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“Forgotten Realms”: la nuova serie live-action di Dungeons & Dragons in arrivo su Netflix

Nel mondo di Dungeons & Dragons (D&D), c’è un’ambientazione che ha conquistato il cuore di milioni di appassionati: Forgotten Realms. Questo iconico mondo fantasy è pronto a fare il suo debutto in una nuova serie live-action su Netflix, alimentando l’attesa tra i fan della celebre saga. Secondo quanto riportato da Deadline, il progetto vedrà la produzione di Shawn Levy, noto per il suo lavoro su Stranger Things, e la regia di grandi successi come Deadpool e Wolverine. A completare il team creativo ci sarà Drew Crevello come showrunner, affiancato dalla collaborazione di Hasbro Entertainment.

La serie Forgotten Realms non sarà legata al recente film Dungeons & Dragons: Honor Among Thieves, ma si concentrerà su uno degli ambienti più apprezzati nell’universo di D&D, portando alla luce una narrazione ricca di magia, avventura e mistero. La scelta di Netflix, casa di produzioni di successo come Stranger Things, non è affatto casuale, dato che la serie ha messo in luce l’importanza del gioco di ruolo Dungeons & Dragons nel panorama della cultura pop moderna.

Ma cos’è esattamente Forgotten Realms e perché è così speciale per i fan di Dungeons & Dragons?

Forgotten Realms è una delle ambientazioni più famose nel mondo di D&D, creata dal game designer Ed Greenwood nel lontano 1967. Inizialmente concepita per raccontare le sue storie d’infanzia, l’ambientazione è cresciuta nel tempo fino a diventare una delle fondamenta del gioco di ruolo più famoso al mondo. Il nome “Forgotten Realms” evoca l’immagine di un mondo misterioso e affascinante, un mondo dove la magia è reale e creature incredibili abitano terre pericolose e straordinarie.

La trama ruota attorno al concetto di un mondo fantastico – Faerûn, che rappresenta il continente principale – un luogo popolato da umani, elfi, nani, orchi, goblin e una varietà di creature straordinarie. Il mondo di Forgotten Realms ha una connessione segreta con la nostra Terra, un legame che nel corso dei secoli è stato dimenticato dagli abitanti del nostro pianeta, da qui il nome “Forgotten Realms” (Regni Perduti). Questo scenario avvolge il pubblico in una storia di avventura e mistero, dove le divinità e le forze sovrannaturali giocano un ruolo fondamentale.

Nel corso degli anni, Forgotten Realms ha conosciuto un’enorme popolarità grazie a una serie di romanzi scritti da autori celebri come R. A. Salvatore, che hanno contribuito a espandere la lore di questo mondo magico. I suoi libri hanno catturato l’immaginazione di lettori di tutto il mondo, portando nuovi fan verso il gioco di ruolo Dungeons & Dragons. Ma non solo libri: numerosi videogiochi come Baldur’s Gate, Icewind Dale, Neverwinter Nights e Pool of Radiance sono ambientati in questo mondo, rendendo Forgotten Realms un vero e proprio pilastro della cultura geek.

La serie Netflix, che prende il nome proprio dall’ambientazione, esplorerà i territori di Faerûn, ambientando la sua trama in un mondo pieno di magia, divinità e battaglie epiche. Non si conoscono ancora molti dettagli sulla trama, ma è probabile che la serie segua le vicende di eroi o gruppi di avventurieri mentre esplorano terre sconosciute e affrontano minacce potenti.

Il fatto che la serie venga prodotta da Shawn Levy, che ha contribuito al successo di Stranger Things – dove Dungeons & Dragons ha avuto un ruolo centrale – fa sperare i fan in un progetto che sappia rendere omaggio alla ricca mitologia del mondo di Forgotten Realms. Inoltre, l’interesse crescente per i giochi di ruolo e per le serie fantasy di successo, rende il momento perfetto per l’adattamento di questa ambientazione leggendaria.

Anche se non è ancora stata annunciata una data ufficiale di uscita, è probabile che i fan dovranno aspettare fino al 2026 prima di poter vedere Forgotten Realms in azione su Netflix. Tuttavia, l’attesa sarà sicuramente ripagata con una serie che promette di portare il mondo di Dungeons & Dragons in una nuova dimensione, mescolando avventura, magia e i classici temi fantasy che hanno affascinato generazioni di appassionati. Se siete amanti del fantasy e dei mondi di Dungeons & Dragons, questa serie rappresenta una delle uscite più attese del prossimo futuro.

Non resta che attendere ulteriori dettagli, ma una cosa è certa: Forgotten Realms è destinata a diventare una delle pietre miliari della televisione fantasy.

I Giochi di Ruolo per affrontare l’adolescenza

Immaginate di sedervi al tavolo di gioco, scheda del personaggio in mano e dadi pronti a rotolare. Vi trovate in una taverna affollata, in un regno lontano, dove draghi e magie plasmano il destino. Ora immaginate che questo non sia solo un momento di evasione, ma un percorso terapeutico che aiuta i giovani a superare sfide ben più grandi di un Drago Rosso Anziano. Questo è il potere nascosto dei giochi di ruolo da tavolo, conosciuti anche come GdR o RPG (Role-Playing Games), una forma di intrattenimento che sta rivoluzionando il modo di crescere e apprendere.

I giochi di ruolo sono esperienze collaborative in cui i partecipanti interpretano personaggi immaginari immersi in mondi fantastici. Con un narratore a guidare la storia e un gruppo di giocatori che decidono le azioni e le reazioni dei loro personaggi, questi giochi non sono più soltanto una nicchia nerd, ma un potente strumento educativo e terapeutico. Durante la pandemia, con l’esplosione delle sessioni online tramite piattaforme come Zoom o Teams, i GdR hanno guadagnato una nuova popolarità anche tra i giovani, rivelandosi un’ancora di salvezza per la creatività, la socializzazione e il divertimento.

Benefici Psicologici: Un’Evasione Costruttiva

I giochi di ruolo offrono agli adolescenti una via per esplorare identità, valori e personalità diverse. Interpretare un personaggio permette di mettersi nei panni di qualcun altro, favorendo l’autostima e il senso di appartenenza.

Inoltre, i GdR fungono da spazio sicuro per affrontare paure e conflitti. Affrontare situazioni difficili in un contesto immaginario aiuta i giovani a elaborare emozioni, a sviluppare soluzioni creative e a superare le ansie. Questo approccio si è rivelato particolarmente efficace per i ragazzi nello spettro autistico, che spesso trovano complicato navigare le dinamiche sociali. Giochi come Dungeons & Dragons offrono una struttura chiara e prevedibile, che facilita la comunicazione e stimola l’empatia.

Benefici Educativi: Imparare Divertendosi

I GdR sono anche un eccellente strumento educativo. Creare e vivere una storia richiede immaginazione, logica, memoria e pensiero critico. Questi giochi migliorano la capacità di risolvere problemi, mentre il bisogno di interagire con altri giocatori favorisce lo sviluppo di competenze linguistiche e comunicative. Per di più, molti giochi traggono ispirazione da culture, mitologie e storie reali, offrendo una finestra su mondi lontani che stimolano la curiosità culturale.

Benefici Sociali: Un Legame che Va Oltre il Gioco

Giocare di ruolo in gruppo crea legami forti. La cooperazione per raggiungere obiettivi comuni sviluppa il senso di squadra, la responsabilità e il rispetto delle regole. Inoltre, l’immedesimazione nei personaggi aiuta a comprendere meglio i punti di vista e i sentimenti altrui.

Progetti come quello dell’ASL Toscana Sud Est nel Valdarno hanno portato Dungeons & Dragons nei percorsi terapeutici per giovani dai 10 ai 18 anni con disturbi dello spettro autistico, ADHD e isolamento sociale. Guidati da uno psicologo, i ragazzi partecipano a sessioni settimanali dove affrontano sfide che migliorano le loro competenze cognitive e sociali. Il dottor Giovanni Salerno, psicoterapeuta responsabile del progetto, sottolinea come le fasi di gioco aiutino a sviluppare memoria, pianificazione e flessibilità mentale.

Il Futuro dei Giochi di Ruolo: Più di un Passatempo

Le potenzialità dei GdR non si fermano qui. Iniziative come Critical Core, un gioco progettato specificamente per persone autistiche, dimostrano come questi strumenti possano essere modellati per scopi specifici. Anche le università, tra cui Plymouth ed Edge Hill, stanno studiando l’impatto terapeutico dei giochi di ruolo, riportando miglioramenti concreti nelle abilità sociali e scolastiche dei partecipanti.

Giochi Consigliati per i Più Giovani

Ci sono molti giochi di ruolo da tavolo (GdR) che possono essere divertenti ed educativi per i ragazzi. Oggi vogliamo proporvi questo poker d’assi!

  • Lost in the Fantasy World: un GdR in cui si interpretano dei ragazzi normali che finiscono in un mondo fantastico e devono cercare il modo di tornare a casa, vivendo avventure e sfide. È un gioco semplice e cooperativo, adatto anche ai principianti¹.
  • Shidee: un GdR per due persone (generalmente adulto e bambino/a o una coppia) in cui si racconta la storia di amicizia tra un bambino/a e una lupa, attraverso un viaggio di cinque giorni e cinque notti. È un gioco emotivo e poetico, che stimola la fantasia e la sensibilità.
  • Kids & Legends: un GdR pensato per chi non ha mai giocato, con una scatola piena di materiali e una storia da seguire con diversi finali possibili. Si parte da una situazione normale e si entra gradualmente in un mondo magico, dove si possono interpretare vari personaggi fantastici.
  • Ryuutama: un GdR per gli amanti dei manga e degli anime, in cui si interpretano dei viaggiatori che esplorano un mondo colorato e meraviglioso. Si tratta di un gioco tranquillo e rilassante, in cui si dà importanza ai dettagli, ai sentimenti e alle relazioni.

Una Nuova Era per il Gioco

I giochi di ruolo stanno abbattendo le barriere tra intrattenimento, educazione e terapia, dimostrando che anche un dado a venti facce può cambiare una vita. Sia che vogliate esplorare dungeon oscuri o risolvere enigmi intricati, ricordate che ogni tiro di dado rappresenta una possibilità di crescita e trasformazione. Non resta che preparare la scheda del personaggio: l’avventura vi aspetta.

Come festeggiare il Capodanno da veri Nerd con un’Avventura di GdR: Idee e Consigli per una Serata Epica

Il Capodanno è una festa che segna il passaggio da un anno all’altro, ma per noi appassionati di giochi di ruolo (GdR), può diventare anche un’occasione per vivere un’avventura epica insieme ai propri amici. Che si tratti di Dungeons & Dragons, Cyberpunk 2020, Star Wars o altri mondi fantastici, i giochi di ruolo sono il modo perfetto per immergersi in universi immaginari, interpretare personaggi unici e sfidare la sorte.

Ma come organizzare una serata di GdR per il Capodanno?

La risposta è semplice: con un po’ di creatività e pianificazione, puoi creare una serata che non solo celebri l’arrivo del nuovo anno, ma che diventi una delle avventure più memorabili. Ecco alcuni suggerimenti per farlo.

Innanzitutto, bisogna scegliere il gioco giusto. La prima decisione riguarda quale GdR giocare e quale ambientazione scegliere. Vuoi un’avventura fantasy nel cuore di una foresta misteriosa, o preferisci l’adrenalina di un’epica battaglia spaziale in stile Star Wars? Oppure magari sei in vena di qualcosa di più gotico e inquietante, con un’atmosfera horror? Qualunque sia la tua scelta, l’importante è che il gioco si adatti all’atmosfera festiva e che tutti i partecipanti siano coinvolti nel tipo di esperienza che si vuole creare.

Una volta scelto il gioco, è tempo di preparare il materiale. Se sei il master, dovrai procurarti manuali, schede dei personaggi, dadi e, se il gioco lo prevede, mappe o miniature. Se hai un po’ di tempo e sei bravo a fare da te, puoi anche crearti il materiale personalizzato. Ma non preoccuparti se non hai tempo per il fai-da-te: esistono tantissime app online che ti permettono di gestire il gioco e creare risorse in modo rapido e semplice.

Poi arriva il momento di invitare gli amici. Scegli bene i tuoi compagni di gioco: è fondamentale che siano persone interessate al gioco e pronte a collaborare. Non c’è nulla di peggio che avere qualcuno che non è nel giusto spirito o che si distrae facilmente. Il numero ideale di giocatori va da tre a sei, con un master che si occupa di guidare la storia. Se hai un gruppo già affiatato, sei sulla strada giusta!

Quando tutti sono pronti, si passa alla creazione dei personaggi. Ogni giocatore deve pensare a chi sarà nel mondo che state per esplorare. Il personaggio deve avere un nome, una razza, una classe, abilità specifiche, tratti distintivi e un equipaggiamento. È importante che il personaggio sia coerente con l’ambientazione, ma anche originale e interessante. Se sei in cerca di ispirazione, esistono generatori online che ti aiuteranno a creare personaggi in modo veloce e divertente.

Ma il cuore della serata è la storia. Il master deve prepararsi con una trama coinvolgente, che sappia catturare l’attenzione dei giocatori e tenerli sulle spine. Puoi prendere spunto dai tuoi libri, film o serie TV preferite, oppure inventare qualcosa di completamente nuovo. La chiave è creare una storia che sia flessibile e che permetta ai giocatori di fare scelte significative, senza forzarli in un percorso predefinito.

Quando tutto è pronto, si può finalmente iniziare. Il master introduce la situazione iniziale e i giocatori decidono come reagire. Attraverso il gioco, i personaggi vivranno un’avventura fatta di esplorazione, combattimenti, enigmi e interazioni. Le regole del gioco, insieme ai dadi, determineranno il successo o il fallimento delle azioni intraprese. La storia si dipanerà così, con momenti di tensione e risate, fino al gran finale. Che sia un lieto fine, un epilogo tragico o un finale aperto, l’importante è che tutti si siano divertiti.

Alla fine, la cosa più importante è semplicemente divertirsi. Non è una questione di vincere o perdere: il GdR è un gioco, e il vero scopo è divertirsi insieme. Non importa se il tuo personaggio incontra la morte, se la trama prende una piega inaspettata o se il dado non è stato generoso con te. L’essenziale è che tu e i tuoi amici trascorriate una serata unica, ricca di fantasia, risate e avventure, rendendo il Capodanno non solo un momento di festa, ma una vera e propria esperienza condivisa.

Dungeons & Dragons: Un Futuro Sempre Più Digitale!

Le avventure nei Reami Dimenticati stanno per espandersi ancora di più nel mondo dei videogiochi! Hasbro, la casa madre di Dungeons & Dragons, ha annunciato ufficialmente lo sviluppo di un nuovo gioco ambientato in questo universo fantasy che ha conquistato milioni di giocatori in tutto il mondo.

Un Universo in Espansione

Il successo di Baldur’s Gate 3 ha dimostrato quanto sia ancora forte l’appeal di Dungeons & Dragons nel mondo videoludico. Forte di questo successo, Hasbro ha deciso di investire ulteriormente nello sviluppo di nuovi titoli, portandoci sempre più a fondo nei Regni Dimenticati.

Cosa Aspettarsi?

Al momento, non abbiamo molti dettagli su questo nuovo progetto. Né il genere, né lo studio di sviluppo sono stati ancora svelati, ma possiamo sicuramente aspettarci un’esperienza di gioco epica e coinvolgente, all’altezza delle aspettative dei fan.

Dungeons & Dragons: Non Solo Baldur’s Gate 3

Questo nuovo gioco si aggiunge a una lista già ricca di titoli in sviluppo, tra cui:

  • Un AAA: Un’esperienza di gioco su larga scala, ancora avvolta nel mistero.
  • Un GDR survival: Un’avventura impegnativa in un mondo ostile.
  • Un titolo in VR: Un’immersione totale nei Regni Dimenticati grazie alla realtà virtuale.
  • Un live service cooperativo: Un’esperienza di gioco continua e in costante evoluzione, da affrontare insieme agli amici.

Il Futuro di D&D nei Videogiochi

Il CEO di Hasbro, Chris Cocks, ha dichiarato che i videogiochi rappresentano una parte fondamentale della strategia dell’azienda. Nei prossimi anni, possiamo aspettarci una vera e propria esplosione di titoli dedicati a Dungeons & Dragons, con novità in arrivo praticamente ogni anno.

Perché questa notizia è così importante?

  • Per i fan: Nuove avventure, nuovi mondi da esplorare e nuove storie da vivere.
  • Per l’industria: Un’ulteriore conferma dell’importanza di Dungeons & Dragons nel mondo dei videogiochi.
  • Per Hasbro: Un’opportunità per consolidare il successo di Baldur’s Gate 3 e generare nuovi ricavi.

Cosa ne pensi? Sei entusiasta di questa notizia? Quali sono le tue aspettative per i futuri titoli di Dungeons & Dragons? Lascia un commento e facci sapere!

La quarta stagione di The Legend of Vox Machina

Se sei un appassionato di Dungeons & Dragons o ami immergerti in storie epiche piene di colpi di scena, avrai sicuramente sentito parlare di The Legend of Vox Machina. Questa serie animata, prodotta negli Stati Uniti, ha saputo conquistare milioni di fan combinando avventura, humor e una narrazione ricca e coinvolgente. Con il sostegno di Critical Role Productions, Titmouse, Inc., e Amazon Studios, la serie è arrivata su Prime Video come adattamento della prima campagna della webserie Critical Role. Ma cosa rende questa serie davvero speciale? Ecco perché The Legend of Vox Machina è diventata un cult nel mondo nerd.

Un Inizio Leggendario

Lanciata il 28 gennaio 2022, la prima stagione di The Legend of Vox Machina ha letteralmente spopolato! Grazie a una campagna di crowdfunding su Kickstarter, dieci episodi hanno visto la luce, portando gli spettatori in un mondo dove la fantasia prende vita. La serie racconta le avventure di Vox Machina prima che diventassero il fenomeno di culto che conosciamo oggi, con una trama che si dipana attraverso archi narrativi iconici come quello dei Briarwood e del Conclave Cromatico, esplorando anche l’antico e misterioso Vasselheim. Il successo è stato così travolgente che Prime Video ha confermato la seconda stagione poco dopo la messa in onda della prima, che è stata trasmessa dal 20 gennaio al 10 febbraio 2023. La terza stagione, uscita dal 3 al 24 ottobre 2024, ha continuato a mantenere altissime le aspettative dei fan, portando l’epica storia a nuove vette.

Una Quarta Stagione in Arrivo

Con l’entusiasmo dei fan che cresce, Prime Video ha recentemente annunciato il rinnovo per una quarta stagione! La notizia è arrivata pochi giorni prima della conclusione della terza stagione, una mossa che evidenzia la fiducia della piattaforma nella serie e il legame solido con la sua fanbase. Melissa Wolfe, responsabile dell’animazione per Amazon MGM Studios, ha dichiarato: “Il team di Critical Role e Titmouse continua a regalarci stagioni avvincenti di The Legend of Vox Machina, e non vediamo l’ora di vedere dove ci porteranno”.

Oscuri Intrighi e Minacce Antiche

Le vicende della prima stagione si aprono con un atto malvagio dei Briarwood, Sylas e Delilah, che strappano la città di Whitestone dalle mani della famiglia di Percy de Rolo. La coppia oscura ha persino tentato di liberare un’entità misteriosa e inquietante, il Whispered One. Ma è nel finale della terza stagione che questa minaccia si concretizza: il culto del Whispered One si prepara a risvegliarlo attraverso un sinistro rituale, preannunciando che la quarta stagione sarà segnata dalla sua discesa in campo. Sam Riegel, produttore esecutivo, ha espresso grande entusiasmo per il futuro: “Siamo entusiasti e grati di poter continuare a raccontare le epiche avventure di Vex, Vax, Keyleth, Percy, Pike, Grog e, naturalmente, Scanlan”. Ogni stagione ha alzato il livello, regalando ai fan trame più intricate e battaglie sempre più mozzafiato.

Un Tributo al Gioco di Ruolo

Ciò che distingue davvero The Legend of Vox Machina è il suo profondo omaggio alla cultura del gioco di ruolo. Ogni episodio trabocca di riferimenti, scelte difficili e sviluppi interpersonali che ricalcano l’esperienza di una campagna D&D, creando un ponte unico tra i fan del GdR e gli spettatori più casuali. Dilemmi morali, decisioni cruciali e relazioni complesse rendono la storia sempre più avvincente e toccante, confermandola come un’opera magistrale dell’animazione fantasy.

Un Futuro Radioso per Vox Machina

Con una quarta stagione all’orizzonte, The Legend of Vox Machina sembra destinata a crescere ancora, avventurandosi sempre più in profondità nel cuore dei fan. Grazie a un’animazione di prim’ordine e a una scrittura curatissima, la serie continua a conquistare nuovi spettatori e a fidelizzare i veterani, mantenendo viva la magia di D&D. Le avventure di Vox Machina sono lontane dalla conclusione, e i fan non vedono l’ora di scoprire quale sarà il prossimo capitolo di questa saga epica. Preparatevi: l’universo di Exandria ha ancora tanti segreti da svelare!

Lords of Waterdeep. Una nuova sfida per diventare il Lord più influente di Waterdeep

Torna l’appuntamento con il nostro GamePlay dedicato a Lords of Waterdeep – Board Game. Questo titolo, intriso di atmosfere fantasy e intrighi politici, riesce a coniugare strategia e divertimento, rendendolo un must per gli appassionati di giochi da tavolo e fan di Dungeons & Dragons. Con la sua ricca narrazione e meccaniche avvincenti, Lords of Waterdeep continua a conquistare il cuore di tanti, offrendo un’esperienza ludica indimenticabile.

La Magia di Waterdeep

Nel gioco, i partecipanti assumono il ruolo di misteriosi Lord mascherati di Waterdeep, la celebre città delle meraviglie e dei segreti situata nei Reami Dimenticati. Governare questa metropoli è un compito arduo, poiché ogni giocatore deve navigare tra intrighi politici, loschi commerci e avventure straordinarie. I Lord devono competere per il controllo della città, cercando di accumulare tesori e risorse, utilizzando sia l’astuzia che la forza per prevalere sui rivali.

Informazioni di Base sul Gioco

Lords of Waterdeep è un gioco da tavolo strategico che accoglie da 2 a 5 giocatori. Tra i suoi componenti figurano un tabellone di gioco dettagliato, un manuale delle regole (in inglese), cinque tappetini in cartoncino per i giocatori e 121 carte suddivise in “Intrigue”, “Quest” e “Role”. Completano il set 130 cubi e segnalini in legno, utili per segnare punteggi e gestire le risorse, insieme a cartoncini e gettoni che rappresentano edifici, monete d’oro e punti vittoria.

In questo gioco, i tuoi agenti sono la chiave per reclutare avventurieri che partiranno per missioni a tuo nome. Questi avventurieri porteranno a casa ricompense preziose e aumenteranno la tua influenza sulla città. La strategia si sviluppa anche attraverso l’acquisto di nuovi edifici, che aprono ulteriori opportunità di azione. Inoltre, i giocatori possono ostacolare gli altri Lord utilizzando astute carte Intrigo, arricchendo ulteriormente l’esperienza di gioco.

Meccaniche di Gioco Avvincenti

Ogni giocatore inizia la partita con una carta Lord di Waterdeep, la cui identità rimarrà segreta fino alla fine del gioco. A turno, i partecipanti scelgono una delle cinque organizzazioni, ciascuna contraddistinta dal colore dei propri agenti, rappresentati da ometti di legno. Questi agenti possono essere utilizzati per reclutare avventurieri, completare missioni, attivare carte Intrigo o costruire edifici.

La partita si svolge in otto round, suddivisi in turni. Ogni round è composto da due fasi principali: Assegnare agenti e Completare missioni. Durante la fase di assegnazione, i giocatori inviano i propri emissari a uno degli edifici presenti sul tabellone, scegliendo tra quelli disponibili sin dall’inizio e quelli che verranno costruiti nel corso del gioco.

Gli Edifici di Waterdeep

Tra le località fondamentali del gioco, troviamo il Porto di Waterdeep, un luogo strategico che consente di giocare carte Intrigo e di riassegnare agenti, offrendo opportunità extra. Invece, la Locanda Cliffwatch permette ai giocatori di acquisire nuove carte missione o di cambiare quelle esistenti. Infine, nella Gilda dei Muratori, il primo giocatore che assegna un agente può costruire un nuovo edificio, ampliando le proprie opzioni strategiche.

La gestione delle risorse è cruciale; gli avventurieri e le monete d’oro sono necessari per completare le missioni. I giocatori risolvono le missioni accumulando il numero richiesto di risorse e, in cambio, ottengono punti vittoria, denaro e altri vantaggi. La varietà di scelte strategiche disponibili rende ogni partita unica e coinvolgente.

Considerazioni Finali

Lords of Waterdeep riesce a catturare l’essenza di un gioco in stile tedesco, pur distinguendosi con la sua ricca ambientazione fantasy. Sebbene presenti meccaniche simili ad altri titoli come Il Castello, Village o Stone Age, l’assenza di produzione di materie prime e l’enfasi sul reclutamento di eroi per completare le missioni rendono l’esperienza unica.

La vera strategia risiede nel mantenere nascosta la propria identità di Lord e nel pianificare attentamente le azioni per ottenere punti vittoria aggiuntivi attraverso le missioni completate. L’elemento di intrigo e competizione tra i giocatori rende ogni partita avvincente e imprevedibile, mantenendo alto il coinvolgimento. Dunque, se stai cercando un gioco da tavolo che unisca strategia, bluff e un pizzico di magia, Lords of Waterdeep è senza dubbio una scelta da considerare. Prendi i tuoi agenti, prepara la tua strategia e preparati a conquistare la città delle meraviglie! Con il suo mix di elementi fantasy e meccaniche di gioco coinvolgenti, questo titolo promette ore di divertimento e sfide emozionanti per tutti gli appassionati del genere.

Dungeons & Dragons celebra 50 anni con una mostra epica a Lucca Comics & Games

Da sempre compagno di strada e di avventure di Lucca Comics & Games, Dungeons & Dragons, il primo gioco di ruolo mai nato e che ha dato vita, nel gennaio del 1974, a un modo tutto nuovo di giocare e usare la fantasia, compie 50 anni e Lucca non poteva non celebrare questo anniversario d’oro con tutta una serie di attività e manifestazioni a esso dedicate, creando un vero e proprio festival nel festival, interamente dedicato al gioco di ruolo più famoso al mondo.

Gateway to Adventure: 50 Years of D&D Art

Per celebrare l’anniversario d’oro di Dungeons & Dragons, Lucca Comics & Games ha organizzato, in una location incredibilmente ricca di storia e sacralità come la Chiesa dei Servi, una mostra su D&D senza precedenti e davvero unica al mondo: “Gateway to Adventure: 50 Years of D&D Art”.

Per la prima volta, infatti, sarà esposta la magnifica Koder Collection, composta tra le altre opere d’arte e memorabilia di D&D anche da capolavori originali di Larry Elmore, Jeff Easley, Clyde Caldwell, Keith Parkinson, Brom e Todd Lockwood.

La mostra “Gateway to Adventure: 50 Years of D&D Art”, che sarà inaugurata sabato 26 ottobre alle 17:00, sarà curata da Jon Peterson, uno dei più importanti storici del gioco e autore di Dungeons and Dragons – Art & Arcana e della straordinaria raccolta di documenti rari The Making of Original Dungeons & Dragons 1970-1977, e da Jessica Lee Patterson, storica dell’arte che dal 2022 lavora alla catalogazione della collezione Koder. Sarà la mostra più grande al mondo dedicata a D&D.

Tra i capolavori presenti nella collezione, oltre alle opere degli artisti summenzionati, per solleticare il palato degli appassionati di D&D, citiamo una selezione tra gli artwortk originali dei più iconici manuali da AD&D 1a edizione fino a oggi e la prima copertina variant mai creata per un manuale di D&D, a opera di John Blanche, per l’edizione inglese di Dungeons & Dragons a suo tempo pubblicata nel Regno Unito da Games Workshop.

Gli straordinari spazi della Chiesa dei Servi, ottenuti solo grazie ai grandi sforzi di Lucca Comics & Games, saranno ripensati per accogliere un percorso editoriale e artistico che lascerà spazio anche all’esperienza del visitatore e al gioco giocato.

Caso più unico che raro, infatti, alcune partite speciali di Dungeons & Dragons saranno giocate proprio su un tavolo ubicato nel transetto della Chiesa dei Servi. Questo tavolo speciale ospiterà partite con giocatori VIP dalle 16:00 alle 19:00 dei giorni 31 ottobre, 1 e 2 novembre. Inoltre, per tutti e cinque i giorni della manifestazione, il tavolo sarà a disposizione in tre slot giornalieri in cui il pubblico potrà, previa prenotazione, partecipare a sessioni di gioco condotte da Dungeon Master d’eccezione, tra i quali Luke Gygax e Jeremy Crawford.

Il sotterraneo Gary Gygax e Dave Arneson

Le celebrazioni a Lucca per il 50° anniversario del gioco di ruolo più famoso al mondo vedranno anche lo svolgersi di un evento davvero unico e senza precedenti al mondo: l’intitolazione in modo definitivo da parte dell’amministrazione comunale di Lucca del sotterraneo del baluardo San Paolino a Gary Gygax e Dave Arneson, i creatori di Dungeons & Dragons nel lontano 1974. La cerimonia di intitolazione avrà luogo mercoledì 30 ottobre e vedrà la presenza, oltre alle autorità cittadine, di Luke Gygax, figlio di Gary Gygax.

L’anniversario per i 50 anni di D&D sono stati dunque l’occasione perfetta perché il gioco di ruolo lasciasse una traccia permanente nella città del gioco per antonomasia, con la dedica di un luogo iconico della città ai due autori dell’altrettanto iconico GdR. Questa è stata un’operazione fortemente voluta da Lucca Comics & Games, un progetto che ha richiesto più 10 anni di lavoro e che ha ottenuto il risultato unico di vedere una società pubblica riuscire nell’impresa di intitolare un luogo cittadino a due game designer. Un’eredità che rimarrà nel cuore non solo della città e dei suoi abitanti, ma anche in quello di tutti i fan di Dungeons & Dragons. Siamo certi che il Dungeon Gary Gygax e Dave Arneson (di fatto, un vero sotterraneo) diventerà meta di pellegrinaggio e luogo di incontro per la community del gioco di ruolo più famoso al mondo.

L’arte e il game design di Dungeons & Dragons

Dungeons & Dragons, però, non è solo gioco e collezionismo, è anche arte. A esplorare l’evoluzione artistica del gioco di ruolo negli anni saranno presenti al festival due artisti i cui tratti hanno segnato il gioco in modo profondo: Tyler Jacobson ed Erol Otus. Probabilmente l’artista più rappresentativo della 5e, Jacobson è l’autore delle copertine dei nuovi manuali base (Player’s Handbook, Dungeon Master’s Guide e Monster Manual) e di molti altri. L’arte di Otus, invece, ha reso iconiche le prime edizioni sia di D&D sia di Advanced Dungeons & Dragons, e recentemente ha prodotto immagini di copertina dei manuali di Old School Essentials. Tyler Jacobson ed Erol Otus saranno presenti all’Artist Alley del padiglione Carducci. Il pubblico di Lucca potrà incontrare Erol Otus anche presso lo stand di Mondiversi al padiglione Carducci, dove si presterà ad alcuni momenti di firmacopie.

Non mancheranno di certo gli artisti italiani che hanno concesso la propria arte a D&D. Durante l’incontro “L’arte di D&D parla italiano”, moderato da Christian “Zoltar” Bellomo, che si terrà sul palco Grog Live Show del padiglione Carducci e in diretta Twitch il 31 ottobre alle 14:30, vedremo infatti intervenire artisti del calibro di Katerina Ladon, Francesca Baerald, Michele Giorgi, Marco Bernardini, Domenico Cava e Andrea Piparo.

Guest of Honor nel 2007 di Lucca Games, torna a incontrare il pubblico della manifestazione Troy Denning, uno degli scrittori di D&D più prolifici e famosi, nonché l’autore che ha dato vita e consistenza all’ambientazione “Dark Sun” per AD&D, illustrata da Gerald Brom uno dei tre padri fondatori dell’Area Performance di Lucca Comics & Games. Denning incontrerà i fan a Lucca e terrà un seminario/workshop in cui svelerà tutti i segreti dell’arte del World Building.

Inoltre, per la prima volta a Lucca Comics & Games, il pubblico del festival potrà fare la conoscenza di Alex Kammer, il direttore della celebre manifestazione di gioco americana GameHoleCon, Game Designer e Dungeon Master. Kammer, sarà presente al festival per condividere la sua passione per Dungeons & Dragons con tutta la community del gioco di ruolo e per svelare i trucchi su come si costruisce un’avventura per D&D.

Infine, dopo 10 anni torna a Lucca Comics & Games anche Jeremy Crawford, lead rules designer di Dungeons & Dragons e lead designer del nuovo 2024 Player’s Handbook, che illustrerà al pubblico di Lucca il presente e il futuro di D&D.

Oltre a rendersi disponibile per alcune sessioni di D&D con il pubblico alla Chiesa dei Servi, come già annunciato, Jeremy Crawford sarà anche protagonista di alcuni panel sul game design della nuova edizione 2024 di Dungeons & Dragons, sulla sua storia personale di game designer e terrà una masterclass sul game design del gioco di ruolo.

Anche Luke Gygax, figlio di Gary Gygax, sarà protagonista di dibattiti e incontri sul palco Grog Live Show (padiglione Carducci) e coglierà l’occasione per ricordare la figura di suo padre e i momenti trascorsi insieme all’insegna di Dungeons & Dragons.

D&D giocato

Ma Dungeons & Dragons è un gioco e per essere apprezzato al suo meglio va giocato, che sia in prima persona o seguendo da spettatore le avvincenti avventure di altri appassionati giocatori.

Non a caso, Lucca Comics & Games è stata insignita da Wizards of the Coast del titolo di Premium Organizer della celebre Adventurers League di Dungeons & Dragons, titolo finora assegnato solo ad altri quattro enti organizzatori in giro per il mondo. Sarà possibile giocare l’avventura originale, creata per l’occasione da Lucca Comics & Games insieme ai suoi partner storici The Agency e Kraken APS, sabato 2 novembre in occasione dell’Epic di Adventurers League dalle 13:00 alle 20:00 presso la sala Pinturicchio. L’avventura sarà successivamente resa disponibile sul sito Dungeon Masters Guild.

Sempre presso la sala Pinturicchio, domenica 3 novembre dalle 13:00 alle 20:00 sarà possibile partecipare a una specialissima sessione di D&D in formato multi edizione e multitavolo.

Molteplici saranno le occasioni per provare D&D in prima persona, tutti i giorni, infatti, presso il Sotterraneo Gary Gygax e Dave Arneson sarà possibile giocare a sessioni di Dungeons & Dragons con chi il gioco lo condivide quotidianamente con la propria community. Saranno quindi presenti content creator come gli InnTale, Dr. Morgan, i D20 Nation, e i Wikirole.

Torna a trovarci anche Stefan Pokorny, imprenditore ideatore di Dwarven Forge (il più famoso sistema modulare di terreni per miniature), che sarà presente con il suo stand di vendita, ma soprattutto sarà a disposizione per partite con i fan presso la Miniature Island al Padiglione Carducci.

Ma le attività di gioco legate a Dungeons & Dragons non terminano qui, Francesco Lancia, accompagnato da nuovi ospiti inediti, sarà il mattatore alla conduzione di un nuovo appuntamento con Dungeons & Deejay Lucca Comics & Games Special Edition, che l’anno scorso ha riscosso un successo incredibile, riempiendo il Teatro del Giglio di appassionati e curiosi.

Francesco Lancia sta già conducendo anche una nuova edizione del format Twitch RPG Night Live (creato nel 2019 da Lucca Comics & Games), in cui viene giocata una nuova avventura ambientata a Lucca con ospiti di eccezione quali Barbascura X, Camihawke, CKibe, Claudio Di Biagio e Zoltar. La finale sarà giocata live dall’Auditorium San Francesco di Lucca, il 31 ottobre, alle 19:30.

Infine, Dungeons & Dragons sarà protagonista anche del nuovo Lucca Games Café, con tre tavoli a cura di The Agency e Kraken APS per giocare tutte le edizioni di D&D, dalla scatola bianca a 5e.

“Nella tana del drago”, lo speciale RAI su D&D

Anche Rai Cultura e Rai4 festeggiano il 50° anniversario del più celebre dei giochi di ruolo, pietra miliare dell’immaginario fantasy, e lo fanno con una puntata speciale del magazine Wonderland: “Nella tana del drago – 50 anni di Dungeons & Dragons”.

Scritto da Andrea Fornasiero e diretto da Giuseppe Bucchi, lo speciale, in forma di documentario della durata di 50 minuti circa, si articola su un doppio registro e un doppio racconto. Al centro della narrazione c’è la storia di Dungeons & Dragons: dalla genesi, nel 1974, per mano di Gary Gygax e Dave Arneson, fino alle ultime versioni e al successo del videogame derivato dal gioco, Baldur’s Gate III. Il tema sarà sviluppato da diversi intervistati: lo scrittore Vanni Santoni, con un approccio sia da appassionato sia da teorico del gioco di ruolo; i game designer storici Frank Mentzer e Zeb Cook; il traduttore Spartaco Albertarelli, come testimone della diffusione di D&D in Italia negli anni ’80; lo scrittore Simone Laudiero, tra gli autori di Brancalonia, una variante italiana del gioco; la cartografa del fantastico Francesca Baerald e lo sceneggiatore di Baldur’s Gate III, Lawrence Schick. Inoltre, dagli archivi di Wonderland, un’intervista al game designer della quinta edizione del gioco, Jeremy Crawford, realizzata a Lucca Comics & Games nel 2014.

Ma questo speciale di Wonderland vuole anche dimostrare l’essenza del gioco stesso. Le varie sezioni sono così incorniciate da scene di una partita di Dungeons & Dragons giocata in uno studio Rai. Nel ruolo di master si è cimentato l’attore Emiliano Coltorti e al suo tavolo si sono seduti gli scrittori Giada Pavesi e Christian Hill, lo storyboard artist Gabriele Derosas e la disegnatrice e colorista Valentina “Banjiolin” Napolitano.

Nella tana del drago sarà presentato in anteprima durante l’edizione 2024 di Lucca Comics & Games, venerdì 1 Novembre alle 19:00 al Cinema Centrale. Lo speciale sarà poi in onda su Rai4 lunedì 4 novembre e subito disponibile su RaiPlay.

LEGO e D&D

Anche il Gruppo LEGO non poteva esimersi dal celebrare il 50° anniversario di Dungeons & Dragons! Per l’occasione, infatti, i fan di D&D e dei mattoncini più famosi al mondo potranno incontrare Lucas Bolt aka BoltBuilds, il designer di LEGO® Ideas Dungeons & Dragons: Il racconto del Drago Rosso.
Quando? Sabato 2 novembre dalle 16:00 alle 18:00 in Piazza San Romano, presso il primo pop-up LEGO® Certified Store in partnership con Percassi. Il negozio avrà una dimensione di 90 mq e metterà a disposizione degli appassionati un assortimento completo di mattoncini, incluse le novità, i set LEGO dedicati al mondo gaming e le esclusive dei LEGO Certified Store.

Lucca C&G e D&D, un sodalizio consolidato negli anni

Chi ha seguito il festival lucchese negli anni già ne è conscio, quello tra Lucca Comics & Games e Dungeons & Dragons è un sodalizio che va avanti da moltissimo tempo. Numerosissimi, infatti, sono stati gli ospiti legati a doppio filo con il gioco di ruolo più famoso del mondo che si sono succeduti nel corso degli anni passati. Tra questi annoveriamo Zeb Cook, Wayne Reynolds, Tracy Hickman, Tony DiTerlizzi, Todd Lockwood, Stefan Pokorny, Robert Kuntz, R.A. Salvatore, Peter Adkison, Monte Cook, Margaret Weis, Larry Elmore, Jonathan Goldstein, John Francis Daley, Jeremy Latcham, Joe Manganiello, Jeremy Crawford, Jeff Grubb, Gerald Brom, Frank Mentzer e Bruce Heard.

Un vero e proprio parterre di ospiti che ha lasciato un pezzo di cuore a Lucca, a cui si aggiungeranno gli ospiti a venire, in attesa di festeggiare i prossimi 50 anni.

La terza stagione di The Legend of Vox Machina

Nel vasto e affascinante panorama delle serie animate recenti, The Legend of Vox Machina emerge come un gioiello scintillante, capace di catturare l’attenzione degli appassionati di fantasy e di Dungeons & Dragons. Questa serie non è solo un adattamento di una campagna di successo di Critical Role, ma un vero e proprio viaggio che fonde avventura, umorismo e una profonda esplorazione dei personaggi. Prodotta da Critical Role Productions, Titmouse, Inc. e Amazon Studios, ha debuttato su Prime Video nel 2022 e ha subito conquistato il cuore dei fan, grazie alla sua ricca trama e al suo universo intricatamente costruito.

La storia di Vox Machina prende vita prima dell’inizio della campagna trasmessa online, permettendo agli spettatori di immergersi in un mondo popolato da eroi disadattati, mostri leggendari e intrighi magici. La prima stagione, composta da dodici episodi, è andata in onda dal 28 gennaio al 18 febbraio 2022. Quello che rende questo progetto ancora più affascinante è il fatto che dieci di questi episodi sono stati finanziati attraverso una campagna Kickstarter, dimostrando l’enorme supporto della comunità di fan. Questo è un chiaro segno di quanto il legame tra creatori e spettatori sia forte e appassionato. Già nel novembre 2019, prima ancora della messa in onda della prima stagione, la serie è stata rinnovata per una seconda stagione, che ha avuto luogo dal 20 gennaio al 10 febbraio 2023. Non solo: il 6 ottobre 2022 è stata annunciata anche una terza stagione, disponibile dal 3 ottobre 2024.

The Legend of Vox Machina segue le avventure di un gruppo di eroi improbabili, ognuno con la propria personalità unica e le proprie vulnerabilità. La terza stagione promette di portare a un nuovo livello le sfide affrontate dai protagonisti, in particolare con l’introduzione del temibile Conclave Cromatico, capitanato dal drago devastante Thordak. La serie è nota per il suo mix di momenti epici e una profondità emotiva sorprendente. Gli episodi non si limitano a narrare battaglie e avventure, ma esplorano anche i legami e i conflitti interni tra i membri del gruppo, offrendo un’esperienza di crescita personale per ciascun personaggio.

L’attore Travis Willingham, voce di Grog, ha descritto la nuova stagione come un'”esperienza intensa”, sottolineando le prove che i protagonisti devono affrontare. Gli showrunner Matthew Mercer e Chris Prynoski hanno scelto di imprimere un tono più serio e profondo, riflettendo i cambiamenti e le sfide che i personaggi devono affrontare, senza dimenticare di mescolare momenti di comicità con situazioni cariche di dramma.

Uno degli elementi che rende The Legend of Vox Machina un prodotto di eccellenza nella narrativa animata è la qualità della sua animazione e il ricco world-building. Ogni episodio è un’opera d’arte, con scene d’azione mozzafiato e paesaggi fantastici che sembrano prendere vita. Nonostante alcuni episodi iniziali possano sembrare un po’ sbilanciati, la serie riesce a mantenere uno standard estetico straordinario, trascinando gli spettatori in un mondo fantastico vibrante e pulsante.

Inoltre, il cast di doppiatori è un’altra delle forze trainanti della serie. Con attori del calibro di Matthew Mercer, Ashley Johnson, Travis Willingham, Laura Bailey, Liam O’Brien, Taliesin Jaffe, Marisha Ray e Sam Riegel, i personaggi prendono vita in modi unici e affascinanti. Questo gruppo non solo riporta in vita i personaggi amati dai fan, ma riesce anche a dare loro una personalità vibrante, arricchendo ulteriormente l’esperienza dello spettatore.

Con l’aumento del tasso di violenza e alcune scene audaci, La leggenda di Vox Machina si allontana da un tono puramente comico, cercando di affrontare temi più complessi e maturi. La serie bilancia sapientemente momenti di leggerezza con situazioni di grande tensione emotiva, dimostrando una notevole capacità di adattamento e innovazione.

In conclusione, dopo tre stagioni, The Legend of Vox Machina si afferma come una delle migliori serie animate degli ultimi anni. Con una narrazione avvincente, personaggi ben sviluppati e una qualità produttiva di alto livello, la serie continua a mantenere viva l’attenzione degli spettatori. Mentre ci prepariamo ad assistere al gran finale della terza stagione e alle possibili direzioni future, è chiaro che Vox Machina ha trovato il suo posto unico nel cuore dei fan, confermandosi come un pilastro dell’animazione moderna ispirata a Dungeons & Dragons. Con riferimenti a opere classiche e un’impronta narrativa che continua a sfidare le aspettative, il futuro di Vox Machina sembra promettere ulteriori avventure indimenticabili. Gli appassionati sono già in trepidante attesa per scoprire cosa riserverà il destino a questi eroi disadattati e ai loro folli e avventurosi viaggi.

I Mind Flayer e il Male Assoluto

La loro influenza striscia nella nostra mente: la persuade e la irretisce, la sovverte e la rovescia fino a dominarla completamente. 

Quando ho saputo che i Mind Flayer avrebbero avuto un ruolo centrale in Baldur’s Gate 3, ho pensato subito alla recente, famosa serie Netflix, Stranger Things. Sono stati proprio i fratelli Duffer attraverso i loro personaggi a stabilire la connessione tra i ragazzi anni ‘80 alle prese con i misteri e gli spaventosi mostri del Sottosopra, e i mind flayer (letteralmente scorticatori di menti), iconici antagonisti di Dungeons & Dragons.

Dungeons & Dragons ha molte creature e personaggi abietti e malvagi, come i draghi cromatici e la loro divinità con cinque teste, Tiamat; la dea degli elfi oscuri, Lolth, e i suoi seguaci. Ci sono vampiri e altri potenti non-morti, e naturalmente Vecna, il più grande tra i negromanti, e dio dei segreti. Per diverse, ottime ragioni, in questo panorama spiccano anche i mind flayer. Sono mostri intelligenti di chiara ispirazione lovecraftiana, con antiche e misteriose origini. D&D li classifica tra le “Aberrazioni”, creature distorte che esistono al di fuori dell’ordine naturale. Probabilmente si sono originati o sono stati influenzati dal Far Realm (letteralmente il Reame Lontano). Il Far Realm è un luogo remoto, vastissimo, inquietante, folle e incomprensibile per una mente sana.

A questo punto il legame dei mind flayer con Lovecraft e il suo Cthulhu è abbastanza chiaro, anche per via della “testa di seppia”, con la bocca nascosta tra viscidi tentacoli.

I mind flayer sono mostri che discendono dall’horror, e al contempo creature aliene con piani di dominio assoluto su tutta la Creazione e tutte le creature, dalla più minuscola alla più grande. Le loro vittime preferite sono esseri intelligenti come gli umani. Il loro ritratto ha preso forma negli anni, attraverso edizioni e revisioni del materiale di Dungeons & Dragons.

Tutte le menti sottomesse si inchinano al padrone, nella più perfetta e crudele delle tirannidi.

Come certi alieni malvagi della letteratura e del cinema, i Mind Flayer sono telepati, leggono nel pensiero e possiedono la capacità di dominare “menti inferiori”. Questa iconica abilità e la loro sete di dominio li contraddistinguono nell’universo di D&D. Ogni mind flayer è quasi sempre accompagnato da un paio di servitori, forse di lunga data e ormai ridotti a gusci privi di ogni volontà o ricordo.

La società dei mind flayer, per via delle loro abilità mentali innate, si considera superiore a tutte le altre e destinata a regnare sull’universo.

I mind flayer possiedono grande acume, e i loro notevoli poteri mentali sono solo la base di personalità individuali(ste) capaci di crescere e imparare. Sono calcolatori, hanno un’elevata opinione di se stessi e si presentano con eleganza. Per queste e per un’altra ragione sono accostabili al vampiro modello Dracula: in quanto predatori, hanno bisogno di prede.

I vampiri bevono sangue; i mind flayer estraggono i cervelli di creature intelligenti e li mandano giù con un boccone solo! Anche se un buon cervello nutre a lungo, i mind flayer sono tutt’altro che immuni alla gola. Un cervello particolarmente speciale per intelligenza o poteri magici del proprietario, potrebbe risultare troppo succulento e irresistibile.

Come i vampiri più potenti, i mind flayer agiscono spesso per interposta persona. Non possiedono il carisma “maledetto” dei non-morti succhiasangue, ma attraverso le loro menti poderose esercitano un potere sottile e subdolo, o brutale e schiacciante. Nei rari casi in cui una creatura sia capace di resistere possono ricorrere a lusinghe, menzogne, inganni e manipolazioni per ottenere aiuto. Oppure possono scatenare i loro sfortunati schiavi per uccidere, sottomettere o fuorviare la vittima.

Fedeli anche a una vocazione da malvagi sperimentatori e “scienziati pazzi” alieni, i mind flayer hanno creato mostriciattoli ausiliari come l’Intellect Devourer (divoratore d’intelletti), che ha l’aspetto di un grosso cervello su quattro zampe, e spesso con illusioni e inganni attira prede nel piatto del padrone.

All’interno di una storia di Dungeons & Dragons, il mind flayer può essere l’eminenza grigia, il cervello ultimo di una vasta e immorale organizzazione, il genio del male. Alcuni complici saranno sotto la sua diretta influenza, altri proteggeranno i suoi interessi senza averlo mai visto davvero.

Alcune eccezioni esistono e Baldur’s Gate 3 tiene a farcelo capire: come individui, non tutti i mind flayer sono malvagi. Anzi, nella storia di Larian Studios, se uno di loro si allontana dalla comunità, può sfuggire alla mente-alveare che la controlla.

L’idea che le loro città siano dominate da malvagi “cervelli anziani” sottrae importanza al singolo e crea una struttura piramidale in cui gli schiavi obbediscono ai padroni, e i padroni obbediscono al cervello della colonia.

La società schiavista e tirannica dei mind flayer quindi non serve alcun interesse individuale, ma sarebbe guidata dall’impulso ultimo di assoggettare e sottomettere, e da creature immensamente intelligenti e sapienti, votate alla realizzazione dell’incubo.

«Uno a uno i paesi liberi della Terra di Mezzo caddero sotto il potere dell’Anello…» (Fonte dell’immagine – La Compagnia dell’Anello, film 2001)

Un male assoluto è tale malgrado i punti di vista, sta a sé; esiste a prescindere dalle interpretazioni altrui. È un male che si propaga, si autosostiene e in ultimo serve solo se stesso.

I mind flayer non devono giustificarsi con le creature inferiori. Inganni e manipolazioni servono solo a dar loro un vantaggio. Possono indurre personaggi ingenui o privi di scrupoli a cooperare con la promessa di grandi ricompense, ma non dividono il potere. Se individuano una minaccia, il loro primo istinto sarà di costringerla all’ubbidienza e impiegarla come sacrificabile strumento, o come pasto.

Ridurre in schiavitù l’intera Creazione e assoggettarla alla loro spietata volontà è un’opera “buona” solo per i mind flayer.

Il concetto ricorre in diversi altri esseri realmente maligni e famigerati della cultura contemporanea. Anche Sauron, il diabolico antagonista inventato da Tolkien, vuole stabilire sulla Terra di Mezzo un dominio totale e capillare, trasformandola nel suo giardino privato. Sauron è un malvagio puro, insidioso e multiforme. Anche se ormai incapace di assumere l’aspetto affascinante di Annatar, il “Signore dei Doni”, Sauron è la massiccia corazza scura, inarrestabile in battaglia. È l’occhio infuocato che vede nelle persone, è il presagio ingannevole e disperante nei palantir, e naturalmente è nell’Anello. Il suo spirito è legato all’Anello Sovrano, il centro di una catena capace di avvincere gli esseri più potenti della Terra di Mezzo, e ridurla al suo volere. Agisce attraverso la corruzione, la tentazione del potere, del controllo, del possesso. Oppure induce disperazione, rassegnazione e fatalismo.

Esseri “ultra-malvagi” come i mind flayer e Sauron sono impossibili nella vita reale, ma è importante averli presenti come termini di paragone. Anche se non si possiedono forza sovrannaturale e grandi poteri magici, il loro è un modello che si può imitare.

«…Ma alcuni opposero resistenza. Un’ultima alleanza di uomini ed elfi marciò contro le armate di Mordor e sui pendii del Monte Fato combatté per la libertà della Terra di Mezzo». – La Compagnia dell’Anello, film 2001)

Le storie servono a intrattenere, ma le migliori fanno riflettere; ci spingono a discutere con noi stessi e confrontarci con gli altri.

Alcuni oggi considerano obsolete quelle storie che hanno al centro una lotta tra Bene e Male. Certo, è meglio non inquadrarle tutte in questo modo, che rischierebbe di risultare remoto e favolistico. Bianco e nero però non dovrebbero mai sparire del tutto in favore del grigio, soffocati, sbiaditi e rovesciati da vicende in cui i “cattivi” sono sempre vittime incomprese e i “buoni”, moralisti ipocriti.

Si rischia di sottomettere tutto al punto di vista: “Bene” per chi? “Male” per chi? Il mito e l’epica tolkieniana però ci ricordano l’esistenza di bontà e malvagità che sfuggono alle nostre prospettive e sono tali al di là dell’utilitarismo e delle nostre convenienze del momento.

Anche Baldur’s Gate 3, apprezzato per la profondità dei suoi intrecci e dei suoi personaggi, offre riflessioni interessanti. Ognuno dei grandi antagonisti del gioco rappresenta una o più sfaccettature del Male: egoismo, crudeltà, spietatezza, scellerata sete di sangue o di dominio.

Giusto a proposito, la recente Patch 7 di Baldur’s Gate 3 uscita all’inizio di settembre, offre ai giocatori la possibilità di esplorare le conseguenze più dolorose e terribili delle proprie scelte malvage. A farne le spese non saranno solo poveri PNG, ma perfino i nostri compagni di viaggio, le “persone” a noi più vicine. Paragonati al nostro perfido personaggio, anche gli antagonisti della campagna di gioco sembreranno dilettanti.

Dietro al modo in cui nelle storie sono tratteggiati Bene e Male ci sono arte e meditazione. Abili autori le condividono a modo loro col lettore, lo spettatore, o perfino il videogiocatore. Nessun singolo possiede la verità completa ma contribuisce a un dialogo, e in senso generale alla cultura comune. Inventare e mettere in scena virtuosi eroi e abietti antagonisti costituisce una riflessione su cosa costituisce il bene, e cosa il male. È un discorso vastissimo su cui l’essere umano ragiona da sempre, e su cui non dovrebbe mai smettere d’interrogarsi. Aver modo di riflettere e parlare di queste cose è un elemento essenziale della sua libertà.

Proprio per questo, in un mondo dominato dal tiranno perfetto il pensiero personale e la possibilità di condividerlo non esistono.

Ci sono solo obbedienza, assenso e sottomissione: il sogno dei mind flayer, incubo per tutti gli altri.

L’importanza dei giochi di ruolo per le persone nello spettro autistico

In un’epoca sempre più segnata dalla consapevolezza e dalla ricerca di soluzioni innovative nel campo dell’educazione e della terapia per le persone nello spettro autistico, i giochi di ruolo (GdR), come il celebre Dungeons & Dragons, stanno emergendo come strumenti potenti, capaci di aprire nuove porte alla socializzazione, all’emotività e allo sviluppo cognitivo. Sebbene siano nati come svago per gli appassionati di fantasy e strategia, i giochi di ruolo si sono trasformati in vere e proprie opportunità di crescita personale, specialmente per chi vive quotidianamente le sfide dello spettro autistico.

Le persone con autismo spesso si trovano a dover affrontare difficoltà nel contesto sociale: le interazioni, i gesti e persino il linguaggio verbale possono apparire complessi, intricati come labirinti senza uscita. Ecco dove i giochi di ruolo entrano in scena, offrendo un ambiente strutturato ma al tempo stesso libero, dove le regole e le narrazioni forniscono una cornice sicura entro cui esplorare e sperimentare. Attraverso i GdR, i partecipanti assumono ruoli, vestendo i panni di personaggi fittizi che li sfidano a interagire, prendere decisioni e collaborare per risolvere situazioni complesse.

Uno degli aspetti fondamentali che rende i giochi di ruolo così efficaci per le persone nello spettro autistico è la possibilità di migliorare le abilità sociali. In questi giochi, la collaborazione è il cuore pulsante dell’esperienza. I giocatori, infatti, devono costantemente dialogare e confrontarsi per raggiungere obiettivi comuni, affrontando insieme ostacoli e nemici immaginari. Questo processo fornisce un’opportunità unica per chi, nella vita di tutti i giorni, si trova in difficoltà nel gestire le dinamiche sociali. In un contesto di gioco, le interazioni diventano meno minacciose, permettendo ai partecipanti di esercitarsi nell’arte della comunicazione, della risoluzione dei conflitti e della cooperazione, senza il timore del giudizio. Così, poco a poco, i muri dell’isolamento si sgretolano, lasciando spazio alla costruzione di relazioni autentiche e significative.

Ma i benefici dei giochi di ruolo non si fermano qui. Questi strumenti ludici offrono anche un’occasione preziosa per lo sviluppo delle abilità emotive. Interpretare un personaggio diverso da sé, infatti, richiede un esercizio profondo di empatia. Ci si deve immedesimare in figure fittizie, capirne le emozioni, le paure, i desideri, vivendo in prima persona situazioni che richiedono una risposta emotiva. Per le persone con autismo, che spesso faticano a interpretare e comprendere le emozioni altrui, questo esercizio può essere di grande aiuto. L’ambiente di gioco, protetto e regolamentato, permette di affrontare e gestire sentimenti complessi in un modo che risulti meno opprimente e più accessibile.

Un altro aspetto rilevante è il potenziale che i giochi di ruolo offrono per lo sviluppo delle abilità cognitive. Durante una sessione di GdR, i giocatori si trovano di fronte a una serie di problemi e ostacoli che richiedono creatività, pensiero critico e pianificazione strategica. Per le persone nello spettro autistico, che spesso hanno un approccio molto logico e strutturato alla risoluzione dei problemi, i giochi di ruolo possono rappresentare un terreno fertile per coltivare queste competenze. La capacità di pianificare azioni a lungo termine, valutare rischi e benefici, nonché trovare soluzioni a sfide complesse, viene costantemente messa alla prova e potenziata.Tuttavia, ciò che rende i giochi di ruolo davvero straordinari per le persone nello spettro autistico è la loro capacità di creare inclusione. I gruppi di gioco, per loro natura, tendono ad essere accoglienti e inclusivi, creando uno spazio dove la diversità è celebrata piuttosto che temuta. In questo contesto, le persone con autismo possono trovare un luogo sicuro in cui essere se stesse, libere dalle pressioni sociali che spesso accompagnano la vita quotidiana. Sentirsi parte di un gruppo, essere accettati per ciò che si è, e contribuire in modo significativo al successo del team sono esperienze che possono rafforzare l’autostima e il senso di appartenenza.

Come i giochi di ruolo aiutano le persone autistiche

Una delle voci più significative rispetto a queste tematiche è quella di Meg Leach, redattrice della rivista online Polygon, che ha condiviso come D&D l’abbia aiutata a superare le sfide legate alla sua condizione di autismo. Meg racconta come il gioco le abbia permesso di connettersi con i suoi amici in modi che non avrebbe mai immaginato: “Quello che amo di più di D&D è che mi consente di esprimere la mia creatività e di interagire con gli altri in un modo che mi è congeniale“. I disturbi dello spettro autistico non sono malattie, ma possono compromettere la capacità di una persona di relazionarsi con gli altri. Le difficoltà possono manifestarsi nell’esprimere pensieri ed emozioni o nell’interpretare i segnali sociali, spesso portando a comportamenti ripetitivi o a un’apparente chiusura verso il mondo esterno. Meg, però, ha trovato in D&D uno spazio dove esprimere liberamente la sua creatività e le sue “stranezze” attraverso il ruolo di Dungeon Master. Nel mondo che ha creato, chiamato Rogun, creature fantastiche come i Flumph comunicano tramite gesti e colori, e persino i ragni possono essere scacciati con la diplomazia. Per Meg, D&D è diventato uno strumento per affrontare le sfide della vita moderna, offrendo un rifugio sicuro e inclusivo.

Un approccio terapeutico con Dungeons & Dragons

Non solo Meg, ma anche molti altri hanno condiviso esperienze simili. Jamie Ross, ad esempio, ha fondato la Bristol Adventurers Guild nel 2018, un’organizzazione che utilizza D&D per aiutare bambini, ragazzi e adulti autistici a migliorare le proprie abilità sociali. Supportato dalla National Autistic Society, il progetto di Jamie si è dimostrato un vero e proprio strumento terapeutico, permettendo a molti partecipanti di sviluppare maggiore fiducia in sé stessi, migliorare la comunicazione e trovare una comunità di amici con cui condividere il gioco.Un genitore di un ragazzo partecipante alla Bristol Adventurers Guild ha sottolineato come D&D abbia cambiato la vita di suo figlio: “Ha migliorato la sua autostima, ha riacceso il suo amore per la lettura e gli ha insegnato a lavorare in squadra. Ma la cosa più importante è che lo rende felice.”

La scienza dietro ai giochi di ruolo come terapia

Numerosi studi psicologici supportano l’uso dei giochi di ruolo come strumento terapeutico per persone autistiche. Uno dei più noti, Becoming The Hero: The Use of Role-Playing Games in Psychotherapy, pubblicato nel 2006 da George Enfield, ha evidenziato come i giochi di ruolo possano essere utili ai terapeuti per esplorare i problemi dei pazienti con disturbi neurologici. Questi giochi offrono l’opportunità di mettersi nei panni di un altro personaggio, un esercizio che stimola l’empatia e la collaborazione tra i giocatori. Anche uno studio condotto da Mikko Meriläinen dell’Università di Helsinki nel 2012 ha rilevato che i giocatori di ruolo, inclusi quelli nello spettro autistico, percepiscono un significativo miglioramento delle proprie abilità sociali e relazionali grazie a queste esperienze di gioco.

L’importanza dei giochi di ruolo nel supporto a persone con autismo è riconosciuta anche da progetti più recenti, come Critical Core. Questo gioco, lanciato su Kickstarter, è stato appositamente progettato per aiutare bambini e adulti autistici a sviluppare abilità sociali e relazionali attraverso il gioco.

La Fondazione Alessandro Volta, consapevole di queste potenzialità, ha recentemente promosso un progetto innovativo che sfrutta i giochi di ruolo come strumento terapeutico per gli studenti comaschi nello spettro autistico. Con il supporto della Camera di Commercio di Como Lecco e di Confindustria Como, questo progetto sperimentale punta a fornire un sostegno concreto a ragazzi e famiglie, utilizzando le tecniche dei GdR per potenziare abilità sociali, emotive e cognitive. Sotto la guida della Dott.ssa Bellucci Aurora, esperta nei disturbi dello spettro autistico, il progetto coinvolge gruppi di studenti in sessioni di gioco telematiche, offrendo loro un’opportunità unica di crescita e sviluppo in un ambiente strutturato e protetto.

I giochi di ruolo rappresentano molto più di un semplice passatempo: per le persone nello spettro autistico, possono essere un ponte tra il mondo interiore e quello esterno, un luogo dove esplorare emozioni, relazioni e soluzioni a problemi complessi in modo sicuro e divertente. La fantasia si intreccia con la realtà, e le sfide affrontate nel gioco diventano strumenti per superare le difficoltà quotidiane. Questo viaggio tra mondi immaginari e reali è, per molti, una chiave per aprire nuove porte verso un futuro di inclusione, empatia e crescita personale.

Giraffas x Dragon’s Den: un omaggio alla leggendaria serie animata di Dungeons & Dragons

La catena di fast food brasiliana Giraffas ha recentemente lanciato una collezione speciale che ha già catturato l’attenzione dei fan di tutte le età. Questa collezione, intitolata Giraffas x Dragon’s Den, si ispira alla celebre serie animata “Dungeons & Dragons, conosciuta in Brasile come “A Caverna do Dragão,” e promette di essere un vero e proprio tuffo nel passato per chi è cresciuto guardando questa serie cult degli anni ’80.

La collezione presenta otto dei personaggi più amati della serie animata: il mitico Dungeon Master, Presto, Eric, Hank, Sheila, Diana, Bobby e Venger. Questi personaggi, ciascuno con il proprio ruolo distintivo e abilità uniche, sono stati fedelmente riprodotti per riportare alla memoria le avventure epiche che hanno affascinato una generazione intera. Nonostante la linea principale non includa Uni, il piccolo unicorno compagno dei protagonisti, Giraffas ha deciso di rendere giustizia a questo personaggio iconico attraverso un’iniziativa intrigante. Uni sarà infatti disponibile in una sorta di “pacchetto misterioso,” una trovata che aggiunge un tocco di sorpresa per i collezionisti. Gli acquirenti potranno trovare Uni in due versioni: una colorata e una dorata, entrambe destinate a diventare oggetti di culto tra i fan.

La serie “Dungeons & Dragons“, prodotta da Marvel Productions e Tactical Studies Rules, è basata sul celebre gioco di ruolo omonimo. Con l’animazione realizzata dalla giapponese Toei Animation, la serie è stata un punto di riferimento per la cultura pop degli anni ’80, non solo negli Stati Uniti ma anche in Brasile, dove è stata trasmessa ininterrottamente dalla metà di quel decennio. La trama coinvolgente vede un gruppo di adolescenti catapultati in un mondo fantasy dopo essere entrati in un’attrazione a tema “Dungeons & Dragons” in un Luna Park. In questo nuovo mondo, i giovani protagonisti assumono i ruoli di varie classi tipiche del gioco, come il cavaliere, il ladro, il mago, l’acrobata, il barbaro e il ranger. Guidati dal misterioso Dungeon Master e armati di oggetti magici, si trovano a combattere contro il demone Venger e il temibile drago policefalo Tiamat, nella speranza di trovare un modo per tornare a casa. Il successo della serie animata è stato tale che alcuni dei personaggi introdotti nel cartone sono stati successivamente inclusi in manuali di espansione del gioco originale, come ad esempio nel modulo geografico “Gazetteer 4 – The Kingdom of Ierendi,” ambientato su Mystara. Nonostante queste apparizioni, non esiste un collegamento diretto tra gli eventi del cartone e il gioco di ruolo originale, il che ha contribuito a creare una mitologia unica e indipendente.

Luciana Morais, Direttore Marketing e Commercio di Giraffas, ha spiegato che l’idea alla base della collezione Giraffas x Dragon’s Den è quella di creare un ponte tra generazioni diverse.

“Questa collezione nasce con l’obiettivo di connettere generazioni diverse attorno a un classico che ha segnato un’epoca. Vogliamo offrire un’esperienza nostalgica a coloro che sono cresciuti guardando la serie “Dungeons & Dragons”, introducendo questi personaggi iconici a un nuovo pubblico. È un’opportunità per riunire genitori e figli in momenti di divertimento e creatività”.

L’iniziativa di Giraffas è particolarmente significativa in un momento in cui la nostalgia per gli anni ’80 è in forte ascesa. La collezione Giraffas x Dragon’s Den non solo celebra un’era iconica della televisione animata, ma riporta alla luce quei valori di avventura, amicizia e coraggio che hanno reso la serie “Dungeons & Dragons” un classico senza tempo.  Questa collezione rappresenta un’occasione imperdibile per i fan della serie e per chi desidera condividere con le nuove generazioni un pezzo della propria infanzia. Con personaggi fedelmente riprodotti e l’emozione di scoprire la versione dorata o colorata di Uni, questa collezione promette di essere un successo sia tra i nostalgici che tra i giovani appassionati del mondo fantasy.

ONE D&D: La Nuova Era di Dungeons & Dragons che Rivoluziona il Gioco di Ruolo

Il mondo di Dungeons & Dragons, il leggendario gioco di ruolo da tavolo che ha conquistato l’immaginazione di milioni di appassionati, si prepara a fare un salto nel futuro con l’arrivo di ONE D&D. Questo nuovo capitolo della saga, annunciato lo scorso anno e previsto per il 2024, non è solo una semplice revisione delle regole, ma una vera e propria rivoluzione destinata a ridefinire l’esperienza del gioco di ruolo. Ma cosa rende ONE D&D così speciale e come cambierà l’approccio che conosciamo a D&D? Scopriamolo insieme.

ONE D&D non è un aggiornamento delle regole in senso stretto, ma un’evoluzione che abbraccia le tecnologie moderne e le nuove aspettative dei giocatori. Il termine ONE sta per “Organized Play Network Experience”, che lascia già intuire un cambiamento profondo nella struttura stessa del gioco. Non si tratta solo di modificare i numeri o di introdurre qualche nuova meccanica, ma di creare una visione più inclusiva e accessibile, capace di rispondere alle esigenze di chi gioca oggi e a quelle di chi gioca da anni.

Il cuore di ONE D&D si concentra su tre aspetti principali: un aggiornamento delle regole, un’integrazione più profonda con D&D Beyond e una piattaforma digitale innovativa. Le nuove regole, sviluppate in risposta ai feedback degli anni passati, promettono di arricchire l’esperienza di gioco senza snaturarla. Il sistema basato sul tiri d20, uno degli elementi più iconici di D&D, rimarrà al centro dell’azione, portando con sé tutta l’emozione dei fallimenti e dei successi che rendono il gioco così avvincente. La novità più importante, però, è l’approccio fluido alle edizioni: ONE D&D non cancella la Quinta Edizione (5E), ma la rende pienamente compatibile con il nuovo sistema, creando un equilibrio tra innovazione e rispetto per il passato. Così, tutti i moduli e supplementi della 5E rimarranno utilizzabili anche con le nuove regole, evitando che diventino obsoleti.

In effetti, una delle scelte più interessanti di ONE D&D è quella di abbandonare la numerazione tradizionale delle edizioni. Questa mossa non vuole nascondere un cambiamento radicale, ma piuttosto riflette un desiderio di mantenere il gioco sempre attuale, senza costringere i giocatori a dire addio ai contenuti precedenti. ONE D&D è quindi una sorta di “6a edizione”, ma con un nome che sottolinea un’evoluzione continua e non una frattura con il passato.

Un’altra novità fondamentale riguarda l’approccio modulare alle regole. Le edizioni passate di D&D erano caratterizzate da un sistema complesso, a volte difficile da gestire, ma ONE D&D punta a semplificare e personalizzare l’esperienza. Il sistema di base sarà facilmente adattabile alle preferenze dei gruppi di gioco, dando ai Dungeon Master più libertà di concentrarsi sulla narrazione e sull’interazione, piuttosto che sul controllo di un numero infinito di regole.

Ma l’innovazione non si ferma qui: ONE D&D include anche una piattaforma digitale completamente nuova. Con l’introduzione della D&D Digital Play Experience, Wizards of the Coast sta creando uno spazio online dove i giocatori potranno vivere esperienze sempre più immersive, con strumenti avanzati per i Dungeon Master e la possibilità di giocare con amici sparsi in tutto il mondo. Il gioco di ruolo, quindi, non sarà più limitato ai tavoli da gioco fisici, ma si trasformerà in un’esperienza globale, interconnessa e facilmente accessibile.

Inoltre, ONE D&D si propone di essere un gioco per tutti. Wizards of the Coast ha messo in chiaro il proprio impegno verso una comunità inclusiva, accogliente e sicura. L’obiettivo è rendere D&D accessibile a chiunque, indipendentemente dall’esperienza pregressa, e creare un ambiente dove tutti possano sentirsi benvenuti e partecipare alle avventure senza paura di discriminazioni. Questo impegno per la diversità e l’inclusività è un passo importante per fare di Dungeons & Dragons un gioco che rispecchi il mondo moderno e le sue complessità sociali.

Con l’uscita prevista per il 2024, ONE D&D non è solo una nuova edizione, ma una vera e propria dichiarazione di intenti. La combinazione di regole aggiornate, piattaforme digitali avanzate e un focus sulla comunità renderà questa nuova era di Dungeons & Dragons ancora più entusiasmante. ONE D&D promette di arricchire l’esperienza di gioco, di portare nuove sfide e opportunità per tutti i giocatori e di fare del gioco di ruolo una passione che abbraccia tutte le generazioni. Con queste premesse, possiamo aspettarci una nuova era di fantastiche avventure, dove ogni dado lanciato è l’inizio di una storia unica e straordinaria. Non vediamo l’ora di immergerci in questo nuovo capitolo!