That Christmas: prime immagini del film d’animazione Netflix scritto da Richard Curtis

Amanti dell’animazione e delle commedie natalizie, è tempo di prepararsi a un nuovo capolavoro che sta per arrivare sul grande schermo! “That Christmas”, il film d’animazione scritto da Richard Curtis, il genio dietro a successi come Love Actually e Notting Hill, si mostra per la prima volta con immagini mozzafiato che promettono di trasportare gli spettatori in un mondo incantevole e magico.

Il film, diretto da Simon Otto, vanta un cast stellare composto da voci d’eccezione come Brian Cox, Fiona Shaw, Jodie Whittaker e Bill Nighy. La storia, tratta dalla serie di libri per bambini di Curtis, ci condurrà in una incantevole città di mare dove il Natale prende una piega inaspettata e piena di magia. Per Simon Otto, dirigere “That Christmas” rappresenta la realizzazione di un sogno che coltivava fin da bambino, mentre per Richard Curtis questa esperienza rappresenta un’avventura straordinaria che va oltre ogni sua più sfrenata aspettativa.

Grazie a Netflix possiamo già dare uno sguardo alle prime immagini del film, che ci mostrano un mondo fantastico ricco di colori, personaggi affascinanti e un’atmosfera natalizia irresistibile che promette di emozionare e divertire grandi e piccini. “That Christmas” è atteso per il prossimo anno su Netflix e l’attesa è già iniziata. Preparatevi a immergervi in un Natale speciale fatto di risate, emozioni e tanta magia con questo nuovo capolavoro dell’animazione che colpirà il cuore di tutti.

Regali di Natale: perché siamo felici?

I regali sono una parte integrante della nostra vita sociale e culturale. Ci scambiamo regali in occasioni speciali, come compleanni, anniversari, feste, matrimoni, ma anche senza un motivo preciso, solo per fare una sorpresa o per dimostrare il nostro affetto. Ma perché siamo felici nel ricevere i regali? Quali sono i meccanismi psicologici e neurologici che si attivano quando apriamo una confezione o una busta e scopriamo cosa c’è dentro?

La scienza ci offre alcune possibili spiegazioni, basate su studi e ricerche condotti in diversi ambiti e discipline.

  • I regali sono un segno di affetto e apprezzamento da parte di chi li dona. Ricevere un regalo ci fa sentire amati, stimati e importanti per qualcuno. Questo attiva il nostro sistema dopaminergico, che è responsabile della sensazione di piacere e gratificazione. La dopamina è un neurotrasmettitore che viene rilasciato nel nostro cervello quando viviamo esperienze positive, come mangiare qualcosa di buono, fare sesso, vincere un premio o ricevere un complimento. La dopamina ci motiva a cercare di nuovo queste esperienze e a rinforzare i legami con le persone che le rendono possibili .
  • I regali sono una forma di comunicazione non verbale che esprime i sentimenti, i pensieri e le intenzioni di chi li dona. Ricevere un regalo ci fa capire meglio l’altra persona e rafforza il legame tra noi. Questo attiva il nostro sistema ossitocinico, che è responsabile della sensazione di fiducia e intimità. L’ossitocina è un ormone che viene rilasciato nel nostro cervello quando abbiamo contatti fisici o emotivi con qualcuno, come abbracciare, baciare, guardare negli occhi o ascoltare con attenzione. L’ossitocina ci fa sentire più vicini e più coinvolti con le persone che ci mostrano affetto e cura .
  • I regali sono una fonte di sorpresa e novità che stimola la nostra curiosità e il nostro interesse. Ricevere un regalo ci fa scoprire qualcosa di nuovo o di diverso che può arricchire la nostra esperienza e il nostro sapere. Questo attiva il nostro sistema serotoninergico, che è responsabile della sensazione di soddisfazione e apprendimento. La serotonina è un neurotrasmettitore che viene rilasciato nel nostro cervello quando raggiungiamo un obiettivo, superiamo una sfida, risolviamo un problema o impariamo qualcosa di utile. La serotonina ci fa sentire più competenti e più capaci di affrontare le situazioni della vita .
  • I regali sono una manifestazione di generosità e altruismo da parte di chi li dona. Ricevere un regalo ci fa apprezzare il gesto e il valore del dono, che non è solo materiale ma anche simbolico. Questo attiva il nostro sistema endorfinico, che è responsabile della sensazione di benessere e felicità. Le endorfine sono sostanze chimiche che vengono rilasciate nel nostro cervello quando proviamo emozioni positive, come gioia, entusiasmo, gratitudine o amore. Le endorfine ci fanno sentire più sereni e più ottimisti .
Infine, sempre per essere veri nerd citiamo lo studio di Cliff Arnall, psicologo dell’università britannica di Cardiff, che ha messo a punto un metodo matematico che dovrebbe “misurare” il grado di felicità di un bimbo al ricevere di un particolare dono natalizio. Una formula matematica permette di capire se l’oggetto che si ha intenzione di regalare, sarà realmente apprezzato o ben presto finirà nel dimenticatoio (così come accade nel 65% dei casi). La formula matematica è stata adottata da una nota compagnia inglese di vendita di giocattoli, la stessa ha creato un’apposita pagina web che permette agevolmente di effettuare il calcolo.
Ma qual è la misteriosa formula? Eccola: TxL+Pi+Po+Cr+S+U+H/radice quadrata di C. Pi indica quanto tempo il bimbo possa giocare da solo con il regalo; Po quanto in compagnia; S l’interazione sociale; Cr il grado di creatività che può raggiungere; H quanto il dono possa essere riutilizzato da altri figli in futuro. Lo stesso dott. Arnall è giunto agli onori della cronaca per aver anche calcolato il giorno più felice dell’anno (20 giugno) e quello più triste (terzo lunedì di gennaio).
In conclusione, ricevere i regali ci rende felici perché ci fa sentire bene con noi stessi e con gli altri, perché ci fa conoscere meglio l’altra persona e il mondo, e perché ci fa riconoscere il significato e la bellezza del donare.

Le antiche tradizioni romane della Vigilia di Natale

Il primo atto della Vigilia di Natale era costituito dal “Cottio”, l’asta del pesce che si teneva dal XII secolo fino agli inizi dell’Ottocento, al Portico d’Ottavia, nei pressi della chiesa di Sant’Angelo in Pescheria, dove venivano acquistate le materie prime del Cenone a base di pesce, un cenone di magro, come imponeva la tradizione, per adempiere al precetto dell’astinenza e non incorrere nella miscredenza.

La vendita all’ingrosso del pesce (il “cottio”, dal latino medioevale “coctigium”) iniziava nelle primissime ore del mattino e si svolgeva in forma di asta secondo modalità tradizionali. Per le contrattazioni venivano usati termini in gergo comprensibili solo ai “cottiatori” e agli acquirenti: venditori al minuto, gestori di trattorie, cuochi di nobili famiglie romane. Il tutto finiva per comporre una sorta di “spettacolo”, basti pensare che il mercato era frequentato non solo dai popolani, ma anche dai rappresentanti dell’alta società, che vi si recavano in abito da sera, dopo aver partecipato a feste nei palazzi.

La cena della vigilia era infatti considerata uno dei più importanti eventi culinari dell’anno. Iniziava con antipasto di olive, anguille, pescetti marinati e brodo di pesce; seguiva la pastasciutta al sugo di tonno, quindi il baccalà in umido con pinoli e zibibbo, accompagnato da broccoli e mele renette fritti in pastella. Dopo la cena erano di rigore la tombola ed il “sermone”, la poesiola natalizia recitata dai bambini davanti al presepe. Seguiva la messa di mezzanotte e particolarmente solenne era quella che si svolgeva nella basilica di Santa Maria Maggiore.

Dopo l’unità d’Italia fu deciso di spostare il mercato del pesce dal Portico d’Ottavia a piazza San Teodoro: il pesce veniva portato in città attraverso porta San Paolo e porta Portese e la nuova ubicazione del mercato consentiva di evitare che la merce dovesse attraversare la città. , Il nuovo mercato era dotato di botteghe per la vendita, di pulpiti per i banditori, di una strada per il passaggio dei carri e di illuminazione notturna, oltre che di un sistema di innaffiamento che contribuiva non poco, rispetto al passato, a migliorare le condizioni igienico sanitarie.

Il “Cottio” si svolse a San Teodoro fino al 1927, quando fu trasferito ai mercati generali sulla via Ostiense: nella notte tra il 23 ed il 24, intorno alla mezzanotte si aprivano i cancelli dei mercati generali: anche i privati cittadini avevano facoltà di accedere al mercato dove si potevano gustare, a titolo assolutamente gratuito, “cartocciate” di pesce fritto (pesciolini, pescioloni, magari non di qualità estremamente pregiata ma … pur sempre pesce fresco), offerte dai grossisti. Si veniva a creare una suggestiva atmosfera divenuta poi, in epoca più recente, una “moda d’élite, che tra l’altro permetteva anche un certo risparmio rispetto alla spesa nelle normali pescherie cittadine. , Questa tradizione, purtroppo, è andata perduta. E’ finita così, come a volte finiscono tutte le cose belle, simpatiche, piacevoli, quando sono stati chiusi i vecchi mercati generali, trasferiti nella nuova e più idonea sede a Guidonia.

di Annarita Sanna

Il Natale tra la Cultura Woke e il Nazismo

Siamo in pieno periodo delle Festività Natalizie: i social, la televisione, tutti i media sono inondati da articoli sul Natale, sulla gastronomia, i viaggi, sulla corsa agli ultimi regali, sugli addobbi luminosi e anche sul nostro sito ci sono tantissime news di questo tipo … ovviamente in salsa Nerd! Tra gli innumerevoli temi natalosi che inondano la nostra agenda mediatica quello che fa sicuramente più riflettere è proprio quello sulle “tradizioni e riti” riguardanti la festa che, a rigor di logica, dovrebbe celebrare la nascita di Gesù Cristo a Betlemme più o meno nello 0 d.C. (o 0 a.C. francamente non saprei).

Badate bene, cari lettori, quello che sto scrivendo è un articolo prettamente sarcastico e vuole, magari, suggerirvi una riflessione: certamente non vuole fornirvi un parere “certo” o un’opinione “folgorante” perchè non sono proprio all’altezza di potervela dare.

Il Natale politically correct

Bene tornando al concetto di Tradizioni, come ogni anno, vengono riportate dai giornali numerose iniziative perbeniste in cui il concetto di nascita di Gesù viene “evoluto” in qualcos’altro, sostituendo ad esempio la statuetta di Giuseppe con un’altra Madonnina nel presepe, anzi proprio abolendo l’idea stessa di allestire un “plastico di miniature del I secolo a.C.” così come è stato ipotizzato da San Francesco negli edifici pubblici; c’è chi cambia le strofe nella canzoni delle recite dei bambini a scuola, c’è chi vede nell’augurio “Merry Xmas” un chiaro riferimento alla fanteria di marina della Repubblica di Salò (un po’ come Montesano a Ballando con le Stelle del 2022), c’è chi sostituisce il concetto di Natale riportando in auge l’idea millenaria di Festa della Luce.

Tutte queste iniziative nascono da un sedicente impeto di rispetto reciproco, soprattutto verso le religioni di altri bambini, in un’estenuante impeto di “politically correct” che più che alla cultura woke sembra appartenere al più blando dei populismi.

Tanto tempo fa, in una Palestina Lontana Lontana…

Ora vale la pena ricordare alcune cose: in primis, l’idea stessa di festeggiare il Natale il 25 dicembre non nasce esattamente il giorno 0 d.C. e neanche nel 34 d.C. ma è stata una scelta “politca” successiva, condivisa almeno dal 336 d.C. (post Concilio di Nicea), come è indicato nel Cronografo, il primo documento a contenere un riferimento alla data del 25 dicembre per il Natale. Dopotutto, nei Vangeli non vi è mai specificato il giorno e il mese di nascita nel nostro Messiachan: la data che tutti festeggiamo è stata scelta per «cristianizzare» le precedenti feste pagane come i Saturnali e la festa del “Sol Invictus” nell’ambito dei più antichi riti riguadanti il Solstizio d’Inverno.

Infine, siamo sinceri con noi stessi, la stragrande maggioranza dei bambini, almeno negli ultimi quarant’anni, aspetta la mezzanotte del 24 dicembre non per andare a Messa e festeggiare la nascita di Cristo ma per cercare di scorgere Babbo Natale intento a consegnare i doni in tutto il mondo con la sua slitta. Babbo Natale, ovvero San Nicola (il Patrono di Bari, proprio lui), la cui estetica è stata creata dalla Coca Cola.

Ricordato questo, perchè sono citati i Nazisti nel titolo di questo articolo?

Perchè spulciando su Wikipedia, ho letto cosa fece la Propaganda di Hitler  al “Natale” per renderlo una festa very Nazista. Dal 1933 al 1945, il governo tedesco cercò di eliminare gli aspetti legati alle origini ebraiche di Gesù cercando di focalizzare l’attenzione dei cittadini sugli elementi pre-Cristiani della festività. I leader del Partito Nazionalsocialista sostenevano infatti che le celebrazioni natalizie fossero state corrotte dalle influenze cristiane, a discapito delle antiche tradizioni germaniche. Secondo loro, il periodo del Natale originariamente non aveva nulla a che fare con la nascita di Gesù Cristo, ma festeggiava Yule e “rinascita del sole”. Per promuovere questa nuova visione, sono stati creati dei poster raffiguranti il dio norreno Odino nell’immagine dell'”uomo del Solstizio” cercando di sostituire la già incessante presenza di Babbo Natale. Odino era raffigurato come un uomo elegante sulla sua cavalcatura bianca, con una lunga barba grigia e un cappello rilassato, oltre a un sacco pieno di regali. Anche l’albero di Natale ha subito delle modifiche. I termini tradizionali “Christbaum” o “Weihnachtsbaum” sono stati sostituiti con termini come “abete”, “albero di luce” o “albero di Yule”. La stella posta sulla cima dell’albero è stata ovviamente sostituita con la svastica o una runa Sig, simboli che rappresentavano il sole. Durante il regime nazista, si è cercato addirittura di eliminare l’associazione del Natale con Gesù e di sostituirla con l’arrivo di Hitler, che veniva raffigurato come un Messia inviato per salvare la Germania. Anche i canti natalizi sono stati modificati per riflettere questa nuova ideologia. Le parole di famose canzoni come “Stille Nacht” sono state modificate per non contenere riferimenti a Dio, Cristo o alla religione. Allo stesso modo, anche l’inno “Per noi è giunto il momento” è stato modificato per eliminare i riferimenti a Gesù. Un canto natalizio molto popolare promosso dai nazisti è stato “La Notte gloriosa delle chiare Stelle” di Hans Baumann, che ha sostituito i tradizionali temi cristiani con le ideologie razziste del nazionalsocialismo. Questa canzone è rimasta popolare anche dopo la fine del regime nazista, venendo eseguita regolarmente fino agli anni Cinquanta e saltuariamente anche in tempi moderni.

Questi “spunti creativi” durante le celebrazioni natalizie nella Germania nazista riflettono l’adesione al dogma e alle ideologie razziste del Terzo Reich… alcuni di essi non vi ricordano qualcosa?

Caro Babbo Natale…

Approfittando per raccontarvi un po’ di storia, quella “vera”, quella da studiare per non ripetere gli stessi errori, credo che sia già chiaro a tutti voi lettori la mia misera tesi, quindi non c’è bisogno di altre parole…

Il concetto è che ognuno è libero di credere a ciò che gli pare ma è obbligato al rispetto di tutto ciò che gli altri credono, anche se fosse distante o opposto dal proprio punto di vista. I riti fanno parte di una paradigma sociale, così come la lingua di una nazione o di un popolo e la sua religione. Un paradigma può essere stravolto ed evoluto in un altro migliore,  ma per farlo è necessaria una vera scintilla di rivoluzione culturale: un mero tantivo di attrarre visibilità alle proprie azioni per scalare le classifiche dei social non basta per evolvere in meglio una società. Il più bel regalo di Natale che possiamo farci è quello di studiare, imparare, rispettare e rivoluzionare cercando in ogni modo di non commettere gli stessi errori del passato.

Il solstizio d’inverno: il giorno più breve e più magico dell’anno

Il solstizio d’inverno è un evento astronomico che segna l’inizio dell’inverno nel nostro emisfero. Si verifica quando il Sole raggiunge la minima altezza rispetto all’orizzonte, e quindi il giorno ha la durata più breve e la notte la durata più lunga. Questo fenomeno è dovuto all’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra rispetto al piano dell’orbita intorno al Sole. Il solstizio d’inverno cade di norma il 21 dicembre, ma a volte può variare di un giorno. Nel 2023, per esempio, avverrà il 22 dicembre alle 22.47 (ora italiana).

Ma il solstizio d’inverno non è solo un fatto scientifico: è anche un momento ricco di significati simbolici, culturali e religiosi, che affondano le radici nella storia e nelle tradizioni di molti popoli. Fin dall’antichità, infatti, il solstizio d’inverno è stato considerato un giorno speciale, in cui si celebrava la rinascita del Sole, la vittoria della luce sulle tenebre, la speranza di una nuova vita. Vediamo alcune delle principali leggende e festività legate al solstizio d’inverno nelle varie culture.

Il Sol Invictus e i Saturnalia nell’antica Roma

Nell’antica Roma, il solstizio d’inverno coincideva con la festa del Sol Invictus, il Sole invincibile, una divinità di origine orientale che simboleggiava il potere e la gloria dell’impero. Il Sol Invictus era associato al culto di Mitra, una divinità persiana che secondo la leggenda era nata da una roccia il giorno del solstizio d’inverno. Il culto di Mitra era molto diffuso tra i soldati romani, che praticavano riti misterici in grotte o templi sotterranei. Il Sol Invictus era anche il patrono dell’imperatore Aureliano, che nel 274 d.C. istituì il 25 dicembre come giorno festivo in suo onore.

Il solstizio d’inverno era anche il periodo in cui si svolgevano i Saturnalia, le feste dedicate a Saturno, il dio dell’agricoltura e del tempo. I Saturnalia erano caratterizzati da un clima di allegria e di libertà, in cui si sospendevano le normali regole sociali e si scambiavano doni e auguri. I Saturnalia duravano dal 17 al 23 dicembre, e il giorno finale coincideva con il solstizio d’inverno.

Il Natale dei Cristiani

Il Natale è la festa cristiana che celebra la nascita di Gesù Cristo, il figlio di Dio fatto uomo. La data del 25 dicembre fu stabilita nel IV secolo d.C. dalla Chiesa cattolica, per sostituire la festa pagana del Sol Invictus e per dare un significato religioso al solstizio d’inverno. Il Natale è una festa di gioia e di pace, in cui si ricorda il messaggio di salvezza portato da Gesù al mondo. Il Natale è anche una festa di famiglia, in cui si addobbano le case con luci e decorazioni, si preparano il presepe e l’albero, si cantano le canzoni natalizie e si scambiano i regali.

Lo Yule dei popoli nordici

Lo Yule era la festa del solstizio d’inverno dei popoli nordici, come i Vichinghi, i Celti e i Germani. Lo Yule era dedicato al dio Freyr, il signore della fertilità, della prosperità e della gioia. Lo Yule durava dodici giorni, dal 21 dicembre al 1 gennaio, e si celebrava con banchetti, bevute, giochi e sacrifici. Il simbolo principale dello Yule era il ceppo, un grosso tronco di legno che veniva acceso e lasciato bruciare per tutta la notte, per propiziare il ritorno della luce e del calore. Il ceppo era anche decorato con frutta, noci, agrifoglio e vischio, piante considerate magiche e portatrici di fortuna.

Il Kwanzaa degli afroamericani

Il Kwanzaa è una festa moderna, nata nel 1966 negli Stati Uniti, per celebrare la cultura e l’identità degli afroamericani. Il Kwanzaa si ispira alle tradizioni agricole dell’Africa, in particolare alla festa del primo raccolto. Il Kwanzaa dura sette giorni, dal 26 dicembre al 1 gennaio, e ogni giorno si accende una candela di un candelabro chiamato kinara, che rappresenta i sette principi del Kwanzaa: unità, autodeterminazione, responsabilità collettiva, cooperazione economica, scopo, creatività e fede. Il Kwanzaa è una festa di condivisione e di riflessione, in cui si valorizzano le radici, i valori e le aspirazioni degli afroamericani.

Conclusioni

Il solstizio d’inverno è un evento che ha affascinato e ispirato l’umanità da sempre, dando origine a molte storie e tradizioni. Il solstizio d’inverno è il giorno in cui il Sole sembra fermarsi e poi ripartire, portando con sé la promessa di una nuova luce e di una nuova vita. Il solstizio d’inverno è il giorno in cui possiamo fermarci e ripartire anche noi, rinnovando la nostra speranza e la nostra fiducia nel futuro.

Trailer ufficiale di “The Church on Ruby Road”, episodio speciale di Natale 2023 di Doctor Who

Il trailer ufficiale di “The Church on Ruby Road”, episodio speciale di Natale 2023 di Doctor Who, è stato diffuso da BBC. Il video mostra il debutto del Quindicesimo Dottore interpretato da Ncuti Gatwa, che affiancato dalla nuova companion Ruby Sunday affronterà una minaccia aliena.

Doctor Who Speciale di Natale: The Church on Ruby Road | Teaser | Disney+

Nel trailer, il Dottore e Ruby vengono visti esplorare una chiesa abbandonata, dove si imbattono in una misteriosa forza oscura. La minaccia, che sembra essere composta da folletti alieni pirati, è guidata da un’entità che si chiama “The Flood”.

“The Church on Ruby Road” è diretto da Jamie Magnus Stone e scritto da Russell T Davies, che ha anche sceneggiato gli speciali del sessantesimo anniversario della serie. L’episodio sarà trasmesso da BBC nel Regno Unito il giorno di Natale e, come per gli speciali del sessantesimo anniversario, su Disney+ nel resto del mondo.

Lo scorso lunedì 11 dicembre, Gatwa e Gibson hanno premuto il pulsante per accendere il London Eye con i colori dell’iconico vortice temporale di Doctor Who per celebrarne il debutto. Inoltre, presso il British Film Institute, a Southbank, si è tenuta una proiezione in anteprima mondiale dello speciale natalizio con tanto di Q&A con Gatwa, Gibson e lo showrunner Russell T Davies.

Ncuti Gatwa, che ha raggiunto la fama grazie alla serie Netflix Sex Education, ha dichiarato di essere “onorato, eccitato e un po’ spaventato” per il ruolo del Dottore. “Questo ruolo e questo show significano così tanto per molte persone nel mondo, incluso me stesso”, ha detto l’attore. “Russell T Davies è tanto iconico quanto il Dottore stesso e riuscire a lavorare con lui è davvero un grande onore”.

Il trailer di “The Church on Ruby Road” ha riscosso un’accoglienza positiva da parte dei fan di Doctor Who. Molti hanno elogiato la performance di Ncuti Gatwa e l’aspetto del nuovo episodio. I nuovi episodi di Doctor Who saranno disponibili su Disney+ in tutto il mondo (ad eccezione di Regno Unito e Irlanda).

Cosa ne pensate del trailer? Quali sono le vostre impressioni sul nuovo Dottore? Fatecelo sapere nei commenti.

I 10 libri più venduti in Italia nel 2023: thriller, romanzi e saggistica

In base ai dati raccolti da diverse fonti, i 10 libri più letti in Italia nel 2023 sono i seguenti:

1. La portalettere di Francesca Giannone (Nord)

2. ELP di Antonio Manzini (Sellerio)

3. Atlas di Ildefonso Falcones (Longanesi)

4. Il figlio sbagliato di Camilla Läckberg (Marsilio)

5. La vita intima di Nicolò Ammaniti (Einaudi Stile Libero)

6. Spare di Angela Barton (HarperCollins Italia)

7. Fattore 1% di Matteo Flora (Mondadori)

8. Accabadora di Michela Murgia (Einaudi)

9. Il giorno in cui Dio ha cambiato idea di Gianrico Carofiglio (Rizzoli)

10. La storia di chi vola di Alessandro D’Avenia.

Questa classifica è composta da un mix di generi, con prevalenza di romanzi e thriller. Tra i titoli più venduti si trovano anche una biografia, un libro di saggistica e un racconto.

La portalettere è un romanzo di Francesca Giannone che racconta la storia di una giovane donna che, dopo aver perso il lavoro, inizia a lavorare come portalettere in un piccolo paese del Nord Italia. Il suo arrivo sconvolgerà la vita degli abitanti del paese, che nasconderanno segreti inconfessabili.

ELP è il nuovo romanzo di Antonio Manzini, che prosegue la saga del vicequestore Rocco Schiavone. In questo episodio, Schiavone indaga sulla morte di un giovane ragazzo, che si scopre essere legato a una vecchia amicizia del vicequestore.

Atlas è il nuovo romanzo di Ildefonso Falcones, che racconta la storia di una famiglia catalana che, nel corso di tre secoli, si ritrova a vivere le grandi trasformazioni della Spagna.

Il figlio sbagliato è il nuovo romanzo di Camilla Läckberg, che racconta la storia di una donna che scopre che il marito che ha sposato non è chi dice di essere.

La vita intima è il nuovo romanzo di Nicolò Ammaniti, che racconta la storia di un gruppo di ragazzi che si ritrovano a vivere un’esperienza incredibile.

Spare è la biografia di Harry, duca di Sussex, scritta da Angela Barton.

Fattore 1% è un libro di Matteo Flora che spiega come raggiungere il successo seguendo il principio del 1%.

Accabadora è un romanzo di Michela Murgia che racconta la storia di una donna che ha il compito di accompagnare i moribondi nel loro ultimo viaggio.

Il giorno in cui Dio ha cambiato idea è un romanzo di Gianrico Carofiglio che racconta la storia di un avvocato che, dopo aver perso un caso importante, inizia a mettere in discussione la sua fede.

La storia di chni vola racconta la storia di un giovane ragazzo, Pietro, che scopre di avere un talento straordinario: può volare. Pietro è un ragazzo timido e introverso, che ha sempre vissuto nell’ombra del fratello maggiore, più brillante e popolare di lui. Il suo dono lo trasforma in una celebrità, ma lo mette anche a dura prova. Pietro deve imparare a gestire la sua fama e a capire il significato del suo dono.

Shiryu di Dragon, il Cavaliere del Drago, torna in una nuova statua di Iron Studios

Sempre in tema regali di Natale Nerd vi segnaliamo che la Iron Studios ha annunciato l’apertura dei preordini per la statua della linea BDS Art Scale di Shiryu di Dragon, il Cavaliere del Drago dell’anime Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco.

La statua è scolpita in scala 1/10 e misura 24,2 cm di altezza x 17,2 cm di larghezza x 14 cm di profondità. È realizzata principalmente in Polystone e pesa 900 grammi.

Shiryu è raffigurato con indosso la prima Armatura di Bronzo dell’anime, in posa di attacco pronto a scagliare il suo iconico colpo segreto, il Rozan Shōryūha. La lunga chioma del Cavaliere è mossa dall’energia del suo Cosmo.

La statua è disponibile anche in versione Deluxe, che include la figura del Drago, realizzata in semitrasparenza, che si staglia tutto attorno alla base con tanto di effetti acquatici sino ad elevarsi sopra Shiryu. Questa versione misura 38,3 cm di altezza x 24,5 cm di larghezza x 26,5 cm di profondità e pesa 2 Kg.

La BDS Art Scale di Shiryu di Dragon è attualmente in preordine rispettivamente al prezzo di 174,79 € per l’edizione standard e di 413,99 € per la versione Deluxe con uscita fissata per il Q3 del 2024.

La statua è stata annunciata e mostrata per la prima volta in occasione del Comic-Con Experience 2023 di San Paolo in Brasile.

La statua è un must-have per tutti i fan di Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco. È un’opera d’arte dettagliata e realistica che cattura perfettamente l’essenza del personaggio.

I migliori libri di fantascienza da regalare a Natale (senza i classici)

L’inverno è arrivato e con esso anche il periodo natalizio, tempo di regali e di sorprese. Se stai cercando un regalo originale e adatto a un appassionato di fantascienza ecco una lista di 10 titoli che potrebbero fare al caso tuo.

Ecco una classifica di 10 libri di fantascienza degli ultimi anni, con una breve descrizione e il link per approfondire:

  • La trilogia della Terra Spaccata di N.K. Jemisin: una serie di tre libri che ha vinto tre volte consecutive il premio Hugo, un fatto unico nella storia della fantascienza. Ambientata in un mondo in cui le catastrofi geologiche sono frequenti e devastanti, racconta la storia di una donna che ha il potere di controllare la terra, ma che deve affrontare il pregiudizio, la persecuzione e una guerra che minaccia di distruggere tutto. Un libro che parla di ecologia, diversità, oppressione e resistenza.
  • La Trilogi di Rivelazione di Alastair Reynolds ci porta in un’epoca lontana in cui l’umanità ha raggiunto una velocità prossima a quella della luce, deve ora affrontare la minaccia degli Inibitori: una razza aliena inorganica che stermina popolazioni intelligenti una volta raggiunto un avanzato sviluppo tecnologico. Saremo testimoni della possibile estinzione dell’umanità da parte dell’universo?
  • La saga di Red Rising di Pierce Brown: una serie di sei libri che ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo, che segue le vicende di Darrow, un minatore che scopre di vivere in una società stratificata e ingiusta, in cui i colori determinano il rango e il destino delle persone. Deciso a ribellarsi, si infiltra tra i potenti e inizia una rivoluzione che coinvolgerà tutto il sistema solare. Un libro che mescola azione, avventura, politica e romance.
  • La saga di The Expanse di James S.A. Corey: una serie di nove libri che ha ispirato la popolare serie televisiva omonima, che narra le vicende di un gruppo di eroi che si ritrovano coinvolti in una cospirazione che mette a rischio la pace tra la Terra, Marte e la Cintura degli Asteroidi. Un libro che offre una visione realistica e avvincente del futuro dell’umanità nello spazio.
  • La saga di Remembrance of Earth’s Past di Liu Cixin: una serie di libri che parte dal capolavoro Il problema dei tre corpi che ha vinto il premio Hugo, il più prestigioso riconoscimento per la fantascienza. Ambientato in Cina, racconta la storia di un progetto segreto che stabilisce un contatto con una civiltà aliena, scatenando una serie di eventi che cambieranno il destino dell’umanità. Un libro che mescola storia, scienza, filosofia e suspense. La saga di Remembrance of Earth’s Past  esplora le conseguenze del primo contatto con gli alieni e le sfide che l’umanità deve affrontare per sopravvivere in un universo ostile. Un libro che propone scenari spettacolari e idee sorprendenti.
  • La saga di The Murderbot Diaries di Martha Wells: una serie di sei libri che racconta le avventure di Murderbot, un androide di sicurezza che ha hackerato il suo modulo di controllo e ha sviluppato una personalità propria. Murderbot vorrebbe solo guardare le sue serie preferite, ma si ritrova a dover proteggere gli umani da vari pericoli. Un libro che combina azione, umorismo e introspezione.
  • Y: The Last Man di Brian K. Vaughan e Pia Guerra: un fumetto post-apocalittico che racconta la storia di Yorick Brown, l’unico uomo rimasto in vita dopo che un misterioso evento ha ucciso tutti gli altri uomini sulla Terra.
  • La saga di The Culture di Iain M. Banks: una serie di dieci libri che descrive la Cultura, una società galattica post-scarcity in cui gli esseri umani e le intelligenze artificiali convivono in armonia. La Cultura si occupa di intervenire in altri mondi per promuovere i suoi valori di pace, libertà e progresso. Un libro che offre una visione utopica e critica della fantascienza.

Ovviamente, se proprio volete “tornare indietro nel tempo”, tra i grandi classici che non possono mancare nei vostri pensieri natalizi non può mancare la saga di The Foundation di Isaac Asimov: una serie di sette libri che racconta la storia della Fondazione, un’organizzazione che cerca di preservare la civiltà umana dopo il crollo dell’Impero Galattico. La Fondazione si basa sulla psicostoria, una scienza che predice il futuro basandosi sul comportamento delle masse. Un libro che propone una visione scientifica e epica della fantascienza.

Questi sono solo alcuni dei tanti titoli che potrebbero piacere a un appassionato di fantascienza. Scegliere il regalo giusto dipende ovviamente dai gusti personali della persona a cui si vuole fare il regalo, ma con un po’ di attenzione è possibile trovare il libro perfetto per sorprenderla.

Mercatino delle Streghe Christmas Edition 2023

Appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di magia e occulto: arriva a Roma la lunga edizione natalizia del Mercatino delle Streghe . Christmas Edition. Dal 8 al 10 dicembre 2023, presso la Città dell’Altra Economia – CAE, Ex-Mattatoio, in Largo Dino Frisullo, nel cuore della Roma storica, sarà possibile immergersi in un mondo incantato e scoprire oggetti incantati, tarocchi, amuleti, cristalli e molto altro ancora.

Le bancarelle del mercato, rigorosamente selezionate per garantire qualità e autenticità, offriranno una vasta gamma di prodotti che promettono di regalare un tocco di magia alla vita di chi li acquista. Ma il Mercatino delle Streghe non è solo uno spazio di vendita, è anche un luogo di conoscenza. Gli espositori esperti che saranno presenti saranno pronti a raccontare le storie dietro ogni oggetto e a rispondere a tutte le domande sul mondo dell’occulto. Inoltre, sarà possibile consultare esperti di tarocchi e cartomanzia per scoprire cosa il futuro ha in serbo per noi.

Questa edizione natalizia del Mercatino delle Streghe è l’occasione perfetta per trovare il regalo perfetto per Natale. Inoltre, fino al 17 dicembre, sarà possibile approfittare di sconti incredibili, con prezzi sottocosto su molti prodotti.

Il Mercatino delle Streghe è un progetto culturale promosso dall’Associazione Anima Verde, che da anni si impegna nella diffusione della cultura esoterica, folkloristica e spirituale a Roma. L’obiettivo del mercato è quello di offrire una vera e propria esperienza immersiva nel mondo della magia e delle streghe, permettendo a tutti di scoprire un universo affascinante e misterioso.

Non perdete l’occasione di vivere un’esperienza unica, alla ricerca di regali unici e magici, e di immergervi nel fantastico mondo delle streghe. Il Mercatino delle Streghe . Christmas Edition vi aspetta, con ingresso libero e gratuito, dalle 10 alle 19, dal 8 al 10 dicembre, presso la Città dell’Altra Economia, Ex-Mattatoio, in Largo Dino Frisullo. Non mancate!

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