Giochi di ruolo come Dungeons and Dragons possono favorire il benessere mentale

I giochi di ruolo  sono diventati molto popolari e interessanti per i ricercatori, che hanno scoperto che non solo sono un’ottima forma di intrattenimento, ma possono anche migliorare la salute mentale delle persone che li praticano. Abbiamo già parlato della loro importanza nell’affrontare l’adolescenza o come utile strumento di formazione per i manager: oggi vi parliamo di un’interessante studio condotto su Dungeons and Dragons, il capostipite di questo genere di giochi che festeggia i 50 anni di età!

La ricercatrice PhD Alyssia Merrick della James Cook University ha condotto uno studio per esaminare gli effetti positivi del gioco su 25 partecipanti. Durante le otto settimane di analisi, i partecipanti hanno giocato otto sessioni di Dungeons and Dragons, seguendo un’avventura in cui dovevano inseguire un goblin attraverso caverne per recuperare un oggetto rubato.

I risultati dello studio hanno rivelato significativi miglioramenti nella salute mentale dei partecipanti, con una diminuzione della depressione, dello stress e dell’ansia e un aumento dell’autostima e dell’autoefficacia. La Merrick ha sottolineato che i partecipanti hanno trovato nel gioco un modo catartico per esprimere le proprie emozioni in un ambiente sicuro e cooperativo, che favorisce il senso di connessione e permette loro di esplorare i propri problemi di salute mentale. Inoltre, la Merrick ha evidenziato che giocare a Dungeons and Dragons può ridurre l’impatto dei sintomi dell’ansia, offrendo ai partecipanti uno spazio in cui sentirsi a proprio agio e supportati. Questo studio conferma quanto emerso da altri casi di studio simili, indicando che il gioco può essere utilizzato come una forma di terapia per migliorare la salute mentale delle persone.

In conclusione, i giochi di ruolo, e in particolare Dungeons and Dragons, non solo sono un modo divertente per trascorrere del tempo con gli amici, ma possono anche offrire benefici significativi per la salute mentale, aiutando le persone a gestire lo stress, l’ansia e la depressione. Sicuramente un aspetto importante da considerare per chiunque sia interessato a dare una svolta positiva alla propria salute mentale.

LEGO: un tavolo Dungeons & Dragons da 140.000 pezzi!

Un’opera monumentale in mattoncini per celebrare il gioco di ruolo fantasy più famoso al mondo.

Durante l’evento “LEGO Dungeons & Dragons One Shot”, i fan hanno potuto ammirare un’incredibile creazione: un tavolo da gioco completamente realizzato con i mattoncini LEGO, composto da ben 140.845 pezzi. Un vero e proprio capolavoro di ingegneria e design, che ha richiesto ben 482 ore di lavoro per essere assemblato, raggiungendo un peso di 142 kg.

LEGO Dungeons & Dragons One-Off Table

Il tavolo, che misura 140 cm per 200 cm, è stato progettato da Libor Udržal, Senior Engineer Manager Specialist, e Marek Vaší?ek, progettista di modelli e scatole 3D, entrambi appassionati di Dungeons & Dragons.

“La sfida principale è stata realizzare un tavolo robusto e funzionale, che permettesse ai giocatori di sedersi comodamente e appoggiare le braccia, pur mantenendo un alto livello di dettaglio ispirato al mondo di Dungeons & Dragons”, ha spiegato Udržal.

Vaší?ek ha aggiunto: “Dungeons & Dragons è un gioco che stimola l’immaginazione e permette di creare avventure senza limiti. Volevo che questo tavolo fosse un’espressione di questa libertà creativa, offrendo ai giocatori un ambiente immersivo e stimolante.”

Il tavolo presenta numerosi dettagli, tra cui:

  • Un logo Dungeons & Dragons in mattoncini attorno alla base a pilastro singolo
  • Una mappa di gioco composta da piastre 3×3, che può essere utilizzata per gli incontri
  • Uno schermo del Dungeon Master all’estremità del tavolo, con una testa di drago e un paio di ali

Mentre questo tavolo monumentale non è in vendita, i fan di LEGO e Dungeons & Dragons possono comunque immergersi nel mondo fantasy con il set 21348 Dungeons & Dragons: Il racconto del drago rosso.

Un’esperienza unica che celebra la passione per il gioco di ruolo e la creatività dei mattoncini LEGO.

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LEGO 71047 Dungeons & Dragons Collectible Minifigures!

Finalmente è stato ufficializzato il nuovo set Lego dedicato a Dungeons & Dragons, ecco le prime immagini in anteprima!

Secondo quanto riferito, la terza serie LEGO Collectible Minifigures di quest’anno sarà collegata a Dungeons & Dragons, per celebrare il cinquantesimo anniversario del gioco di ruolo del tavolo insieme al prossimo set di idee.

La Lego sta già collaborando con l’editore di Dungeons & Dragons Wizards of the Coast con un set Lego Ideas per Lucas Bolt, che si pensa stia per uscire nel giro di poche settimane. Ma le due società hanno apparentemente deciso di fare un passo in avanti oltre quella costruzione di circa 3.000 pezzi con un’intera gamma di Minifigure Collectible dedicate ai personaggi fantasy del gioco.

L’utente di Instagram maxbautde e il redditor Clay-Bricks riportano che il set numero “71047 Dungeons & Dragons” debutterà il 1 settembre 2024, composto da 12 nuove minifigure al prezzo di 3,99 € ciascuno. Sono un chi è – che di mostri di D&D, personaggi non giocabili e classi e razze generiche, da un nano e stregone a La Signora del Dolore e Tasha la Regina Strega.

Scopri tutti i 12 personaggi che si dice siano in questa serie nella tabella sottostante.

1. Barbaro nano femmina con ascia e torcia (faccia alternativa barbuta). Possibile nuovo stampo per ascia.
2. Stregone Githyanki con bastone oculare e possibili nuovi stampi per coltello e capelli.
3. Stregone Tiefling con cucciolo di drago rosso e nuovi stampi per capelli/corna e artigli trans-rosa (?)
4. Dragonborn con scudi e mazza. Testa di drago Vidiyo. Possibile nuovo stampo per armatura e testa di mazza.
5. Druido halfling con mantello, uccello e bastone fantasia. Nuovo stampo per cappuccio cornuto.
6. Ranger Aarakocra con arco e cagnolino. Zampe di fauno, possibile nuovo calco per testa e ali.
7. Mindflayer con divoratore di intelletti (nuovi stampi per testa e divoratore)
8. Strahd Von Zarovich con spada, calice, ratto e mantello.
9. Bardo mezzelfo con liuto e spada stampati. Possibile nuovo stampo per capelli e sciarpa.
10. La Signora del Dolore con un cubo stampato e un mantello fantasia. Nuovo stampo per copricapo.
11. Szass Tam con teschio trans-rosso, esplosione di energia e mantello dal colletto rosso scuro
12. Tasha la regina delle streghe con libro e calderone. Utilizza il cappello da strega e il parrucchino di Hocus Pocus.

ClayBricks afferma che le minifigure saranno per lo più tonificate in carne piuttosto che di giallo (salvo per quelle con un colore specifico osservato sopra), ma nessuna pelle si mostra su nessuno dei loro torso o impronte di gambe (oltre al bianco sulle gambe di Aarakocra). Ciò significa che dovrebbe essere relativamente semplice scambiare la loro testa per alternative gialle, o semplicemente riutilizzare le loro parti del corpo, per la più ampia costruzione e layout di castello LEGO e fantasy.

71047 Dungeons & Dragons probabilmente arriverà nella stessa confezione in cartone del 71039 della serie Marvel 2 e 71045 Series 25, dato che il LEGO Group ha dichiarato che ci vorranno almeno da tre a quattro serie per apportare modifiche sostanziali al design in base al feedback dei consumatori. Ma sembra che sia già fatto almeno un passo per evitare che le scatole vengano strappate nei negozi.

Dungeons & Dragons: i luoghi comuni da sfatare

Dungeons & Dragons è il gioco di ruolo fantasy più famoso e longevo della storia, nato cinquant’anni fa, nel 1974, da un’idea di Gary Gygax e Dave Arneson. Da allora, il gioco ha conosciuto diverse edizioni e revisioni, oltre a espandersi in numerosi ambienti, romanzi, fumetti, videogiochi, film e serie TV. Dungeons & Dragons ha ispirato generazioni di appassionati e creativi, dando vita a un fenomeno culturale senza precedenti.

Tuttavia, non tutti conoscono bene questo gioco e spesso si lasciano influenzare da luoghi comuni e pregiudizi, che ne distorcono l’immagine e il significato. In questo articolo, vogliamo chiarire alcuni di questi aspetti, basandoci sull’esperienza maturata in quattro anni di GDR Magazine, una rivista online dedicata al mondo dei giochi di ruolo.

Dungeons & Dragons non è un videogioco

Il primo luogo comune da sfatare riguarda la natura stessa di Dungeons & Dragons. Molti pensano che si tratti di un videogioco, magari perché hanno visto o giocato a qualche titolo ispirato al gioco, come Baldur’s Gate, Neverwinter Nights, o Dragon Age. In realtà, Dungeons & Dragons è un gioco di ruolo, ovvero un gioco in cui i partecipanti interpretano dei personaggi immaginari, che vivono avventure in un mondo fantastico, guidati da un narratore chiamato Dungeon Master.

A differenza dei videogiochi, Dungeons & Dragons non ha una grafica, una trama, o una modalità di gioco predefinita. Il gioco si basa sulla narrazione, sulla creatività, e sull’interazione tra i giocatori, che usano delle regole, dei dadi, e delle schede per determinare le azioni e le conseguenze dei loro personaggi. Dungeons & Dragons è un gioco di ruolo complesso e diversificato, che richiede impegno, fantasia, e collaborazione.

Dungeons & Dragons non è solo avventura e combattimento

Un altro luogo comune su Dungeons & Dragons è che sia un gioco incentrato esclusivamente sull’avventura e il combattimento, in cui i personaggi devono esplorare dungeon, affrontare mostri, e accumulare tesori. Questa visione è parziale e limitata, perché ignora la varietà e la profondità di Dungeons & Dragons, che offre molte altre possibilità di gioco.

Dungeons & Dragons è un gioco di ruolo, e come tale permette ai giocatori di creare e interpretare personaggi con una personalità, una storia, e una motivazione propria. Il gioco non si limita a descrivere le azioni fisiche dei personaggi, ma anche le loro emozioni, i loro pensieri, e le loro relazioni. Il gioco può quindi includere elementi di dramma, di mistero, di umorismo, di horror, di politica, di esplorazione, e di qualsiasi altro genere narrativo.

Inoltre, Dungeons & Dragons non è un gioco statico, ma si evolve nel tempo, seguendo le scelte e le conseguenze dei giocatori. Il gioco può quindi cambiare di tono, di ambientazione, e di sfida, a seconda delle preferenze e delle aspettative dei partecipanti. Il gioco può quindi essere personalizzato e adattato a ogni gruppo di gioco, creando esperienze uniche e irripetibili.

Dungeons & Dragons non è un gioco solo per combattenti eroici

Un altro luogo comune su Dungeons & Dragons è che sia un gioco solo per combattenti eroici, in cui i personaggi devono essere sempre coraggiosi, nobili, e virtuosi. Questa visione è errata, perché non tiene conto della varietà e della flessibilità di Dungeons & Dragons, che permette ai giocatori di creare e interpretare personaggi di ogni tipo e allineamento.

Dungeons & Dragons è un gioco di ruolo, e come tale lascia ai giocatori la libertà di scegliere il ruolo e la personalità dei loro personaggi. Il gioco non impone una morale o una visione del mondo, ma lascia ai giocatori la responsabilità delle loro azioni e delle loro conseguenze. Il gioco può quindi ospitare personaggi di ogni sfumatura, da quelli eroici a quelli malvagi, da quelli leali a quelli caotici, da quelli altruisti a quelli egoisti.

Inoltre, Dungeons & Dragons non è un gioco monolitico, ma si articola in diverse edizioni e ambientazioni, che presentano visioni e concetti diversi di eroismo. Alcune edizioni, come la Prima o la Seconda, enfatizzano il lato più oscuro e pericoloso del gioco, in cui i personaggi devono sopravvivere a un mondo ostile e crudele. Altre edizioni, come la Terza o la Quinta, enfatizzano il lato più epico e avventuroso del gioco, in cui i personaggi devono affrontare sfide e nemici sempre più grandi e potenti. Altre edizioni, come la Quarta o la Sesta, enfatizzano il lato più tattico e strategico del gioco, in cui i personaggi devono cooperare e sfruttare le loro abilità e risorse per vincere le battaglie.

Infine, Dungeons & Dragons non è un gioco isolato, ma si inserisce in un contesto culturale e sociale, che influenza e viene influenzato dal gioco. Il gioco riflette quindi le tendenze e le sensibilità del tempo, ma anche le esperienze e le interpretazioni dei giocatori. Il gioco può quindi essere usato come uno strumento di espressione, di critica, di riflessione, o di divertimento, a seconda delle intenzioni e delle aspettative dei partecipanti.

Dungeons & Dragons non è un gioco bilanciato o complesso

Un altro luogo comune su Dungeons & Dragons è che sia un gioco bilanciato o complesso, a seconda del punto di vista. Alcuni sostengono che il gioco sia troppo bilanciato, in quanto le regole e le meccaniche tendono a livellare le differenze tra i personaggi e le classi, rendendo il gioco troppo facile o noioso. Altri sostengono che il gioco sia troppo complesso, in quanto le regole e le meccaniche sono troppo numerose e dettagliate, rendendo il gioco troppo difficile o lento.

Queste opinioni sono soggettive e dipendono dalla versione di Dungeons & Dragons presa in considerazione, oltre che dalle preferenze e dalle abitudini dei giocatori. Ogni edizione di Dungeons & Dragons ha infatti una propria filosofia e una propria complessità, che si riflettono nelle regole e nelle meccaniche del gioco. Alcune edizioni, come la Prima o la Seconda, sono più semplici e intuitive, ma anche più arbitrarie e inconsistenti. Altre edizioni, come la Terza o la Quarta, sono più complesse e dettagliate, ma anche più rigorose e coerenti. Altre edizioni, come la Quinta o la Sesta, sono più equilibrate e flessibili, ma anche più standardizzate e omogenee.

Inoltre, il bilanciamento e la complessità di Dungeons & Dragons non dipendono solo dalle regole e dalle meccaniche, ma anche dal modo in cui vengono usate e applicate dai giocatori. Il gioco infatti lascia ai giocatori la possibilità di modificare, adattare, o ignorare le regole, a seconda delle loro esigenze e preferenze. Il gioco inoltre richiede ai giocatori di usare il buon senso, la logica, e la creatività, per risolvere i problemi e le situazioni che si presentano nel gioco. Il gioco quindi può essere bilanciato o complesso, a seconda di come viene giocato!

Dungeons & Dragons non è un gioco vecchio o superato

Un altro luogo comune su Dungeons & Dragons è che sia un gioco vecchio o superato, in quanto nato nel 1974 e quindi obsoleto rispetto ai giochi moderni. Questa visione è ingiusta e ignorante, perché non tiene conto della storia e dell’evoluzione di Dungeons & Dragons, che ha saputo adattarsi e rinnovarsi nel tempo, mantenendo il suo fascino e la sua originalità.

Dungeons & Dragons è un gioco di ruolo, e come tale non dipende dalla tecnologia o dalla grafica, ma dalla narrazione e dalla creatività. Il gioco non ha bisogno di essere aggiornato o sostituito, ma solo di essere giocato e apprezzato. Il gioco ha inoltre una storia lunga e ricca, che va al di là delle edizioni e delle revisioni. Il gioco ha infatti una tradizione e una cultura propria, che si esprime in numerosi prodotti e opere, che arricchiscono e approfondiscono il gioco. Il gioco ha quindi una memoria e una identità propria, che lo rendono unico e inimitabile.

Inoltre, Dungeons & Dragons non è un gioco statico, ma si evolve e si trasforma nel tempo, seguendo le tendenze e le innovazioni del settore. Il gioco ha infatti conosciuto diverse edizioni e versioni, che hanno introdotto nuove regole, nuove meccaniche, nuove classi, nuove razze, nuovi mostri, nuovi incantesimi, nuovi oggetti, nuovi ambienti, e nuove storie. Il gioco ha quindi una varietà e una diversità propria, che lo rendono adatto a ogni gusto e a ogni esigenza.

Dungeons & Dragons non è un gioco per nerd o per emarginati

Un altro luogo comune su Dungeons & Dragons è che sia un gioco per nerd o per emarginati, in quanto considerato troppo complicato, troppo infantile, o troppo strano. Questa visione è discriminatoria e offensiva, perché non tiene conto della società e della comunità di Dungeons & Dragons, che è formata da persone di ogni età, genere, provenienza, e interesse, che condividono la passione e il divertimento per questo gioco.

Dungeons & Dragons è un gioco di ruolo, e come tale è un gioco sociale, che si basa sull’interazione e sulla comunicazione tra i giocatori. Il gioco non è quindi un rifugio o una fuga dalla realtà, ma un modo per esprimersi, per conoscersi, e per relazionarsi con gli altri. Il gioco è inoltre un’attività ludica, che stimola la fantasia, la creatività, e l’intelligenza. Il gioco non è quindi un passatempo o una perdita di tempo, ma un modo per imparare, per crescere, e per divertirsi.

Inoltre, Dungeons & Dragons non è un gioco marginale, ma un gioco popolare, che ha raggiunto e coinvolto milioni di persone in tutto il mondo. Il gioco ha infatti una diffusione e una visibilità propria, che si manifesta in numerosi eventi, convention, tornei, raduni, e festival, che riuniscono e celebrano i giocatori e i fan di questo gioco. Il gioco ha inoltre una rilevanza e una influenza propria, che si riflette in numerosi prodotti e opere, che si ispirano o si riferiscono a questo gioco. Il gioco ha quindi una presenza e una importanza propria, che lo rendono un fenomeno culturale e sociale.

Conclusione

Dungeons & Dragons è il gioco di ruolo fantasy più famoso e longevo della storia, che ha fatto sognare e divertire milioni di giocatori in tutto il mondo. Tuttavia, non tutti conoscono bene questo gioco e spesso si lasciano influenzare da luoghi comuni e pregiudizi, che ne distorcono l’immagine e il significato. In questo articolo, abbiamo cercato di sfatare alcuni di questi miti, basandoci sull’esperienza maturata in quattro anni di GDR Magazine, una rivista online dedicata al mondo dei giochi di ruolo.

Abbiamo visto che Dungeons & Dragons non è un videogioco, ma un gioco di ruolo complesso e diversificato. Abbiamo visto che Dungeons & Dragons non è solo avventura e combattimento, ma un gioco di narrazione e di interpretazione. Abbiamo visto che Dungeons & Dragons non è un gioco solo per combattenti eroici, ma un gioco di ruolo e di scelta. Abbiamo visto che Dungeons & Dragons non è un gioco bilanciato o complesso, ma un gioco di regole e di creatività. Abbiamo visto che Dungeons & Dragons non è un gioco vecchio o superato, ma un gioco di storia e di evoluzione. Abbiamo visto che Dungeons & Dragons non è un gioco per nerd o per emarginati, ma un gioco di società e di comunità.

The Making of Original Dungeons & Dragons: 1970-1977

Dungeons & Dragons, il celebre gioco di ruolo fantasy, ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare, nell’industria dei giochi e nella narrativa fantastica dalla sua creazione, cinquant’anni fa, ad opera dei geni creativi Gary Gygax e Dave Arneson. Con milioni di appassionati sparsi per tutto il globo, il fenomeno D&D è diventato un vero e proprio pilastro nell’universo dei giochi di ruolo.

Nell’anno in cui si celebrano i cinquant’anni di questa vera e propria icona nel panorama dei giochi di ruolo, Wizards of the Coast ha annunciato una grande sorpresa per tutti gli affezionati fan. Il prossimo 18 giugno 2024, infatti, sarà pubblicato “The Making of Original Dungeons & Dragons: 1970-1977“, un libro che si prefigge di delineare in maniera definitiva gli albori di D&D. Quest’opera senza precedenti includerà la prima bozza del gioco mai resa disponibile al pubblico, scritta nel lontano 1973 da Gary Gygax, oltre a una meticolosa raccolta di fanzine pubblicate negli anni e articoli storici di riviste che hanno contribuito a scrivere le origini di D&D.

Il libro, curato da uno dei più autorevoli storici del gioco, Jon Peterson, offre un’immersione completa nel mondo dei primi anni di Dungeons & Dragons. Ogni documento incluso viene introdotto, descritto e inserito nel contesto storico della creazione del gioco, permettendo ai lettori di comprendere appieno le radici e l’evoluzione di questa straordinaria avventura ludica.

La pubblicazione di “The Making of Original Dungeons & Dragons: 1970-1977” rappresenta un evento di fondamentale importanza per tutti i fan della serie, in quanto fornisce una lente di ingrandimento sui giorni pionieristici in cui il gioco venne concepito, dando vita a una rivoluzione senza precedenti nel modo di concepire il divertimento e la narrazione fantastica. Un’opera del genere è una testimonianza fondamentale per comprendere come un semplice gioco di ruolo sia diventato un fenomeno di portata globale, in grado di trasportare milioni di appassionati in mondi pieni di avventure, eroi e mistero.

L’annuncio di questo libro speciale rappresenta, dunque, un modo tangibile per Wizards of the Coast di celebrare i cinquant’anni di un’opera senza tempo come Dungeons & Dragons, dimostrando la volontà di mantenere vivo l’eredità di un gioco che ha segnato indelebilmente la storia dei giochi di ruolo e del fantastico nella cultura moderna. La data di pubblicazione, il 18 giugno 2024, sarà un momento di festa per tutti i fan del gioco, offrendo loro la possibilità di immergersi ancora una volta nella magica atmosfera che solo D&D può offrire. Un’occasione imperdibile per rivivere le origini di un mondo fantastico che continua a incantare e appassionare giocatori di tutte le età.

Dungeons & Dragons: 50 anni di gioco e passione!

Era il gennaio del 1974 e la società Tactical Studies Rules, iniziò a distribuire un nuovo gioco chiamato Dungeons & Dragons. La confezione gialla raffigurava un guerriero vichingo su un cavallo impennato e al di sopra era scritto “Regole per campagne di guerra fantastiche e medioevali, giocabili con carta, matite e miniature“. I due inventori erano Gary Gigax e Dave Arneson. All’interno della confezione c’erano diagrammi, tabelle e tre manuali di regole: Uomini e Magia, Mostri e Tesori, Avventure negli Inferi e Natura selvaggia. Il gioco costava 10 dollari e venne battezzato Dungeons & Dragons.

Quello che successivamente questo gioco avrebbe fatto, quello in cui si sarebbe trasformato, quello che avrebbe ispirato e quello che avrebbe cambiato, rappresenta una storia incredibile.

Descrivere cos’è Dungeons & Dragons non è facile, perché è un gioco che si adatta a qualsiasi cosa i giocatori vogliano fare. D&D è un gioco in cui i giocatori raccontano insieme una storia, spesso a tema fantasy, seguendo delle regole e tirando dei dadi. In D&D le regole guidano solo le interazioni tra i giocatori e il mondo del gioco, non gli obiettivi dei giocatori né i modi per raggiungerli. Questa scelta, presa da D&D negli anni ’70, è abbastanza rivoluzionaria. Inoltre, in Dungeons & Dragons, invece, i giocatori hanno ruoli diversi: c’è un giocatore chiamato Dungeon Master, che è responsabile della costruzione e del funzionamento del mondo in cui agiranno gli altri giocatori. Questo giocatore sarà colui che racconterà la storia, farà vivere i personaggi e i mostri, garantendo la coerenza della narrazione.

Pertanto, in pratica, ogni giocatore crea un personaggio che rappresenta in gioco.

Questi personaggi sono definiti da regole che determinano chi sono, cosa sanno fare e quali sono le loro abilità. Il Game Master mette in moto l’azione, iniziando la storia, e i giocatori agiscono come i loro personaggi di fronte alle situazioni proposte dal Game Master. A volte, per reagire alle situazioni, i giocatori dovranno utilizzare le loro abilità seguendo le regole; altre volte potranno semplicemente dire cosa fanno, cosa pensano, cosa dicono. Il gioco continua come un dialogo tra il Game Master e i giocatori, creando una storia raccontata a più voci.

La definizione di “gioco di ruolo”, che descrive il genere di giochi diventato popolare grazie a Dungeons & Dragons, deriva dal fatto che ai giocatori viene chiesto di interpretare un ruolo all’interno del mondo immaginario del gioco, proprio come farebbe un attore. In realtà, il termine “gioco di ruolo” non è stato originariamente creato per scopi ludici. È una tecnica di analisi psicologica sviluppata dal dottor Jacob Levi Moreno all’inizio del XX secolo e utilizzata per permettere ai pazienti di rivivere un evento traumatico sia dal proprio punto di vista che interpretando quello dell'”antagonista” che l’ha causato. In altre parole, provando a recitare un ruolo diverso da quello di sé stessi, mettendosi nei panni di un altro.

Le origini e la “nascita”

Negli anni ’70, i giochi di ruolo si fusero con la tradizione ludica dei wargames, un genere di giochi molto popolare tra gli appassionati di storia militare, che simulavano battaglie storiche o ipotetiche con l’uso di miniature, mappe e regole dettagliate. I wargames erano nati nel XIX secolo come strumenti di addestramento per gli ufficiali dell’esercito prussiano, ma divennero presto un hobby per molti civili. Tra questi, c’erano Gary Gigax e Dave Arneson, che condividevano la passione per i wargames e per la letteratura fantasy, in particolare per le opere di J.R.R. Tolkien, Robert E. Howard e Fritz Leiber. L’origine di D&D si colloca dunque in questo contesto ludicico, in particolare nel gioco di combattimenti Fantasy chiamato Chainmail, ideato da Gary Gygax e Jeff Perren. Al fine di arricchire il sistema di gestione dell’eroe, Dave Weasly seguito poi da Dave Arneson, introdussero i primi concetti riguardanti le classi di personaggio, l’esperienza, i livelli e molte altre caratteristiche.

Gigax e Arneson si incontrarono nel 1969 in una convention di wargames a Minneapolis, e iniziarono a collaborare per creare un nuovo tipo di gioco, che combinasse gli elementi dei wargames con quelli della narrativa fantasy. Il risultato fu Dungeons & Dragons, il primo gioco di ruolo della storia, che aprì la strada a un nuovo modo di concepire il gioco, basato sulla creatività, la collaborazione e l’immaginazione.  Nel 1973, Gygax e Arneson crearono la TSR (Tactical Studies Rules) e nel Gennaio del 1974 lanciarono sul mercato le prime 1000 copie di D&D: invece di combattimenti con pupazzetti, venivano giocate avventure, con un partecipante che assumeva il ruolo di Dungeon Master, responsabile e arbitro delle dispute, gestendo il mondo di gioco secondo le regole e il buon senso.

Dungeons & Dragons ebbe un successo immediato e inaspettato, tanto che la Tactical Studies Rules non riuscì a soddisfare la domanda e dovette affidarsi a una distribuzione artigianale. Il gioco si diffuse rapidamente tra gli appassionati di wargames, ma anche tra gli studenti universitari, i nerd, i geek e i fan della cultura pop. Dungeons & Dragons divenne un fenomeno culturale, che influenzò generazioni di autori, artisti, musicisti, registi, programmatori e designer. Dungeons & Dragons fu anche il precursore dei videogiochi di ruolo, che ne ripresero le meccaniche, i temi e le ambientazioni e ha anche generato una vasta produzione di romanzi, fumetti, cartoni animati, film, serie tv, podcast, web series, giochi da tavolo, giochi di carte e merchandising vari, che hanno ampliato e arricchito il suo universo fantastico.

Il successo di Dungeons & Dragons non fu privo di controversie e critiche.

Il gioco fu accusato di promuovere la violenza, il satanismo, l’occultismo, il paganesimo, il nichilismo, il suicidio e la devianza sessuale. Alcuni gruppi religiosi, conservatori e moralisti condannarono il gioco come pericoloso e immorale, e cercarono di bandirlo dalle scuole, dalle biblioteche e dalle case. Alcuni casi di cronaca nera, in cui si sospettava un coinvolgimento di giocatori di D&D, furono ampiamente pubblicizzati dai media, creando una sorta di panico morale. Il caso più famoso fu quello di James Dallas Egbert III, uno studente scomparso nel 1979, che si scoprì poi essere fuggito a causa di problemi personali e familiari, ma che fu erroneamente ritenuto vittima di una partita di D&D nelle fogne del campus. Dungeons & Dragons fu anche oggetto di parodie, satire e omaggi da parte di vari autori e opere comiche, che ne esageravano o ridicolizzavano gli aspetti più nerd, geek e bizzarri.

50 anni, una nuova avventura!

Dungeons & Dragons è un gioco di ruolo che ha rivoluzionato il mondo del gioco, della narrativa e della cultura pop D&D ha permesso ai giocatori di creare e vivere storie fantastiche, seguendo delle regole e tirando dei dadi generando un nuovo genere di giochi che si basa sulla creatività, la collaborazione e l’immaginazione, e che ha influenzato generazioni di creativi.

Kyle Brink, Produttore Esecutivo del team che realizza D&D per Wizards of the Coast, ha affermato:

“D&D ha una ricca storia, un presente entusiasmante e un grande futuro. Quest’anno li celebreremo tutti e tre con il cinquantesimo anniversario della prima pubblicazione di Dungeons & Dragons. Vi guideremo attraverso la realizzazione del gioco, porteremo nel gioco attuale alcune delle avventure classiche, visiteremo le ambientazioni più iconiche nel multiverso di D&D e daremo il via al futuro del gioco con i nuovi manuali base del 2024, che sono il cuore del gioco. Stiamo lavorando su tutto questo da un po’ di tempo ormai. Sarà molto divertente”.

Per festeggiare l’importante traguardo dei 50 anni, Wizards of the Coast ha già annunciato alcuni nuovi prodotti che saranno lanciati nel corso dell’anno. Saranno tutti disponibili in lingua inglese, offrendo contenuti ancora più appassionanti e coinvolgenti per tutti i fan del gioco.

Tra i volumi più attesi per il cinquantennale, ovviamente, non può mancare la riedizione dei manuali della quinta edizione, che usciranno tra l’autunno del 2024 e il 2025, e il volume “The Making of Original Dungeons & Dragons: 1970-1977“. Inoltre  saranno pubblicati due moduli di avventure per D&D: Vecna: Eve of Ruin e Quests From the Infinite Staircase. Vecna: Eve of Ruin è una completa campagna che porterà i giocatori fino al livello 20, immergendoli in un’appassionante avventura multiversale contro Vecna. Sarà un’epica sfida per sconfiggere questo potente nemico e impedire la sua distruzione.  Quests From the Infinite offrirà invece una raccolta di avventure classiche rinnovate e aggiornate. Questo manuale adotterà un formato antologico simile a Tales From the Yawning Portal, proponendo una varietà di storie emozionanti. Ma c’è di più! Quests From the Infinite Staircase introdurrà anche un nuovo malvagio di “livello cosmico” nell’universo di D&D. Sarà una nemico di enorme potere e importanza nel canone del gioco.

Inoltre sono in arrivo sul mercato una serie di titoli finalmente localizzati destinati agli appassionati residenti in Italia, Francia, Germania e Spagna. In particolare, iniziamo con “Le Chiavi del Caveau Aureo“, previsto per il 15 marzo 2024. Si tratta di una raccolta di 13 avventure mozzafiato a tema rapina, proposte da un’organizzazione misteriosa. I personaggi coinvolti potranno essere di differenti livelli, dal primo all’undicesimo, e si impegneranno in sfide avvincenti che metteranno alla prova le loro abilità e l’astuzia. Successivamente, a giugno 2024, arriverà “Bigby presenta: La gloria dei giganti“. In questa nuova avventura, i giocatori avranno l’opportunità di unirsi al mago Bigby in un incredibile viaggio attraverso il mondo dei giganti. Ma non solo: scopriranno anche nuove opzioni colossali per i propri personaggi, ampliando così le possibilità di gioco e di scelta durante l’avventura. Per gli estimatori dell’avventura “La Miniera Perduta di Phandelver” dello Starter Set, settembre 2024 rappresenterà un momento particolarmente atteso. Infatti, sarà rilasciato “Phandelver e l’Abisso: l’Obelisco Infranto“. In questa nuova avventura i giocatori torneranno nella locale amata di Phandalin, ma dovranno affrontare un oscuro complotto che coinvolgerà i personaggi con livelli che vanno dal primo al dodicesimo. Un’avventura che promette di risvegliare la curiosità e l’interesse dei giocatori, mettendoli di fronte a pericoli e sfide sempre più grandi.

A partire da marzo, sarà possibile vivere un’incredibile avventura condivisa, ispirata alla modalità di gioco in stile torneo, che è tanto amata dai creatori del gioco. Un estratto del prossimo capitolo, intitolato “Descent into the Lost Caverns of Tsojcanth“, sarà disponibile presso negozi di giochi, centri comunitari, biblioteche e convention come la Gary Con e il PAX East. Inoltre, sarà possibile giocarlo anche tramite la piattaforma D&D Beyond. Insomma, ovunque i fan vorranno unirsi, ci sarà sempre un Dungeon Master pronto ad accompagnare le loro avventure. Grazie a un tavolo virtuale in 3D, i giocatori saranno in grado di immergersi completamente nel mondo fantastico del gioco, vivendo le avventure in modo davvero realistico. Inoltre, le nuove funzionalità di D&D Beyond garantiranno un’accessibilità ancora maggiore al gioco, rimuovendo ogni barriera che potrebbe ostacolare la partecipazione dei giocatori.

Il 2024 sarà anche un anno ricco di presenze per Dungeons & Dragons in vari spettacoli e convention, dove il team festeggerà insieme agli appassionati.

Wizards of the Coast / Hasbro hanno stretto collaborazioni con i migliori partner in diverse categorie per offrire ai fan una vasta gamma di prodotti con licenza ufficiale, che sicuramente li entusiasmeranno. Ad esempio, potranno acquistare calzature e abbigliamento firmati Converse, così da poter esibire il proprio amore per il gioco anche nel look quotidiano. E per i fan del LEGO, c’è una grande sorpresa in arrivo: un set di costruzione ufficiale LEGO IDEAS, completo di minifigure, che permetterà di portare il mondo di Dungeons & Dragons nella vita reale.

Dungeons & Dragons e Baldur’s Gate: possibile acquisizione da parte di Tencent?

L’universo di Dungeons & Dragons (D&D) e Baldur’s Gate potrebbe presto cambiare casa. Secondo alcune indiscrezioni, il colosso cinese Tencent sarebbe interessato ad acquisire le IP di questi due franchise.

Tuttavia, Wizards of the Coast, proprietaria di D&D, ha smentito la notizia di una possibile vendita. In una dichiarazione a VGC, la società ha affermato:

“Non stiamo cercando di vendere la nostra proprietà intellettuale di D&D. Continueremo a parlare con i partner su come offrire le migliori esperienze digitali ai nostri fan.”

Nonostante la smentita, le voci di un’acquisizione da parte di Tencent persistono. Il colosso cinese ha recentemente avuto difficoltà nel settore videoludico, e l’acquisizione di D&D e Baldur’s Gate potrebbe essere vista come un modo per rilanciare la sua presenza nel mercato.

Un altro elemento interessante è il ruolo di Larian Studios in questa vicenda. Secondo alcuni report, lo studio belga, che ha sviluppato Baldur’s Gate 3, starebbe facendo da intermediario tra Tencent e Hasbro.

Larian Studios ha già un rapporto con Tencent, che possiede il 30% dello studio. Se l’acquisizione dovesse andare in porto, Larian Studios avrebbe accesso a una vastità di contenuti e risorse per creare nuovi videogiochi di D&D.

Al momento, non c’è ancora nulla di ufficiale. Tuttavia, questa vicenda è sicuramente da tenere d’occhio, in quanto potrebbe avere un impatto significativo sul futuro di D&D e Baldur’s Gate.

Ecco alcuni dei possibili scenari:

  • Tencent acquisisce D&D e Baldur’s Gate: questo scenario permetterebbe a Tencent di sfruttare queste IP per creare nuovi videogiochi, film, serie TV e altri prodotti.
  • Larian Studios acquisisce D&D e Baldur’s Gate: questo scenario darebbe a Larian Studios il controllo completo del franchise, permettendo allo studio di creare nuovi videogiochi in linea con la sua visione.
  • Hasbro mantiene il controllo di D&D e Baldur’s Gate: in questo scenario, Hasbro potrebbe continuare a sviluppare nuovi prodotti in proprio oppure collaborare con altri partner.

Indipendentemente da come si evolverà la situazione, è chiaro che il futuro di D&D e Baldur’s Gate è in gioco.

D&D in VR: il nuovo progetto di Resolution Games e Wizards of the Coast

Dopo il successo di Baldur’s Gate 3, i mondi di Dungeons & Dragons continueranno a fare capolino nei videogiochi. Questa volta, però, la novità è che il nuovo titolo sarà in realtà virtuale.

A realizzare questo progetto è Resolution Games, lo studio svedese dietro i titoli Demeo e Demeo Battles. Il team di sviluppo è noto per la sua esperienza nella VR e per l’attenzione al gameplay cooperativo.

Tommy Palm, fondatore e CEO di Resolution Games, ha dichiarato:

“Siamo incredibilmente fan dei giochi di ruolo da tavolo e siamo davvero onorati di avere l’opportunità di lavorare con una proprietà intellettuale così incredibile. Non vediamo l’ora di condividere i primi dettagli di questo nuovo progetto in futuro.”

Demeo è un gioco cooperativo in VR che permette ai giocatori di esplorare un dungeon insieme. Il titolo è stato elogiato per la sua atmosfera coinvolgente e per il suo gameplay strategico.

Non è chiaro ancora che tipo di gioco sarà il nuovo titolo di D&D in VR. Potrebbe trattarsi di una semplice trasposizione del gioco da tavolo, oppure potrebbe proporre una storia e delle dinamiche proprie.

In ogni caso, la realtà virtuale potrebbe rappresentare un ostacolo per molti videogiocatori, per via della tecnologia e dei costi. Tuttavia, c’è la speranza che il progetto possa comunque trovare il suo posto nel mercato.

In attesa di saperne di più, se volete prepararvi al meglio a questo nuovo gioco di D&D, potete recuperare i manuali base su Amazon. Da oggi sono disponibili anche in un nuovo cofanetto.

Personalmente, siamo molto entusiasti di questo nuovo progetto. Siamo grandi fan di D&D e crediamo che la realtà virtuale possa essere un ottimo modo per immergersi completamente nell’esperienza del gioco da tavolo. Speriamo che il titolo sia all’altezza delle aspettative e che possa portare nuovi fan a questo fantastico franchise.

Belgioioso (PV) diventa il cuore italiano dei giochi di ruolo con PlayFest 2024

La parte comunale del Castello di Belgioioso diventerà, il 13 e 14 gennaio 2024, il cuore pulsante dell’innovazione nel mondo dei giochi di ruolo e di narrazione con la prima edizione di PlayFest. Questo evento, unico nel suo genere, si dedica al playtest, fase fondamentale nello sviluppo dei giochi. A differenza di altre convention, PlayFest mette in luce i prototipi, permettendo a creatori da tutta Italia di presentare le loro opere inedite, testarle e ottenere feedback diretti dai partecipanti.

Anche in Italia, come nel resto del mondo, il gioco di ruolo ha una sua scena vivida e fertile che è partita da Dungeons & Dragons (che proprio nel 2024 compie 50 anni) e continua a creare ambientazioni originali, nuovi regolamenti e modalità innovative per raccontare insieme una storia attorno al tavolo.

Marco Ragni, portavoce del comitato organizzativo PlayFest 2024 ci tiene a porre l’accento sul valore culturale dell’iniziativa:

Il gioco è uno strumento straordinario per coinvolgere riguardo a temi che vanno dalla letteratura alla Storia, passando per il sociale. Tra i vari titoli presentati nel corso dell’evento ce ne sono alcuni che si ispirano alle opere di Italo Calvino a quelle di H.P. Lovecraft  e anche a riflessioni su periodi ed eventi storici come alla caccia alle streghe, la Resistenza o la migrazione longobarda”.

Entusiasta anche il Sindaco Fabio Zucca:

L’amministrazione comunale di Belgioioso, ormai da alcuni lustri, crede che la cultura e il suo sviluppo, in questo caso tramite il “gioco” e la sua creazione, siano il perno su cui costruire il futuro economico e sociale non solo della città di Belgioioso, ma del Basso pavese e  dell’intera  Provincia di Pavia. In questo contesto l’iniziativa organizzata da Marco Ragni è un’ulteriore tassello che pone Belgioioso e il suo castello all’attenzione degli “inventori” di giochi a livello nazionale. Le amministrazioni da me guidate hanno sempre creduto e scommesso sull’innovazione culturale e questa prima iniziativa del 2024 è un passo importante lungo una strada che vedrà storia, cultura ed innovazione accompagnarci durante tutto il 2024”.

Organizzato da vari gruppi e associazioni del Nord Italia in collaborazione con la Città di Belgioioso, PlayFest è ad accesso libero. Si consiglia la prenotazione per partecipare ai tavoli di gioco, disponibile sul sito ufficiale: www.playfest.it

Baldur’s Gate: il capostipite della saga videoludica di Forgotten Realms compie 25 anni

Baldur’s Gate, il celebre videogioco di ruolo fantasy, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del genere, compie 25 anni. Uscito il 21 dicembre del 1998, è stato sviluppato da BioWare e pubblicato da Interplay Entertainment. Baldur’s Gate è il primo capitolo di una serie ambientata nel mondo dei Forgotten Realms, una delle ambientazioni più celebri del gioco di ruolo Dungeons & Dragons. Il gioco utilizza una versione modificata delle regole della seconda edizione di AD&D e presenta un motore grafico chiamato Infinity Engine, che consente la creazione di scenari pre-renderizzati in 2D con una visuale isometrica. Nel 2012, Beamdog ha realizzato una versione rimasterizzata del gioco intitolata Baldur’s Gate: Enhanced Edition, che offre nuovi contenuti e miglioramenti tecnologici.

Baldur's Gate Enhanced Edition | Trailer [GOG]

La trama di Baldur’s Gate segue le avventure di un personaggio creato dal giocatore, che scopre di essere il figlio di Bhaal, il dio della morte. Il protagonista è stato cresciuto a Candlekeep, una fortezza-biblioteca sulla costa della Spada, sotto la tutela del sapiente Gorion. Un giorno, Gorion convince il protagonista a lasciare la fortezza per sfuggire a dei misteriosi assassini che desiderano ucciderlo. Durante la fuga, Gorion viene ucciso da una figura in armatura nera che si rivelerà essere Sarevok, il fratellastro del protagonista e aspirante al trono di ferro. Il protagonista dovrà quindi viaggiare per la regione, reclutando compagni d’avventura e impedendo i piani di Sarevok e dei suoi alleati. Durante il suo percorso, scoprirà la verità sulle sue origini e sul suo destino.

L’espansione Tales of the Sword Coast aggiunge nuove aree esplorabili, come le isole di Ulgoth’s Beard e la Torre di Durlag, dove il giocatore dovrà affrontare nuovi nemici e sfide. L’espansione introduce anche nuove classi specializzate, abilità e oggetti magici.

Il sequel Baldur’s Gate II: Shadows of Amn riprende la storia del protagonista, che, dopo aver sconfitto Sarevok, viene rapito dal potente e malvagio mago Jon Irenicus. Il gioco si svolge principalmente ad Athkatla, la capitale di Amn, una regione corrotta e ricca del mondo dei Forgotten Realms.  L’espansione Throne of Bhaal fornisce una conclusione epica alla storia del protagonista, che deve confrontarsi con i suoi fratelli semidivini e decidere il proprio destino come erede di Bhaal, il dio della morte. L’espansione aumenta anche il livello massimo dei personaggi da 20 a 40 e introduce nuove classi, abilità e oggetti magici³.

La versione rimasterizzata Baldur’s Gate: Enhanced Edition include nuovi contenuti e miglioramenti tecnologici, come una grafica adattata alle risoluzioni moderne, una nuova interfaccia utente, una modalità multigiocatore online e quattro nuovi personaggi con relative missioni personali.

Baldur’s Gate è stato accolti con entusiasmo dalla critica e dal pubblico, venendo considerato uno dei migliori videogiochi di ruolo di tutti i tempi. Il gioco ha riscosso un grande successo commerciale, vendendo oltre due milioni di copie in tutto il mondo. È stato elogiato per la sua trama profonda, la libertà d’azione offerta al giocatore, la fedeltà alle regole di AD&D e la qualità tecnica. Inoltre, Baldur’s Gate ha contribuito a rafforzare il genere dei videogiochi di ruolo per computer, che era in declino negli anni ’90. Il gioco ha influenzato molti successivi titoli, come Neverwinter Nights, Icewind Dale, Planescape: Torment.

Baldur’s Gate è un videogioco che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del settore e che merita di essere giocato da tutti gli appassionati del genere. Offre un’esperienza coinvolgente e gratificante, capace di catapultare il giocatore in un mondo fantastico e avvincente. Baldur’s Gate è un capolavoro che non conosce l’invecchiamento.

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