Nel 2021, Star Wars: Visions ha rappresentato una delle sfide più affascinanti e coraggiose nell’ambito dell’universo di Guerre Stellari, offrendo una nuova prospettiva sul franchise attraverso l’arte dell’animazione giapponese. Il primo volume ha scatenato un’onda di entusiasmo grazie alla sua audacia creativa, mescolando tradizione e innovazione in una miscela che ha rapito gli appassionati di Star Wars e i nuovi spettatori. Nel maggio del 2023, Visions è tornato con il “Volume 2”, che ha ampliato l’orizzonte della serie, coinvolgendo studi di animazione provenienti da tutto il mondo. Questo nuovo capitolo non solo ha mantenuto, ma ha anche superato le aspettative, dimostrando che la forza di Star Wars non risiede solo nelle sue saghe epiche, ma anche nelle sue capacità di reinventarsi attraverso il prisma di culture e stili differenti.
La Magia della Diversità Visiva e Culturale
Una delle caratteristiche più straordinarie di Visions Volume 2 è la sua capacità di esplorare l’universo di Star Wars con una varietà stilistica che sfida ogni convenzione. Con la partecipazione di studi internazionali, tra cui nomi noti come Aardman (Regno Unito), Studio Mir (Corea del Sud), e Cartoon Saloon (Irlanda), insieme a realtà più giovani ma altrettanto interessanti come Punkrobot (Cile) e El Guiri (Spagna), la serie si presenta come un caleidoscopio di espressioni visive. Ogni cortometraggio è un mondo a sé, non solo per la sua estetica, ma anche per i temi e le emozioni che esplora, permettendo a ciascun creatore di infondere nella storia di Star Wars una propria voce distintiva.
Ad esempio, In the Stars della cilena Punkrobot affronta con delicatezza e forza i temi del colonialismo e della solidarietà familiare, raccontando la lotta di due sorelle indigene contro l’Impero. Il corto si distingue per il suo stile visivo che attinge alla tradizione tribale, mescolato con la sensibilità che ricorda i lavori di Hayao Miyazaki. Questo episodio non è solo un’aggiunta visivamente impressionante, ma anche una riflessione potente su come la galassia lontana lontana possa essere il palcoscenico di storie universali.
L’Approccio Unico di Ogni Studio: Un Viaggio Emozionante
Ogni studio ha portato con sé un linguaggio visivo che va oltre le tradizionali rappresentazioni dei Jedi e dei Sith. Aardman, celebre per la sua maestria nell’animazione in stop-motion, offre un’esperienza completamente diversa con I Am Your Mother. Questo corto gioca con una vena più leggera e comica, raccontando la rivalità tra madre e figlia in un duello spaziale che, pur non aggiungendo nulla di epico, riesce a conquistare per la sua energia frizzante e il suo umorismo genuino. Aardman riesce a mescolare il tipico spirito della sua animazione con un’immersione nel mondo di Star Wars, creando un’esperienza che diverte e sorprende allo stesso tempo.
Altri cortometraggi, come Sith di El Guiri e Screecher’s Reach di Cartoon Saloon, non solo brillano per la loro qualità tecnica ma anche per la profondità emotiva che riescono a trasmettere. Sith in particolare, con la sua atmosfera cupa e il suo sviluppo psicologico, riesce a evocare quella tensione tra luce e oscurità che è il cuore pulsante di Star Wars, ma lo fa con un tocco narrativo che si distingue dalla tradizione. La profondità dei personaggi e il loro legame con il lato oscuro fanno di questo episodio uno dei più emozionanti e riflessivi dell’intera serie.
Alcuni Passi Falsi nella Galassia Lontana Lontana
Nonostante la qualità globale, non tutti i cortometraggi riescono a mantenere lo stesso livello di coesione tra estetica e narrazione. The Bandits of Golak, prodotto da 88 Pictures in India, cerca di integrare elementi della mitologia indiana nel contesto di Star Wars, ma finisce per risultare scollegato. Sebbene l’animazione e la ricerca visiva siano interessanti, la trama fatica a inserirsi nell’universo più ampio di Star Wars, perdendo quella connessione emotiva che rende la saga tanto affascinante.
Alcuni altri episodi, come The Pit e The Spy Dancer, pur rimanendo affascinanti dal punto di vista visivo, non riescono a risvegliare la stessa intensità emotiva che permea i corti più riusciti. In particolare, The Pit si sviluppa in modo un po’ troppo convenzionale, mancando di quella scintilla che rende gli altri episodi memorabili.
Un Tributo all’Arte dell’Animazione Globale
Ciò che emerge da Visions Volume 2 è un tributo all’arte dell’animazione globale e alla possibilità di dare vita a storie che, pur rimanendo saldamente ancorate ai valori di Star Wars, esplorano l’universo in modo fresco e inaspettato. Il produttore esecutivo James Waugh ha sottolineato come Visions rappresenti uno spazio di espressione per i creatori di tutto il mondo, e la varietà di stili e storie conferma che questa serie è diventata un laboratorio di sperimentazione visiva e narrativa. Le storie raccontate attraverso diverse lenti culturali arricchiscono il franchise con nuove prospettive, facendo sì che ogni episodio diventi un’esperienza unica.
Di seguito i dettagli su ciascun cortometraggio e regista:
Titolo: “Sith”
Studio: El Guiri
Sceneggiatore-regista: Rodrigo Blaas
Rodrigo Blaas è un regista vincitore di un Emmy Award® che ha trascorso più di 20 anni nell’animazione. Dopo aver co-fondato la Stromboli Animation nel 1997, Blaas è entrato nei Blue Sky Studios nel 2000, lavorando al lungometraggio L’era glaciale, prima di passare ai Pixar Animation Studios. Qui ha lavorato a progetti come Alla ricerca di Nemo (2003), Gli Incredibili – Una “normale” famiglia di supereroi (2004), Ratatouille (2007) e Wall-E (2008) e al cortometraggio candidato all’Oscar® La Luna (2011). Più recentemente, Blaas ha collaborato con Guillermo del Toro per sviluppare la pluripremiata serie Trollhunters, è stato direttore creativo di Mikros Animation Paris e, nel 2021, ha creato El Guiri Studios a Madrid con la sua compagna, Cecile Hokes. Ha anche scritto e diretto il pluripremiato cortometraggio Alma del 2009.
Titolo: “Screecher’s Reach”
Studio: Cartoon Saloon
Regista: Paul Young
Paul Young è cofondatore di Cartoon Saloon, vincitore dell’IFTA e candidato agli Oscar®, Emmy® e BAFTA. Ha prodotto i lungometraggi animati Il drago di mio padre, WolfWalkers, The Secret of Kells, La canzone del mare e I racconti di Parvana – The Breadwinner, oltre a serie televisive pluripremiate come Puffin Rock, Dorg Van Dango e Viking Skool.
Titolo: “In the Stars”
Studio: Punkrobot
Sceneggiatore-regista: Gabriel Osorio
Gabriel Osorio si è laureato in Belle Arti all’Università del Cile, specializzandosi poi in animazione 3D. Dopo aver lavorato in spot pubblicitari, film e serie televisive, ha fondato Punkrobot Studio. Dal 2008 ha diretto progetti per la televisione per bambini, tra cui Flipos, Muelin y Perlita, Soccer Girls e spot televisivi. Nel 2016, il suo cortometraggio Bear Story è stato il primo progetto latinoamericano a vincere un Oscar® nella categoria dei cortometraggi animati.
Titolo: “I Am Your Mother”
Studio: Aardman
Regista: Magdalena Osinska
Magdalena Osinska è una regista pluripremiata che lavora con lo studio Aardman da otto anni. Ha diretto spot pubblicitari in stop-motion, CGI, 2D e live action, tra cui “The Great Sofa Caper” e “Share the Orange” di Wallace & Gromit. Osinska ha diretto lo sviluppo della serie per bambini Joyets, oltre a film come Spirits of the Piano e Zbigniev’s Cupboard. Diplomata alla National Film and Television School di Beaconsfield, nel Regno Unito, nonché alla Polish Film School di Lodz e all’Art College di Varsavia, Osinska sta attualmente sviluppando il lungometraggio Jasia, basato sui ricordi della nonna sulla Polonia della Seconda Guerra Mondiale.
Titolo: “Journey to the Dark Head”
Studio: Studio Mir
Regista: Hyeong Geun Park
L’astro nascente Hyeong Geun Park si era già fatto un nome quando è entrato nell’industria dell’animazione coreana nel 2017, grazie alla sua forte sensibilità nel disegno e nell’animazione. Ha diretto l’animazione di decine di trailer di giochi cinematografici e da allora il suo impegno si è esteso alle serie animate, lavorando a progetti come Dota: Dragonì’s Blood: Book 3 (2022) e Lookism (2022). “Journey to the Dark Head” è il primo titolo che ha prodotto a livello esecutivo dall’inizio alla fine.
Titolo: “The Spy Dancer”
Studio: Studio La Cachette
Sceneggiatore-regista: Julien Chheng
Julien Chheng è CEO dello Studio La Cachette, uno studio di animazione francese vincitore di un Emmy Award® che ha co-fondato nel 2014 insieme agli ex allievi della scuola Gobelins Oussama Bouacheria e Ulysse Malassagne. Chheng ha seguito una formazione in sviluppo visivo presso Disney e ha lavorato come animatore di personaggi negli acclamati lungometraggi d’animazione 2D Le Chat du rabbin, Mune – Il guardiano della luna e Ernest & Celestine, nominato agli Oscar®. Nel 2021 ha vinto un Emmy Award® come produttore esecutivo dell’animazione di Primal di Genndy Tartakovsky, per il quale è stato anche supervisore dell’animazione. Nel 2022, Chheng ha diretto con Jean-Christophe Roger il lungometraggio candidato ai Cesar Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note.
Titolo: “The Bandits of Golak”
Studio: 88 Pictures
Regista: Ishan Shukla
Ishan Shukla ha iniziato la sua carriera come artista di computer grafica a Singapore. Per oltre un decennio ha diretto progetti che vanno dagli spot televisivi alle serie e ai video musicali. Il suo cortometraggio animato del 2016, Schirkoa, è stato inserito nella lista degli Academy Awards® dopo aver ricevuto decine di premi e partecipato a 120 festival internazionali, tra cui il SIGGRAPH Asia dove è stato nominato “Best in Show”. In seguito ha creato il suo studio d’animazione per lavorare su lungometraggi animati per adulti, tra cui una versione lungometraggio di Schirkoa, che arriverà nei festival nell’estate del 2023.
Titolo: “The Pit”
Studios: D’art Shtajio e Lucasfilm Ltd.
Sceneggiatore, regista ed executive producer: LeAndre Thomas
Co-Regista: Justin Ridge
LeAndre Thomas è un pluripremiato scrittore e regista di Oakland, California, il cui ultimo film ha vinto il premio per la miglior regia al Pasadena International Film Festival. Oltre ai suoi film indipendenti, Thomas fa parte del team dello studio franchise di Lucasfilm Ltd., dove ha lavorato per più di 11 anni e dove è stato accreditato per titoli recenti come Light & Magic, The Mandalorian, Obi-Wan Kenobi, Star Wars: Tales of the Jedi e molti altri. Justin Ridge è l’executive producer della serie nominata agli Emmy® Star Wars Resistance. Tra i suoi lavori figurano anche Star Wars Rebels, Cicogne in missione, The Cleveland Show, Star Wars: The Clone Wars e Avatar – La leggenda di Aang.
Titolo: “Aau’s Song”
Studio: Triggerfish
Sceneggiatori e registi: Nadia Darries e Daniel Clarke
Nadia Darries è regista, animatrice e cofondatrice di Goon Valley Animation, con un’inclinazione per la scrittura di canzoni. Nata a Cape Flats in Sudafrica, dal 2015 lavora a film d’animazione e motion design di alto livello come animatrice, project manager, direttore creativo e regista. La sua esperienza comprende l’animazione presso i Triggerfish Animation Studios per i premiati film della BBC Stick Man, Revolting Rhymes e Highway Rat. Daniel Clarke è un regista e artista di Città del Capo che lavora nel campo dell’animazione, del cinema e dell’illustrazione. Ha iniziato la sua carriera nell’animazione nel 2008 presso i Triggerfish Animation Studios, dove ha ricoperto il ruolo di production designer, art director e regista in progetti come il lungometraggio Khumba, Stick Man della BBC e The Snail and the Whale. Nel 2018, insieme a James Clarke e Daniel Snaddon, ha completato la graphic novel Kariba.