Giornata internazionale del volo spaziale umano

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha dichiarato il 12 aprile “Giornata internazionale del volo spaziale umano” per celebrare a livello internazionale l’inizio dell’era spaziale per l’umanità, ribadendo la importante contributo della scienza e della tecnologia spaziale nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e nell’aumento del benessere degli Stati e dei popoli. Il 12 aprile 1961 fu la data del primo volo spaziale umano, effettuato da Yuri Gagarin, cittadino sovietico. Questo evento storico ha aperto la strada all’esplorazione dello spazio a beneficio di tutta l’umanità. L’Assemblea Generale ha espresso la sua profonda convinzione del comune interesse dell’umanità nel promuovere ed espandere l’esplorazione e l’uso dello spazio esterno, come provincia di tutta l’umanità, per scopi pacifici e nei continui sforzi per estendere a tutti gli Stati i benefici che ne derivano.

Jurij (Yuri) Gagarin, il primo uomo nello spazio, è stato l’eroe russo più popolare e amato al mondo. Nato in una famiglia povera, ha lavorato come operaio prima di realizzare il sogno di diventare pilota e cosmonauta. Il 12 aprile 1961 Gagarin è uno dei due passeggeri della prima navicella mai lanciata in orbita con degli esseri umani a bordo. Gagarin compie un’orbita completa intorno al pianeta Terra: il suo viaggio dura ottantotto minuti a una velocità media di 27400 chilometri orari. Da lassù sorvola la Siberia, l’oceano Pacifico, l’Africa. Mentre ancora è in orbita, sulla Terra riecheggia il suo grido di entusiasmo

“La Terra è blu. Che meraviglia”.

Una frase che andrà ad imprimersi nella memoria delle generazioni a venire. Alle 10.55 del 12 aprile 1961, dopo 108 minuti dal lancio, Gagarin tocca il suolo di una fattoria collettiva nella provincia di Saratov, nella Russia occidentale. Le prime persone che incontra una volta atterrato sono una contadina terrorizzata e la figlia, accompagnate da un vitellino. L’orbita ellittica attorno alla Terra compiuta a bordo del Vostok sarà l’unica missione nello spazio del cosmonauta sovietico, morto sette anni dopo la grande impresa, a soli 34 anni.

Fin dall’inizio dell’era spaziale, le Nazioni Unite hanno riconosciuto che lo spazio esterno aggiungeva una nuova dimensione all’esistenza dell’umanità sforzandosi continuamente di utilizzare i vantaggi unici dello spazio esterno per il miglioramento dell’umanità. Riconoscendo l’interesse comune dell’umanità nello spazio e cercando di rispondere alle domande su come lo spazio esterno può aiutare a beneficiare i popoli della Terra, l’Assemblea generale ha adottato la sua prima risoluzione relativa allo spazio, risoluzione 1348 (XIII). Il 10 ottobre 1967 entrò in vigore la ”Magna Carta dello spazio“, noto anche come Trattato sui principi che governano le attività degli Stati nell’esplorazione e nell’uso dello spazio esterno, inclusa la Luna e altri corpi celesti.

Oggi, l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio esterno (UNOOSA) si occupa della promozione della cooperazione internazionale negli usi pacifici dello spazio. UNOOSA funge da segretariato per l’unico comitato dell’Assemblea generale che si occupa esclusivamente della cooperazione internazionale negli usi pacifici dello spazio esterno: il Comitato delle Nazioni Unite per gli usi pacifici dello spazio esterno (COPUOS). L’UNOOSA è anche responsabile dell’attuazione delle responsabilità del Segretario generale ai sensi del diritto spaziale internazionale e del mantenimento del Registro degli oggetti lanciati nello spazio esterno delle Nazioni Unite.

Le salsicce del Pantheon

In piazza della Rotonda a Roma c’è una targa che ricorda l’opera di demolizione, fatta eseguire da Pio VII nel 1823, con l’obiettivo di liberare la piazza da ignobili taverne e dal mercato che ne deturpavano la bellezza e restituirla al pubblico godimento:

PAPA PIO VII NEL XXIII ANNO DEL SUO REGNO

A MEZZO DI UN’ASSAI PROVVIDA DEMOLIZIONE

RIVENDICÒ DALL’ODIOSA BRUTTEZZA L’AREA DAVANTI AL PANTHEON DI M. AGRIPPA

OCCUPATA DA IGNOBILI TAVERNE E

ORDINÒ CHE LA VISUALE FOSSE LASCIATA LIBERA IN LUOGO APERTO

In zona poi, ancora aleggiava il ricordo di un certo macabro fatto di cronaca avvenuto all’inizio del Seicento. Si raccontava che due coniugi originari di Norcia vendevano con gran successo delle salsicce dalla bontà incredibile e particolare. La fama di queste salsicce tenne cartello per parecchi anni finché un giorno cominciò a girar la voce che quella che si vendeva non era propriamente tutta carne di maiale, ma bensì anche carne umana.

La notizia, che ovviamente fece restare gli attoniti consumatori a bocca aperta e con lo stomaco rivoltato, arrivò alle orecchie del Capitano di Giustizia (una sorta di attuale Commissario di Polizia), che dopo una veloce indagine, appurò che il fatto non era una semplice diceria, ma la cruda realtà. Questi due esperti norcini, per far le salsicce più saporite, attiravano infatti nella cantina della loro bottega ignari clienti piuttosto in carne e li uccidevano a colpi di bastone. Poi, bruciati i loro abiti e le ossa, impastavano la carne nelle salsicce, ottenendo così quel prodotto trovato tanto buono, al punto che molti ghiottoni di Roma lo ricercavano.Processati, vennero condannati a morte e la sentenza, tramite il taglio della testa, fu eseguita sotto il pontificato di Urbano VIII, il 3 febbraio 1638.

Al riguardo, nella tradizione dei detti romaneschi, è rimasta l’abitudine di esclamare “Ha fatto a fine dei “noricini da’ Rotonna” riferendosi a qualcuno che tarda ad arrivare o che non dà più notizie di sé.

di Annarita Sanna

The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim uscirà a Natale 2024 negli States

Dopo il grande successo della serie tv “Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere“, i fan della saga possono già iniziare a prepararsi per il ritorno al cinema nel 2024 con un nuovo lungometraggio animato.The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim” sarà un lungometraggio animato prodotto da New Line Cinema, che ci porterà di nuovo nella magica Terra di Mezzo creata da J.R.R. Tolkien.

La trama del film si concentrerà sul nono Re di Rohan, Helm Hammerhand, il leggendario fondatore della fortezza del Fosso di Helm che abbiamo visto nella battaglia de “Il Signore degli Anelli: Le Due Torri”. Il regista del film, Kenji Kamiyama, noto per il suo lavoro su “Ghost in the Shell: Stand Alone Complex”, porterà il suo estetico nipponico alla storia, con una sceneggiatura di Jeffrey Addiss e Will Matthews e la consulenza creativa di Philippa Boyens.

Il film sarà un prequel ambientato 261 anni prima degli eventi della trilogia di Peter Jackson e 200 anni prima de “Lo Hobbit”, con Brian Cox nel ruolo di Helm Hammerhand e Miranda Otto che tornerà a interpretare Éowyn. Realizzato da Warner Bros. Animation e New Line Cinema, il film sarà un nuovo tassello del franchise de Il Signore degli Anelli, promettendo ai fan un’avventura epica e inedita.

Basato sulle appendici del romanzo di Tolkien, il film si ispirerà visivamente ai film di Peter Jackson, anche se il regista non ha partecipato allo sviluppo del progetto. Dopo un ritardo causato dagli scioperi di Hollywood, “The War of the Rohirrim” uscirà durante le festività del 2024 negli Stati Uniti, distribuito da Warner Bros. Pictures. Una data italiana non è stata ancora confermata, ma i fan potranno comunque aspettarsi un’avventura entusiasmante nella Terra di Mezzo.

AI generative, tra fuffa, delusioni e prospettive per il futuro

Le intelligenze artificiali generative sono quelle che possono creare contenuti di vario tipo, come testi, immagini, musica e altro. Sono state considerate una grande innovazione, perché possono automatizzare molti compiti che prima richiedevano l’intervento umano. Per esempio, puoi chiedere a una IA generativa di scrivere una poesia, di disegnare un animale o di comporre una canzone.

Però, non tutto è oro quello che luccica.

Alcuni esperti, come i finanziatori Paul Kedrosky e Eric Norlin, dicono che le intelligenze artificiali generative di oggi sono solo una “spazzatura”. Secondo loro, queste IA sono brave a produrre contenuti, ma non capiscono il significato di quello che dicono o fanno. Spesso, danno risposte senza senso, sbagliate o pericolose. Inoltre, non sono in grado di adattarsi al contesto o alle esigenze degli utenti. Questo le rende poco utili nella vita reale.

Un altro problema è che l’automazione dei compiti ripetitivi non ha portato i benefici sperati.

Invece di rendere il lavoro più facile e produttivo, ha creato nuove difficoltà e rischi. Per esempio, ha ridotto le opportunità di lavoro per molte persone e ha aumentato lo stress e la noia per altre. Questo potrebbe avere effetti negativi sull’economia e sulla società.

Le AI e la fuffa Aziendale!

Il mondo delle intelligenze artificiali, dopo mesi di grande entusiasmo e investimenti, sembra ora attraversare un periodo di riflessione. Startup di alto profilo come Inflection AI e Stability AI hanno dovuto affrontare pesanti defezioni nei rispettivi team dirigenti, mettendo in luce le sfide che il settore sta affrontando. Le difficoltà nel trovare modelli di business sostenibili e affidabili stanno generando una certa prudenza tra le aziende che investono in questo settore. L’espansione delle intelligenze artificiali generative, se da un lato ha portato a servizi innovativi come Copilot di Microsoft, dall’altro ha evidenziato problemi di affidabilità e “allucinazioni” nei risultati prodotti dai modelli linguistici su cui si basano queste tecnologie.

Il concetto di “AI washing”, coniato da Gary Gensler della SEC, indica una tendenza delle aziende a sfruttare il termine “intelligenza artificiale” nei report senza una reale base concreta. Anche le grandi aziende stanno faticando a monetizzare le AI, nonostante investimenti massicci, mettendo in luce la necessità di trovare modelli economici efficaci.

La concentrazione del potere in poche aziende, come Microsoft, Google, Meta e Amazon, rappresenta una sfida per le startup più piccole e in ascesa nel settore. Inoltre, le questioni legali legate all’utilizzo di materiali protetti da copyright per lo sviluppo delle intelligenze artificiali stanno creando incertezza e difficoltà nel settore.

C’è ancora la possibilità che le cose migliorino con la prossima generazione di intelligenze artificiali generative.

Questa dovrebbe arrivare tra due anni e sarà basata su nuove tecnologie e modelli. Questa nuova generazione sarà più economica, più specifica e più efficace delle precedenti. Ma per farlo, ci vogliono alcuni cambiamenti importanti.

Per esempio, ci vogliono strumenti migliori per creare e usare le intelligenze artificiali generative. Gli strumenti attuali sono vecchi e non riflettono la realtà di oggi. Bisogna riprogettare tutto da zero, con una visione più moderna e innovativa. Senza questo passo, l’automazione resterà mediocre.

Inoltre, bisogna tenere conto che la prossima generazione di intelligenze artificiali generative non sarà l’ultima. Ci saranno altre ondate di innovazione in futuro. Bisogna essere consapevoli di questo e sapere quali sono i limiti e le potenzialità delle tecnologie attuali. Secondo uno studio di McKinsey, entro il 2030 potrebbe essere automatizzata la metà dei lavori esistenti. Questo avrà un impatto enorme sull’economia e sul mondo intero, creando un valore annuo tra 2,6 e 4,4 mila miliardi di dollari.

Per evitare che l’intelligenza artificiale generativa diventi una delusione, bisogna affrontare alcune sfide. Gli analisti di McKinsey dicono che bisogna gestire i rischi legati all’intelligenza artificiale generativa e determinare le nuove competenze necessarie per i lavoratori. Inoltre, bisogna ripensare i processi aziendali fondamentali, come la formazione e lo sviluppo delle persone. Nuovi paradigmi tecnologici, una governance efficace, etica e pianificazione strategica sono essenziali per garantire un uso corretto ed efficiente dell’intelligenza artificiale. Questo equilibrio delicato rappresenta la vera sfida per il nostro futuro tecnologico.

Lara Croft: il personaggio più iconico della storia dei Videogame!

Sin dal suo debutto nel 1996, Lara Croft è diventata una figura iconica del mondo dei videogiochi. Il personaggio è stato creato dalla software house britannica Core Design ed è diventato il protagonista della serie di videogiochi Tomb Raider. Lara Croft è una ricercatrice archeologica, avventuriera e cacciatrice di tesori, che esplora luoghi esotici come le rovine delle antiche civiltà e le tombe degli dèi. Il suo atteggiamento impassibile e la sua abilità nel combattimento sono diventati il simbolo del personaggio.

La British Academy of Film and Television Arts (BAFTA) ha recentemente decretato, attraverso un sondaggio globale, quale fosse il personaggio dei videogiochi più iconico di tutti i tempi. Lara Croft ha superato tutti gli altri personaggi, vincendo il titolo con il voto di circa 4.000 persone. Anche se potrebbe non sembrare un numero enorme, è comunque significativo. La Top 20 vede Mario al secondo posto, seguito dall’Agente 47 e Sonic al terzo e quarto posto rispettivamente. Sackboy si piazza al quinto posto, dimostrando la sua popolarità tra i giocatori.

La serie di videogiochi Tomb Raider ha venduto decine di  milioni di copie in tutto il mondo ed è considerata una delle serie di videogiochi più importanti di tutti i tempi. Lara Croft è stata protagonista di una ventina giochi e numerosi altri media come film, libri e fumetti.

La prima apparizione di Lara Croft fu in Tomb Raider del 1996, uno dei videogiochi più importanti della storia. Lara Croft era un personaggio unico nel suo genere, soprattutto per una protagonista femminile in un gioco d’azione. Era una donna indipendente, che non aveva bisogno di essere salvata da un uomo e che utilizzava la sua bellezza solo per distrarre i suoi avversari.

Lara Croft ha anche rappresentato un grande passo avanti per la rappresentazione femminile nei videogiochi, che spesso avevano personaggi femminili in ruoli secondari o subordinati, o semplicemente come oggetti sessuali. Il personaggio di Lara Croft invece, era forte, indipendente e intelligente. Il successo del personaggio è stato tale che nel 2001 è uscito il primo film intitolato Tomb Raider, interpretato da Angelina Jolie. Anche se il film ha ricevuto giudizi contrastanti, è stato un successo al botteghino e ha portato ulteriore popolarità al personaggio di Lara Croft.

Negli anni successivi, la serie di giochi è stata rivitalizzata grazie alla Crystal Dynamics e nel 2013 è uscito il reboot del franchise intitolato Tomb Raider. Il gioco si concentra sulla giovane Lara Croft e mostra il suo sviluppo da una giovane avventuriera in una cacciatrice di tesori esperta.

Lara Croft è stata anche oggetto di diverse controversie, soprattutto per la sua forma fisica esagerata e sessualizzata. Tuttavia, il personaggio è diventato un’icona culturale e ha ispirato numerose persone, sia donne che uomini, a intraprendere percorsi avventurosi e creativi. In conclusione, Lara Croft è diventata un’icona del mondo dei videogiochi e ha influenzato la rappresentazione femminile nei videogiochi. Il personaggio ha ispirato molte persone a livello personale e creativo, dimostrando il potere dei videogiochi come forma d’arte.

Dunque, in decenni di carriere dentro e fuori dai joypad, non solo Lara Croft ha vinto il titolo di personaggio più iconico, ma è anche in arrivo una serie live-action basata sul personaggio. La serie è stata scritta da Phoebe Waller-Bridge (Fleabag) e è attualmente in fase di sviluppo presso Amazon. Nel frattempo, i fan di Tomb Raider possono rivivere le avventure originali di Lara Croft con Tomb Raider I-III Remastered.

Lilith, la prima moglie di Adamo

Moltissimi appassionati di cartoni animati hanno recentemente fatto conoscenza di Lilith grazie alla fortunata serie Hazbin Hotel di Vivienne Medrano. Nel cartone animato, disponibile su Amazon Prime Video, Lilith è la regina dell’inferno, oltre che la madre di Charlie e la moglie separata di Lucifero Stella del Mattino. Si dice che Lilith sia stata la prima donna umana creata dagli angeli, e che sia stata gettata nell’Inferno insieme a Lucifero come punizione per aver corrotto accidentalmente l’umanità. Insieme, Lilith e Lucifero hanno governato l’Inferno con Charlie fino a sette anni prima degli eventi della serie, da allora, Lilith è scomparsa e non ha più risposto alle chiamate di Charlie, lasciando molti interrogativi su cosa potrebbe essere successo a lei e qual è il suo ruolo attuale nel mondo infernale.

Come gli altri personaggi di Hazbin Hotel, anche la caratterizzazione della “ex” moglie di Lucifero fonda le sue radici nella mitologia e nella teologia.

Narra la leggenda  ebraica che Lilith fu la prima moglie di Adamo, prima di Eva, creata non dalla costola del marito ma da argilla e polvere, quindi sua pari. Indomita e ribelle, a seguito del tentativo di Adamo di sottometterla con la forza, ella pronunciò il nome magico di Dio( Javhe), le spuntarono le ali, dato che conoscere il vero nome di Dio la rendeva pari a lui, si levò in aria e lo abbandonò. Adamo si lamentò con Dio, il quale inviò allora tre angeli (Sanvi, Sansanvi e Semangelaf) a cercarla per riportarla indietro. Lilith rifiutò e maledisse gli angeli. Nel frattempo Lilith divenne l’amante dei demoni, generando cento bambini al giorno. Gli angeli le dissero che Dio le avrebbe portato via i suoi figli se lei non fosse tornata da Adamo. Dal momento che Lilith non accettò, venne di conseguenza punita. E Dio, dette anche ad Adamo la docile Eva.

Si dice che Lilith sia attratta dai bambini dato che Dio le sottrasse i suoi e avviò un regno del terrore contro le donne incinta e i neonati, che venivano protetti da lei con amuleti con su scritti i nomi dei tre angeli, i quali la avevano costretta a giurare che ogni qualvolta avesse visto le loro immagini o i loro nomi avrebbe lasciato stare i bambini e le mamme. Se il bambino piangeva nel sonno si credeva che questo era un segno della presenza di Lilith e per scacciarla occorreva picchiettare il naso del bimbo. Si narra inoltre che fu lei, e non Eva, la madre di Caino.

Il nome Lilith deriva, secondo alcuni, dalla parola assiro-babilonese Lilitu, che significa spirito del vento; per altri, dall’ebraico Lil che significa notte, oscurità ma anche calamità. La prima immagine conosciuta della Dea è come donna bellissima, alata e nuda, con i piedi di uccello che si alza su due leoni ed è accompagnata da due gufi. I sumeri e i babilonesi la consideravano come un essere che dimorava nel mondo dei sogni. Per essi era una succuba che visitava gli uomini nei loro sogni e da tale relazione venivano generati uomini senza volto. In questa accezione era considerata come la principessa dei succubi, una seduttrice e divoratrice di uomini.

Nella mitologia Lilith è anche conosciuta come un satellite invisibile dalla terra e per questo chiamata “Luna nera”, invisibile perché assorbe e non riflette, come ogni altra cosa, la luce del Sole. Da tali leggende nasce l’idea della donna strega, seduttrice e maligna. Idea che fu alla base degli orrori e dello sterminio vergognoso dell’inquisizione nel medioevo.

Cesco Tomaselli di Matteo Mancini e Irene Carbone

Il graphic novel “Cesco Tomaselli” è un omaggio alla straordinaria figura del giornalista Cesco Tomaselli, che ha segnato la storia del giornalismo italiano del Novecento. Realizzato con il sostegno del Comune di Borgoricco e il patrocinio della Regione Veneto, il fumetto è stato scritto da Nicoletta Masetto, giornalista e membro della giuria del Premio giornalistico dedicato a Tomaselli, e disegnato da Matteo Mancini e Irene Carbone.

Il volume racconta la vita e le gesta di Tomaselli, nato a Venezia nel 1893 e inviato speciale per il Corriere della Sera per quasi quarant’anni. Attraverso le sue pagine, il giornalista ha documentato i momenti più significativi del Novecento, come la tragica spedizione del Dirigibile Italia di Umberto Nobile e la Campagna d’Etiopia. Ha vissuto in prima persona la battaglia sul fiume Don durante la Seconda Guerra Mondiale e ha assistito all’ascesa di Mao Zedong in Cina.

La prefazione del libro è stata scritta da Ferruccio De Bortoli, Presidente della Fondazione Corriere della Sera, che ha sottolineato l’importanza del contributo di Tomaselli al giornalismo e alla storia contemporanea. Attraverso le illustrazioni accuratamente realizzate e il testo avvincente, il graphic novel offre un ritratto dettagliato e coinvolgente di un giornalista straordinario e delle epoche che ha vissuto e documentato.

Buon Giorno del Primo Contatto (First Contact Day)

Il 5 Aprile è un giorno speciale per tutti gli appassionati di Star Trek, il giorno del Primo Contatto (First Contact Day): un giorno particolare nella storia dell’umanità immaginata da Gene Roddenberry. Secondo la “storia” di Star Trek, il 5 Aprile 2063 lo scienziato Zefram Cochrane mandò in orbita l’astronave Phoenix superando, per la prima volta nella storia umana, la velocità di Curvatura (Warp) 1. Questo gesto rappresentò non solo il raggiungimento di un traguardo scientifico importante per l’umanità ma segnalò ai Vulcaniani l’ingresso degli esseri umani nella comunità interstellare, rappresentando il primo contatto tra umani e alieni.

Star Trek: First Contact Day Trailer | Paramount+

Nella saga di Star Trek “il primo contatto” è una parte fondamentale dell’introduzione di una nuova specie nella comunità galattica ed è gestito con molta attenzione dalle specie facenti parte della Flotta Stellare. In generale, seguendo anche la “Prima direttiva”, gli ufficiali della flotta sono soliti avvicinarsi privatamente e segretamente prima agli scienziati e ad altri intellettuali con la convinzione che saranno pronti ad accettare l’esistenza di specie extraterrestri. L’approccio, segue la dinamica del primo contatto avvenuto tra Vulcaniani e Umani attraverso l’incontro con Cochrane. Da quel momento, la nuova specie riceve “un briefing” su com’è l’universo al di fuori del proprio sistema solare e poi viene accolta nella comunità e, infine, nella Federazione Unita dei Pianeti.

Perché il “primo contatto” tra umani e vulcani si è svolto proprio il 5 aprile? Sembra che il co-creatore dello spettacolo, Ronald D. Moore, abbia scelto il giorno perché è il compleanno di suo figlio maggiore. Sembra un altro ottimo motivo per festeggiare!

In realtà, questa celebrazione costituisce un momento particolare perché non è ancora avvenuto: il primo incontro accadrà in futuro, nel 2063, ma per ricordarlo il primo passo da compiere è, ovviamente, rivedere “Star Trek: First Contact”. Questo film del 1996 è stato l’ottavo della serie di film di Star Trek e vede protagonista l’amato cast della serie televisiva Star Trek: The Next Generation. Proprio in questa pellicola potremo riscoprire l’epico incontro tra le due specie. Questo avvenimento storico è riportato (anche in versione “alternativa”) in numerosi episodi delle diverse serie, ma vi consigliamo anche di recuperare  l’episodio originale della serie di Star Trek, Metamorphosis (il nono episodio della seconda stagione di TOS), in cui l’equipaggio dell’originale Enterprise incontra un giovanissimo Zefram Cochrane.

Il 26 aprile è Alien Day: neanche sul calendario nessuno può sentirti urlare!

A distanza di quasi mezzo secolo dal suo esordio, Alien è diventato una delle creature fantastiche della storia del cinema e continua ad appassionare milioni di fan. Ogni anno gli appassionati festeggiano questo iconico franchise proprio il 26 aprile: una scelta non casuale è per veri nerd. Il numero 4/26 si riferisce al nome del satellite, LV-426 noto anche come Acheron, una delle tre lune del pianeta Calpamos dove vengono scoperti per la prima volta gli xenomorfi nel film del 1979 di Ridley Scott.

L’Alien Day è stato creato ovviamente da grandi appassionati della saga fantahorror: la prima giornata  “non ufficiale” è stato celebrata nella primavera del 2015 da un gruppo di persone a Brooklyn, New York. Dal  2016, l’Alien Day ha avuto  una connotazione  più ufficiale quando la 20th Century Fox, produttrice dei film di Alien,  è stato coinvolta direttamente nella sponsorizzazione delle celebrazioni in occasione dell 30° anniversario dell’uscita del sequel di Alien, Aliens – Scontro Finale.. Una delle iniziative più memorabile di quella edizione fu una sfida a quiz che è durata ben 24 ore intere. Da mezzanotte a mezzanotte, le domande trivia di Alien sono state pubblicate su Twitter ogni 42,6 minuti (per un totale di 35 domande) e i premi includevano gadget e costumi della serie.

La saga cinematografica di Alien è oggi considerata una delle più grandi e influenti dell’intera storia del cinema. Il motivo del suo successo sta nella sua capacità di evocare emozioni diverse ma sempre intense, attraverso una trama ben costruita e personaggi indimenticabili. Alien non è solo una serie di film ma un vero e proprio franchise crossmediale che ha esordito nel 1979 nel primo poderoso capitolo di Ridley Scott, alla sua prima esperienza nella fantascienza. Il primo film vinse l’Oscar nel 1980 per gli effetti speciali e nell’anno di uscita a fronte di un costo di 11 milioni di dollari ne incassò oltre 100 .Da qui, si è sviluppato un universo vasto ed estremamente dettagliato, che ha reso Alien uno dei franchise cinematografici più amati a livello mondiale.

Uno degli elementi chiave del successo della saga è sicuramente l’antagonista principale, il xenomorfo. Questo essere alieno è diventato un simbolo del cinema horror e fantascientifico, grazie alla sua forma unica e inquietante, ma anche al modo in cui si evolve nel corso della serie. Ogni nuovo film ha introdotto nuove varianti o innovazioni, rendendo il xenomorfo sempre più spaventoso e pericoloso.Inoltre, non si può sottovalutare il contributo degli attori che hanno interpretato i personaggi principali. Sigourney Weaver è diventata un’icona per il suo ruolo di Ellen Ripley, una delle prime donne protagoniste nei film di fantascienza e una figura femminile molto forte ed autonoma. Ma anche i personaggi interpretati da altri attori, come Michael Biehn o Lance Henriksen, sono diventati celebri per le loro interpretazioni memorabili.

Alien Day @ Comicon di Napoli 2024

Il 26 aprile si festeggia l’Alien Day e, per l’occasione, al Comicon di Napoli 2024 si terrà il talk dal titolo “Alien Day: 45 anni di terrore dallo spazio profondo. Ed è solo l’inizio… che celebra il franchise di grande successo, in attesa dell’arrivo del film 20th Century Studios Alien: Romulus dal 14 agosto nelle sale italiane. Venerdì 26 aprile alle ore 18.00, presso l’Auditorium, i fan della saga avranno l’opportunità di vedere un contenuto esclusivo. Inoltre i content creator Victor Laszlo, Barbiexanax, Gabriella Giliberti e Fabio Santoro parleranno con il pubblico dell’iconica saga cinematografica, svelando alcune curiosità.

Il primo aprile è il Satyr Day

Il primo aprile non è solo la festività legata allo Scherzo più famoso dell’anno! Per noi di Satyrnet e per tutti i “nerd e otaku” italiani questo data è famosi per gli entusiasti eventi che celebrano il compleanno del nostro fondatore Gianluca Falletta. No, non è uno scherzo ne una idea totalemente autoreferenziale: Gianluca Falletta, alias Satyr, in trent’anni di carriera, è stato il promotore di tutta quella cultura geek che noi viviamo ogni giorni. Papà del Cosplay in Italia, le storiche feste “del primo di Aprile” hanno segnato la nascita e la diffusione del fenomeno del Cosplay nel nostro paese e, in generale, i primi timidi passi della condivisione della pop culture.

Chi è Gianluca Falletta?

Gianluca, un creativo specializzato, anzi, focalizzato sul mondo dell’entertainment e dell’amusement, ha iniziato la sua vita dedicata al divertimento nel 1999, fondando il nostro sito, Satyrnet.it. Questa realtà, che nel 2003 ha dato origine ad un’omonima associazione culturale, è di fatto il portale di riferimento per il “mondo nerd” italiano: per tutte quelle community di appassionati di fumetti, cartoni animati, film e videogiochi che, iniziavano ad affacciarsi sulla rete e nei primissimi eventi di settore. Proprio su questo sito ha mosso i primi timidi passi, in Italia, il fenomeno “cosplay”, questa passione, importata sol Levante, per la quale gli appassionati entrano letteralmente nei panni dei propri beniamini mediali, interpretandone le caratteristiche fisiche e psicologiche in una sorta di gioco di Ruolo creativo. Dai primi 20 cosplayer di fine anni ’90, ora, nel nostro paese si contano decine di migliaia di appassionati che considerano Gianluca, con estremo amore e rispetto, il “papà del cosplay Italiano”.

Ciò che spinge Gianluca a fare quello che fa è assai semplice, romantico e, forse, scontato: scrivere per regalare emozioni, sorrisi, idee e ricordi indelebili.

Chi sono i Satyr?

I Satiri  sono creature mitologiche della Grecia classica e poi dell’Antica Roma. Raffigurati come uomini barbuti con le fattezze caprine, dalle ritorte corna frontali, erano considerati geni dei boschi, delle acque e dei monti, da loro simboleggianti insieme con le Ninfe, con le quali partecipavano alle feste del dio Bacco. Il satiro è dunque una personificazione della forza vitale della natura, connessa con il culto dionisiaco e del dio Pan. Nell’antica Roma, i satiri erano anche custodi di una grande saggezza e non era raro che venissero loro fatte delle offerte perchè aiutassero negli studi, nelle ricerche o facessero scoprire qualcosa.

Perchè “Satyr”?

Il soprannome “Satyr” fu scelto da Gianluca Falletta fu scelto proprio per la “somiglianza” con la figura in primo piano nel celebre quadro di Peter Paul Rubens “Satyr and Girl”. Nella bottega di Rubens, copie o variazioni di questo satiro venivano spesso realizzate dai suoi allievi e colleghi per motivi di studio e per commissioni. Questo dipinto è probabilmente una copia del quadro della Gemäldegalerie di Dresda. Il dipinto appartiene alla Collezione Schönborn-Buchheim, è in prestito permamente alla Residenzgalerie di Salisburgo.

Perchè festeggiare il “Satyr Day”?

Perchè non è solo un compleanno, è un omaggio a quel carattere sardonico e a quella filosofia di vita che non solo contraddistinge Gianluca ma, in generale, tutti gli appassionati di Pop Culture in Italia! Il satiro simboleggia la forza vitale, il rispetto della natura, la voglia di vivere serenamente le proprie passioni, l’istinto a volere donare agli altri divertimento ed emozioni. Tutti noi dunque siamo Satyri… ed è giusto ricordarlo almeno una volta l’anno!

Exit mobile version