Il Nazismo occulto

Tutti conosciamo il nazismo per la scia di terrore e morte che in una quindicina di anni ha seminato lungo tutta l’Europa. Ma c’è anche un altro nazismo, molto più nascosto e meno analizzato dagli studiosi: stiamo parlando dell’universo occulto del nazismo. Sono tante le “strampalate” avventure in cui Hitler e i suoi famigerati seguaci si sono lanciati, percorrendo non solo l’Europa ma anche le desolate lande dell’Asia e i deserti del Medio Oriente. Si tratta del cosidetto ” Nazismo Occulto”. Infatti sia Hitler, ma sopratutto Goebbels erano enormemente attratti dall’occulto e dalla magia. 

 

La figura del Fuhrer in particolare merita davvero un’analisi approfondita. Cominciamo dagli inizi: secondo August Kubizek, uno dei pochi amici di Hitler durante la sua fanciullezza, le ossessioni magico-politico-razziali del futuro Fuhrer ebbero inizio nel 1904. Hitler aveva quindici anni e dopo aver assistito ad un’opera di Wagner, cominciò a parlare di “una missione che il destino gli aveva riservato” e che “avrebbe affrancato la sua razza dalla servitù. Insomma, già a quell’età Hitler usava espressioni che poi ritroveremo nel  “Mein Kampf”. Sempre secondo Kubizek, in quell’occasione Hitler adoperò per la prima volta quella sua caratteristica voce, frammentata  e irosa, che sarebbe diventata famosa grazie ai suoi discorsi deliranti. Lo stesso Hitler pareva stupito di questa voce, come se uscisse dalla bocca di un estraneo.

 

Con buona probabilità si trattava di uno dei primi sintomi della schizofrenia che l’avrebbe afflitto per il resto della sua vita. Da quel momento Hitler iniziò ad occuparsi assiduamente di misticismo, occultismo e magia. In particolare modo era affascinato dal “Parzival”, un poema del ciclo del Graal. C’era un personaggio che lo colpiva più di tutti: un certo Klingsor che, secondo lui, era la trasposizione letteraria di un personaggio realmente esistito, il tiranno Landolfo II di Capua, scomunicato nell’875 per essersi servito della magia nera con l’intento di acquisire il potere assoluto. Hitelr si identicò con lui, anche perché entrambi soffrivano della stessa anomalia fisica: avevano un solo testicolo. (“Hitler has only got one ball” cantavano i soldati americani).

 

Intanto in Germania c’erano numerosi gruppi che cercavano nell’occulto una soluzione ai mille problemi del quotidiano. Tra questi c’era il gruppo di Thule, secondo il quale una civiltà di “Superiori” si era evoluta nel Gobi tra i tre e i quattromila anni fa, ed era stata distrutta da una catastrofe che aveva trasformato la regione nell’attuale deserto. I sopravvissuti si sarebbero trasferiti parte in Tibet, parte nel Nord Europa, dando origine alla razza ariana (prova ne è l’analogia tra il nome del regno dei nordici, Asgard, e Agharti, il mitico centro spirituale nascosto sotto l’Asia).

 

Poi c’era Horbiger con la sua teoria della terra vuota, di cui noi abitiamo l’interno. Secondo questo scienziato gli astri erano blocchi di ghiaccio e molte lune erano già cadute sulla terra. Lo stesso sarebbe avvenuto per la nostra. L’uomo sarebbe stato vicino ad una radicale trasformazione che lo avrebbe avvicinato agli Dei. Per fare era ciò era però necessario fare un’alleanza con il Signore del mondo, il Re della Paura che regna su una città nascosta in qualche luogo dell’Oriente. Hitler credeva a tutto ciò. Si nutriva di queste teorie e probabilmente questa è stata la molla che lo ha spinto ad entrare in politica. Ricordiamo che il Fuhrer si svegliava in piena notte lanciando urla lancinanti: “E’ lui, è lui! E’ venuto qui!”.

 

Anche il simbolo scelto per rappresentare il nazismo, la svastica, aveva un forte valore magico. A suggerirla a Hitler era stato un occultista di nome Friedrich Kohn, ma Hitler l’aveva fatta modificare invertendo  la direzione delle braccia della svastica: da simbolo solare e positivo a simbolo notturno e negativo. Hitler lanciò i suoi uomini, fra cui le famigerate SS (Schutz-Staffel ovvero “Forza Assalto) in folli avventure come quella della ricerca di Agarthi in Tibet. Non si è sicuri che tale spedizione sia avvenuta realmente; fatto sta che dopo la caduta di Berlino i sovietici trovarono i cadaveri di molti tibetani in uniforme tedesca.

 

 

Un’altra impresa fu quella di tentate di dimostrare che la terra era effettivamente cava (1942, isola di Rugen). Per non parlare del furto della lancia di Longino, l’arma con cui, secondo la leggenda, il pretoriano Longino, aveva trafitto il costato di Gesù Cristo. Si riteneva che questa lancia desse enormi poteri a chi ne fosse entrato in possesso. Hitler ci riuscì, ma fortunatamente nel 1945 gli alleati riuscirono a recuperarla e la riconsegnarono al legittimo proprietario, l’Austria (che la custodisce gelosamente all’Hofburg di Vienna). C’è addirittura chi sostiene che quella in possesso dell’Austria non è altro che una copia della lancia.

 

 

L’originale sarebbe custodita dall’”Ordine dei Cavalieri della Lancia Sacra”, che la conserverebbe in un nuovo nascondiglio per mantenere “la giustizia e la pace nel mondo”. Per ordine di Hitler, poi, il colonnello delle SS Otto Rahn effettuò alcuni scavi a Montsegur alla ricerca del Sacro Graal! Terribile è l’episodio che ha visto coinvolti alcuni soldati tedeschi che, nonostante il resto del loro esercito fosse inseguito dagli alleati che incalzava i nazisti in Francia, tornarono al paesino francese di Renne Le Chateaux alla ricerca del Graal, e non trovandolo sterminarono tutti gli abitanti.

 

 

Come potete leggere Hitler si è imbarcato in numerose imprese legate al mondo dell’occultismo. Come interpretare tutto ciò? C’è chi pensa che il Fuhrer fosse solo un paranoico ossessionato dalla magia, ma c’è chi arriva a sostenere che fosse un vero e proprio stregone che aveva stretto un patto con oscure potenze, a cui offriva sacrifici rituali in cambio del potere assoluto. C’è ancora un’altra ipotesi: dietro Hitler c’era qualcuno che lo manovrava come un fantoccio.

 

 

Un ultimo inquietante elemento: il Fuhrer decise di suicidarsi il 30 Aprile, il giorno che si conclude con la notte di Valpurga, la notte in cui le forze del male celebrano il loro trionfo.

 

 

 

FONTI:

 

“Il Mattino dei maghi” di Louis Pauwels e Jacques Bergier e “L’eniclopedia dei misteri” a cura di Alberto Castelli.

Martin Hel di Robin Wood

Oggi, vi voglio far conoscere Martin Hel, un fumetto argentino, creato dalla vulcanica mente di Robin Wood nei primi anni novanta. Questa serie a fumetti venne pubblicata anche nel nostro paese a partire dai primi anni novanta da parte della casa editrice Eura Editoriale, all’inizio venne pubblicata a cadenza settimanale divisa a puntate sulla rivista Skorpio, e poi successivamente stampato come allegato omaggio all’interno dell’altra rivista settimanale Lanciostory; infine tali storie vennero raccolte in volumi cartonati a colori nella testata sempre dell’Eura Editoriale Euracomicx, per via della rilegatura in volumetti e della colorizzazione, tale serie tra la versione a puntate e quella a volume differisce in alcune tavole, in quanto esse dovevano essere rimontate per l’adattamento editoriale.

La storia ruota tutta intorno a Martin Hel, un personaggio dal passato tanto avventuroso quanto misterioso, infatti l’unica cosa che si conosce di Martin Hel è che vive a Parigi in una lussuosa villa, è un fine esteta che piace la bella vita, è molto ricco, ma da dove venga la sua ricchezza rimane un mistero anche se molti suoi ammiratori ritengono che derivi dagli introiti dei suoi libri; dal fascino tenebroso, con amici in tutto il mondo conosciuti molto spesso in maniera insolita. Un altra cosa certa e risaputa e la sua passione per l’occultismo, dalla magia nera e bianca, alla demonologia, dalle leggende mitologiche ai fenomeni paranormali. In ogni puntata Martin Hel si ritrova sempre davanti un enigma, un ricordo dal passato oppure una minaccia, sempre di natura sovrannaturale, che egli affronta da solo o grazie all’aiuto dei suoi amici o di temporanee alleanze con i suoi avversari, per debellare il problema di turno. Nelle sue avventure ha conosciuto vari personaggi “famosi” nel mondo del paranormale o dell’esoterismo, come ad esempio il leggendario Gilgamesh l’Immortale, Giacomo Casanova il seduttore, e nella sua dimora parigina molto spesso divide un buon bicchiere di pregiato liquore con lo spettro del Conte Dracula, sempre se non debba passare la serata con una bella donna la quale non rimane mai estranea al suo tenebroso fascino di “uomo di mondo”.

Una piacevole serie a fumetti, il cui genere non è propriamente un Horror, ma più incentrato sul paranormale dando anche delle piacevoli spiegazioni quasi logiche sul “perché” di alcune attività paranormali, per quanto riguarda la lettura essa non ha un ordine cronologico specifico da seguire, infatti molte delle sue avventure giovanili, sono raccontate come un Flashback, e quindi ogni avventura è un avventura a se stante, anche se in alcuni casi esse si collegano per alcuni dettagli, quidni per chi non ha la collezione completa, può comunque dirsi soddisfatto e per chi trovasse alcuni di tali volumi, anche se la serie non è completa, essa non genera “buchi” narrativi, rendondovi piacevole la lettura senza nessun problema.

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