“Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te.” (Friedrich Nietzsche). Ho voluto iniziare con questa frase perchè rappresenta per certi versi il manga di cui vi sto per parlare,Berserk. Berserk è un manga scritto e disegnato da Kentaro Miura pubblicato nel 1989 ( Anche se vi è una versione precedente chiamata Berserk Prototype, che è una versione preliminare del manga). Le vicende di questa magnifica opera si incentrano su Gatsu. Il guerriero nero che è costretto a vagare e soprattutto scontrarsi con esseri demoniaci chiamati Apostoli e cercare vendetta contro cinque entità supreme che hanno un potere che supera la conoscenza umana, stiamo parlando della Mano di Dio. Gatsu per tutta la sua opera cercherà di trovare un modo di evocare questi supremi esseri per compiere la sua vendetta,in particolare per un membro della mano di Dio, Phemt. La storia di Berserk è molto cupa e orrorifica, appartenente al genere dark fantasy. Infatti l’ambientazione dell’opera è basata molto su un contesto medievale/rinascimentale con tinte horror e fantasy, soprattutto quest’ultimo elemento sarà molto presente dalla metà del manga in poi, abbandonando quasi del tutto gli elementi horror o dark della prima metà. Vi sono molte scene di stampo sessuale e di molta gore soprattutto nei combattimenti, ma questi elementi non sono abusati tanto per, ma sono dosati abbastanza bene. Il punto focale di Berserk non è solo una storia ben narrata o i combattimenti estremamente ben fatti, ma sono i personaggi. Quasi tutti i personaggi sono caratterizzati in maniera eccezionale, e loro dialoghi possono creare una forte sintonia tra il lettore e alcuni protagonisti.
La narrativa di Berserk comincia in modo piuttosto classico e lineare , per poi utilizzare la scelta narrativa dell’ analessi ( o Flashback ) che porta gli eventi nel passato dove si ha il famoso arco narrativo ” L’epoca D’oro”. In questo lunghissimo flashback assistiamo alle origini di Gatsu. Nato da un corpo di una donna impiccata per eresia e raccolto dalla donna di nome Syls, donna del capitano di ventura Gambino. Gatsu cresce e dopo un paio di anni da quando la donna lo accolse, ella muore per la peste. Gambino lo tratta in maniera fredda e dura, considerandolo come uno strumento, un soldato da poter sfruttare. Qui viene addestrato fin dalla tenere età a combattere con la spada, per diventare un mercenario. La sua infanzia viene costellata di violenza, guerra e morte. Varie tragedie seguono il giovane portandolo ad avere una visione del mondo fredda e distaccata, portandolo ad una alienazione della sua anima. La fuga dalla compagnia del suo padre adottivo e la sua vita da mercenario lo portano a diverse vicende che saranno la matrice narrativa del racconto: L’incontro con la squadra dei falchi che lo segna, portandolo ad aprirsi e a considerarli come una famiglia. Però vi è un altro incontro. Un incontro che lo segna così profondamente, l’incontro con Grifis. Grifis un uomo capace di farsi amare sia dagli amici che dai nemici. Un uomo così bello che sembra essere uscito da fiaba. Un uomo di gran carisma e intelletto, potremmo dire che è la perfezione fatta persona. Questo incontro nato all’inizio come duello si è evoluto così velocemente da avere un legame così solido e difficile da esprimere. Grifis rimane affascinato da Gatsu, a sua volta anche Gatsu rimane affascinato, mai quanto Grifis. Grifis con l’avanzare della narrazione prova una sorta di legame d’amore, ma non un classico amore omosessuale, ma un amore che trascende anche il concetto stesso di amore o racchiude tutte le forme d’amore. E’ un rapporto difficile da spiegare. La narrazione prosegue con guerre, intrighi e strane presenze soprannaturali, fino al momento piu’ famoso per chi ha seguito il manga. Il momento in cui ogni speranza, ogni decisione, ogni sogno, ogni anima verrà perduta, quando il sole viene oscurato, calano le tenebre. Di questo evento non ve ne parlerò, perché non voglio. Questo momento, che conclude questo arco narrativo è uno dei piu’ alti apici della narrativa in generale, e va vissuto.
Dopo questo ” Magnifico” evento,la narrazione prosegue con l’obiettivo che ho descritto in precedenza. Purtroppo dobbiamo anche dire che il manga ha molte pause discontinue, per colpa dell’autore, infatti è l’unico difetto che posso imputare al manga. L’autore da un paio di anni rilascia capitoli sempre di ottima qualità ma in un tempo troppo lungo, che potrebbe far stancare il lettore. Si,ho detto l’unico difetto che si puo’ imputare a questa opera, perché le varie critiche sorte da molti lettori, personalmente non le trovo così stravolgenti. La presenza del fantasy a discapito del dark puo’ starci. Non si può seguire una linea sempre continua,ma bisogna alleggerirla se risulta troppo dark o troppo pesante. Certo io sono uno estimatore del dark e dell’horror, ma questo cambio di atmosfera non è un difetto per mia personale opinione. Forse quelli che criticano questa scelta, sono arrabbiati per le lunghe pause dell’autore e quindi quei difetti che emergono da alcuni fan non sono altro che conseguenze dei tempi troppo lunghi dell’autore. Certo vi sono qualche sbavatura in questi nuovi elementi,soprattutto in alcuni personaggi o alcuni archi narrativi non all’altezza di altri,ma rimane un opera magnifica pur con i suoi difetti. Nel mio piccolo riassunto ho omesso molte cose di vitale importanza,per non incedere nello spoiler free, ma invito il lettore ad una lettura di questo capolavoro.
I disegni: I disegni di Kentaro Miura sono di altissima qualità.Molti disegni potrebbero essere appesi come quadri, per la cura maniacale di ogni singola tavola. Il suo stile è molto grezzo e brutale. Uno delle sue fonti d’ispirazione è il magaka Go Nagai ( Autore di Devilman) ma rimandi ad artisti come Gustave Doré.
Temi: I temi principali del fumetto di Berserk sono molteplici. Uno dei suoi temi principali è il karma e il concetto disillusione del libero arbitrio. Questo concetto viene spesso riproposto in chiave negativa. L’uomo ha un destino che segue il suo corso ed è già stato scritto. L’unica eccezione lo fa il protagonista dell’opera, Gatsu che con le unghia e con i denti cerca e riesce a superare ostacoli che nessun umano può affrontare. Altri temi sono l’istinto di conservazione,la natura umana e onnipresenza del male in ogni sua forma. Questi temi vengono affrontati tramite la violenza fisica presente in maniera massiccia,ma anche attraverso un tipo di violenza psicologica.
Influenze: Le influenze maggiori che hanno portato Kentaro Miura ha creare Berserk sono molteplici. Una su tutte è l’opera filmica e non di Clive Baker, Hellraiser in cui condivide un con l’opera molte ispirazioni dall’orrore carnale, alcuni personaggi e molto altro. Berserk è un manga che si ispira molto alla cultura occidentale, soprattutto nel contesto medievale, molte sue nomenclature, eventi o personaggi si sono ispirati molto al contesto storico del medievo, ma anche alcune cose del periodo rinascimentale. Berserk è stato anche fonte d’ispirazioni per diverse opere, esempio molto lampante, la saga videoludica di Dark souls e Demon’s souls e molte altre influenze di altre opere.
Concludendo questo articolo,posso solo considerare la visione a chi non ha mai letto Berserk. E’ un’opera che va vissuta, e mi dispiace di non aver spiegato per bene la trama, personaggi e quant’altro, perchè questo manga va vissuto e letto. Concludo con una frase di un famoso autore che racchiude un po’ l’essenza di Berserk, soprattutto riguardanti il protagonista, Gatsu.
“La Rabbia è un ACIDO che è più pericoloso nella STIVA in cui è contenuto che su qualsiasi altra cosa su cui è versato. ” Mark Twain.
tratto da: