Mercoledì, l’oscuro ritorno di Tim Burton su Netflix

Dallo scorso 23 novembre 2022, Netflix e MGM/UA hanno rilasciato l’oscura commedia live action “Mercoledì (Wednesday)”. La serie del visionario regista Tim Burton, un nuovo capitolo della “Famiglia Addams”, mostra la trasformazione della ragazzina amante del macabro in una protagonista a tutti gli effetti.  

Mercoledì | Teaser ufficiale | Netflix

 

Chi tra noi non si è mai sentito un outsider?

Il visionario creativo e fan di tutta la famiglia Addams, Tim Burton, ha deciso di fare il suo debutto alla regia televisiva con questa serie. Dopotutto tutti sanno come il regista sia perfetto nel raccontare le storie appassionati e dark di outsider sociali come Edward Mani di forbice, Lydia Deetz e Batman. E ora porta la sua visione unica a Wednesday e ai suoi inquietanti compagni di classe alla Nevermore Academy. Il regista ha precedentemente sviluppato e prodotto la serie animata Beetlejuice , vagamente basata sul suo film del 1988, che è andato in onda  per quattro stagioni dal 1989 al 1991 ma non si è mai cimentato in una serie live action.

Tim Burton è anche uno dei produttori esecutivi insieme a, tra gli altri, Alfred Gough, Andrew Mittman per 1.21 ( The Addams Family, Alphas),  Kayla Alpert ( Code Black, Up All Night ), Jonathan Glickman per Glickmania (RESPECT, Addams Family 2 ) e Gail Berman ( Famiglia Addams, Alpha), Miles Millar, creatori della serie televisiva Smallville, e Kevin Miserocchi, autore del libro La famiglia Addams. Una storia diabolica (The Addams Family: An Evilution, 2010), nonché già produttore del film in animazione CGI La famiglia Addams del 2019. Burton dirige inoltre i primi quattro episodi della prima stagione, mentre gli altri quattro sono diretti da Gandja Monteiro e James Marshall.

 

Il regista Teddy Biaselli ha dichiarato

“Penso che a molti sia capitato di sentirsi fuori posto. O strani. Persino bizzarri. E forse proprio a causa di una forte sintonia con la mia stranezza interiore, mi sono sentito particolarmente vicino alla famiglia Addams.  Ogni volta che la famiglia Addams compariva su uno schermo, io c’ero. Che fosse la serie TV classica, i film geniali, il recente musical di Broadway o il cameo nella serie Speciale Scooby… Adoravo il fatto che gli Addams cogliessero qualsiasi opportunità per stravolgere la cosiddetta “normalità”. La loro intera esistenza rappresentava un dito medio (con tanto di mano distaccata) nei confronti dello status quo. E nessun personaggio era più ribelle, più avant garde e più iconico di Mercoledì Addams.  Quando abbiamo sentito per la prima volta la proposta di Al Gough e Miles Millar per Wednesday siamo rimasti colpiti, come se fosse stata scoccata una freccia dritta al cuore. Hanno azzeccato il tono, lo spirito e i personaggi, presentando una nuova versione della storia. L’imminente serie di otto episodi è un giallo con toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di Mercoledì come studentessa presso la Nevermore Academy, descrivendo i tentativi di controllare i suoi poteri paranormali, di sventare una mostruosa serie di omicidi che terrorizzano la comunità locale e di risolvere il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni prima… tutto ciò mentre esplora le nuove e complicate relazioni dello strano ed eterogeneo corpo studentesco.   Abbiamo poi ricevuto notizia che Tim Burton, regista visionario e fan di lunga data della famiglia Addams, voleva fare il suo debutto alla regia televisiva con questa serie. Tim ha una vasta esperienza nel raccontare storie di riscossa di personaggi emarginati come Edward mani di forbice, Lydia Deetz e Batman. E ora offre la sua geniale prospettiva al mondo di Mercoledì e dei suoi strambi compagni di classe alla Nevermore Academy.  Da fan appassionati di Mercoledì, io e il mio team abbiamo il dovere di rappresentare questo personaggio unico e straordinario nel migliore dei modi per tutti gli ammiratori, vecchi o nuovi che siano. Siamo fiduciosi che questo gruppo talentuoso riuscirà a renderle giustizia mentre si prepara per il temuto e oscuro mondo dell’età adulta…”.

La serie è un mystery con toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di Mercoledì Addams come studentessa liceale dal carattere peculiare, che si rivela pericolosa per gli altri studenti della sua scuola superiore, dove, per difendere il fratello Pugsley, adotta soluzioni un po’ estreme. I genitori, Morticia e Gomez, decidono così di portarla alla Nevermore Academy, scuola privata in cui hanno studiato loro stessi durante l’adolescenza. Inizialmente ostile, presto Mercoledì si troverà a proprio agio, imparando a padroneggiare i suoi poteri psichici per fare luce sugli antefatti che hanno colpito la sua famiglia 25 anni prima, e per sventare una serie di omicidi che colpiscono la cittadina di Jericho che ospita la scuola. Al contempo Mercoledì, anche grazie alle sue doti psichiche, scopre a mano a mano segreti e risvolti inquietanti della cittadina di Jericho e del suo fondatore, Joseph Crackstone, un fanatico religioso a capo di una setta di pellegrini che, agli inizi del XVII secolo, avevano occupato la cittadina sterminandone i precedenti abitanti, accusandoli di stregoneria. Tra di essi vi era anche una lontana antenata di Mercoledì, riuscita a sfuggire alla carneficina.

Nel ruolo della protagonista Mercoledì Addams c’è la talentuosa Jenna Ortega, affiancata da Gwendoline Christie (preside Larissa Weems), Jamie McShane (Sheriff Galpin), Percy Hynes White (Xavier Thorpe), Hunter Doohan (Tyler Galpin), Emma Myers (Enid Sinclair), Joy Sunday (Bianca Barclay), Naomi J Ogawa (Yoko Tanaka), Moosa Mostafa (Eugene Ottinger), Georgie Farmer (Ajax Petropolus), Riki Lindhome (Dr.ssa Valerie Kinbott), e Christina Ricci (Marilyn Thornhill). A interpretare gli altri iconici membri della famiglia Addams sono invece Catherine Zeta-Jones (Morticia Addams), Luis Guzmán (Gomez Addams) e Isaac Ordonez (Pugsley Addams).

L’attrice Jenna Ortega  commenta così la sua versione dell’iconico personaggio della famiglia Addams:

“Mercoledì è un’adolescente al momento e non l’abbiamo mai vista così prima d’ora. I suoi commenti sarcastici e sprezzanti potrebbero non necessariamente sembrare graziosi quando sono espressi da una ragazzina che non ha più dieci anni. Non è stato semplice. Non volevamo che fosse come tutte le altre adolescenti, ma neanche che sembrasse ignara. E non l’abbiamo mai vista così presente sullo schermo. In passato quando Mercoledì entrava in scena, che fosse solo per una battuta o che fosse presa di mira da uno scherzo, lo faceva sempre con maestria ed è questo che le persone amano di lei. Ma in questa serie lei è al centro dell’azione. Abbiamo l’opportunità di darle più spessore e in questo modo diventa una persona più reale, qualcosa che non è mai stato fatto in precedenza”.

La storia della  famiglia Addams, una famiglia immaginaria creata dal fumettista americano Charles Addams nel 1938, ha avuto una serie di proposizione sullo schermo nel corso degli anni, tra cui due serie TV live-action; un franchise di film live-action e, più recentemente, un film d’animazione della MGM con il sequel in uscita nel 2021. Christina Ricci, l’attrice più strettamente associata al personaggio, ha interpretato Wednesday in entrambi i film, The Addams Family nel 1991 e il sequel Addams Family Values nel 1993. Wednesday Addams è stata interpretata da Lisa Loring nella serie originale. Nella prima serie animata è stata doppiata da Cindy Henderson, e da Debi Derryberry nella seconda serie animata, entrambi di Hanna-Barbera. Wednesday è interpretato da Nicole Fugere nel film diretto al video Addams Family Reunion e nella serie televisiva dell’allora Fox Family Channel The New Addams Family , entrambi prodotti nel 1998.

Alice in Wonderland: In occasione dei 70 anni dall’uscita del classico Disney, arriva l’adattamento manga

Il 26 luglio 1951 arrivava nelle sale statunitensi Alice nel Paese delle Meraviglie, 13° classico Disney destinato a diventare, insieme alla sua protagonista, uno dei più amati di sempre. Per festeggiare questa ricorrenza, Disney Planet pubblica Alice in WonderLand, adattamento manga del live action omonimo di Tim Burton, a cura di Jun Abe. I due volumi dell’opera saranno disponibili in edicola, fumetteria e su Panini.it, separati o inclusi in un preziosissimo cofanetto-forziere.

Il live action di Tim Burton, uscito nelle sale nel 2010, narra gli eventi conseguenti alle avventure raccontate nel romanzo di Lewis Carroll Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, diventando di fatto il sequel del Classico Disney degli anni ’50. Nel film, come nel manga di Jun Abe, Alice ha diciannove anni, è cresciuta e deve fronteggiare le follie della vita degli adulti. Non ricorda più nulla delle peripezie vissute quando era stata per la prima volta nel Paese delle Meraviglie. Tutto scorre liscio, finché ad una festa incontra il suo vecchio amico Bianconiglio che la conduce nuovamente in quel magico luogo in cui dovrà affrontare il Ciciarampa, terribile mostro al servizio della Regina Rossa

Il genio di Tim Burton e la potenza delle illustrazioni di Jun Abe si uniscono in un manga davvero speciale, che porterà ogni lettore in un mondo sospeso tra sogno e realtà. Un titolo imperdibile per tutti i fan di Alice e per chi non vuole smettere di sognare, neanche da ‘grande’.

La biografia di Tim Burton: From Gotham to Wonderland

Nero Press Edizioni, realtà legata alle culture nerd e del fantastico, presenta una nuova edizione della biografia di Tim Burton di Giulio Muratore, con il saggio From Gotham to Wonderland, aggiornato agli ultimi film diretti dal regista, per aiutare a percorrere un sentiero di storie alla scoperta dell’universo gotico-visionario di un regista che ha saputo colpire con la sua creatività e la sua particolare visione del mondo e della vita.Il libro ripercorre le tappe più significative della carriera del regista americano, dai suoi inizi negli anni Ottanta ad oggi, ma lo fa in maniera anticonvenzionale, non legata alla cronologia dei suoi film, ma alle tematiche contenute nelle sue storie, come la figura dell’outsider, l’importanza dell’infanzia, il ruolo delle donne, la presenza assenza della sessualità, l’amore per il gotico e lo sguardo espressionista.

Un’analisi quindi interessante, che ricorda quanto i film di Tim Burton non siano pura evasione fantastica, ma riflettano le esperienze, i valori e le passioni del regista, in una visione quindi originale di un maestro del fantastico degli ultimi trent’anni, e che abbiano spesso vari livelli di lettura, portando sempre in un mondo onirico e particolare, che si riflette nella fotografia, nelle scenografie, nei costumi, nella colonna sonora, oltre che nelle trame.

Sul suo lavoro e sulle sue opere, Tim Burton ha detto: Grazie al cinema posso esplorare rapporti complessi di cui mi sarebbe difficile parlare con chiunque. Il cinema è catartico. La sua forza sta nell’analizzare i sogni, offrendo a ciascuno spettatore aspetti inusuali in cui riconoscersi. Mi piace l’assurdità del cinema.
D’altro canto Tim Burton è riuscito ad imporsi nello star system hollywoodiano come una delle figure più originali e affascinanti degli ultimi decenni, andando oltre gli steccati del cinema di genere fantastico e realizzando dei film che sono piaciuti ad un pubblico vasto, presentando una visione particolare della realtà, che ha spinto i critici a coniare il neologismo Burton-esque, tradotto in italiano come Burtoniano, ormai legato al suo mondo particolare.

Un’occasione quindi di ripassare e scoprire i suoi film tramite questo libro, magari guardandoli e riguardandoli in parallelo.

The Batmobile Documentary Livestream

La Batmobile sta per compiere 80 anni. La leggendaria macchina di Batman, iniziò la sua lunga corsa ormai otto decadi fa eppure il suo fascino non accenna a diminuire. A celebrare questo compleanno ci ha pensato la Warner Bros. Entertainment con un bel documentario di circa un’ora dal titolo “The Batmobile Documentary Livestream” che ha l’obiettio, appunto, di condividere con i fan di tutto il mondo la storia dell’iconica Batmobile dai primi fumetti alle serie animate, film, videogiochi etc. etc. . Notevoli artisti partecipano al progetto come i registi Chris Nolan, Joel Schumacher e Tim Burton, così come gli attori Christian Bale di “The Dark Knight” e in memoria Adam West della serie Batman degli anni ’60. Tutti loro hanno voluto raccontarci nel filmato la propria visione sull’evoluzione dell’automobile leggendaria del Cavaliere Oscuro. 

Batman | The Batmobile Documentary | Warner Bros. Entertainment

Batman guida quella che definisce “la sua macchina” già nella sua primissima avventura a fumetti in Detective Comics n. 27 (maggio 1939): da quel momento la figura dell’uomo pipistrello è stata consacrata al successo, rientrando a far parte del nostro immaginario collettivo, così come tutti i suoi gasdget, veicoli, vetture e caverne! Originariamente, il veicolo era una semplice convertibile rossa le cui funzioni non erano nulla di speciale. Sebbene il Batplano sia stato introdotto in Detective Comics n. 31, il nome “Batmobile” non fu utilizzato per la macchina di Batman e Robin fino alla pubblicazione di Detective Comics n. 48 (febbraio 1941).

Il design della macchina si evolse gradualmente passando da una vettura modificata «costruita ad alto potenziale» di Detective Comics n. 30, e, finalemtne, in Batman n. 5, cominciò ad ornarsi come in maniera “dark”. Col tempo, il disegno dominante incluse un corpo scuro più largo con accessori a forma di pipistrello come le ali sul retro.  In contemporanea, la Batmobile iniziò a correre sul grande e sul piccolo schermo: nel 1941 la prima versione era una derivata di serie, nera e solo con qualche modifica estetica alla carrozzeria: prima fra tutte la Cadillac Fletwood Series 75 Sedan, lussuosa cabriolet con un motore da 5.7 litri che erogava “appena” 140 CV.

Nel telefilm Batman del 1943, Alfred Pennyworth scarrozzava su una Cadillac nera da Bruce Wayne e Dick Grayson poi rimpiazzata da una Limousine. Successivamente la scelta ricadde invece su una vera hot rod, capace di “sfrecciare” fino a 133 km/h: stiamo parlando della Mercury, con motore Ford V8 ad alta compressione; vettura che segnò un epoca nel mondo dell’automobilismo americano ed europeo.

Siamo giunti alla popolarissima serie televisiva Batman del 1966-1968. La serie con Adam West divenne immediatamente popolare, sia grazie alla narrazione meno oscura sia per la strepitosa Batmobile disegnata da George Barris. La Batmobile della serie TV era una Lincoln Futura, una concept car realizzata nel 1955 dalla Ghia nella carrozzeria di Torino e perfettamente marciante. Una versione “eccessiva” per i puristi ma che immediatamente invase anche i fumetti di Batman. Quando quando la serie fu cancellata nel 1968, il fumetto fece un nuovo passo verso l’oscurità: questa versione della Batmobile apparve periodicamente nei fumetti, per esempio in Detective Comics n. 850 e nel numero Batman Confidential.

In tv però la batmobile pop ritornò, anche se in veste un po’ diversa nella serie Super Friends (o Super Amici in Italia): cambia il colore, spariscono i pipistrelli rossi, la sirena rossa ed i tubi di scappamento supplementari dietro i sedili.

Passano gli anni, arriviamo al 1986, ovvero alla miniserie a fumetti “Il ritorno del Cavaliere Oscuro” di Frank Miller. Qui la Batmobile è una versione modificata di un veicolo armato per il controllo delle rivolte, completa di fucili mitragliatori che sparavano proiettili di gomma, un cannone montato frontale e un grande serbatoio in sostituzione del battistrada degli pneumatici. Era l’unico mezzo in grado di affrontare Superman come lo stesso Batman tendeva a descrivere la corazza della sua vettura in grado di essere scalfita solo da qualcosa «non viene da questo pianeta». La Batmobile comparve anche in All Star Batman e Robin n. 4, dove viene costruita da alcuni robot nella Batcaverna.

1989 il grande Tim Burton porta nuovamente al cinema Batman con uno dei film più riusciti della saga. In questa visionaria pellicola la Batmobile superò ogni concetto estetico che la riportava alla quotidianità per trasportarla nell’asfalto dorato della leggenda. Spinta da un motore di un aereo jet che poteva portare Michael Keaton alla folle velocità di 530 km/h (solo per 15”) ed equipaggiata da decine di bad-gadget come le mitragliatrici Browning, lancia bat-dischi, tettuccio retraibile, perdi olio, emittori di fumo, riconoscimento vocale; persino la stessa carrozzeria era realizzata da un’inespugnabile lega di ceramica e acciaio super resistente.

A partire dagli anni novanta, il numero di fumetti in cui compariva Batman crebbe a dismisura con storie in cui faceva da comparsa, serie limitate e storie a fumetti. Allo stesso tempo, vi erano considerevoli sperimentazioni di stili di illustrazioni. Con diversi stili d’illustrazione in diversi fumetti, vi furono naturalmente diverse versioni della Batmobile, con estetiche eterogenee passavano da tipica a pratica e da stilizzata a stravagante.

Batman: The Animated Series fu un’altra pietra miliare per Batman. Siamo nel 1992 e la nuova “lunghissima” Batmobile, ispirata da quella dei film di Burton ma più “quadrata” e minimale. Probabilmente una delle dell’auto di Batman che più abbiamo amato!

Periodo oscuro cinematografico: Joel Schumacher prese le redini dei lungometraggi e, selezionando George Clooney come Bruce Waine, decise di dare una nuova estetica alla vettura di Batman ancor più “fumettosa”. Caratterizzata da enormi ed inutili ali a forma di pipistrello, led frontali, laterali e ai cerchioni, nonché un’imponente lunghezza di 7.62 metri; la velocità massima salì a 563 km/h grazie alla spinta del postcombustore di derivazione aeronautica e ai materiali avanzati, come le speciali fibre di carbonio e le leggerissime leghe di alluminio. Vennero realizzate varie versione per i film di Schumacher ma, per fortuna ne le pellicole ne le batmobili sono mai entrate nell’Olimpio del Cavaliere Oscuro.

Più recentemente, con la trilogia firmata da Christopher Nolan con Christian Bale,  la Batmobile ha abbandonato il design e il concept fumettoso per abbracciare uno stile più moderno e “realistico”. Si chiama “Tumbler” è diventata più aggressiva, assumendo un’estetica da mezzo militare multi-terreno: le larghe ruote anteriori e posteriori le conferiscono un aspetto da battaglia con un equipaggiamento da raid, completo di lancia razzi, cannoni automatici frontali, ruote antiproiettile e possibilità di trasformarsi nel bat-pod.. La potenza, ben 500 cv, è generata da un motore da 5.0 litri di manifattura General Motor, coaudivato da un motore a getto alimentato a propano. Ciliegina sulla torta: la modalità stealth che rende la vettura quasi invisibile nell’ombra.

Nei videogiochi Batman pare cambiare gusti estetici in ogni sua edizione: nel 2015 Arkham Knight, la Batmobile ha quattro ruote che girano, individualmente e può correre tra le strade di Gotham a tutta velocità.

Tornando al Cinema, la Tumbler fa capolino nel 2016 sia nel film Batman v Superman che in Suicide Squad e, in una versione leggermente diversa, con un design più aggraziato e moderno, anche anche in Justice League del 2017, adattissima per combattere contro Superman! Sempre nel 2017, in The Lego Movie il leggendario Bat ha la sua personale versione costruita in mattoncini danesi!

A marzo 2020, il regista Matt Reeves ha svelato l’aspetto della nuova Batmobile che, dal 25 giugno 2021, sfreccerà nel nuovo film The Batman guidata dal neo uomo-pipistrello Robert Pattinson. Questa nuova Batmobile si allontana decisamente dalle versioni di Christopher Nolan e Zack Snyder e sembra più un’auto reale che una uscita da un fumetto, Le linee sono più sobrie e realistiche ma sulle quali spicca il motore posteriore in bella vista. Nelle foto pubblicate, la Batmobile sembrerebbe assemblata da più parti probabilmente costruita self-made dall’ingegnoso Bruce Waine.

La leggenda del Superman di Tim Burton con Nicolas Cage

Esistono film dimenticati … altri proprio mai girati! Sul web sta impazzendo un video “vintage” in cui Nicolas Cage indossa il costume di Superman supervisionato dallo sguardo attento di Tim Burton. La clip virale ha destato la nostra curiosità e siamo andati ad indagare!

La saga fumettistica de “La Morte di Superman”, pubblicata dalla DC Comics nel 1992, concepita dall’editor Mike Carlin e dagli scrittori Dan Jurgens, Roger Stern, Louise Simonson, Jerry Ordway e Karl Kesel, fu un successo così grande a livello globale che la Warner Bros decise che per il quinto capitolo cinematografico di Superman ci si sarebbe dovuti basare proprio su di essa. Fu incaricato per scrivere la sceneggiatura (dal titolo Superman Reborn) il talentuoso Jonathan Lemkin: in questo storia, dopo la morte del supereroe per mano di Doomday, il neonato figlio di Clark e Lana, diventato adulto in un solo mese, avrebbe dovuto vendicare il padre contro il mostro alieno. La sceneggiatura, forse leggermente ridicola, non fu gradita alla Warner Bros che convocò lo sceneggiatore Gregory Poirier per riscriverla con un trama che vedeva Superman soccombere al trio Brainiac, Doomsday e Cadmus per poi risorgere e vendicarsi della sconfitta.

La sceneggiatura di Poirier impressionò non poco la Warner Bros ma la major volle comunque adattarla per inserirla in un progetto molto più vasto: The Death of Superman, che successivamente sarebbe stato cambiato in Superman Lives. Nel 1996 Kevin Smith scrisse una sceneggiatura che narrava la morte e la rinascita di Superman modificando alcune cose, come, ad esempio, l’iconico costume, non più blu e rosso ma total black! Ma la cosa più divertente è che il creativo avrebbe voluto “nientepocodimenodi” Ben Affleck nel ruolo del supereore, Linda Fiorentino per Lois e Jack Nicholson per Lex Luthor.

Dopo la rinuncia di Robert Rodriguez come regista, fu assunto Tim Burton, mentre Nicolas Cage grande fan del fumetto, fu ingaggiato per interpretare Clark Kent/Superman. Nel cast, oltre a Cage, erano stati contattati Kevin Spacey per il ruolo di Lex Luthor (ruolo che ricoprì poi in Superman Returns prima della sua “damnatio memoriae”), mentre Tim Allen per la parte di Brainiac, ruolo per cui era stato pensato anche Jim Carrey. Courteney Cox fu considerata per il ruolo di Lois Lane. Anche Michael Keaton confermò la sua partecipazione, ma quando gli si chiese se avrebbe reinterpretato il suo leggendario Batman, l’attore si limitò a rispondere: “Non esattamente…”. L’Industrial Light & Magic si mise intanto a lavoro per realizzare gli effetti speciali della pellicola.

Nella seconda sceneggiatura di Superman Lives, scritta dallo stesso Tim Burton insieme Smith: Brainiac, presentato in flashback come un antico nemico di Krypton, si alleava con Lex Luthor ed inviava Doomsday per uccidere Superman. L’eroe riusciva a tornare in vita grazie al robot kryptoniano chiamato l’Eradicatore, che portava in sé tutta la conoscenza di Krypton, di cui Brainiac voleva impossessarsi. Una volta rinato, Superman avrebbe dovuto fare uso di un’armatura formata dall’Eradicatore fino in attesa di riacquistare tutti i suoi poteri. Il Braniac di Burton avrebbe avuto un look quasi horror, con molti corpi ma tutti di aspetto aracniforme. Nel film avrebbe dovuto essere presente anche il supercriminale Deadshot.

Nel giugno 1997, Superman Lives entrò in pre-produzione: Wesley Strick venne scelto da Burton per riscrivere nuovamente (non hanno mai pace?) la sceneggiatura di Smith: Superman sarebbe dovuto morire nel corso di un combattimento tra Brainiac e Lex Luthor, uniti come veri Saiyan nel potente Lexiac. In seguito, l’eroe sarebbe stato resuscitato dal potere di K, una forza naturale che rappresenta lo spirito di Krypton (la Forza, ciò che dà al Jedi la Possanza). Lo scenografo Sylvain Despretz venne incaricato di creare qualcosa che non avesse niente a che vedere con i fumetti: la produzione, infatti, voleva un vero e proprio mood giocattoloso con un Eradicatore stile Transformer. Burton programmò le riprese a Pittsburgh, città scelta per rappresentare Metropolis. Ma mamma Warner criticò nuovamente lo script redatto da Strick, considerandolo troppo costoso, e assunse Dan Gilroy per riscrivere per l’ennesima volta la sceneggiatura. Il budget si dimezzò, passando da 190 a 100 milioni di dollari di cui era già volati verso Krypton circa 30 milioni di dollari tra scritture, riscritture, convocazioni inutili e preproduzione che non avevano portato ancora neanche ad un minuto di girato: Tim Burton decise dunque di abbandonare definitivamente il progetto per dedicarsi a Sleepy Hollow definendo la sua esperienza con Superman Lives fu una delle peggiori della sua vita…

Dopo l’addio di Burton, Ralph Zondag, Michael Bay, Shekhar Kapur, Martin Campbell, Brett Ratner, Simon West e Stephen Norrington furono considerati per sostituirlo. Nel giugno 1999, William Wisher Jr. fu assunto per, guardate un po’, riscrivere la sceneggiatura, venendo assistito dallo stesso, nerdissimo, Nicolas Cage. Tuttavia, la sua passione per Superman non frenò Cage a stufarsi del progetto (dopo aver ricevuto ben 10 milioni di dollari senza fare praticamente nulla!) lasciando Wisher alle prese con una sceneggiatura che, in questa versione, era molto “Matrix”; Oliver Stone fu contattato per dirigere il film, ma declinò questa produzione maledetta! .Per il ruolo di Superman si offrì anche Will Smith, che però venne rifiutato perché di etnia diversa dall’Ultimo Figlio di Krypton…

Questa storia tormentata è stata raccontata in un documentario, finanziato anche grazie al crowdfunding, intitolato The Death of Superman Lives: What Happened?, diretto da Jon Schnepp, in cui, tra le altre cose, compare proprio la scena ormai virale sui social in cui Nicolas Cage prova per la prima volta il costume di Superman con Tim Burton. Il documentario è disponibile on demand in America dal 9 luglio 2015.

Edward Mani di Forbice a fumetti!

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Dal genio di Tim Burton torna Edward, l’immortale personaggio dalle mani di forbice in un’avventura inedita, che segue quanto accaduto nella pellicola cinematografica. Una vera e propria storia inedita, dal sottotitolo Qualche anno dopo. Sono passati tanti anni, ed Edward non è invecchiato di un giorno. Mantiene sempre la sua caratteristica, lo stesso sguardo triste e pensieroso. Scoperto che il suo inventore aveva in serbo anche un altro progetto, si reca  nello scantinato e gli dà vita seguendo le istruzioni che trova sopra un diario. Ma la nuova creatura malvagia, fuggirà cominciando a spaventare gli abitanti della città che si rivolteranno una seconda volta contro Edward, attribuendogli la causa di tutto.

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Festa dell’Unicorno 2017

COMUNICATO STAMPA

Dal 21 al 23 luglio torna l’appuntamento con la Festa dell’Unicorno, la grandiosa manifestazione dedicata al mondo del fantasy. Per tre giorni il centro storico di Vinci (FI) sarà invaso da elfi, cavalieri, hobbit, orchi e maghi. Oltre 100 spettacoli al giorno con animazioni e attrazioni per tutte le età a partire dal seguitissimo Contest per la Migliore Creatura Fantastica e dalla spettacolare Disfida di Arti Magiche.

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Una delle grandi novità della tredicesima edizione sarà il passaggio dalle classiche 8 aree tematiche a ben 10. Sarà possibile ritrovare la “Rocca Incantata”, cuore della Festa con concerti e giochi di ruolo dal vivo, “Fumetti e Follie” dedicata ai Fumetti e al Cosplay, la “Cittadella dei Cavalieri” a tema medioevale, la “Baia dei Pirati” e la “Corte dei Sogni” dove ogni sogno può diventare realtà. Presenti inoltre anche le aree più recenti, come il “Villaggio degli Gnomi”, un’area verde totalmente dedicata ai bambini, “La Città degli Incubi” dove tra zombie e creature mostruose solo i più coraggiosi potranno addentrarsi per lasciarsi spaventare a dovere e “L’Abisso d’Acciaio”, spazio dedicato a Star Wars e alla fantascienza in generale. Le nuove aree tematiche saranno “L’Anfiteatro del Bardo”, spazio dedicato alla musica e “Le Terre del Nord” area dedicata a barbari e vichinghi con allestimenti scenici, accampamenti e giochi a tema. Ognuna di queste aree ospiterà un ricco programma di eventi, spettacoli, arte di strada, animazioni, laboratori e concerti che hanno reso nel tempo unica la kermesse fantasy toscana. Nei palchi coperti delle aree più grandi troveremo il concerto del gruppo symphonic power metal Rhapsody, il concerto di Giorgio Vanni e la performance dell’ospite d’onore Cristina D’Avena. Inoltre le novità di quest’anno saranno lo spettacolo dedicato ai film di Tim Burton e il concerto tributo a Labirinth e David Bowie.

L’area cosplay, ingrandita e potenziata, si avvarrà del nuovo palco coperto e vedrà ben due giorni di Gare tradizionali e Fantasy. Giurati di eccezione saranno cosplayer di fama internazionale e non mancheranno le convention con attori di Harry Potter e del trono di Spade. Per i bambini verrà allestita un’area Lego, e poi dinosauri, pirati, sirene e tanto altro, inclusi i personaggi della Melevisione Lupo Lucio, L’albero Azzurro e la presenza di Giovanni Muciaccia, il mitico conduttore di Art Attack.. Come vuole la tradizione, non saranno tralasciati gli immancabili classici come la poetica sfilata degli elfi, il macabro e spaventoso “Vicolo della Paura”, il concorso di Bodypainting con i suoi talentuosi artisti, la sempre presente Disfida di Arti Magiche e l’originale concorso delle Creature Fantastiche, nell’ambito del quale le diverse associazioni di GRV Italiane saranno pronte a dimostrare il loro valore. La festa si chiuderà domenica 23 luglio con il rinnovato spettacolo dei fuochi d’artificio, preparati dallo Stregone Grigio in persona.

Per maggiori informazioni: www.festaunicorno.com info@festaunicorno.com

Batman – Il ritorno

Batman – Il ritorno è il secondo film della serie di Batman diretto da Tim Burton, uscito nelle sale nel 1992. Il protagonista è ancora una volta interpretato da Michael Keaton, affiancato da un cast di tutto rispetto: Danny DeVito nel ruolo del Pinguino, Michelle Pfeiffer nei panni di Catwoman e Christopher Walken come il malefico uomo d’affari Max Shreck.

Il film è ambientato nella città di Gotham durante il periodo natalizio, dove il Pinguino, un deforme e malvagio criminale, cerca di farsi eleggere sindaco con l’aiuto di Max Shreck, il quale sta preparando un’operazione di energia alternativa per la città, ma con una sinistra intenzione in mente. Nel frattempo, Bruce Wayne è tornato alla sua vita di ricco filantropo, ma deve tornare ad essere il Cavaliere Oscuro per combattere il caos scatenato dal Pinguino e Catwoman.

Il film è conosciuto per l’interpretazione straordinaria di DeVito, che riesce a trasmettere il disgusto e l’orrore del personaggio del Pinguino in modo magistrale, mentre Pfeiffer è tanto seducente quanto pericolosa nel ruolo di Catwoman. Il film è anche noto per l’enorme sforzo fatto nella costruzione delle scenografie e dei costumi, che danno vita ad un mondo dark e gotico perfetto per il mondo di Batman.

Nonostante alcuni critici lo abbiano giudicato leggermente inferiore al primo film di Burton su Batman, “Batman – Il ritorno” resta comunque un classico del genere supereroistico, e una pietra miliare nel cinema degli anni ’90. Con un’ottima sceneggiatura, interpretazioni memorabili, una colonna sonora di grande impatto e una regia eccellente, è un film che sicuramente vale la pena di vedere per tutti gli appassionati del genere.

Presentazione di Alice Through the Looking Glass

Anche “Alice nel Paese delle Meraviglie” di Tim Burton avrà il suo sequel/prequel! “Alice Through the Looking Glass”,  presentato nel panel Walt Disney Studios alla D23, sarà scritto da Linda Woolverton, e prodotto da Burton. La nuova pellicola racconterà una avventura di Alice attraverso il tempo in compagnia del Cappellaio Matto (ringiovanito!) e di una strana creatura, un orologio antropomorfo interpretato da Sacha Baton Cohen.

Al panel era presente Mia Wasikowska che ha rivelato che la missione della sua Alice sarà quella di scoprire il motivo della “pazzia” del Cappellaio. Durante l’incontro è stato presentato anche un breve spezzone in cui Alice è tornata nel mondo reale dopo le avventure del primo film ma viene nuovamente sospinta nel Paese delle Meraviglie da un portale nel Cielo… ad attenderla un Cappellaio (Johnny Depp) ancora più matto bisognoso d’aiuto! Nel cast, diretto da James Bobin, anche la sempre belle e inquietante Helena Bonham Carter (La Regina Rossa), Matt Lucas (PincoPanco, PancoPinco), Stephen Fry (Stregatto), Alan Rickman (Brucaliffo), Michael Sheen (Bianconiglio), Timothy Spall (Bayard), Paul Whitehouse, Barbara Windsor.

Nella produzione del nuovo film, che sembra prediligere un utilizzo sensato dei “vecchi” effetti speciali rispetto all’abuso di CGI (come il settimo capitolo di Star Wars) sono confermati Colleen Atwood per i costumi, Ken Ralston per gli effetti visivi, Dan Hennah per le scenografie, Stuart Dryburgh per la fotografia, Peter King per il makeup e Danny Elfman per le musiche.

L’uscita di “Alice Through the Looking Glass” è prevista per il 27 maggio 2016.

Tim Burton presenta “Frankenweenie”

Il geniale Tim Burton, noto per i suoi capolavori come “Alice nel Paese delle Meraviglie” e “Nightmare Before Christmas”, ci regala ora “Frankenweenie”, una commovente fiaba che racconta la storia di un ragazzo e il suo cane.

Victor, il giovane protagonista, si trova ad affrontare la perdita improvvisa del suo adorato cane Sparky. Ma grazie al potere della scienza, decide di riportare in vita il suo amico, seppur con qualche lieve modifica. Tuttavia, cerca di nascondere la sua creazione fatta in casa. Ma quando Sparky esce allo scoperto, i compagni di scuola di Victor, gli insegnanti e l’intera città scoprono che “tenere al guinzaglio una nuova vita” può essere mostruoso.

Il film d’animazione in stop motion, “Frankenweenie”, sarà girato in bianco e nero e verrà presentato in 3D, portando così lo stile classico a un nuovo livello. Diretto da Tim Burton e ispirato al suo cortometraggio live-action del 1984 con lo stesso titolo, “Frankenweenie” segue le orme dei suoi altri film in stop motion come “La Sposa Cadavere” e “The Nightmare Before Christmas”, entrambi nominati agli Academy Awards®.

Per portare in vita questa magia cinematografica, sono stati creati più di 200 pupazzi. Il cast vocale nella versione originale include attori che hanno già collaborato con Tim Burton in precedenza, come Winona Ryder (“Beetlejuice”, “Edward Mani di Forbice”), Catherine O’Hara (“Beetlejuice”, “The Nightmare Before Christmas”), Martin Short (“Mars Attacks!”) e Martin Landau (“Ed Wood”, “Il Mistero di Sleepy Hollow”).

I nomi dei personaggi come Victor, Elsa Van Helsing, Edgar “E” Gore e Mr. Burgemeister, traggono ispirazione dai classici del cinema horror, conferendo al film un fascino unico.

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