Van Helsing compie 20 anni!

Van Helsing, il noto cacciatore di vampiri, è reclutato da una misteriosa organizzazione per sradicare il male rappresentato dal Principe delle Tenebre, conte Dracula. Nel corso della sua missione, Van Helsing si trova ad affrontare una schiera di mostri leggendari, tra cui l’uomo lupo e la creatura di Frankenstein, che hanno giurato fedeltà a Dracula. L’unica alleata di Van Helsing in questa battaglia è la principessa Anna Valerius, interpretata da Kate Beckinsale, che si unisce a lui nella sua crociata contro il male. A differenza delle donne delicate dell’epoca vittoriana, Anna è una guerriera forte e indipendente, determinata a vendicare la sua famiglia, da secoli in lotta contro Dracula. Insieme, Van Helsing e Anna, armati fino ai denti da Carl, l’ingegnoso assistente di Van Helsing, si lanciano in una caccia senza quartiere contro i mostri più famosi della letteratura horror. Tuttavia, le tre mogli di Dracula non resteranno a guardare e faranno di tutto per proteggere il loro segreto e garantire la sopravvivenza della loro specie.

Il film, uscito nelle sale nel 2004 e prodotto dalla Universal Pictures, è un omaggio ai film horror gotici degli anni ’60 e ’70, con una trama che richiama pellicole come “Al di là del mistero” e “La casa degli orrori”. Nonostante il budget elevato di 148 milioni di dollari, il film ha incassato oltre 300 milioni di dollari in tutto il mondo, di cui 121 negli Stati Uniti. In concomitanza con l’uscita del film, è stato pubblicato anche un videogioco per Xbox, PlayStation 2 e Game Boy Advance, che ha permesso ai fan di immergersi ancora di più nell’universo di Van Helsing.”

La porta dell’irreale di Gerald Biss

Gerald Biss è un autore che ha lasciato il segno nel genere dell’orrore soprannaturale con il suo unico romanzo, intitolato “La porta dell’irreale”. Il leggendario autore H.P. Lovecraft ha lodato l’opera, mettendola sullo stesso piano di altre icone del genere come “Dracula” di Bram Stoker.

Il romanzo di Biss, pubblicato nel 1919, si distingue per la sua struttura simile a quella epistolare di “Dracula”, dove diversi personaggi narrano la propria esperienza nella lotta contro una minaccia soprannaturale. La figura del licantropo, così ben codificata da Biss, rappresenta un punto di svolta nel genere dell’orrore, ancor prima che il cinema se ne impadronisse.

“La porta dell’irreale” è considerato uno dei primi classici sulla licantropia, e finalmente è disponibile anche in italiano, arricchito dalle illustrazioni originali di Edmund Frederick, utilizzate nella sua serializzazione negli Stati Uniti. Grazie alla traduzione di Gianluca Venditti, i lettori italiani possono finalmente immergersi nella dimensione dell’orrore creata da Biss, scoprendo quanto sia abile nel narrare il soprannaturale.

Demeter – Il risveglio di Dracula

Demeter – Il risveglio di Dracula (The Last Voyage of the Demeter) è un film diretto da André Øvredal prendendo liberamente spunto dal settimo capitolo del celebre romanzo Dracula di Bram Stoker, pubblicato nel 1897. Il film racconta la spaventosa storia della tragica nave Demeter, imprigionata in un orrore senza fine. Affittata per trasportare un enigmatico carico di legno marchiato misteriosamente, questa maestosa imbarcazione si incammina verso Londra dai Carpazi, ignara del destino avverso che la attende. Il viaggio si trasforma ben presto in un inferno inimmaginabile per gli sventurati marinai che devono affrontare presenze oscure e sinistre che si annidano tra le spire di legno sulla nave. Il dark e libera interpretazione del settimo capitolo del romanzo “Dracula” di Bram Stoker, in cui l’equipaggio del Demeter viene selvaggiamente massacratodi dai poteri malefici del Conte Dracula, prende vita in questa pellicola.

Demeter: Il Risveglio di Dracula | Trailer Italiano Ufficiale

Inizialmente, la sceneggiatura del film era stata scritta da Bragi F. Schut e il regista previsto era Robert Schwentke nel 2003. Tuttavia, il progetto è stato accantonato per vent’anni, rimanendo nel cosiddetto “development hell”. Nel corso degli anni, diversi registi, tra cui Stefan Ruzowitzky, Marcus Nispel, David Slade e Neil Marshall, si sono succeduti alla regia, mentre i principali attori considerati per il film sono stati Noomi Rapace, Ben Kingsley e Viggo Mortensen. Nonostante gli sforzi, il progetto non è mai decollato. Nel 2019, la Amblin Partners ha acquisito i diritti per il film, scegliendo André Øvredal come regista e Zak Olkewicz per riscrivere la sceneggiatura originale di Schut.

“Demeter – Il risveglio di Dracula” sta per diventare uno dei film horror più intensi in circolazione, sebbene abbandoni ogni pretesa di fedeltà al romanzo originale. Il regista André Øvredal non esita a conferire a Dracula un’immagine grottesca e infernale, rendendo il suo personaggio ancora più terrificante e demoniaco di quanto abbia mai apprezzato sul grande schermo. Nonostante qualche piccolo difetto, come un ritmo talvolta lento e un’eccessiva familiarità con i cliché del cinema horror contemporaneo, il film riesce a tenere gli spettatori incollati allo schermo grazie alla sua suspense avvincente e incandescente. Non solo le scene crudeli e straordinariamente realistiche creano tensione, ma anche la magistrale costruzione dei personaggi e l’atmosfera deliziosamente lugubre contribuiscono al coinvolgimento totale.

Il modo in cui il “mostro” è interpretato nel film è di una raffinatezza insuperabile e non ha nulla da invidiare ad altri celebri predecessori come il Dracula di Herzog o di Coppola. Pertanto, anche se probabilmente non diventerà un “classico” del genere, “Demeter – Il risveglio di Dracula” ha indubbiamente tutte le qualità necessarie per essere una versione del mythos intelligente e inquietante, in grado di conquistare sia gli appassionati del genere che i neofiti.

In conclusione, “Demeter – Il risveglio di Dracula” è un film cupo e spaventoso, capace di divertire e inquietare qualsiasi tipo di spettatore, sia gli amanti del genere che i semplici curiosi. Nessuno può sfuggire all’orrore che permea ogni fotogramma di questa pellicola, che affonda le sue radici in un terrore ancestrale, pronto a trascinare chiunque nel suo abisso infernale.

Elizabeth Bathory, Bloody Lady

Elizabeth Bathory (Erzsébet Báthory), soprannominata Bloody Lady, è il primo – di cui si hanno testimonianze storiche – e più efferato serial killer della storia umana. Le sue vittime si aggirano sulle 650 unità. Un personaggio leggendario, a cui sono stati dedicati dipinti, libri, canzoni, film e fumetti, tanto da trasformare questa terrificante storia vera in una leggenda: la leggenda della prima Vampira.

La contessa è nata nel 1560 in una famiglia nobiliare della Transilvania legata ai regnanti d’Ungheria. Elizabeth ha ricevuto un’educazione degna dei principi, a differenze delle sue coetanee che a malapena sapevano leggere, lei parlava e scriveva fluentemente in latino. A 10 anni, dopo la morte del padre fu promessa sposa al giovane nobile Ferencz Nadasdy, soprannominato, per la sua condotta in battaglia, l’Eroe Nero di Ungheria.

Trasportata in una realtà differente da quella della sua infanzia,la ragazza crebbe covando odio e risentimento soprattutto nei confronti della suocera,Orsola,e detestando l’atmosfera cupa e opprimente del castello,che si animava solo quando rientrava,da qualche campagna di guerra,il castellano padre del marito. Da questa unione nacquero quattro figli, ma l’amore coniugale non è mai stato preso in considerazione dalla coppia: Elizabeth tradì Ferencz con il suo servo Thorko che la iniziò probabilmente ai riti pagani e alla magia nera.

Quando la dama aveva 40 anni rimase vedova dell’Eroe nero ed iniziò a dare libero sfogo ai suoi turbamenti. La solitudine,il sentirsi lontana da casa,la mancanza di affetti crearono ben presto problemi alla fragile psiche della ragazza,che ben presto rivolse un’ossessiva attenzione al suo corpo e alla cura della sua comunque notevole bellezza. Passava le giornate davanti allo specchio,in compagnia delle sue damigelle,che tiranneggiava in ogni modo,costringendole a cambi frequenti di vestiti. Contemporaneamente Elizabeth impiantò un piccolo laboratorio,nel quale sperimentava strane pozioni,distillati di erbe che avrebbero dovuto servirle a conservare la sua superba bellezza. Il suo maniero,  nei boschi di Csejthe, divenne la sede di sedicenti maghi e streghe che scappavano dall’inquisizione Cattolica. Da questi fattucchieri , la contessa credette di scoprire il modo per rimanere sempre giovane e bella tramite un elisir basato sul sangue di una vergine. La sua psiche iniziò a funzionare in maniera diversa; era disturbata da numerose crisi nervose, emicranie e lunghi stati catatonici, dai quali ella si risvegliava, ci raccontano i documenti dell’epoca, con una irrefrenabile istinto violento.

La contessa si rese conto che il fatto stesso di torture a morte le sue serve, provocasse in lei una sensazione di pace facendo scomparire i mal di testa e le convulsioni e spesso subito dopo subentrava in lei uno stato simile ad un’estasi mistica. Elizabeth aveva una feroce immaginazione, arrivando a progettarne lei stessa, facendosele costruire appositamente su commissione da un orologiaio svizzero. Si pensa che la famosa “vergine di ferro” sia stata un’invenzione della Contessa stessa. Tra le tecniche di tortura che non necessitavano veri e propri macchinari o strutture, la Contessa utilizzava aghi e spilli per perforare labbra e capezzoli delle vittime o infilare loro aghi sotto le unghie, pinze d’argento (per strappare la carne), ferri per la marchiatura e attizzatoi roventi, fruste e forbici. A Elizabeth piaceva anche mordere le malcapitate sulle guance e sui seni, cavando loro il sangue con i denti o legare le vittime per poi poter ridurre i loro seni a brandelli o ustionarne i genitali con la fiamma di alcune candele, mordendo via grossi lembi di carne da viso e corpo. Una delle vittime fu costretta a cuocere e mangiare un pezzo del suo stesso corpo, altre furono lasciate, bagnate di acqua fredda, a morire assiderate sulla neve all’esterno del castello, altre ancora, venivano cosparse di miele e legate su alberi attirando api e insetti vari.

Ben presto le segrete di Csejthe si riempirono di giovani donne prese tra il popolo, che una volta giunte al castello, venivano sacrificate in oscuri riti presieduti dalla Bathory che utilizzava il loro sangue come ingrediente base per il suo filtro dell’eterna giovinezza. Si raccontava anche che ella dissanguasse le sue vittime e tutto il sangue delle giovani fanciulle finisse in vasche entro cui faceva il bagno. Accecata dalla sua “sete di sangue” e avendo esaurito le giovani contadine della zona e di quelle adiacenti, iniziò a concentrarsi sulle ragazze provenienti da famiglie nobili minori. I parenti delle giovani non avendone più notizie, iniziarono a insospettirsi e denunciarne la scomparsa. Quando queste voci arrivarono alla Chiesa cattolica, l’imperatore Mattia II intervenne ordinando un’indagine sulla nobildonna. Gli inviati dell’imperatore colsero sul fatto la Bzthory mentre torturava alcune ragazze. Il 30 dicembre 1610 Elizabeth fu arrestata e con la donna furono rinchiusi in prigione i suoi collaboratori. Nelle segrete del castello furono ritrovate molte ragazze, vittime segnate da piccole ferite prodotte dagli aguzzini della contessa per prelevare da esse il sangue da offrire alla terribile contessa. Furono anche ritrovati molti cadaveri sotterrati nelle segrete del castello. Al termine dell’inchiesta furono rinvenuti in totale i resti di seicentodieci vittime. Il processo fu celebrato a Bicse il 2 gennaio 1611 e terminò il 7 dello stesso mese ma la contessa non vi partecipò mai. Tutti i collaboratori della Bathory furono giustiziati dopo essere stati sottoposti alla tortura mentre le donne che avevano collaborato con la contessa finirono sul rogo con l’accusa di stregoneria. Elizabeth Bathory invece non fu mai condannata ma fu comandato che le finestre e le porte della sua camera, nel castello di Csejthe, fossero murate con lei dentro, lasciando solo un piccolo spazio utile per il quotidiano passaggio del cibo. Per la sanguinaria contessa Bathory fu chiesta la condanna a morte ma la sua esecuzione fu sempre rimandata. Dopo quattro anni di questa segregazione solitaria venne trovata morta il 14 agosto 1614.

bathory

Da notare i curiosi legami tra i Bathory ed i Dracula: il comandante che aiutò Vlad a riconquistare il suo trono nel 1476 era un principe Bathory; un feudo di Dracula divenne un possedimento dei Bathory e inoltre entrambe le famiglie hanno l’immagine di un drago nello stemma di famiglia. Inoltre negli scritti di Padre Laslo Turáczi, in quelli Wagener nel 1785 e di Sabine Baring-Gould ai primi dell’800, si inizia ad associare la Contessa Bathory al vampirismo . In molti hanno perciò ipotizzato che il Conte Dracula, il vampiro di Bram Stoker, sia ispirato a Elizabeth  Bathory e non, come tanti pensano, a Vlad III. Il Conte di Valacchia, ed eroe nazionale Rumeno, non ha mai bevuto sangue né esistono racconti in questo senso.  Báthory ha vissuto molti anni in Transilvania e, secondo McNelly, lo scrittore che per primo ha avanzato questa teoria nel suo libro “Dracula era una Donna”, anche il personaggio del servo, Renfield, ricorderebbe la figura di Thorko . Dunque Bram Stoker, prima di scrivere il “Dracula”, ha letto le pagine del reverendo Sabine Baring-Gould? Questa ipotesi viene comunque dibattuta, a colpi di libri, da molto tempo.

“Quando il tuo servitore è in pericolo, manda in suo soccorso un esercito di 99 gatti, poiché dei gatti tu sei il signore. I 99 gatti arriveranno con grande velocità e mangeranno il cuore del nemico, e del tuo servitore sarà salva la vita.”

(Uno dei riti del dio Isten che probabilmente era iscritta sulla pergamena di Erzsébet Bathóry).

Lo strano matrimonio tra Keanu Reeves e Winona Ryder

La celebre coppia di attori composta da Keanu Reeves e Winona Ryder è convinta di essersi sposata oltre 30 anni fa. Il loro racconto riguarda un momento sul set di Bram Stoker’s Dracula, film diretto da Francis Ford Coppola dove hanno recitato insieme. In una scena del film, i loro personaggi si sono sposati e sembra che non fosse soltanto una finzione.

Reeves, durante una sessione di domande e risposte con Esquire, ha confermato che avevano utilizzato veri preti per quella scena e che Winona insiste nel dire che sono veramente sposati. La storia, resa virale da un video su internet, ha ricevuto una conferma anche dalla Ryder nel 2018, quando la coppia stava promuovendo un nuovo film insieme. La stessa Winona ha detto di credere di essere sposata davvero con Reeves, giurando che la scena di Dracula ha usato un vero prete rumeno.

Nicolas Cage è Dracula nel nuovo film Renfield

Anno 1462

Costantinopoli era caduta. I musulmani turchi dilagarono in Europa con un immensurabile e fortissimo esercito, attaccando la Romania e minacciando tutto il mondo cristiano. Dalla Transilvania, si levò un cavaliere rumeno del Sacro Ordine del Dragone conosciuto come Draculea. Alla vigilia della battaglia, la sua sposa, Elisabeta, la cosa più cara che avesse sulla Terra, sapeva che egli avrebbe dovuto affrontare una forza insormontabile, per la quale avrebbe potuto non tornare più. […] I turchi, vendicativi, lanciarono una freccia dentro il castello, che recava la falsa notizia della morte di Draculea. Elisabeta, credendolo morto, si gettò nel fiume.

Renfield è una commedia horror diretta da Chris McKay con Nicolas Cage nei panni di Dracula e Nicholas Hoult in quelli del suo fido lacchè Renfield. Il film è stato descritto come ipercinetico, divertente e sboccato ma fin troppo vacuo. La trama segue Renfield mentre cerca di liberarsi da una relazione tossica e distruttiva con Dracula. Nel complesso, il film è stato descritto come piacevole e capace di mettere d’accordo gli spettatori attraverso il suo format da horror comedy.

La trama segue Renfield mentre cerca di liberarsi da una relazione tossica e distruttiva con Dracula. Dopo secoli trascorsi a servire il suo padrone, procurandogli vittime con cui sfamarsi e ubbidendo a ogni suo ordine, Renfield decide di abbandonare questa vita e iniziarne una nuova nella moderna New Orleans. Qui si innamora di un vigile urbano di nome Rebecca Quincy (Awkwafina) dal carattere molto deciso e sempre arrabbiata. Ma è davvero così facile liberarsi di Dracula? Prima di dire “addio per sempre” al suo spregevole incarico di servitore, Renfield dovrà capire come liberarsi della codipendenza da Dracula.

Renfield - Ultimo Trailer (Universal Pictures) HD

Renfield è diretto dal vincitore dell’Emmy Chris McKay (La guerra di domani, LEGO Batman – Il film) da una sceneggiatura di Ryan Ridley (la serie di Ghosted, la serie di Rick & Morty), basata su un’idea originale di Robert Kirkman, creatore di The Walking Dead e di Invincible. Il film è interpretato dalla vincitrice del Golden Globe Awkwafina (The Farewell – Una bugia buona, Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli), dalla vincitrice dell’Emmy e candidata al premio Oscar® Shohreh Aghdashloo (Casa Saddam, La Casa di Sabbia e Nebbia), Ben Schwartz (Sonic, The Afterparty) e Adrian Martinez (I sogni segreti di Walter Mitty, Focus – Niente è come sembra). Renfield è una produzione Skybound/Giant Wildcat, prodotto da Chris McKay, Samantha Nisenboim (co-produttrice, La guerra di domani), Bryan Furst (Daybreakers – L’ultimo vampiro), Sean Furst (Daybreakers – L’ultimo vampiro) Robert Kirkman e David Alpert (The Walking Dead). Il produttore esecutivo è Todd Lewis (manager dell’unità di produzione, Jason Bourne).

Dopo un Superman di nicchia, Nicolas Cage si avventura nell’interpretazione di un personaggio storico della letteratura e cinematografia mondiale, sarà riuscito a dare il meglio di sè?

Chi è il Conte Dracula?

Il personaggio di Dracula è senza dubbio uno dei più iconici nella storia della letteratura e del cinema. Creato dallo scrittore irlandese Bram Stoker nel 1897, il conte Dracula è diventato il simbolo del vampiro in tutto il mondo, ispirando una grande quantità di libri, film, serie TV e fumetti. Il romanzo di Stoker, simbolo del gotico letterario, racconta l’appassionante storia del principe delle tenebre prendendo il via dall’insolita avventura del giovane avvocato londinese Jonathan Harker, inviato in Transilvania per curare l’acquisto di una casa nella capitale britannica da parte di un nobile locale,. Ma il viaggio di lavoro precipiterà presto in un abisso di morte, un incubo di violenza e di antiche maledizioni ricostruito nel romanzo attraverso lettere, diari, ritagli di stampa e giornali di bordo. La narrazione, frammentata per “quadri” e “apparizioni”, rivive sulla scena in un gioco di sottrazione e buio, e permette così a ogni personaggio e a ogni spettatore di leggere e interpretare la propria versione della verità.

Dracula è ispirato in parte alla figura storica del principe Vlad III di Valacchia, meglio conosciuto come Vlad l’Impalatore. Vlad era noto per la sua brutalità e la sua fama di torturatore e uccisore di massa, ed era soprannominato “Drăculea”, che significa “figlio del Drago”. Tuttavia, il personaggio di Dracula del romanzo di Bram Stoker non è una rappresentazione fedele di Vlad l’Impalatore ed è stato arricchito di fantasie e immaginazione dallo scrittore.

Il Conte Dracula è ovviamente un Vampiro, una creature leggendaria che prende ispirazione da diverne leggende e mitologie in tutto il mondo. Solitamente, i vampiri sono descritti come esseri notturni e immortali che si nutrono del sangue degli esseri umani o degli animali per sopravvivere. Tradizionalmente, i vampiri sono spesso rappresentati come creature malvagie e spaventose, ma, come ormai sappiamo benissimo nelle culture moderne sono stati resi popolari da racconti, film e serie TV dove vengono raffigurati come personaggi romantici e affascinanti.

I meno avvezzi alla storia di Dracula potrebbero essere all’oscuro di un reale evento drammatico che ha ispirato Bram Stoker a scrivere il suo famoso romanzo. Durante una vacanza a Whitby con la sua famiglia, Stoker venne a conoscenza di una terribile vicenda marinaresca che divenne l’ossatura del capitolo sulla nave Demeter e del romanzo stesso. Nella città di Whitby, il luogo di approdo del vampiro nel capitolo della Demeter e il luogo delle protagoniste del romanzo, avvenne un evento simile nel 1885. Un marinaio del luogo raccontò a Stoker la storia di una goletta russa chiamata Dmitry, che si era arenata nel porto molti anni prima con un carico di polvere d’argento. Tutte le vele erano distrutte e non fu trovato alcun segno dell’equipaggio. Questo inquietante episodio ispirò profondamente Stoker. Quel terribile evento accaduto a Whitby spinse Bram Stoker a scrivere i primi capitoli di Dracula, con un vampiro che giunge in Inghilterra a bordo di una goletta abbandonata.

Probabilmente proprio questo concetto è uno dei motivi per cui il personaggio del conte vampiro ha avuto tanto successo. Il conte è spesso rappresentato affascinante, dotato di un gran carisma e di una personalità magnetica, il che lo rende attraente per le donne. Tuttavia, è anche terrificante, spaventoso e letale per i suoi nemici.

Il Conte Dracula può essere visto come “un mostro che si cela in ognuno di noi”, tangibile rappresentazione della parte oscura che abita ogni essere umano. Tra Romanticismo e misticismo, il mito antico di un mostro immortale affiora nelle coscienze come elemento perturbante in grado di generare orrore e caos, ma anche di affascinare. Tra lampi e ululati che si perdono nella foschia della Transilvania, la figura del vampiro emerge lentamente, seducendo gli altri personaggi e l’intero pubblico con la forza della paura.

Impatto sull pop culture

Il personaggio di Dracula ha avuto un grande impatto sulla cultura popolare del XX secolo. Il personaggio di Dracula ha ispirato innumerevoli adattamenti cinematografici ma le diverse versioni cinematografiche di Dracula presentano molte differenze tra loro. . Il primo lungometraggio nel quale comparve il personaggio di Dracula fu un film ungherese del 1921, Drakula halála, al quale seguì, nel 1922, Nosferatu il vampiro, film muto diretto da Friedrich Wilhelm Murnau. In quest’ultimo film, la vedova di Stoker chiese il rispetto dei diritti di pubblicazione per cui Murnau dovette modificare il titolo, i nomi dei personaggi (il Conte Dracula diventa il Conte Orlok) e l’ambientazione (dalla Transilvania ai Carpazi). Nel 1931 Bela Lugosi interpretò la parte di Dracula nel lungometraggio diretto da Tod Browning, Dracula. Questa trasposizione cinematografica del romanzo di Stoker è diventata una delle più celebri e generalmente considerata un classico del cinema horror. Ci sono state molte altre versioni cinematografiche di Dracula nel corso degli anni, tra cui quelle prodotte dalla Universal e dalla Hammer. Ogni versione ha portato qualcosa di nuovo e unico alla storia di Dracula e alla sua rappresentazione sul grande schermo.

Molti attori hanno interpretato il ruolo di Dracula nel corso degli anni. Alcuni dei più famosi includono: Bela Lugosi, che ha interpretato Dracula nel film del 1931 diretto da Tod Browning; Christopher Lee, che ha interpretato Dracula in diversi film prodotti dalla Hammer Film Productions; Gary Oldman, che ha interpretato Dracula nel film del 1992 diretto da Francis Ford Coppola. Questi sono solo alcuni degli attori che hanno interpretato il ruolo di Dracula. Ci sono molti altri attori che hanno dato vita al personaggio sul grande schermo.

Ogni versione cinematografica di Dracula ha portato qualcosa di nuovo e unico alla storia e alla rappresentazione del personaggio sul grande schermo. Alcune versioni si concentrano maggiormente sull’horror e sulle atmosfere cupe, mentre altre possono essere più leggere o addirittura comiche. Inoltre, ogni versione può presentare differenze nella trama, nei personaggi e nell’ambientazione rispetto al romanzo originale di Stoker.

In sintesi, il personaggio di Dracula è diventato un’icona culturale grazie alla sua combinazione di fascino, mistero e pericolosità. Il conte vampiro ha ispirato migliaia di opere d’arte e di narrativa, diventando un simbolo della lotta tra il bene e il male. Il personaggio di Dracula continuerà sicuramente a influenzare la cultura popolare per molti anni a venire.

Horrified Universal Monsters Game

La posta in gioco è davvero alta: immagina di vivere in un luogo così miserabile da non essere preda e tana non da uno, due o tre mostri, ma ben sette dei demoni tra i più orribili in circolazione! In questo gioco, ti troverai faccia a faccia con tutti loro mentre collabori con i tuoi amici per liberare la città dalle creature maniacali o incomprese… prima che sia troppo tardi. Horrified include miniature scolpite di alta qualità (Frankenstein, The Bride of Frankenstein, The Wolf Man, Dracula, The Mummy, The Invisible Man, Creature from the Black Lagoon). Il suo gameplay innovativo, facile da imparare e cooperativo, prevede il gioco di squadra contro i mostri con diversi livelli di difficoltà. Proprio come ogni mostro è unico, richiedono strategie e tattiche diverse per essere sconfitti.

 

HORRIFIED - Unboxing - Inside the Game, uno sguardo al gioco in stile teaser trailer (Ep.164)

Il board game Horrified è distribuito Ravensburger e ideato da Prospero Hall: in questo video ho deciso di proporvi un modo tutto nuovo di presentare un gioco da tavolo, un’alternativa al solito unboxing. E’ realizzato in stile teaser trailer per portarvi all’interno del gioco stesso in maniera cinematografica e prepararvi al nuovo gameplay in arrivo. 

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Dracula in the west

Dopo l’estate arriverà l’edizione americana di Dracula in the west, la serie a fumetti di Lanciostory creata e scritta da Gianluca Piredda. A pubblicarla sarà l’Antarctic Press, storico marchio americano che, quest’anno, compie 35 anni di vita editoriale, e che è noto soprattutto per Warrior Nun, il personaggio creato da Ben Dunn, e che oggi è una delle serie tv più amate su Netflix. La serie a fumetti dell’Editoriale Aurea entrerà a far parte della nuova linea horror lanciata dall’Antarctic Press con la rivista Horror Comics.

Le matite e le chine di Dracula in the west sono affidate a Luca Lamberti, sostituito dal secondo episodio da Emiliano Albano, conosciuto anche per aver realizzato le tavole della trilogia “A casa prima del buio” (testi di Francesco Moriconi), pubblicata a puntate su Lanciostory e raccolta in tre volumi da Editoriale Aurea.

Quello di Dracula in the west non è il Dracula classico già raccontato sulle pagine dei settimanali Aurea da Wood, Salinas, Fernandez, Herman, Croci, Trillo; ma è una rilettura del mito del vampiro di Stoker che, scappato dalla Transilvania, si trasferisce in America. Quello che vediamo è un vampiro stanco della vita da fuggitivo e delle tenebre in cui si muove, ma allo stesso tempo costretto a sottostare alla sua natura di predatore. Qui, il Principe della Notte prenderà dimora e, suo malgrado, incontrerà e affronterà le creature mitologiche della tradizione nativo-americana.

 

Fantawestern

Il Fantawestern nasce dalla combinazione di elementi western con il mondo del fantascientifico, fantasy ma anche horror. Nel tipico ambiente western ottocentesco si innestano elementi anacronistici che vengono giustificati in vario modo, ad esempio scenari post apocalittici o innesti steampunk. Facciamo un breve excurus citando solo alcuni degli innumerevoli capolavori e non, che spaziano dal cinema, alla tv, ai fumetti e manga che rientrano in questo settore.

Il precursore è di questo filone è il racconto The Huge Hunter, or the Steam Man of the Prairies di Edward S. Ellis, mentre nel cinema abbiamo il serial del 1935 The Phantom Empire.

In un ambiente più “nerd” troviamo questa contaminazione in Wild Wild West e anche in Ritorno al futuro Parte 3, Ghost Rider e, ovviamente Cowboys & Aliens, il discusso il lungometraggio del 2011 diretto da “favoloso” Jon Favreau con Harrison Ford e Daniel Craig,  basato sull’omonimo romanzo grafico di Scott Mitchell Rosenberg. Inoltre è in produzione un nuovo film per la regia di Chloé Zhao, che vedrà una reinterpretazione della figura di Dracula, sempre in chiave fantawestern. Nessuna novità, invece, sull’annunciato The Pinkerton di J.J. Abrams, un western dai toni soprannaturali incentrato sull’agenzia investigativa Pinkerton.

Passando allo spazio troviamo Star Trek, presentato da Roddenberry come “Carovane verso le stelle” facendo riferimento alla serie televisiva  Carovane verso il West, ma anche il primo Star Wars, Una Nuova Speranza, Episodio IV, insomma l’originale pellicola del ’77 di George Lucas ha rappresentato per molti una rivisitazione in chiave fantascientifica dei classici film western: in particolare lo scenario di Tatooine, pianeta desertico che ha dato i “natali” alla famiglia Skywalker e il personaggio del contrabbandiere  Han Solo, con il suo abbigliamento da “cowboy” e il suo iconico duello Greedo nella Cantina di Mos Eisley … che somiglia a un saloon. E come non soffermarsi al personaggio di Boba Fett, con la dichiarazione di Jeremy Bulloch che ha rivelato una somiglianza, a livello interpretativo, con la figura dell’Uomo senza Nome interpretato da Clint Eastwood, ma anche il più recente The Mandalorian, la fortunata serie di Disney+, creata sempre dal profilico Jon Favreau cui si nota l’influenza di Akira Kurosawa e di Sergio Leone. A proposito di opere che sono servite come “ispirazione” alla saga di Lucas, anche Dune, il film di David Lynch, tratto dalla saga letteraria di Frank Patrick Herbert, è considerato da molti critici come “western interstellare”, cioè annoverato tra i film di fantascienza avventurosa che “hanno invaso gli spazi un tempo occupati da film come Il grande cielo o Sentieri selvaggi”.

Per quanto riguarda i manga e anime sono sicuramente da citare Trigun, Outlaw Star e Cowboy Bebop. Nelle serie tv trovano posto, tra le altre, Doctor Who, il già citato Star Trek, Streghe, Supernatural, Firefly, Westworld.

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