Avicenna: un filosofo persiano che ci fa riflettere sulle odierne AI

Lo studioso Avicenna, conosciuto in persiono come Ibn Sina, morto quasi mille anni fa, è stato una figura di spicco nel mondo musulmano per le sue straordinarie contribuzioni nel campo della medicina, filosofia, matematica, logica e fisica. Le sue opere più celebri, come “Il libro della guarigione” e “Il canone della medicina”, hanno resistito alla prova del tempo per più di sei secoli, guadagnandogli il titolo di “padre della medicina moderna”.

Uno degli aspetti più interessanti dell’approccio di Avicenna è la distinzione tra la capacità umana di comprendere concetti universali, diversamente dagli animali che sono limitati alla percezione di particolari. Con un esempio eloquente di una pecora che vede un lupo, Ibn Sina sottolinea come un umano rifletterebbe sul concetto generale di pericolo associato al lupo, mentre la pecora reagirebbe istintivamente alla minaccia.

Questa abilità umana di astrazione e generalizzazione è fondamentale nella differenza tra il ragionamento umano e quello animale, e ha importanti implicazioni anche nel campo dell’intelligenza artificiale. Le reti neurali artificiali sono limitate nella loro capacità di generalizzazione e richiedono dati specifici per operare correttamente, a differenza della capacità umana di riconoscere variazioni basandosi su caratteristiche generali.

L’approccio di Avicenna offre una prospettiva unica sulla questione della personalità e individualità nell’intelligenza artificiale, suggerendo che nonostante i progressi, l’IA non raggiunge ancora il livello di complessità del pensiero umano. Questo confronto rimanda all’importanza di continuare a esplorare e comprendere le differenze tra l’intelligenza umana e quella artificiale, per poter sfruttare appieno il potenziale di entrambe.

Yutori: Alla scoperta del concetto giapponese di “pausa”

Nel frenetico mondo odierno, dove la produttività e l’efficienza sembrano essere le uniche metriche di successo, il concetto giapponese di Yutori potrebbe apparire come un’idea rivoluzionaria, quasi utopica. Eppure, dietro questa filosofia apparentemente semplice si nasconde una profonda saggezza che invita a riconsiderare il nostro rapporto con il tempo, lo stress e il benessere.

Cosa significa Yutori?

Yutori, letteralmente tradotto come “pausa” o “rilassamento”, rappresenta un approccio alla vita che enfatizza l’importanza di concedersi del tempo per ricaricare le batterie, sia mentalmente che fisicamente. Si tratta di un concetto che va oltre il semplice riposo, abbracciando una visione più olistica del benessere che include attività come la meditazione, la lettura, il trascorrere del tempo nella natura o semplicemente il non fare nulla.

Le origini dello Yutori

Lo Yutori ha avuto origine negli anni ’90 in Giappone, in risposta alle crescenti pressioni sociali e lavorative che stavano causando un aumento significativo di stress, ansia e depressione tra la popolazione. Il governo giapponese, preoccupato per gli effetti negativi di questo stile di vita frenetico, ha introdotto una serie di riforme educative e sociali volte a promuovere un approccio più equilibrato alla vita.

I benefici dello Yutori

Numerosi studi hanno dimostrato che adottare una filosofia Yutori può apportare numerosi benefici alla nostra salute e al nostro benessere. Ridurre lo stress e l’ansia può migliorare la qualità del sonno, rafforzare il sistema immunitario e aumentare la creatività. Inoltre, concedersi del tempo per rilassarsi e ricaricare le batterie può migliorare la nostra concentrazione, la nostra produttività e la nostra capacità di gestire le emozioni difficili.

Come adottare lo Yutori nella propria vita

Incorporare lo Yutori nella propria vita non significa stravolgere completamente le proprie abitudini quotidiane. Si tratta piuttosto di piccoli passi e di cambiamenti graduali nel nostro modo di pensare e di agire. Ecco alcuni consigli per iniziare:

  • Pianifica del tempo per te stesso: Dedica almeno 30 minuti al giorno a un’attività che ti permette di rilassarti e di ricaricare le batterie. Può essere la lettura, la meditazione, una passeggiata nella natura o semplicemente il non fare nulla.
  • Impara a dire di no: Non aver paura di rifiutare impegni o richieste che ti causerebbero ulteriore stress. È importante saper dare priorità al proprio benessere.
  • Sii presente nel momento: Concentrati sul presente e cerca di non preoccuparti per il futuro o per il passato. Prenditi il tempo per apprezzare le piccole cose della vita.
  • Pratica la gratitudine: Prenditi del tempo ogni giorno per riflettere su tutte le cose positive della tua vita. La gratitudine può aiutare a ridurre lo stress e ad aumentare la felicità.

Yutori: un invito a rallentare e a vivere meglio

In un mondo che ci spinge costantemente ad andare più veloci e a fare sempre di più, lo Yutori ci invita a rallentare, a prenderci cura di noi stessi e a vivere in modo più consapevole. Si tratta di un concetto semplice ma potente che può avere un impatto positivo significativo sulla nostra salute, sul nostro benessere e sulla nostra qualità della vita.

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Invito al reincantamento: riscoprire la magia del mondo con Marco Mattei

In un mondo sempre più dominato dalla razionalità e dalla tecnologia, il filosofo Marco Mattei ci invita a “reincantare” la nostra visione del reale. Nel suo libro “Invito al reincantamento”, Mattei esplora le diverse sfumature del disincanto moderno, offrendo spunti di riflessione per recuperare un senso di meraviglia e di stupore di fronte al mistero della vita.

Cosa significa reincantare il mondo?

Per Mattei, il reincantamento non è un semplice ritorno a un passato nostalgico, ma un processo attivo di riappropriazione del senso del sacro e del magico. Si tratta di riscoprire la bellezza e la complessità del mondo che ci circonda, abbandonando la visione razionalistica che tende a ridurre tutto a schemi e spiegazioni meccaniche.

Come possiamo reincantare il mondo?

Mattei propone diverse strade per reincantare il mondo, tra cui:

  • L’arte: L’arte ha il potere di farci vedere il mondo con occhi nuovi, di cogliere l’essenza delle cose e di trasportarci in un’altra dimensione.
  • La natura: Il contatto con la natura ci permette di riconnetterci con i nostri sensi e di riscoprire il ritmo ciclico della vita.
  • La spiritualità: La spiritualità, in senso lato, può aiutarci a trovare un senso di appartenenza a qualcosa di più grande di noi stessi.

Perché è importante reincantare il mondo?

Reincantare il mondo è importante per il nostro benessere individuale e collettivo. Un mondo disincantato è un mondo privo di senso e di speranza, un mondo in cui è facile cadere nella depressione e nell’alienazione. Al contrario, un mondo reincantato è un mondo pieno di bellezza e di mistero, un mondo in cui vale la pena vivere.

Conclusione

“Invito al reincantamento” è un libro stimolante e provocatorio che ci invita a ripensare al nostro rapporto con il mondo. Un libro che ci può aiutare a riscoprire la magia del quotidiano e a vivere una vita più ricca di significato.

Stella Maris: un viaggio introspettivo nella filosofia di Cormac McCarthy

Stella Maris, ultimo romanzo di Cormac McCarthy e pubblicato da Einaudi nel 2022, conclude il dittico iniziato con Il passeggero. In quest’opera, l’autore americano esplora la filosofia della mente umana, il rapporto tra realtà e linguaggio, e la possibilità di una vita oltre la vita.

I protagonisti:

  • Alicia Western: una brillante matematica affetta da schizofrenia paranoide, ricoverata presso la struttura psichiatrica di Stella Maris.
  • Bobby Western: il fratello di Alicia, sommozzatore che ha già incontrato in Il passeggero.

I temi filosofici:

  • La natura della realtà: La realtà è oggettiva o soggettiva? È determinata dalla mente o esiste indipendentemente da essa?
  • Il rapporto tra mente e linguaggio: Come la mente influenza il linguaggio e viceversa? Il linguaggio può davvero tradurre la realtà?
  • L’esistenza di Dio: Dio esiste o è un prodotto della nostra immaginazione?
  • La vita oltre la morte: C’è vita dopo la morte? In che cosa consiste?

La trama:

Stella Maris si svolge principalmente attraverso il dialogo tra Alicia e il dottor Robert Cohen, suo psichiatra. Alicia racconta la sua vita, le sue esperienze con la schizofrenia e il suo rapporto con Bobby. Il romanzo è ricco di simbolismi e di riferimenti a diverse discipline, tra cui la matematica, la fisica, la filosofia e la religione.

L’inconscio e il linguaggio:

Secondo McCarthy, l’inconscio è una parte fondamentale della mente umana e ha un ruolo importante nella creazione della realtà. Il linguaggio è lo strumento che usiamo per tradurre l’inconscio in una forma comprensibile. Tuttavia, il linguaggio è imperfetto e non può mai catturare completamente la realtà.

La matematica e la fede:

Alicia sostiene che la matematica è un’impresa basata sulla fede. Le verità fondamentali della matematica trascendono il numero e si basano su intuizioni che provengono dall’inconscio.

Il testamento spirituale di Cormac McCarthy:

Stella Maris può essere visto come il testamento spirituale di Cormac McCarthy. In quest’opera, l’autore americano affronta i grandi temi della vita e della morte, del significato dell’esistenza e del rapporto tra uomo e universo.

Dune: le radici religiose e filosofiche del capolavoro di Frank Herbert

Il film Dune di Denis Villeneuve, uscito nelle sale cinematografiche nel 2021, ha riportato alla ribalta l’omonimo romanzo di Frank Herbert, considerato un capolavoro della fantascienza.

Oltre all’aspetto avventuroso e fantascientifico, il mondo di Dune è ricco di spunti religiosi e filosofici che affondano le loro radici in diverse culture e tradizioni.

In questo articolo, analizziamo alcune delle principali influenze che hanno contribuito a plasmare l’universo di Dune:

1. Le religioni:

  • Islam: Il sistema di credenze Fremen, basato sul culto del messia Paul Atreides, presenta similitudini con l’Islam, dalla figura del profeta all’importanza della jihad (lotta interiore).
  • Buddismo: Il concetto di “Kwisatz Haderach”, il messia atteso dai Fremen, richiama l’idea di Bodhisattva nel Buddismo, un essere illuminato che rinuncia al Nirvana per aiutare l’umanità.
  • Cristianesimo: La figura di Paul Atreides, come messia che salva il suo popolo, può essere vista come una rivisitazione della figura di Gesù Cristo.

2. La filosofia:

  • Esistenzialismo: Il tema della scelta individuale e della responsabilità di fronte al destino è centrale in Dune, come nell’esistenzialismo di Sartre e Camus.
  • Jungianesimo: La psicologia junghiana influenza la rappresentazione dei sogni, delle archetipi e del subconscio in Dune.
  • Ecologismo: Il rapporto tra l’uomo e l’ambiente è un tema fondamentale in Dune, con l’aridità del pianeta Arrakis che rappresenta una sfida per la sopravvivenza.

3. Le culture:

  • Medio Oriente: La cultura Fremen è chiaramente ispirata alle culture nomadi del Medio Oriente, con la loro abilità nel deserto e la loro profonda spiritualità.
  • Mitologia greca: Le figure di Paul Atreides e del Barone Harkonnen possono essere viste come rivisitazioni di eroi e divinità della mitologia greca.
  • Storia occidentale: Le lotte di potere tra le casate nobili di Dune riecheggiano le vicende storiche delle grandi dinastie europee.

L’intreccio di queste diverse influenze rende il mondo di Dune un universo complesso e affascinante, che invita il lettore a riflettere su temi universali come la religione, la filosofia, la politica e l’ecologia.

Quali sono le tue riflessioni sulle radici religiose e filosofiche di Dune? Condividi le tue opinioni nei commenti!

Le teorie più strane sulla realtà che vi faranno perdere la testa (o no?)

La realtà è ciò che percepiamo con i nostri sensi, vero? Beh, non è sempre così scontato. Da sempre, filosofi, scienziati e persone comuni si interrogano sulla natura della realtà, ipotizzando l’esistenza di mondi paralleli, simulazioni e universi olografici.

1. La Terra è piatta:

Partiamo da un classico. La teoria della Terra piatta, nonostante le evidenze scientifiche, continua ad avere sostenitori. L’idea che la Terra sia un disco circondato da un muro di ghiaccio è affascinante per alcuni, che vedono nella “verità nascosta” un complotto governativo.

2. Matrix:

La famosa trilogia cinematografica ha dato vita a una teoria che stuzzica la fantasia: la nostra realtà è una simulazione creata da intelligenze artificiali. Se ci pensate, non è poi così impossibile… o no?

3. Il tempo è un’illusione:

Secondo alcuni fisici, il tempo non è una linea retta, ma una sorta di “blocco” in cui passato, presente e futuro coesistono. Un po’ complicato da immaginare, ma non impossibile da accettare.

4. L’universo è un ologramma:

Questa teoria, proposta da alcuni studiosi, ipotizza che l’universo sia bidimensionale, come un ologramma proiettato su una superficie. Un’idea che sfida la nostra concezione di spazio e tempo.

5. Siamo tutti nella mente di Dio:

Un’idea più spirituale che scientifica, ma che ha comunque il suo fascino. Secondo questa teoria, la realtà è solo un’illusione nella mente di Dio, e noi siamo solo dei personaggi immaginari.

E voi, cosa ne pensate?

Quale di queste teorie vi ha fatto riflettere di più? Credete che la realtà sia solo ciò che percepiamo, o c’è qualcosa di più misterioso che ci sfugge?

Condividete le vostre opinioni nei commenti!

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Smettere di preoccuparsi con lo Shoganai: la filosofia giapponese per vivere più felici

Ti senti sopraffatto dalle preoccupazioni? Lo stress e l’ansia ti impediscono di vivere serenamente? La soluzione potrebbe essere lo Shoganai, un insegnamento millenario della cultura giapponese che ci aiuta ad accettare ciò che non possiamo controllare.

Cos’è lo Shoganai?

Letteralmente, “shoganai” significa “non può essere evitato”. È un concetto che racchiude una profonda filosofia di vita: invece di tormentarci per eventi o situazioni che non possiamo cambiare, impariamo ad accettarli e a fluire con il corso degli eventi.

Perché lo Shoganai fa bene?

Preoccuparsi eccessivamente ci priva di energia e ci impedisce di vivere il presente. Lo Shoganai ci aiuta a:

  • Riduzione dello stress e dell’ansia: Accettando ciò che non possiamo controllare, smettiamo di tormentarci inutilmente.
  • Migliore gestione delle avversità: Affrontiamo le difficoltà con maggiore serenità e lucidità.
  • Più felicità e benessere: Ci concentriamo sugli aspetti positivi della vita e sulle cose che possiamo realmente cambiare.

Come praticare lo Shoganai:

  • Riconosci i tuoi pensieri: Presta attenzione ai tuoi pensieri e impara a distinguere quelli che puoi controllare da quelli che non puoi.
  • Accetta l’inevitabile: Se qualcosa è già successo o non è in tuo potere cambiarla, non sprecare energie a preoccuparti.
  • Concentrati sul presente: Vivi il momento presente con gratitudine e lascia andare le preoccupazioni per il futuro.
  • Agisci quando possibile: Se c’è qualcosa che puoi fare per migliorare la situazione, impegnati attivamente.
  • Pratica la meditazione: La meditazione ti aiuta a sviluppare la consapevolezza del presente e a calmare la mente.

Lo Shoganai non significa rassegnazione:

È importante non confondere l’accettazione con la passività. Se c’è qualcosa che puoi fare per migliorare la tua situazione, fallo! Lo Shoganai ti aiuta a concentrarti sulle tue energie e ad agire con maggiore efficacia.

Imparare a fluire con la vita non significa rassegnarsi senza combattere. Significa vivere con maggiore serenità e consapevolezza, accettando ciò che non possiamo cambiare e impegnandoci per migliorare ciò che possiamo.

Prova lo Shoganai e scopri come può aiutarti a vivere una vita più felice e appagante!

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Hai mai provato a mettere in pratica lo Shoganai? Raccontaci la tua esperienza nei commenti!

Lomografia: un tuffo nel passato con uno sguardo al futuro

La lomografia è una filosofia fotografica che celebra l’imperfezione, la spontaneità e la sperimentazione. Nata negli anni ’90 in Austria, si basa sull’utilizzo di fotocamere Lomo, economiche e plastiche, che producono immagini con caratteristiche uniche: distorsioni, vignettature, aberrazioni e colori saturi.

Più di una semplice macchina fotografica:

Le Lomo non sono solo strumenti per catturare immagini, ma vere e proprie compagne di viaggio che invitano a giocare con la fotografia, a seguire l’istinto e a non prendersi troppo sul serio.

Un movimento globale:

La lomografia ha dato vita a un movimento globale di appassionati che condividono le loro foto online e partecipano a eventi e workshop.

Perché la lomografia è ancora attuale?

In un’epoca dominata dalla perfezione digitale, la lomografia offre un’alternativa rinfrescante e stimolante.

Ecco alcuni motivi per cui la lomografia è ancora attuale:

  • È accessibile a tutti: Non è necessario essere un fotografo professionista per divertirsi con la lomografia.
  • È divertente e creativa: La lomografia permette di sperimentare nuove tecniche e di ottenere risultati sorprendenti.
  • Promuove la spontaneità: Con la lomografia, non c’è tempo per pianificare o perfezionare l’inquadratura.
  • Cattura l’essenza del momento: Le foto lomografiche sono spesso imperfette, ma sono anche piene di vita e di energia.
  • Crea una comunità: La lomografia è un movimento globale che unisce persone di tutto il mondo.

Se sei curioso di provare la lomografia, ecco alcuni consigli:

  • Acquista una Lomo: Ci sono diversi modelli di Lomo disponibili, con prezzi che variano da pochi euro a diverse centinaia di euro.
  • Unisciti alla comunità: Ci sono molti forum e gruppi online dove puoi trovare consigli, ispirazione e nuovi amici.
  • Sperimenta: Non aver paura di sperimentare con la tua Lomo. Prova diverse pellicole, tecniche e inquadrature.
  • Divertiti: La lomografia è un modo divertente e creativo per catturare il mondo che ti circonda.

La lomografia non è solo una moda passeggera, ma una filosofia fotografica che può arricchire la tua vita e il tuo modo di vedere il mondo.

Mind Uploading: la rivoluzione tecnologica che potrebbe cambiare il concetto di vita

I progressi della tecnologia di scansione cerebrale stanno rendendo sempre più concreta la possibilità di caricare la mente umana su un computer. Questa rivoluzionaria tecnologia, nota come “mind uploading”, potrebbe consentire di vivere per sempre, superare i limiti del corpo biologico e persino creare una nuova forma di intelligenza artificiale.

L’idea di caricare la mente su un hardware sintetico affonda le sue radici nel movimento transumanista, che sostiene la possibilità di trascendere la condizione umana attraverso il progresso tecnologico. Tra i sostenitori del transumanismo figurano figure di spicco come Ray Kurzweil, Nick Bostrom e Randal Koene.

Una delle sfide più grandi che il mind uploading deve affrontare è la complessità del cervello umano. Il cervello è la struttura più complessa dell’universo conosciuto, con 86 miliardi di neuroni e un numero stimato di connessioni neurali che raggiunge il milione di miliardi.

Oggi siamo in grado di mappare il cervello di organismi semplici come la larva della mosca della frutta. Entro dieci anni, plausibilmente, mapperemo l’intero cervello di un topo. Quanto ci vorrà per mappare il cervello umano, mille volte più complesso?

La risposta a questa domanda dipende dalla relazione tra mente e corpo. Contrariamente a quanto sosteneva il filosofo del XVII secolo René Descartes, la maggior parte dei filosofi accademici oggi ritiene che la mente sia in ultima analisi qualcosa di fisico. In sintesi, per tanti la nostra mente è il nostro cervello.

Quindi, se fosse possibile simulare un cervello umano su un computer, sarebbe possibile creare una mente cosciente?

La risposta a questa domanda è ancora oggetto di dibattito. Alcuni esperti ritengono che sia possibile creare una mente artificiale che sia indistinguibile da una mente umana. Altri, invece, ritengono che la coscienza sia una proprietà intrinseca della materia biologica e che non possa essere replicata su un computer.

Indipendentemente dalla risposta a questa domanda, il mind uploading solleva una serie di implicazioni filosofiche ed etiche. Ad esempio, se il mind uploading fosse possibile, sarebbe etico caricare la mente di una persona senza il suo consenso? E cosa succederebbe se la persona caricata fosse in grado di provare dolore o sofferenza?

Il mind uploading è una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il nostro concetto di vita, identità e continuità dell’io. Tuttavia, si tratta di una tecnologia che solleva anche una serie di domande complesse e importanti.

John Wick: il conflitto tra vendetta e giustizia

Non c’è mai un motivo per quello che accade. La vita è fatta di giorni come questi in mezzo agli altri.

La saga di John Wick inizia nel 2014 con il primo film diretto da Chad Stahelski e scritto da Derek Kolstad. Il protagonista del film è John Wick, un ex assassino che si è ritirato per vivere con la moglie, la quale purtroppo però muore di un male incurabile. Poco tempo dopo il funerale riceve inaspettatamente una cagnolina, comprata dalla donna per lui, alla quale si affeziona profondamente.

Nella più classica delle location, una stazione di rifornimento, crocevia di uomini e di storie, John fa il pieno alla sua  Ford Mustang Boss 429 del 1969, viene notato da un ragazzo russo che vuole comprare la vettura, la risposta però sarà un netto rifiuto. La stessa notte il giovane e i suoi compari si intrufolano in casa di John, lo picchiano brutalmente e gli rubano l’auto dopo aver ucciso la sua cagnolina.

Questo sarà l’evento scatenante di una furia vendicativa infinita, in cui Keanu Reeves si troverà a tornare sui suoi passi, tuffandosi di nuovo nel mondo della criminalità ed affrontando vecchi amici/nemici.

La saga di John Wick è composta da quattro film: John Wick (2014), John Wick – Capitolo 2 (2017), John Wick 3 – Parabellum (2019) e John Wick 4 (2023).

Lionsgate ha anche annunciato che il quinto film della saga, John Wick 5, è attualmente in fase di sviluppo.

Il franchise di John Wick si amplia e completa anche con spin-off e serie televisive. Uno degli spin-off è il film “Ballerina”, con protagonista Ana De Armas, che sarà al cinema dal 7 giugno 2024 e sarà collocato fra gli eventi di John Wick 3 – Parabellum e John Wick 4. La serie televisiva “The Continental” si configura invece come un prequel e racconterà dell’ascesa al potere dei giovani Winston e Charon.

Il successo dei film e del personaggio di John Wick passa attraverso vari fattori tra cui la giustizia e la vendetta, il rispetto di leggi criminali non scritte, l’amore e la solitudine.

Keanu Reeves sicuramente ha contribuito molto allo sviluppo del personaggio ed alla sua fama, le scene di azione sono fra le migliori degli ultimi anni, pistole, katane, matite, ogni oggetto nelle mani di John Wick diventa un’arma letale.

Quante persone uccide John Wick?

Secondo i dati raccolti da attenti utenti del web, Wick in 4 film uccide 439 persone.
Nel primo film della serie Keanu Reeves ha ucciso 77 persone, con altre 128 nel secondo. Il secondo capitolo sicuramente è il più prolifico e dilagante, John Wick uccide qualcuno in media ogni 57 secondi. Successivamente in John Wick: Chapter 3 – Parabellum, assistiamo ad una sorta di quiete prima della tempesta infatti si contano solo 94 uccisioni. Briciole se messe a confronto delle 140 uccisioni conteggiate nel quarto capitolo.

Filosofia e determinismo

Il determinismo della vendetta di John Wick si scontra con le regole della Gran Tavola. Il vortice di uccisioni cresce come un tornado nel corso dei 4 film, scatenando vendette intermedie che moltiplicano il sangue e le pallottole.
Ma se riflettiamo sui primi minuti del capitolo iniziale John Wick ci viene presentato come un brav’uomo. Un marito tranquillo che corre sulla spiaggia con la moglie. Questa immagine ci accompagna fino alla fine del film. Il breve video sul cellulare di John in un certo senso ci fa giustificare tutte le sue azioni, tutte le sue uccisioni.
Lo scontro con le regole della Gran Tavola inserisce un altro parametro, il rispetto di regole di condotta in una società segreta criminale. “Senza le regole saremmo come delle bestie”. Tutto è volto alla sopravvivenza di una dignità ed un onore anche nel peggior “lavoro” del mondo.
Tramite questi due punti focali riusciamo a intravedere un filo conduttore nella storia. Vediamo le numerose morti ed uccisioni come semplici dati al servizio della trama, danni collaterali insignificanti al servizio di un bene filosofico superiore.

La solitudine di John Wick

John Wick è un personaggio che affronta la solitudine in diversi momenti della saga. Dopo la morte della moglie, John si ritrova solo e isolato, con solo la compagnia della sua cagnolina. Anche quando torna nel mondo degli assassini, John è spesso solo e deve affrontare i suoi nemici da solo. Nel corso della saga, John cerca di ricostruire le sue relazioni e di trovare nuovi alleati, ma la sua vita è costantemente minacciata e deve continuare a lottare per sopravvivere. La solitudine di John Wick è una parte fondamentale del suo personaggio e della sua storia.

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