That Christmas: prime immagini del film d’animazione Netflix scritto da Richard Curtis

Amanti dell’animazione e delle commedie natalizie, è tempo di prepararsi a un nuovo capolavoro che sta per arrivare sul grande schermo! “That Christmas”, il film d’animazione scritto da Richard Curtis, il genio dietro a successi come Love Actually e Notting Hill, si mostra per la prima volta con immagini mozzafiato che promettono di trasportare gli spettatori in un mondo incantevole e magico.

Il film, diretto da Simon Otto, vanta un cast stellare composto da voci d’eccezione come Brian Cox, Fiona Shaw, Jodie Whittaker e Bill Nighy. La storia, tratta dalla serie di libri per bambini di Curtis, ci condurrà in una incantevole città di mare dove il Natale prende una piega inaspettata e piena di magia. Per Simon Otto, dirigere “That Christmas” rappresenta la realizzazione di un sogno che coltivava fin da bambino, mentre per Richard Curtis questa esperienza rappresenta un’avventura straordinaria che va oltre ogni sua più sfrenata aspettativa.

Grazie a Netflix possiamo già dare uno sguardo alle prime immagini del film, che ci mostrano un mondo fantastico ricco di colori, personaggi affascinanti e un’atmosfera natalizia irresistibile che promette di emozionare e divertire grandi e piccini. “That Christmas” è atteso per il prossimo anno su Netflix e l’attesa è già iniziata. Preparatevi a immergervi in un Natale speciale fatto di risate, emozioni e tanta magia con questo nuovo capolavoro dell’animazione che colpirà il cuore di tutti.

Il Natale nel Mondo (e le sue tradizioni)

Il termine italiano “Natale” deriva dal latino cristiano Natāle(m) / natālem Christi (“giorno di nascita di Cristo”), a sua volta dal latino natālis, derivato da nātus (“nato”), participio perfetto del verbo nāsci (“nascere”). Il Natale, per i cristiani è la principale festa dell’anno, data simbolica della nascita di Gesù Cristo. Il periodo natalizio parte dalla vigilia, il 24 dicembre, fino all’Epifania, il 6 gennaio.  Questa festa deriva da una mescolanza e sovrapposizione di feste, confluite poi in una sola di matrice cristiana.   La prima traccia del Natale risale al Commentario su Daniele di Sant’ Ippolito di Roma, datato al 203-204, molti anni prima delle testimonianze di analoghe festività del “Sole Invicto“.

La tradizione cristiana ha basi comuni con quella popolare e contadina, dal momento che più o meno nello stesso periodo si celebravano una serie di ricorrenze e riti legati al mondo pagano. A Roma, la prima celebrazione del Natale avvenne nel 336 fino al 354, quando papa Liberio decise di fissare la data come nascita di Cristo, tale celebrazione era considerata come una celebrazione pagana dedicata al Sole. Dal 17 al 23 si festeggiavano i Saturnali in onore di Saturno, dio dell’agricoltura, durante i quali avvenivano scambi di doni e sontuosi banchetto. Venivano scambiati doni per augurare un periodo di pace e di prosperità. Successivamente, l’imperatore Aureliano sostituì i Saturnali con la festa del Sole, ovvero veniva festeggiato il giorno più breve dell’anno, il solstizio d’inverno. Altri riferimenti poco certi sulla festività del Natale risalgono al IV secolo. Originariamente, i Celti festeggiavano il solstizio d’inverno erroneamente, perché questo avviene il 21 e non il 25 dicembre. Nel nord Europa si celebrava invece la festa del raccolto. Il 25 dicembre non è la data reale della nascita di Gesù e non ci sono tracce di questa nei Vangeli. La Chiesa Orientale festeggiava la nascita di Cristo il 6 gennaio perché coincideva con l’originaria festa di Dioniso. Solo nel IV secolo d.C., quando il cristianesimo divenne religione ufficiale dell’Impero Romano, Papa Giulio I decise di far confluire le feste di origine popolare con la cristianità: nasce così il Natale come lo conosciamo. Molte delle tradizioni, come lo scambio dei doni, l’albero e il presepe, non sono di origine cristiana, ma pagana e solo in seguito hanno assunto questo carattere religioso, unendosi con altre feste di matrice cristiana come l’Epifania, che nasce originariamente come commemorazione del battesimo di Gesù. Il presepe, ad esempio è derivato da rappresentazioni medievali che la tradizione fa risalire a san Francesco d’Assisi. l significato religioso attuale è però diverso: poiché rappresenta la fine del periodo natalizio e simboleggia l’avvento dei Re Magi che portano doni a Gesù Cristo.

La festa commemora la nascita di Gesù, ma inaugura anche un periodo di cambiamento e di rinnovamento, caratteristiche che si adattano perfettamente alla religione cristiana. Nell’antichità, la festa inaugurava la fine dell’anno e l’avvento di un nuovo periodo, in cui ci sarebbe stata serenità e prosperità. Nel mondo cristiano non è il passaggio dall’anno vecchio al nuovo, ma la nascita di Cristo stesso che porta e inaugura un nuovo tempo, un periodo di pace. È comunque la festa più popolarmente sentita tra i cristiani; anche se in tempi più recenti ha assunto nella cultura occidentale sempre più un significato laico, con lo scambio di doni, legato alla famiglia e a figure del folclore religioso cristiano o pagano come Babbo Natale.  Sono strettamente legate alla festività la tradizione del presepe e dell’albero di Natale, entrambe di origine medioevale; la seconda più legata ai Paesi del Nord Europa.  Anche la tradizione di scambiarsi doni è molto antica, e presumibilmente è sempre di origine pagana. Nei paesi del Nord Europa era abitudine scambiarsi doni il giorno del Solstizio d’Inverno, come forma d’augurio per l’inizio della stagione invernale.

Il Natale nella tradizione cristiana e in altre culture del mondo

Nella tradizione cristiana, come detto precedentemente celebra la nascita di Gesù. Il racconto è pervenuto attraverso i vangeli secondo Luca e Matteo, che narrano l’annuncio dell’angelo Gabriele, la deposizione nella mangiatoia, l’adorazione dei pastori, la visita dei magi. Alcuni aspetti devozionali (la grotta, il bue e l’asino, i nomi dei Magi) risalgono invece a tradizioni successive e a racconti presenti in vangeli apocrifi. Il significato cristiano della festa risiede nella celebrazione della presenza di Dio. Con la nascita di Gesù, Dio per i cristiani non è più infatti un Dio distante ma è un Dio che si rivela ed entra nel mondo per rimanervi fino alla fine dei tempi.  Nel corso dell’ultimo secolo, con il progressivo secolarizzarsi dell’Occidente, e in particolar modo dell’Europa Settentrionale, il Natale ha continuato a rappresentare un giorno di festa anche per i non cristiani, assumendo significati diversi da quello religioso. In questo ambito, il Natale è generalmente vissuto come festa legata alla famiglia, alla solidarietà, allo scambio di regali e alla figura di Santa Claus ( Babbo Natale ). Al tempo stesso la festa con connotazioni di tipo secolare-culturale, ha conosciuto una crescente diffusione in molte aree del mondo, estendendosi anche in Paesi dove i cristiani sono piccole minoranze, come in India, Pakistan, Cina, Giappone…

L’albero di Natale:

L’albero di Natale è un abete addobbato con piccoli oggetti colorati; palle, luci, festoni, piccoli regali impacchettati e altro. Le origini vengono in genere fatte risalire al mondo tedesco nel XVI secolo, sulla base di preesistenti tradizioni cristiane e pagane. Verso il secolo XI si diffuse nell’Europa del Nord l’uso di allestire rappresentazioni (sacre) che riproponevano episodi tratti dalla Bibbia. Nel periodo d’Avvento, una rappresentazione molto richiesta era legata al brano della Genesi sulla creazione. Per simboleggiare l’albero «della conoscenza del bene e del male» del giardino dell’Eden si ricorreva, data la regione (Nord Europa) e la stagione, a un abete sul quale si appendevano dei frutti. Da quell’antica tradizione si giunse via via all’albero di Natale dei giorni nostri, di cui si ha una prima documentazione certa risalente al 1512 in Alsazia.

                                               

La cucina tradizionale

La cena di Natale è tradizionalmente una parte importante della celebrazione delle festività e il cibo che viene servito varia da paese a paese. Alcune regioni hanno pasti speciali per la vigilia di Natale, come la Sicilia, dove vengono serviti 12 tipi di pesce. Nel Regno Unito un pasto natalizio include tacchino, sugo, patate, verdure, a volte pane e sidro. Si preparano anche dolci particolari, come il Christmas pudding, le Mince pie, la Christmas cake (o torta di Natale), il panettone, il pandoro, il tronchetto di Natale, il panforte, il torrone e il ceppo di Natale. Il pasto natalizio tradizionale dell’Europa centrale è la carpa fritta.

 

Santa Claus (Babbo Natale)

Santa Claus è un personaggio presente in molte culture della tradizione natalizia della civiltà occidentale, oltre che in Giappone e in altre parti dell’Asia orientale. Distribuisce regali ai bambini, di solito la notte della vigilia di Natale e viene rappresentato come un uomo anziano vestito con giacca, pantaloni e cappello rossi con bordi di pelo bianco. Un ruolo importante nella definizione della sua figura ebbe la poesia A Visit from Saint Nicholas, pubblicata nel 1823 e attribuita allo scrittore newyorchese Clement Clarke Moore, nella quale Babbo Natale venne proposto ai lettori con le fattezze che oggi conosciamo.  Tutte le versioni del Babbo Natale moderno, chiamato Santa Claus nei paesi anglofoni, derivano dallo stesso personaggio storico: san Nicola, vescovo di Myra (oggi Demre, città situata nell’odierna Turchia), di cui si racconta che ritrovò e riportò in vita tre fanciulli, rapiti ed uccisi da un oste, e che per questo era considerato il Protettore dei bimbi. L’appellativo Santa Claus deriva da Sinterklaas, nome olandese di san Nicola.  San Nicola è considerato il proprio patrono da parte di marinai, mercanti, arcieri, bambini, prostitute, farmacisti, avvocati, detenuti. È il santo patrono delle città di Bari, Lecco, Amsterdam e della Russia.

Prima della conversione al cristianesimo, il folclore dei popoli germanici, incluso quello inglese, narrava che il dio Odino (Wodan) ogni anno tenesse una battuta di caccia nel periodo del solstizio invernale (Yule), accompagnato dagli altri dei e dai guerrieri caduti. La tradizione voleva che i bambini lasciassero i propri stivali nei pressi del caminetto, riempiendoli di carote, paglia o zucchero per sfamare il cavallo volante del dio. In cambio, Odino avrebbe sostituito il cibo con regali o dolciumi. Questa pratica è sopravvissuta in Belgio e Paesi Bassi anche in epoca cristiana, associata alla figura di san Nicola.  I bambini, ancor oggi, appendono al caminetto le loro scarpe piene di paglia in una notte d’inverno, perché vengano riempite di dolci e regali da san Nicola che, a differenza di Babbo Natale, in quei luoghi si improvvisa ancora a cavallo. Anche nell’aspetto, quello di vecchio barbuto dall’aria misteriosa, Odino era simile a san Nicola (anche se il dio era privo di un occhio).

Il Babbo Natale moderno riunisce le rappresentazioni attuali del portatore di doni, di ispirazione religiosa o popolare, con un personaggio britannico preesistente. Quest’ultimo risale almeno al XVII secolo, e ne sono rimaste delle illustrazioni d’epoca in cui è rappresentato come un signore barbuto e corpulento, vestito di un mantello verde lungo e ornato di pelliccia. Rappresentava lo spirito della bontà del Natale, e si trova nel Canto di Natale di Charles Dickens sotto il nome di Spirito del Natale presente.

Secondo alcuni il vestito rosso di Babbo Natale sarebbe opera della Coca-Cola: originariamente infatti, tale vestito era verde, sarebbe divenuto rosso solo dopo che, negli anni ’30, l’azienda utilizzò Babbo Natale per la sua pubblicità natalizia, e lo vestì in bianco e rosso. Questa teoria non è però da ritenersi corretta, siccome  la Coca-Cola non fu la prima ad usare la figura moderna di Babbo Natale nelle sue pubblicità, ma venne preceduta in questo dalla White Rock Beverages, per la vendita di acqua minerale nel 1915 e per la vendita di ginger ale nel 1923. Ancor prima di queste pubblicità, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo la figura di Babbo Natale apparve vestita di rosso e bianco in alcune copertine del periodico umoristico statunitense Puck  nonché nelle illustrazioni di raccolte di canzoni natalizie. Possiamo inoltre trovare un Babbo Natale vestito di rosso in una cartolina russa dello stesso periodo.

L’abitudine di scrivere una lettera a Babbo Natale è una tradizione natalizia che risale a molto tempo fa. Le lettere contengono una lista dei giocattoli desiderati e la dichiarazione di essere stati buoni.  In molti paesi, le poste accettano le lettere che i bambini scrivono a Babbo Natale; in alcuni casi le risposte vengono fornite dagli stessi impiegati postali o da volontari. In Canada, ad esempio, è stato predisposto un apposito codice postale per le lettere indirizzate a Babbo Natale: H0H 0H0  (in riferimento all’espressione “ho ho ho!” di Babbo Natale) e dal 1982 sono oltre 13.000 gli impiegati delle poste canadesi che si sono offerti volontari per rispondere alle lettere. In altri casi sono associazioni di volontariato per l’infanzia a rispondere alle lettere che vengono dalle zone più povere o dagli ospedali pediatrici, per rendere felici anche questi bambini con dei doni.

Fonti:

  • natale.it/origine-del-natale
  • it.wikipedia.org/wiki/Natale#
  • Giovanni Filoramo, Cristianesimo, Mondadori Electa, 2007, ISBN 88-370-4886-6.
  • Gary Forsythe, The Non-Christian Origin of Christmas, in Time in Roman Religion: One Thousand Years of Religious History, Routledge, 2012, ISBN 0-415-52217-X.
  • Giorgio Fedalto, Storia e metastoria del cristianesimo, Verona, Mazziana, 2006, ISBN 88-85073-76-X.
  • it.wikipedia.org/wiki/Babbo_Natale
  • Martyne Perrot, Etnologia del Natale. Una festa paradossale, traduzione di Guido Lagomarsino, Milano, Elèuthera, 2001, ISBN 88-85060-56-0.
  • Nicola Lagioia, Babbo Natale. Dove si racconta come la Coca-Cola ha plasmato il nostro immaginario, Roma, Fazi, 2005, ISBN 88-8112-693-1.
  • Arnaud D’Apremont, La vera storia di Babbo Natale, traduzione di Silvia Angrisani, Torino, L’Età dell’Acquario, 2005, ISBN 88-7136-224-1.

Le antiche tradizioni romane della Vigilia di Natale

Il primo atto della Vigilia di Natale era costituito dal “Cottio”, l’asta del pesce che si teneva dal XII secolo fino agli inizi dell’Ottocento, al Portico d’Ottavia, nei pressi della chiesa di Sant’Angelo in Pescheria, dove venivano acquistate le materie prime del Cenone a base di pesce, un cenone di magro, come imponeva la tradizione, per adempiere al precetto dell’astinenza e non incorrere nella miscredenza.

La vendita all’ingrosso del pesce (il “cottio”, dal latino medioevale “coctigium”) iniziava nelle primissime ore del mattino e si svolgeva in forma di asta secondo modalità tradizionali. Per le contrattazioni venivano usati termini in gergo comprensibili solo ai “cottiatori” e agli acquirenti: venditori al minuto, gestori di trattorie, cuochi di nobili famiglie romane. Il tutto finiva per comporre una sorta di “spettacolo”, basti pensare che il mercato era frequentato non solo dai popolani, ma anche dai rappresentanti dell’alta società, che vi si recavano in abito da sera, dopo aver partecipato a feste nei palazzi.

La cena della vigilia era infatti considerata uno dei più importanti eventi culinari dell’anno. Iniziava con antipasto di olive, anguille, pescetti marinati e brodo di pesce; seguiva la pastasciutta al sugo di tonno, quindi il baccalà in umido con pinoli e zibibbo, accompagnato da broccoli e mele renette fritti in pastella. Dopo la cena erano di rigore la tombola ed il “sermone”, la poesiola natalizia recitata dai bambini davanti al presepe. Seguiva la messa di mezzanotte e particolarmente solenne era quella che si svolgeva nella basilica di Santa Maria Maggiore.

Dopo l’unità d’Italia fu deciso di spostare il mercato del pesce dal Portico d’Ottavia a piazza San Teodoro: il pesce veniva portato in città attraverso porta San Paolo e porta Portese e la nuova ubicazione del mercato consentiva di evitare che la merce dovesse attraversare la città. , Il nuovo mercato era dotato di botteghe per la vendita, di pulpiti per i banditori, di una strada per il passaggio dei carri e di illuminazione notturna, oltre che di un sistema di innaffiamento che contribuiva non poco, rispetto al passato, a migliorare le condizioni igienico sanitarie.

Il “Cottio” si svolse a San Teodoro fino al 1927, quando fu trasferito ai mercati generali sulla via Ostiense: nella notte tra il 23 ed il 24, intorno alla mezzanotte si aprivano i cancelli dei mercati generali: anche i privati cittadini avevano facoltà di accedere al mercato dove si potevano gustare, a titolo assolutamente gratuito, “cartocciate” di pesce fritto (pesciolini, pescioloni, magari non di qualità estremamente pregiata ma … pur sempre pesce fresco), offerte dai grossisti. Si veniva a creare una suggestiva atmosfera divenuta poi, in epoca più recente, una “moda d’élite, che tra l’altro permetteva anche un certo risparmio rispetto alla spesa nelle normali pescherie cittadine. , Questa tradizione, purtroppo, è andata perduta. E’ finita così, come a volte finiscono tutte le cose belle, simpatiche, piacevoli, quando sono stati chiusi i vecchi mercati generali, trasferiti nella nuova e più idonea sede a Guidonia.

di Annarita Sanna

Spot natalizi John Lewis: le storie che toccano le corde del cuore

Gli spot natalizi di John Lewis sono una tradizione che dura da oltre un decennio. Ogni anno, il rivenditore britannico di articoli per la casa e l’elettronica lancia uno spot che cattura l’attenzione del pubblico e genera un’enorme quantità di discussioni sui social media.

Snapper: The Perfect Tree | John Lewis & Partners | Christmas Ad 2023

Storia

Il primo spot natalizio di John Lewis è stato trasmesso nel 2007. Si trattava di un cortometraggio animato intitolato “The Journey”, che raccontava la storia di un elefante che viaggiava per tutto il mondo per trovare un regalo per la sua amata. Lo spot è stato un successo immediato e ha vinto numerosi premi, tra cui il British Animation Award per il miglior cortometraggio.

Da allora, John Lewis ha continuato a produrre spot natalizi di alta qualità che hanno ricevuto il plauso della critica e del pubblico. Alcuni degli spot più memorabili del rivenditore includono “The Long Wait”, “The Bear and the Hare”, e “The Boy and the Piano”.

Significato

Gli spot natalizi di John Lewis sono più di semplici pubblicità. Sono storie che toccano le corde del cuore e trasmettono messaggi positivi. Spesso parlano di amore, speranza, e solidarietà.

Gli spot sono anche importanti per la reputazione di John Lewis. Il rivenditore è noto per i suoi prodotti di alta qualità e per la sua attenzione al cliente. Gli spot natalizi contribuiscono a rafforzare questa reputazione e a rendere John Lewis un marchio sinonimo di Natale.

Impatto

Gli spot natalizi di John Lewis hanno un impatto significativo sulla cultura popolare. Vengono citati e discussi sui social media, e spesso diventano dei meme.

Gli spot sono anche importanti per l’industria della pubblicità. Sono spesso citati come esempi di come si può creare una pubblicità efficace che sia anche coinvolgente e significativa.

Conclusione

Gli spot natalizi di John Lewis sono un’importante parte della cultura natalizia britannica. Sono storie che toccano le corde del cuore e trasmettono messaggi positivi. Gli spot sono anche importanti per la reputazione di John Lewis e per l’industria della pubblicità.

Magic Christmas: nasce un progetto natalizio che unisce il Regno di Babbo Natale e MagicLand

C’è una grande novità nel mondo natalizio: il Regno di Babbo Natale di Vetralla e il parco divertimenti MagicLand di Valmontone si sono uniti per creare “Magic Christmas”. Questo progetto natalizio si protrarrà per i prossimi 5 anni e promette di portare un’esperienza magica sia per i grandi che per i bambini.

L’annuncio è stato fatto in una calda giornata di ottobre, quando il Natale sembra ancora lontano ma l’aria è già impregnata di magia. Il Regno di Babbo Natale, che da anni si impegna a diffondere la magia del Natale, si avventurerà oltre i confini di Vetralla per la prima volta e si unirà a MagicLand.

Durante una conferenza stampa, Giorgio Onorato Aquilani, fondatore del Regno di Babbo Natale, ha spiegato che l’obiettivo di questa collaborazione è portare la filosofia e l’atmosfera unica del Regno in nuove e complementari esperienze. Sia i fan del Regno che i visitatori di MagicLand avranno l’opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e sorprendente.

Il progetto prevede un percorso all’interno di un castello, dove verrà allestito un bosco e dove gli ospiti potranno incontrare gli elfi e gli altri personaggi del Regno, per poi arrivare a Babbo Natale che avrà un dono speciale per tutti. “Magic Christmas sarà un’esperienza unica”, ha affermato Aquilani.

Guido Zucchi, CEO di MagicLand, si è detto onorato di poter riportare il Natale a MagicLand e di collaborare con una delle realtà più importanti nel panorama natalizio. Inoltre, è stato annunciato che i prezzi dei biglietti verranno rivisti per rendere l’esperienza accessibile a tutte le famiglie.

Magic Christmas aprirà le sue porte dal 18 novembre al 7 gennaio 2024. Durante questo periodo, i visitatori potranno immergersi nelle atmosfere incantate delle festività natalizie grazie ai percorsi, agli spettacoli, alle attrazioni, ai mercatini e agli incontri con i personaggi del Regno di Babbo Natale.

Magic Christmas promette di regalare un’esperienza natalizia indimenticabile e di portare il Natale nel cuore dei visitatori di MagicLand per i prossimi 5 anni. Non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riservano queste intense collaborazioni e di vivere la magia del Natale in un modo totalmente nuovo!

Ghostbusters Xmas Day

Incontro con i fan di Ghostbusters per gli auguri di Natale! Sabato 19 dicembre 2015 dalle 16 alle 20 e domenica 20 dicembre 2015 dalle 10 alle 20 presso il centro commerciale Domus di Roma si svolgeranno una serie di attività d’intrattenimento per adulti e bambini con foto e GBSelfie! L’evento è totalmente gratuito.  Lo scopo dell’evento è per dare gli auguri di Buon Natale da parte del Gruppo Ufficiale Ghostbusters Italia in collaborazione con Alessandro Scarnecchia fotografo e organizzatore dell’evento.

Ghostbusters Italia nasce nel 2006 grazie a Piero Castiglia che realizza sul network Forumfree il primo fan club italiano. Il  fans club è senza scopo di lucro e ha il compito di coinvolgere tutti i fans di Ghostbusters in Italia. In questi anni è cresciuto in modo esponenziale, infatti è il fans club su Ghostbusters più numeroso e organizzato in Europa.

Se siete pronti a diventare dei veri Ghostbusters e volete seguire e condividere con questo team la vostra passione collegatevi a www.gbitalia.it e iscrivevi gratuitamente sul forum, potete anche seguiteci sui nostri canali Facebook, Youtube Twitter, sempre aggiornati con le ultime notizie provenienti dal “mondo Ghostbusters”.

I nuovi addobbi a tema Star Wars!


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Dicembre, mese che porta subito alla mente la neve, i regali, l’albero, il Natale e… l’uscita del nuovo film di Star Wars! A pochi giorni dalla prima del nuovo episodio diretto da Abrams la Numskull, azienda che si occupa di gadgetistica prettamente geek e nerd, ha deciso di creare dei nuovi gadget dedicati all’uscita de “Il risveglio della Forza”, e quale oggetto migliore di palline natalizie a tema? Le palline sono disponibili in quattro confezioni speciali, ognuna con sei palline di latta resistente all’interno. Sicuramente chi le acquisterà passerà un natale decisamente… Stellare!

Inviato da Anselmo

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