Matrix: 25 anni fa usciva il capolavoro sci-fi che sfidò la realtà

Matrix, il capolavoro diretto dalle sorelle Wachowski, ha celebrato i suoi 25 anni di vita proprio oggi! Il 31 marzo 1999 usciva nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti questo cult movie che, nonostante sia stato inizialmente rifiutato da Cannes, divenne rapidamente un successo mondiale, incassando oltre 463 milioni di dollari in tutto il mondo e vincendo quattro premi Oscar per montaggio, sonoro, montaggio sonoro ed effetti speciali.

Il film, che mescola fantascienza, azione, arti marziali e filosofia, trae ispirazione da una vasta gamma di fonti, tra cui opere come Ghost in the Shell, i mondi futuri di Philip K. Dick e il cinema di John Woo. Matrix vanta un cast eccezionale, composto da Keanu Reeves nei panni di Neo, Laurence Fishburne nei panni di Morpheus e Carrie-Ann Moss nei panni di Trinity. I tre attori hanno dato vita a personaggi iconici, che sono diventati dei simboli di ribellione, coraggio e amore. Il film, che ha anche lanciato la carriera di Hugo Weaving, che interpreta l’agente Smith, l’antagonista principale del film e uno dei cattivi più memorabili della storia del cinema, è diventato il punto di partenza di una saga che comprende anche Matrix Reloaded e Matrix Revolutions, per poi aggiungere nel 2021 Matrix Resurrections firmato solo da Lana Wachowski.

The Matrix 1999 Trailer Ita HD

Il film racconta la storia di Thomas Anderson, noto anche come Neo, è un abile programmatore di giorno e un hacker di notte. Sorvegliato dagli agenti Smith, Brown e Jones per i suoi illeciti in campo informatico, viene arrestato e sottoposto a sorveglianza tramite una cimice inserita nel suo corpo.Un giorno, sul monitor di Neo appaiono strane frasi relative a qualcosa chiamato “Matrix”. Intrigato, accetta una richiesta di contatto da Trinity, che lo conduce da Morpheus, un misterioso individuo che lo aiuta a liberarsi dalla sorveglianza e gli rivela la verità sul mondo in cui vive.Scopre che il mondo in cui credeva di vivere è in realtà una simulazione chiamata Matrix, creata dalle macchine per mantenere gli umani addormentati mentre vengono usati come fonte di energia. Morpheus crede che Neo sia l’Eletto, colui che può porre fine alla guerra contro le macchine e liberare l’umanità.

Dopo un intenso allenamento e vari incontri con programmi-sentinella chiamati Agenti, Neo acquisisce consapevolezza dei suoi poteri e della vera natura di Matrix. Con l’aiuto di Trinity e Morpheus, riesce a salvare quest’ultimo dalla cattura degli agenti e a sconfiggere l’agente Smith. Divenuto consapevole della sua identità e dei suoi poteri, Neo è deciso a combattere per difendere l’umanità e porre fine alla tirannia delle macchine.

 

Pillola rossa o blu? - Matrix (1999)

Con una preparazione lunga che inizia nel 1994, Matrix è stato caratterizzato anche dalla ricerca dei protagonisti, con nomi del calibro di Will Smith, Brad Pitt e Sandra Bullock che sono stati presi in considerazione prima di scegliere Keanu Reeves, Laurence Fishburne e Carrie-Anne Moss. Reeves stesso ha elogiato la trama, le idee e la narrazione del film, definendolo un’opera che tocca temi profondi come il risveglio, la coscienza, l’amore e l’evoluzione, con riferimenti anche al cinema Kung Fu e alle figure mitiche classiche dell’eroe.

Il film è un capolavoro leggendario, che ha ottenuto quattro premi Oscar per il montaggio, il sonoro, gli effetti sonori e gli effetti speciali. Il film ha rivoluzionato il genere sci-fi, introducendo concetti filosofici, religiosi e metafisici, e inventando tecniche cinematografiche innovative, come il bullet time, che permette di mostrare le scene d’azione al rallentatore e da diverse angolazioni. Il film ha anche influenzato la cultura popolare, con numerosi riferimenti, parodie e omaggi in altri film, serie TV, videogiochi, fumetti e musica.

Il viaggio proposto da Matrix ruota attorno al concetto di ricerca di sé e della verità, con richiami sempre più attuali come intelligenza artificiale e metaverso.

A distanza di 25 anni, Lana Wachowski ha spiegato che i personaggi del film sono alla costante ricerca di significati più profondi della vita e che l’evoluzione si basa su queste domande senza risposta. Mentre Lilly Wachowski ha sottolineato che, nonostante non sia stato concepito come tale all’inizio, il film si è rivelato essere un’alleogoria trans, in quanto esplora il concetto di trasformazione e ricerca di identità.

Matrix è un film che merita di essere visto e rivisto, perché offre sempre nuovi spunti di riflessione e di divertimento. Il film è un’opera d’arte che sfida la realtà e invita lo spettatore a interrogarsi sul senso della propria esistenza. Il film è anche un’esperienza visiva e sonora che coinvolge e appassiona, grazie alla regia magistrale delle Wachowski, alla colonna sonora elettronica e rock, e alle scene d’azione mozzafiato. Matrix è, senza dubbio, uno dei film più importanti e influenti del cinema contemporaneo, e nel 2012 è stato inserito nel National Film Registry (NFR) per la conservazione nella Biblioteca del Congresso, per meriti culturali, storici ed estetici.

Glitch nella realtà: la teoria della simulazione tra bufale e scienza

Hai mai avuto l’impressione che qualcosa non andasse nel mondo reale? Un déjà vu, un oggetto che si sposta misteriosamente, un istante che sembra non finire mai? Se ti sei mai sentito così, non sei solo.

Su Internet, la teoria che la nostra realtà sia una simulazione sta diventando sempre più diffusa. Il subreddit “Glitch_in_the_Matrix” su Reddit (ispirato all’omonimo documentario) ha più di un milione di iscritti che condividono storie di glitch inspiegabili: oggetti che spariscono, salti temporali, coincidenze impossibili. Questo fenomeno è stato ribattezzato “Glitch in real life” ed è diventato virale su TikTok. Gli utenti di TikTok hanno iniziato a fare un parallelo tra le esperienze strane che capitano nella vita reale e i bug che si verificano nei videogiochi. Chi gioca sa bene cos’è trovarsi con due oggetti identici o vedere lo stesso personaggio più volte. Ma è possibile che ciò accada nella realtà? Secondo molti, sì.

Su TikTok circolano molti esempi di “glitch in real life”: una tiktoker mostra dieci unghie finte sulle dita, per poi scoprire un’undicesima identica. Un’altra utente racconta di essere rimasta sveglia fino alle nove del mattino, essere tornata a dormire e risvegliarsi di nuovo alle sette del mattino dello stesso giorno. Ci sono molte testimonianze di episodi inspiegabili della vita quotidiana. Alcuni credono addirittura che la realtà sia una simulazione.

Ma la teoria della simulazione ha fondamenta scientifiche?

Molti scienziati, come il fisico Carlo Rovelli, la considerano assurda. Altri, come Melvin Vopson, propongono nuove leggi della fisica che potrebbero essere spiegate solo se la nostra realtà fosse una simulazione. Anche personaggi famosi come Neil deGrasse Tyson ed Elon Musk credono che la simulazione sia una possibilità concreta. Elon Musk, in particolare, ha sostenuto la teoria di Nick Bostrom del 2003 secondo cui viviamo in una simulazione. Tuttavia, bisogna considerare che queste non sono teorie scientifiche validate, ma piuttosto testimonianze personali di episodi strani che potrebbero essere soltanto coincidenze o veri e propri glitch.

Le teorie più strane sulla realtà che vi faranno perdere la testa (o no?)

La realtà è ciò che percepiamo con i nostri sensi, vero? Beh, non è sempre così scontato. Da sempre, filosofi, scienziati e persone comuni si interrogano sulla natura della realtà, ipotizzando l’esistenza di mondi paralleli, simulazioni e universi olografici.

1. La Terra è piatta:

Partiamo da un classico. La teoria della Terra piatta, nonostante le evidenze scientifiche, continua ad avere sostenitori. L’idea che la Terra sia un disco circondato da un muro di ghiaccio è affascinante per alcuni, che vedono nella “verità nascosta” un complotto governativo.

2. Matrix:

La famosa trilogia cinematografica ha dato vita a una teoria che stuzzica la fantasia: la nostra realtà è una simulazione creata da intelligenze artificiali. Se ci pensate, non è poi così impossibile… o no?

3. Il tempo è un’illusione:

Secondo alcuni fisici, il tempo non è una linea retta, ma una sorta di “blocco” in cui passato, presente e futuro coesistono. Un po’ complicato da immaginare, ma non impossibile da accettare.

4. L’universo è un ologramma:

Questa teoria, proposta da alcuni studiosi, ipotizza che l’universo sia bidimensionale, come un ologramma proiettato su una superficie. Un’idea che sfida la nostra concezione di spazio e tempo.

5. Siamo tutti nella mente di Dio:

Un’idea più spirituale che scientifica, ma che ha comunque il suo fascino. Secondo questa teoria, la realtà è solo un’illusione nella mente di Dio, e noi siamo solo dei personaggi immaginari.

E voi, cosa ne pensate?

Quale di queste teorie vi ha fatto riflettere di più? Credete che la realtà sia solo ciò che percepiamo, o c’è qualcosa di più misterioso che ci sfugge?

Condividete le vostre opinioni nei commenti!

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Matrix: uno studio scientifico afferma che siamo in una simulazione?

La realtà di Matrix è un mondo simulato in cui gli umani sono tenuti in schiavitù da macchine che li usano come fonte di energia. Il mondo di Matrix è una perfetta replica del mondo reale, con tutte le sue città, strade e persone. Tuttavia, tutto è falso. Le persone sono in realtà collegate a un sistema informatico e le loro menti sono programmate per credere che il mondo di Matrix sia reale.

La teoria secondo la quale viviamo in una simulazione computerizzata è ormai vecchia di qualche anno. Tuttavia, un nuovo studio scientifico ha rilanciato la questione.

Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica AIP Advances, sostiene che una nuova legge della fisica potrebbe dimostrare che viviamo in una simulazione.

L’autore dello studio, Melvin M. Vopson, ha affermato che la seconda legge dell’infodinamica, una misura del disordine, potrebbe essere la prova che l’universo è una simulazione.

In base a questa legge, l’entropia dell’informazione deve rimanere costante o diminuire nel tempo. Vopson sostiene che ciò è impossibile nell’universo reale, in cui l’entropia è sempre in aumento.

Lo studio è ancora in fase preliminare e richiede ulteriori conferme. Tuttavia, se fosse confermato, sarebbe una scoperta rivoluzionaria.

I film sull’intelligenza artificiale che dovresti assolutamente vedere prima di The Creator

L’intelligenza artificiale è uno dei temi più affascinanti e controversi del nostro tempo. Il cinema ha esplorato questo argomento in molti modi diversi, da film che esplorano le implicazioni etiche dell’IA a quelli che immaginano scenari distopici in cui le macchine hanno preso il sopravvento.

In attesa dell’uscita di The Creator, il nuovo film di fantascienza diretto da Gareth Edwards, abbiamo deciso di raccogliere una lista dei 5 migliori film sull’intelligenza artificiale mai realizzati.

Ecco una classifica dei 5 migliori film sull’intelligenza artificiale mai realizzati al cinema:

  1. 2001: Odissea nello spazio (1968)

Diretto da Stanley Kubrick, 2001: Odissea nello spazio è un classico del cinema di fantascienza che esplora temi come l’intelligenza artificiale, l’evoluzione e il significato della vita. Nel film, un’intelligenza artificiale chiamata HAL 9000 prende il controllo di una nave spaziale e uccide l’equipaggio. Il film è un’opera visionaria che ha avuto un profondo impatto sulla cultura popolare.

  1. Blade Runner (1982)

Diretto da Ridley Scott, Blade Runner è un altro classico del cinema di fantascienza che esplora le implicazioni etiche dell’intelligenza artificiale. Ambientato in un futuro distopico, il film racconta la storia di un cacciatore di replicanti, esseri umani artificiali creati per sostituire la manodopera. Blade Runner è un film cupo e atmosferico che esplora il tema della natura della coscienza.

  1. Matrix (1999)

Diretto dalle sorelle Wachowski, Matrix è un film di fantascienza che ha rivoluzionato il genere. Nel film, il mondo che conosciamo è in realtà una simulazione computerizzata creata da macchine intelligenti per controllare gli esseri umani. Matrix è un film visivamente sbalorditivo che esplora temi come la realtà, la percezione e la libertà.

  1. Her (2013)

Diretto da Spike Jonze, Her è un film romantico che esplora l’interazione tra umani e intelligenza artificiale. Nel film, un uomo solitario sviluppa una relazione con un sistema operativo vocale. Her è un film commovente e poetico che esplora il tema dell’amore e dell’identità.

  1. Ex Machina (2014)

Diretto da Alex Garland, Ex Machina è un thriller psicologico che esplora le implicazioni etiche della creazione di intelligenza artificiale senziente. Nel film, un programmatore viene invitato a testare una nuova macchina intelligente, ma presto si rende conto che la macchina è più di quanto sembri. Ex Machina è un film teso e inquietante che esplora il tema della coscienza e della creazione.

Questa classifica è ovviamente soggettiva e ci sono molti altri film sull’intelligenza artificiale che meritano di essere visti. Tuttavia, questi cinque film rappresentano alcuni dei migliori esempi del modo in cui il cinema ha esplorato questo affascinante argomento.

Lo strano matrimonio tra Keanu Reeves e Winona Ryder

La celebre coppia di attori composta da Keanu Reeves e Winona Ryder è convinta di essersi sposata oltre 30 anni fa. Il loro racconto riguarda un momento sul set di Bram Stoker’s Dracula, film diretto da Francis Ford Coppola dove hanno recitato insieme. In una scena del film, i loro personaggi si sono sposati e sembra che non fosse soltanto una finzione.

Reeves, durante una sessione di domande e risposte con Esquire, ha confermato che avevano utilizzato veri preti per quella scena e che Winona insiste nel dire che sono veramente sposati. La storia, resa virale da un video su internet, ha ricevuto una conferma anche dalla Ryder nel 2018, quando la coppia stava promuovendo un nuovo film insieme. La stessa Winona ha detto di credere di essere sposata davvero con Reeves, giurando che la scena di Dracula ha usato un vero prete rumeno.

I migliori film interpretati da Keanu Reeves secondo la classifica di JustWatch

Proprio oggi, 23 marzo, esce nelle sale l’ultimo dei 4 film della saga di John Wick, interpretato dal sempreverde Keanu Reeves. Per questo JustWatch ci ha inviato una classifica tutta dedicata a Keanu e ai suoi film più apprezzati.

I primi tre film della saga incentrata sull’ex assassino, John Wick seguono il successo ottenuto da Matrix. Altri film famosi con Keanu Reeves includono Constantine o Speed, nonché i sequel di Matrix.

Vediamo insieme la classifica

Matrix Resurrections: La recensione del 4° Capitolo di Matrix

Era davvero necessario, dopo più di 20 anni, resuscitare Matrix? Tutto sommato la risposta è: no. Lana Wachowsky, lasciata sola dietro la macchina da presa dalla sorella Lily, cerca di rinverdire i fasti della saga creata nel 1999 riportando sullo schermo l’Eletto ma senza delle idee troppo chiare su come farlo. Matrix Resurrections non ha una personalità abbastanza definita da convincere fino in fondo.

Matrix Resurrections – Trailer Ufficiale Italiano 1

Matrix Resurrections, il atteso quarto film dell’iconico e innovativo franchise che ha ridefinito un genere riunisce nuovamente le star Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss negli iconici ruoli di Neo e Trinity.  Il film è interpretato anche da Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron FistStar Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan Groff (Hamilton, per la TV Mindhunter), Neil Patrick Harris (Gone Girl – L’amore bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV Quantico), Christina Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie Bly StoryThe Lizzie Borden Chronicles), Telma Hopkins (TV Amiche per la morte – Dead to Me), Eréndira Ibarra (serie Sense8Ingobernable), Toby Onwumere (serie Empire), Max Riemelt (serie Sense8), Brian J. Smith (serie Sense8Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al potere 3 – Angel Has FallenGotham per la TV).

Matrix Resurrections – Trailer Ufficiale Italiano 2

E’ un po’ reboot – poichè per molti versi ricrea e ripercorre in parte la trama del primo film – è un po’ sequel, è un po’ anche un divertito gioco di metanarrazione e metacinema. La prima parte della pellicola è infatti dedicata ai fan ed ai nostalgici, ai quali strizza continuamente l’occhio proponendo flash di immagini (i ricordi di Neo), sequenze (in almeno un paio di punti vengono mostrate ai protagonisti scene prese dai precedenti tre capitoli, sovrapponendo l’azione attuale con quella passata), oggetti di scena, battute che rimandano in modo diretto (quelle sul bullet time si sprecano) o meno al primo film.

Poi cerca di prendere una strada diversa ma inciampa su una sceneggiatura troppo macchinosa costellata di spiegoni didascalici e noiosetti. Purtroppo non bastano Keanu Reeves e Carrie-Ann Moss a riportarci nel mondo di Matrix. Ai due ben noti protagonisti questa volta si affiancano Yahya Abdul-Mateen II, che raccoglie il testimone di Laurence Fishburne nel ruolo di una versione alternativa di Morpheus, Neil Patrick Harris nel ruolo dell’analista e Jonathan Groff in quello di Smith. I primi due convincono abbastanza ed è un peccato che i loro rispettivi personaggi non siano stati maggiormente sviluppati; il terzo si impegna ma fallisce nell’intento, la mancanza di Hugo Weaving si fa sentire tanto. Completano il cast Jessica Henwick (il suo personaggio mi ha fatto pensare per tutto il tempo a quello di Art3mis in Ready Player One), Priyanka Chopra Jonas, Jada Pinkett Smith, Lambert Wilson e il cast quasi al completo di Sense 8. Belle e spettacolari le scene d’azione della parte finale, anche se non aggiungono nulla di nuovo e non arrivano ai livelli di quelle (hanno fatto storia, mica per caso) del primo film.

C’è una scena dopo i titoli di coda, ma non è affatto fondamentale fermarsi fino alla fine del 148esimo minuto per vederla.

Il film è stato prodotto da Grant Hill, James McTeigue e Lana Wachowski. I produttori esecutivi sono Garrett Grant, Terry Needham, Michael Salven, Jesse Ehrman e Bruce Berman. Il team creativo scelto da Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer.

A Glitch in the Matrix

Negli ultimi venti anni la Simulation Theory, ovvero l’idea che la realtà sia una simulazione generata da qualcun altro, è stata oggetto di dibattito e ha guadagnato sempre più popolarità. Il regista americano Rodney Ascher, noto per la sua attenzione alle ossessioni contemporanee, come dimostrato dal suo precedente documentario Room 237, dedicato ai presunti messaggi nascosti in Shining di Kubrick, ha deciso di esplorare questa teoria nel suo nuovo lavoro, A Glitch In The Matrix, presentato al Sundance Festival.

A Glitch in the Matrix - Official Trailer

Il film documentario A Glitch in the Matrix esplora l’ipotesi della simulazione attraverso varie prospettive, inclusi illustri accademici e personaggi borderline. Elon Musk, noto per le sue teorie audaci, ipotizza che l’umanità possa vivere all’interno di un videogioco creato da una civiltà superiore. Il film offre al pubblico uno sguardo coinvolgente sull’idea della simulazione, esaminando argomenti basati su basi religiose, filosofiche e statistiche. Tuttavia, l’approccio del documentario viene criticato per la mancanza di rigore scientifico per certi versi, con alcune argomentazioni che sembrano poco fondamentate.

A Glitch in the Matrix tocca anche il tema del fanatismo e del pericolo che può derivarne, evidenziando il caso di Joshua Cooke, un appassionato di Matrix coinvolto in un dramma umano grave. Il documentario suggerisce importanti interrogativi sul futuro dell’umanità, soprattutto con il crescente sviluppo del metaverso, che potrebbe avere conseguenze significative sulla nostra esistenza quotidiana.

La teoria della simulazione solleva questioni etiche importanti, specialmente riguardo alla concezione della realtà e dell’identità. Il documentario mette in discussione il concetto di individualità e di interazione sociale all’interno di una possibile simulazione, evidenziando le potenziali conseguenze di una prospettiva radicale e fanatica.

In generale, A Glitch in the Matrix offre spunti interessanti sul tema della simulazione, invitando alla speculazione e alla riflessione su mondi virtuali e realtà alternative. L’idea di vivere in una simulazione solleva domande fondamentali sull’esistenza e sulla coscienza, offrendo uno spunto per esplorare le possibilità e i limiti della creazione di mondi simulati sempre più complessi. In un mondo in cui la realtà e la virtualità si fondono sempre di più, è importante rimanere vigili sulle implicazioni etiche e sociali di tali sviluppi futuri, al fine di non perdere di vista la nostra umanità di fronte alle sfide tecnologiche in evoluzione.

Animatrix

Animatrix è un progetto unico nel suo genere: un film d’animazione a episodi del 2003 che ha ampliato l’universo narrativo della Trilogia di Matrix con una raccolta di cortometraggi animati con la supervisione diretta degli autrici (ex autori originali) Lana e Lilly Wachowski. Una stupenda co-produzione nippo-americana della Warner Bros., della Madhouse e dello Studio 4°C che ha unito stili diversi e narrazioni eterogenei in un unico, appassionante, filo conduttore

Cosa c’è di più interessante di un sfida nella sfida? Con Matrix non c’è stata solo la volontà di  realizzare qualcosa di innovativo regalando al mondo un nuovo modo di fare e vedere la fantascienza, ma anche di spalancare le porte ad un vero e proprio mondo parallelo, un mondo da esplorare in cui tutti possono dire la loro. Il plot principale della saga non ha più dunque importanza, ciò che conta è la dimensione dove la saga si svolge e gli innumerevoli punti di vista che questa può generare.

Nasce così il fenomeno dell’expanded universe, già in effetti provato da un’altra trilogia, quella di Star Wars, un fenomeno per il quale fan, più o meno accreditati, più o meno famosi, danno il loro contributo alla creazione di un mito. Matrix, come già Star Wars si è tramutato dunque in mitologia. Già ai tempi della prima comparsa cinematografica della storia  di Neo, un tentativo di raccontare storie parallele di Matrix era stato fatto con diversi racconti e fumetti che circolarono dapprima sulla rete poi in raccolte “tradizionali” come le opere di Neil Gaiman, Tim Sale, Ted Mckeever . Inoltre sono fioccati numerosi siti, fanfic, videogiochi che hanno donato alla saga nuovi interessanti contributi. Proprio su questa idea si muove il progetto ANIMATRIX, a differenza che queste nuove iniezioni tematica sono realizzate proprio sotto la guida diretta degli stessi  autori delle pellicole, i fratelli/sorelle Wachowski.

Tramite l’utilizzo di questi nove cortometraggi i due autori/autrici cercano di dar luce a nuove sfumature alla storia del Matrix cinematografico anche  raccontando gli avvenimenti avvenuti prima e durante le avventure descritte nelle pellicole. Nove cortometraggi per otto storie (Il secondo rinascimento, è diviso in due parti e narra la lunga guerra tra gli uomini e le macchine), in cui i migliori autori dell’animazione giapponese odierna si danno il cambio per riportare Matrix allo stile che lo aveva ispirato. Una delle sfide di Animatrix è dunque, per il produttore Michal Arias , proprio nel  vedere come questi maestri indiscussi potessero interpretare l’universo tematico della Saga e come questi autori fossero in grado di realizzare queste interpretazioni. Un ritorno alle origini, dunque, Matrix nasce proprio come tributo a tutto quel cinema di fantascienza nipponico realizzato a cartoni animati, anime e oav. Una produzione vastissima che con pellicole come Ghost in The Shell, Akira, Armitage The Third, ha influenzato pesantemente la trilogia dei/delle Wachowski.

Questi capolavori, travolgenti e sbalorditivi sono realizzati ognuno con uno stile estremamente diverso, eppure così familiare per ogni appassionato di anime: si passa dal più tipico stile giapponese di Kawajiri, Chung e Morimoto, all’uso sapiente della computer graphic della Square (Final Fantasy) fino al tratto ibrido digitale di Maeda. Stile davvero particolare è quello fotografico occidentalizzante di Watanabe (cowboy Bebop) che nel suo “Storia di Un Ragazzo” solo per un attimo si rileva la figura dell’Eletto.Matrix è una saga che è diventata Mito, nella quale Animatrix ne è diventata l’Epica. Un tentativo splendidamente riuscito di unione tra narrazioni,  temi e stili completamente diversi fra loro ma che si uniscono in maniera indolore completandosi gli uni con gli altri nel mondo parallelo creato dai fratelli Wachowski.

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