Lilith: Il segno del Triacanto

Il 26 aprile segnerà l’arrivo nei negozi di libri e fumetti di Lilith, la celebre serie ideata da Luca Enoch che ha catturato l’attenzione di migliaia di lettori. Questo primo episodio, intitolato “Il segno del Triacanto”, porta i lettori in un mondo in cui l’umanità è sull’orlo dell’estinzione, minacciata da un parassita alieno.

Il personaggio di Lilith, ispirato al demone della tempesta della religione mesopotamica, è descritto come una cronoagente in grado di viaggiare nel tempo per cambiare il corso degli eventi. La storia, ambientata in un futuro apocalittico, segue le avventure di Lilith nel tentativo di sconfiggere l’entità aliena e salvare l’umanità.

Enoch ha lavorato con cura per garantire la coerenza storica delle ambientazioni e per creare una trama che combinasse suspense, azione e riflessioni morali. Il personaggio di Lilith, affiancato da un grande cane nero, si trova ad affrontare un nemico rappresentato simbolicamente da un triangolo celtico, aggiungendo un elemento di mistero e fascino alla storia. Il finale aperto annunciato da Enoch lascia spazio a diverse interpretazioni e solleva domande sul senso di giustizia e moralità. Questo aggiunge profondità alla trama e invita il lettore a riflettere sulle scelte dei personaggi. In definitiva, Lilith è stata e sarà nuovamente una lettura avvincente per i fan del genere e per chiunque sia alla ricerca di una storia ricca di suspense, azione e riflessioni morali. Bisognerà aspettare il suo debutto per scoprire fino in fondo le sue potenzialità e il suo impatto sul mondo del fumetto.

Lilith, la prima moglie di Adamo

Moltissimi appassionati di cartoni animati hanno recentemente fatto conoscenza di Lilith grazie alla fortunata serie Hazbin Hotel di Vivienne Medrano. Nel cartone animato, disponibile su Amazon Prime Video, Lilith è la regina dell’inferno, oltre che la madre di Charlie e la moglie separata di Lucifero Stella del Mattino. Si dice che Lilith sia stata la prima donna umana creata dagli angeli, e che sia stata gettata nell’Inferno insieme a Lucifero come punizione per aver corrotto accidentalmente l’umanità. Insieme, Lilith e Lucifero hanno governato l’Inferno con Charlie fino a sette anni prima degli eventi della serie, da allora, Lilith è scomparsa e non ha più risposto alle chiamate di Charlie, lasciando molti interrogativi su cosa potrebbe essere successo a lei e qual è il suo ruolo attuale nel mondo infernale.

Come gli altri personaggi di Hazbin Hotel, anche la caratterizzazione della “ex” moglie di Lucifero fonda le sue radici nella mitologia e nella teologia.

Narra la leggenda  ebraica che Lilith fu la prima moglie di Adamo, prima di Eva, creata non dalla costola del marito ma da argilla e polvere, quindi sua pari. Indomita e ribelle, a seguito del tentativo di Adamo di sottometterla con la forza, ella pronunciò il nome magico di Dio( Javhe), le spuntarono le ali, dato che conoscere il vero nome di Dio la rendeva pari a lui, si levò in aria e lo abbandonò. Adamo si lamentò con Dio, il quale inviò allora tre angeli (Sanvi, Sansanvi e Semangelaf) a cercarla per riportarla indietro. Lilith rifiutò e maledisse gli angeli. Nel frattempo Lilith divenne l’amante dei demoni, generando cento bambini al giorno. Gli angeli le dissero che Dio le avrebbe portato via i suoi figli se lei non fosse tornata da Adamo. Dal momento che Lilith non accettò, venne di conseguenza punita. E Dio, dette anche ad Adamo la docile Eva.

Si dice che Lilith sia attratta dai bambini dato che Dio le sottrasse i suoi e avviò un regno del terrore contro le donne incinta e i neonati, che venivano protetti da lei con amuleti con su scritti i nomi dei tre angeli, i quali la avevano costretta a giurare che ogni qualvolta avesse visto le loro immagini o i loro nomi avrebbe lasciato stare i bambini e le mamme. Se il bambino piangeva nel sonno si credeva che questo era un segno della presenza di Lilith e per scacciarla occorreva picchiettare il naso del bimbo. Si narra inoltre che fu lei, e non Eva, la madre di Caino.

Il nome Lilith deriva, secondo alcuni, dalla parola assiro-babilonese Lilitu, che significa spirito del vento; per altri, dall’ebraico Lil che significa notte, oscurità ma anche calamità. La prima immagine conosciuta della Dea è come donna bellissima, alata e nuda, con i piedi di uccello che si alza su due leoni ed è accompagnata da due gufi. I sumeri e i babilonesi la consideravano come un essere che dimorava nel mondo dei sogni. Per essi era una succuba che visitava gli uomini nei loro sogni e da tale relazione venivano generati uomini senza volto. In questa accezione era considerata come la principessa dei succubi, una seduttrice e divoratrice di uomini.

Nella mitologia Lilith è anche conosciuta come un satellite invisibile dalla terra e per questo chiamata “Luna nera”, invisibile perché assorbe e non riflette, come ogni altra cosa, la luce del Sole. Da tali leggende nasce l’idea della donna strega, seduttrice e maligna. Idea che fu alla base degli orrori e dello sterminio vergognoso dell’inquisizione nel medioevo.

Gli angeli caduti

Gli angeli caduti sono una figura avvincente che fa parte della tradizione ebraica e che ha trovato spazio in diverse interpretazioni religiose e culturali. Nella tradizione ebraica, gli angeli caduti vengono spesso associati a demoni o esseri ribelli che sono stati banditi dal paradiso per aver disobbedito o ribellato contro Dio.

Il più famoso tra gli angeli caduti è Lucifero, conosciuto come la “stella del mattino” o il “figlio dell’aurora”, che è stato descritto come colui che è caduto dal cielo a causa della sua superbia e del desiderio di essere simile a Dio. Questa narrazione è supportata da interpretazioni di passaggi biblici come Isaia 14:12.

Altri angeli caduti menzionati nella tradizione ebraica includono Astaroth, Belfagor, Belzebù, Belial, Lilith, Asmodeus, Azazel, Baal, Dagon, Moloch, Mammona, Mefistofele e Samael. Questi nomi derivano spesso da divinità adorate dai popoli antichi della Palestina e delle regioni circostanti, come i moabiti, cananei ed edomiti, e sono stati reinterpretati nel contesto ebraico come figure opposte al culto di Yahweh.

La caduta degli angeli è un tema che si trova anche in altre fonti storiche e religiose e spesso simboleggia la lotta tra il bene e il male, la ribellione contro l’ordine divino e le conseguenze della superbia e dell’ambizione. Gli angeli caduti, con le ali spezzate, rappresentano il dolore e il rimorso per essere stati allontanati dalla presenza di Dio, ma anche la ribellione e il desiderio di conoscenza e potere che sfida l’autorità suprema.

In sintesi, gli angeli caduti della tradizione ebraica costituiscono un intricato insieme di credenze e interpretazioni che riflettono la costante lotta umana tra aspirazioni celesti e terrene, tra obbedienza e ribellione, e tra la luce della grazia e le tenebre dell’esilio.

Lilith: Antico stereotipo maschilista o Eroina moderna?

La new entry di Casa Bonelli “ Lilith”, frutto della mano creativa di Luca Enoch, richiama nell’immaginario collettivo, simboli e significati contraddittori dell’universo femmineo, spesso esplorato e descritto da uomini, che inevitabilmente sono attratti dalla grande Madre Fertile, forse guidati da un leggero complesso di Edipo, arrogandosi il diritto di delineare questo essere Supremo e di carpirne i segreti, pensando di conoscere la Donna meglio di quanto possa fare lei stessa.

E’ come un film visto e rivisto che celebra la Donna oggetto,  la Donna che ne sa una più del Diavolo, anzi,  in questo caso  è un Diavolo, inconsapevolmente malvagio, crudele e sanguinario: infatti Lilith è il demone femminile della religione mesopotamica associato alla tempesta, ritenuto portatore di disgrazia, malattia e morte. Secondo la tradizione cabalistica, Lilith è la prima compagna di Adamo, precedente ad Eva, che non accetta la superiorità del maschio e si accoppia con i demoni, lasciando il povero Adamo con un palmo di naso.

Nell’immaginario popolare ebraico è temuta come demone notturno, pericolosa per i bambini di sesso maschile e dotata degli aspetti negativi della femminilità: adulterio, stregoneria e lussuria. Lilith abbandonò il Paradiso di propria iniziativa, prima della caduta dell’uomo e non toccando l’Albero della Conoscenza non fu condannata alla mortalità; infatti nel fumetto di Enoch, Lilith è una figura atemporale, eterna,senza storia, proveniente da un  futuro remoto in cui gli uomini sono stati esiliati nelle viscere della Terra da Madre Natura che si è ribellata alla presenza umana e che si espande per appropriarsi dei suoi spazi legittimi.

Questo è ciò che scriverebbe una fervente femminista, ed in parte, potrebbe anche aver ragione ,ma siccome ho imparato che nella vita esistono soprattutto le sfumature, credo che la figura femminile sia così presente nella tradizione mitologica, biblica e nei racconti popolari, perchè si presta meglio ad esprimere la  problematicità, la profondità emozionale  e la multiforme natura dell’uomo. Ed è proprio per questo che l’autore ha scelto questa figura emblematica, portatrice di una tradizione e di una cultura antica, possiamo dire quasi pre-umana come se avesse una dimensione autonoma, fissa e primordiale; difatti  la protagonista di Enoch è intrappolata nello spazio-tempo, condannata a viaggiare nella storia per compiere una missione, accompagnata dal suo fedele cane-lupo detto “ Lo scuro” ed inseguita da spietati nemici  “ I Cardi”   che la rincorrono lungo lo spazio-tempo per impedire che realizzi la sua missione.

Lilith incarna la metafora del viaggio, dell’itinerante in cerca di risposte, di se stesso e spesso come in ogni viaggio ciò che conta veramente non è la meta ma il sentiero percorso: incontri, scelte, sofferenze, che conducono all’evoluzione spirituale e alla crescita individuale. Lilith è un personaggio che mi piace molto perchè è una persona attiva che sceglie di diventare ciò che è; infatti Lyca (questo è il suo vero nome) sceglie di esser Lilith ed è  attraverso il suo agire che diventa pian piano consapevole del suo esser Donna. Durante le sue avventure, Lilith è  continuamente posta dinanzi ad una tensione etica, in cui non sa veramente ciò che sia il bene o il male: il suo potere distruttivo, allegoricamente raffigurato dal virus alieno “il triacanto”(ripreso dal simbolo molteplice, magico e druidico “ il triskell” di tradizione celtica che riproduce graficamente le tre fasi solari alba-mezzogliorno-tramonto, ma anche il passato-presente-futuro) che esplode ed annienta tutto e tutti con forza innarestabile, si manifesta sempre in condizioni di forte tensione emotiva e psicologica, sintomo di un’ irrazionale ira, che a mio avviso, esprime con efficacia, il disordine emotivo che stiamo vivendo in quest’epoca, in cui emergono gli eccessi, l’irrequietezza, l’instabilità, l’incertezza, l’individualismo e la solitudine dell’essere.

Infatti la nostra protagonista è una viaggiatrice solitaria, insomma un eroina dark dei nostri tempi che pensa di avere idee e valori certi e sicuri, ma che durante il cammino saranno messi in discussione: “ I Cardi” sono veramente cattivi o hanno anche loro ragione? Insomma in questo “semplice” fumetto si aprono interessanti interrogativi, ai quali tutt’ora non sappiamo rispondere: ma la verità delle cose dove risiede? Attraverso quale lenti va filtrata la realtà? Che significato ha oggi la parola morale? Viviamo in un tempo in cui l’uomo uccide in nome di un etica religiosa,  distrugge la natura in nome di una morale economica, chiamata progresso,  lotta contro i propri fratelli in nome di un etica edonista ed individualista: penso che nelle pubblicazioni semestrali di questo fumetto, potremo riflettere su queste tematiche e ritrovarci in interessanti situazioni, alle quali non sapremo mai dare una sicura interpretazione, divisi e combattutti come Lilith.

Ci tufferemo nella storia, catapultati tra i pirati dei Caraibi, oppure tra i troiani durante l’assedio della città, viaggeremo con Lilith percorrendo molte tappe del cammino dell’uomo, attraverso le immagini suggestive ed accurate di Enoch, che con mano sapiente ha saputo delineare con fedeltà e precisione i dettagli architettonici ed ambientali di ogni epoca. Inoltre mi  ha sorpreso la dedizione e l’accurata ricerca delle fonti storiche effettuata dall’autore per far aderire in maniera completa la sua opera alla realtà; la sua professionalità e la sua interpretazione del mondo emergono con forza nel suo lavoro che viene costruito ed arricchito con particolari minuziosi, senza lasciare nulla al caso: ogni oggetto ha una propria simbologia che come tessere di un mosaico vanno a ricomporre l’intera trama narrativa. L’autore durante il convegno ha ribadito più volte il fatto che non sa esattamente dove lo porterà l’evoluzione del personaggio; beh io direi aspettiamo la prima uscita in edicola che è prevista il 21 Novembre e magari qualche altro episodio, poi magari potrei umilmente suggerire ad Enoch un bel forum dedicato ai futuri fans di Lilith che credo sicuramente non sarà una popolazione solo maschile, ma probabilmente in buona parte femminile (Io d’altro canto già mi sono immedesimata in Lilith) e di dar voce alle Vere ed Uniche Eroine dei tempi moderni!!

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