Quali sono le dimensioni dei Robottoni giapponesi?

Le serie animata sui Robotttoni giapponesi spesso presentano un rapporto dimensionale tra i robot che, anche se con alcune eccezioni, rispetta un certo realismo tecnologico. Tuttavia, ci sono alcune serie dove l’aspetto scenico prevale sulla coerenza fisica. Vari siti tematici hanno raccolto informazioni sulle dimensioni dei robot, ma spesso sono contraddittorie. Si può fare comunque un sunto delle dimensioni dei robot più famosi e significativi di ogni categoria.

I robot classici di Go Nagai variano molto nelle dimensioni, Jeeg è il più piccolo con solo 11 metri, mentre Gloyzer X, il meno noto, raggiunge i 100 metri di altezza. Tuttavia, le dimensioni dei robot nagaiani possono variare spesso a seconda del contesto. I robot degli anni ’70 si assestano su dimensioni decisamente imponenti. Daitarn 3 con i suoi 120 metri e Danguard con i suoi 210 metri sono i più grandi.

Il primo Gundam degli anni ’80 (un filone “real robot”) si accontenta di “soli” 18 metri di altezza, per questioni di realismo tecnologico. Il Gundam più grande pilotato da Amuro Ray è il RX-93 ν Gundam di 23 metri. Altri robot degli anni ’80 come Arbegas, Gotrinitron/Goshogun, Golion/Voltron, God Sigma, Baldios e Ideon variano dalle dimensioni di 40 metri a 105 metri. Nella seconda metà degli anni ’80, le produzioni robotiche si riducono ma Gunbuster impressiona con i suoi 230 metri. Evangelion degli anni ’90, tuttavia, varia notevolmente nelle dimensioni, dal 40 metri ai 220 metri.

In termini di estremi di scala, è difficile individuare un valore minimo per i robot più piccoli, ma il robot Astroganga potrebbe avere un’altezza di 8 metri. Tuttavia, il robot Zearth di Bokurano raggiunge i 500 metri di altezza e SD-F1 di Macross arriva a 1300 metri quando si commuta in robot. Getter Emperor, poi, può arrivare a una larghezza di 120.000 anni luce, ma Gurren Lagann è il vincitore assoluto, raggiungendo un’innominabile altezza di 32 zeri, nonostante misuri solo una quindicina di metri in forma base.

Manga Heroes. Gli eroi e i miti alle pendici del Vulcano

Giovedì 21 aprile presso la sala conferenze del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sarà presentata alla stampa la mostra “Manga Heroes. Gli eroi e i miti alle pendici del Vulcano“, che sarà visitabile nella sala del Plastico di Pompei del MANN sino al 19 settembre 2022. L’evento è inserito nel programma del Comicon 2022 (Mostra d’Oltremare, 22-25 aprile), che ritorna in presenza dopo due anni di blocco forzato dovuto alla pandemia da Coronavirus.
 
 
J-Pop è l’etichetta dedicata al manga di Edizioni BD. Visiona è la società che da oltre 20 anni organizza il Comicon di Napoli e altre grandi mostre e manifestazioni. Insieme hanno unito le forze per realizzare Manga Heroes. Gli eroi e i miti alle pendici del vulcano, grazie al supporto del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che da tempo ha aperto la propria programmazione culturale alla creatività e partecipazione di soggetti che non operano in ambiti puramente legati all’archeologia. 
 
Grazie alla curatela di Jacopo C. Buranelli e la consulenza scientifica di Fabrizio Modina, Manga Heroes vede in mostra le collezioni private di diversi collezionisti italiani famosi in tutto il mondo e offre una selezione di opere, ricreando un collegamento tra Vesuvio, il vulcano per antonomasia nell’immaginario del nostro paese, e monte Fuji, il monte di fuoco, anch’esso icona di una cultura, quella giapponese, che ha da sempre ispirato e affascinato grandi artisti. Proprio ai piedi del Fuji, talvolta al suo interno, talvolta nel suo stesso cratere, si incontrano gli eroi della cultura pop giapponese, i protagonisti di manga e anime che dagli anni ‘80 fino al grande successo contemporaneo, hanno conquistato i cuori di appassionati lettori da tutto il mondo.
 
Caschi in 3d che ricordano gli elmi della Magna Grecia; mitologiche armature, pezzi da collezione rari ed esclusivi ad unire i fili di una rete di connessioni, ispirazioni, suggestioni in grado di far vivere al visitatore una vera immersione nella cultura globale universale: quella dell’eroe, della sua sfida nei confronti della natura, del destino, della storia. Super Robots come Goldrake, Mazinga, Jeeg, Voltron esposti come giganti di una mitologia che fonde l’immaginario nipponico con quello mediterraneo. Mostri alieni che ricordano Scilla e Cariddi e armature forgiate nel fuoco come quelle di Efesto. Mostri e mostriciattoli di un bestiario senza tempo, come i Pokémon leggendari dei quali taluni ricordano (anche nello stile) le divinità della natura tipiche della mitologia romana fino ad arrivare a Tokyo Revengers, manga di enorme successo contemporaneo, che attraverso i suoi disegni sembra rievocare le parole di Senofonte nell’Anabasi: 
 
“Dato che siamo giunti al momento decisivo […] dobbiamo essere valorosi noi stessi e incitare al valore gli altri. (III, 1, 43-44; 2002)”.

È tutto un Manga Manga: manuale satirico sui robottoni giapponesi

Robot che abbiamo amato, robot che abbiamo odiato, robot che abbiamo ignorato e che, anche dopo aver letto queste pagine, continueremo a ignorare… esiste un’enciclopedia dei fiori… poteva non esisterne una dei robot/cartoni animati di qualche decennio fa? Certo che poteva, però noi abbiamo deciso che no e “E’ tutto un Manga Manga” è l’enciclopedia robottonica di Roberto Corradi,(con i disegni di The Hand, e la prefazione di Piero Pelù) che mancava fatta alla nostra maniera e con un gran vantaggio per tutti: non verremo di domenica mattina a vendervela a casa. Ci sono dettagli, a volte, che fanno la differenza.
 
31 robot schedati, raccontati, smontati ed illustrati più un “fuori programma” gravido di scarabocchi eretici e annotazioni sul tema, per un totale di 150 pagg … spaziali!
 
Boss Robot, il Grande Mazinga, Daitarn 3, Mazinga Z, Ufo Robot Goldrake, Gundam, Trider G7, Daltanious, Jeeg Robot d’acciaio, Gordian, Supercar Gattiger, Voltron, God Sigma, Zambot 3, Diapolon, Astrorobot, Gaiking, Gackeen, Astroganga, Getter robo, Bryger, Vultus V, Megaloman, Tekkaman, Ultraman, Baldios, Spectreman, Godam, Daikengo, Danguard, Afrodite A
 
 
 
Roberto Corradi (1976) romano, deve i suoi inizi a Corrado Mantoni. Ha lavorato con Alberto Sordi, ha inspiegabilmente diretto quattro settimanali umoristici, ha fatto un po’ di personaggi a 610 e al Ruggito del Coniglio, ha pubblicato dei libri e scritto spettacoli per il teatro, la tv… cose così. Sa fare anche il pandoro che quando uno legge questa bio, è l’unica cosa che poi si ricorda.
 

Maurizio Di Bona (1971) è un disegnatore napoletano noto come “The Hand”. Si occupa di rockstar, fumetto, filosofia e satira. Ha collaborato con Beppe Grillo, Gillian Anderson e la compianta Dolores O’Riordan dei Cranberries. Ha scritto e disegnato Cose da Runners (Becco Giallo 2016) e Chi ha paura di Giordano Bruno (Mimesis 2006). Quando non disegna va a correre per trovare le giuste ispirazioni.

 
 
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