Star Wars Celebration 2025: i biglietti in vendita dal 2 maggio

Tra poco più di un anno, nel 2025, si terrà in Giappone la Star Wars Celebration presso il Makuhari Messe International Convention Complex di Chiba, una città di quasi un milione di abitanti che è anche la capitale della prefettura omonima. La città si trova a sud-est di Tokyo, facendo parte della Grande Area di Tokyo, ed è la stessa location che ha ospitato la prima Celebration nipponica nel lontano 2008.  Recentementeè stata rivelata la key art ufficiale della Star Wars Celebration Japan, realizzata nello stile tradizionale giapponese della pittura ad inchiostro noto come sumi-e. Darth Vader è il protagonista, con delle pennellate che si estendono fino agli alberi di ciliegio in fiore, agli X-wing e ai TIE fighter. Il Monte Fuji e il Sole Nascente completano l’immagine, bilanciando in maniera armoniosa la composizione.

Star Wars Celebration Japan Teaser

La Star Wars Celebration è un evento di grande importanza per i fan del franchise di Star Wars. Si tiene di solito ogni anno in diverse località del mondo e presenta una serie di annunci sui progetti futuri legati a Guerre Stellari, panel di discussione con attori, produttori e sceneggiatori, proiezioni, mostre, cosplay e vendita di merchandise. L’evento ha preso il via nel 1999, quando la Lucasfilm ha organizzato la prima Star Wars Celebration a Denver, in Colorado, per celebrare l’uscita imminente di Star Wars: Episodio I – La Minaccia Fantasma.

La Celebration Europea del 2023 si è svolta a Londra, presso l’ExCeL Exhibition Centre, e ha celebrato l’uscita delle serie televisive Disney+ Ahsoka, The Acolyte e Skeleton Crew, insieme alla seconda stagione di Star Wars: Visions e alla terza stagione di The Bad Batch, oltre al videogioco Jedi: Survivor. Inoltre, è stato promosso il film Indiana Jones e il Quadrante del Destino e sono stati annunciati tre nuovi film di Guerre Stellari. L’evento ha anche celebrato il 40º anniversario de Il Ritorno dello Jedi.

Dal sito ufficiale di Star Wars giungono ora gli aggiornamenti sulla prossima Celebration in Giappone. La vendita dei biglietti partirà il 2 maggio alle 16:00 PST / 19:00 EST e il 3 maggio alle 8:00 JST. Coloro che nell’edizione del 2023 hanno acquistato un Jedi Master VIP ticket avranno un giorno di prelazione.

La saga di Wing Commander

Tanto tempo fa… mentre tutti i giocatori appasionati di simulatori di volo bellici erano “persi” nella galassia lontana lontana di X-Wing e Tie Fighter, un’altra saga sci-fi si apprestava a minare le fondamenta dell’impero videoludico di George Lucas. Wing Commander è una leggendaria serie di videogiochi sviluppata dalla Origin Systems che, in effetti rappresentaa un’ottima sintesi narrativa tra Star Wars (condividendo con Guerre Stellari proprio l’attore protagonista) e Star Trek. La trama è ambientata in un lontano futuro nel quale l’umanità ha conquistato lo spazio e si trova a confrontarsi con altre specie senzienti: in particolare i Kilrathi, razza aliena simile a dei grossi felini antropomorfi che strizzano l’occhio e la pelliccia ai Klingon

La serie principale è composta da 5 titoli (più alcune espansioni), numerosi spin-off (come Wing Commander Academy) e una serie parallela, Wing Commander: Privateer, che introduce elementi gestionali alla Elite.

Wing Commander (DOS) - Intro & First Mission (Enyo 1)

Wing Commander

Il primo episodio della serie, Wing Commander, è uscito nel 1990 inizialmente per MS-DOS, e in seguito convertito per diverse altre piattaforme. Ambientato nell’anno 2654, in Wing Commander si vestono i panni di un giovane pilota spaziale che inizia una carriera militare sulla nave-madre Tiger’s Claw. Grazie ai suoi eroici sforzi, la confederazione umana riuscirà a distruggere il quartier generale dei Kilrathi, alieni ostili che sono in guerra con la razza umana. Il gioco è caratterizzato da una innovativa struttura di missioni ad albero, dove l’andamento delle varie missioni influenza l’andamento della trama e della guerra.. Il gioco è stato affiancato da due espansioni commerciali, pubblicate dalla stessa Origin: Wing Commander: The Secret Missions e Wing Commander: The Secret Missions 2: Crusade, che continuano la trama originale e aggiungono nuove navi e nuovi piloti.

Wing Commander II: Vengeance of the Kilrathi (PC/DOS) Missions 1-8, 1991, Origin Systems MT-32

Wing Commander II: Vengeance of the Kilrathi

Il secondo episodio della serie, uscito nel 1991, ha migliorato molti aspetti del suo predecessore, come la grafica e la giocabilità. La trama si concentra sulla vendetta dei Kilrathi contro l’umanità, dopo la sconfitta subita nel primo episodio.

Wing Commander 3: Heart of the Tiger | Movie - WIP-v1 | HD 60fps | English | remastered with AI

Wing Commander III: Heart of the Tiger

Il terzo episodio della serie, uscito nel 1994, è stato il primo a utilizzare attori professionisti per le scene di intermezzo. Il gioco è stato un grande successo commerciale e ha ricevuto recensioni molto positive.

Wing Commander 4: The Price of Freedom (Game movie, no commentary)

Wing Commander IV: The Price of Freedom

Il quarto episodio della serie, uscito nel 1996, ha continuato la tradizione di utilizzare attori professionisti per le scene di intermezzo. Il gioco ha ricevuto recensioni positive dalla critica, ma non ha avuto lo stesso successo commerciale dei suoi predecessori.

Wing Commander 5: Prophecy (Game movie, no commentary)

Wing Commander: Prophecy

L’ultimo episodio della serie principale, uscito nel 1997, ha ricevuto recensioni positive dalla critica, ma non ha avuto lo stesso successo commerciale dei suoi predecessori. Il gioco è stato sviluppato da un team diverso rispetto ai primi quattro episodi.

Una serie che sembra un film!

La serie è diventata nota sia per la notevole resa del motore grafico utilizzato per implementare i combattimenti nello spazio, sia per la cura delle scene di intermezzo, di taglio cinematografico: tutti gli episodi sono infatti dotati di filmati dove spesso compaiono attori professionisti come John Rhys-Davies, Mark Hamill, Ginger Lynn e Malcolm McDowell, a esclusione dei primi due capitoli dove sono realizzati con una tecnica simile a quella dei cartoni animati.

Wing Commander: Kilrathi Saga Intro

Kilrathi

I Kilrathi sono una razza di alieni simili a grossi felini antropomorfi, originari del pianeta Kilrah. Sono noti per essere una razza guerriera e imperialista, che ha combattuto numerose guerre contro altre specie senzienti, tra cui gli umani della Confederazione Terrestre . I Kilrathi si riferiscono a se stessi come i “Primogeniti” o i “Figli di Kilrah” . I Kilrathi sono fisicamente bipedi e hanno una folta criniera leonina. Hanno anche delle caratteristiche distintive che li distinguono in base al clan di appartenenza. I Kilrathi sono dotati di artigli retrattili affilati come rasoi, che utilizzano in combattimento e sono in grado di recidere la colonna vertebrale di un essere umano.

Christopher Blair punches General Taggart in Wing Commander 3

Christopher ‘Maverick’ Blair

Christopher ‘Maverick’ Blair è il protagonista della serie di videogiochi Wing Commander. Blair è il pilota più decorato della storia della Confederazione, l’11° asso più grande del conflitto Kilrathi, detentore del record di tutti i tempi per le uccisioni di Kilrathi e universalmente acclamato come il “Salvatore della Confederazione”. Blair è nato su un mondo coloniale remoto da genitori contadini e ha iniziato a volare come pilota di caccia per la Confederazione spaziale dopo essersi diplomato all’Accademia delle Forze Spaziali. Christopher ‘Maverick’ Blair è stato interpretato dal leggendario Mark Hamill in Wing Commander 3: Heart of the Tiger, Wing Commander 4: The Price of Freedom e Wing Commander: Prophecy

Un vero franchise

La serie di libri di Wing Commander è composta da dieci romanzi, scritti da vari autori, che raccontano le vicende dei personaggi della serie di videogiochi. Inoltre è stato prodotto nel 1999 un omonimo film di fantascienza diretto da Chris Robert. Il film è ambientato un mese prima rispetto all’inizio del videogioco Wing Commander e racconta della guerra interstellare tra la confederazione terrestre e i Kilrathi. Il film ha ricevuto recensioni negative dalla critica e dal pubblico, con un punteggio del 10% su Rotten Tomatoes, per la sua trama poco originale, gli effetti speciali scadenti e le prestazioni degli attori.

Gli ultimi ragazzi sulla Terra

“Gli ultimi ragazzi sulla Terra” è una straordinaria serie animata che catapultai telespettatori in un mondo post-apocalittico infestato da mostri e zombie. Basata sui romanzi di Max Brallier, questa serie è una miscela perfetta di umorismo, azione e fantascienza che cattura l’attenzione degli spettatori con la sua trama coinvolgente. È stato un enorme successo sin dal suo debutto su Netflix il 17 settembre 2019 con un episodio lungo 66 minuti, adattato dal primo libro della serie.

Organizziamo una festa DA FINE DEL MONDO! | Gli ultimi ragazzi sulla terra | Netflix Futures

Dopo il successo del primo lungometraggio (che corrisponde al primo liro di Brallier), la seconda stagione è stata rilasciata il 17 aprile 2020, composta da 10 episodi che corrispondono al secondo libro della serie. E non si è fermata qui! Una terza stagione, basata sul terzo libro, è stata distribuita dal 16 ottobre 2020, conquistando ancora di più i cuori degli spettatori. Per sorprendere ancora di più il pubblico, un episodio speciale interattivo è stato distribuito il 6 aprile 2021, dando agli spettatori la possibilità di prendere parte alle scelte dei protagonisti attraverso il telecomando.

Scappiamooooo 😧 Gli ultimi ragazzi sulla terra: Felice Apocalisse | Netflix Futures

Il cast vocale originale della serie è composto da alcuni nomi famosi come Mark Hamill, Rosario Dawson, Catherine O’Hara, Keith David, Bruce Campbell, Garland Whitt, Montse Hernandez e Charles Demers, con Nick Wolfhard voce del protagonista Jack Sullivan. Questo incredibile cast di doppiatori dà vita ai personaggi e li rende ancora più affascinanti e coinvolgenti.

Oltre alla serie animata, è stato tratto un videogioco intitolato “Gli ultimi ragazzi sulla Terra e il bastone del destino. Il gioco porta i ragazzi a scoprire un artefatto magico con il potere di cambiare il destino del mondo: il bastone del destino, un’arma che può controllare i mostri. Per ottenerlo, dovranno superare prove e ostacoli avvincenti, tra cui una strega malvagia, un drago sputafuoco e un esercito di zombie.

Una delle cose che rende questa serie unica è il suo tono ironico e scanzonato che riesce a rendere divertenti anche le situazioni più pericolose e drammatiche. I personaggi sono ben sviluppati e simpatici, ognuno con le proprie caratteristiche uniche e il suo modo di affrontare l’apocalisse. Le animazioni sono vivaci e colorate, con un design originale e variegato per i mostri. La colonna sonora è perfettamente sincronizzata con il ritmo della storia e presenta brani rock e pop che accompagnano scene d’azione e di commedia.

“Gli ultimi ragazzi sulla Terra” è una serie animata che può essere apprezzata da tutti gli amanti delle storie avventurose, fantastiche e divertenti. È adatta a un pubblico di tutte le età, ma sicuramente i ragazzi si sentiranno particolarmente affini ai protagonisti e alle loro sfide. Non sorprende che la serie abbia ricevuto recensioni positive sia da parte della critica che del pubblico. Non perdetevela su Netflix!

Star Wars Episodio V: L’Impero colpisce ancora… in 8 punti

 – LUKE : Senti, sono sicuro che è squisito, ma perché non posso vedere subito Yoda?
– YODA : Pazienza. Per il Jedi anche c’è ora di mangiare. Mangia. Mangia. È caldo! Roba buona è! Roba buona!
– LUKE : Quanto è lontano Yoda? Ci vorrà molto per arrivarci?
– YODA : Non lontano! Yoda non lontano! Pazienza, presto sarai tu con lui. Radici… io cucino. Perché diventare poi Jedi, eh?
– LUKE : Soprattutto per via di mio padre, credo.
– YODA : Aaah, padre. Potente Jedi era lui. Un potente Jedi.
– LUKE : Ah, andiamo! Cosa ne sai di mio padre? Non sai nemmeno chi sono io. Non so neppure che ci faccio qui, sto perdendo tempo!
Il Maestro Jedi Yoda cambia tono della voce e postura.
– YODA : Ah io non posso istruirlo, il ragazzo non ha pazienza.
– BEN: Imparerà la pazienza.
– YODA : Molta rabbia in lui. Come suo padre.
– BEN : Ero diverso io quando tu mi insegnasti?
– YODA : Lui non è pronto.
– LUKE : Yoda? Io… io sono pronto, Ben! Io posso essere un Jedi, Ben digli che sono pronto…
– YODA : Pronto sei tu?! Che sai tu di pronto? Per 800 anni ho istruito io Jedi, e il mio giudizio darò io su chi istruito deve essere. Un Jedi deve avere profondissimo impegno, serissima mente. Questo qui, per lungo tempo ho osservato. Durante tutta la sua vita lui guardato lontano…al futuro! All’orizzonte! Mai la sua mente su dove lui era! Pf, su ciò che faceva! Pf, avventura, pf, emozioni, pf, un Jedi queste cose non ambisce. Tu sei avventato.
– BEN : Lo ero anch’io, se ricordi.
– YODA : È troppo vecchio! Si, troppo vecchio per iniziare l’istruzione.
– LUKE : Ma ho già imparato molto!
– YODA : Finirà lui ciò che comincia?
– LUKE : Non tradirò la tua fiducia. Io non ho paura.
– YODA : Tu l’avrai. Tu … l’avrai.

1) Inutile girarci intorno : questo è il miglior episodio di tutta la Trilogia Originale e di tutta la Saga di Star Wars in generale. Ideato bene, scritto meglio, girato con uno sforzo, una passione e una dedizione paragonabili solo al primo capitolo, L’Impero Colpisce Ancora non è soltanto un degno seguito di Guerre Stellari, ma un bel film nella sua totalità. Dopo l’inaspettato e incredibile successo nel 1977 di Star Wars, Lucas potè finalmente proseguire con quella che era la sua idea fin dall’inizio e continuare con la sua epopea fantastica. Consapevole del fatto che il secondo capitolo della saga avrebbe dovuto superare il primo in termini di qualità in modo da poter assicurare l’uscita del terzo, e dovendo gestire la nascita di una compagnia ( la Lucasfilm Ltd), la realizzazione della sua nuova casa/studio personale ( lo Skywalker Ranch ) e tutta la parte legata alla produzione e al mantenimento dei diritti, decise di affidare la regia a qualcun altro. Dopo alcune considerazioni la scelta cadde su uno dei suoi maestri di regia i tempi dell’università, il regista Irvin Kershner, il quale non aveva mai diretto un film di tale budget e portata, ma secondo George Lucas la persona giusta per curare la struttura del film, il rapporto dei personaggi e l’evoluzione di questi ultimi, mantenendo inalterato il mood che aveva contraddistinto il primo capitolo. Fu così che con un budget stimato tra i diciotto e i venticinque milioni di dollari il 5 Marzo del 1979 iniziano le riprese che svolgendosi su ben sessantaquattro set, tra mille peripezie, ritardi di produzione e ulteriori ampliamenti di budget, terminarono il 24 settembre dello stesso anno. Sulla scia del successo del primo film e con un aspettativa incredibile a livello mondiale, il 21 Maggio 1980 L’Impero Colpisce Ancora esce in 126 sale americane per la prima volta con il numero che contraddistingue la serialità decisa da George Lucas, ovvero Episodio V. Il film all’esordio superò gli incassi di Episodio IV, ma non riuscì ad eguagliarli nella totalità e all’inizio ebbe un accoglienza non troppo positiva da parte della critica, che lo considerò “ troppo diverso nei toni rispetto al primo capitolo “. Nonostante questo fu l’ennesimo record di incassi, vinse ben due premi Oscar e oltre ad essere sempre più apprezzato con il passare degli anni, nel 2010 venne scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America in quanto film culturalmente, storicamente ed esteticamente significativo.

2) Per la rubrica “ Non tutti sanno che “ :
– Luke Fantasma dell’Opera : In origine, era prevista una scena con Luke che indossava una sorta di maschera che gli copriva metà faccia, dopo lo scontro col Wampa, e serviva per aiutarlo nella guarigione. Immagine poi rimossa, ma si trova in rete.
– Altri momenti Hot tra Luke e Leia : In origine Lucas aveva previsto per questo capitolo altre scene di effusioni tra Luke e Leia è una sorta di triangolo amoroso tra Luke – Leia – Han. Ovviamente la contesa della Principessa tra i due era dovuta dal fatto che in origine per Lucas la sorella di Luke fosse un altra e non Leia. Quando decise di modificare la storia e di rendere lei l’altra Skywalker, questo filone e le relative scene, lasciando solo quella ironica che tutti conosciamo*
– Incidente stradale di Mark Hamill : In molti avranno notato che l’attore ha dei lineamenti diversi tra Episodio IV ed Episodio V e questo è dovuto da un incidente stradale che Hamill ha avuto sulla sua auto poco prima della fine delle riprese di Episodio IV e che ha compromesso naso e zigomi. L’attore si è sottoposto a diversi interventi di chirurgia estetica.
– Imperatore scimmia : ne L’Impero Colpisce Ancora per la prima volta in un ologramma comprare il volto dell’Imperatore. Nella versione attuale vediamo la versione che tutti conosciamo interpretata dall’attore Ian McDiarmid, ma nella versione originale del 1980 fu interpretato dall’attrice Marjorie Eaton, doppiata dall’attore Clive Revill ( per risultare dalla voce un uomo ) e con l’aggiunta in post produzione degli occhi di uno scimpanzé per incrementare l’immagine “aliena e inquietante “ del personaggio.
– Accoglienza critica al film : Ad oggi considerato da molti il miglior capitolo di Star Wars di sempre ( sottoscritto incluso ), alla sua uscita il film fu criticato per “ essersi allontanato troppo dallo stile del primo film “ . Ed eravamo solo al secondo capitolo … meditate gente, meditate.
– Irvin Kershner prima non accetta poi si : Quando George Lucas invitò a pranzo il regista ( nonché suo ex insegnante ai tempi dell’Università ) Irvin Kershner per proporgli di girare Il secondo capitolo di Star Wars inizialmente Keshner rifiutò, facendo presente che la responsabilità sarebbe stata troppo alta e che sarebbe stato impossibile equiparare il successo del primo film, che al tempo fu qualcosa di mai visto prima. Fortunatamente quando Kershner informò il suo agente della richiesta di Lucas, questo gli disse “ Sei matto ? Fallo !! “
A distanza di quarantuno anni : grazie agente di Kershner .
– Luke, Obi Wan ha ucciso tuo padre : La segretezza sulla vera trama di Episodio V e sulla natura del legame tra Luke e Darth Vader era fondamentale per George Lucas, tanto che inizialmente il copione originale era tenuto sotto chiave e soltanto tre persone sapevano che Vader era il padre di Luke, ovvero Lucas, l’aiuto alla sceneggiatura Lawrence Kasdan e Irvin Kershner.
Solo alla fine, pochi minuti prima di girare la scena fu detto anche a Mark Hamill ( per enfatizzare l’impatto emotivo ) e successivamente a James Earl Jones che avrebbe doppiato in post produzione la celebre frase “ No, io sono tuo padre “.
Fatta eccezione per queste cinque persone, tutti, Davide Prowse incluso che interpretava Darth Vader, erano all’oscuro di questo colpo di scena, fu creata una pagina fasulla da far recitare facendo credere che il filone narrativo fosse tutt’altro e la frase originale recitata da Prowse in quella iconica scena fu “ No, Obi-Wan ha ucciso tuo padre “.
Solo alla prima del film, e con grande stupore, tutti appresero la vera idea di George Lucas.
3) 1979. CALIFORNIA. NICASIO. CANTIERE SKYWALKER RANCH
– George Lucas guardando il suo cane : “ Indiana, che ti avevo detto ? 3700 ettari per scorrazzare felice alla modica cifra di cento milioni di dollari. Tranquillo pago io. E per il tuo bagnetto cara la mia montagna pelosa pensavo di fare un lago artificiale laggiù, sotto quella collina : lo chiamerò Ewok Lake. Perché mi guardi con quell’espressione perplessa ? Non sai cosa è un Ewok ? Nemmeno io, ma mi suona bene. “
4) “ Tu hai dei numeri . Non molti veramente, però ne hai. “
Quanta intesa c’è tra Han e Leia in questo episodio, quanta intesa. ❤️
5) Ma dell’urletto in falsetto che lancia C3-PO quando è accanto a Leia su Hoth mentre sono sotto attacco, ne vogliamo parlare ?! 😂😂😂
6) Dopo Episodio IV, questo rimane il secondo miglior prologo delle saga :

Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana …
Sono tempi duri per la Ribellione. Nonostante la Morte Nera sia stata distrutta, le truppe Imperiali hanno stanato le forze Ribelli dalle loro basi nascoste e le hanno inseguite attraverso la galassia.
Dopo essere sfuggito alla temibile flotta stellare dell’Impero, un gruppo di combattenti per la libertà guidato da Luke Skywalker ha stabilito una nuova base segreta sul lontano mondo di ghiaccio del pianeta Hoth.
Il malvagio lord Dart Fener, ossessionato dall’idea di trovare il giovane Skywalker, ha inviato migliaia di sonde fino ai più lontani confini dello spazio …

7) PRO E CONTRO DI QUESTO EPISODIO:
PRO EPISODIO :
– Personaggio di Yoda
– Personaggio di Boba Fett
– Personaggio di Lando Calrissian
– I tuantuan
– Il wampa
– Gli AT-AT
– Gli Snowspeeder
– La battaglia di Hoth
– Il pianeta di Degobah
– La storia d’amore tra Han e Leia
– Il percorso dell’eroe di Luke
– Il prologo
– La regia di Irvin Kershner
– Le musiche di John Williams
– La straordinaria immaginazione di George Lucas
CONTRO EPISODIO
– Non pervenuti

8 ) Questo non è un film a se stante, questo è il secondo capitolo di Guerre Stellari. Rivedendo questo film, per la ennesima volta, realizzo adesso che Leia ribacia Luke sulla bocca sul finale quando lo cura ( minuto 1:56:19 su Disney + ) … 😳😳😳

Lo Star Wars Day secondo Disney+

In occasione dello Star Wars Day, il prossimo 4 maggio, Disney+ renderà omaggio ai fan di Star Wars di tutto il mondo con nuovi contenuti originali, che andranno ad aggiungersi all’ampio catalogo di film e programmi dedicati a Star Wars disponibili sulla piattaforma. Nato come evento spontaneo creato dai fan, lo Star Wars Day è diventato con gli anni una vera e propria celebrazione della saga. Quest’anno, i fan potranno assistere all’attesissima conclusione di Star Wars: The Clone Wars, insieme alla premiere mondiale della nuova docu-serie in 8 episodi Disney Gallery: Star Wars: The Mandalorian.

Disney Gallery: Star Wars: The Mandalorian
Premiere – Lunedì 4 maggio
In Disney Gallery: Star Wars: The Mandalorian, il produttore esecutivo Jon Favreau invita il cast e la troupe a condividere uno sguardo inedito sulla realizzazione della serie che è diventata in breve tempo un fenomeno della cultura pop, dopo la sua uscita a novembre negli Stati Uniti e dallo scorso marzo anche in Italia. Disney Gallery: Star Wars: The Mandalorian è una serie documentario in 8 episodi che svela i retroscena di The Mandalorian e farà il suo debutto nel giorno in cui i fan di tutto il mondo celebrano l’intera galassia di Star Wars. Ogni capitolo esplora un diverso aspetto della prima serie televisiva live action ambientata nella galassia di Star Wars, attraverso interviste, scene inedite e tavole rotonde presentate da Jon Favreau. “Disney Gallery: Star Wars: The Mandalorian è un’opportunità per i fan della serie di dare un’occhiata dall’interno e riuscire a vedere con una diversa prospettiva, e magari comprendere meglio, come è stato realizzato The Mandalorian, conoscendo alcune delle persone piene di talento che hanno contribuito alla realizzazione della prima stagione” – afferma Favreau. “Realizzare la serie è stata un’esperienza fantastica e non vediamo l’ora di poterla condividere con il pubblico”.  I temi trattati in questa stagione includono il processo di realizzazione, l’eredità della saga di Star Wars di George Lucas, come il cast ha dato vita ai personaggi, la tecnologia all’avanguardia utilizzata nella serie, il talento artistico dietro ai modelli, agli effetti e alle creature, oltre alle influenze creative, all’iconica colonna sonora e ai collegamenti con i personaggi di Star Wars e con le scenografie dell’intera galassia. Disney Gallery: Star Wars: The Mandalorian debutterà tre giorni dopo la conclusione della prima stagione di The Mandalorian in Italia, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Austria e Svizzera. I nuovi episodi di Disney Gallery: Star Wars: The Mandalorian saranno disponibili ogni venerdì su Disney+.

Star Wars: The Clone Wars | Final TV Spot | Disney+

Star Wars: The Clone Wars
Finale di Serie – Lunedì 4 maggio
Dopo sette stagioni, uno dei capitoli della saga di Star Wars maggiormente acclamati dalla critica, Star Wars: The Clone Wars si concluderà in un giorno speciale, il prossimo 4 maggio, offrendo ai fan di tutto il mondo l’opportunità di vedere insieme il finale di serie durante lo Star Wars Day. Star Wars: The Clone Wars, la serie premiata con un Emmy Award, è stata creata da George Lucas e Lucasfilm Animation, Dave Filoni (The Mandalorian) è il produttore esecutivo/supervisore alla regia. Con un’animazione computerizzata ambiziosa e all’avanguardia, personaggi classici, un’azione sorprendente e l’eterna battaglia tra bene e male, Star Wars: The Clone Wars amplia la storia di Star Wars con nuovissime avventure ambientate in una galassia lontana, lontana.
L’attesissima conclusione della serie acclamata dalla critica esplora gli eventi che hanno preceduto Star Wars: La Vendetta dei Sith.

Il capitolo finale della saga degli Skywalker, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, arriverà su Disney+ con due mesi di anticipo rispetto a quanto previsto in onore del 4 maggio (May the Fourth), riconosciuto dai fan di tutto il mondo come lo Star Wars Day. Per la prima volta in assoluto, i fan potranno vedere in streaming la saga completa degli Skywalker, tutta in un unico posto.

Iniziata nel 1977 con il rivoluzionario film di George Lucas Star Wars: Una Nuova Speranza, la saga in nove episodi è disponibile all’interno della vasta collezione Disney+ di film e serie dedicati a Star Wars, inclusi The MandalorianStar Wars: The Clone Wars e Rogue One: A Star Wars Story. Lucasfilm e il regista J.J. Abrams hanno unito le forze ancora una volta per realizzare Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente capitolo finale della saga degli Skywalker, portando l’eroica battaglia per ristabilire la pace e la libertà nella galassia a una clamorosa ed epica conclusione.

In occasione dello Star Wars Day, Disney+ renderà omaggio all’arte di Star Wars con l’aggiunta delle concept art originali sul servizio: si tratta del primo aggiornamento grafico per la piattaforma di streaming che dà vita alla natura immersiva delle pagine dedicate ai singoli brand della piattaforma. «L’architettura unica, incentrata sul brand, di Disney+ ci dà l’opportunità di essere creativi nel modo in cui presentiamo e coinvolgiamo i fan sui contenuti» – ha dichiarato Michael Paull, President of Disney Streaming Services – «In occasione delle celebrazioni del 4 maggio (May the Fourth), abbiamo collaborato con i team di Lucasfilm per rendere omaggio all’arte di Star Wars e per portare in vita la loro visione su Disney+, mostrando le incredibili concept art degli oltre quattro decenni dell’amata saga».

Da venerdì 1° maggio, gli artwork nella parte superiore della schermata iniziale di Disney+ saranno arricchiti da concept art di Star Wars realizzate dal leggendario Ralph McQuarrie nel 1975, che raffigura i droidi nel deserto. Per la prima volta, i fan potranno accedere alla pagina dedicata al brand direttamente dall’artwork. Una volta immersi nella pagina dedicata al brand di Star Wars, i fan troveranno un adattamento dei personaggi raffigurati nel murale commemorativo realizzato da Jason Palmer e altri celebri artisti in occasione della Star Wars Celebration 2019.

L’aggiunta di concept art prosegue anche il 4 maggio (May the Fourth): le locandine di ogni film e serie verranno sostituite con le concept art originali. Da Star Wars: Una Nuova Speranza a The Mandalorian, le nuove immagini saranno disponibili per i seguenti titoli:

• Saga degli Skywalker
o Episodio IV – Una Nuova Speranza (1977)
o Episodio V – L’Impero Colpisce Ancora (1980)
o Episodio VI – Il Ritorno dello Jedi (1983)
o Episodio I – La Minaccia Fantasma (1999)
o Episodio II – L’Attacco dei Cloni (2002)
o Episodio III – La Vendetta dei Sith (2005)
o Episodio VII – Il Risveglio della Forza (2015)
o Episodio VIII – Gli Ultimi Jedi (2017)
• Rogue One: A Star Wars Story
• Solo: A Star Wars Story
• The Mandalorian
• Star Wars: The Clone Wars (serie)
• Star Wars: Rebels
• Star Wars: Resistance

Su Disney+ i fan potranno celebrare lo Star Wars Day attingendo ad un ampio catalogo di film e programmi dedicati a Star Wars. Lunedì 4 maggio arriveranno sulla piattaforma streaming la premiere della docuserie di 8 episodi Disney Gallery: The Mandalorian e il finale della pluripremiata serie animata Star Wars: The Clone Wars. A questi contenuti originali si unirà Star Wars: L’Ascesa di Skywalker che completerà la saga degli Skywalker presente su Disney+, per la prima volta tutta in un unico posto. La line-up del 4 maggio sarà anticipata dall’episodio finale della prima stagione di The Mandalorian, disponibile sulla piattaforma da oggi, venerdì 1° maggio, in Italia, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Austria e Svizzera.

 

Infine, gli utenti di Disney+ avranno a disposizione 7 nuovi avatar per personalizzare i propri profili. I nuovi avatar sono tutti ispirati a Star Wars e includono i seguenti personaggi:

  • Darth Maul
  • Jabba the Hutt
  • Bo Katan
  • D-O
  • Capitano Rex
  • Porg
  • Clone Trooper della 332esima compagnia

L’arrivo degli inediti avatar si aggiunge alla speciale personalizzazione della piattaforma iniziata lo scorso venerdì 1° maggio. Gli artwork nella parte superiore della schermata iniziale di Disney+ si sono arricchiti con la concept art di Star Wars realizzata dal leggendario Ralph McQuarrie nel 1975, che raffigura i droidi nel deserto. Una volta immersi nella pagina dedicata al brand di Star Wars, i fan possono inoltre trovare un adattamento dei personaggi raffigurati nel murale commemorativo realizzato da Jason Palmer e altri celebri artisti in occasione della Star Wars Celebration 2019. L’aggiunta di concept art si concluderà il 4 maggio (May the Fourth): le locandine di ogni film e serie verranno sostituite con le concept art originali per tutti i titoli dell’universo Star Wars.

Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker

Iniziata nel 1977 con il rivoluzionario film di George Lucas Star Wars: Una Nuova SperanzaLucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è scritta da Chris Terrio & J.J. Abrams da un soggetto di Derek Connolly & Colin Trevorrow e J.J. Abrams & Chris Terrio, basato sui personaggi creati da George Lucas. Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran e Billy Dee Williams.

“Star Wars: L’Ascesa di Skywalker”, nonostante l’entusiasmo iniziale, ha diviso la critica e il pubblico. Nel terzo film della nuova trilogia, diretto da J.J. Abrams, assistiamo alla conclusione dell’epopea di Luke Skywalker e della battaglia tra la Resistenza e il Primo Ordine.

Il ritorno dell’Imperatore Palpatine, che sembrava morto nel sesto episodio, è stato uno degli elementi più discussi del film. Alcuni hanno apprezzato il ritorno dell’iconico villain, che ha regalato una buona dose di suspense e azione, mentre altri lo hanno trovato forzato e poco credibile.

Il film si apre con Kylo Ren, il leader del Primo Ordine, alla ricerca dell’Imperatore Palpatine, cercando di scoprire se è ancora vivo o se ha trovato un modo per tornare in vita. Intanto, la Resistenza si sta preparando per un ultimo scontro con il nemico, cercando di trovare il modo di sconfiggerlo una volta per tutte.

Gli avvenimenti si susseguono a ritmo serrato, con scene di azione mozzafiato intervallate da momenti più intensi e riflessivi. Rey, la protagonista della nuova trilogia, è ancora alle prese con il suo passato e la sua identità, cercando di trovare risposte ai suoi dubbi e di scoprire il suo vero scopo.

Visivamente il film è grandioso, con effetti speciali spettacolari e una colonna sonora intensa e coinvolgente. I fan della saga potranno godere dell’aspetto nostalgico e dei riferimenti ai precedenti episodi, ma al tempo stesso l’opera di JJ Abrams cerca di presentare alcuni elementi nuovi e originali.

In generale, “Star Wars: L’Ascesa di Skywalker” fa il suo dovere di conclusione della trilogia e della saga in generale, ma non riesce a essere all’altezza delle aspettative di tutti i fan. Il film è apparso come una scelta di sicurezza, con un po’ di tutto, ma senza alcun vero rischio o innovazione. In ogni caso, resta comunque un’esperienza coinvolgente, che tiene incollati alla poltrona dal primo all’ultimo minuto.

Mark Hamill non vuol tornare nei panni di Luke

Nonostante il successo di Star Wars e dei suoi personaggi, come ad esempio Luke Skywalker, oggi Mark Hamill rivela che non ha più molto interesse a una eventuale partecipazione a nuovi film della saga, anche se come fantasma della forza. Questo accade in particolare dopo la scomparsa di Carrie Fisher come vediamo dalle sue parole.

 Non ho messo necessariamente in conto [una mia partecipazione a] Episodio IX, ho avuto l’impressione che la mia storia sia conclusa. Cos’altro potrei fare? E sapete, è anche il momento di distaccarsi emotivamente [da Star Wars]. Mi ha lasciato di stucco la morte di Han Solo. Significa che non lavorerò più con Harrison Ford. Gia allora pensai che avevamo perso un membro della banda. Poi, conoscendo il destino di Luke, mi sono detto “Ok, ecco un altro passaggio”, quando ancora pensavo che magari avrei potuto fare ritorno come un fantasma della Forza. Poi però, fuori dal set, abbiamo perso Carrie. A quel punto mi sono detto “basta così”. [La morte di Carrie Fisher] ha davvero inibito la mia capacità di divertirmi nel lavorare a Star Wars. Quindi – in riferimento alla domanda se io possa fare ritorno o meno – il punto è che tutto sommato non mi importa più molto. Han Solo è morto, Luke è morto, non possiamo rimettere insieme quel team, le cose stanno così. Tuttavia, piuttosto che stare qui a soffrire del fatto che Carrie non sia più con noi, preferisco essere grato per il tempo che ci è stato concesso insieme a lei.

Mark Hamill parla di Star Wars

Intervistato da Entertainment Tonight, Mark Hamill è tornato a parlare di Star Wars, in particolare dell’ultimo film della saga e del prossimo spin-off, dedicato al giovane Han Solo. Gli Ultimi Jedi ha diviso i pareri di molti fan, sotto molti punti di vista, da Leia volante, alla vicenda di Luke Skywalker, tutto ciò ha portato a molte speculazioni sugli eventi futuri. Il nono Episodio, sarà nuovamente diretto da J.J. Abrams, già regista de Il Risveglio della Forza.

Hamill ha sottolineato come Star Wars gli sembri l’unico franchise sul quale, specialmente sui social, si leggono molte speculazioni su che si spererebbe di vedere, insomma quello che si vuole vedere, perché già progettato nelle menti del pubblico, ma anche su ciò che “si teme” di vedere, minacciando di smettere di seguire la saga in caso di eventi non graditi.

Questo è quanto dichiarato da Hamill: “Questo è l’unico franchise per il quale, se vai su Twitter, trovi gente che dice “Se succederà questo e questo, io ho chiuso con questi film!”. Quindi adesso stanno ricominciando a speculare su ciò che non vogliono vedere. La cosa mi sorprende sempre, ma non si può comunque accontentare sempre tutti. Devi provare a raccontare la storia migliore che riesci a narrare. Quindi sì, rimango sorpreso da queste cose ma è anche vero che non a tutti piacciono i broccoli, c’è chi ama di più le carote. La vita, in sostanza, funziona così.
E in merito a Solo: A Star Wars Story, Hamill ha dichiarato di aver già visto il trailer e di attendere l’arrivo del film con trepidazione.”

What Mark Hamill Thinks Of 'Solo: A Star Wars Story' (Exclusive)

A ogni modo bisogna fare un lieve rimprovero a Mark perché fu proprio lui a dichiarare che quello non era il suo Luke o meglio: “Questo Luke Skywalker è quello voluto da Rian Johnson ed è diverso da quello che conoscevo io”, perché, giustamente i Jedi non si arrendono come invece sembra aver fatto Luke. “Il mio Luke non avrebbe mai detto certe cose – ha spiegato Hamill in un’intervista caricata su YouTube – Questa non è più la versione di Star Wars di George Lucas, è quella della nuova generazione, quindi mi sono comportato quasi come se Luke fosse un altro personaggio. Forse è Jake Skywalker, non il mio Luke Skywalker. In ogni caso dovevo fare quello che Rian Johnson voleva facessi perché utile alla storia”.

Anche se poi Il 26 dicembre, Hamill ha postato le sue pubbliche scuse e soprattutto il chiarimento delle sue parole precedenti su Twitter:

 

“Rimpiango di avere dato voce ai miei dubbi e insicurezze in pubblico. Le differenze creative sono elementi comuni di ogni progetto, ma di solito rimangono private. Tutto ciò che volevo era fare un buon film. Ho avuto molto più di questo, Rian Johnson ha fatto uno dei film più grandi di tutti i tempi!” Insomma, se Luke fosse stato un altro Jedi benevolente che allenava dei nuovi giovani Padawan, sarebbe sembrato qualcosa di già visto.

Star Wars: Episodio VIII – Gli Ultimi Jedi

Dopo la morte di Han Solo, la principessa Leia continua a comandare la lotta della Resistenza contro l’Impero e la giovane Rey vola sull’isola ove Luke Skywalker si è rifugiato in totale isolamento. Nel frattempo Kylo Ren – Ben Solo mostra i suoi sentimenti contraddittori verso la Forza Oscura e quella Buona verso le quali è incoraggiato rispettivamente dal grande imperatore e dal proprio DNA, quello appunto di Leia e di Han Solo. Sul fronte dei ribelli, infine, Finn e Rose Tico (nuovo personaggio) vanno alla ricerca di “apricodici” nell’attesa di uno scontro finale ove tutti i personaggi si incontreranno in uno scenario esplosivamente epico.

Star Wars: Gli ultimi Jedi (Star Wars: The Last Jedi), noto anche come Star WarsEpisodio VIII – Gli ultimi Jedi, è uscito nelle sale solo il 15 dicembre 2017, siretto e diretto da Rian Johnson, il film è prodotto da Kathleen Kennedy e Ram Bergman, mentre J.J. Abrams, Jason McGatlin e Tom Karnowski sono i produttori esecutivi.

In Star Wars: Gli Ultimi Jedi,il pubblico ha potuto ritrovare sul grande schermo Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis.  A questi si aggiunge il premio Oscar Benicio Del Toro, la candidata all’Academy Award Laura Dern e la talentuosa Kelly Marie Tran.La squadra creativa include alcuni dei più grandi talenti dell’industria cinematografica, tra cui Steve Yedlin (Direttore della fotografia), Bob Ducsay (Montatore), Rick Heinrichs (Scenografo), Peter Swords King (Hair e Make-Up Designer) e Mary Vernieu (Direttore del casting negli Stati Uniti). Inoltre, Pippa Anderson (Co-produttrice, vicepresidentessa della post-produzione), Neal Scanlan (Supervisore creativo delle creature e dei droidi), Michael Kaplan (Costume designer), Jamie Wilkinson (Responsabile degli oggetti di scena), Chris Corbould (Supervisore degli effetti speciali), Rob Inch (Stunt coordinator), Ben Morris (Supervisore degli effetti visivi) e Nina Gold (Direttrice del casting nel Regno Unito) torneranno a far parte del team.

The Last Jedi è un film che rappresenta totalmente ed anche in modo superbo quello che è il modo di fare cinema di oggi: in poche parole si tratta di un’opera al passo con i tempi che corrono, veloce e spettacolare negli effetti speciali ed allo stesso tempo superficiale e a tratti eccessiva, nonché troppo comica. Si tratta del capitolo della Saga che più di tutti si discosta dalla Trilogia Originale e lo fa in modo sfacciato, come a dire “Ho comprato la Lucasfilm ed ora faccio come voglio io!” Ci sta, è apprezzabile, ma quando ci si scontra con dei mostri sacri forse l’esagerazione non è la via giusta.

In generale è un film piacevole sotto molti punti di vista e che, seppur lungo (dura più di due ore e mezza), riesce a catturare l’attenzione e a tenere lo spettatore incollato alla sedia fino all’ultima scena.

L’ottavo capitolo si collega al settimo in un modo nuovo per la Saga: ossia si riparte lì dove avevamo lasciato i protagonisti, con Rey che finalmente riesce a trovare Luke. Dopo un opening crawl più soddisfacente di Episodio VII e le classiche inquadrature delle navicelle nello spazio, The Last Jedi FINALMENTE ci mostra Luke Skywalker. Per due anni tutti ci siamo chiesti quali sarebbero state le sue prime parole: che cosa dirà Luke? Avrà sentito arrivare Rey? Quale sarà la sua reazione alla vista della spada laser di suo padre? Noi non vi daremo le risposte, ma anzi vi daremo un consiglio: se pensate di ritrovare il Luke di Ep. VI, scordatevelo!

Rian Johnson mette in scena qualcosa di nuovo e decisamente meno profondo rispetto a ciò che siamo abituati: con la sfrontatezza di chi vuole tagliare con la tradizione e la freschezza propria di un produzione moderna, il regista porta sul grande schermo un eroe decaduto, oscuro, che ha perso la speranza e l’obiettivo della sua esistenza. Il risultato, almeno per noi, è deludente sia per le aspettative che inesorabilmente tutti noi avevamo (ricordiamo che l’ultima volta che abbiamo visto Luke Skywalker in azione sul grande scherzo era il lontano 1983) sia per la nuova strada che si è voluto far intraprendere al concetto di Forza.

La filosofia che ci ha accompagnato per tutta la vita ha oggi un nuovo sapore, probabilmente più fresco ma allo stesso tempo privo di magia, quella stessa che con quel “La Forza sarà con te, sempre..” pronunciato da un magistrale Obi-Wan Kenobi, ci ha fatto innamorare della Saga. The Last Jedi fa totalmente a pezzi il mito e con lui un’intera generazione di Jedi e Sith.

Se Il Risveglio della Forza era stato criticato perché troppo simile a Guerre Stellari e privo di un certo coraggio da parte del suo regista, questo nuovo capitolo si piazza al polo opposto: sfacciato, eccessivo e a tratti sconveniente, Gli Ultimi Jedi sembra voler prendersi gioco del fandom, ridicolizzando tutto ciò che per i veri appassionati è sacro ed intoccabile. Ci verrebbe quasi da riprendere le parole di Han Solo “I Jedi, i Sith.. è tutto vero!” Sì, è vero fino a quando non si va a vedere Ep. VIII. Incidendo una bella X sopra l’intera Trilogia Originale e, secondo noi, anche sull’Universo di Star Wars, The Last Jedi si eleva con superbia imponendo allo spettatore di andare oltre, di voltare pagina, di lasciare il passato alle spalle e guardare senza speranza al futuro.

Potrebbe sembrare un manifesto per le nuove generazioni e forse è proprio di questo che si tratta. Spieghiamoci meglio. In questa recensione non punteremo il dito verso la Disney o verso la Lucasfilm, sia chiaro. Nessuno più di noi apprezza il lavoro che dagli anni ’30 questa compagnia sta portando avanti, accompagnandoci mano nella mano lungo il percorso della nostra vita: classici d’animazione, saghe cinematografiche, merchandising e comics fanno della Disney una delle più grandi e migliori case di produzione della storia.

Se The Last Jedi è un film che non risulta in linea con i precedenti ma soprattutto con ciò che il fandom(quello vero, conservatore, quello che ancora si emoziona e piange davanti ai film della Saga) vuole vedere, non è un problema della Disney. O meglio, non è una questione legata ai mezzi, ai registi o agli sceneggiatori della Disney. Si tratta di scelte, ed in questo caso, di scelte ben precise ed ovvie. I nuovi capitoli della Saga nascono per le nuove generazioni, per far continuare il mito e, perché no, per vendere merchandising (cosa che si è sempre fatta, fin dagli anni ’80 essendo Lucas l’inventore del cosiddettomerchandising).

Il problema di fondo è che nel cercare di proporre qualcosa di nuovo, di giovane e fresco, si è perso di vista l’insieme di cose che hanno reso grande la Saga: il tempo, il silenzio, il percorso, la saggezza, l’amicizia, l’amore… la famiglia. I nuovi capitoli sono svuotati dei valori principali, dei capisaldi senza i quali nel lontano 1977 Guerre Stellari non sarebbe diventato ciò che è oggi. E non vogliamo parlare di blockbuster, vogliamo parlare di una Saga che è in grado di emozionare, di unire le persone di tutto il mondo, di farle sognare: la storia di un percorso, della lotta tra bene e male, di rabbia, gioia, perdono.. di redenzione.

Ep. VII ed VIII non sono brutti film ma mancano di emozione ed è per questo che un vero fan non può immedesimarsi in essi: non bastano le battaglie, non bastano gli effetti speciali e non basta sguainare una spada per fare un film di Star Wars. Ci vuole saggezza e maestria nello scegliere i tempi, i dialoghi, le musiche ed in generale la storia.

I nuovi capitoli hanno fallito e continueranno a fallire perché non sono in grado di dare al pubblico qualcuno o qualcosa nei quali immedesimarsi. Non c’è la speranza della Ribellione, l’oppressione dell’Impero, non c’è il percorso dell’eroe e, infine, non c’è l’amore.

In generale perciò si può affermare che a mancare è proprio la storia che, ancora una volta, risulta essere stata cambiata in corsa tra un episodio e l’altro. Vi ricordate il primo trailer de Il Risveglio della Forza e le parole dette da un Luke che poi non abbiamo visto?

La Forza scorre potente nella mia famiglia. In mio padre, in mia sorella, in me. E anche tu hai questi poteri.

Una frase esplicita che ci ha suggerito quello che stavamo aspettando: il ritorno di Luke, del maestro, dell’eroe, dell’ultimo Jedi. Poi sappiamo che le cose sono andate diversamente ma questo ci fa capire che non esiste una linea nella trama e che anzi si tratta di prodotti lanciati sul mercato per cercare di arrivare ad un pubblico sempre più ampio. Quello che il fandom ha aspettato per lungo tempo non è arrivato e non crediamo arriverà mai a questo punto.

Lasciando da parte la filosofia per un attimo, torniamo a parlare concretamente del film. Gli effetti speciali sono eccezionali e le scene di battaglia nello spazio sono in linea con i film precedenti (anche se comunque meno avvincenti), il montaggio è davvero notevole e la fotografia in alcuni punti superba. Purtroppo il film non si scrolla di dosso una comicità scadente e inutile ai fini della storia: ancora una volta le battutine fanno da padrone e rovinano l’essenza di un film che in realtà risulta essere più cupo dei precedenti.

La caratterizzazione dei personaggi è pressoché assente così come una ricerca stilistica in termini di linguaggio e di movimenti. I protagonisti sono buttati qua e là senza un motivo valido giusto per creare confusione e cercare di dare alla trama un minimo di spina dorsale. Solo Rey e Kylo Ren sono maturati e più profondi ma questo non basta per non rendere molte dello loro scene ridicole e forzate. Le seconde file sono ricche di nuovi personaggi, alcuni inutili ed alcuni lasciati ai margini della storia perché già inutili in Ep. VI.

Ancora una volta TLJ manca di colonna sonora nei momenti critici: non si tratta di un problema legato al grande John Williams, bensì di scelte. E su un film che vuole rompere con il passato, ci sta anche la musica non ricopra più il ruolo principale che aveva prima.

In poche parole Gli Ultimi Jedi è un film nuovo che non aggiunge niente di nuovo alla Saga e men che meno alla storia (forse più confusa di prima). Un film che agli appassionati farà perdere qualche anno di vita ma che a tutti gli altri piacerà ed anche parecchio.

In finale, vogliamo aggiungere anche un piccola nota riguardante molti dei commenti che abbiamo letto in giro, ossia “Star Wars ha fatto bene a cambiare, si è evoluto, guarda ad una nuova generazione”. Non scherziamo amici, si tratta della Saga più famosa del cinema, con il fandom più grande a livello planetario, unisce molteplici generazioni sotto un’unica grande bandiera, un faro nella notte per grandi e piccini… Non ha bisogno di essere sorpassata. Se la Disney vuole puntare ad un pubblico giovane sfornando film con trame imbarazzanti, non vuol dire che gli adulti di domani devono per forza crescere con questa nuova trilogia.

No! The Last Jedi non è un film per i bambini di oggi, è solamente un film per i tempi di oggi. E vi spieghiamo il perché. Ad oggi ci sono bimbi/e che vanno dai 4 ai 12 anni che già sono appassionati della Saga e della Trilogia Originale e si vestono da Vader e da Principessa Leia: ebbene si, personaggi di 40 anni fa, personaggi che ancora oggi riescono ad appassionare nonostante siano cambiati i tempi. Secondo noi non c’è bisogno di strizzare l’occhio ad un pubblico che fino ad oggi non si è appassionato solo per vantarsi di arrivare lì dove non si era riusciti in passato, perché si tratta di un target che anche solo leggendo la scritta Star Wars non andrà a vedere il film. Star Wars è nato 40 anni fa e chi si appassiona oggi non può prescindere dalla Trilogia Originale e dai prequel.

Chi non ti ha voluto nel corso di questi 40 anni, non ti vorrà nemmeno ora, ma soprattutto non ti merita. Il fandom, così come i film, è sacro e va rispettato anche se ancora attaccato a “vecchie religioni”: non è necessario per forza stravolgere, cancellare, massacrare o stuprare tutto ciò che ci ha emozionato in quella galassia lontana lontana. Le nuove generazioni, se propense a questa grande Saga, la ameranno già dalla prima visione di Star Wars Una Nuova Speranza.

Durante le fasi di produzione del film, a proposito del proprio personaggio Luke Skywalker,  Mark Hamill, è stato protagonista di uno scambio di critiche verso la sceneggiatura scritta da Rian Johnson. In un articolo di Vanity Fair dedicato a Star Wars, egli avrebbe dichiarato

“… sono sostanzialmente contrario a praticamente tutto quello che Rian Johnson deciso per il mio personaggio” “Detto questo, dopo aver tirato fuori dal petto quello che sentivo, il mio lavoro era quello di prendere quello che Johnson aveva creato e fare del mio meglio per realizzare quello che ha in mente”. Questa analisi molto negativa è stata però corretta dallo stesso attore sul red carpet dei Tony Awards con una dichiarazione molto chiara e “politicamente corretta”: “Non ho ancora visto tutto il nuovo Star Wars, solo dei pezzi per le varie sessioni di doppiaggio … Rian Johnson è un filmmaker straordinario … Ho avuto un po’ di problemi… perché tutti hanno citato solo la parte in cui dicevo di non trovarmi in accordo con Rian circa le sue scelte per il personaggio di Luke Skywalker. La questione è che sono rimasto sorpreso da come lui ha “letto”Luke. E mi ci è voluto un po’ per abituarmi al suo modo di pensare…”

 

Il regista Rian Johnson, in un’intervista con Collider, ha descritto le sue fonti di ispirazione, in particolare citando tre film che sono stati per lui molto importanti per scrivere e girare le scene del nuovo episodio della saga creata da George Lucas.

Uno dei tre film citati nell’intervista è Caccia al ladro (To Catch a Thief), un film del 1955 diretto da Alfred Hitchcock. La storia narra del riscatto del protagonista Cary Grant dopo aver passato la vita come ladro di preziosi: in particolare in una scena l’attore ferma un suo “ex collega” cercando di spiegargli l’importanza di vivere in maniera socialmente accettabile. Ovviamente è diretto il confronto con il personaggio di Finn che deve ancora dimostrare di aver abbandonato per sempre il suo retaggio da soldato d’assalto del Primo Ordine: per farlo si metterà alla caccia di un super villain interpretato da Benicio del Toro.

Cielo di fuoco (Twelve O’Clock High) è un film con Gregory Peck del 1949 diretto da Henry King, basato su un romanzo di Beirne Lay Jr. e Sy Bartlett. Una pellicola che aveva già influenzato il maestro George Lucas per le scene di combattimento aereo di Star Wars: Una Nuova Speranza, in particolare per la missione finale suicida che accomuna i due film. A quanto pare il Generale Leia Organa invierà Poe Dameron e il vice ammiraglio Holdo ad abbattere un gigantesco Star Destroyer, probabilmente quello in cui risiede il Leader Supremo Snoke. A quanto pare però, ma mettiamo mani, zampe e proboscidi davanti, la missione sarà fallimentare!

Tre samurai fuorilegge (Sanbiki no samurai) è un film giapponese del 1964 di di Hideo Gosha. La pellicola è incentrata sulla figura di un Ronin, un  Samurai che non risponde ad alcun padrone. Costretto alla fuga e ricercato, trova rifugio in una stalla nella quale tre uomini umili origini hanno rapito la figlia del malvagio feudatario del villaggio:un atto di ribellione morale contro lo sfruttamento della povera gente da parte dei signori feudatari. Secondo Nerdist, del film di Gosha sono state prese come riferimento le crude scene di duello con le katane / spade laser.

The Last Jedi: Lightsaber Training

Neanche due settimane all’uscita di Star Wars: The Last Jedi, l’ottavo capitolo della saga stellare creata 40anni fa da George Lucas e già i fan di mezzo mondo sono in fermento! Proprio per “risvegliare la Forza” nel cuore degli appassionati in attesa della nuova pellicola diretta da Rian Johnson, ecco giungere sulla rete un nuovo “dietro le quinte” in cui vediamo la bellissima Rey (Daisy Ridley) allenarsi con le lightsaber insieme a John Boyega, Adam Driver e Gwendoline Christie impegnati nelle difficilissime coreografie.

La saga degli Skywalker prosegue nel film Star Wars: Gli Ultimi Jedi, in cui gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniranno alle leggende della galassia in un’epica avventura piena di scoperte legate agli antichi misteri della Forza e scioccanti rivelazioni sul passato. Dopo aver mosso i primi passi in Il Risveglio della Forza, la coraggiosa Rey (Daisy Ridley) prende in mano le redini del suo destino nel secondo capitolo della nuova trilogia ambientata trent’anni dopo Il Ritorno dello Jedi, Star Wars: Gli ultimi Jedi. La Forza scorre nella giovane mercante di rottami, ma ha bisogno di un maestro che le insegni a controllarla. Rivelata la mappa che traccia la rotta per il nascondiglio segreto di Luke Skywalker (Mark Hamill), la ragazza attraversa l’universo fino al pianeta sperduto dove il cavaliere jedi si è ritirato in esilio volontario. Si inerpica lungo sentieri impervi, perlustra gli angoli più selvaggi dell’isola per incrociare lo sguardo del leggendario guerriero che ha combattuto e sconfitto l’Impero, e porgergli la vecchia spada laser appartenuta alla sua famiglia. Il gesto significativo riprende ed eguaglia il passaggio di testimone avvenuto nel corso della saga, nella quale l’allievo assume infine il ruolo di mentore. Intuitiva e tenace, Rey è la capofila delle nuove leve Jedi, pronta a contrastare le forze del sinistro Primo Ordine, in aiuto della Resistenza.

Scritto e diretto da Rian Johnson, Star Wars: Gli Ultimi Jedi è prodotto da Kathleen Kennedy e Ram Bergman, mentre J.J. Abrams, Tom Karnowski e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi. Il cast del film è composto da Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Andy Serkis, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie, Kelly Marie Tran, Laura Dern e Benicio Del Toro.

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