare sul web cover di cartoni animati e tutorial di costumi ispirati ai classici Disney. Seguita su Tik Tok con 40mila followers e milioni di visualizzazioni. Nel 2022 riscuote un enorme successo con il video su YouTube “la famiglia Madrigal” tratto da Encanto con più di mezzo milione di visualizzazioni. Al momento si esibisce con diverse compagnie nel settore. 

Benedetta Verratti, in arte Crystal Violet, è nata in una città della provincia di Chieti, performer e cosplayer, classe ’98. Muoveva i primi passi fin da piccolina iniziando poi un percorso di studio di danza moderna all’età di 8 anni. Successivamente, all’età di 9 anni, si è impegnata attivamente in una compagnia teatrale dove ha sviluppato la sua passione per la danza, la recitazione e il canto. Ha preso parte in ogni musical ricoprendo ruoli dei del mondo disney fino alla maggiore età. Nel periodo adolescenziale si è appassionata ai balli caraibici studiando con i migliori insegnanti della regione, frequentando anche stage, e nel mentre era già attiva nel campo dell’animazione e intrattenimento per eventi pubblici e privati. All’età di 19 anni si è avvicinata attivamente al mondo del cosplay interpretando molteplici personaggi: dalle principesse, alle supereroine, ad altri personaggi iconici di film e serie più amati degli ultimi vent’anni. Durante il percorso da cosplayer ha migliorato le sue skills nel make up, ha iniziato a cucire parte dei suoi costumi di scena, a studiare canto (concentrandosi nel genere musical) e ha ripreso a studiare danza classica e moderna.

Giulia Cetrullo, cosplayer, fotografa e performer nasce a Pescara nel 1996. Inizia danza classica e segue corsi di teatro in giovane età per diversi anni. Dal 2012 si appassiona al mondo cosplay, interpretando molti personaggi. Successivamente inizia a realizzare molti dei suoi costumi da autodidatta. Amante dell’arte, intraprende un percorso artistico professionale conseguendo un diploma in “Audiovisivo e Multimedia” specializzandosi nella fotografia. Unisce la passione per il cosplay e quella fotografica per specializzarsi nella ritrattistica cosplay, avendo l’opportunità di scattare con diverse figure del settore cosplay, le sue foto sono state apprezzate e utilizzate in diverse occasioni negli eventi più importanti e competizioni del settore. Dal 2019 prende parte a diversi eventi del settore in tutta Italia come figurante, ospite, giudice e performer. Dal 2022 inizia a prendere lezioni di canto aggiungendo un ulteriore disciplina al suo curriculum artistico. Attualmente continua ad essere attiva come cosplayer, performer e fotografa.

Giulia Presti, cantante (soprano lirico) e performer, nasce a Roma, classe ’87. Fin da piccola nutre una grande passione per il canto con il desiderio di esibirsi sul palcoscenico. Dopo due lauree e anni di lavori in vari ambienti, nel 2017 inizia a esibirsi in show dal vivo, concerti e musicals, rigorosamente a tema Disney. Nel 2020 si dedica unicamente al canto lirico, iniziando un percorso con il soprano Giuliana Lanzillotti. Tra il 2021 e il 2022 prende parte a numerose rappresentazioni (e in eventi privati) in giro per l’Italia e soprattutto a Roma come cantante/attrice.

Il compositore e arrangiatore Angelo Di Silvestre comincia a lavorare nel mondo della musica, inaspettatamente nel 2010, ritrovandosi, per caso, come “aiuto fonico da palco” per i “The Kooks” durante un progetto scolastico. Nel 2013, all’ età di 20 anni, è in Svezia e Danimarca (tra Malmo, Lund e Copenaghen), grazie al progetto “Give Music a Chance” diventa anche arrangiatore per un album di beneficienza (ancora disponibile su SoundCloud). Comincia a collaborare inoltre, per varie edizioni, come assistente del direttore di palco, al festival “Indie Rocket Festival” per svariate edizioni (2012- 2016) Comincia a studiare autonomamente da arrangiatore e inizia a comporre Jingle per vari streamer su YouTube e su Twitch. Oggi frequenta il corso di “Composizione Elettronica” al conservatorio “Luisa D’ Annunzio” di Pescara e in più si occupa delle registrazioni audio di vari artisti ed influencer nel campo musicale e/o dei loro arrangiamenti, essendo polistrumentista.

Tom Holland in pausa di riflessione

Tom Holland, in una relazione con l’attrice e collega Zendaya, ha deciso di prendere una pausa di riflessione. Il talentuoso attore infatti fa un passo indietro dalla carriera cinematografica per un anno, a causa del suo ultimo ruolo in The Crowded Room.

Nella serie Apple TV, Holland interpreta Danny Sullivan, un giovane arrestato per un presunto crimine e costretto a rivelare dettagli sulla sua fragile salute mentale in interviste con una giornalista interpretata da Amanda Seyfried.

Holland ha affermato che il ruolo lo ha “distrutto psicologicamente” e ha sentito una forte pressione psicologica sul set. L’attore, che recentemente ha recitato in Spider-Man: No Way Home e Uncharted, ha dichiarato che ha bisogno di una pausa dal lavoro per un periodo. La decisione è stata presa per concentrarsi sulla salute mentale e dedicarsi ad altro.

Non può esserci eroe senza amore

I fumetti potrebbero sembrare privi di valore etico per la società moderna, ma i supereroi creati da Stan Lee sono esattamente l’opposto. Sono carichi di umanità e di emozioni profonde. L’umanità rappresenta la comprensione e la benevolenza verso gli altri, mentre il pathos rappresenta la forza emotiva all’interno di noi, il sentimento di dolcezza e sofferenza che poche esperienze o individui riescono a suscitare durante la nostra vita.

Uno dei più famosi supereroi creati da Stan Lee è Spiderman, il cui alter ego è Peter Parker. Peter è un adolescente orfano, timido e intelligente, che vive con gli zii. Dopo essere stato morso da un ragno radioattivo, acquisisce le abilità di un ragno. Decide di diventare un supereroe dopo la morte dello zio Ben, ucciso da un colpo di pistola. Prima di morire, lo zio pronuncia la celebre frase “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, che diventa il motto di Peter. Decide quindi di combattere l’illegalità e di mettere a rischio la sua vita per proteggere i suoi cari. Lotta perché ha capacità superiori rispetto agli altri uomini e riesce a fare ciò che gli altri non possono. Tutto ciò è mosso solo dall’amore.

Nessun protagonista di una storia potrebbe agire senza amore. Infatti, la parola “eroe” deriva dal termine greco “eros”, che significa semplicemente “uomo” nella sua accezione originaria. Omero utilizzava questo termine per indicare un uomo libero che combatteva per il bene della comunità. Successivamente, Platone nel Simposio ideò una teoria secondo cui l’eroe era diverso dall'”antropos”, che significa uomo in greco, perché l’eroe era legato all’amore.

Non può esserci eroe senza amore.

Peter Parker è costantemente coinvolto nella lotta contro il male, ma anche nei suoi problemi di cuore. Non sa come conquistare Mary Jane, che diventa il bersaglio dei suoi nemici, e quindi è costretto a combattere sia come Spiderman che come Peter Parker. Paradossalmente, i suoi problemi sentimentali coincidono con i problemi dell’intera società. Questo è il ruolo del supereroe: essere coinvolto nelle vicende degli altri e risolverle per il bene comune, come se fossero le proprie difficoltà.

Agire per il bene comune non è qualcosa che solo i supereroi possono fare, molte persone lo fanno, ma chi lo fa con il cuore? Senza cadere nel narcisismo che caratterizza la maggior parte delle persone oggi, mettendo a rischio i propri affetti? Peter Parker è un essere umano con le sue paure, le sue sofferenze, e le sue fragilità, ma le affronta. Questi sono i superpoteri dei personaggi di Stan Lee: saper rischiare, mettere a rischio il proprio cuore. Questo è ciò che rende una vita degna di essere vissuta. Lo scopo dell’autore è sempre stato quello di infondere uno spirito combattivo e pieno di speranza nei suoi lettori. Vuole ispirare la società odierna che è troppo annoiata dalla sicurezza e vittima del consumismo che sopprime lo slancio eroico in ognuno di noi. I suoi personaggi dovrebbero sembrare reali perché tutti noi abbiamo bisogno di loro, non tanto per le loro abilità fisiche, ma per quelle mentali e motivazionali. Le nostre passioni si sono affievolite a causa della mancanza di eroismo nel senso più largo del termine.

Rischiarare è ciò che ci rende vivi. Oggi si pratica l’anti-eroismo rifugiandosi nel benessere perché ci offre sicurezza. A volte si pratica l’individualismo pensando che sia eroismo, ma questo è un errore. Non si rischia per un profitto, si rischia per amore e diventiamo eroi. Come fa Spiderman per suo zio e Mary Jane, come ha fatto Dante per Beatrice. Alla fine, ciò determinerà chi siamo. Solo chi è qualcuno può donarsi agli altri.

Freud non credeva nel miracolo dell’amore. Secondo lui, amare significava idolatrare la propria immagine ideale incarnata dall’amato o dall’amata. In altre parole, dire “ti amo” equivalrebbe a dire “amo me stesso attraverso di te” o “mi amo in te”. Quindi, secondo Freud, sarebbe una passione ingannevole. Ma poi entrano in gioco i poeti, gli artisti e i cantanti. Descrivere le cose che sono, di solito in modo negativo, è compito dei medici, mentre dire come potrebbero essere è compito degli intellettuali e di chi ha delle doti che affievoliscono l’animo. Spiderman, come il Dante della Divina Commedia, si muove in un mondo surreale. Spiderman può sparare ragnatele perché è stato morso da un ragno, mentre Dante è nel mondo surreale per designazione, l’oltretomba. Tuttavia, non ha importanza il contesto. Che il tuo nemico sia reale o immaginario, devi combattere per sconfiggerlo. E l’amore è la battaglia più importante, dove vince chi perdona. Il perdono afferma che la distruzione e la morte non sono le ultime parole sulla vita. Gli eroi non puniscono fino in fondo, perdonano e non uccidono. I supereroi ci insegnano che dire “ti amo” non è scontato. Chi ama sa che bisogna combattere ogni giorno perché l’amato sia immortale ed eterno.

 

La recensione di Dune – Il potere celato

Dimenticatevi di andare a vedere un film di Michael Bay, Dune è un film di Denis Villeneuve. Spesso nell’andare al cinema per vedere opere tratte da romanzi o saghe di alto livello dimentichiamo per un attimo che l’autore della pellicola ha un suo stile personale. Il Dune di Lynch, per quanto deturpato e tagliato dalla produzione che lo riteneva troppo lungo, ne è un esempio. Questo è un film di un regista che ci ha abituati a ritmi moderati ma anche ad un elevatissimo impatto visivo e sonoro. Dune non è da meno! È un film poderoso, potente… come la spezia del deserto, mentre sei in sala, tutt’intorno è Dune; permea l’aria stessa. La potenza delle immagini ti viene addosso come un gigantesco verme delle sabbie mentre le musiche di Hans Zimmer ti penetrano la pelle come vento del deserto.

Dune | Main Trailer Italiano

Uscendo dal campo delle metafore l’opera di Villeneuve è un capolavoro d’impatto sonoro e visivo. La realizzazione di questo film era un sogno per il regista canadese ed è stato naturale che quando la produttrice, Mary Parent, lo ha saputo lo ha immediatamente contattato. L’incontro è stato breve e caratterizzato da una comune visione per rendere al meglio il romanzo di Frank Herbert.  Nel realizzare quest’opera il regista ha messo insieme una squadra di Premi Oscar o candidati tali ed un cast superquotato. La maggior parte dello staff creativo e tecnico è composto da persone con le quali Villeneuve aveva già lavorato in Arrival e Blade Runner: 2049. I nuovi volti dietro la macchina da presa sono il direttore della fotografia Graig Fraser (conosciuto per Rogue One), la costumista tre volte nominata all’Oscar Jacqueline West ed il secondo costumista Robert Morgan, conosciuto per la trilogia de Il cavaliere oscuro.

Le scenografie di Patrice Vermette sono ben studiate e l’ispirazione agli Ziqqurat del deserto, per la realizzazione della fortezza di Arrakeen, è stata essenziale per mettere in evidenza la “residenza del potere”. I costumi sono molto elaborati e ricchi di dettagli, gli stili differenziati.

Gli attori sono eccellenti nei loro ruoli. Una menzione d’onore però va a Stellan Skarsgard che interpreta magistralmente il Barone Vladimir Harkonnen in tutta la sua placida spietatezza e disgustosa brutalità. L’attore mostra una gestione vocale e attoriale fino ad ora evidente come la punta di un iceberg.

Il film narra una storia incentrata sul rapporto che si ha con il potere! Il potere che viene dimostrato, quello che viene subìto, quello immaginato, quello desiderato e quello che passa inosservato! Con questo Dune entri in un universo crudo e decadente dove le grandi famiglie lottano per il controllo di Arrakis e quindi per la gestione della Spezia, la più potente e richiesta sostanza della galassia. Ma ci sono altri poteri di cui si percepisce la presenza: c’è in primis l’imperatore il cui volere/potere influenza le azioni di tutti, c’è la sorellanza Bene Gesserit la cui potenza sta nella pazienza e nella capacità di manipolare intere culture nei secoli. Poi ci sono i fremen… ed il loro deserto che cela un potere che andremo a scoprire solo nel prossimo film. Come nel Trono di Spade il reale protagonista della storia è il Potere, come lo si interpreta e che rapporto si ha con esso. C’è anche chi vorrebbe guardare oltre… ma fa ancora, suo malgrado, troppo parte di questo gioco. La pellicola ha un altro pregio. Ripristina e dà valore alla cultura Fremen dell’acqua ed ai linguaggi segreti del Bene Gesserit aspetti poco evidenti nelle precedenti trasposizioni.

Per chi conosce il romanzo suggeriamo di dimenticare molti dettagli perché assenti, la pellicola lascerà probabilmente insoddisfatti. Villeneuve racconta in questa prima parte una frazione dell’avventura. Ma consigliamo di godersi l’eccezionale resa da Oscar.

Per chi non ha mai letto l’opera di Herbert questo film lascerà molto mistero, curiosità e attesa di scoprire qualcosa di più sul Bene Gesserit, sui Fremen e sull’imperatore!

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