Baki Hanma vs Tokita Ohma: Lo scontro epico arriva su Netflix il 6 giugno!

Due icone delle arti marziali si scontrano in un’anime imperdibile

Ecco il nuovo trailer!

Baki Hanma VS Kengan Ashura | Official Trailer | Netflix

Amanti delle arti marziali e delle sfide estreme, preparatevi! Il 6 giugno 2024 approda su Netflix un evento imperdibile: Baki Hanma vs Tokita Ohma, un anime che mette a confronto due dei personaggi più iconici e potenti del panorama manga.

Baki Hanma: Figlio del leggendario Yujiro Hanma, conosciuto come “l’uomo più forte del mondo”, Baki è un combattente instancabile ossessionato dal superamento dei propri limiti e dalla ricerca di avversari degni. La sua forza bruta e la sua tenacia lo rendono una macchina da guerra inarrestabile.

Tokita Ohma: Soprannominato “l’Ashura”, Ohma è un prodigio delle arti marziali dotato di un talento innato e di una tecnica sopraffina. La sua abilità nel combinare diverse discipline lo rende un combattente imprevedibile e letale.

Baki Hanma VS Kengan Ashura | Official Teaser | Netflix

Un incontro epico

Lo scontro tra Baki e Ohma promette di essere un’esperienza elettrizzante e ricca di adrenalina. Entrambi i combattenti si spingeranno al limite delle loro capacità, dando vita a spettacolari combattimenti coreografati con maestria.

Un’occasione imperdibile per gli appassionati

L’arrivo di Baki Hanma vs Tokita Ohma su Netflix rappresenta un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati di anime e di arti marziali. Un’opera che celebra la forza, la tenacia e il coraggio, e che non mancherà di appassionare anche chi non conosce già i due protagonisti.

Il latte blu di Star Wars: da Tatooine ai supermercati americani!

Il sogno di ogni fan di Star Wars si è finalmente avverato: il latte blu, la bevanda iconica della saga, ha fatto il suo debutto nei negozi americani grazie a una partnership insolita tra il colosso caseario TruMoo e Disney-Lucasfilm. Questa versione terrestre del Blue Milk, ispirata al latte di Bantha visto per la prima volta in “Una nuova speranza“, è realizzata con latte vaccino e ha un delizioso sapore di vaniglia. Per ottenere il caratteristico colore blu, viene utilizzato un colorante additivo non del tutto salutare, ma un piccolo compromesso per potersi gustare una bevanda così iconica.

Tasting Blue Milk at Star Wars: Galaxy’s Edge in Disneyland Park

A differenza del latte vegetale disponibile nei parchi a tema Disneyland, questa versione sarà distribuita in tutti i supermercati e negozi degli Stati Uniti a partire da metà aprile, proprio in tempo per celebrare il “May the Fourth”. Anche se può risultare un po’ costoso e poco salutare a causa del colorante artificiale, i veri fan di Star Wars saranno disposti a chiudere un occhio pur di assaporare questa bevanda leggendaria.

Per chi non ha la possibilità di recarsi negli Stati Uniti, c’è sempre la possibilità di provare a preparare il latte blu in casa seguendo il ricettario ufficiale di Star Wars, che offre tante specialità da sperimentare. Che sia comprato al supermercato o fatto in casa, il latte blu è un modo divertente e delizioso per immergersi nell’affascinante universo di Star Wars e festeggiare la saga con un tocco goloso. Un’esperienza unica che ogni fan non potrà lasciarsi sfuggire.

Kengan Ashura: Azione e combattimento nel manga di Yabako Sandrovich

Kengan Ashura è una serie animata giapponese di genere azione e combattimento, basata sull’omonimo manga di Yabako Sandrovich. La serie è stata prodotta da Larx Entertainment e diretta da Seiji Kishi. È stata distribuita su Netflix in due stagioni, la prima nel 2019 e la seconda nel 2023.

La storia è ambientata in un mondo parallelo in cui le corporazioni risolvono le loro dispute in combattimenti mortali. Ohma Tokita, un giovane e talentuoso combattente, viene reclutato da Kazuo Yamashita, un manager di una grande azienda. Ohma partecipa al Kengan Annihilation Tournament, un torneo di combattimento tra i migliori combattenti del mondo.

La serie è stata elogiata per le sue scene di combattimento, che sono state definite “dinamiche” e “realistiche”. La storia è stata anche apprezzata per la sua originalità e per i suoi personaggi ben sviluppati.

Trama:

Ohma Tokita è un giovane combattente di strada che vive a Tokyo. Un giorno, viene avvicinato da Kazuo Yamashita, un manager di una grande azienda. Yamashita offre a Ohma un lavoro come combattente per la sua azienda, e Ohma accetta.

Ohma viene quindi reclutato per partecipare al Kengan Annihilation Tournament, un torneo di combattimento tra i migliori combattenti del mondo. Il torneo è organizzato da una misteriosa organizzazione chiamata Kengan Association, che rappresenta le corporazioni più potenti del mondo.

Ohma deve affrontare una serie di avversari sempre più forti, ma la sua determinazione e il suo talento gli permettono di avanzare nel torneo.

Personaggi:

  • Ohma Tokita: Il protagonista della serie. È un giovane combattente di strada con un passato misterioso.
  • Kazuo Yamashita: Un manager di una grande azienda che recluta Ohma per partecipare al Kengan Annihilation Tournament.
  • Kaede Matchroom: Una giovane donna che lavora per la Kengan Association.
  • Gensai Tokita: Il maestro di Ohma.
  • Tokita Niko: Il padre di Ohma.

Kengan Ashura è una serie animata ricca di azione e combattimenti. La storia è originale e i personaggi sono ben sviluppati. La serie è consigliata agli appassionati di anime di genere azione e combattimento.

Chi può utilizzare la Forza?

La Forza è una forma di energia universale che permea l’universo e che ha una natura bilanciata, con una luce e un’oscurità in equilibrio. La Forza è anche la fonte di potere di diversi personaggi della saga di Star Wars, che la utilizzano per manipolare il mondo intorno a loro attraverso abilità come la telecinesi, la preveggenza, la telepatia e il combattimento con la spada laser. Questi personaggi sono chiamati Force User, ovvero utenti della Forza, e appartengono a vari ordini religiosi che li addestrano a controllare le loro capacità. I più noti sono i Jedi e i Sith, che seguono rispettivamente il lato luminoso e il lato oscuro della Forza. I Jedi cercano di usarla per la pace e la giustizia, mentre i Sith la usano per il proprio potere e la conquista. La Forza è anche rappresentata come una sorta di coscienza collettiva che guida i suoi utilizzatori e influisce sul destino e sull’equilibrio della galassia.

Non tutti gli esseri viventi sono in grado di diventare utenti della Forza, ma solo quelli che hanno una sensibilità particolare a essa. La sensibilità alla Forza è determinata da microrganismi senzienti chiamati midi-clorian, che risiedono nel sangue degli individui. Maggiore è il livello di midi-cloriano, maggiore è la capacità di percepire la Forza. Tuttavia, non basta avere un alto livello di midi-clorian per diventare un force user. È necessario anche avere un addestramento adeguato o una presa di consapevolezza personale, che permetta di sviluppare questa capacità. L’addestramento può aiutare a migliorare l’uso della Forza, ma non è l’unico fattore determinante. Alcuni personaggi hanno manifestato sensibilità alla Forza dopo essere diventati consapevoli di essa, ma hanno bisogno di un maestro per sviluppare appieno il loro potenziale. Altri personaggi hanno dei blocchi psicologici o emotivi che devono superare per poter usare la Forza.

I force user sono esseri che possono manipolare la Forza in modi diversi, a seconda delle loro abilità, del loro addestramento e della loro affinità con il lato luminoso o oscuro della Forza. Alcuni force user sono molto potenti e hanno capacità straordinarie, come Yoda, Darth Vader e Luke Skywalker. Altri force user sono meno potenti o meno esperti, ma hanno comunque delle abilità notevoli, come Sabine Wren, Chirrut Îmwe e Finn. Altri ancora sono dei semplici sensibili alla Forza, che non hanno ricevuto alcun addestramento o non sono consapevoli del loro potere, come il bambino mostrato nella scena finale dell’Episodio VIII – Gli Ultimi Jedi; proprio in questo film, Luke Skywalker afferma che la Forza non è proprietà solo dei Jedi e che non muore con loro. Questo suggerisce che ci siano altri force user nella galassia, che non seguono necessariamente gli insegnamenti dei due ordini principali.

Michio Kaku tra Multiverso, Matrix, Iperspazio e Forza

Fisico e teorico americano molto rispettato, Michio Kaku, famoso per la formulazione della teoria rivoluzionaria delle stringhe, sostiene di aver trovato le prove dell’esistenza di una forza sconosciuta e intelligente che governa la natura. O meglio qualcosa o qualcuno simile al concetto di Dio come creatore e organizzatore dell’universo.

Possiamo trovare un parallelo con la Forza in cui si parla in Star Wars? Vediamo cosa è la forza: è un campo di energia generato da tutti gli esseri viventi che pervade l’universo e tutto ciò che esso contiene, venerato dai Cavalieri Jedi che sono in grado di sfruttarlo per ottenere poteri sovrannaturali. La Forza è percepibile dalle creature viventi tramite i midichlorian, particelle minuscole, contenute in tutte le cellule.

Michio Kaku ha utilizzato una tecnologia creata nel 2005, che gli ha permesso di analizzare il comportamento della materia su scala subatomica, basandosi su un “primitivo tachioni semi-radio” (ipotetiche particelle in grado di muoversi a velocità superluminali, cioè particelle teoriche, prive di qualsiasi contatto con l’universo). Si tratta di materia pura, libera dalle influenze dell’universo che la circonda.

Si tratterebbe quindi di una sorta di Matrix. Gli esseri umani vivrebbero quindi in una sorta di “Matrice”, cioè un mondo governato da leggi e principi concepiti da una specie di grande architetto intelligente. “Sono giunto alla conclusione che siamo in un mondo fatto da regole create da un’intelligenza, non molto diversa da un gioco per computer, ma naturalmente, più complessa” […]“Credetemi, tutto quello che fino a oggi abbiamo chiamato caso, non ha alcun significato, per me è chiaro che siamo in un piano governato da regole create e non determinate dalle possibilità universali, Dio è un gran matematico” ha detto lo scienziato.

Vediamo anche cosa è Matrix: la matrice rappresenta una sorta di cyberspazio o realtà simulata creata dalle macchine. «Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.»

La teoria delle stringhe si basa su corde sottili che vibrano in un iperspazio,  richiede necessariamente un universo multidimensionale. Con la M-theory (è una versione più avanzata della teoria delle stringhe), alcuni pensano che il nostro universo sia una specie di membrana che galleggi in un iperspazio a undici dimensioni. Alcune di queste sette nuove dimensioni possono essere molto grandi, anche infinite. Sfortunatamente, siamo bloccati nella nostra membrana e non possiamo saltare nell’iperspazio. L’inflazione si basa sull’idea che il nostro universo un tempo conobbe un’espansione rapidissima. Questo è successo una volta ma può succedere ancora. I big bang accadono continuamente, se così fosse, gli universi potrebbero dividersi in due bolle di sapone più piccole e questo può accadere in qualsiasi momento. Questa è la teoria più realistica degli universi paralleli. Questo viene chiamato multiverso. Per spiegare l’inflazione interviene la teoria delle stringhe in cui tali universi potrebbero essere simili a bolle di sapone che galleggiano nell’iperspazio a undici dimensioni. La maggior parte di questi universi paralleli sono probabilmente morti e consistono di una nebbia senza vita di particelle subatomiche, obbedienti a diverse leggi della fisica. Ma taluni di questi universi potrebbero anche assomigliare molto al nostro.

Quindi passiamo a Star Trek: Un universo parallelo (o un universo alternativo) è un universo separato e circoscritto, esistente come conseguenza di scelte differenti e loro risultati, differenti a quelli dell’universo principale. Teoricamente, esistono infiniti universi paralleli, uno per ogni possibile esito di ogni possibile evento che accada in ciascun istante di ogni linea del tempo. (Se ne parla in particolare nella puntata 7×11 di Star Trek TNG, ma le storie basate su universi alternativi sono abbastanza frequenti in TNG).

A voi le conclusioni.

Perché Leia non diventò uno Jedi

Come sapete, tutti nella famiglia Skywalker sono sensibili alla forza, anche Leia e ne abbiamo la conferma in particolare con Episodio VIII, in cui la forza è utilizzata con finalità di sopravvivenza.

Alcuni cenni della conoscenza della forza da parte della Principessa si hanno per la prima volta ne L’Impero colpisce ancora, con conferma ne Il Ritorno dello Jedi.

Nel fumetto Marvel #40, ambientato tra Una nuova speranzaL’impero colpisce ancora, troviamo Luke, Leia e Han su Jedha al fianco dei resti della cellula ribelle di Saw Gerrera. In uno scambio tra Leia e Luke possiamo ricevere notizie sul motivo per cui Leia non ha optato per il sentiero Jedi. A missione in corso e dopo la distruzione del trapano utile all’estrazione del cristallo Kyber portato sul pianeta dall’Impero, Luke decide di visitare i “resti” del Tempio Jedi distrutto dalla Morte Nera e Leia lo rimprovera per aver trascurato la missione e lo accusa di essere un irresponsabile, nonostante capisca l’importanza della cosa.

Segue un flashback di un dialogo avvenuto tra la Principessa e Bail Organa, suo padre. Qui Bail spiega a Leia che sarà lei a dover consegnare i piani della Morte Nera e contattare Obi-Wan Kenobi, facendole capire che si tratta di una cosa molto importante e che solo lei potrà assolvere a quel compito, nessun altro è più adatto di lei, perché solo di lei ha piena fiducia.

Ecco perché Leia, non ha intrapreso la via dei Jedi, che è sì importante, ma non ha lo stesso valore della missione da lei intrapresa, missione affidatale dal padre in persona, per questo dovrà portarla a termine, ripagando la fiducia che Bail aveva investito su di lei.

Luke, invece, sente di dover diventare un Jedi e nonostante Leia senta anch’essa la forza, lascia prevalere su di essa il suo dovere, perché “non tutti diventano sognatori”. Il compito di Leia è quello di liberare la galassia dall’oppressione, da qui nasce il combattimento per la ribellione ai fini della realizzazione della nuova Repubblica Galattica, alla guida della Resistenza.

È molto probabile che Leia, se avesse condotto una vita diversa da quella di senatrice e se non fosse vissuta e cresciuta su Alderaan, avrebbe potuto intraprendere un cammino diverso, ma la speranza nel futuro ha avuto la meglio, anche se Leia resterà sempre e comunque una Skywalker e avrà sempre, come abbiamo visto, una stretta connessione con la forza.

Senza i midichlorian non c’è la bufala!

I midichlorian sono una delle trovate creative più inutili di tutta la saga di Star Wars (a parte Jar Jar…) ma a quanto pare sono utilissimi per creare bufale “scientifiche” così verosimili da gabbare dei veri scienziati. In un articolo scientifico sui mitocondri, il sedicente neurobilologo Neuroskeptic, firmando come Lucas McGeorge (e già uno dovrebbe farsi una domanda) e Annette Kin hanno diffuso, come descritto nel blog di Discovery Channel, una vera e propria ricerca citando più volte nel testo i microrganismi stellari che incanalano la Forza: “Senza i midichlorian non esisterebbe la vita, e noi non saremmo consapevoli della Forza. In ogni istante essi ci parlano, comunicandoci il volere della Forza”.

midi-chlorian

Nella saga di George Lucas, i midichlorian  sono forme di vita microscopica che si pensava esistessero all’interno delle cellule di ogni essere vivente. Non sono, però, la Forza stessa: sono solo un collegamento ad essa, agendo come una specie di organo sensoriale attraverso il quale può essere percepita. I midichlorian  permettono la percezione della Forza come gli occhi permettono la percezione della luce. Se un individuo ha abbastanza midichlorian nel corpo può usarli per comunicare con la Forza. In sostanza, i midichlorian  sono la connessione tra la mente di un individuo e la Forza, permettendo ad alcuni di manipolarla. Un alto conteggio di midichlorian è segno di sensibilità alla Forza, indicando che la creatura aveva il potenziale per diventare un appartenente degli ordini che ne facevano uso, i maggiori dei quali erano i Jedi e i Sith. L’Ordine Jedi cercava spesso i sensibili alla Forza, per condurli al tempio e istruirli ad usarla. I Jedi impararono ad acquietare le loro menti e a concentrarsi per percepire i midichlorian negli altri esseri. Un test effettuato sul sangue serviva a determinare la densità nel sangue che indicava quanto forte fosse la connessione con la Forza dell’individuo. Per esempio, Yoda aveva un conteggio di midichlorian poco inferiore a 20.000, e Anakin Skywalker addirittura molto superiore, tanto da oltrepassare la scala di misurazione, come affermato da Obi-Wan Kenobi in “Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma”.

L’obiettivo di Neuroskeptic era semplice: “…volevo verificare se le ‘riviste predatorie’ avrebbero pubblicato anche un testo palesemente assurdo …quindi ho creato un finto articolo sui midichlorian, una entità fittizia che vive nelle cellule degli Jedi ed è responsabile dei loro poteri. Ho riempito l’articolo di riferimenti alla saga e l’ho inviato a nove riviste con autori ‘Lucas McGeorge e Annette Kin'”.

L’articolo scientifico, in cui è stato inserito anche l’intera trascrizione del monologo di Palpatine sulla tragica storia di Darh Plagueis, è stato erroneamente pubblicato su l’International Journal of Molecular Biology: Open Access, l’Austin Journal of Pharmacology and Therapeutics e l’American Research Journal of Biosciences, mentre l’American Journal of Medical and Biological Research l’ha rifiutato perché non era stato pagato il “fee” per la pubblicazione: proprio mostrare questo selvaggio uso delle pubblicazioni scientifiche a pagamento, che l’autore definisce nel suo blog “predatorie”, era uno degli scopi di questa burla stellare ben organizzata!

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L’Alba degli Jedi

oggi

Panini non la smette di portare in Italia prodotti sempre più interessanti (e di questo non potremo mai smettere di ringraziarla) e, dopo Eredità volume II, iniziano una nuova serie, L’Alba degli Jedi. Anche questo volume (il primo di tre) mi incuriosiva molto per motivi analoghi a Eredità: mentre nella serie con protagonista Ania Solo ci si avventurava nel futuro della saga (135 anni ABY), qui ci avventuriamo nel remoto passato: la serie è difatti ambientata più di 25000 anni prima della battaglia di Yavin.

L’inizio del racconto dell’alba degli Jedi, 25000 anni prima di Una Nuova Speranza, prima delle spade laser, dei viaggi iperspaziali e prima che gli Jedi viaggiassero per tutta la galassia, quando la connessione con la Forza era nuova. Sul pianeta Tython un gruppo di scienziati, filosofi e guerrieri lotta per mantenere l’equilibrio in quel misterioso potere conosciuto come la Forza. Ma uno straniero connesso con la Forza sta per arrivare e tutto sta per cambiare. Non voglio tanto dilungarmi sulla trama, anzi credo che non lo farò completamente e vi lascerò con la semplice sinossi: in moltissimi sono curiosi su questo prodotto e non voglio rovinare loro la lettura con degli spoiler. Quello che posso un po’ approfondire è appunto l’ambientazione e l’approccio di lettura, oltre ai miei personali pro e contro.

Non credo, personalmete, che quando George Lucas scrisse la frase: “Per oltre mille generazioni i Cavalieri Jedi sono stati i guardiani di pace e di giustizia nella Vecchia Repubblica” avesse in mente quello che viene narrato in queste pagine: mai ci si era spinti nell’Universo Espanso così indietro. Le prime pagine del volume sono dunque tutte dedicate ad una lunga narrazione sulla scoperta della Forza e la fondazione dei Je’daii, discepoli votati al mantenimento dell’equilibrio tra Lato Chiaro e Lato Oscuro. Le pagine seguono un ritmo epico e carico di tensione, che mi ha ricordato, per i metodi di narrazione, quello del Silmarillion di Tolkien. L’adunanza dei sensibili alla Forza sul pianeta Tython eleva i Je’daii a creature mitologiche come i titani greci, come ben fa notare Marco Ricopensa nella preziosa introduzione a questo volume.

Il secondo aspetto principale della Galassia di 25000 anni BBY è l’Impero Infinito dei Rakata, dove signori assoluti chiamati Predor difendevano con il sangue e il tradimento il potere acquisito; attratti da mondi in cui la Forza scorreva potente, prima di attaccarli con il loro esercito li facevano identificare ai loro Mastini della Forza.

Questa serie non è, probabilmente, una serie per qualche “casual fan” o per il “fan medio” (non c’è alcuna offesa, solo non voglio procurarvi delle delusioni): traspare molto poco il fatto che questo sia un fumetto di Star Wars; ciò non toglie al fatto che il fumetto sia molto bello e complesso, ma forse questa sua eccessiva distanza temporale può disorientare e, forse, deludere.

di Giorgio Bondìi

Tratto e continua a leggere su:

https://starwarslibriecomics.wordpress.com/2015/08/26/recensione-lalba-degli-jedi-paninicomics/

Il Codice Jedi

Una delle prime cose che un Jedi deve imparare è il Codice Jedi; questa filosofia è alla base della padronanza dell’uso della Forza.Il Jedi deve seguire attentamente i precetti del Lato Chiaro della Forza al fine di mantenersi in armonia con se stesso e con l’universo che lo circonda. Il Lato Chiaro è creato e mantenuto dalla vita. Il Jedi agisce per salvaguardare la vita. Uccidere è sbagliato. Talvolta è necessario uccidere. Il Jedi potrebbe farlo per difendere se stesso o gli altri, specialmente i deboli e i buoni. Se il suo atto è finalizzato alla salvaguardia della vita. il Jedi può uccidere. Comunque sia, il Jedi non deve mai dimenticare che uccidere è sempre intrinsecamente sbagliato. Malgrado un Jedi possa compiere un male a fine di ottenere un bene più grande, uccidere rimane sempre un atto malvagio. La morte è una macchia che rimarrà nel suo animo.

Il Jedi non agisce per ottenere potere o ricchezza personale; egli cerca saggezza e illuminazione, pace ed armonia. Vuole sconfiggere coloro che vorrebbero cancellare questi valori, come anche coloro che vorrebbero infliggere morte, tirannia, ignoranza agli altri. Un Jedi non deve mai agire guidato dall’odio, dalla rabbia, dalla paura, o dalla violenza ; deve agire quando è calmo e in pace con la Forza. Agire accecati dalla rabbia significa rischiare la tentazione del Lato Oscuro. Nella vita, i Jedi cercano sempre soluzioni non violente ai problemi, ma non sempre le trovano. Talvolta uccidere è addirittura la risposta migliore; anche se non significa che un Jedi non possa cercare un’alternativa.

oggi

Non c’è emozione; c’è pace.

 Non c’è ignoranza; c’è saggezza.

 Non c’è inquietudine; c’è serenità.

 Non c’è morte; c’è la Forza.

Cos’è la Forza?

La forza è quella che dà al Jedi la possanza. E’ un campo energetico creato da tutte le cose viventi. Ci circonda, ci penetra; mantiene unita tutta la galassia.

[Obi-Wan Kenobi]

La Forza, nell’universo di Star Wars è un campo di energia generato da tutti gli esseri viventi che pervade l’universo e tutto ciò che esso contiene, venerato dai Cavalieri Jedi che sono in grado di sfruttarlo per ottenere poteri sovrannaturali. È evidente il riferimento alla forza Odica (Od) di Carl Reichenbach. I principi della Forza sono simili a quelli di alcune religioni reali quali lo shintoismo, il druidismo, il Cristianesimo ascetico e mistico. C’è inoltre una stretta somiglianza con il concetto del Chi e con il Qigong delle arti marziali cinesi e giapponesi.

La Forza è dovunque e in tutto. Si trova ad un livello che non è normalmente percettibile, ma certuni, come i cavalieri Jedi, imparano a sentire il suo flusso, conseguendo alla fine la capacità di manipolare tale energia: imparano, in altri termini a controllare la vita, il pensiero o la materia.

Secondo George Lucas nella vita reale c’è potenzialmente un lato chiaro e un lato oscuro in ogni persona, e nell’intero universo. Il lato chiaro o luminoso ha un legame anche con le teorie dello yoga, dove coloro che conducono una vita nobile sono descritti come coloro che seguono la luce. Come spiegato nel film La minaccia fantasma, i Jedi traggono la loro capacità di comprendere la Forza da organismi simbiotici che vivono all’interno del loro corpo, chiamati midichlorian. Noti anche come messaggeri della vita, questi organismi consentono al Jedi di percepire la Forza. È da notare che questa spiegazione “scientifica”, che toglieva parte del misticismo quasi religioso della prima trilogia, non ha ricevuto una buona critica da parte dei fan, ed è stata ripresa non troppo approfonditamente nelle opere successive. In The Making of Star Wars: The Definitive Story Behind the Original Film (2007, Ballantine Books) viene affermato che Lucas aveva intenzione di introdurre il concetto di midichlorian fin dai primi romanzi collegati al film nel 1977, ma erano poi stati rimossi dalle stesure definitive per mancanza di spazio.Più alto è il livello di midichlorian, più potente scorre la Forza in quella persona. La presenza dei midichlorian può essere percepita in qualche modo da altri Jedi o dai rivali Sith. Anakin Skywalker aveva un livello di midichlorian superiore a 20.000, più alto addirittura di quello del Maestro Yoda, che portò Qui-Gon Jinn e, in seguito, altri a ritenere che fosse lui il Prescelto di cui parlavano le profezie riguardanti un individuo che porterà equilibrio nella Forza.La Forza è dunque concepita come una specie di sensazione interiore, e chi l’ascolta è in grado di sentire quello che succede e lo rende capace di interagire, armonizzando se stesso con il fluire dell’universo.

La Forza è alla base della dottrina dei Jedi. Poiché questi cavalieri vennero quasi tutti sterminati dall’Imperatore Palpatine durante la guerra dei Cloni, coloro che sapevano della Forza e ci credevano, si ritirarono in silenzio riducendosi di numero. Al culmine dell’Impero, la Forza era considerata poco più che una strana religione, e i Jedi nient’altro che un gruppo di sbandati.  Tuttavia, malgrado le tenebre che l’Imperatore Palpatine fece calare sulla galassia, un giovane Jedi, Luke Skywalker, riuscì a riportare la luce e la libertà nella galassia, sconfiggendo l’Imperatore e riconducendo suo padre, Anakin Skywalker, al Lato Chiaro. La fede nelle Forza era tornata di nuovo nella galassia.

Che la Forza sia con te” (“May the Force be with you”) è una frase che viene utilizzata come segno di buon augurio specialmente fra coloro che credono nel lato chiaro della Forza (come dire “Che il Cielo ti protegga”) ed in generale per intendere “Buona fortuna”. I jedi usano questa frase perché non credono nella fortuna, né nelle coincidenze, bensì nel volere della forza. La frase significa dunque: “che il volere della forza ti aiuti”. Anche i Sith hanno una frase di augurio: “che la forza ti serva bene”. Questo perché i Sith non credono nella volontà della forza e vedono essa come uno strumento per conseguire fini superiori.  Viene pronunciata per la prima volta da Han Solo in “Episodio IV – Una nuova speranza”.

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