115 anni del Corriere dei Piccoli

Il 27 dicembre 1908 è la data d’inizio della straordinaria avventura del Corriere dei Piccoli, quando il primo numero del nuovo giornalino appare nelle edicole di tutta Italia, a 10 centesimi. Sotto la testata, disegnata dal geniale Antonio Rubino, appare l’indicazione “supplemento illustrato del Corriere della Sera”, il principale quotidiano italiano. Si conclude così una lunga gestazione, che si ispira in parte ai supplementi domenicali dei quotidiani statunitensi, tenendo conto di precursori italiani come il Giornale per i bambini (dove era nato Pinocchio) e il Giornalino della domenica di Vamba (dove appariva a puntate il “Giornalino di Gianburrasca”).

Il progetto è di una sociologa e scrittrice, collaboratrice del Giornalino della domenica: Paola Lombroso, figlia del celebre scienziato Cesare. Ai racconti in testo, alle rubriche e alle illustrazioni si affiancano i fumetti (come verranno chiamati soltanto decenni più tardi), quei “comics” che già da una decina d’anni stanno riscuotendo grande successo negli Stati Uniti. Una preziosa corrispondenza in proposito è conservata a Milano dalla Fondazione Corriere della Sera. Al direttore del Corriere della Sera, Luigi Albertini, l’idea piace, ma è indeciso sull’affidare un progetto così importante a una donna… così coinvolge Silvio Spaventa Filippi, già impegnato nel  quotidiano e nelle altre testate supplementari, mentre a Paola Lombroso, 37 anni, coetanea dello Spaventa Filippi, nota al grande pubblico anche sotto lo pseudonimo di Zia Mariù, viene affidata la rubrica delle Lettere del nascente Corriere dei Piccoli. Paola Lombroso lascia la redazione nel 1912 disgustata dal sostegno del giornale alla conquista della Libia, ma rimane un punto di riferimento per la letteratura e per la didattica fino alle “leggi razziali” del 1938, che feriscono a sangue anche gli ambienti culturali e la migliore editoria italiana.

Per molti anni, dal 1908 al secondo Dopoguerra, sul Corriere dei Piccoli non vengono pubblicati i fumetti come li conosciamo oggi: al posto delle familiari nuvolette ci sono delle agili strofe in rima, poste sotto ogni vignetta, che raccontano e commentano. I memorabili testi del Corrierino saranno una delle ragioni dello straordinario successo del nuovo giornale e dei suoi indimenticabili personaggi, creati dai maggiori artisti italiani o provenienti da oltreoceano. Citiamo tra gli italiani Bilbolbul di Attilio Mussino (primo personaggio italiano, appare nel mitico n. 1), Quadratino di Antonio Rubino, il protobalilla Schizzo di Mussino che ci accompagna alla Prima guerra mondiale, il popolare e fortunatissimo Signor Bonaventura di Sto (l’attore e scrittore Sergio Tofano) nato nel 1917 e continuato fino agli anni Ottanta, e ancora Marmittone di Angoletta… Dagli Stati Uniti ne arrivano molti, da Buster Brown (da noi ribattezzato Mimmo, già in copertina nel primo numero) al gatto Felix, da Fortunello ad Arcibaldo e Petronilla, senza dimenticare Bibì, Bibò e Capitan Cocoricò con Tordella

La formula del giornalino si mantiene praticamente inalterata per molti anni: racconti, romanzi a puntate, poesie, rubriche e storie illustrate vengono alternate sapientemente fino alla Seconda Guerra Mondiale, uno spartiacque importante per la storia del Corriere dei Piccoli, che dopo il 25 aprile 1945 deve cambiare nome (soltanto per un anno) diventando Giornale dei Piccoli, e nel 1947 pubblica la prima storia con le nuvolette, “Il labirinto della morte”, disegnata da Nadir Quinto. Le pagine si riempiono di disegni di Grazia Nidasio e Leo Cimpellin, vere colonne redazionali per anni, oltre che autori eccellenti. Negli anni Cinquanta e Sessanta lo spazio dedicato ai fumetti aumenta o diminuisce a seconda della sensibilità e del gusto dei direttori che si avvicendano, mentre il primo vero restyling della testata è nel 1968. Ancor più importante è quanto accade nel gennaio 1972, quando la testata Corriere dei Piccoli viene “pensionata” e sostituita dal nuovo Corriere dei Ragazzi, rivista di eccellente qualità rivolta a un lettore adolescente, che mantiene comunque un modesto allegato con il vecchio storico nome. A furor di popolo la gloriosa testata originale riacquista presto la sua autonomia, nel corso dell’anno, riprendendo a crescere di pagine e contenuti. Per qualche anno le due testate corrono parallele, ma il Corriere dei Ragazzi viene prima modificato e ridimensionato, poi definitivamente chiuso nel 1984, mentre il Corriere dei Piccoli prosegue negli anni Ottanta e Novanta, con uno spazio sempre maggiore dato ai personaggi della televisione, in particolar modo dei disegni animati giapponesi. Dopo un altro cambio di nome nel 1992, con il Corriere dei Piccoli che diventa Corrierino, per di più trasformato negli ultimi mesi in un economico tabloid, finalmente la grande storica pubblicazione viene chiusa il 15 agosto 1995

Dal “Qui comincia l’avventura…” del Signor Bonaventura di Sergio Tofano al “Sor Pampurio arcicontento del suo nuovo appartamento” del Sor Pampurio di Carlo Bisi, i personaggi del Corrierino hanno lasciato traccia nell’immaginario collettivo anche per i testi che ne scandiscono le avventure. Oltre al Signor Bonaventura e a Sor Pampurio si possono ricordare Pier Cloruro de’ Lambicchi di Giovanni Manca (con la magica arcivernice che dà vita alle immagini), Marmittone di Bruno Angoletta, il Prode Anselmo di Mario Pompei, Bilbolbul di Attilio Mussino, Quadratino di Antonio Rubino e tantissimi altri. Un altro aspetto fondamentale del Corriere dei piccoli è stato l’approccio adottato da tutti coloro che vi hanno collaborato: l’idea di mettersi dalla parte del giovane lettore, senza condiscendenza ma dandogli ogni settimana qualcosa da leggere e godersi con partecipazione. Il Corriere dei Piccoli ospita così grandi firme della letteratura italiana e del giornalismo, da Luigi Barzini a Mino Milani, da Dino Buzzati a Gianni Rodari, in racconti, romanzi a puntate, fiabe e favole spesso illustrate dai grandi artisti del settimanale.

20 anni di graphic novel in Italia: la 15ma edizione di BilBOlbul

Dal 2 al 5 dicembre torna in presenza il Festival internazionale di fumetto di Bologna, con un programma che fa il punto sul fumetto di ieri e di domani. In calendario incontri tra maestri e nuove promesse del graphic novel, il progetto europeo Invisible Lines che sfida 12 giovani talenti da tutta Europa a dare segno all’invisibilità, e grandi ospiti internazionali come Frederik Peeters, Anders Nilsen e Antoine Cossé. Gran finale con i disegni di Noemi Vola, Emma Lidia Squillari e Andrea Antinori nelle stanze d’artista del PHI Hotel Bologna Al Cappello Rosso, storico partner del festival, che diventa il primo “FumettHotel” d’Italia.

Quando arriva il graphic novel in Italia? Se si può considerare Guido Buzzelli il primo ad avere rivoluzionato la forma fumetto dando alle immagini la stessa legittimazione della letteratura, è agli albori degli anni Duemila che il graphic novel entra di diritto negli scaffali delle librerie italiane grazie a realtà editoriali come Coconino Press, Phoenix, Kappa Edizioni, Black Velvet e PuntoZero che hanno avuto Bologna come centro operativo.

Un anniversario di quelli importanti, che verrà celebrato a BilBOlbul Festival internazionale di fumetto di Bologna ideato e organizzato da Hamelin: la 15ma edizione torna finalmente in presenza dal 2 al 5 dicembre, con un calendario che mescola grandi nomi e nuovi talenti per omaggiare una tradizione, quella del graphic novel, che si trasforma da una generazione all’altra, e riflettere su una professione che oggi vive condizioni profondamente mutate rispetto alle origini.

15 anni di BilBOlbul per ragionare su 20 anni di graphic novel, due ricorrenze riconosciute anche a livello istituzionale: Hamelin è infatti vincitrice del bando “Promozione Fumetto 2021” della Direzione Generale Creatività̀ Contemporanea del Ministero della Cultura, un’importante conferma che si traduce in un convegno internazionale a cura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, in collaborazione con il Festival, e in un volume in uscita a marzo 2022 per tracciare un bilancio del fumetto italiano tra passato e futuro.

E proprio “Ieri, oggi, domani: 20 anni di graphic novel in Italia” si intitola l’evento che apre BilBOlbul 2021: giovedì 2 dicembre alcuni degli autori ed esperti che hanno fatto la storia del graphic novel in Italia si riuniscono a Bologna per una giornata di studi a cura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna che li vede a confronto con le generazioni più giovani: Igort, Vanna Vinci, David B., Paolo Bacilieri, Daniele Brolli, dialogheranno con Fumettibrutti, Maurizio Lacavalla, Eliana Albertini e tanti altri e con gli autori e docenti della scuola, tra cui Sara Colaone, Otto Gabos, Onofrio Catacchio, Giancluca Costantini, Andrea Bruno. L’obiettivo è quello di riflettere sulle maggiori trasformazioni provocate dal graphic novel nel panorama editoriale a fumetti in Italia, ragionando sull’impatto che ha avuto nell’immaginario e nelle abitudini di lettura, sugli approcci al racconto, spesso ibrido tra fiction e racconto della realtà, una stilizzazione del disegno verso una forma ideale di “disegno-scrittura”, un rapporto tutto da indagare tra forma breve e lunga di racconto.

Il dialogo tra passato e futuro diventa inequivocabile rilancio con Invisible Lines, progetto co-finanziato dal Programma Europa Creativa dell’Unione Europea: 12 giovani artisti under 30, selezionati tra oltre 400 candidature da tutta Europa, hanno affrontato un viaggio di formazione in tre tappe – Italia, Francia e Repubblica Ceca – sotto la guida di tre maestri del fumetto come Stefano Ricci, Juraj Horváth e Yvan Alagbé, con un obiettivo ambizioso, disegnare l’invisibile nelle sue più diverse diramazioni: i segni del tempo sul paesaggio, i confini e le migrazioni, il mistero del quotidiano. Le opere originali create durante il viaggio sono il cuore della mostra Invisible Lines. Landscapes, borders, revelations in programma all’Accademia di Belle Arti di Bologna dal 4 al 22 dicembre, un’occasione per dare uno sguardo al fumetto europeo che verrà.

Sulla stessa scia anche la mostra Giorni felici di ZUZU – ormai una delle giovani voci più talentuose del fumetto italiano – ospitata e curata da Squadro Stamperia Galleria d’Arte, che aprirà il 20 novembre e proseguirà fino al 6 dicembre con le tavole originali dell’omonimo libro in uscita per Coconino Press, e il ciclo di presentazioni che mettono quattro esordienti internazionali – David Marchetti, Lina Ehrentraut (cui è dedicata anche la personale Io e Melek, dal 4 al 12 dicembre, con le tavole del suo libro d’esordio), Percy Bertolini e Juta – in dialogo con altrettanti grandi nomi del fumetto: Manuele Fior, Nicoz, Francesco Cattani, Emilie Gleason. Giovani talenti anche i tre artisti scelti per la decorazione di due BBB Room al PHI Hotel Bologna Al Cappello Rosso, storico partner del festival e primo “FumettHotel” d’Italia: con i disegni di Noemi Vola, Emma Lidia Squillari e Andrea Antinori sarà infatti completata la “decorazione d’autore” di tutte le camere dell’albergo, che anno dopo anno si sono arricchite delle tracce lasciate da artisti come Ruppert & Mulot, Alessandro Baronciani, Kalina Muhova, e tanti altri.

Quali sono le condizioni, le necessità e i bisogni concreti dei graphic novelist oggi? A tentare di dare una risposta sarà venerdì 3 dicembre l’associazione MeFu – Mestieri del Fumetto, nata a maggio 2020 come gruppo di ricerca che si pone l’obiettivo di indagare quale sia la situazione economica di chi crea fumetti in Italia. Sarà un gruppo di affermati professionisti del settore -Michele Benevento, Paolo Martinello, Sara Colaone, Barbara Baraldi e Dario Grillotti – a discutere, a partire dalla propria esperienza, di questioni molto pratiche ma non per questo meno sentite da autrici e autori: contratti, mercati editoriali, fiscalità, tutele legali, riconoscimento pubblico e rappresentanza. L’incontro sarà anche l’occasione per presentare la prima campagna di tesseramento di MeFu e raccontare i piani e gli obiettivi dell’associazione per il futuro.

BilBOlbul non tralascia la dimensione internazionale con quattro ospiti d’onore, Frederik Peeters, Anders Nilsen, Antoine Cossé e Gabriella Giandelli. Il primo, pluripremiato fumettista svizzero noto soprattutto per il graphic novel autobiografico Pillole Blu e autore, insieme a P.O. Lévy, di Castello di sabbia (appena uscito per Coconino Press – Fandango) da cui il visionario regista M. Night Shyamalan ha tratto il suo ultimo film, Old, è l’autore del manifesto di BilBOlbul 2021. Lo statunitense Nilsen arriva invece in Italia in occasione dell’uscita nel nostro Paese del suo capolavoro Big Questions (edito da Eris Edizioni), uno dei graphic novel più importanti degli ultimi anni.
Antoine Cossé, illustratore e cartoonist francese trapiantato a Londra, è una delle menti dietro la produzione innovativa della casa editrice Breakdown Press. Sarà a BilBOlbul anche Gabriella Giandelli, una delle più importanti fumettiste italiane, che ha attraversato la scena contemporanea dai primi anni Ottanta, con un percorso artistico fra dimensione intimista ed echi letterari.

BilBOlbul allarga lo sguardo alla produzione che arriva da nazioni lontane dalle tradizioni canoniche del fumetto, grazie a tre progetti che uniscono fumetto, animazione e musica: il lavoro del collettivo Uhuru Republic, che coinvolge oltre 30 artisti visivi, fumettisti e musicisti provenienti da Italia e Tanzania, a cura di Collettivo Franco; la mostra della collettiva francese Réalistes che riunisce artisti dell’animazione e del fumetto come Jonathan Djob Nkondo, Ugo Bienvenu, Emmanuel Lantam, Paul Lacolley, Nicolas Pegon e Frederic Poincelet, e curata da Tecnica Mista. Infine, Paul Gravett, uno dei più importanti critici di settore, porta a Bologna una rassegna di fumetti dal mondo in forma di conferenza.

Alla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna arriva, dopo lo stop del 2020, la collettiva Prendere posizione. Il corpo sulla pagina promossa dalla stessa Fondazione in collaborazione con Fondazione Nuovi Mecenati, Danish Arts Foundation, Canicola, Oblomov Edizioni e MalEdizioni, negli spazi espositivi della Fondazione e dedicata a 4 grandi talenti – Émilie Gleason, Rikke Villadsen, Nicoz e Alice Socal – che hanno riflettuto sulla rappresentazione del corpo, motore ed essenza di ogni storia a fumetti. Usando stili, voci e generi letterari diversi, le autrici hanno rappresentato nei loro lavori il corpo erotico, comico, non conforme, politico per indagare sulla propria identità personale e politica, per raccontarsi con l’autobiografia, per immaginare futuri desiderabili o distopici, per riscrivere i generi letterari classici e scardinarne l’immaginario.

Il libro Prendere posizione è un utile approfondimento di questo percorso. La mostra aprirà il 4 dicembre alle ore 11 e sarà visitabile fino al 5 gennaio 2022.

Il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna ospita invece la mostra di Tommi Parrish, rivelazione del fumetto statunitense con La bugia e come l’abbiamo raccontata, dal titolo del graphic novel che l’ha rivelata al grande pubblico: una storia all’apparenza semplice di due amici che si incontrano per caso dopo anni e passano una serata insieme a parlare diventa il pretesto per una sorta di bilancio esistenziale, tra amori, speranze e disillusioni, il tutto raccontato attraverso uno stile originalissimo fatto di vignette incompiute o semi-smontate, disegni lasciati a metà, un uso spettacolare del colore. Oltre alle tavole originali del volume uscito in Italia per Diabolo Edizioni in collaborazione con BilBOlbul, saranno visibili anche alcune tavole inedite di Parrish.

Non mancheranno gli appuntamenti di BBB Kids con i laboratori per i più piccoli a cura di Emma Lidia Squillari, Andrea Antinori e Noemi Vola e le proiezioni alla Cineteca di Bologna, gli incontri dedicati agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie, i workshop e gli appuntamenti di portfolio review per i giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti, e il cartellone BBB Off, con decine di mostre in vari luoghi della città: tra i nomi si segnalano Andrea Serio, Noemi Vola, Percy Bertolini, Vittoria Moretta, Samuele Canestrari e la collettiva A.M.A.R.E. a cura di Canicola.

BilBOlbul – Festival internazionale di fumetto
Bologna, 2 – 5 dicembre 2021
a cura di Hamelin
Con il sostegno di: Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Accademia di Belle Arti di Bologna, Fondazione Cineteca di Bologna, Bologna Musei, Bologna Biblioteche – Salaborsa, Patto per la lettura Bologna. Main partner: Gruppo Hera.
Partner: PHI Hotel Bologna – Al Cappello Rosso, Arci Bologna, StickerMule.
Con il contributo di: Università degli Studi di Bologna – Erasmus Mundus in Culture Letterarie Europee, Goethe-Institut Roma, Institut Français Italia, Czech Literary Centre.
BilBOlbul 2021 è vincitore dell’avviso pubblico Promozione Fumetto 2021, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Il progetto Invisible Lines è co-finanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea.

Per info: Hamelin Associazione Culturale I info@bilbolbul.net | 051 233401 | www.bilbolbul.net

Andrea Pazienza: Fino all’estremo

Fino all’estremo. Così si intitolava la prima stesura di quello che sarebbe poi diventato Gli ultimi giorni di Pompeo, il vertice artistico e narrativo di Andrea Pazienza. Classe 1956, fumettista, disegnatore, illustratore e pittore: Andrea Pazienza è stato – senza alcun dubbio – il massimo esponente di quello storytelling tutto italiano così libero, al servizio di un flusso di coscienza inarrestabile e senza precedenti che da quel momento ha caratterizzato il mondo della nona arte: il fumettoA 24 anni dall’ultima mostra antologica del 1997 a lui dedicata nel capoluogo emiliano e dopo tanti mesi di chiusura a causa della pandemia – a dimostrazione che l’arte non arresta mai il suo corso -, dal 7 maggio arriva a Palazzo Albergati di Bologna il genio creativo di Andrea Pazienza, fumettista che con le sue vignette ha cambiato per sempre il mondo del fumetto e che si trasferì all’ombra delle Due Torri nel ’74 per iscriversi al DAMS e iniziare nel ’77 la sua carriera sulle pagine di “Alter Alter”, delineando fino all’84 i tratti del suo periodo più creativo e stimolante.


In mostra oltre 100 opere provenienti dagli archivi delle persone a lui più vicine come il fratello, la sorella, la moglie e altri, tra tavole originali dei fumetti e opere pittoriche fatte con i materiali più diversi: dai pennarelli alle tempere, dalle matite ai colori acrilici e molto altro. Ad arricchire la mostra anche una selezione di bellissime e storiche immagini del grande fotografo e artista visuale Enrico Scuro
Partendo dalla sua produzione artistica che poggia sui tre pilastri PentothalZanardi e Pompeo, la mostra è un viaggio nella vita dell’artista e tra le vie di una Bologna resa calda dai movimenti studenteschi del ’77. Un racconto di rivolte, amori, guerre politiche e turbamenti vissuti da una generazione di meravigliosi sognatori che hanno inciso sulla loro pelle una via crucis di libertà e rivoluzione. A raccontarci tutto questo sono la forza, la potenza e l’urlo espressivo coi quali Andrea Pazienza, nel giro di un solo decennio (muore infatti prematuramente a soli 32 nella sua casa di Montepulciano il 16 giugno 1988), lascia la sua firma indelebile nella narrativa illustrata non solo coi bianchi e neri dell’epopea di Fiabeschi, ma anche coi colori del Giallo Matematico e delle Notti di Carnevale di ZannaColas e Petrilli, i pennarelli sui fogli a quadretti coi quali Pompeo correva incontro al suo destino, ma anche tutte quelle meravigliose illustrazioni che – da Betta sullo squalo al Corteo di Bologna – hanno fatto di Andrea Pazienza uno dei più grandi maestri del colore di tutti i tempi.

Con il Patrocinio del Comune di Bologna, prodotta e organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia e a cura di ARF! – Festival di storie, segni & disegni, la mostra è realizzata con il contributo della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, grazie alla quale tutti i bambini al di sotto dei 12 anni potranno usufruire dell’ingresso omaggio e tutti gli studenti delle scuole secondarie e delle università dell’ingresso ridotto. La mostra vede come Media Partner BilBOlbul Festival Internazionale di Fumetto e RIFF Rete Italiana Festival di Fumetto. L’evento è consigliato da Sky Arte.Il Comune di Bologna, in collaborazione con Bologna Welcome, partecipa attivamente alla promozione della mostra, anche attraverso lo strumento della Card Cultura.

Il 23 maggio 1956, da Enrico Pazienza e Giuliana Di Cretico, nasce a San Benedetto del Tronto Andrea Pazienza, figura mitica del fumetto italiano e internazionale. La sua infanzia trascorre tra San Severo, la cittadina pugliese di cui era originario il padre, e San Menaio, frazione di Vico del Gargano. Terminato il liceo, nel 1974 si iscrive al DAMS dell’Università di Bologna, in quelli che sono gli anni più caldi della contestazione giovanile, di cui riesce a cogliere l’essenza nella sua prima storia a fumetti, Le straordinarie avventure di Pentothal, che inizia ad apparire dall’aprile del 1977 sulla rivista Alter Alter. Sempre nel ’77, insieme a Filippo ScòzzariStefano TamburiniMassimo Mattioli e Tanino Liberatore crea la Primo Carnera Editore e la rivista Cannibale. Dal 1979 al 1981 contribuisce al settimanale Il Male e nel 1980, con il gruppo di Cannibale e con Vincenzo Sparagna, fonda il mensile Frigidaire, sulle cui pagine comparirà il personaggio di Zanardi, che in seguito sarà pubblicato anche da altre riviste, come Alter Alter, Corto Maltese Comic Art. Continua a collaborare con le più importanti riviste del fumetto italiane, pubblicando anche su Linus. Partecipa inoltre alla creazione di Frizzer, mensile che si affianca a Frigidaire, e che cura per i primi numeri anche nella grafica. Partecipa alla rivista Tempi Supplementari e dal 1986 collabora anche con Avaj, supplemento al mensile Linus, con Tango, supplemento del quotidiano L’Unità, con Zut, rivista satirica diretta da Vincino. Muore il 16 giugno 1988 a Montepulciano. I fumetti di Andrea Pazienza, negli anni, sono stati pubblicati da Primo Carnera Editore, Editori del Grifo, Rizzoli Milano Libri, Glamour International, Legambiente, Babel Editore, Edizioni ART Core, Edizioni Di, Baldini & Castoldi, Einaudi, Panini, Editoriale Cosmo, Gruppo Editoriale L’Espresso, Fandango Libri e Coconino Press.

Per informazioni: palazzoalbergati.com  |
www.arthemisia.it

BilBOlbul Continua

“Ritratto d’autore: Jesse Jacobs” è il titolo del primo incontro del 2021 per “BilBOlbul Continua”, il ciclo di appuntamentiin streaming che fino alla primavera il Festival Internazionale di Fumetto di Bologna propone in attesa di poter presentare al pubblico le mostre in programma nell’ultima edizione dello scorso novembre, rimaste in sospeso a causa dell’emergenza sanitaria.

Giovedì 14 gennaioalle ore 18.30 sarà ospite dell’incontro (visibile sul canale YouTube del Festival o sul sito www.bilbolbul.net) il disegnatore canadese Jesse Jacobs, uno degli autori più originali e visionari del panorama contemporaneo del fumetto, moderato da Matteo Gaspari. Fondendo sperimentazione visiva e riflessioni profonde sulla trascendenza, la natura e l’essenza dell’uomo, Jacobs crea nei suoi fumetti dei veri e propri universi psichedelici, fatti di esseri multiformi, colori accecanti e geometrie lisergiche. I suoi riferimenti spaziano dall’estetica pop dei videogiochi a quella di serie di animazione come Adventure Time, alla cui realizzazione ha collaborato. Il risultato è un vero e proprio tsunami di forme e colori acidi, che unisce all’esperienza estetica quella mistica, come accade nell’ultimo graphic novel, Crawl Space (Eris Edizioni), che unisce  alla pura dimensione visiva quella più esplicitamente narrativa: la storia è quella di Daisy, un’adolescente che si è appena trasferita in una nuova città e che scopre per caso che dietro la lavatrice della sua nuova casa si nasconde un universo parallelo fatto di colori psichedelici, in forte contrasto con la realtà grigia e ordinaria di una cittadina americana qualunque.

Jacobs lavora sulla geometria bidimensionale e sull’uso non realistico del colore per ragionare sullo spazio: che sia l’universo (o “un” universo), il mondo parallelo dentro la lavatrice o l’allucinazione creata da un’intelligenza artificiale, la domanda alla base delle sue storie visionarie è la relazione tra un ambiente e chi lo abita.

I suoi spazi sono insieme piatti e profondissimi, e funzionano come labirinti visivi in cui è facile perdere l’orientamento. Jacobs distrugge l’illusione della prospettiva, e fa muovere i suoi personaggi su uno sfondo bidimensionale, dimostrando come lo sguardo modifica il mondo e quella che percepiamo come realtà non è che un’illusione. Una prospettiva che mette in luce le contraddizioni di una concezione individualistica del mondo, e l’illusione dello spazio abitabile creato dalla tecnologia, un tema quanto mai fondamentale nell’era del distanziamento sociale.

Tutti i titoli presentati negli incontri di BBB Continua sono in vendita in una rete di librerie indipendenti, non solo a Bologna ma anche a Roma, Torino, Milano, Venezia e Bari: un modo per mettere in circolo i titoli più interessanti anche per supportare le librerie, che hanno vissuto momenti di difficoltà ma hanno anche saputo riorganizzarsi e diventare presidi culturali territoriali di grande importanza, grazie alla capacità di attivarsi con servizi di consegna a domicilio e vendite on line.
Jesse Jacobs è un artista e fumettista canadese. Nel 2009 ha vinto il Gene Day Award for Canadian Comic Book Self-Publisher e nel 2015 Safari Honeymoon è stato candidato come miglior fumetto al Doug Wright Award. Ha pubblicato Even the Giants (Adhouse Books, 2011), Così conoscerai l’universo e gli deiSafari Honeymoon e Crawl Space (tutti Eris Edizioni). Ha lavorato a Cartoon Network per lo show di Adventure Time e le sue opere sono state esposte in diverse gallerie in tutto il Canada. Nel 2020 ha realizzato il suo primo videogioco, Spinch, in collaborazione con Akupara Games.

La 13ma edizione di BilBOlbul, Festival Internazionale di Fumetto

Venerdì 29 novembre 2019 si alza il sipario sulla 13ma edizione di BilBOlbul, Festival Internazionale di Fumetto di Bologna a cura di Associazione Hamelin, in programma fino a domenica 1 dicembre. Una giornata che si apre con l’incontro“Alberto Breccia. Il signore delle immagini”, omaggio al grande disegnatore argentino la cui mostra, promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna in collaborazione con il Comune di Bologna – Istituzione Biblioteche Bologna, inaugura sabato 30 alle ore 12 presso gli spazi della Fondazione del Monte. Protagonisti dell’incontro, in programma alle ore 11 nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti (via delle Belle Arti, 54), saranno José Muñoz, tra i più grandi autori di fumetto viventi, il giornalista Vittorio Giacopini, il curatore della mostra Daniele Brolli ed Enrico Fornaroli, direttore dell’Accademia.

Alle ore 15 l’Aula Magna dell’Università di Bologna (piazza Scaravilli, 2) ospiterà il ritorno sulle scene di Chris Reynoldsdopo un’assenza di quasi vent’anni. Il pubblico di BilBOlbul avrà l’occasione di ascoltare l’autore del leggendario Mauretania nell’incontro “Ritorno a Mauretania” con il critico Paul Gravett, mentre alle ore 20 è in programma l’inaugurazione della mostra Giorni nuovi… e migliori? allo Spazio B5 (vicolo Cattani, 5/b, fino al 20 dicembre) con le tavole originali di Un mondo nuovo, la raccolta dei suoi principali racconti, la cui edizione italiana, in uscita per Tunué in occasione di BilBOlbul è realizzata in collaborazione col Festival: una raccolta di storie ambientate in un mondo che sembra simile al nostro ma che si intuisce deformato da un conflitto interplanetario mai narrato direttamente.

Sempre alle ore 15 alla Biblioteca Salaborsa Ragazzi (piazza del Nettuno, 3) l’incontro della norvegese Magnhild Winsnes con le ragazze e i ragazzi di Avamposto di lettura, il gruppo di lettura per adolescenti di Biblioteca Salaborsa Ragazzi: autrice di Shhh. L’estate in cui tutto cambia (Mondadori, 2019), uno dei migliori fumetti per adolescenti degli ultimi anni, che racconta il delicato passaggio tra infanzia e pubertà, Winsnes è una delle ospiti internazionali di punta del programma dedicato a bambini e ragazzi. Alle ore 17 l’autrice sarà protagonista con il suo libro alla Libreria delle Donne (via San Felice, 16) del primo incontro di “BBB Consiglia”, ciclo di presentazioni dedicato ai migliori graphic novel dell’anno selezionati da Hamelin (incontro in collaborazione con Reale Ambasciata di Norvegia, NORLA – Norwegian Literature Abroad, Mondadori, Festival La violenza illustrata).

Alle ore 17 alla Libreria Modo Infoshop (via Mascarella, 24/b) ospita il primo “Ping Pong – Autori a confronto”, serie di incontri tra autori, con il dialogo tra Silvia Rocchi ed Eliana Albertini, che con Susi corre (Canicola, 2019) e Malibu (BeccoGiallo, 2019), hanno raccontato rispettivamente uno spaccato di vita in provincia, ragionando sulle conseguenze e le peculiarità di una vita lontano dalla città. L’incontro, moderato da Matteo Gaspari, è realizzato in collaborazione con Canicola e BeccoGiallo.

Alle ore 18 all’Accademia di Belle Arti inaugura 8×15 Quindici anni di fumetto e illustrazione in Accademia (fino al 20 dicembre): in occasione del 15 anni del Corso di Fumetto e Illustrazione dell’Accademia, fucina di giovani talenti, in mostra i lavori di otto studenti e studentesse che sono riusciti a trasformare i loro progetti di tesi in libri pubblicati. Alla stessa ora CorrainiMAMbo artbookshop (via Don Minzoni, 14) ospita l’incontro “L’attrazione per i taccuini. Schizzi e riflessioni di Alberto Madrigal”, con lo stesso Madrigal e Caterina Marietti, in collaborazione con Raum Italic Edizioni.

Alle ore 18.30 l’inaugurazione della mostra di uno degli altri grandi protagonisti di questa edizione, Yvan Alagbé, autore franco-beninese tra i più radicali del fumetto europeo: Una storia dell’amore, in programma all’Accademia di Belle Arti di Bologna fino al 20 dicembre, ripercorre il percorso artistico e politico dell’autore, dal realismo spiazzante di Negri gialli e altre creature immaginarie (in uscita per Canicola in occasione di BilBOlbul), che tocca i nodi del colonialismo, dell’immigrazione e del senso di identità, fino all’impresa di disegnare una storia universale dell’amore, affrontata nel libro impossibile Apocalypse des oiseauxancora inedito ed esposto qui per la prima volta. La mostra raccoglie anche le riscritture, talvolta parodiche talvolta drammatiche, di cui Alagbé è maestro: dal Vangelo ai fumetti neri degli anni ‘60, l’autore ridisegna alcune opere cardine dell’immaginario per sottrarle agli automatismi percettivi e culturali con cui siamo abituati a leggerle. Alagbé sarà poi alle 21.30 alla Libreria Modo Infoshop per il secondo “Ping Pong – Autori a confronto” della giornata, in dialogo con l’artista messicano Miguel Angel Valdivia.

Alle ore 19 appuntamento in via San Vitale 69 per la tradizionale inaugurazione della “Porta del Sì” di Atelier Sì, realizzata quest’anno da Francesca Ghermandi, storica matita del fumetto bolognese, che ha iniziato la sua carriera come allieva di Andrea Pazienza.

Alle ore 19.30 l’inaugurazione al Museo internazionale e biblioteca della musica (Strada Maggiore, 34) di Heimat di Nora Krug (fino al 6 gennaio): la mostra espone le tavole del libro omonimo (Einaudi, 2019), accolto dalla critica internazionale come uno dei più importanti degli ultimi anni. Dopo vent’anni negli Stati Uniti, l’autrice torna nella sua patria, la Germania, per ricostruirela storia della sua famiglia e il suo ruolo durante il nazismo. Attraverso cimeli, documenti, foto, Krug compone un’enciclopedia visiva che traccia il ritratto di una famiglia e insieme quello di una nazione intera, e riflette sulle impronte che la Seconda Guerra Mondiale ha lasciato su generazioni di persone.

Alle ore 20.30 il TPO (via Camillo Casarini, 17/5) apre le porte per festeggiare Canicola Edizioni, che da 15 anni promuove la cultura del fumetto non solo attraverso il suo progetto editoriale ma pure con esposizioni, workshop e laboratori.

BilBOlbul – Festival internazionale del fumetto di Bologna
Bologna, 29 novembre – 1° dicembre 2019
a cura di Hamelin Associazione Culturale
Con il sostegno di: Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Accademia di Belle Arti di Bologna, Fondazione Cineteca di Bologna, Istituzione Bologna Musei | Museo internazionale e biblioteca della musica | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Biblioteca Salaborsa – Istituzione Biblioteche Bologna, Biblioteca Salaborsa Ragazzi, Erasmus Mundus CLE – Università di Bologna.
Main Partner: Gruppo Hera. Partner: Albergo Al Cappello Rosso, Arci Bologna, StickerMule, Usmaradio.
Con il contributo di: Goethe-Institut Roma, Istituto di Cultura Germanica Bologna, Ambasciata di Norvegia, NORLA – Norwegian Literature Abroad, Lithuanian Cultural Institute, Ambasciata della Repubblica di Lituania a Roma.

Per info: Hamelin Associazione Culturale  info@bilbolbul.net | 051 233401 | www.bilbolbul.net

I Supereroi “Umani” di Jack Kirby in mostra a Bilbolbul

La 12ma edizione di BilBOlbul opera una svolta rispetto al passato, accogliendo per la prima volta in assoluto – in una manifestazione che si è sempre contraddistinta per la sua attenzione nei confronti delle produzioni autonome e di ricerca rispetto al fumetto del passato e del presente – uno dei principali lasciti della pop culture mondiale, il fumetto di Supereroi. E lo fa in grande stile, con la mostra dedicata a Jack Kirby, “The King of Comics”, colui che, per dirla con Frank Miller, segnò uno spartiacque nel mondo del fumetto, aprendo con la sua morte un “Prima di Kirby” e un “Dopo Kirby” e influenzando in maniera determinante il fumetto contemporaneo.  La mostra, sostenuto da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Unicredit Spa,inaugura il 24 novembre presso gli spazi della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con una selezione di oltre 80 tavole.

Protagonista della Silver Age of Comics in quegli anni Sessanta che cambiarono lo sguardo sul mondo, tanto da continuare ancora oggi ad esercitare la loro irresistibile attrazione: a Jack Kirby“The King of Comics”, colui che attraverso la trasformazione dell’archetipo del Supereroe – Captain America, I Fantastici Quattro, Thor, Hulk, Iron Man, gli X-Men, Pantera Nera, solo per citarne alcuni – è stato uno dei principali edificatori dell’immaginario popolare contemporaneo, è dedicata la grande mostra Mostri, uomini, dei sostenuta da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e UniCredi. La mostra proseguirà fino al 5 gennaio 2019. Artista dall’inconfondibile identità stilistica, Kirby ha influenzato in maniera determinante il fumetto contemporaneo, segnando uno spartiacque ed aprendo con la sua morte un “prima di Kirby” e un “dopo Kirby”, secondo la fortunata espressione di Frank Miller. Non solo ha creato, da solo o in coppia con lo sceneggiatore Stan Lee – i Lennon-McCartney del fumetto come, con geniale intuizione, scrive Jonathan Lethem nel catalogo della mostra – i supereroi degli attuali blockbuster cinematografici e televisivi, ma la forza visionaria dei suoi disegni, insieme all’originale commistione di fantascienza, tecnologia e temi socialidelle sue storie, ha influenzato generazioni di artisti e scrittori.

Jack Kirby, al secolo Jacob Kurtzberg, nasce a New York nel 1917 in una famiglia di immigrati austriaci di origine ebraica, come rivela il cognome.
La sua prima serie di successo, e il primo dei suoi iconici personaggi, è stato Captain America, creato nel 1941 insieme allo sceneggiatore Joe Simon. Non una semplice icona patriottica, ma una precisa dichiarazione politica, dal momento che Captain America incarna l’ eroe antinazista e antifascista che combatte Hitler, nel momento in cui gli Stati Uniti erano ancora lontani dall’entrata in guerra. Già in queste prime storie Kirby inizia a riscrivere le regole della composizione della tavola a fumetti, una ricerca che porterà avanti per tutta la sua carriera. Nel Dopoguerra, Kirby e Simon continuano a realizzare fumetti di ogni genere, dal western al poliziesco all’horror, ma ottengono i maggiori successi nel genere rosa, con la serie True Romance. In questi racconti destinati al pubblico femminile, Kirby inserisce nell’intreccio temi sociali come la discriminazione razziale e lo scontro tra le classi, ma getta anche le basi di quell’iconografia sentimentale, ma già venata d’ironia, che diverrà pervasiva e verrà raccolta dalla pop art. Nel 1961 comincia il sodalizio con Stan Lee, uno spartiacque nella carriera di Kirby. La coppia riporta in vita il concept del supereroe, caduto in disgrazia dopo la Seconda Guerra Mondiale, e lo trasforma dotandolo di una fragilità inedita, più adatta ai nuovi tempi e capace di creare un contrasto quasi tragico con la potenza e il dinamismo dei disegni.  Inventa tutti i principali personaggi della Marvel Comics: I Fantastici Quattro, Thor, Hulk, Iron Man, gli X-Men, Pantera nera e altri. Il contributo di Kirby non è limitato al character design e alla realizzazione di molte delle storie, ma è fondamentale nello sviluppo della personalità e del significato dei personaggi: una rivoluzione nella cultura popolare ancora lontana dall’essere conclusa. Per il resto della sua carriera, l’autore resterà legato ai supereroi e alla fantascienza, sempre più attraversate da luci mistiche e filosofiche, particolarmente evidenti nel mondo post-apocalittico di Kamandi nella complessa saga del Quarto Mondo e nellaversione a fumetti di 2001 A Space Odissey. Dopo aver stabilito gli standard del fumetto occidentale, Kirby si è concesso, nel prosieguo della sua carriera, una sempre maggiore libertà creativa, sviluppata nell’equilibrio tra sapienza compositiva e un potente, a tratti inquietante, senso del meraviglioso.

Il catalogo illustrato omonimo, pubblicato da Hamelin, contiene testi di scrittori, critici e autori di fumetti italiani e stranieri, tra cui Jonathan Lethem, Gary Panter e Paul Gravett che riflettono sul loro rapporto con l’arte di Kirby. Paul Gravett interverrà anche nell’incontro Ho visto un re. Ritratto di Jack Kirby, con Giuseppe Camuncoli, Matteo Casali, Ratigher e Alessandro Tota, organizzato in collaborazione con UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna presso il Salone dei Carracci di Palazzo Magnani, sede di UniCredit (domenica 25 novembre, ore 11, via Zamboni, 20).

Nel solco della più autentica vocazione di BilBOlbul, quella di rivelare al pubblico talenti emergenti ancora poco conosciuti nel nostro paese, le mostre dedicate a due protagoniste femminili. La prima è Amandine Meyer, illustratrice e fumettista francese, creatrice di strambi universi, giardini dell’Eden in versione pop, colorati ed eccessivi, in cui i protagonisti, nella quasi totalità bambini, si confondono con la natura e si dedicano a giochi spesso brutali. Corpi che trasformano, si contorcono, si fondono con la foresta e diventano pesci, sassi, fiori, animali, in un gioco di metamorfosi continue, espressioni di un’infanzia che è desiderio di scoperta, di contatto con l’altro, e che tocca anche la sfera della sessualità. La mostra, prodotta con il sostegno di Nuovi Mecenati, verrà inaugurata il 24 novembre presso Il Museo della Musica: è un’occasione per scoprire un’artista che merita di essere conosciuta per la sua visione fresca e controversa dell’infanzia, ma anche per acquistare i suoi libri, ancora introvabili in Italia.

Temi affini sono al centro dell’opera della seconda autrice, Emelie Östergren, uno dei talenti più originali dell’illustrazione e del disegno svedese contemporaneo, la cui mostra, in collaborazione con lo Swedish Arts Council, sarà inaugurata il 25 novembre presso Squadro Galleria Stamperia d’arte: in bilico fra l’onirico e il fantastico, nei lavori della Östergren l’inconscio ha il sopravvento sul reale trasportando il lettore in un mondo altro, intimo e grottesco, in cui l’autrice gioca con la deformazione, la caricatura, il bizzarro e il mostruoso.

Dal fantastico e dalla fantascienza alla scienza, per uno degli eventi di punta di questa edizione: si tratta di ERCcOMICS, progetto finanziato dall’Unione Europea che vuole valorizzare la comunicazione scientifica attraverso la narrazione visuale, e in particolare il linguaggio del fumetto. La sfida alla base del progetto è creare un ponte tra due mondi apparentemente distanti, la scienza e l’arte, facendo lavorare insieme fumettisti e ricercatori alla realizzazione di 16 webcomic basati su altrettanti progetti europei di ricerca finanziati dall ERC, l’European Research Council.  I temi spaziano dall’ astrofisica alla sociologia, dalla biologia alle ricerche sull’intelligenza artificiale: durante BilBOlbul, oltre a un’esposizione delle tavole di alcune storie all’Accademia di Belle Arti di Bologna, il progetto ERCcOMICS sarà protagonista tra le altre cose di un ciclo di incontri nelle scuole del territorio pensati per introdurre nel discorso sul visivo discipline “altre”, come l’informatica o le materie scientifiche.

BilBOlbul 2018 – Mondi fantastici che raccontano la realtà

Fuga dalla realtà, o meglio messa in discussione del reale ed ingresso in un mondo fantastico, alle cui geografie e regole adattarsi e ridefinire se stessi: è sotto il segno del fantastico l’ edizione 2018 di BilBOlbulil Festival Internazionale di Fumetto ideato e organizzato da Hamelin Associazione Culturale, che torna a Bologna dal 22 al 25 novembre prossimi. Un filo rosso esplicitato fin dal manifesto d’autore della rassegna, realizzato quest’anno da Francesco Cattani – protagonista di una grande mostra presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna – che mescola mostruoso e meraviglia, natura brutale e stupore d’infanzia, forze arcaiche e nuove dimensioni dell’incubo, digitale e tecnologico, nubi oscure e luminosi squarci di luce in un’esplosione di colori acidi e verticalità. Un fil rouge, quello del fantastico, in cui immergersi anche assieme a BBB18 In corso d’opera, il catalogo/rivista del Festival, curato da Hamelin, con approfondimenti critici sugli autori principali in mostra e interviste: una pubblicazione da leggere visitando il Festival, per avere una visione più approfondita dell’opera degli autori in mostra e scoprire il percorso dietro la costruzione della manifestazione. Anche quest’anno il Festival è accompagnato da una campagna di comunicazione promossa da Gruppo Hera, main sponsor della manifestazione fin dalla sua prima edizione, che segnala ogni mostra con un totem dedicato. “Il fumetto – commentaGiuseppe Gagliano, Direttore Centrale Relazioni Esterne del Gruppo Hera – ha la capacità di rimettere in tensione il nostro immaginario, allenandoci a cambiare punto di vista. Ecco perché – prosegue Gagliano – siamo contenti di continuare a sostenere un festival che oltre a incontrare il favore di un pubblico affezionato è anche e soprattutto un grande laboratorio di idee, di cui il territorio raggiunto dai servizi di Hera, a sua volta, non può che giovarsi.”

Anche quest’anno il fumetto invade Bologna a partire dai primi di novembre con un ricco programma di eventi offpiù di 20 mostre e 10 incontri che coinvolgono librerie, gallerie d’arte e locali del centro di Bologna. Tra gli artisti coinvolti Nicoz, che oltre alla mostra Drawing My Life Ruined My Life (Les Libellules Studio, via San Vitale, 36/g,  21 novembre – 7 dicembre) terrà un workshop dedicato al diario grafico; Simone Massi, che presenta 30 tavole realizzate per il documentario La strada dei Samouni di Stefano Savona (in mostra nell’atrio del Cinema Lumière, via Azzo Gardino, 65,  fino al 27 novembre); Uncanny di Lorenzo Fonda, videomaker e grafico, in mostra negli spazi di Anonima Impressori (via Piave, 11, dal 22 al 25 novembre) con le tavole del nuovo omonimo graphic novel ed una serie di interventi, come la riproduzione in creta dei personaggi ed un’esperienza di realtà virtuale realizzata in esclusiva per BilBOlbul. Accanto ai numerosi autori italiani, sono presenti anche giovani talenti internazionali: l’illustratrice e fumettista Anna Haifisch, una delle artiste più influenti del fumetto tedesco contemporaneo, in mostra con The Mouse Glass a Urca Studio (via della Fontanina, 2, 24 novembre – 14 dicembre); e ancora il belga Aniss El Hamouri, che ha appena pubblicato il suo primo graphic novel in Italia, Come un brivido (001 Edizioni), in mostra a Berberè Pizzeria (via Petroni, 9) dal 23 novembre al 16 dicembre in collaborazione con Wallonie-Bruxelles International. Il programma off di BilBOlbul 2018 è gemellato con Exit, il programma off del Festival 20 30, dedicato al teatro under 30.

Un’esplorazione nel mondo del fantastico iniziata lo scorso 23 ottobre e che proseguirà fino al 25 novembre con la (ri)scoperta di uno dei grandi maestri del fumetto italianoGuido Buzzelli: al “Michelangelo dei mostri”, che con il suo La rivolta dei racchi del 1966 realizzò, precedendo Hugo Pratt e Will Eisner, il primo graphic novel della storia, è dedicata la personale Guido Buzzelli. Anatomia delle macerie presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna (via delle Belle Arti, 54). Il 23 novembre dalle 10 alle 13 l’Accademia ospiterà un convegno dedicato a Buzzelli e al suo sguardo visionario sul mondo, ancora sorprendentemente attuale: prenderanno parte alla giornata di studi lo scrittore Vittorio Giacopini, il critico Matteo Stefanelli, il disegnatoreMarco Corona e Maria Rita Bentini, storica dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Bologna, moderati da Emilio Varrà di Hamelin, per restituire alla figura di Buzzelli e alla sua opera la centralità che gli spetta nel panorama del fumetto del Novecento.

Al fantastico è dedicato l’ appuntamento inaugurale di questa 12ma edizione: sarà David B., uno dei più importanti autori mondiali di graphic novel, grande costruttore di mondi “altri”, a fornire la propria personale chiave di lettura nella lectio magistralis L’altra parte – Riflessioni sul fantasticogiovedì 22 novembre alle 15 all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel segno del fantastico BilBOlbul opera anche una svolta rispetto al passato, accogliendo per la prima volta in assoluto – in una manifestazione che si è sempre contraddistinta per la sua attenzione nei confronti delle produzioni autonome e di ricerca rispetto al fumetto del passato e del presente – uno dei principali lasciti della pop culture mondiale, il fumetto di Supereroi. E lo fa in grande stile, con Mostri, uomini, dei, la mostra dedicata a Jack Kirby“The King of Comics”, colui che, per dirla con Frank Miller, segnò uno spartiacque nel mondo del fumetto, aprendo con la sua morte un “prima di Kirby” e un “dopo Kirby” e influenzando in maniera determinante il fumetto contemporaneo. La mostra, sostenuta da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e UniCredit, inaugura il 24 novembre alle 12.00 presso gli spazi della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con una selezione di oltre 70 tavole (via delle Donzelle, 2, fino al 5 gennaio 2019). Il catalogo illustrato omonimo, pubblicato da Hamelin, contiene testi di scrittori, critici e autori di fumetti italiani e stranieri, tra cui Jonathan Lethem, Gary Panter e Paul Gravett che riflettono sul loro rapporto con l’arte di Kirby. Gravett interverrà anche nell’incontro Ho visto un re. Ritratto di Jack Kirby, con Giuseppe Camuncoli, Matteo Casali, Ratigher e Alessandro Tota, organizzato in collaborazione con UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna presso il Salone dei Carracci di Palazzo Magnani, sede di UniCredit (domenica 25 novembre, ore 11, via Zamboni, 20).

Dai Maestri agli allievi: la prima retrospettiva in assoluto di Mat Brinkman, The Dungeon Masterin programma dal 24 novembre (inaugurazione alle 18.30, in collaborazione con Hollow Press) al 16 dicembre presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna (via delle Belle Arti, 56), intende mostrare la grande influenza di Kirby sul contemporaneo. Pittore, autore di fumetti e musicista nato ad Austin, Texas, nel 1973, Brinkman è uno dei grandi innovatori dell’immaginario fantastico contemporaneo, oltre che il più sfuggente tra i suoi colleghi, tanto da rifiutare per anni di ristampare i propri libri o di esporre le sue opere, almeno fino ad oggi. La personale di BilBOlbul coincide con la nuova edizione mondiale dei capolavori di Brinkman,Teratoid Heights Multiforce, da anni fuori commercio, curata da Hollow Press. L’incontro Join The Multiforce in programma sabato 24 novembre alle 14 presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna vedrà Brinkman assieme a Ratigher, fumettista e direttore editoriale di Coconino Press – Fandango.

Nel solco della più autentica vocazione di BilBOlbul, quella di rivelare al pubblico talenti emergenti ancora poco conosciuti nel nostro paese, le mostre dedicate a due protagoniste femminili. La prima è Amandine Meyer, illustratrice e fumettista francese, creatrice di strambi universi, giardini dell’Eden in versione pop, colorati ed eccessivi, in cui i protagonisti, nella quasi totalità bambine e bambini, si confondono con la natura in un gioco di metamorfosi costante. La mostra Mosca Cieca, prodotta con il sostegno di Fondazione Nuovi Mecenati, verrà inaugurata il 24 novembre alle ore 15 presso Il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna (Strada Maggiore, 34, fino al 16 dicembre): un’occasione per scoprire un’artista che merita di essere conosciuta per la sua visione fresca e controversa dell’infanzia, ma anche per scoprire i suoi libri, ancora introvabili in Italia. Ad Amandine Meyer è affidata quest’anno la personalizzazione, come da tradizione, di una delle stanze dell’Albergo Al Cappello Rosso: Ninfeo verrà svelata domenica 25 novembre alle 19.30 (via De’ Fusari, 9), assieme alla adiacente BilBOlbul Room 2017 con le illustrazioni dedicate all’hotel e realizzate dagli ospiti dello scorso anno, in un set creato ad hoc da Luca Di Sciullo. Temi affini sono al centro dell’opera della seconda autrice, Emelie Östergren, uno dei talenti più originali dell’illustrazione e del disegno svedese contemporaneo, la cui mostra Mangiami Bevimi, in collaborazione con lo Swedish Arts Council, sarà inaugurata il 24 novembre alle 20 presso Squadro Stamperia Galleria d’Arte (via Nazario Sauro, 27, fino al 7 dicembre): in bilico fra l’onirico e il fantastico, nei lavori della Östergren l’inconscio ha il sopravvento sul reale trasportando il lettore in un mondo altro, intimo e grottesco, in cui l’autrice gioca con la deformazione, la caricatura, il bizzarro e il mostruoso. La Libreria Trame (via Goito, 3/c) ospiterà le tavole originali del libro dell’autrice svedese Lisa e la casa dei mostri nella mostra omonima, in programma dal 22 al 29 novembre: inaugurazione giovedì 22 novembre alle 16.30 con una merenda con l’autrice. Meyer e Östergren saranno protagoniste dell’incontro Alice disambientata sabato 24 novembre alle 16 presso l’Alliance Française di Bologna (via de’ Marchi, 4).

Appuntamento a venerdì 23 novembre per uno degli eventi di punta di questa edizione: si tratta di  ERCcOMICS, progetto finanziato dall’Unione Europea che vuole valorizzare la comunicazione scientifica attraverso la narrazione visuale, utilizzando ilfumetto come ponte tra due mondi solo apparentemente distanti, quello dell’ arte e quello della ricerca. Il progetto, curato dall’agenzia di comunicazione parigina La Bande Destinée assieme alla Sorbonne Université, coinvolge da una parte alcuni fumettisti, dall’altra i ricercatori responsabili dei progetti europei di ricerca finanziati dall’ERC, l’European Research Council, nella realizzazione di 16 webcomic, i cui temi spaziano dall’astrofisica alla sociologia, dalla biologia alle ricerche sull’intelligenza artificiale. La mostra  Alla ricerca della tela infinita inaugurerà il prossimo 23 novembre alle 18.15 all’Accademia di Belle Arti di Bologna: l’inaugurazione sarà preceduta da un incontro con Massimo Colella e gli autori del progetto. Domenica 25 alle 14.00 all’Accademia di Belle Arti l’incontro  Esperimenti per immagini metterà assieme i protagonisti del progetto ERCcOMICS e alcuni autori come Tuono Pettinato e Francesca Riccioni per esplorare il dialogo tra scienza e fumetto e gli intrecci possibili tra reale e fantastico. Uno dei webcomic della serie,  Beauty, creato dalle due artiste italiane, Francesca Protopapa, in arte Pistrice e Eleonora Antonioni, e scritto da Massimo Colella, è la trasposizione in fumetto del progetto di ricerca di Giselinde Kuipers, professoressa di sociologia culturale all’Università di Amsterdam, che intende mostrare in che modo l’industria della moda produca standard estetici e modelli di bellezza. Le disegnatrici e la professoressa Kuipers saranno protagoniste dell’incontro di sabato 24 novembre alle 10.30 presso il Centro delle Donne/Biblioteca Italiana delle Donne (via del Piombo 5/7).

Folta la schiera dei disegnatori italiani contemporanei che potranno essere ammirati a BilBOlbul: a partire dall’autore del manifesto di questa 12ma edizione, Francesco Cattani, tra le voci più rilevanti del fumetto contemporaneo. All’autore di Luna del mattino (Coconino Press – Fandango) considerato il graphic novel italiano del 2017, e di Barcazza (che è stato ristampato a colori da Canicola Edizioni per l’occasione), vincitore del premio “Nuove strade” a Napoli Comicon 2010, sarà dedicata la mostra monografica Risorse umane alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, che inaugura il 23 novembre alle ore 18.30 alla presenza dell’artista, e proseguirà fino al 16 dicembre: appuntamento alle 15 invece per l’incontro con l’autore presso la Scuola di Lettere e Beni Culturali (via Zamboni, 38). Sabato 24 novembre alle 19.00 presso il Centro di Documentazione “F. Madaschi” del Cassero LGBT Center (via Don Minzoni, 18) inaugura la mostra Il grifone d’oro di Gianluca Ascione, con le tavole dell’omonimo libro che narra di una relazione omosessuale che si sviluppa tra le notifiche dell’app per incontri Grindr. Prosegue fino al 2 dicembre presso il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Minzoni, 14) la mostra Io sono Mare di Cristina Portolano, a cura di Canicola, che raccoglie tavole e disegni dell’omonimo libro a fumetti per l’infanzia dell’autrice (Canicola Edizioni). Un viaggio fantastico ed evocativo di una bambina e del suo amico pesce pagliaccio antropomorfo, che diventa un’esplorazione delle tematiche dell’identità e della scoperta di sé, dei propri desideri e delle proprie emozioni. Ascione e Portolano saranno protagonisti per l’occasione dell’incontro It’s a match, per confrontarsi sul tema dell’amore ai tempi del digitale, affrontato anche da Portolano nel suo graphic novel Non so chi sei, uscito per Rizzoli Lizard. La decorazione della Porta del Sì è affidata quest’anno a Francesca Pizzo, che svelerà il suo lavoro, ispirato al senso della porta come soglia e passaggio, sabato 24 novembre alle 18.30 (Atelier Sì, via San Vitale, 69).

Oltre a quelli già evidenziati in precedenza, molti altri sono gli incontri in programma. Si rinsalda la collaborazione con l’Università di Bologna con il ciclo Modi del Fantastico, in collaborazione con il master Erasmus Mundus in Culture Letterarie Europee: oltre agli incontri già citati con Francesco Cattani, Amandine Meyer e Emelie Östergren  e i responsabili del progetto ERCcOMICS, si segnalano domenica 25 alle 12.30 presso l’Accademia di Belle Arti l’incontro Gioco al massacro con Ruppert & Mulot, al secolo Florent Ruppert e Jerome Mulot, due dei più dirompenti e innovativi autori del fumetto contemporaneo e, il 24 novembre alle 17.30 presso l’Alliance Fran çaise di Bologna (via de’ Marchi, 4), Lucas Harari e Paolo Bacilieri indagheranno il rapporto, molto stretto, tra fumetto e architettura nell’incontro Finzioni strutturali.  
Domenica 25 alle ore 11.00 presso le Librerie.Coop Zanichelli (piazza Galvani, 1/h) Sara Colaone presenta il suo libro Ariston, che racconta una storia di emancipazione al femminile nell’Italia del Dopoguerra. L’incontro fa parte di BBB consiglia, progetto di promozione del fumetto che ogni mese vuole fare da bussola nella produzione editoriale attuale, individuare fumetti di qualità e metterli in relazione con altri libri, un progetto curato da Hamelin e che coinvolge una rete nazionale di librerie. BBB consiglia torna alle 15.00 alle Librerie.Coop Ambasciatori (via degli Orefici, 19) per presentare Atto di Dio di Giacomo Nanni, in dialogo con Giorgio Vasta, in collaborazione con Rizzoli, e alle 16.30 presso Mirabilia Libreria Galleria (via de’ Carbonesi, 3/e) con Le avventure di Pinocchio di Collodi illustrate da Luca Caimmi che dialogherà con il professor Antonio Faeti, autore della postfazione al libro appena edito da orecchio acerbo.

Alle 21.30 di giovedì 22 il primo Ping Pong – Autori a confronto, un ciclo di incontri presso la libreria Modo Infoshop (via Mascarella, 24/b) che fa dialogare coppie di fumettisti mettendo a confronto le loro storie: si comincia con Ivan Hurricane e Francesca Ghermandi, per proseguire venerdì 23 con Aniss El Hamouri e Anna Haifisch, mentre sabato 24 si “scontreranno” Ruppert & Mulot e Lise e Talami. La Libreria delle Donne di Bologna (via San Felice, 16/a) ospita nella giornata di apertura di giovedì 22 alle ore 17.30 l’incontro dedicato ad un piccolo caso editoriale, il libro Io sono Una, storia di violenza, “un urlo per conto di tutte le donne del mondo”. Si tratta del memoriale di un’adolescente abusata, ingabbiata in un contesto sociale in cui l’arroganza maschile rimane incontrastata, mentre la solitudine in cui è lasciata la vittima è una nuova e continua violenza: all’incontro parteciperanno l’autrice, Una, assieme a Silvia Carboni e alla giornalista Linda Chiaramonte. Sabato 24 alle 11.00 l’Accademia di Belle Arti di Bologna ospiterà Ri-generi, incontro ispirato alla raccolta Materia degenere, libro pubblicato da Diabolo Edizioni che ha messo assieme autori e autrici in un esperimento narrativo collettivo in cui la stessa storia viene affrontata utilizzando le caratteristiche dei diversi generi letterari, dal western all’hard-boiled al noir.

Da sempre aperto alle possibilità di intreccio tra fumetto e ambiti altri, BilBOlbul ospita anche quest’anno una serie di eventi che esplorano i risultati di questi incontri. A partire dal cinema: lunedì 19 novembre presso il Cinema Lumière (via Azzo Gardino, 65) Danke! Bitte! 50 anni di Sturmtruppen, una serata speciale per ripercorrere la carriera di Bonvi assieme alla figlia Sofia Bonvicini, a Claudio Varetto, a Tuono Pettinato, voce unica del fumetto umoristico contemporaneo e allo scrittore Ugo Cornia. L’incontro, cui seguirà la proiezione di alcuni episodi della serie animata delle Sturmtruppen, è l’annuncio della grande mostra Sturmtruppen 50 anni, progettata e curata dalla stessa Sofia Bonvicini assieme a Claudio Varetto, che Genus Bononiae. Musei nella città e Fondazione Carisbo, in collaborazione con Eredi Bonvicini, dedicano al genio irriverente di Bonvi e ai 50 anni dei suoi soldaten. La Cineteca ospiterà anche la “Carta bianca” dedicata a Bonvi, con la proiezione di alcuni film dedicati all’autore, a partire da Uomini contro di Francesco Rosi, in programma lunedì 26 novembre. Venerdì 23 alle ore 20 sarà Gipi a presentare al pubblico di Bologna il suo film Il ragazzo più felice del mondo, visto all’ultimo Festival del Cinema di Venezia. Nel segno della contaminazione tra musica e fumetto torna Segnosonico, il progetto realizzato in collaborazione con Bologna Jazz Festival e con il sostegno di Mibact e Siae, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – copia privata per i giovani, per la cultura”, che unisce fumetto e musica con un laboratorio di improvvisazione grafica e musicale guidato dal disegnatore Stefano Ricci e dal musicista Pasquale Mirra, e che coinvolge un gruppo di studenti e studentesse del Liceo Artistico Arcangeli, dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, del Liceo Musicale di Bologna e del Conservatorio G. B. Martini. Lanciato durante la scorsa edizione di BilBOlbul come progetto sperimentale, Segnosonico si è sviluppato oltre il festival con due repliche a luglio e la prospettiva di un disco e una pubblicazione nel 2019. Il risultato del laboratorio sarà un concerto disegnato, il 20 novembrealle ore 17.30 al Teatro Testoni (via Matteotti, 16).  I disegni realizzati dai ragazzi e dalle ragazze dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e del Liceo Artistico Arcangeli durante il laboratorio saranno esposti a L’Ortica (via Mascarella, 26/b) nella mostraSegnosonico II che inaugura il 21 novembre alle ore 20 e sarà visitabile fino al 10 gennaio 2019. Una novità: nei giorni di BilBOlBul, chi acquista la Carta Amici del Festival all’infopoint di Salaborsa potrà acquistare la Card Musei Metropolitani Bologna al prezzo ridotto di 20 euro invece di 25. Per gli abbonati alla Card Musei, inoltre, sono in programma visite speciali gratuite alle mostre del festival in Pinacoteca, all’Accademia di Belle Arti e alla Fondazione del Monte (info:  cardmuseibologna.it).

Un anno di BilBOlbul, tre giorni di Festival

Un cambio di passo inaugura il secondo decennio di vita di BilBOlbul – Festival Internazionale del Fumetto di Bologna, la manifestazione ideata e organizzata da Hamelin Associazione Culturale. Una trasformazione riassunta dallo slogan “Un anno di BilBOlbul, tre giorni di Festival”: se infatti resta invariata la consueta concentrazione di tre giorni di eventi dislocati sul territorio cittadino – quest’anno in programma dal 24 al 26 novembre – BilBOlbul si propone da questa edizione come soggetto operante tutto l’anno con progetti variabili per natura e pubblico di riferimento. Una vera e propria officina della cultura visuale, che intende agire su due fronti: uno costante e continuo dedicato alla formazione dei nuovi lettori, giovani o adulti, l’altro focalizzato su iniziative ed eventi culturali, dalle mostre ai convegni agli incontri con i più importanti graphic novelist del panorama nazionale e internazionale.

Un nuovo corso, quello di BilBOlbul, inaugurato lo scorso 20 ottobre con l’apertura della mostra Mattotti. Primi lavori presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna (via delle Belle Arti, 54): i giorni del Festival saranno l’occasione per visitare, prima della chiusura del 29 novembre, l’esposizione che vede oltre un centinaio di originali tra manifesti, disegni, tavole a fumetti che disegnano il ritratto della nascita di un grande artista: un’occasione unica con la quale BilBOlbul intende anche provocare un confronto tra gli aspiranti giovani autori di oggi e l’opera di un Maestro quando aveva la stessa età.

Il rapporto tra disegno e musica, che nell’opera di Mattotti è fondante, è anche al centro della prima delle proposte formative della nuova “anima” di BilBOlbul, realizzata in collaborazione con il Bologna Jazz Festival. Si tratta di Segnosonico, che coinvolgerà 25 studenti provenienti da Accademia, Conservatorio, Liceo Musicale ed Artistico in un laboratorio di improvvisazione musicale e grafica capitanato dal disegnatore Stefano Ricci e dal musicista Pasquale Mirra. Un progetto – i cui risultati verranno mostrati al pubblico durante il Festival – che evidenzia la volontà di lavorare alla formazione di nuovo pubblico, favorendo le occasioni di educazione allo sguardo, che a partire dalle specificità del fumetto possano aprire confronti e ragionamenti sullo statuto delle immagini oggi, sul modo in cui le guardiamo, o non guardiamo, sui valori e significati che esse assumono.

L’undicesima edizione di BilBOlbul apre con una preview la sera di giovedì 23 novembrea partire dalle 18, quando inaugureranno le principali mostre off dell’edizione 2017: una vera e propria Notte Bianca del Fumetto per celebrare le tante iniziative cittadine che in BilBOlbul trovano la più importante vetrina di scoperta e promozione.  Tra i nomi di punta si segnalano Sarah MazzettiOtto Gabos, lo street artist Giorgio Bartocci, il talento emergente Dario Sostegni, un aficionado del Festival come Tuono Pettinato,  nuove scoperte come Noemi Vola e tanti altri.

Venerdì 24 sipario alzato sul fitto programma di eventi del Festival, tra mostre, incontri, convegni, workshop e performance. Tra gli eventi più attesi la grande mostra dedicata al genio di Jacovitti, presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, e il focus su Rodolphe Töpffer, universalmente riconosciuto come il padre del fumetto. E ancora Éric Lambévincitore del Premio Fauve D’or al Festival d’Angoulême 2017, e la prima edizione di URCA, il Festival nel festival dedicato alle autoproduzioni, che ospiterà una residenza d’artista e un mercato delle più interessanti autoproduzioni nazionali ed internazionali.

Tra i filoni più importanti di questa undicesima edizione un posto di primissimo piano è dedicato al comico, con mostre e incontri che vogliono mettere in evidenza la linea di collegamento tra i grandi maestri e gli autori moderni, e la sua centralità nella costituzione del linguaggio fumettistico. Saranno gli spazi della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna (via delle Donzelle, 2) a ospitare uno degli eventi di punta dell’edizione 2017 di BilBOlbul, la grande mostra Jacovitti. Il teatrino perpetuo dedicata al genio surreale di Jacovitti (inaugurazione sabato 25 novembrenel ventennale della sua scomparsa.

L’esposizione mostrerà al pubblico una selezione di oltre cento opere che spaziano nella sconfinata produzione dell’autore: dalle “panoramiche”, le grandi illustrazioni corali intrise di surreale comicità, alle storie prodotte tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Settanta, fino ai suoi personaggi – attori alle prese con dinamiche surreali ed esilaranti. Una mostra che intende andare al nocciolo della poetica di Jacovitti e della sua “ossessione” per il racconto, condotto attraverso una ridda di situazioni e di personaggi che continuamente vengono messi in scena, come a costruire un teatro in cui quello che conta è il movimento perpetuo, in un tentativo di tenere lontano il fondo cupo che è nascosto dietro l’irruente comicità dell’autore. In occasione del Festival sarà pubblicato da Coconino Press Fandango il volume Jacovitti. Il teatrino perpetuo dedicato all’opera di Jacovitti, con saggi e articoli inediti.

Dai figli ai padri: gli spazi dell’Accademia di Belle Arti di Bologna accoglieranno venerdì 24 novembre (ore 9, via delle Belle Arti, 54) il convegno di studi dedicato a Rodolphe Töpffer, autore svizzero vissuto nella prima metà dell’Ottocento, amico di Goethe, oggi riconosciuto universalmente come inventore del fumetto. Un ruolo di precursore e padre che gli è stato riconosciuto anche da molti autori, a partire dagli anni Novanta, da Art Spiegelman a David B, da Chris Ware ad Anke Feuchtenberger. Al lavoro dell’artista svizzero è dedicato un omaggio d’artista di Nicola Robel e Francesco Cattani, una reinterpretazione in chiave contemporanea del lavoro del maestro, che sarà visibile presso la hall del Hotel Al cappello Rosso (via de’ Fusari, 9) durante il festival.

Rientra nel filone del comico anche l’opera di Fabio Tonetto, autore versatile che passa dall’animazione al fumetto alla scultura ai montaggi fotografici mantenendo sempre una vena surreale. La sua presenza, oltre a rientrare nella linea di valorizzazione dei talenti emergenti che BilBOlbul da sempre persegue, aiuterà a unire i discorsi sul comico e sulla narrazione non strettamente lineare: in mostra i suoi lavori a partire dal 24 novembre (Capodilucca Hub Creativo, via Capo di Lucca, 12).

Due mostre saranno dedicate a due importanti autori internazionali che esplorano percorsi alternativi nel linguaggio del fumetto, spostando l’attenzione dalla narratività a un approccio meno lineare, legato anche alla poesia. La prima è dedicata a Éric Lambévincitore del Premio Fauve D’or al Festival d’Angoulême 2017 con Paysage après la bataille – su testi di Philippe de Pierpont – protagonista di una mostra alla Pinacoteca Nazionale di Bologna (via delle Belle Arti, 56, inaugurazione 24 novembre) che vuole mettere in evidenza la peculiare modalità con cui l’autore costruisce la narrazione per immagini. L’allestimento lascerà dialogare le singole opere dell’artista per mettere in evidenza echi e risonanze. Così lo spettatore potrà rendersi conto di come l’autore usi il frammento e il dettaglio nella costruzione delle scene, dell’uso del simbolico e della citazione e della modalità in cui, per associazioni visive successive, si arriva da un’immagine all’altra.

Il giovane talento americano di Conor Stechschulte sarà presentato allo Spazio& (via Guerrazzi, 1, inaugurazione 24 novembre): autore di numerosi volumi autoprodotti ma anche di libri pubblicati dalla Fantagraphics, che da sempre porta avanti una sperimentazione sul linguaggio in chiave non-narrativa. Entrambi con le loro opere scardinano la narrazione strettamente lineare del graphic novel a cui siamo ormai abituati.  A de Pierpont e alla sua parallela attività di regista (ha collaborato coi fratelli Dardenne, oltre a realizzare documentari e film di finzione) inoltre sarà dedicata una rassegna presso il Cinema Lumière, in collaborazione con la Cineteca di Bologna: inaugurazione il 23 novembre con il film L’homme qui marche, che sarà proiettato alla presenza dell’autore, con un inedito Lorenzo Mattotti nei panni di attore.

Musica e disegno si incontrano nella mostraPiù giù di Stefano Ricci (inaugurazione sabato 25 novembre ore 19.30, Squadro Stamperia Galleria d’Arte, via Nazario Sauro, 27). La mostra presenta centocinquanta disegni tratti dal libro Mia madre si chiama Loredana e da Più Giù, sintesi visiva delle prove per lo spettacolo teatrale che il disegnatore ha portato sulle scene a partire dallo scorso anno assieme ai musicisti Giacomo Piermatti e Vincenzo Core. Durante l’inaugurazione Ricci disegnerà accompagnato dal vivo dai due musicisti, che proporranno in anteprima il loro ultimo disco, Il sogno di mio fratello.

E ancora sabato 25 novembre (AtelierSì, via San Vitale, 69, ore 21.30) si segnala Dandelion, performance che vedrà protagoniste la disegnatrice Elisa Talentino e la violoncellista e compositrice canadese Julia Kent, nota al grande pubblico per la sua collaborazione con Antony and the Johnsons: durante il suggestivo live a due, i disegni realizzati da Talentino saranno accompagnati dalle musiche di Kent. Una collaborazione, quella tra le due artiste, nata in occasione del cortometraggio animato Dandelion, realizzato nel 2017 dalla Talentino, che nei giorni di festival sarà visibile presso Miro ArtGallery (via Sant’Apollonia, 25): una reinterpretazione poetica della danza tradizionale occitana, la bourrée a due tempi, ballo pregno di significati sentimentali e amorosi e messa in scena di un sottile gioco di seduzione, che la disegnatrice reinterpreta graficamente. Elisa Talentino realizzerà anche la porta dell’Ateliersi, che ogni anno viene decorata e personalizzata in occasione del Festival.

La formazione rivolta ai ragazzi si arricchisce, oltre al già citato progetto Segnosonico, di altri tre momenti dedicati agli studenti e studentesse delle scuole superiori i cui risultati saranno mostrati durante il Festival presso LOrtica (via Mascarella, 26/b-c). Il binomio musica-disegno è al centro del workshop Atmosfere narrative, presso gli spazi di CUBO Unipol (Piazza Vieira De Mello 3/5): un gruppo di studenti di un istituto artistico svizzero, guidati dall’illustratrice e fumettista Silvia Rocchi, produrranno una tavola a fumetti a partire dalle atmosfere suggerite dall’ascolto di una serie di pezzi musicali scelti dall’autrice. Di Lingua in Lingua – tradurre il fumetto è il progetto pilota di traduzione di fumetto realizzato in collaborazione con Coconino Press-Fandango: la classe 4H della sezione Internazionale Esabac del liceo linguistico Laura Bassi di Bologna, guidata da alcuni professori, sta lavorando ad una traduzione autonoma del libro Stupor Mundi dell’autore franco-tunisino Nejib, ospite quest’anno al festival. La classe incontrerà per un confronto Stefano Sacchitella, traduttore dell’edizione italiana edita da Coconino Press-Fandango Editore oltre che di numerosi altri libri a fumetti. Durante i giorni del festival infine la classe incontrerà l’autore Nejib, mentre alcune tavole tradotte dai ragazzi verranno pubblicate sul sito di BilBOlbul alla fine del percorso. Si segnala infine Wunderkammer, il titolo del ciclo di incontri rivolti a partire dal prossimo anno a classi delle scuole superiori per attivare, attraverso il fumetto, occasioni di confronto e ragionamento più ampi sulle immagini e sul modo in cui le guardiamo: dalla pittura alla fotografia, dal cinema alla pubblicità ai social network, un percorso critico nell’iconosfera e nella visualità.

Dall’adolescenza ai più piccoli: il consueto spazio di BilBOlbul dedicato all’infanzia vedrà protagonista quest’anno Bastien Contraire, autore francese di fumetto e illustrazione, che dal 14 novembre al 2 dicembre, in concomitanza con la Settimana dei Diritti dell’infanzia, allestirà una mostra-gioco rivolta a bambine e bambini a partire dal suo albo illustrato Gli intrusi (Ippocampo). Un’occasione per riflettere sulle tematiche legate al genere fin dalla più tenera età, e per esplorare in maniera ludica e divertente il tema dell’identità di bambine e bambini attraverso un gioco di somiglianze e diversità. All’autore francese anche il compito di creare la nuova produzione de l’hotel Al Cappello Rosso dell’edizione 2017: una stanza in cui Bastien Contraire creerà con un gioco di stencil un fantastico giardino geometrico. Sempre al Cappello Rosso la consueta BilBOlbul Room che raccoglie le dediche della scorsa edizione del festival realizzate per l’hotel, che quest’anno sarà scenografata, sempre sul tema del giardino, dalla giovane e talentuosa Irene Penazzi.

Infine, BilBOlbul accoglie nella sua programmazione la prima edizione di URCA Festival, la manifestazione dedicata alla conoscenza e alla promozione dell’autoproduzione internazionale di fumetti. Un vero e proprio festival nel festival, a conferma della grande attenzione che da sempre BilBOlbul dedica al fumetto indipendente. URCA Festival sarà curato da Delebile Edizioni attraverso l’invito di sei progetti di autoproduzione (provenienti da Inghilterra, Svezia, Germania, Polonia, Stati Uniti), che diverranno protagonisti di incontri, di una residenza all’Ostello di Bologna e della vendita delle loro pubblicazioni in un bookshop dedicato in Biblioteca Salaborsa. Una più ampia selezione darà vita inoltre a un mercato delle principali autoproduzioni italiane e straniere, ospitato dalla stessa Salaborsa.

 

Per info: Hamelin Associazione Culturale – www.bilbolbul.net  

100 anni del fumetto in Italia. Da Dylan Dog a Lupo Alberto, da Manara a Tex, tutti i capolavori e i migliori autori di cento anni di Fumetto Italiano.

Il 2009 è stato un anno importante per il fumetto italiano, che ha celebrato il suo centenario. Il 27 dicembre 1908, infatti, usciva il primo numero del Corriere dei Piccoli, il primo giornale a fumetti italiano, che introduceva in Italia i fumetti statunitensi e dava vita a personaggi originali come Bilbolbul di Attilio Mussino. Da allora, il fumetto italiano ha attraversato diverse fasi storiche, artistiche e culturali, dando origine a una ricca e variegata produzione che ha conquistato lettori di tutte le età e di tutto il mondo.

Il fumetto italiano ha avuto il suo primo boom negli anni trenta, quando il regime fascista favorì la nascita di riviste e case editrici nazionali, che dovevano sostituire le importazioni straniere. In questo periodo nacquero personaggi come il Topolino italiano, il cowboy Tex Willer, il pilota L’Asso di Picche e il giornalista Tintin. Il fumetto italiano si caratterizzò per il suo stile realistico, avventuroso e patriottico, ma anche per la sua capacità di inserire elementi umoristici e fantastici.

Il secondo dopoguerra e gli anni cinquanta segnarono una svolta per il fumetto italiano, che si aprì alle influenze internazionali e si diversificò in generi e formati. Nacquero le prime riviste per adulti, come Linus e Il Mago, che ospitavano fumetti di satira, critica sociale e sperimentazione grafica. Nacquero anche le prime riviste per ragazzi, come Il Giornalino e Il Corriere dei Ragazzi, che proponevano fumetti di avventura, fantascienza e sport. Tra i personaggi più famosi di questo periodo ci sono Diabolik, il ladro mascherato, Zagor, l’esploratore della foresta, e Alan Ford, l’agente segreto ironico e disilluso.

Gli anni sessanta e settanta furono gli anni d’oro del fumetto italiano, che raggiunse il massimo livello di diffusione e qualità. Il fumetto italiano si affermò come un mezzo di comunicazione e di espressione artistica, capace di raccontare la realtà e le trasformazioni della società italiana. Nacquero nuove riviste e case editrici, come Eura Editoriale, Sergio Bonelli Editore e Mondadori, che lanciarono personaggi e autori di successo. Tra i più noti ci sono Corto Maltese, il marinaio romantico e avventuriero, creato da Hugo Pratt, Valentina, la fotografa sensuale e onirica, creata da Guido Crepax, e Druuna, l’eroina erotica e futuristica, creata da Paolo Eleuteri Serpieri.

Gli anni ottanta e novanta videro il fumetto italiano confrontarsi con la crisi del mercato editoriale e con la concorrenza dei nuovi media, come la televisione e i videogiochi. Il fumetto italiano cercò di rinnovarsi e di ampliare il suo pubblico, proponendo nuovi generi e stili. Nacquero le prime riviste di fumetto d’autore, come Frigidaire e Alter, che ospitavano fumetti di avanguardia, underground e postmoderna. Nacquero anche le prime riviste di fumetto horror, come Dylan Dog e Splatter, che proponevano storie di paura, mistero e sangue. Tra i personaggi più popolari di questo periodo ci sono Lupo Alberto, il lupo innamorato della gallina Marta, creato da Silver, Cattivik, il ladro imbranato e antieroe, creato da Bonvi, e Rat-Man, il supereroe parodistico e demenziale, creato da Leo Ortolani.

Gli anni duemila e duemiladieci hanno visto il fumetto italiano affrontare le sfide della globalizzazione e della digitalizzazione, cercando di adeguarsi ai cambiamenti dei gusti e delle abitudini dei lettori. Il fumetto italiano ha ampliato i suoi orizzonti, collaborando con altri paesi e altri media, come il cinema e la televisione. Il fumetto italiano ha anche sperimentato nuove forme e nuovi linguaggi, come il graphic novel, il webcomic e il fumetto interattivo. Tra i personaggi e gli autori più rappresentativi di questo periodo ci sono Zerocalcare, il fumettista autobiografico e politico, Gipi, il fumettista intimista e poetico, e V per Vendetta, il fumetto distopico e rivoluzionario, creato da Alan Moore e David Lloyd, e trasposto in Italia da Lorenzo Mattotti.

Il fumetto italiano, dunque, ha una storia lunga e ricca, che testimonia la sua capacità di evolversi e di adattarsi ai tempi e ai contesti. Il fumetto italiano ha dato vita a personaggi e storie indimenticabili, che hanno fatto sognare, ridere, riflettere e emozionare generazioni di lettori. Il fumetto italiano ha anche espresso la creatività e il talento di autori e artisti, che hanno saputo interpretare e innovare il linguaggio del fumetto. Il fumetto italiano, infine, ha contribuito alla cultura e all’identità del nostro paese, rappresentandone le tradizioni, le diversità, le contraddizioni e le aspirazioni. Il fumetto italiano, insomma, è un patrimonio da valorizzare e da celebrare, non solo nel 2009, ma sempre.

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