Hel e Helel: Lucifero e Hela. Corrispondenze tra la religione norrena e quella ebraica?

Tutti conosciamo la parola “Hell” che in Inglese significa Inferno. Questo termine, come il tedesco Hölle, trae le sue radici nella Mitologia norrena, in cui il regno degli Inferi è chiamato Hel, come anche il nome della dèa che governa questo regno popolato di spettri tremanti di morti senza onore. Vuoi per assonanza fonetica, vuoi per somiglianza di funzioni, si potrebbe ipotizzare un possibile collegamento tra il Lucifero ebraico (Helel), e la Dea degli inferi norrena (Hel o Hela): tale possibile corrispondenza è un argomento che ha attirato l’interesse degli appassionati di mitologia. Anche se non esiste una connessione diretta tra le due figure mitologiche, ci sono delle somiglianze e alcuni elementi dei rispettivi miti che vale la pena esplorare.

Innanzitutto sfatiamo un mito. Nella mitologia ebraica originaria non esiste un vero e proprio Demone Maligno di nome Lucifero. La figura di Helel, dalla radice ebraica הֵילֵל, compare in Isaia 14:12 per indicare “portatore di luce” o “stella del mattino. Viene ripreso in epoca post-cristiana e nel libro di Enoch (un testo apocrifo del I sec.) ma con riferimenti vaghi parlando di un astro che cade come Babilonia, non di una reale entità “personificata”. Dopotutto, la Bibbia di entità angeliche ne ha a bizzeffe (Asmodeo, Azazel,) come anche divinità nemiche di matrice assiro-babbilonese (Baal, Molok). Solo nel nuovo testamento (Luca 10:18) si inizia a parlare di effettivamente di un “nemico di Dio” ispirandosi ad una derivazione Mahzdista. Inoltrre c’è un’altra concetto che si è stratificato nei secoli che non trova nessuna corrispondenza nei testi sacri: in nessuna parte della Bibba si fa riferimento a Lucifero come signore degli Inferi. Questo è un accostamento relativamente moderno, derivato probabilmente alla sovrapposizione “politica” con le precedenti figure pagane (Ade).

Tutti i nerd hanno conosciuto il personaggio di Hel, o meglio Hela, grazie ai fumetti Marvel e come antagonista del Dio del Tuono in Thor: Ragnarok (interpretata da Cate Blanchett). Nella “vera” mitologia norrena, Hel è la dea degli inferi, figlia (e non sorella) di Loki. Nata metà viva e metà morta, per la sua duplice natura, nessun regno esistente era pronto ad accettarla. Hela non si ribella al suo Odino ma chiede al Padre degli Dei un regno che fosse adatto a lei. Hela avrebbe dunque regnato su Helheim, ovvero i luogo mitologico dove risiedono i morti senza onore, coloro che non sono morti in battaglia, e non deni quindi di elevarsi Valhalla. La figura di Hel è complessa e ambivalente, e il suo regno è descritto come un luogo freddo e desolato.

Hel è dunque una dea dei morti a tutti gli effetti, Lucifero non lo è: nella mitologia ebraica arcaica non ci sono diretti riferimenti a cosa succeda “dopo la morte”. Non c’è un reame dei morti: la Gehenna infatti è un luogo fisico, che verrà concettualizzato con l’Infero solo dopo la nascita del Cristianesimo.

Bisogna inoltre precisare che la mitologia nordica che conosciamo è per lo più una reinterpretazione ottocentesca, con connotazioni nazionaliste e anti-cristiane. La mitologia originale, di cui sappiamo poco, è molto più complessa e varia a seconda del luogo e dell’epoca. Inoltre, ciò che definiamo come mito “vichingo” è influenzato moltissimo dalla cultura celtica; ad esempio, i Galli e gli Iberici credevano che l’Aldilà fosse un luogo fisico al di là del mare;; una credenza antica che risale all’impero medo identificava il “paradiso” (parola persiana che significa giardino chiuso) ad est, oltre il deserto, e il regno dei morti ad ovest.

Quindi nonostante entrambe le figure abbiano ruoli che solo apparentemente possono sembrare simili, non esiste dunque nessuna corrispondenza diretta o storica tra Helel e Hel. Le somiglianze si fermano principalmente ad un ruolo superficiale, più “moderno” delle rispettive mitologie, ma le loro origini, storie e contesti culturali sono distinti e non collegati direttamente. Dopotutto, i contatti tra le due culture erano limitati e qualsiasi influenza reciproca sarebbe stata, in caso, indiretta, probabilmente attraverso intermediari culturali come i Romani o i popoli germanici: durante il Medioevo e in periodi successivi, ci sono stati scambi culturali tra il mondo nordico e quello cristiano, specialmente con la cristianizzazione della Scandinavia, ma questi scambi sono avvenuti, ribadiamolo, ben dopo la formazione delle narrazioni principali della mitologia norrena.

In conclusione, sebbene le somiglianze tra Helel e Hel siano affascinanti, sembrano essere più il risultato di analisi “estetiche” senza veri fondamenti storici: tuttavia, lo studio delle mitologie e delle loro interconnessioni rimane un campo aperto a interpretazioni e scoperte sempre nuove.

Lilith, la prima moglie di Adamo

Moltissimi appassionati di cartoni animati hanno recentemente fatto conoscenza di Lilith grazie alla fortunata serie Hazbin Hotel di Vivienne Medrano. Nel cartone animato, disponibile su Amazon Prime Video, Lilith è la regina dell’inferno, oltre che la madre di Charlie e la moglie separata di Lucifero Stella del Mattino. Si dice che Lilith sia stata la prima donna umana creata dagli angeli, e che sia stata gettata nell’Inferno insieme a Lucifero come punizione per aver corrotto accidentalmente l’umanità. Insieme, Lilith e Lucifero hanno governato l’Inferno con Charlie fino a sette anni prima degli eventi della serie, da allora, Lilith è scomparsa e non ha più risposto alle chiamate di Charlie, lasciando molti interrogativi su cosa potrebbe essere successo a lei e qual è il suo ruolo attuale nel mondo infernale.

Come gli altri personaggi di Hazbin Hotel, anche la caratterizzazione della “ex” moglie di Lucifero fonda le sue radici nella mitologia e nella teologia.

Narra la leggenda  ebraica che Lilith fu la prima moglie di Adamo, prima di Eva, creata non dalla costola del marito ma da argilla e polvere, quindi sua pari. Indomita e ribelle, a seguito del tentativo di Adamo di sottometterla con la forza, ella pronunciò il nome magico di Dio( Javhe), le spuntarono le ali, dato che conoscere il vero nome di Dio la rendeva pari a lui, si levò in aria e lo abbandonò. Adamo si lamentò con Dio, il quale inviò allora tre angeli (Sanvi, Sansanvi e Semangelaf) a cercarla per riportarla indietro. Lilith rifiutò e maledisse gli angeli. Nel frattempo Lilith divenne l’amante dei demoni, generando cento bambini al giorno. Gli angeli le dissero che Dio le avrebbe portato via i suoi figli se lei non fosse tornata da Adamo. Dal momento che Lilith non accettò, venne di conseguenza punita. E Dio, dette anche ad Adamo la docile Eva.

Si dice che Lilith sia attratta dai bambini dato che Dio le sottrasse i suoi e avviò un regno del terrore contro le donne incinta e i neonati, che venivano protetti da lei con amuleti con su scritti i nomi dei tre angeli, i quali la avevano costretta a giurare che ogni qualvolta avesse visto le loro immagini o i loro nomi avrebbe lasciato stare i bambini e le mamme. Se il bambino piangeva nel sonno si credeva che questo era un segno della presenza di Lilith e per scacciarla occorreva picchiettare il naso del bimbo. Si narra inoltre che fu lei, e non Eva, la madre di Caino.

Il nome Lilith deriva, secondo alcuni, dalla parola assiro-babilonese Lilitu, che significa spirito del vento; per altri, dall’ebraico Lil che significa notte, oscurità ma anche calamità. La prima immagine conosciuta della Dea è come donna bellissima, alata e nuda, con i piedi di uccello che si alza su due leoni ed è accompagnata da due gufi. I sumeri e i babilonesi la consideravano come un essere che dimorava nel mondo dei sogni. Per essi era una succuba che visitava gli uomini nei loro sogni e da tale relazione venivano generati uomini senza volto. In questa accezione era considerata come la principessa dei succubi, una seduttrice e divoratrice di uomini.

Nella mitologia Lilith è anche conosciuta come un satellite invisibile dalla terra e per questo chiamata “Luna nera”, invisibile perché assorbe e non riflette, come ogni altra cosa, la luce del Sole. Da tali leggende nasce l’idea della donna strega, seduttrice e maligna. Idea che fu alla base degli orrori e dello sterminio vergognoso dell’inquisizione nel medioevo.

Il Santuario Namba Yasaka a Osaka

Dopo aver parlato del tempio infernale di Senkoji continuiamo il nostro viaggio “demoniaco” ad Osaka. Anche il Santuario Namba Yasaka è un luogo di culto davvero unico nel suo genere: questa struttura shintoista risale al 1975 e presenta un design che lascia senza fiato. Con un enorme portale demoniaco e alberi di ciliegio che adornano i dintorni, è facile capire perché il Namba Yasaka sia considerato uno dei santuari più caratteristici di questa città.

A soli 5 minuti a piedi dal famoso complesso commerciale di Namba Parks, il Santuario Namba Yasaka offre una piacevole fuga dal caos consumistico di questa parte della città. Gli edifici originali del santuario sono andati perduti durante i raid aerei e gli incendi, ma le ricostruzioni del dopoguerra sono state realizzate nei minimi dettagli. Durante la primavera, il terreno del santuario si riempie di spettacolari alberi di ciliegio in fiore, attirando numerosi visitatori.

Anche se a prima vista sembra un portale diretto nelle fauci di Lucifero, in realtà il Namba Yasaka rappresenta un leone ruggente, non un demonio. Una leggenda locale narra che la divinità protettrice del santuario inghiotta gli spiriti maligni con le sue possenti zanne. Ed è proprio in vista di questa storia che i fedeli possono acquistare le speciali ema a tema, delle tenere targhette di legno, sulle quali scrivere i propri desideri e le proprie intenzioni.

Il tempio Senkoji: le porte dell’Inferno ad Osaka

Il Tempio Senkoji a Osaka è un luogo storico e affascinante che ha una storia di 1.300 anni. Fu costruito dal principe Shotoku, una figura importante nella storia giapponese, e la sua sala Yakushi-do ha dato inizio allo sviluppo della città. Sebbene una parte della sala principale sia stata distrutta da un incendio durante una guerra civile, è stata successivamente ricostruita e rimane un edificio di grande importanza storica.Oggi, il tempio Senkoji presenta mostre uniche, soprattutto nella sala dell’inferno chiamata Jigoku-do. Secondo gli insegnamenti buddisti, il destino dopo la morte dipende dalle azioni compiute durante la vita ed è deciso da Enma Daio, il giudice dell’aldilà. Ciò che rende il Jigoku-do speciale è la possibilità di incontrare Enma Daio mentre si è ancora in vita.

È importante precisare che l’inferno buddista non ha connessioni con il Diavolo della religione ebraica/cristiana, ma presenta parallelismi visivi e narrativi. Secondo la versione buddista dell’inferno, coloro che accumulano cattivo karma in questa vita possono aspettarsi di essere torturati da demoni dall’aspetto infernale.

L’ingresso del Jigoku-do è spaventoso. Appena entrati, si incontra un orco dall’aspetto terrificante che si erga dalla mano destra. Questo dettaglio e l’oscurità della sala creano un’atmosfera inquietante. Il Tempio Infernale Senko-Ji è un luogo affascinante situato vicino a Osaka, che ha suscitato molta curiosità grazie alle esplorazioni del National Geographic. Questi templi, noti per rappresentare l’inferno secondo la mitologia buddista, mostrano le sofferenze che attendono nel regno infernale dell’esistenza samsarica.

SONO FINITO NELL'INFERNO DI OSAKA!

Il Tempio Senko-Ji, appartenente alla setta Kōyasan Shingon, è gestito da monaci e volontari noti per la loro ospitalità. Con solo 100 yen, è possibile accedere alla Sala dell’Inferno e ammirare la statua di Datsue-ba. Questa statua rappresenta una vecchia donna che si diceva si sedesse vicino al fiume Sanzu nel mondo sotterraneo buddista, torturando le anime mentre cercavano di attraversare il fiume. Si crede che Datsue-ba faccia sì che le anime adulte si tolgano i vestiti e, se non ne hanno, spogli loro la pelle.

Le aree dei templi e dei parchi infernali buddisti sono spesso caratterizzate da statue che raffigurano persone mutilate e torture, con un’estetica cruda ispirata ai cartoni animati. Nella versione asiatica dell’inferno, è sempre presente un grande wok pieno di vittime che urlano mentre vengono bollite vive nell’olio di arachidi, un’immagine davvero terrificante.

Raggiungendo il Tempio Senko-Ji, si può ammirare una grotta illuminata da un grande mandala a LED circondato da statue di Buddha. Qui si può sedersi e percepire la potenza del chi. Il tempio ospita anche un pittoresco laghetto con pesci koi e una statua di Ippon Fudoson, l’iracondo distruttore del male. La nebbia che avvolge la statua aggiunge un tocco teatrale mentre i visitatori si lavano le mani.

Oltre al Tempio Infernale Senko-Ji, ci sono altri templi infernali buddisti in tutto il Giappone, come il museo infernale di Izu Gokurakuen e la grotta infernale del tempio Kōsanji a Kyoto. Questi luoghi sono ricchi di diorami, statue, opere d’arte e mostre interattive che comunicano gli insegnamenti dell’inferno buddista, mostrando il destino bruciante che attende i peccatori. Molti di questi luoghi offrono anche esperienze kitsch, come tavole con le spalle mancanti che permettono ai visitatori di fingere di essere Enma o Yama, i giudici dell’aldilà e re dell’inferno.

Per raggiungere il Tempio Infernale Senko-Ji, è possibile prendere un treno dal centro di Osaka e arrivare al quartiere di Hirano in circa 40 minuti. Questa periferia storica, abitata principalmente da persone anziane, crea un’atmosfera simile a un film horror. L’indirizzo del Tempio Infernale di Osaka è 4 Chome-12-21 Hirano Honmachi, Hirano Ward, e l’accesso al tempio avviene attraverso un cancello situato all’interno della galleria commerciale Hirano Honmachi.

I parchi infernali buddisti: un viaggio nella paura e nella morale

I parchi infernali buddisti sono una serie di attrazioni turistiche presenti in tutta l’Asia che raffigurano scene raccapriccianti dell’aldilà buddista. Questi parchi, che hanno un’origine spirituale, sono oggi una popolare meta turistica per chi cerca emozioni forti e vuole conoscere la cultura buddista.

Nel buddismo, l’universo è diviso in sei mondi, ognuno dei quali rappresenta un diverso livello di esistenza. Il Naraka, l’inferno, è il regno più basso e più doloroso. Secondo la tradizione buddista, le persone che si comportano male durante la vita terrena vengono rimandate al Naraka per essere punite.

Le punizioni inflitte ai peccatori nel Naraka sono estremamente crudeli e fantasiose. I peccatori possono essere bolliti vivi, decapitati, fatti a pezzi, o ancora gettati in un mare di fuoco o di sangue. Queste rappresentazioni grafiche dell’inferno servivano a mettere in guardia i fedeli dai pericoli del peccato e a incoraggiarli a vivere una vita morale.

I primi parchi infernali buddisti furono realizzati in Cina e Giappone nel XII secolo. Questi parchi erano solitamente situati all’interno dei templi e avevano lo scopo di educare i fedeli sulla natura dell’inferno.

Nel XIX secolo, i parchi infernali iniziarono a diffondersi anche in altri paesi asiatici, come la Thailandia e Singapore. In questi paesi, i parchi infernali si trasformarono in attrazioni turistiche, attirando visitatori da tutto il mondo.

Haw Par Villa

Haw Par Villa è un parco di Singapore noto per la sua collezione di statue e diorami che raffigurano scene dalla mitologia e dal folklore cinesi. Il parco è stato fondato nel 1937 da Aw Boon Haw, un imprenditore birmano-cinese che ha fatto fortuna nel settore dell’unguento Tiger Balm. Haw Par Villa era originariamente destinata a essere un luogo in cui Aw potesse esporre la sua collezione di arte e manufatti cinesi, ma alla fine si è evoluta in una popolare destinazione turistica.

Oggi, Haw Par Villa ospita oltre 1.000 statue e 150 diorami. L’attrazione più famosa del parco è il “Museo dell’Inferno”, che presenta rappresentazioni grafiche delle punizioni che attendono i peccatori nell’aldilà secondo le credenze buddiste. Altre attrazioni popolari di Haw Par Villa includono i “Dieci tribunali dell’Inferno” e il “Giardino del Balsamo di Tigre”.

Haw Par Villa è un luogo unico e affascinante che offre uno scorcio sulla cultura e sulla mitologia cinesi. Il parco è anche una destinazione popolare per le famiglie, in quanto offre una varietà di attrazioni per bambini.

I parchi infernali buddisti sono una testimonianza della ricca cultura e della complessa spiritualità dell’Asia. Questi parchi offrono un’esperienza unica e affascinante, che può essere sia spaventosa che istruttiva.

Divina Commedia – Inferno, il gioco

La Divina Commedia di Dante – Le tre cantiche in un avvincente gioco da tavolo per rivivere lo splendore della cultura italiana: il capolavoro di Dante per la prima volta come gioco da tavolo. Una start up fa rinascere la Divina Commedia La più famosa opera della letteratura italiana, la Divina Commedia di Dante Alighieri, ritorna ad arricchire le case degli italiani. Una giovane start up ripropone in maniera piacevole e divertente la storia, la politica, il sapere e le personalità del periodo più fiorente del Medioevo italiano. Per giocare non è necessario aver letto la Divina Commedia: per rispondere alle domande e svolgere le azioni previste dal gioco bastano una piccola dose di fortuna e alcune conoscenze di base della storia italiana. Una cosa è certa: giocando si imparano tantissime cose! Non c’è un metodo più immediato e più vivo per avvicinare le generazioni di oggi ad un’opera letteraria di tale portata. Nella prima parte del gioco, chiamata appunto Inferno, Dante attraversa i nove cerchi dell’Inferno al fianco di Virgilio, suo mentore e compagno di viaggio, penetrando sempre più nel profondo delle viscere della terra.

Durante il suo cammino Dante incontra, oltre ai contemporanei del XIII secolo, diverse figure mitologiche e tanti altri personaggi realmente vissuti nelle epoche passate, quali ad esempio Aristotele, Ovidio, Achille, Alessandro Magno, diversi papi e numerose personalità dei grandi Comuni medievali di Firenze, Roma o Ravenna, solo per citarne alcuni: innumerevoli sono infatti i protagonisti di questo gioco, che per la prima volta in assoluto ci vengono presentati in maniera divertente ed appassionante. Nel corso del suo viaggio Dante si imbatte anche nei guardiani di Lucifero, un gruppo di diavoli infernali incaricati di punire incessantemente i dannati e i peccatori. Questi fedeli servitori di Lucifero sono i Malebranche: Scarmiglione, Calcabrina, Cagnazzo, Draghignazzo e i loro compari non fanno altro che infliggere punizioni ai peccatori e ci si può immedesimare nei loro ruoli utilizzando le figurine a 3D allegate alla Collector’s Edition.

https://www.kickstarter.com/projects/1460267948/la-divina-commedia-inferno

Questa edizione speciale “Kickstarter Exclusive” può essere acquistata soltanto nel periodo di crowdfunding ed offre la possibilità unica di giocare con degli elementi plastici e tridimensionali per il massimo del divertimento. Una giovane start up si è prefissa di far riscoprire quello che è probabilmente il più importante capolavoro della letteratura italiana e ha dato vita a questo progetto. La piattaforma di crowdfunding KICKSTARTER aiuta a tradurre in realtà le visioni degli inventori. Il giorno 1.6.2017 scade la campagna nel corso della quale sarà possibile acquistare, oltre al gioco, tanti altri accessori aggiuntivi offerti esclusivamente nell’ambito dell’azione di crowdfunding. Divina Commedia – Inferno è un gioco da tavolo per 2-6 giocatori che fa rivivere il periodo più fiorente del Medioevo italiano. Istruttivo e divertente, si impara con facilità ed è adatto anche ai gruppi numerosi. Per ulteriori informazioni sul gioco Divina Commedia – Inferno siete pregati di consultare il sito Internet www.dante-giochi.it

Inferno si presenta in Toscana

Il film Inferno che si basa sull’altrettanto famoso best seller di Dan Brown sarà presentato in anteprima mondiale a Firenze, luogo dove si sono svolte la maggioranza delle riprese cinematografiche. Per l’importante evento si prevedano tre giorni tra il 6 e l’8 ottobre durante i quali moltissimi attori di Hollywood saranno presenti a Firenze.

Il film Inferno girato in gran parte a Firenze dal regista Ron Howard sarà lanciato proprio nella famosa citta Toscana. Il colossal che si basa sull’altrettanto famoso best seller di Dan Brown sarà presentato ufficialmente in grande stile, la programmazione dell’evento prevede tre giorni tra il 6 e l’8 ottobre durante i quali moltissimi attori di Hollywood saranno presenti a Firenze. Saranno un migliaio solo gli invitati provenienti dagli Stati Uniti, un evento di altissimo livello che mette Firenze al centro del cinema che conta e che prevede anche la presenza delle più alte cariche della città e molto probabilmente anche del presidente del consiglio.

Nonostante Firenze non necessiti di pubblicità questo appuntamento è comunque un grandissimo spot per la città e per tutte le sue bellezze artistiche. Il 6 ottobre, il film Inferno sarà presentato nel Salone de’ Cinquecento dove ci sarà il cast completo del film che saranno ascoltati e fotografati da giornalisti e telecamere provenienti da tutto il mondo.  Il 7 ottobre è in programma un grande party al Forte Belvedere, dove i protagonisti del film Inferno si ritroveranno immersi in un luogo dal quale si possano godere viste panoramiche mozzafiato su Firenze. L’8 ottobre è previsto l’evento clou quando il film Inferno di Ron Howard sarà proiettato per la prima volta in assoluto, il colossal sarà proiettato nella grande sala del Teatro dell’Opera che è in grado di ospitare 2.000 persone. La casa di produzione americana Warner Bros-Sony dopo aver valutato le varie opzioni ha scelto proprio Firenze per presentare l’importante film Inferno, una scelta che ha voluto premiare la città in cui è stato girato la maggior parte delle scene del film e alla quale si è ispirato anche il famosissimo Dan Brown autore del best seller sl quale si basa la trama del film.

Inferno e Paradiso: un tema ricorrente nei manga e anime

Il concetto di Inferno e Paradiso, inteso come contrapposizione tra bene e male, luce e tenebra, ordine e caos, è un tema molto presente nella cultura giapponese e, di conseguenza, anche nei manga e anime. Spesso, infatti, le opere di questo genere presentano personaggi, ambientazioni e simboli che richiamano le idee di Inferno e Paradiso, sia in senso religioso che metaforico.

In Giappone, l’inferno è spesso associato al concetto buddhista dell’inferno di Naraka. Naraka, che letteralmente significa “inferno”, è un luogo di sofferenza estrema in cui le anime dei peccatori vengono condannate a vivere dopo la morte. Secondo la dottrina buddhista, il regno di Naraka è composto da più di ottantaquattro mila inferni diversi, ognuno dei quali è dedicato a un particolare peccato o crimine commesso durante la vita. Le anime che vengono condannate a Naraka vengono sottoposte a terribili tormenti che riflettono i loro peccati specifici.Un aspetto unico dell’inferno in Giappone è rappresentato dai cosiddetti “jigoku meguri”, ossia i “pellegrinaggi dell’inferno”. Si tratta di percorsi sacri che conducono i visitatori attraverso diverse rappresentazioni dell’inferno buddhista. Questi luoghi di culto spesso includono statue realistiche raffiguranti le anime tormentate e le pene inflitte loro. I jigoku meguri sono un modo per i fedeli di riflettere sulle conseguenze dei loro peccati e di cercare la redenzione.

D’altra parte, il paradiso nella cultura giapponese è spesso rappresentato dal concetto di “Jodo”, che significa “terra pura”. È il regno di Amitabha Buddha, uno dei Buddha principali del Buddhismo Mahayana. Secondo la dottrina buddhista, Amitabha Buddha ha creato Jodo, un luogo di beatitudine e felicità eterna, per le anime che lo invocano con sincerità e pie devozione. Quindi, raggiungere Jodo è considerato l’obiettivo finale di molti buddhisti giapponesi. La rappresentazione del paradiso giapponese cambia a seconda del periodo storico e dell’influenza culturale. Nel periodo Heian (794-1185 d.C.), ad esempio, il concetto di Terra Pura era molto popolare e veniva spesso rappresentato in opere d’arte come i dipinti del paradiso e gli antichi testi buddhisti chiamati “sutras della Terra Pura”. Queste opere d’arte mostrano paesaggi idilliaci, fiori di loto e figure angeliche che guidano le anime verso la Terra Pura.

Nonostante queste varie rappresentazioni di inferno e paradiso, nell’immaginario collettivo giapponese queste concezioni non sono viste come luoghi a cui si va dopo la morte, ma come dimensioni o stati di coscienza presenti nel mondo di qui e ora. Pertanto, la spiritualità giapponese si concentra spesso sull’importanza di vivere una vita virtuosa e sulla ricerca della pace interiore nel presente.

Un esempio di manga e anime che tratta esplicitamente il tema di Inferno e Paradiso è Tenjō Tenge, un manga del 1997 di Oh! great, edito in Italia da Planet Manga. La storia si svolge nel prestigioso Istituto Todou, il cosiddetto “paradiso dei combattenti”, una scuola dove viene insegnata esclusivamente l’arte del combattimento.

In Death Note: un manga e anime di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata,  il protagonista Light Yagami trova un quaderno soprannaturale che gli permette di uccidere chiunque scrivendo il suo nome. Light decide di usare il quaderno per eliminare i criminali e creare un mondo perfetto, ma si scontra con il geniale detective L, che cerca di fermarlo. Il tema di Inferno e Paradiso è presente nella contrapposizione tra Light, che si considera un dio della giustizia, e L, che rappresenta la legge umana. Inoltre, il quaderno appartiene a Ryuk, uno shinigami (dio della morte) che proviene da un mondo infernale. Il manga è stato edito in Italia da Planet Manga, mentre l’anime da Dynit.

Nel capolavoro di Kentaro Miura, Berserk, il protagonista Guts è un guerriero combatte contro mostri e demoni in un mondo medievale e oscuro. Guts è stato segnato da un marchio che lo rende preda degli apostoli, esseri umani che hanno sacrificato i loro cari in cambio di poteri infernali. Guts cerca di vendicarsi di Griffith, il suo ex amico e leader della Banda dell’Avvoltoio, che ha tradito i suoi compagni per diventare un membro della Mano di Dio, un gruppo di cinque esseri supremi che governano il destino del mondo. Il tema di Inferno e Paradiso è presente nella lotta tra il bene e il male, la libertà e il fato, la speranza e la disperazione.

Ovviamente come non citare Devilman, il un manga e anime di Go Nagai, in cui il protagonista Akira Fudo si fonde con un demone chiamato Amon, diventando il Devilman, un essere che ha il corpo di un demone e il cuore di un umano. Akira usa i suoi poteri per combattere contro le forze demoniache che vogliono distruggere l’umanità, ma si trova anche a dover affrontare la paura e l’odio degli esseri umani, che lo considerano un nemico. Il tema di Inferno e Paradiso è presente nella dualità tra umano e demoniaco, amore e odio, vita e morte. Il manga è stato edito in Italia da Dynamic Italia , mentre l’anime da Yamato Video .

Questi sono solo uno dei tanti esempi di manga e anime che trattano il tema. Altri esempi sono ellsing, Fullmetal Alchemist, Naruto, Bleach, Saint Seiya, Evangelion e molti altri. In queste opere, il concetto di Inferno e Paradiso non è sempre inteso in senso religioso, ma spesso assume un significato simbolico, metaforico o filosofico, legato alla natura umana, alla morale, alla scelta, alla libertà, alla salvezza e alla dannazione. Inoltre, il tema di Inferno e Paradiso non è sempre rappresentato in modo manicheo, ma spesso presenta sfumature, ambiguità e contraddizioni, che rendono i personaggi e le storie più complessi e interessanti.

Quanto è caldo l’inferno?

L’inferno è esotermico o endotermico?

Una domanda che da tempo affascina i più curiosi. Ma prima di addentrarci in questa discussione, dobbiamo capire come cambia nel tempo la massa dell’inferno e gli scambi di anime che avvengono al suo interno.

Assumiamo, per cominciare, che quando un’anima entra all’inferno, non abbia possibilità di uscirne.

Quindi, una volta che ci si trova all’interno, non c’è via di fuga. Questo ci porta a considerare il numero di anime che effettivamente entrano all’inferno.

Prendendo in considerazione le diverse religioni nel mondo, molte sostengono che solo coloro che seguono una determinata fede saranno salvati, mentre gli altri andranno all’inferno. Dal momento che le persone solitamente praticano e credono in una sola religione alla volta, possiamo dedurre che, alla fine, tutte le persone e tutte le anime finiscono per trovarsi all’inferno.

Ora, tenendo conto dei tassi di natalità e mortalità attuali della popolazione mondiale, è lecito pensare che il numero di anime presenti all’inferno crescerà in modo esponenziale nel tempo.

Ma come cambia l’inferno stesso?

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo fare riferimento alla legge di Boyle, che stabilisce che per mantenere stabile la temperatura e la pressione all’interno di un sistema chiuso, il volume deve aumentare proporzionalmente all’aumento delle entrate.

Ciò ci offre due possibilità.

In primo luogo, se l’inferno si espande a una velocità minore rispetto all’ingresso delle anime, allora la temperatura e la pressione all’interno dell’inferno continueranno a salire, fino a portarlo a una catastrofica esplosione. In secondo luogo, se l’inferno si espande più velocemente dell’ingresso delle anime, la temperatura e la pressione diminuiranno gradualmente, fino a quando l’inferno si congelerà.

Quindi, quale delle due ipotesi è corretta?

Beh, la verità è che non possiamo ancora rispondere con certezza. L’inferno rimane un mistero intrigante che non conosciamo a fondo. Tuttavia, con una riflessione analitica e scientifica, possiamo supporre che l’inferno potrebbe essere esotermico o endotermico a seconda delle circostanze.

In conclusione, l’inferno è un argomento che ci sfida a esplorare i confini della nostra conoscenza.

Mentre continuiamo a indagare su tante domande senza risposta, dobbiamo mantenere la mente aperta e considerare tutte le possibili prospettive. Solo allora potremo avvicinarci a comprendere l’incomprensibile.

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