Papa Francesco al G7 sull’Intelligenza Artificiale: un passo significativo verso la cooperazione internazionale

La partecipazione di Papa Francesco alla sessione del G7 sull’Intelligenza Artificiale rappresenta un passo significativo nella cooperazione tra la Santa Sede e le istituzioni internazionali. La decisione di Papa Bergoglio di essere fisicamente presente in Puglia per questo importante evento è stata accolta con entusiasmo da Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, che ha sottolineato l’importanza di questo momento storico.

La presidenza italiana del G7 si trova ad affrontare sfide di grande portata, in un periodo caratterizzato da complessità e incertezza. Le questioni dibattute durante il vertice sono di fondamentale importanza per il presente e il futuro del nostro pianeta, e la presenza del Papa rappresenta un segnale di apertura e collaborazione tra istituzioni religiose e politiche.

Giorgia Meloni ha evidenziato l’impegno della Santa Sede nel promuovere un approccio etico all’Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento alla “Rome Call for AI Ethics”. Tale iniziativa, finalizzata a definire principi etici per lo sviluppo e l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, sarà presentata ai leader mondiali durante il vertice del G7 in Puglia.

L’attenzione della Chiesa alla questione dell’Intelligenza Artificiale e al suo impatto sulla società riveste un’importanza cruciale per affrontare le sfide etiche e sociali connesse a questa tecnologia. In un’epoca in cui le tecnologie stanno trasformando radicalmente il nostro modo di vivere e interagire, la partecipazione del Papa al G7 sottolinea l’urgenza di avviare un dialogo aperto e inclusivo sullo sviluppo etico e responsabile dell’Intelligenza Artificiale.

La presenza del Papa offre una prospettiva unica per affrontare le opportunità e le sfide dell’era tecnologica in cui ci troviamo immersi, confermando l’importanza di un impegno congiunto tra diverse istituzioni nel guidare lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale in modo etico e sostenibile.

Messaggi divini? Le curiose coincidenze attorno al Cristo Redentore

Nel giorno di Pasqua, durante la messa in Vaticano, una folata di vento più potente del solito ha fatto rovinosamente cadere a terra l’antica icona del Cristo Redentore sul sagrato della basilica di San Pietro. Due inservienti sono prontamente intervenuti per rimettere a posto il pesante supporto crollato a pochi metri dal Papa, proprio mentre si svolgeva la cerimonia pasquale. Questo episodio insolito e curioso ha suscitato l’attenzione di molti, che hanno cercato di individuare messaggi o segni celesti, come se l’evento potesse rivelare eventi futuri.

Questa imprevista anomalia, causata dal meteo avverso, è stata inevitabilmente accostata ad altri segnali verificatisi negli anni in concomitanza con grandi cambiamenti all’interno del Vaticano.

Ad esempio, nel 2013, un famoso fulmine colpì la grande croce di ferro situata sulla sommità di San Pietro proprio nel giorno in cui l’allora pontefice Benedetto XVI rinunciava al soglio di Pietro per ritirarsi a vita privata sul colle vaticano. Era febbraio, pioveva a dirotto, e quell’immagine inquietante, catturata dal fotografo dell’Ansa durante un temporale, fece subito il giro del mondo, simboleggiando un momento storico quasi apocalittico, con un significato profetico per molti.

Tra le immagini emblematiche immortalate dagli obiettivi dei fotoreporter e dai telefonini dei fedeli, alcune sono particolarmente curiose e sembrano, a posteriori, avvertire di imminenti trasformazioni radicali o passaggi importanti. Durante il conclave sulla piazza vaticana, ad esempio, fu intravisto tra la folla un individuo mai visto prima, vestito con un saio francescano logoro e scalzo. L’uomo rimase immobile a pregare sotto la fredda pioggerella di quei giorni. Poco tempo dopo, durante un Angelus, una colomba della pace fu liberata ma subito aggredita e ferita a morte da un corvo e un gabbiano mentre volava. Ancora, durante una messa solenne sul sagrato, uno dei cardinali curiali cadde dalla sedia, diventando il simbolo di una curia che sarebbe stata presto rivoltata come un calzino dall’azione draconiana di Papa Francesco .

La festa del papà: i padri più epici degli anime e manga

La festa del papà è una celebrazione annuale che si tiene in onore dei padri e dei loro contributi alla famiglia e alla società. È celebrata in molte parti del mondo in diverse date: da noi si è scelto il 19 marzo, in onore di San Giuseppe, il padre “adottivo” di Gesù.

Ma al di là della matrice religiosa, noi siamo Otaku e cogliamo l’occasione per onorare alcuni tra i “papà” più famosi degli anime e manga. Anche se nella maggior parte delle serie i protagonisti sono orfani, dimenticati o abbandonati al loro destino, i papà biologici onadottivi sono spesso figure importanti, che influenzano notevolmente i protagonisti e la trama. Tra i tanti temi che gli anime affrontano, uno dei più ricorrenti è proprio quello del rapporto tra padre e figlio, che spesso è fonte di emozioni, tensioni e conflitti. In questo articolo, vogliamo presentarvi alcuni dei papà più famosi degli anime giapponesi, che hanno segnato la vita dei loro figli in modi diversi.

Vegeta (Dragon Ball)

Il principe dei Saiyan, e rivale di Goku, è un papà molto diverso dal suo amico. Vegeta è infatti un padre severo, esigente e autoritario, che spinge i suoi figli Trunks e Bra a seguire il suo orgoglio e la sua ambizione. Tuttavia, sotto la sua scorza dura, Vegeta nasconde un lato tenero, che emerge nei momenti di crisi, quando è disposto a sacrificare tutto per la sua famiglia.

Gendo Ikari (Neon Genesis Evangelion)

Gendo, il padre di Shinji, e comandante della Nerv, è un papà terribile, che ha abbandonato il suo figlio dopo la morte della moglie Yui, e che lo ha richiamato solo per farlo pilotare un robot gigante, l’Eva-01, contro i misteriosi Angeli. Gendo è un padre freddo, distante e manipolatore, che usa Shinji come uno strumento per il suo piano segreto, il Progetto per il Perfezionamento dell’Uomo. Gendo è anche un padre colpevole, che cerca di riunirsi con Yui a costo di distruggere il mondo.

Ging Freecss (Hunter x Hunter)

Ging Freecss è il padre di Gon, il protagonista della serie Hunter x Hunter. Ging è un Hunter, ovvero un avventuriero che si dedica a esplorare il mondo e a scoprire i suoi misteri. Ging è un padre avventuroso e curioso, che ha lasciato Gon da piccolo per seguire il suo sogno di trovare il continente oscuro, una terra sconosciuta e pericolosa. Ging è anche un padre sfuggente e misterioso, che si nasconde da Gon e lo sfida a trovarlo. Ging ha però anche un lato affettuoso e orgoglioso, che si manifesta quando incontra Gon alla fine della serie.

Sesshomaru (Inuyasha)

Sesshomaru è il fratellastro di Inuyasha, il protagonista della serie omonima. Sesshomaru è un demone cane dai capelli argentati e dal carattere fiero e orgoglioso. Sesshomaru è il padre di Towa e Setsuna, due gemelle che nascono dal suo amore con Rin, una ragazza umana che lo ha seguito nelle sue avventure. Sesshomaru è un padre protettivo e severo, che separa le sue figlie alla nascita per proteggerle da Kirinmaru, un potente demone che minaccia il mondo. Sesshomaru si ricongiunge con le sue figlie nella serie sequel Yashahime: Princess Half-Demon.

Isshin Kurosaki (Bleach)

Isshin Kurosaki è il padre di Ichigo, il protagonista della serie Bleach. Isshin è un medico che gestisce una clinica privata, dove vive con Ichigo e le sue due figlie Karin e Yuzu. Isshin è un padre eccentrico e irriverente, che spesso attacca Ichigo per provocarlo o per svegliarlo. Isshin nasconde però un segreto: egli è in realtà un ex capitano dei 13 Corpi dei Guardiani della Soul Society, ovvero l’organizzazione che protegge le anime dei defunti. Isshin ha perso i suoi poteri da Shinigami (letteralmente “dio della morte”) quando ha salvato la vita di Masaki, la moglie di Ichigo, che era una Quincy (una stirpe di umani con poteri spirituali).

Van Hohenheim (Fullmetal Alchemist)

Van Hohenheim è il padre di Edward e Alphonse Elric, i protagonisti della serie Fullmetal Alchemist. Van Hohenheim è un alchimista antico e potente, che ha scoperto il segreto dell’immortalità usando la pietra filosofale, un artefatto che amplifica i poteri alchemici. Van Hohenheim ha abbandonato la sua famiglia quando Edward e Alphonse erano piccoli, per cercare di fermare il piano del Padre, il suo ex compagno e il principale antagonista della serie. Van Hohenheim è un padre pentito e solitario, che cerca di riconciliarsi con i suoi figli e di salvarli dal destino che li lega alla pietra filosofale.

Endeavor (My Hero Academia)

Endeavor è il padre di Shoto Todoroki, uno dei personaggi principali della serie My Hero Academia. Endeavor è il secondo eroe professionista più forte del mondo, dopo All Might, e possiede il Quirk (il potere sovrumano) del fuoco. Endeavor è un padre violento e ossessionato, che ha sposato la madre di Shoto solo per ottenere un figlio con un Quirk combinato di fuoco e ghiaccio, in grado di superare All Might. Endeavor ha maltrattato sia la moglie che i figli, causando loro traumi fisici e psicologici. Endeavor cerca poi di redimersi e di diventare un eroe migliore, dopo aver ereditato il titolo di numero uno da All Might.

Minato (Naruto)

Il padre di Naruto, e quarto Hokage, è un papà leggendario, che ha sacrificato la sua vita per sigillare il demone Volpe a Nove Code dentro il suo figlio appena nato, per proteggerlo e per salvare il suo villaggio. Minato è stato un padre amorevole, che ha trasmesso a Naruto il suo sorriso, la sua determinazione e il suo senso della giustizia. Pur essendo morto, Minato ha avuto modo di incontrare Naruto in diverse occasioni, grazie al potere del sigillo, e di esprimergli il suo orgoglio e la sua gratitudine.

Marrabbio (Kiss me Licia)

Marrabbio era il padre di Licia, la protagonista della serie televisiva Love me Licia, tratta dal cartone animato Kiss me Licia. Marrabbio era interpretato dall’attore Salvatore Landolina, che ha continuato la sua carriera in teatro, cinema e doppiaggio. Marrabbio era un personaggio severo e burbero, che non approvava la relazione tra Licia e Mirko, il leader della band musicale Bee Hive. Marrabbio aveva però anche un lato tenero e simpatico, che si manifestava soprattutto quando incontrava Mary, una donna di cui si innamorava!

In conclusione, i papà più famosi degli anime e manga sono un elemento fondamentale nella narrazione. Grazie a loro, i personaggi principali hanno la forza e l’ispirazione necessarie per andare avanti e superare le difficoltà. Speriamo che questa lista vi abbia ispirato e dato spunto per scoprire e apprezzare ancora meglio questi personaggi.

Diavoli ed esorcismi: perché ora se ne sta parlando così tanto (di nuovo), tra film splatter e realtà

Siamo d’accordo: la religione è – fin dalla notte dei tempi – probabilmente uno degli argomenti di cui maggiormente discute l’essere umano. Chi la vede come “oppio dei popoli” capace di incatenare e schiavizzare mentalmente miliardi di esseri umani. Chi la vede come via di salvezza per i peccatori.

Ma di cosa si discute, in definitiva? Di Dio, chiedendosi se esita o meno e di come possa rendere la nostra vita terrena ed extraterrena migliore.

Ma anche del Diavolo, l’antitesi di Dio, il Male, l’Oscuro. Insomma, quello che ci porta al peccato, che ci seduce (una volta al momento del battesimo si chiedeva “rinunci al Diavolo e alle sue pompe?”): perché il Demonio, per chi ci crede, è davvero dietro l’angolo, pronto a infilarsi nelle nostre vite.

Negli ultimi giorni se ne sta di nuovo parlando molto. Ma come mai? Fondamentalmente per due motivi, semplici ed essenziali, che hanno entrambi a che fare (un po’) con Padre Amorth.

 

Il primo motivo è che al cinema è uscito “L’esorcista del Papa”, un film che ha come protagonista Russel Crowe, quello del Gladiatore insomma, dei pollicioni all’ingiù di Commodo e della frase “al mio segnale, scatenate l’Inferno” (e chi ci sta all’inferno?). La pellicola (ve l’avevamo anticipata qui) diretta da Julius Avery, è un horror che si ispira a una storia vera, ovvero agli scritti di Padre Gabriele Amorth, il capo esorcista del Vaticano, morto nel 2016.

Crowe veste i panni proprio di Padre Amorth che, chiamato a intervenire su un ragazzo posseduto, scopre poi – e qui dalla realtà si passa alla fantasia – una cospirazione che va avanti da secoli e che il Vaticano ha tentato in tutti i modi di tenere nascosta.

Ovviamente un film del genere (non è il primo del genere) ha scatenato il risentimento dell’Associazione internazionale degli esorcisti, che in un comunicato lo ha definito uno “splatter”, “inattendibile” in cui “Tutto viene esasperato, con manifestazioni eclatanti sul piano fisico e verbale, tipo dei film horror”.

“Tale modo di raccontare l’esperienza esorcisti da Don Amorth (…) stravolge e falsifica ciò che veramente si vive e si sperimenta durante l’esorcismo di persone veramente possedute. (…) In più, è offensivo nei riguardi dello stato di sofferenza in cui versano quanti sono vittime di un’azione straordinaria del demonio”.

 

Ma l’Associazione internazionale degli esorcisti (AIE) è legata anche al secondo motivo per cui si sta tanto parlando di Demonio e esorcismi ultimamente. Ovvero il libro “Esorcisti contro Satana” di Fabio Marchese Ragona, vaticanista di Mediaset (uno che ha intervistato due o tre volte Papa Francesco), la cui introduzione è affidata proprio a Padre Paolo Carlin, che dell’AIE è coordinatore.

Il libro (edizioni Piemme, 18,90 euro per 192 pagine) è una fucina – seria, niente splatter – di avvenimenti, racconti, esempi di esorcismi fatti in giro per il mondo e di cui ci sono tracce documentate e documentabili.

 

Nel volume ci sono storie raccontate in prima persona dai più importanti esorcisti internazionali, come pure scritti inediti proprio di Padre Amorth (niente film horror, tranquilli) e persino una intervista a Papa Francesco che racconta dei tentativi del Demonio di sedurre anche lui. E di come in passato sia stato testimone tanto di persone realmente indemoniate quanto di chi in realtà era solo in possesso di una “ossessione demoniaca”, dunque da curare in altro modo (psichiatricamente).

 

In sintesi: da una parte un film horror un po’splatter pieno di misteri, gente posseduta e uccelli che volano (e muoiono) in una Roma stranamente piena di nebbia.

Dall’altra un libro serio, che consigliamo di leggere, in cui si affronta a fondo il tema dell’esorcismo, ma con un linguaggio facile e assolutamente divulgativo.

 

Ecco perché si sta parlando tanto di Diavolo ed esorcismi.

Perché la foto del Papa con il monclerino deve farci paura (davvero)

L’avete vista la foto del Papa vestito da rapper, vero? E quella di Trump arrestato? Lo sappiamo, qualcuno di voi probabilmente ha anche dato un’occhiatina a un porno con il visino di quel/la divo/a che vi piace molto. E allora?

È inutile girarci attorno: l’Intelligenza artificiale è una figata se vogliamo che scriva le nostre tesine, che faccia le nostre relazioni per il lavoro o persino che scriva per noi qualche messaggio per rimorchiare (sì, c’è anche chi ci ha provato e su google troverete di tutto).

Ma parliamoci chiaro: se smettiamo di pensare, se ci affidiamo completamente a un’entità cerebrale virtuale, non c’è per caso il rischio che prima o poi ci faccia fare la fine del topo come pensa anche Elon Musk?

Pensate un po’alle foto che girano online adesso e siate sinceri: quanti di voi, vedendo la prima foto che era circolata del Papa con il monclerino, hanno capito che era falsa?

Ve lo diciamo noi: quasi nessuno. E allora, quando tra pochi mesi (in realtà in parte già è così) dalla facilità per chiunque di fare finte foto come quella si passerà ai video, cosa impedirà di manipolare totalmente la comunicazione, la nazione?

Vi fa ridere? C’è poco da ridere: pensate se in un Paese come la Russia circolasse un video così realistico da sembrare reale, in cui Putin ad esempio – che so – dice di essere sotto attacco e di essere vittima di un colpo di Stato. Pensate se poi dovesse dire – in quello stesso video – “scendete in piazza, sarete ricompensati! I nemici si sono travestiti da postini, uccideteli e per ogni nemico del popolo russo avrete un milione di rubli”. Non credete che forse qualcuno davvero lo farebbe?

Dove potrebbe arrivare il limite tra il vero e il falso, tra il pericoloso e l’innocuo? E poi, lasciamo perdere Putin, pensiamo a noi. A voi. Alla vostra amica, che potrebbe ritrovarsi in un attimo protagonista – pur senza averlo mai fatto – di un video scandaloso che le rovinerebbe la vita, girando di social in social, di whatsapp in whatsapp.

Una vita, rovinata da un imbecille che ha preso la sua foto e usando l’Intelligenza Artificiale l’ha appiccicata su un bel filmino.

Per non parlare poi dell’ipotesi peggiore. Roba così, tanto per scherzare: tipo Terminator, tutte le Intelligenze Artificiali del mondo si uniscono contro l’uomo per farlo fuori. O per manipolarlo.

Basta poco, basta che gli lasciamo fare e pensare al posto nostro. Che poi è la tesi pubblicata pochi giorni fa sul Time da Eliezer Yudkowsky, teorico dell’intelligenza artificiale statunitense e fondatore del Machine Intelligence Research Institute (MIRI). Yudkowsky non va per il sottile, non si chiede neppure “se” l’AI ci distruggerà, ma solo “quando?”.

“La cosa più probabile che possa capitare, visto che non abbiamo ancora modo di instillare i valori umani in questi sistemi è che queste intelligenze non vogliano quello che vogliamo noi e non abbiano nessuna cura per i loro creatori. Saremo solo atomi che potranno essere utilizzati e loro saranno molto più intelligenti di noi. Sarà come assistere a una sfida tra un campione mondiale di scacchi e un bambino di 10 anni o tra un Homo Sapiens e un Australopiteco”.

E dunque, che cosa bisogna fare? Il primo big del settore tech a parlarne è stato, come dicevamo poco fa,il creatore di Tesla e proprietario di Twitter Elon Musk, che ha chiesto “una moratoria di sei mesi”. In parole povere? “Fermiamo per sei mesi l’intelligenza artificiale e ragioniamo su quanto possa essere pericolosa”.

Assolutamente inutile, secondo l’esperto Yudkowsky. La soluzione? Uno stop definitivo, perché “Non siamo preparati. Non siamo sulla buona strada per essere preparati in una finestra di tempo ragionevole. Non c’è nessun piano. I progressi nelle capacità dell’IA sono molto, molto più avanti dei progressi nell’allineamento dell’IA o persino dei progressi nella comprensione di cosa diavolo sta succedendo all’interno di quei sistemi. Se lo facciamo davvero, moriremo tutti”.

Insomma, ripetiamolo tutti insieme: la soluzione? “Chiudere tutto. Non siamo pronti. Non siamo sulla buona strada per essere significativamente più pronti nel prossimo futuro. Se andiamo avanti, moriranno tutti, compresi i bambini che non l’hanno scelto e non hanno fatto nulla di male. Spegnerlo”.

Insomma, l’apocalisse dietro l’angolo. Che ne dite… quanto manca?

Manuale del papà (quasi) perfetto

Manuale del papà (quasi) perfetto è un portentoso mix tra gag e strisce piene di emozioni. Per Dad, comico disoccupato, padre di quattro ragazze con personalità forti, ogni giorno è pieno di mille avventure. Il libro per diventare, passo dopo passo, il (quasi) perfetto papà e rimanere sempre di buon umore!

Tra Pandora l’intellettuale, Ondine vulcanica, Roxane vivacissima e Bébérenice la più giovane, Dad ha trovato il ruolo della sua vita: prendersi cura della propria famiglia senza perdere nulla della propria giovinezza.

Dalle sue esperienze quotidiane possiamo scoprire: come trovare il regalo di Natale perfetto, quali sono i rimedi ultra-efficaci contro le piaghe di ogni genere, ma anche anche la soluzione miracolosa per mettere tutti d’accordo.

Nob, nato a Tours nel 1973, autore pluripremiato e acclamato, è il creatore, tra l’altro, de I ricordi di Mamette, di cui esiste anche la serie animata e la serie Dad.

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