Cospladya Virtual Edition: 13 e 14 Novembre 2021

Cospladya diventa virtuale! La storica fiera del fumetto e del cosplay diventa virtuale su Coderblock, l’appuntamento è il 13 e 14 Novembre 2021 online… con il tuo alter-ego virtuale. Per la prima volta in assoluto, una fiera del fumetto si trasforma in un appuntamento virtuale all’interno dei padiglioni 3D di Coderblock, piattaforma online dedicata alla creazione di esperienze digitali immersive. Due giorni di eventi, contest, workshop e networking ti aspettano il 13 e 14 Novembre 2021, esclusivamente online! All’interno degli ambienti virtuali gli ospiti portanno indossare i panni del tuo supereroe preferito o persino vestirti da cosplayer. Il programma dell’evento è ancora in divenire, quindi gli stessi utenti sono chiamati a prendere parte allo show con la tua performance virtuale o diventare partner dell’evento per avere vantaggi esclusivi.

In questa prima edizione virtuale ci si potrà muovere liberamente con il proprio avatar all’interno del padiglione e visitare 26 stands, assistere a numerosi spettacoli su 2 palchi e commentare in diretta, incontrare i partner nelle aree dedicate, passeggiare ammirando le mostre virtuali, accedere ad aree riservate per parlare con i VIP dell’evento e conoscere nuova gente all’interno dell’area networking.

Ampio spazio a Workshop e lezioni di disegno online, con un palco totalmente dedicato al fumetto. Ovviamente non mancheranno: cosplay contest online, concerti virtuali, contenuti inediti, sessioni di Q&A con gli ospiti dell’evento e tanto altro!

Cospladya Virtual è la prima edizione della manifestazione del fumetto, videogame e cosplay, 100% online! In occasione di questa prima edizione, l’ingresso sarà gratuito per coloro che prenoteranno attraverso questo form, fino ad esaurimento posti.

Per info: cospladya.it

Danger: Diabolik

 

In questi ultimi anni si parla moltissimo dei cinecomic, film tratti da storie a fumetti: pochi sanno che questo genere cinematografico (anche se all’epoca non veniva utilizzato questo termine) venne girato anche nel passato: non solamente negli States (ad esempio i Fantastic Four di Roger Corman), ma vi furono anche produzioni Italiane che diedero vita ai primi lungometraggi tratti dai fumetti “locali”. Infatti nel 1968, uscì nelle sale cinematografiche il film “Danger: Diabolik”, prodotto dalla Dino De Laurentiis in cooproduzione italo/francese: questo fu uno dei primi adattamenti al cinema di una serie a fumetti italiani basato sulle celebri avventure create dalle Sorelle Giussani.

Per il film, alla regia venne scelto  Mario Bava, che fu anche collaboratore agli effetti speciali insieme a Carlo Rambaldi, conosciuto per film come gli Occhi del Gatto,  per la colonna sonora venne ingaggiato Ennio Morricone. Tra gli interpreti del film, dopo non poche difficoltà, alla fine fine venne scelto per il ruolo di Diabolik, John Phillip Law, in quanto ritenuto più somigliante al personaggio del fumetto, e il ruolo di Ginko venne assegnato a Michel Piccoli, attore francese già famoso all’epoca, anche se come somiglianza non era molto attinente al personaggio, come avevano fatto notare le stesse sorelle Giussani, la sua interpretazione si adattava perfettamente al personaggio. Tra gli altri interpreti figura anche Adolfo Celi, noto per film come 007 Thunderbolt, Amici Miei e altri,. Per il personaggio inventato apposta per il film del gangster Valmont, il ruolo di Eva Kant era stato affidato all’inizio a Catherine Deneuve, che però venne sostituita dall’attrice Marisa Mell, in quanto tra l’attrice francese e il regista Mario Bava non c’era intesa: il regista non si riteneva soddisfatto della recitazione della Deneuve, e l’attrice stessa rifiutava di girare le eventuali scene di nudo richieste dal copione, così alla fine il ruolo fu della Mell.

Danger Diabolik (1968) Trailer

Le riprese vennero effettuate presso gli studi De Laurentis di Roma, dove ora sorge il parco divertimenti Cinecittà World, mentre le scene esterne vennero girate a Torino e Tor di Caldano. Visto il budget totale che la Dino De Laurentiis mise a disposizione, circa 200 milioni di Lire, le scenografie delle riprese interne erano molto scarne, povere, infatti la grande caverna rifugio di Diabolik che si vede nel film, in realtà era completamente vuota, e lo stesso Law quando dovette girare la prima scena con Diabolik che entrava con la sua Jaguar all’interno del rifugio ne rimase completamente spiazzato, in quanto il set era completamente spoglio. Il regista , vedendo lo stupore e anche il disappunto degli attori, fece vedere  gli effetti speciali che aveva inserito per ricostruire il rifugio: Mario Bava, con l’utilizzo di fotografie e pezzi di vetro applicati direttamente sull’obiettivo della macchina da presa, riuscì nell’impresa di realizzare il rifugio senza dover rischiare di sforare col budget. Oltre agli attori venne piacevolmente colpito anche il produttore stesso Dino De Laurentiis: con poca semplicità Bava era riuscito a realizzare un set colossale.

Nonostante tutto però,  il film in patria non ottenne il successo sperato, incassando un totale di circa 265 milioni di Lire, tanto che De Laurentis, prima interessato a un sequel, dopo aver preso visione dei bassi incassi e del poco interesse del pubblico, rinunciò completamente all’idea del seguito. Altro destino invece ebbe all’estero: Diabolik ottenne molto più successo che in patria specie in Francia il paese co-produttore della pellicola. Come accade per molti film del genere, solo in tempi recenti è stato inserito tra i Cult Movie, come  uno dei migliori film della cultura Pop degli anni ’60 e film senza troppe pretese che riprende un personaggio rimasto nella collettività dei fumetti.

Diabolik e Eva

Clerville, l’Ispettore Ginko si appresta a organizzare un trasporto di denaro, circa 10 milioni, e per evitare brutte sorprese, organizza un secondo trasporto anche per mettere nel sacco la sua nemesi: il grande criminale conosciuto da tutti come Diabolik. Il piano di Ginko sembra procedere senza intoppi, ma il Re del Terrore, coi suoi ingegnosi trucchi, riesce a evitare la trappola di Ginko e a prendere la refurtiva sotto gli occhi di tutti. Dopo una rocambolesca fuga in auto, in motoscafo e successivamente in auto, inseguiti dalla polizia, Diabolik insieme alla sua fedele complice e amante riesce a far perdere le tracce e ad arrivare a bordo della sua Jaguar nella caverna rifugio. Dopo l’ennesima beffa perpetuata da Diabolik, il Ministro degli Interni si dimette, e il nuovo Ministro in carica, invece di pretendere le dimissioni da Ginko, gli dà pieni poteri esecutivi, per poter finalmente catturare Diabolik e la sua compagna Eva Kant. Da quel momento l’Ispettore Ginko effettua una serie di retate in ogni angolo dove la malavita locale opera, dal piccolo spacciatore fino agli alti vertici; costringendo  così i vari boss riuniti al comando di Ralph Valmont, il “capo dei capi”, a fare un patto con l’Ispettore: se grazie a questa collaborazione forzata riusciranno a catturare Diabolik, Ginko lascerà la presa contro i loro “affari”. Ignaro di questa “alleanza” tra Ginko e Valmont, Diabolik è in procinto di studiare un nuovo colpo, e in occasione del compleanno di Eva decide di regalarle la collana di Smeraldi di Lady Clark, tenuta nella cassaforte all’intero del suo castello. Nonostante la sorveglianza delle forze di polizia di Ginko e le misure di sicurezza del castello, Diabolik riesce a rubare la collana; però, dopo il colpo, egli ha un amara sorpresa, infatti Valmont, grazie al suo giro di prostitute e spacciatori, riesce a scovare e rapire Eva Kant, e chiede un riscatto a Diabolik per la sua liberazione. Giunto sul luogo dello scambio,  Diabolik riesce a ingannare Valmont e i suoi scagnozzi, e dopo aver eliminato Valmont, riesce a liberare Eva e a fuggire insieme a lei. Intanto il Ministro degli Interni decide di mettere una taglia di un miliardo di dollari sulla testa di Diabolik. Per tutta risposta Diabolik fa saltare in aria tutti i palazzi e le sedi del fisco di Clerville, con tutte le relative cartelle esattoriali. Il Ministro delle finanze si rivolge così ai cittadini, in quanto non essendoci più traccia delle cartelle esattoriali, confida nel buon senso della popolazione di pagare spontaneamente le tasse senza la relativa cartella, l’appello viene accolto dalla cittadinanza con un ilarità generale, portando così il governo, in una grave crisi economica, quasi al collasso. Per evitare la bancarotta, il governo di Clerville, decide di vendere parte della sua riserva Aurea all’estero per poter risollevare le sorti dell’economia, però Ginko per evitare che Diabolik possa approfittare della situazione e rubare l’oro, fa fondere tutti i lingotti in un unico lingotto di diverse tonnellate. Nonostante tutte le precauzioni di Ginko, Diablik riesce a far deragliare il treno dove viene tenuto il “lingotto” e a farlo cadere in mare, grazie a un sommergibile, Diabolik trasporta il bottino al suo rifugio. Mentre Diabolik con un potente Laser e protetto da una tuta di amianto è intento a fondere il lingotto, Ginko grazie a un trucco, riesce a scoprire dove si trova il rifugio del criminale, e dopo averlo circondato fa irruzione con tutti i suoi uomini. Vistosi alle strette, Diabolik dimentica il laser acceso e dopo aver fatto fuggire Eva, viene investito da un getto di oro fuso provocato dall’esplosione del laser che si è surriscaldato, rimanendo immobilizzato sul posto. Ginko e i suoi uomini smantellano il rifugio e lasciano lì la “statua” di Diabolik che visto il peso è impossibile da spostare e se ne vanno. Dopo che i poliziotti sono andati via, Eva vestita a lutto, si dirige verso il capezzale di Diabolik per un ultimo saluto, e qui trova Ginko pronto ad arrestarla, ma non senza concederle un ultimo saluto all’amato. Mentre Eva piange davanti alla statua, Diabolik le strizza l’occhio facendole intendere che non è morto, e, mentre viene portata via da Ginko, ma con un nuovo sorriso sulle labbra, nella caverna riecheggia la Diabolika risata di Diabolik!

Diabolik - 1968 - Ennio Morricone "Deep Down"

Nonostante i vari problemi insorti durante la lavorazione e anche le ristrettezze di budget e alcune scelte più che altro volute da De Laurentis per evitare il forte taglio di “forbici” della censura, il prodotto finale visto da un certo tipo di ottica non è poi così da buttare, come diceva la critica dell’epoca, è vero che con il fumetto non ha molto a che spartire, però anche i film odierni dei cinecomics non sono proprio fedeli all’originale e alla fine nessuno è perfetto.  Dopo averlo visto almeno un paio di volte posso dire che Diabolik si è meritato un posto fisso nella mia collezione di film cult, in quanto riassume anche un po’ della cultura pop dell’epoca, mescolata al noir del fumetto. Per dirla breve a me è piaciuto, e come sempre è il mio parere disinteressato: l’unica maniera per sapere se vi può piacere o no è solo una, quello di vederlo magari in compagnia di amici, e così potrete giudicare da voi.

Alla prossima!

By Marco Talparius Lupani

Martin Hel di Robin Wood

Oggi, vi voglio far conoscere Martin Hel, un fumetto argentino, creato dalla vulcanica mente di Robin Wood nei primi anni novanta. Questa serie a fumetti venne pubblicata anche nel nostro paese a partire dai primi anni novanta da parte della casa editrice Eura Editoriale, all’inizio venne pubblicata a cadenza settimanale divisa a puntate sulla rivista Skorpio, e poi successivamente stampato come allegato omaggio all’interno dell’altra rivista settimanale Lanciostory; infine tali storie vennero raccolte in volumi cartonati a colori nella testata sempre dell’Eura Editoriale Euracomicx, per via della rilegatura in volumetti e della colorizzazione, tale serie tra la versione a puntate e quella a volume differisce in alcune tavole, in quanto esse dovevano essere rimontate per l’adattamento editoriale.

La storia ruota tutta intorno a Martin Hel, un personaggio dal passato tanto avventuroso quanto misterioso, infatti l’unica cosa che si conosce di Martin Hel è che vive a Parigi in una lussuosa villa, è un fine esteta che piace la bella vita, è molto ricco, ma da dove venga la sua ricchezza rimane un mistero anche se molti suoi ammiratori ritengono che derivi dagli introiti dei suoi libri; dal fascino tenebroso, con amici in tutto il mondo conosciuti molto spesso in maniera insolita. Un altra cosa certa e risaputa e la sua passione per l’occultismo, dalla magia nera e bianca, alla demonologia, dalle leggende mitologiche ai fenomeni paranormali. In ogni puntata Martin Hel si ritrova sempre davanti un enigma, un ricordo dal passato oppure una minaccia, sempre di natura sovrannaturale, che egli affronta da solo o grazie all’aiuto dei suoi amici o di temporanee alleanze con i suoi avversari, per debellare il problema di turno. Nelle sue avventure ha conosciuto vari personaggi “famosi” nel mondo del paranormale o dell’esoterismo, come ad esempio il leggendario Gilgamesh l’Immortale, Giacomo Casanova il seduttore, e nella sua dimora parigina molto spesso divide un buon bicchiere di pregiato liquore con lo spettro del Conte Dracula, sempre se non debba passare la serata con una bella donna la quale non rimane mai estranea al suo tenebroso fascino di “uomo di mondo”.

Una piacevole serie a fumetti, il cui genere non è propriamente un Horror, ma più incentrato sul paranormale dando anche delle piacevoli spiegazioni quasi logiche sul “perché” di alcune attività paranormali, per quanto riguarda la lettura essa non ha un ordine cronologico specifico da seguire, infatti molte delle sue avventure giovanili, sono raccontate come un Flashback, e quindi ogni avventura è un avventura a se stante, anche se in alcuni casi esse si collegano per alcuni dettagli, quidni per chi non ha la collezione completa, può comunque dirsi soddisfatto e per chi trovasse alcuni di tali volumi, anche se la serie non è completa, essa non genera “buchi” narrativi, rendondovi piacevole la lettura senza nessun problema.

Benvenuti in Kosovo

Marzo 2004. Dimitri è un giovane fuggito in gioventù dalla Jugoslavia e ora deve tornare in Kosovo per assistere al funerale del padre, con il quale si era lasciato molto male. Durante il viaggio Dimitri si ritrova nell’inferno balcanico del dopoguerra. Sul treno incontra Milan, un vecchio serbo dalla lingua tagliente, che gli racconta la sua versione delle guerre jugoslave.
A ogni racconto, Dimitri torna alla sua infanzia e ricorda i tempi passati con il suo migliore amico, Kledi, un giovane albanese, nonché le crescenti tensioni tra le comunità del Kosovo e il complicato rapporto con suo padre. Dopo diverse soste impreviste, giunge finalmente alla sua meta, ma si ritrova intrappolato nel mezzo dei disordini del 2004, in un Kosovo insanguinato. Timido e ingenuo, Dimitri deve affidarsi a un coraggio che non credeva di avere per attraversare la zona di guerra e raggiungere il cimiteri dove è sepolta la sua famiglia di origine. Soldati, sparatorie, rivolte, speranza, odio, amore… benvenuti in Kosovo.

Simona Mogavino, nasce a Vigevano nel 1974, dopo una carriera decennale come restauratrice d’arte, nel 2012, in seguito a un infortunio alla schiena, abbraccia l’attività di sceneggiatrice ed esordisce nel mondo del fumetto francese con Aliénor la légende noire (Eleonora) per le edizioni Delcourt, già tradotto in cinque lingue. Grazie a questa serie nasce la collezione Delcourt “Regine di sangue”, al cui interno trova posto Catherine de Medicis (Caterina de’ Medici). Di prossima uscita in Francia: Lakshmi-bai, la regina sediziosaKallisteThellus, le cycle de Eva (tutti e tre per i disegni di Gomez), e Thellus, le cycle de Kad-moon (disegni di Zuccheri).
Nikola Mirković, nasce nel 1972 e si diploma presso la European Business School. Ha doppio passaporto (serbo e francese) ed è tra i fondatori dell’associazione Ouest-Est. Il bombardamento della Jugoslavia nel 1999 lo porta a partecipare a decine di missioni umanitarie in Kosovo e Metochia al servizio delle minoranze ostracizzate. È stato uno dei primi umanitari francesi nel Donbass nel 2014, all’inizio della guerra. Da allora ha guidato missioni ogni anno. Ha scritto Il martirio del Kosovo (NovAntico).
Giuseppe Quattrocchi nasce a Milano nel 1959. Nel 1977 si diploma in graphic design pubblicitario e dagli anni ‘80 lavora come libero professionista per studi grafici e agenzie pubblicitarie, mentre dal 1987 inizia la sua attività di insegnante per la Scuola del Fumetto. Dal 1992 al 1994 tiene lezioni di fumetto e sceneggiatura all’Istituto Europeo di Design. Dal 2007 lavora per il mercato francese: Codex Sinaïticus (con Lapo, Bertorello, Delalande); Les Seigneurs de Cornwall (con Cordurié, Niendan), L’Aigle et la Salamandre (con Piatzszek) e Benvenuti in Kosovo.

Rugbymen – La vita da rugbista

In libreria torna il rugby a fumetti: esce il secondo volume della collana che ripropone l’intera serie francese culto “Les rugbymen” di BeKa e Poupard. Il nuovo volume integrale è un cartonato di 192 pagine tutte a colori con 40 tavole inedite, mai pubblicate prima in Italia.

I giocatori del Paillar Athletic Club (il PAC) sono sempre i protagonisti del campionato… a fumetti! Questa volta, fanno sul serio (si fa per dire): nelle strisce di questo nuovo albo integrale sono addirittura impegnati nel TOP 14, il massimo campionato nazionale francese. Questo campionato è diviso in due fasi. La prima fase è costituita da un girone all’italiana nel quale tutte le 14 squadre partecipanti si affrontano in due partite (andata e ritorno). Le ultime due squadre classificate vengono retrocesse mentre le prime sei passano alla seconda fase a eliminazione diretta. La squadra vincitrice del TOP 14 si aggiudica il titolo di campione di Francia, ricevendo le Bouclier de Brennus (lo scudo di Brenno), un trofeo ideato Pierre de Coubertin, l’inventore delle Olimpiadi moderne. Ovviamente, il Paillar partecipa al TOP 14 solo nel nostro fumetto e, in perfetto stile “terzo tempo”, si aggiudica… le Bouclier de Bacchus!».

“È la serie di culto in Francia che racconta con un’irresistibile, sagace ironia (un umorismo declinato in chiave perfettamente ovale) le vicende del PAC (Paillar Athletic Club), squadra dell’omonima cittadina, nella quale ogni cosa gira intorno al rugby e persino le rotonde stradali sono ovali” (Corriere dello Sport Stadio)

“Con Rugbymen, pagina dopo pagina anche i meno esperti inizieranno a capire e ad amare questo sport!” (Tuttosport)

“Un vero e proprio punto di riferimento nel genere dei “fumetti sportivi” e, certamente, il più celebre fumetto sul rugby di sempre” (Fumettologica)

Andrea Pazienza: Fino all’estremo

Fino all’estremo. Così si intitolava la prima stesura di quello che sarebbe poi diventato Gli ultimi giorni di Pompeo, il vertice artistico e narrativo di Andrea Pazienza. Classe 1956, fumettista, disegnatore, illustratore e pittore: Andrea Pazienza è stato – senza alcun dubbio – il massimo esponente di quello storytelling tutto italiano così libero, al servizio di un flusso di coscienza inarrestabile e senza precedenti che da quel momento ha caratterizzato il mondo della nona arte: il fumettoA 24 anni dall’ultima mostra antologica del 1997 a lui dedicata nel capoluogo emiliano e dopo tanti mesi di chiusura a causa della pandemia – a dimostrazione che l’arte non arresta mai il suo corso -, dal 7 maggio arriva a Palazzo Albergati di Bologna il genio creativo di Andrea Pazienza, fumettista che con le sue vignette ha cambiato per sempre il mondo del fumetto e che si trasferì all’ombra delle Due Torri nel ’74 per iscriversi al DAMS e iniziare nel ’77 la sua carriera sulle pagine di “Alter Alter”, delineando fino all’84 i tratti del suo periodo più creativo e stimolante.


In mostra oltre 100 opere provenienti dagli archivi delle persone a lui più vicine come il fratello, la sorella, la moglie e altri, tra tavole originali dei fumetti e opere pittoriche fatte con i materiali più diversi: dai pennarelli alle tempere, dalle matite ai colori acrilici e molto altro. Ad arricchire la mostra anche una selezione di bellissime e storiche immagini del grande fotografo e artista visuale Enrico Scuro
Partendo dalla sua produzione artistica che poggia sui tre pilastri PentothalZanardi e Pompeo, la mostra è un viaggio nella vita dell’artista e tra le vie di una Bologna resa calda dai movimenti studenteschi del ’77. Un racconto di rivolte, amori, guerre politiche e turbamenti vissuti da una generazione di meravigliosi sognatori che hanno inciso sulla loro pelle una via crucis di libertà e rivoluzione. A raccontarci tutto questo sono la forza, la potenza e l’urlo espressivo coi quali Andrea Pazienza, nel giro di un solo decennio (muore infatti prematuramente a soli 32 nella sua casa di Montepulciano il 16 giugno 1988), lascia la sua firma indelebile nella narrativa illustrata non solo coi bianchi e neri dell’epopea di Fiabeschi, ma anche coi colori del Giallo Matematico e delle Notti di Carnevale di ZannaColas e Petrilli, i pennarelli sui fogli a quadretti coi quali Pompeo correva incontro al suo destino, ma anche tutte quelle meravigliose illustrazioni che – da Betta sullo squalo al Corteo di Bologna – hanno fatto di Andrea Pazienza uno dei più grandi maestri del colore di tutti i tempi.

Con il Patrocinio del Comune di Bologna, prodotta e organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia e a cura di ARF! – Festival di storie, segni & disegni, la mostra è realizzata con il contributo della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, grazie alla quale tutti i bambini al di sotto dei 12 anni potranno usufruire dell’ingresso omaggio e tutti gli studenti delle scuole secondarie e delle università dell’ingresso ridotto. La mostra vede come Media Partner BilBOlbul Festival Internazionale di Fumetto e RIFF Rete Italiana Festival di Fumetto. L’evento è consigliato da Sky Arte.Il Comune di Bologna, in collaborazione con Bologna Welcome, partecipa attivamente alla promozione della mostra, anche attraverso lo strumento della Card Cultura.

Il 23 maggio 1956, da Enrico Pazienza e Giuliana Di Cretico, nasce a San Benedetto del Tronto Andrea Pazienza, figura mitica del fumetto italiano e internazionale. La sua infanzia trascorre tra San Severo, la cittadina pugliese di cui era originario il padre, e San Menaio, frazione di Vico del Gargano. Terminato il liceo, nel 1974 si iscrive al DAMS dell’Università di Bologna, in quelli che sono gli anni più caldi della contestazione giovanile, di cui riesce a cogliere l’essenza nella sua prima storia a fumetti, Le straordinarie avventure di Pentothal, che inizia ad apparire dall’aprile del 1977 sulla rivista Alter Alter. Sempre nel ’77, insieme a Filippo ScòzzariStefano TamburiniMassimo Mattioli e Tanino Liberatore crea la Primo Carnera Editore e la rivista Cannibale. Dal 1979 al 1981 contribuisce al settimanale Il Male e nel 1980, con il gruppo di Cannibale e con Vincenzo Sparagna, fonda il mensile Frigidaire, sulle cui pagine comparirà il personaggio di Zanardi, che in seguito sarà pubblicato anche da altre riviste, come Alter Alter, Corto Maltese Comic Art. Continua a collaborare con le più importanti riviste del fumetto italiane, pubblicando anche su Linus. Partecipa inoltre alla creazione di Frizzer, mensile che si affianca a Frigidaire, e che cura per i primi numeri anche nella grafica. Partecipa alla rivista Tempi Supplementari e dal 1986 collabora anche con Avaj, supplemento al mensile Linus, con Tango, supplemento del quotidiano L’Unità, con Zut, rivista satirica diretta da Vincino. Muore il 16 giugno 1988 a Montepulciano. I fumetti di Andrea Pazienza, negli anni, sono stati pubblicati da Primo Carnera Editore, Editori del Grifo, Rizzoli Milano Libri, Glamour International, Legambiente, Babel Editore, Edizioni ART Core, Edizioni Di, Baldini & Castoldi, Einaudi, Panini, Editoriale Cosmo, Gruppo Editoriale L’Espresso, Fandango Libri e Coconino Press.

Per informazioni: palazzoalbergati.com  |
www.arthemisia.it

MONDO NAIF: compie 25 ANNI la nascita della graphic novel italiana!

Arrivano in libreria le due raccolte (inclusive di materiale inedito) delle storie che hanno entusiasmato una intera generazione di lettori e rivoluzionato il mondo del fumetto italiano.

TUTTA COLPA DI PUPI AVATI
• contiene le storie degli autori di “Lambrusco & Cappuccino”, “Una volta c’erano più stegosauri” e “Lupin III: Il violino degli Holmes”

MATTEO E ENRICO – L’INTEGRALE
• contiene le storie degli autori di “Gente di notte”, “Pazzo di te”, “Cuori in affitto”, “Il viaggio di Akai”, “BarCode” e “Le semplici cose”

Per diversi anni il fumetto italiano era stato quasi esclusivamente avventuroso o umoristico, e pareva essersi dimenticato di una parte importante delle sue radici.
Un manipolo di giovani autori capitanati dagli stessi Kappa boys che avevano lanciato i manga in Italia, decise così di infrangere un vero e proprio tabù dell’edicola e della libreria di quegli anni – già dominato dal ritorno dei supereroi americani e dal primo boom del fumetto giapponese – presentando storie di ragazzi e ragazze comuni, magari con qualche elemento fantastico a condire il tutto, ambientate in Italia, nel presente, e raccontando i sogni, le delusioni e le aspirazioni di una intera generazione.
Erano gli anni Novanta, e quel genere del fumetto italiano che oggi verrebbe definito ‘slice of life’, era considerato impraticabile dalla maggioranza degli editori, ed evitato accuratamente dai rimanenti, ma con l’arrivo di MONDO NAIF tutti si dovettero ricredere.
Arrivati da esperienze diverse, autori come Davide Toffolo, Vanna Vinci, Andrea Accardi, Otto Gabos, Gianmaria Liani, Massimo Semerano, Giovanni Mattioli, Massimiliano De Giovanni, Andrea Baricordi e Barbara Rossi poterono dare prova della popolarità di cui poteva godere un tipo di fumetto vicino alle esperienze di vita dei lettori: il background di questa generazione di fumettisti era davvero ampio, e spaziava dalle letture di gioventù alla cinematografia autoriale, e tutto ciò richiamò un’attenzione tale che l’esperienza ebbe un seguito.
La prima miniserie autoconclusiva in tre albi di MONDO NAIF apparve in edicola da marzo a maggio 1996, e riuscì a battere una delle hit manga “di casa” dello stesso periodo (l’avventuroso CITY HUNTER di Tsukasa Hojo) raggiungendo le ventimila copie circa a numero, creando molti entusiasmi nel pubblico italiano. Fu anche per questo motivo che, pochi mesi dopo, MONDO NAIF riapparve in libreria sotto forma di volumi monografici (i primi di questo genere a raggiungere scaffali da cui il fumetto era ormai completamente sparito), e dal 1998 come vera e propria rivista libraria, piena di articoli, interviste, piccoli scoop e grandi firme dell’editoria. Oltre al ritorno del team della miniserie da edicola, salirono a bordo anche autori noti e nuove leve, molte delle quali lanciate proprio da MONDO NAIF, in un tripudio di proposte e grande varietà: Paolo Bacilieri, Giuseppe Palumbo, Laura Scarpa, Sara Colaone, Jacopo Camagni, Keiko Ichiguchi, Elettra Gorni, Antonio Serra e perfino Luigi Bernardi (e molti altri) si diedero il cambio sulle pagine della rivista per otto anni, fino al 2005, ricevendo apprezzamento del pubblico, critiche positive e svariati premi.
MONDO NAIF ha costituito un importante pezzo di storia del fumetto italiano: Buon Compleanno, MONDO NAIF!

Per maggiori informazioni, consultare il sito Kappalab ai seguenti link:

TUTTA COLPA DI PUPI AVATI
https://www.kappalab.it/libri/65-tutta-colpa-di-pupi-avati-9788898002658-html

MATTEO E ENRICO – L’INTEGRALE
https://www.kappalab.it/libri/matteo-e-enrico-lintegrale

Buona lettura!

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La nuova serie di LANCIOSTORY disegnata dalla Napoletana SIMONA SIMONE

Il 5 aprile 2021 esordirà sul n. 2400 dello storico settimanale a fumetti Lanciostory, una nuova serie Italiana: Rider. Scritta da J. Rapier e disegnata dalla napoletana Simona Simone, quella di Rider è una storia che che fonde gli elementi tipici del Thriller e dell’azione, dell’horror e della fantascienza, del mistero e dello spionaggio. Un viaggio tra religione e fantasia.

Spiega J. Rapier (al secolo, Giovanni Rapisardi): “Molto tempo fa, un essere di un altro mondo mandò il suo unico figlio sulla terra, e questi divenne il salvatore dell’umanità… se io iniziassi una storia con questa frase, a cosa pensereste? Siatene certi, non tutti penseremmo allo stesso personaggio, ma i personaggi da noi pensati sarebbero tutti ugualmente mitici. Abbiamo sempre bisogno di miti in cui credere, ma non basta che tali miti consistano in idee e concetti astratti, perché non avrebbero la stessa forza suggestiva. I miti hanno bisogno di farsi materia, umanità, carne e sangue, con la dovuta dose di stupore, di mistero e di soprannaturale. Un tempo era facile suggestionare persone che non avevano la benché minima idea dell’origine scientifica del fuoco, del fulmine, delle maree e dei terremoti, e la favola diventava facilmente un dogma di fede; in tempi più recenti, la favola tende a rimanere favola, a prescindere dal modo e dal mezzo con cui è narrata. Viviamo nell’epoca in cui gli eroi veri sono persone normalissime, che salvano vite indossando un camice bianco, una tuta da pompiere o una divisa da poliziotto, ma gli eroi della fantasia, che infiammano la nostra immaginazione, devono necessariamente essere tutt’altro che normali: devono essere “super”, nel corpo e nella mente, e, soprattutto, devono avere nemici, ostacoli e sofferenze proporzionate alla loro condizione superiore. Devono però essere anche umani, con le loro debolezze e i loro limiti, altrimenti non potremmo identificarci in loro. Sono eroi da favola, i super-eroi… ma se non fossero solo favole? Se la scienza, una scienza non divulgata, avesse già spiegato razionalmente il come e il perché dei prodigi narrati nei miti, antichi e moderni, e, ancor più, fosse già riuscita a riprodurli in serie? Se così fosse, gli dei, i semidei, i super-eroi sarebbero già tra noi e probabilmente combatterebbero guerre segrete, al soldo di oscuri e insospettabili potentati. Potreste obiettare: se così fosse, figuriamoci se qualcuno non l’avrebbe già scoperto e raccontato! E se ve l’avessero già raccontato e non ci aveste creduto? Quanti di voi, oggi, vedendo un uomo che cammina sull’acqua crederebbero al miracolo e non al trucco, al fake, come si usa dire oggi? Siamo sinceri, la rivelazione è l’esatto contrario dello svelamento, è il ri-velare, velare un’altra volta, facendo credere di aver spiegato e lasciando ulteriori e ancor più atroci dubbi.”

I disegni sono affidati alla bravissima Simona Simone, che firma anche la copertina della rivista. Un numero speciale, che segna un traguardo importante: i 2400 numeri pubblicati dall’aprile 1975 a oggi.

Nata a Piano di Sorrento il 19 Marzo del 1975, SIMONA SIMONE è una fumettista, pittrice, scultrice e docente di Lettere e Storia dell’Arte. Figlia d’arte, si è fatta notare anche come scultrice: molte suo opere sono state esposte in chiese (una per tutte: la Madonna di Galatea, realizzata con il padre) o le state in cera dei calciatori, tra cui MARADONA. Inoltre ha lavorato con i Goblin di Claudio Simonetti e per la Rustblade Records ha realizzato tre cover per la speciale edizione del vinile della colonna sonora di “Dellamorte Dellamore” composta da Manuel De Sica.

L’appuntamento con Rider è per Lunedì 5 aprile. Lanciostory n. 2400, in tutte le edicole italiane.

Il viaggio: Una fiaba nera e allucinata scritta e disegnata da Marco Corona

L’undicesima pubblicazione nata dalla collaborazione tra il collettivo Progetto Stigma ed Eris edizioni. Una fiaba nera e allucinata scritta e disegnata da una delle voci storiche del fumetto d’autore italiano.

Il viaggio è il nuovo e atteso graphic novel di Marco Corona, autore che alle spalle ha una lunga carriera artistica e importanti collaborazioni con i maggiori editori italiani e internazionali.

Il flusso narrativo di Il viaggio nasce da un’antica villa abbandonata frequentata da tossici o bambini in cerca di avventure. Lì il figlio del conte Levis scomparve tanti anni fa senza lasciare tracce e oggi lo spettro del suo fratellino stringe amicizia con i bambini del luogo, mostrando loro un mondo mutevole di meraviglie e di orrori.
La villa ha il fascino di un luogo ancestrale e in disfacimento che potrebbe essere abitato dagli spiriti, ospitare una delle porte dell’inferno, o forse essere il frutto di una fantasia lisergica. L’edificio è l’elemento che scatena ogni ipotesi e fantasia e Marco Corona trascina il lettore in un’esperienza visiva allucinata. Scavando nel nero più profondo, Corona ci immerge in un viaggio affascinante e inquietante attraverso le sue allucinazioni narrative.

Il viaggio è un libro sui viaggi della mente spogliata da costruzioni e schemi, un inno alla natura infantile della fantasia, un racconto sullo stupore e la durezza dell’infanzia, le minacce della realtà e dei sogni.
Mai come in questa sua nuova opera la poetica di Corona è stata libera di esprimersi nelle sue forme più vivide e visionarie. Con questo graphic novel Marco Corona si conferma come uno degli autori più importanti del mondo del fumetto italiano.

Abstract
C’è una villa abbandonata, un tempo fastosa, dove ora i tossici vanno a drogarsi e i bambini a cercare avventure. Potrebbe essere una casa infestata o una fantasia lisergica o, ancora, una delle tante porte dell’inferno. Tanti anni fa, qui scomparve senza lasciare traccia la figlia del conte Levis, mentre oggi il suo fratellino (uno spettro?) stringe amicizia con i bambini del luogo, aprendo loro un mondo mutevole di meraviglie e di orrori. “Il viaggio” trascina il lettore in un’abbagliante, nerissima, allucinata esperienza visiva, per raccontare lo stupore e la durezza dell’infanzia, le minacce della realtà e quelle dei sogni.

Marco Corona
Nato a Carmagnola (TO) nel 1967, è autore di fumetti e illustratore. Fa parte dell’antologia Comix 2000 della celebre casa editrice francese L’Association, ha realizzato copertine di libri (Feltrinelli, Giunti), esposto in diverse gallerie e collaborato con numerose riviste (Blue, ANIMAls, Internazionale). Dopo l’albo Cadavre Exquis (Centro Fumetto Andrea Pazienza) e la prima edizione di Frida Kahlo, una biografia surreale (Stampa Alternativa), nel 1998 ha pubblicato i libri Bestiario Padano, In mezzo, l’Atlantico e Riflessi (tutti per Coconino Press / Fandango), a cui sono seguiti La seconda volta che ho visto Roma (Rizzoli Lizard, 2013) e le illustrazioni del Pinocchio di Carlo Collodi (Rizzoli Lizard, 2015). Nel 2016 è uscito Krazy Kahlo (001 Edizioni) e nel 2018 Benemerenze di Satana per Hollow Press.

Il Progetto Stigma, collettivo/nuova etichetta editoriale autogestita da fumettisti capitanati da AkaB con l’obiettivo di restituire agli autori il totale controllo sul proprio lavoro. Il progetto, che si avvale della collaborazione con Eris edizioni, prevede un periodo di prevendita online, durante il quale il libro è acquistabile insieme a un esclusivo contenuto editoriale, in un numero di copie limitato. La percentuale del prezzo di copertina spettante all’autore delle copie vendute in preorder è inoltre del 30%.

La collaborazione di Progetto Stigma e Eris

L’IDEA
L’idea alla base è molto semplice: Eris Edizioni diventa complice del Progetto Stigma, supportandolo nell’arrivo in libreria e fumetteria e inserendone le opere in catalogo non come semplice collana, ma in qualità di vera e propria costola separata. Eris supporterà il Progetto Stigma nella pubblicazione di 4 volumi l’anno, lasciandogli totale indipendenza di scelta e di progettazione.

LA PREVENDITA
L’uscita di ogni volume sarà preceduta da un periodo di prevendita online: chi acquisterà in preorder riceverà anche uno special, un contenuto editoriale dello stesso autore distribuito esclusivamente con la prevendita. Terminata la prevendita, il contenuto speciale non sarà più acquistabile o reperibile.

LA DISTRIBUZIONE
Terminata la prevendita online ed evasi gli ordini, il volume uscirà in libreria allo stesso prezzo di copertina del preorder. Eris, inoltre, supporterà il Progetto Stigma anche alle fiere e agli eventi.

L’AUTORE AL CENTRO
Eris e Stigma riconosceranno una grossa fetta delle vendite a chi il libro la fa materialmente: il 30% su tutto il venduto in preorder verrà dato all’autore. Da sempre Eris antepone le esigenze artistiche a quelle di mercato: la collaborazione con Stigma è un ulteriore e naturale passo verso l’eliminazione di quelle normazioni editoriali che rischiano di appiattire e compromettere i diversi modi di fare fumetto. Chi usufruisce della prevendita, dunque, non solo riceverà un prodotto aggiuntivo esclusivo, ma supporterà ancora maggiormente l’autore.

Così nacque il fumetto!

Il saggio sulle vere origini del fumetto. Dai romanzi per immagini, passando per Yellow Kid, fino alla serializzazione. Un punto di vista del tutto nuovo sull’evoluzione storica del fumetto. Imperdibile per gli appassionati! «Le origini del fumetto», il volume pluripremiato in Francia, per la prima volta edito in Italia.

Partendo dalle illustrazioni umoristiche del Settecento, dagli omini stilizzati e dai  romanzi per immagini, passando per l’evoluzione della stampa e l’avvento  delle tecnologie audiovisive,  Thierry Smolderen delinea il percorso storico che ha portato al  fumetto del ventesimo secolo.

Il passaggio dall’etichetta al balloon, il bambino calvo con la camicia da notte gialla, le proporzioni buffe dei personaggi, hanno rivelato la strada giusta da percorrere. Una ricerca, corredata da numerosissime immagini e documenti storici, sulle vere origini della cultura visiva.

Disponibile su www.edizioninpe.it e in tutte le librerie d’italia

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