Cosa vuol dire Waifu?

Il waifuismo è abbastanza recente nella cultura otaku, Google registra la prima apparizione significativa della parola Waifu nel novembre 2007, tuttavia la parola Waifu ha una storia più estesa al di fuori della cultura otaku. Il termine Waifu è preso in prestito dall’inglese e appare nel lessico giapponese all’inizio degli anni ’80; il suo significato è semplice: un personaggio femminile immaginario che un fan considera la sua anima gemella.

Waifu / w ī foo / ( sostantivo ) 1. personaggio immaginario verso cui una persona sente affetto. 2. personaggio immaginario considerato coniuge. 3. Parola giapponese derivata dalla parola inglese “wife”. Husbando è l’equivalente maschile del termine., mai waifu

Le dinamiche tra marito e moglie continuarono a cambiare in modi che rendevano il modo tradizionale di riferirsi a una donna come una moglie, offensiva per le giovani coppie. Kanai, la parola per moglie che usa due caratteri cinesi che significa “dentro casa” è diventata discutibile per molte giovani donne. Allo stesso modo, la parola per marito, shujin o danna, si traduce approssimativamente in “padrone”. Poiché queste parole non corrispondono alla loro relazione, molte coppie hanno adattato le parole inglesi marito e moglie. Naturalmente, le parole sono leggermente cambiate nella pronuncia. La wife (moglio) divenne waifu. Il Husband (marito) è diventato hazu.

Queste parole sono state lentamente raccolte dai fan americani di anime / manga e sono state usate per riferirsi ai loro personaggi immaginari preferiti. Si pensa che l’anime Azumanga Daioh sia uno degli anime che ha reso popolare l’uso della parola waifu (Waifu, 2010). Tuttavia, le parole erano nel lessico giapponese e usate dagli anime molto prima di questa divulgazione.

In ogni caso, una waifu è un personaggio immaginario che una persona ama e alcune persone si avvicinano casualmente al waifuismo. È qualcosa di divertente e temporaneo e dall’altro lato ci sono quelli che prendono sul serio il rapporto, indossano una fede nuziale per simboleggiare il matrimonio con la loro waifu. Tentano anche di basare le loro decisioni su ciò che la loro Waifu vorrebbe.

Alle Waifu, in Giappone è dedicato addiritura una festività che si celebra ogni anno il primo agosto!

Chiudiamo qui questo articolo anche se ci sarebbero gli aspetti psicologi e sessuali, ma non credo che questa sia la sede adatta, quindi ci fermeremo qui, ma vi lascio con due siti internet che riguardano le waifu;

La festa del papà: i padri più epici degli anime e manga

La festa del papà è una celebrazione annuale che si tiene in onore dei padri e dei loro contributi alla famiglia e alla società. È celebrata in molte parti del mondo in diverse date: da noi si è scelto il 19 marzo, in onore di San Giuseppe, il padre “adottivo” di Gesù.

Ma al di là della matrice religiosa, noi siamo Otaku e cogliamo l’occasione per onorare alcuni tra i “papà” più famosi degli anime e manga. Anche se nella maggior parte delle serie i protagonisti sono orfani, dimenticati o abbandonati al loro destino, i papà biologici onadottivi sono spesso figure importanti, che influenzano notevolmente i protagonisti e la trama. Tra i tanti temi che gli anime affrontano, uno dei più ricorrenti è proprio quello del rapporto tra padre e figlio, che spesso è fonte di emozioni, tensioni e conflitti. In questo articolo, vogliamo presentarvi alcuni dei papà più famosi degli anime giapponesi, che hanno segnato la vita dei loro figli in modi diversi.

Vegeta (Dragon Ball)

Il principe dei Saiyan, e rivale di Goku, è un papà molto diverso dal suo amico. Vegeta è infatti un padre severo, esigente e autoritario, che spinge i suoi figli Trunks e Bra a seguire il suo orgoglio e la sua ambizione. Tuttavia, sotto la sua scorza dura, Vegeta nasconde un lato tenero, che emerge nei momenti di crisi, quando è disposto a sacrificare tutto per la sua famiglia.

Gendo Ikari (Neon Genesis Evangelion)

Gendo, il padre di Shinji, e comandante della Nerv, è un papà terribile, che ha abbandonato il suo figlio dopo la morte della moglie Yui, e che lo ha richiamato solo per farlo pilotare un robot gigante, l’Eva-01, contro i misteriosi Angeli. Gendo è un padre freddo, distante e manipolatore, che usa Shinji come uno strumento per il suo piano segreto, il Progetto per il Perfezionamento dell’Uomo. Gendo è anche un padre colpevole, che cerca di riunirsi con Yui a costo di distruggere il mondo.

Ging Freecss (Hunter x Hunter)

Ging Freecss è il padre di Gon, il protagonista della serie Hunter x Hunter. Ging è un Hunter, ovvero un avventuriero che si dedica a esplorare il mondo e a scoprire i suoi misteri. Ging è un padre avventuroso e curioso, che ha lasciato Gon da piccolo per seguire il suo sogno di trovare il continente oscuro, una terra sconosciuta e pericolosa. Ging è anche un padre sfuggente e misterioso, che si nasconde da Gon e lo sfida a trovarlo. Ging ha però anche un lato affettuoso e orgoglioso, che si manifesta quando incontra Gon alla fine della serie.

Sesshomaru (Inuyasha)

Sesshomaru è il fratellastro di Inuyasha, il protagonista della serie omonima. Sesshomaru è un demone cane dai capelli argentati e dal carattere fiero e orgoglioso. Sesshomaru è il padre di Towa e Setsuna, due gemelle che nascono dal suo amore con Rin, una ragazza umana che lo ha seguito nelle sue avventure. Sesshomaru è un padre protettivo e severo, che separa le sue figlie alla nascita per proteggerle da Kirinmaru, un potente demone che minaccia il mondo. Sesshomaru si ricongiunge con le sue figlie nella serie sequel Yashahime: Princess Half-Demon.

Isshin Kurosaki (Bleach)

Isshin Kurosaki è il padre di Ichigo, il protagonista della serie Bleach. Isshin è un medico che gestisce una clinica privata, dove vive con Ichigo e le sue due figlie Karin e Yuzu. Isshin è un padre eccentrico e irriverente, che spesso attacca Ichigo per provocarlo o per svegliarlo. Isshin nasconde però un segreto: egli è in realtà un ex capitano dei 13 Corpi dei Guardiani della Soul Society, ovvero l’organizzazione che protegge le anime dei defunti. Isshin ha perso i suoi poteri da Shinigami (letteralmente “dio della morte”) quando ha salvato la vita di Masaki, la moglie di Ichigo, che era una Quincy (una stirpe di umani con poteri spirituali).

Van Hohenheim (Fullmetal Alchemist)

Van Hohenheim è il padre di Edward e Alphonse Elric, i protagonisti della serie Fullmetal Alchemist. Van Hohenheim è un alchimista antico e potente, che ha scoperto il segreto dell’immortalità usando la pietra filosofale, un artefatto che amplifica i poteri alchemici. Van Hohenheim ha abbandonato la sua famiglia quando Edward e Alphonse erano piccoli, per cercare di fermare il piano del Padre, il suo ex compagno e il principale antagonista della serie. Van Hohenheim è un padre pentito e solitario, che cerca di riconciliarsi con i suoi figli e di salvarli dal destino che li lega alla pietra filosofale.

Endeavor (My Hero Academia)

Endeavor è il padre di Shoto Todoroki, uno dei personaggi principali della serie My Hero Academia. Endeavor è il secondo eroe professionista più forte del mondo, dopo All Might, e possiede il Quirk (il potere sovrumano) del fuoco. Endeavor è un padre violento e ossessionato, che ha sposato la madre di Shoto solo per ottenere un figlio con un Quirk combinato di fuoco e ghiaccio, in grado di superare All Might. Endeavor ha maltrattato sia la moglie che i figli, causando loro traumi fisici e psicologici. Endeavor cerca poi di redimersi e di diventare un eroe migliore, dopo aver ereditato il titolo di numero uno da All Might.

Minato (Naruto)

Il padre di Naruto, e quarto Hokage, è un papà leggendario, che ha sacrificato la sua vita per sigillare il demone Volpe a Nove Code dentro il suo figlio appena nato, per proteggerlo e per salvare il suo villaggio. Minato è stato un padre amorevole, che ha trasmesso a Naruto il suo sorriso, la sua determinazione e il suo senso della giustizia. Pur essendo morto, Minato ha avuto modo di incontrare Naruto in diverse occasioni, grazie al potere del sigillo, e di esprimergli il suo orgoglio e la sua gratitudine.

Marrabbio (Kiss me Licia)

Marrabbio era il padre di Licia, la protagonista della serie televisiva Love me Licia, tratta dal cartone animato Kiss me Licia. Marrabbio era interpretato dall’attore Salvatore Landolina, che ha continuato la sua carriera in teatro, cinema e doppiaggio. Marrabbio era un personaggio severo e burbero, che non approvava la relazione tra Licia e Mirko, il leader della band musicale Bee Hive. Marrabbio aveva però anche un lato tenero e simpatico, che si manifestava soprattutto quando incontrava Mary, una donna di cui si innamorava!

In conclusione, i papà più famosi degli anime e manga sono un elemento fondamentale nella narrazione. Grazie a loro, i personaggi principali hanno la forza e l’ispirazione necessarie per andare avanti e superare le difficoltà. Speriamo che questa lista vi abbia ispirato e dato spunto per scoprire e apprezzare ancora meglio questi personaggi.

Manga e Anime: un fenomeno culturale in continua evoluzione

I fumetti e i cartoni animati giapponesi, noti in Occidente come manga e anime, sono una forma di intrattenimento che ha conquistato milioni di appassionati in tutto il mondo. Ma come è nata e si è evoluta questa forma d’arte? E quali sono i cambiamenti nella percezione e nei consumi dei suoi fruitori? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande, analizzando il fenomeno dal punto di vista antropologico.

Le origini dei manga e degli anime

I manga e gli anime hanno radici antiche nella cultura giapponese, che ha sempre mostrato una grande attenzione per la narrazione visuale. Già nel periodo Kamakura (1185-1333) venivano realizzati gli emaki, rotoli di pergamena con storie illustrate, che presentavano alcune caratteristiche tipiche del fumetto moderno, come la vignetta, i filatteri e le linee cinetiche. Tra questi, si distinguevano i Chōjū-giga (Caricature di personaggi della fauna selvatica), attribuiti all’abate Toba Sōjō, che rappresentavano scene umoristiche e irriverenti con animali antropomorfi. Il termine manga, che significa “immagini stravaganti”, fu usato per la prima volta alla fine del XVIII secolo da alcuni artisti, tra cui il celebre Hokusai, che pubblicò una serie di libri d’illustrazioni chiamati Hokusai manga. Il termine entrò nell’uso comune solo nel XX secolo, grazie al lavoro di Rakuten Kitazawa, considerato il primo disegnatore di manga moderni.

Gli anime, invece, sono il frutto dell’incontro tra la tradizione giapponese e le influenze occidentali. Il primo film d’animazione giapponese risale al 1917, ma fu solo negli anni ’50 che il medium si sviluppò grazie al pioniere Osamu Tezuka, creatore di Astro Boy, il primo anime televisivo di successo. Tezuka fu anche un prolifico autore di manga, e stabilì una stretta relazione tra i due media, che spesso si influenzavano e si adattavano a vicenda. Tezuka introdusse anche alcune innovazioni stilistiche, come gli occhi grandi e le espressioni esagerate, che divennero distintivi degli anime e dei manga.

L’espansione globale dei manga e degli anime

I manga e gli anime iniziarono a diffondersi al di fuori del Giappone a partire dagli anni ’60, ma fu solo negli anni ’80 e ’90 che il fenomeno divenne globale, grazie alla trasmissione di serie di successo come Goldrake, Candy Candy, Dragon Ball, Sailor Moon, Pokémon e molti altri. Queste serie catturarono l’interesse di un pubblico giovane e variegato, che si appassionò alla ricchezza e alla diversità delle storie, dei personaggi e dei generi proposti dai manga e dagli anime. Inoltre, i manga e gli anime offrivano una visione alternativa e originale della cultura giapponese, che esercitava un fascino esotico e misterioso sugli spettatori occidentali5.

Tuttavia, la diffusione dei manga e degli anime non fu priva di ostacoli e resistenze. In molti paesi, infatti, i manga e gli anime furono oggetto di censure, tagli, modifiche e adattamenti, che ne alteravano spesso il significato e il messaggio originale. Questo era dovuto sia a motivi commerciali, per rendere i prodotti più appetibili al mercato locale, sia a motivi morali, per eliminare o attenuare gli elementi ritenuti violenti, erotici, controversi o inadatti a un pubblico infantile. Inoltre, i manga e gli anime furono spesso visti con sospetto o disprezzo da parte di una parte della critica e dell’opinione pubblica, che li considerava un fenomeno di bassa qualità, superficiale, omogeneo e alienante.

I cambiamenti nella percezione e nei consumi dei manga e degli anime

Negli ultimi vent’anni, però, la situazione è cambiata radicalmente. I manga e gli anime hanno acquisito una maggiore legittimazione e riconoscimento come forma d’arte e di espressione culturale, sia in Giappone che nel resto del mondo. Questo è dovuto a diversi fattori, tra cui:

  • La maturazione e la diversificazione dei manga e degli anime, che hanno saputo affrontare temi e stili sempre più complessi, originali e vari, rivolgendosi a un pubblico più ampio e eterogeneo.
  • Lo sviluppo di Internet e delle nuove tecnologie, che hanno facilitato la diffusione e la fruizione dei manga e degli anime, rendendoli più accessibili, interattivi e personalizzabili.
  • L’emergere di una cultura fan globale, che ha creato una rete di scambio, di partecipazione e di produzione di contenuti tra gli appassionati di manga e anime, che si sono organizzati in comunità, club, forum, blog, siti, eventi, ecc.
  • Il riconoscimento e il sostegno da parte di istituzioni, media, industrie e celebrità, che hanno valorizzato e promosso i manga e gli anime come espressione di creatività, di innovazione e di soft power.

In questo contesto, i fruitori di manga e anime sono diventati sempre più consapevoli, critici e attivi, non limitandosi a consumare passivamente i prodotti, ma cercando di approfondirne la conoscenza, di apprezzarne le sfumature, di confrontarsi con le altre culture, di esprimere la propria opinione, di creare le proprie opere. Inoltre, i fruitori di manga e anime hanno sviluppato una sensibilità e una competenza specifiche, che li rendono capaci di cogliere e interpretare i codici, i simboli, i riferimenti e le convenzioni tipiche di questo medium.

Conclusioni

I manga e gli anime sono una forma d’arte e di cultura in continua evoluzione, che ha saputo conquistare e coinvolgere milioni di persone in tutto il mondo. Il loro successo è dovuto alla loro capacità di raccontare storie avvincenti, emozionanti, divertenti, ma anche profonde, riflessive, provocatorie, che riflettono e interrogano la realtà e la società in cui viviamo. I manga e gli anime sono anche un fenomeno che stimola la curiosità, la creatività, il dialogo e la partecipazione, che favorisce la formazione di una cultura globale, ma al tempo stesso rispettosa delle diversità. I manga e gli anime, insomma, sono un modo di vedere e di vivere il mondo.

Kombinini. A Roma il minimarket per veri Otaku

A Roma esiste un minimarket perfetto per tutti gli Otaku capitolini e non solo! Kombinini, è una piccola bottega giapponese con una cucina sul posto situato nel quartiere San Paolo a Roma (via Gaspare Gozzi 51). Questo luogo è ispirato ai combini giapponesi, i convenience store aperti 24 ore su 24 dove è possibile trovare non solo snack e bevande, ma anche cibo fresco e preparato al momento.

Il proprietario del Kombinini, Wang Jun Feng, ha deciso di aprire questo locale 7 anni fa per offrire un’alternativa alla tradizionale esperienza di pranzo giapponese formale e costosa. Qui è possibile fare la spesa di prodotti orientali e ordinare piatti come onigiri, soba, udon, noodles e zuppe da consumare sul posto. Il minimarket è decorato con carta da parati a tema manga come One Piece e Dragon Ball, e dispone anche di tavolini dove sedersi e gustare i piatti ordinati.

Il menu del Kombinini offre una selezione di piatti giapponesi, cinesi, coreani e thailandesi a prezzi accessibili.

Si può scegliere tra gyoza, yakisoba, riso con pollo teriyaki, zuppa di miso e molto altro. I piatti sono preparati al momento e il tempo di cottura viene indicato per ciascuno. I prezzi sono convenienti, con gyoza a 3,80€ e piatti principali come il bibimbap coreano a 10€.

Quindi, se vi trovate a Roma, in zona San Paolo, e volete fare una pausa dal solito pranzo formale, vi consiglio di fare un salto al Kombinini. Qui potrete fare la spesa di prodotti orientali, ordinare un pasto fresco e gustarlo tra gli scaffali del minimarket. Buon appetito!

Itasha: l’arte di trasformare le auto in opere d’arte anime

Se siete appassionati di anime e manga, probabilmente avete già sentito parlare della Itasha, una tendenza che consiste nel decorare le proprie auto con adesivi, vernici e accessori raffiguranti i propri personaggi preferiti.

Ma da dove nasce questa moda e perché è così popolare tra gli otaku?

Il termine Itasha significa letteralmente “auto dolorosa”, un gioco di parole tra il kanji 痛 (dolore) e il katakana シャ (auto). Il significato può essere interpretato in diversi modi: il dolore che si prova nel guidare un’auto così vistosa, il dolore che si infligge agli occhi degli altri, o il dolore che si infligge al proprio portafoglio per realizzare queste opere d’arte.

Le origini della Itasha risalgono agli anni ’80, quando alcuni appassionati di anime e manga iniziarono a personalizzare le loro auto con adesivi e bandiere dei loro hobby.

Tuttavia, fu solo negli anni 2000 che la Itasha divenne una vera e propria subcultura, grazie alla diffusione di internet e alla popolarità di serie come The Melancholy of Haruhi Suzumiya, Lucky Star e K-On!.

Oggi la Itasha è una forma di espressione artistica che coinvolge migliaia di otaku in Giappone e nel mondo. Esistono diverse categorie di Itasha, a seconda del tipo di auto, del genere di anime e manga, e del livello di personalizzazione. Alcune delle più famose sono:

  • Moe Itasha: auto decorate con personaggi moe, ovvero carini e innocenti, spesso di genere slice of life o comedy. Queste auto sono le più diffuse e le più colorate, e spesso includono frasi e slogan legati ai personaggi.
  • Mecha Itasha: auto decorate con personaggi e robot di genere mecha, ovvero fantascientifico e d’azione. Queste auto sono più sobrie e aggressive, e spesso riproducono i motivi e i colori dei mecha.
  • Racing Itasha: auto da corsa decorate con personaggi di genere sportivo o automobilistico. Queste auto sono le più professionali e le più veloci, e spesso partecipano a competizioni e eventi ufficiali.

La Itasha non è solo una moda, ma anche una comunità.

Gli appassionati di Itasha si riuniscono spesso in raduni, fiere, e festival, dove mostrano le loro auto, scambiano consigli e opinioni, e si divertono insieme. Alcuni di questi eventi sono il Super GT, il Comiket, e l’Ita G Festa.

Molti produttori di anime e manga, infatti, usano le auto decorate come mezzi pubblicitari, sponsorizzando eventi, creando merchandise, e offrendo premi e sconti agli otaku che si presentano con le loro Itasha. Alcuni esempi sono il Re:Zero Itasha Project, il Love Live! Itasha Contest, e il Fate/Grand Order Itasha Campaign. La Itasha, infine, è una forma di arte e di passione. Gli otaku che si dedicano alla Itasha lo fanno per amore dei loro personaggi, per esprimere la loro personalità, e per creare qualcosa di unico e originale. La Itasha è una sfida, una soddisfazione, e una gioia. Come dice un famoso slogan: “Itasha wa jinsei da!” (Itasha è la vita!).

Taiyaki Den, la prima gelateria soft di taiyaki, apre a Milano

In zona Porta Venezia, a Milano, ha recentemente aperto i battenti Taiyaki Den, la prima gelateria soft che propone taiyaki, una tipica cialda giapponese a forma di pesce, farcita con gelato e various topping. Alessandro Marano, illustratore e socio fondatore di Taiyaki Den, spiega come l’idea sia nata quasi per caso dall’unione di un’intuizione di sua socia, Valentina Venegoni, e dalla sua passione per il Giappone. “Lei aveva visto in giro questi taiyaki fatti con il gelato e ne ha subito voluto uno. Io, avendo vissuto in Giappone, conoscevo molto bene il prodotto e ho subito intuito il suo potenziale”. Da allora, i due soci si sono dedicati a sperimentare ricette originali giapponesi, fino ad arrivare a quella attuale. Oggi, Venegoni si occupa dell’amministrazione e del marketing, mentre Marano gestisce il negozio e prepara i dolci.

L’offerta di Taiyaki Den è interamente dedicata ai taiyaki, proposti in due modi: il tradizionale giapponese, servito caldo e ripieno di azuki, la marmellata di fagioli rossi, oppure con crema pasticcera giapponese fatta al momento. Poi c’è la versione con gelato, con una base di cialda a forma di pesce sormontata da gelato soft e personalizzata con diversi topping. Entrambi gli impasti dei taiyaki vengono cotti al momento davanti ai clienti nelle piastre apposite, con la differenza che una viene fatta raffreddare qualche minuto prima di essere servita, altrimenti il gelato si scioglierebbe. “La versione classica segue rigorosamente le ricette giapponesi tradizionali, ed è il più autentica possibile con la marmellata di azuki che arriva direttamente dal Giappone. La versione gelato è una nostra interpretazione ma utilizziamo gusti particolari che richiamano l’Oriente come taro, matcha o sale marino”, spiega Marano.

Taiyaki Den offre 6 gusti di gelato e 3 mix, che però cambieranno periodicamente per proporre sempre qualche novità, e poi le edizioni limitate come quella natalizia, con gelato verde al tè matcha, stella di pasta di zucchero e zuccherini colorati. Da quando ha aperto, Taiyaki Den ha riscontrato una grande affluenza di clienti, tanto da dover ridurre i giorni di apertura e aumentare il personale rispetto a quanto preventivato, per evitare lunghe attese. Per ora, sono aperti solo dal venerdì alla domenica, ma stanno cercando di ampliare lo staff e quindi anche i turni.

Essere nerd come alternativa alla solitudine

La solitudine è un sentimento comune e diffuso nella società moderna, soprattutto tra i giovani. Molte persone si sentono isolate, incomprese, escluse o semplicemente annoiate dalla vita quotidiana. Alcune di queste persone trovano rifugio in una passione o un hobby che li appassiona, che li fa sentire parte di una comunità, che li sfida e li diverte. Queste persone sono spesso chiamate “nerd“.

Il termine “nerd” ha avuto una storia travagliata, passando da un’etichetta dispregiativa a un simbolo di orgoglio e appartenenza. Originariamente, il termine indicava una persona introversa, studiosa, poco socievole e interessata a temi considerati bizzarri o eccentrici, come la fantascienza, i fumetti, i videogiochi, il fantasy, il cosplay, il coding, ecc.

Queste persone erano spesso oggetto di bullismo, derisione o emarginazione da parte dei loro coetanei, che le consideravano strane, noiose o sfigate. Tuttavia, con il passare del tempo, la cultura nerd ha guadagnato popolarità e riconoscimento, grazie anche al successo di opere mediatiche come Star Wars, Harry Potter, Il Signore degli Anelli, Marvel, DC, Game of Thrones, Stranger Things, ecc. Queste opere hanno creato un vasto pubblico di fan, che hanno condiviso la loro passione attraverso internet, social media, eventi, forum, blog, podcast, ecc.

In questo modo, i nerd hanno trovato una rete di amici, colleghi, mentori, modelli, che li hanno sostenuti, incoraggiati, ispirati e divertiti. Essere nerd è diventato un modo per esprimere la propria personalità, creatività, intelligenza e curiosità, senza vergogna o paura. Essere nerd, quindi, può essere un’alternativa alla solitudine, perché offre la possibilità di entrare in contatto con persone che condividono gli stessi interessi, valori, sogni e aspirazioni.

Essere nerd significa anche avere una fonte di stimolo, sfida, apprendimento e divertimento, che arricchisce la propria vita e la rende più interessante e significativa. Essere nerd significa, infine, avere una visione del mondo diversa, originale, innovativa e positiva, che può contribuire a migliorare se stessi e la società. Non tutti i nerd sono uguali, ovviamente, e non tutti i nerd sono felici o soddisfatti. Ci sono anche dei rischi e delle difficoltà nel seguire la propria passione, come l’isolamento, l’ossessione, la frustrazione, la competizione, l’intolleranza, ecc. Tuttavia, questi rischi possono essere superati con l’equilibrio, il dialogo, la tolleranza, il rispetto e la collaborazione.

Essere nerd non significa rinunciare al resto del mondo, ma integrarlo con la propria dimensione. In conclusione, essere nerd può essere un’alternativa alla solitudine, se vissuto come un modo per arricchire la propria vita e quella degli altri, condividendo la propria passione, creatività, intelligenza e curiosità. Essere nerd può essere un modo per essere se stessi, senza paura o vergogna, e per trovare la propria felicità e il proprio senso.

Come ordinare la tua libreria di fumetti da otaku

Se sei un appassionato di fumetti giapponesi, o manga, probabilmente hai una vasta collezione di volumi che occupano spazio nella tua libreria. Ma come puoi organizzare i tuoi fumetti in modo da trovare facilmente quello che cerchi e allo stesso tempo esporre la tua passione? In questo articolo ti daremo alcuni consigli su come ordinare la tua libreria di fumetti da otaku.

Scegli un criterio di ordinamento

Il primo passo è decidere secondo quale criterio vuoi ordinare i tuoi fumetti. Ci sono diversi modi possibili, a seconda dei tuoi gusti e delle tue preferenze. Ecco alcuni esempi:

  • Per genere: puoi dividere i tuoi fumetti in categorie come shonen, shojo, seinen, yaoi, yuri, horror, fantascienza, ecc. Questo ti permette di avere una visione d’insieme dei vari temi e stili che caratterizzano il mondo del manga.
  • Per autore: puoi raggruppare i tuoi fumetti in base al nome dell’autore o del gruppo di autori che li ha creati. Questo ti permette di apprezzare meglio l’evoluzione e la personalità di ogni artista, e di scoprire eventuali opere correlate o spin-off.
  • Per alfabeto: puoi ordinare i tuoi fumetti in ordine alfabetico, seguendo il titolo originale in giapponese o la traduzione in italiano. Questo ti permette di trovare facilmente il fumetto che cerchi, a patto di ricordarne il nome.
  • Per data: puoi ordinare i tuoi fumetti in base alla data di pubblicazione, dal più vecchio al più recente o viceversa. Questo ti permette di seguire la cronologia delle varie serie e di tenerti aggiornato sulle novità.
  • Per colore: puoi ordinare i tuoi fumetti in base al colore predominante della copertina, creando un effetto arcobaleno nella tua libreria. Questo ti permette di dare un tocco di vivacità e di estetica alla tua collezione.

Ovviamente, puoi anche combinare più criteri di ordinamento, ad esempio dividendo i tuoi fumetti per genere e poi per autore all’interno di ogni categoria, o per alfabeto e poi per data all’interno di ogni lettera. L’importante è che tu sia soddisfatto del risultato e che ti senta a tuo agio nella tua libreria.

Scegli un sistema di esposizione

Il secondo passo è decidere come esporre i tuoi fumetti nella tua libreria. Anche qui ci sono diverse opzioni possibili, a seconda dello spazio disponibile e dell’effetto che vuoi ottenere. Ecco alcuni esempi:

  • In fila: puoi disporre i tuoi fumetti in fila, uno accanto all’altro, in modo da occupare il minor spazio possibile e da poter leggere facilmente i titoli sul dorso. Questo è il sistema più semplice e pratico, ma anche il più anonimo e noioso.
  • In pila: puoi impilare i tuoi fumetti, uno sopra l’altro, in modo da creare delle torri di diversa altezza e forma. Questo è il sistema più creativo e originale, ma anche il più ingombrante e scomodo.
  • In mostra: puoi mettere in mostra i tuoi fumetti, appoggiandoli in verticale o in orizzontale, in modo da mostrare le copertine più belle e interessanti. Questo è il sistema più artistico e attraente, ma anche il più disordinato e dispersivo.

Anche in questo caso, puoi anche combinare più sistemi di esposizione, ad esempio alternando le file alle pile, o creando delle mostre tematiche con i tuoi fumetti preferiti. L’importante è che tu sia orgoglioso della tua collezione e che la renda visibile agli altri.

Scegli degli accessori decorativi

Il terzo e ultimo passo è decidere se aggiungere degli accessori decorativi alla tua libreria di fumetti. Questi possono essere degli elementi che arricchiscono e personalizzano la tua libreria, rendendola più unica e accogliente. Ecco alcuni esempi:

  • Delle luci: puoi illuminare la tua libreria con delle luci di diversi colori e intensità, creando delle atmosfere suggestive e magiche. Puoi usare delle lucine natalizie, delle lampade da tavolo, delle candele, ecc.
  • Delle action figure: puoi abbellire la tua libreria con delle figure dei tuoi personaggi preferiti, in plastica, in legno, in peluche, ecc. Puoi scegliere tra le action figutre ufficiali, le statue artigianali, le figure personalizzate stampate in 3d, ecc.
  • Dei gadget: puoi decorare la tua libreria con dei gadget vari, come dei poster, dei cuscini, dei portachiavi, dei magneti, ecc. Puoi scegliere tra i gadget originali, i gadget fatti in casa, i gadget regalati, ecc.

Anche in questo caso, puoi anche combinare più accessori decorativi, ad esempio usando le luci per mettere in risalto le figure, o appoggiando i gadget sulle pile di fumetti. L’importante è che tu sia felice della tua libreria e che la renda più tua.

Conclusione

Ordinare la tua libreria di fumetti da otaku non è una cosa facile, ma neanche impossibile. Basta seguire questi tre semplici passi: scegliere un criterio di ordinamento, scegliere un sistema di esposizione, e scegliere degli accessori decorativi. In questo modo, potrai creare la tua libreria ideale, che rifletta la tua personalità e la tua passione per i fumetti giapponesi.

Perché il Giappone è la meta perfetta per un viaggio di nozze?

Se siete una coppia nerd, appassionati di anime, manga, videogiochi, robot, tecnologia e cultura orientale, e state cercando una meta per il vostro viaggio di nozze, non c’è posto migliore del Giappone. Il Giappone è un paese che offre una combinazione unica di modernità e tradizione, di divertimento e apprendimento, di natura e urbanità. In questo articolo vi spiegheremo perché il Giappone è la meta perfetta per un viaggio di nozze di una coppia nerd, analizzando cinque aspetti che lo rendono tale: la cultura pop, la tecnologia, la tradizione, la gastronomia e la conclusione.

La cultura pop giapponese

Il Giappone è la patria di molti fenomeni della cultura pop, che hanno conquistato il mondo e il cuore di molti nerd. Gli anime, i manga, i videogiochi, i cosplay, i robot e i kawaii sono solo alcuni esempi di come il Giappone abbia saputo creare delle opere originali, creative e coinvolgenti, che si basano su una ricca tradizione artistica e narrativa. Visitando il Giappone, una coppia nerd potrà immergersi nel mondo dei loro personaggi preferiti, scoprendo i luoghi che li hanno ispirati, i musei dedicati, i negozi specializzati, i parchi a tema, le fiere e gli eventi. Il Giappone è il paradiso degli otaku, il termine giapponese che indica gli appassionati di cultura pop, che spesso vengono considerati nerd in senso positivo. Alcuni dei luoghi da non perdere per una coppia nerd sono:

  • Il Museo Ghibli, che celebra le opere dello Studio Ghibli, famoso per film come Il mio vicino Totoro, La città incantata e Il castello errante di Howl. Il museo offre la possibilità di vedere gli schizzi, le scenografie, le animazioni e i personaggi dei film, oltre a una sala cinema dove vengono proiettati cortometraggi esclusivi.
  • Il quartiere di Akihabara, il paradiso degli otaku, dove si trovano numerosi negozi di elettronica, anime, manga, videogiochi, figurine, gadget e molto altro. Akihabara è anche il luogo dove si possono trovare i maid cafe, dei locali dove le cameriere sono vestite da personaggi di anime e servono i clienti con modi gentili e affettuosi.
  • Il Gundam Front Tokyo, dove si può ammirare una statua a grandezza naturale del robot Gundam, protagonista di una popolare serie di anime e modellismo. Il Gundam Front Tokyo offre anche un museo, un negozio, un cinema e un simulatore di pilotaggio del robot.
  • Il Pokemon Center, dove si possono acquistare peluche, giochi, accessori e altri prodotti a tema Pokemon, la celebre saga di videogiochi, anime e carte collezionabili. Il Pokemon Center offre anche la possibilità di incontrare e fotografarsi con alcuni Pokemon, come Pikachu e Eevee.
  • L’Universal Studios Japan, che ospita diverse attrazioni ispirate a franchise famosi, come Harry Potter, Jurassic Park, Spider-Man e Minions. Il Universal Studios Japan offre anche una zona dedicata a Super Nintendo World, dove si possono vivere le avventure di Mario, Luigi, Yoshi e altri personaggi dei videogiochi Nintendo.

La tecnologia giapponese

Il Giappone è uno dei paesi più avanzati dal punto di vista tecnologico, e una coppia nerd potrà apprezzare le sue innovazioni e le sue curiosità. Il Giappone è il paese che ha dato origine a molti prodotti elettronici, come i computer, i cellulari, le console, i robot e gli assistenti vocali, che hanno rivoluzionato la vita quotidiana e il divertimento di milioni di persone. Visitando il Giappone, una coppia nerd potrà scoprire le ultime novità in fatto di tecnologia, provando le esperienze di realtà virtuale, interagendo con i robot, visitando i musei e i laboratori scientifici, e molto altro. Il Giappone è il paese che sa coniugare la tecnologia con l’arte, la scienza e la cultura, creando delle opere uniche e sorprendenti. Alcune delle cose da non perdere per una coppia nerd sono:

  • Il Museo della Scienza e dell’Innovazione Miraikan, che offre esposizioni interattive su temi come lo spazio, l’ambiente, la biologia, la robotica e l’intelligenza artificiale. Il museo ospita anche il robot umanoide ASIMO, che si esibisce in varie dimostrazioni, e il Geo-Cosmos, una sfera gigante che mostra le immagini della Terra dallo spazio.
  • Il teamLab Borderless, un museo d’arte digitale che crea esperienze immersive e sensoriali attraverso proiezioni, luci, suoni e movimenti. Il teamLab Borderless offre diverse zone tematiche, come il Forest of Resonating Lamps, dove si possono ammirare delle lampade che cambiano colore a seconda della presenza dei visitatori, o il Forest of Flowers and People, dove si possono vedere dei fiori che sbocciano e appassiscono in base alle stagioni.
  • Robot Restaurant, un locale dove si assiste a uno spettacolo di luci, musica e danza eseguito da robot di varie forme e dimensioni, come dinosauri, draghi, samurai e ninjia. Il Robot Restaurant è una delle attrazioni più eccentriche e divertenti di Tokyo, che offre una visione del Giappone futuristico e kawaii.
  • Il VR Zone Shinjuku, un parco divertimenti in realtà virtuale che offre diverse attrazioni basate su videogiochi famosi, come Mario Kart, Dragon Ball e Evangelion. Il VR Zone Shinjuku permette di vivere le emozioni dei videogiochi in prima persona, usando degli occhiali, dei guanti e dei controller speciali.
  • Il Neko Cafe, un caffè dove si può interagire con dei gatti, animali molto amati dai giapponesi e protagonisti di molti anime e manga. Il Neko Cafe offre la possibilità di accarezzare, giocare e nutrire dei gatti di varie razze, in un ambiente accogliente e rilassante.

La cultura tradizionale giapponese

Il Giappone ha una storia millenaria e una cultura ricca di fascino e significato. Il Giappone ha saputo conservare e valorizzare il suo patrimonio culturale, che si esprime in vari modi, come l’architettura, l’arte, la religione, la filosofia, la letteratura e le arti marziali. Visitando il Giappone, una coppia nerd potrà approfondire la sua conoscenza e il suo rispetto per il paese, visitando i suoi monumenti, i suoi templi, i suoi giardini, i suoi castelli e i suoi villaggi. Il Giappone è il paese che sa trasmettere la sua saggezza e la sua bellezza, attraverso dei simboli e dei rituali che hanno un profondo significato.

Alcuni dei luoghi da non perdere per una coppia nerd sono:

  • Il Tempio di Kinkaku-ji, il famoso padiglione d’oro che riflette sullo specchio d’acqua che lo circonda, simbolo di Kyoto e del buddismo zen. Il tempio è stato costruito nel XIV secolo come residenza di un shogun, e poi trasformato in un luogo di culto. Il tempio è considerato uno dei capolavori dell’architettura giapponese, e rappresenta l’armonia tra l’uomo e la natura.
  • Il Castello di Himeji, il più grande e meglio conservato castello giapponese, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e soprannominato il castello del biancospino per il suo colore e la sua eleganza. Il castello è stato costruito nel XVI secolo come fortezza militare, e poi ampliato e abbellito da vari signori feudali. Il castello è un esempio di ingegneria e arte, con le sue torri, le sue mura, le sue porte e le sue trappole.
  • Il Villaggio di Shirakawa-go, un insieme di case tradizionali con il tetto di paglia, chiamate gassho-zukuri, che si trovano in una valle circondata da montagne e risaie. Il villaggio è stato fondato nel XVII secolo come comunità agricola, e ha mantenuto il suo stile di vita e la sua architettura. Il villaggio è un luogo incantevole, soprattutto in inverno, quando le case sono coperte di neve.
  • Il Giardino di Kenroku-en, uno dei tre giardini più belli del Giappone, che offre una varietà di piante, fiori, laghi, ponti, lanterne e padiglioni. Il giardino è stato creato nel XVII secolo come giardino privato di un signore feudale, e poi aperto al pubblico. Il giardino è un luogo di pace e bellezza, che riflette i principi estetici e filosofici del Giappone.
  • Il Santuario di Itsukushima, noto per il suo torii galleggiante che sembra emergere dal mare, situato sull’isola di Miyajima, considerata sacra dalla religione shintoista. Il santuario è stato costruito nel XII secolo come luogo di preghiera e di offerta agli dei, e poi ampliato e restaurato da vari imperatori e shogun. Il santuario è un luogo di fascino e di spiritualità, che cambia aspetto a seconda delle maree e delle stagioni.

La gastronomia giapponese

Il Giappone ha una cucina varia, sana e gustosa, che soddisfa tutti i palati. Il Giappone ha saputo valorizzare i suoi prodotti locali, come il riso, il pesce, la soia, le verdure e le alghe, creando dei piatti tipici che si basano su una raffinata tecnica culinaria e su una delicata armonia di sapori. Visitando il Giappone, una coppia nerd potrà scoprire i sapori e le tradizioni del paese, provando i suoi piatti tipici, i suoi dolci, i suoi snack e le sue bevande. Il Giappone è il paese che sa sorprendere e deliziare, con le sue specialità regionali, le sue ricette stagionali e le sue influenze internazionali. Alcuni degli esempi da non perdere per una coppia nerd sono:

  • Il sushi, il piatto più famoso della cucina giapponese, che consiste in riso condito con aceto e accompagnato da pesce crudo, verdure, uova o altri ingredienti. Il sushi si può mangiare con le bacchette o con le mani, intingendolo nella salsa di soia e nel wasabi, una pasta piccante di rafano. Il sushi si può trovare in vari locali, come i sushi bar, i kaiten sushi, dove i piatti girano su un nastro trasportatore, o i sushi-ya, dove si può ordinare al maestro sushi.
  • Il ramen, una zuppa di noodle di frumento con brodo di carne o pesce, arricchita da carne, verdure, uova, alghe e altri condimenti. Il ramen è un piatto di origine cinese, ma che ha avuto una grande diffusione e variazione in Giappone. Il ramen si può trovare in vari locali, come i ramen-ya, i ristoranti specializzati, o i vending machine, le macchinette automatiche che erogano il ramen in una ciotola di plastica.
  • Il mochi, un dolce fatto di pasta di riso glutinoso, che può essere ripieno di pasta di fagioli dolci, gelato, frutta o altri ingredienti. Il mochi è un dolce tradizionale, che si consuma soprattutto durante il capodanno, quando si prepara il mochi-tsuki, il battimento del riso con un martello di legno. Il mochi si può trovare in vari locali, come i wagashi-ya, i negozi di dolci tradizionali, o i konbini, i minimarket aperti 24 ore su 24.
  • Il sake, la bevanda alcolica nazionale, ottenuta dalla fermentazione del riso, che si può bere caldo o freddo, in bicchieri di ceramica o di legno. Il sake è una bevanda antica, che ha una grande importanza culturale e religiosa, essendo usata nelle cerimonie e nelle offerte agli dei. Il sake si può trovare in vari locali, come i sake-ya, i negozi specializzati, o gli izakaya, i pub giapponesi dove si può mangiare e bere in modo informale.

Il Giappone è una meta perfetta per un viaggio di nozze di una coppia nerd, perché offre una combinazione unica di cultura pop, tecnologia, tradizione e gastronomia.

Il Giappone è un paese che sa stupire, emozionare e divertire, e che lascia un ricordo indelebile nel cuore di chi lo visita. Il Giappone è un paese che sa accogliere e rispettare, con la sua ospitalità e la sua cortesia, e che richiede solo di essere ricambiato con la stessa attenzione e curiosità. Il Giappone è un paese che sa insegnare e arricchire, con la sua saggezza e la sua bellezza, e che chiede solo di essere ascoltato e apprezzato. Il Giappone è un paese che sa amare e far innamorare, con il suo fascino e la sua dolcezza, e che spera solo di essere amato e fatto innamorare. Il Giappone è il paese perfetto per una coppia nerd, perché è il paese dove i sogni diventano realtà.

Vita da Otaku. Manga, anime, videogiochi e cosplay

Il nuovo libro di Giovanni Valenti, “Vita da Otaku – manga, anime, videogiochi e cosplay”, offre un viaggio indimenticabile nella cultura otaku, il vero “cavallo di Troia” della soft invasion cultura nipponica nel nostro paese… e nono solo. In origine, il termine otaku si riferiva a coloro che si allontanavano dalla realtà per immergersi in un contesto virtuale o fantastico, ma oggi è utilizzato in modo positivo per descrivere gli appassionati di cultura pop, in particolare di manga, anime, videogiochi e cosplay.

Pubblicato da Nuinui Edizioni, il libro è una guida curiosa alla scoperta di questo fenomeno di massa, nato come subcultura locale e poi diffusosi a livello internazionale. Oggi, la cultura otaku è presente in molti paesi stranieri e funge da ponte tra culture diverse, esercitando un grande fascino in tutto il mondo. Negli Anni 80, essere definito otaku non era un complimento, ma oggi la situazione è completamente capovolta. La parola stessa è utilizzata come un’onorificenza per indicare un individuo con conoscenze approfondite su un determinato argomento legato alla cultura pop. In una cultura in continua evoluzione, la voce degli otaku è diventata cruciale per le case di produzione di action figure, manga, personal computer e altri prodotti correlati. Le aziende seguono attentamente i gusti e le opinioni degli otaku, che possono decretare il successo di un prodotto immesso sul mercato.

Il libro di Valenti esplora le diverse sfaccettature della cultura otaku, dai gamers (Gemu Otaku) ai collezionisti di anime (Anime Otaku), dai fan degli idol (Wota Otaku) a coloro che personalizzano auto, moto e bici (Itacha Otaku).

Il libro fornisce anche informazioni sui luoghi di culto degli otaku, come negozi, caffè e punti di ritrovo in cui gli appassionati possono acquistare materiale della loro passione e incontrare altri otaku. Dai negozi storici come il Mandrake e il Volks al Volks a Animate e Tsukumo, Valenti offre una panoramica completa dei luoghi più importanti per la cultura otaku.

“Vita da Otaku – manga, anime, videogiochi e cosplay”” non si limita ai confini del Giappone, ma esplora anche come questa cultura abbia conquistato altre parti del mondo, dal Sud-est asiatico all’Europa e al Nord America. Il libro descrive l’evoluzione e le caratteristiche della cultura otaku, presentando i diversi tipi di otaku e come si differenziano per i loro interessi.Con una lettura piacevole e accessibile, “Vita da Otaku” offre ai lettori un’introduzione alla cultura otaku e ispira una maggiore comprensione di questo universo in continua evoluzione. Il libro invita i lettori a intraprendere una propria ricerca personale e a scoprire a quale tipo di otaku appartengono.

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