Claudia Bartalini: una creatività da favola

Claudia Bartalini nasce il 9 Novembre 1993 e diventa una cosplayer nel 2013 quando per la prima volta riesce a partecipare al Lucca Comics and Games. Il suo nickname non è facile da capire, passa da Cosplayer Snow (per via del suo cavallo di battaglia: Biancaneve), a Forbicina (per essere entrata a far parte del Clic) e The_Pulcis, nome scelto per Instagrame che riporta all’essere un “Pulcino”, soprannome dato in primis dai genitori e dopo dall’attuale fidanzato.

Fin da piccola Claudia ha sempre adorato travestirsi, con stoffe e indumenti trovati per casa e interpretare vari mestieri o personaggi di sua fantasia.

Per i vari carnevali a cui ha partecipato da bambina ha sempre cercato di crearsi costumi con cartone e veline, ma anche facendosi comprare qualche costume più riconoscibile come “Sissi cavalerizza” fino a farsi cucire dalla nonna il suo primo cosplay. Partendo da Arwen del Signore degli Anelli (versione vestito blu), ha portato una versione improvvisata dell’infermiera della famosa foto del bacio tra l’infermiera e il marinaio e poi si è spostata sul versante Disney con quello che ritiene il suo cavallo di battaglia: Biancaneve; che le ha permesso nel 2022 di salire sul palco del Firenze Comics come ospite assieme alle Principesse Disney e potersi esibire in una coreografia.

Nel 2015 indossa per la prima volta le vesti della studentessa di Grifondoro per partecipare a un raduno nella sua città: Siena. In vista del Vinci del 2016 ha scelto di partecipare al Matrimonio Elfico con l’abito verde di Arwen (regalo dei genitori), per poi scoprire che anche i matrimoni elfici possono finire. Nel frattempo, aiutando a costruire l’armatura del Cavaliere di Gondor dell’ex-fidanzato, ha pensato a una versione alternativa di Biancaneve, trasformandola in un militare pronta a bombardare i nemici con le sue mele! Riportando poi in seguito un original militare, si è fatta conquistare dalla Casa di Carta, mostrando a tutti la sua somiglianza con Alba Flores, Nairobi nella serie.

Nel 2021 arriva poi il primo vero prop creato da Claudia: le forbici di Gwen (League of Legends). Con l’entrata in Clic, Claudia si è messa in gioco nuovamente, dimenticando quanto fosse stato difficile fare cosplay in un ambiente dove spesso eri giudicata per la fattura del tuo costume o della parrucca o del trucco, per entrare in un gruppo dove il sostegno reciproco è il fulcro portante di ogni discussione costruttiva. Questo ambiente sano di sostegno reciproco l’ha aiutata a ricordarsi quanto fosse emozionante pensare a nuovi personaggi e vestire i panni di chi ti fa sognare e quanto fosse bello poterlo far diventare un vero lavoro. Il cosplay di Gwen era talmente importante per lei che ha scelto di arricchirlo con delle Forbici fatte in collaborazione col fratello e il nonno: anima di compensato, polistirene di copertura e foam per i dettagli. Nello stesso anno, l’arrivo di Tim Burton a Lucca l’ha portata a improvvisare il cosplay di Mercoledì Addams.

Dal 2022 Claudia ha iniziato a collaborare con la Compagnia Teatrale dei Topi Dalmata, occupandosi dei social e della parte grafica relativa agli eventi, sfogando la sua creatività e creandosi così una rete di contatti solidi con le realtà del suo territorio che l’ha portata a conoscere il Siena Comics for Kids, una fiera di fumetti nel senese dove per partecipare, Claudia si è creata un original Grifondoro, una ragazzina scatenata con la passione per la Divinazione, di nome Polly (sull’argomento tanto dibattuto degli original Claudia si esprime dicendo che se sono ispirati a personaggi già esistente o comunque legati a un immaginario esistente come in questo caso il suo original legato al mondo di Harry Potter, allora sono super validi, ma vanno comunque saputi interpretare poi, creandogli tutto un background proprio!) che ha portato allegria e divertimento ai bambini presenti.

Nell’ultimo anno sono poi arrivati 3 nuovi cosplay: Katarina (League of Legends) Micio Miao per il Rimini Comics, un outifit ispirato alla skin base sempre di Katarina con la quale ha partecipato al raduno pre comics della sua città (Siena) e infine Mulan (Disney del 1998) nella versione finale, salendo sul palco del Firenze Comics per partecipare alla gara con la toccante scena del ritorno di Mulan che porta in dono la spada di Shan Yu e lo stemma dell’imperatore (entrambi prop di Claudia stessa) al padre.

Claudia è molto legata ai suoi due cosplay Disney, perché sono quelli che le hanno dato più soddisfazione, facendola salire su un palco e permettendole sia di ballarci che di gareggiarsi, ma soprattutto perché a detta sua “non c’è magia più vera dell’essere inseguita da un bambino che ti crede quella vera!”. Inoltre, il cosplay di Gwen è super importante per Claudia perché è riuscita per la prima volta a impegnarsi nella creazione di un’arma da 0.

Per quanto riguarda gli abiti Claudia non pone molto l’accento su quali siano quelli cuciti e quali quelli comprati, perché per lei l’importante non è tanto crearsi il proprio cosplay, quanto saperlo indossare e interpretare. A tal proposito una delle cosplayer a cui si ispira è Iconstitch, la quale è diventata famosa in League per il suo cosplay “arrangiato” di Ziggs che è diventato iconico. Un modo per ricordare che a volte serve fantasia e inventiva per sfondare nel campo del Cosplay.

Uno dei principali vanti di quest’anno di Claudia è l’essere riuscita a organizzare una parata e delle esibizioni sul palco del Siena Comics 2023. Claudia si è infatti impegnata a raggruppare cosplayers senesi e non per creare l’evento parata cosplay, un momento in cui tutti i cosplayers potessero farsi vedere ed essere fotografati, ma anche potersi esibire su un palco senza una giuria che potesse mettere in soggezione. Presentare i suoi amici sul palco della sua città è stato super emozionante ed è felicissima di averlo potuto fare indossando il cosplay di Gwen che al momento è diventato il suo main cosplay quasi al pari di Biancaneve.

L’ultimo cosplay all’attivo di Claudia è Lux spellthief (già al Siena Comics aveva portato una versione arrangiata da studentessa di Lux per iniziare a lavorare poi al cosplay reale), sempre dall’universo di League of Legends che è stato portato a Lucca Comics and Games 2023 al Riot Stadium dove ha ricevuto molti riconoscimenti e si è fatta notare dai rioter che già l’avevano adocchiata il giorno prima durante la gara a cui aveva partecipato con Gwen. Con Lux ha creato sempre assieme al nonno, il bastone di Demacia, con un circuito funzionante che permette alle due estremità del bastone di illuminarsi e spengersi con un pulsante. Claudia ci lascia dicendo che è già all’opera per organizzare un raduno cosplay natalizio nella sua città, perché adora dare modo ai cosplayers di ritrovarsi e potersi far scattare foto ricordo che li spronino a coltivare questa magica passione che è il cosplay.

In esclusiva ci dice che ha già pronti due cosplan per il 2024 uno Disney e uno League of Legends che probabilmente dipenderà dalle scelte dei T1 dopo la vittoria del Mondiale di quest’anno.

Gli eventi preferiti di Claudia sono il Firenze Comics, dove come già detto è stata per due anni consecutivi ospite come Principessa Disney e il Lucca Comics, fiera dove ha fatto il suo debutto e che aspetta durante tutto l’anno per ritrovare alla Fontana tutti i suoi amici cosplayers sparsi per il mondo! Ah e il Siena Comics ovviamente, dove sta aiutando a far crescere la community cosplay portando tante novità.

Sono numerosi i modi che vi consigliamo per continuare ad esplorare il favoloso talento di Claudia, ecco i suoi profili ufficiali Canva, Facebook, TikTok, Instagram, Twitch e Discord!

Animali Fantastici. Il Giardino delle Meraviglie

Il nuovo progetto presentato in anteprima mondiale da Arthemisia a Palazzo Albergati di BolognaAnimali Fantastici” è molto più di una mostra. Rappresenta una nuova frontiera dell’intrattenimento, in cui si fondono animali, arte, magia, divertimento e sogno.Il museo si trasforma in un immenso spazio aperto, in cui gli animali trovano il loro habitat ideale, accogliendo tutti, grandi e piccoli, esperti d’arte e curiosi.

Saranno oltre 90 gli animali che varcheranno la soglia magica di Palazzo Albergati, realizzati da 23 grandi artisti contemporanei.
È il primo zoo d’artista realizzato al mondo, privo di gabbie, senza distanze e animato da pitture, sculture e installazioni di animali di ogni specie; un superzoo che vedrà le sale nobili del Palazzo trasformarsi in un nuovo habitat museale, un safari pedonale dove le opere accompagnano il visitatore in una passeggiata dentro una favola, dove gli animali convivono nel più rispettoso degli ecosistemi artistici.

La mostra Animali Fantastici. Il Giardino delle Meraviglie, ideata e curata da Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, è prodotta ed organizzata da Arthemisia.

Doctor Who: ritrovati due episodi perduti della serie classica

Una notizia che ha fatto gioire e allo stesso tempo preoccupare i fan di Doctor Who: due episodi della serie classica, andati perduti negli anni ’60, sono stati ritrovati da alcuni collezionisti privati, ma potrebbero non essere mai resi pubblici. Si tratta di due puntate con il primo Dottore, interpretato da William Hartnell, che facevano parte di due storie diverse: The Crusade e The Daleks’ Master Plan.

Questi episodi sono tra i 97 che mancano all’appello dei 253 che compongono i primi sei anni della serie, dal 1963 al 1969.

La BBC, infatti, aveva l’abitudine di cancellare o riutilizzare i nastri su cui erano registrati i programmi, per risparmiare spazio o per vendere i diritti. Solo in seguito si rese conto del valore storico e culturale di queste opere, e iniziò a cercare di recuperarle, anche grazie all’aiuto di fan e archivi esteri.

Tuttavia, il ritrovamento di questi due episodi non è stato accolto con entusiasmo dalla BBC, che li considera ancora di sua proprietà, e che potrebbe intraprendere azioni legali nei confronti dei collezionisti che li detengono. John Franklin, un esperto di cinema e televisione, ha dichiarato di sapere dove si trovano gli episodi, ma di non poterli rivelare per rispetto della privacy dei proprietari, che sono terrorizzati dal fatto che possano essere confiscati o che possano incorrere in sanzioni.

Franklin ha spiegato che molti di questi collezionisti sono ex dipendenti della BBC, che hanno salvato i nastri quando stavano per essere distrutti, spinti dalla passione e dalla consapevolezza che si trattava di opere importanti. Tuttavia, la BBC ha una regola ferrea: non si può prendere nulla, anche se sta venendo gettato via. Franklin ha quindi lanciato un appello per una sorta di amnistia, che permetta di catalogare e salvare questi show televisivi, prima che vadano perduti per sempre.

I fan di Doctor Who, naturalmente, sperano di poter vedere un giorno questi episodi, che sono parte della storia della serie più longeva e di maggior successo della fantascienza. Negli ultimi anni, alcuni episodi perduti sono stati ricostruiti in versione animata, grazie alle tracce audio e alle foto scattate sul set. Ma nulla può sostituire le immagini originali, che rappresentano un tesoro inestimabile per gli amanti del Dottore

Elf Me: ovvero quando Lillo divenne un elfo di Babbo Natale

Il Natale si avvicina sempre di più e sul grande schermo di Prime Video arriva “Elf Me” a partire dal 24 novembre. Questo film vede il comico Lillo Petrolo vestire i panni di un elfo costruttore al servizio di Babbo Natale.

Il talentuoso regista Younuts! porta sullo schermo anche le performance di Anna Foglietta, Claudio Santamaria e Caterina Guzzanti. Gabriele Mainetti, Giovanni Gualdoni, Leonardo Ortolani e Marcello Cavalli firmano il soggetto e la sceneggiatura, affiancati anche da Tommaso Renzoni.

Elf Me | Trailer Ufficiale | Prime Video

La trama del film ruota attorno a Trip, interpretato da Lillo Petrolo, un elfo costruttore che si discosta dagli stereotipi e lavora per Babbo Natale. I giocattoli che crea con la sua magia sono molto particolari e talvolta sfuggono al suo controllo. Un incidente più grande del solito lo porta ad incontrare Elia, interpretato da Federico Ielapi, un ragazzino tormentato dai bulli della scuola e con una madre, una giocattolaia interpretata da Anna Foglietta, che sta affrontando gravi difficoltà nel suo lavoro. L’incontro con Trip cambia le loro vite e grazie a lui il business dei giocattoli finalmente decolla. Tuttavia, proprio quando sembrano andare per il verso giusto, irrompe sulla scena un imprenditore senza scrupoli interpretato da Claudio Santamaria, che ostacola i loro progressi.

“Elf Me” è un film che promette di mescolare magia, divertimento e un pizzico di malizia, con un cast di attori straordinari che porteranno sullo schermo una storia natalizia coinvolgente e emozionante. Sarà disponibile in anteprima su Prime Video a partire dal 24 novembre, proprio in tempo per prepararsi all’atmosfera natalizia.

Musica e mito: il Signore degli Anelli e le sue influenze musicali

Il Signore degli Anelli, l’opera fantasy più famosa e amata di tutti i tempi, ha ispirato generazioni di lettori, scrittori, artisti e anche musicisti. Il mondo immaginario creato da J.R.R. Tolkien, popolato da elfi, nani, hobbit, orchi, maghi e altre creature fantastiche, ha affascinato molti compositori e cantanti, che hanno tratto spunto dalle sue storie, dai suoi personaggi e dai suoi temi per creare brani musicali di diversi generi e stili.

Quest’anno ricorre il 50° anniversario della morte di Tolkien, avvenuta il 2 settembre 1973 a Bournemouth, in Inghilterra. In questo articolo, vogliamo rendere omaggio al grande scrittore britannico ripercorrendo alcune delle sue influenze musicali più significative e interessanti.

La colonna sonora dei film di Peter Jackson

La prima e più ovvia fonte di ispirazione musicale legata al Signore degli Anelli è la colonna sonora dei film di Peter Jackson, che hanno portato sul grande schermo la trilogia tra il 2001 e il 2003, ottenendo un enorme successo di pubblico e di critica. La musica è stata composta dal canadese Howard Shore, che ha creato un’opera sinfonica di grande impatto ed emozione, utilizzando diversi temi musicali associati ai vari popoli, luoghi e sentimenti della Terra di Mezzo. Shore si è avvalso di due importanti orchestre sinfoniche, la London Philharmonic e la New Zealand Symphony, oltre ad alcune voci soliste, tra cui spicca quella dell’irlandese Enya, che ha interpretato il brano May It Be, nominato agli Oscar come migliore canzone originale.

Shore ha dichiarato di essersi ispirato alla musica del 1700/1800, in particolare al romanticismo di Richard Wagner, che usava la tecnica del leitmotiv, cioè dei temi musicali ricorrenti legati a persone, luoghi o situazioni. Tra i brani più celebri e apprezzati della colonna sonora, possiamo citare The Sound of the Shire, che evoca l’atmosfera pacifica e casalinga degli hobbit, One Ring to Rule Them All, che esprime il potere oscuro e inquietante dell’anello, The Company of the Ring, che rappresenta il tema principale del primo film e il senso di avventura e di missione della compagnia, e The Realm of Gondor, che accompagna uno dei momenti più drammatici e commoventi della saga.

Il rock e il metal ispirati a Tolkien

Oltre alla colonna sonora dei film, il Signore degli Anelli ha influenzato molti artisti e band appartenenti al genere rock e metal, che hanno trovato nella saga di Tolkien una fonte di ispirazione per le loro liriche, i loro concept album e i loro nomi. Tutto nasce dall’interesse suscitato dalla trilogia nel mondo universitario britannico e nei college americani a partire dagli anni ’60. Uno dei primi esempi di brani ispirati a Tolkien è To Isengard, contenuta nel disco solista di Jack Bruce Songs for a Tailor, pubblicato nel 1969.

Tra le band più famose che hanno omaggiato Tolkien, possiamo ricordare i Led Zeppelin, che hanno inserito diversi riferimenti al Signore degli Anelli nelle loro canzoni, come Ramble On, Misty Mountain Hop e The Battle of Evermore. Anche i Pink Floyd hanno fatto cenno a Tolkien in alcuni dei loro brani, come The Gnome, che secondo alcuni fan sarebbe ispirata agli hobbit, e The Nile Song, che citerebbe il fiume Anduin.

Anche molte band rock e metal hanno dedicato brani e interi album alla mitologia creata da J.R.R. Tolkien. Ad esempio, i Rush hanno intitolato una canzone del loro album Fly By Night a Granburrone, chiamandola Rivendell. I Camel, invece, hanno incluso nel loro album Mirage una canzone intitolata Nimrodel – a) The procession b) The White Rider. Gli Styx hanno invece dedicato una canzone chiamata Lords of the Ring all’opera di Tolkien, inserendola nel loro album Pieces of Eight.

I Blind Guardian e i Summoning sono solo alcune delle band metal che hanno trovato ispirazione nelle opere di J.R.R. Tolkien. Ma qual è la ragione dietro questa connessione tra il genere musicale e l’autore del Signore degli Anelli?I Blind Guardian, gruppo tedesco di grande successo, hanno dedicato molte canzoni e persino un album intero alla mitologia della Terra di Mezzo. Il loro disco Nightfall in Middle-Earth, basato sul Silmarillion, è considerato un classico del genere. Ma non sono gli unici ad aver trovato nelle storie di Tolkien una fonte d’ispirazione. Gli austriaci Summoning hanno pubblicato ben otto album e un EP completamente basati sui lavori dell’autore britannico. La musica dei Summoning è caratterizzata da un mix affascinante di atmosfere sinfoniche e screaming black-metal, creando un contrasto unico che coinvolge l’ascoltatore in un viaggio epico. Nonostante la loro musica possa sembrare di nicchia, è in grado di offrire momenti di pura epicità.

Nel panorama del black  metal, numerosi gruppi hanno tratto ispirazione da Tolkien per il loro nome o per i testi delle loro canzoni. Ad esempio, i Gorgoroth hanno preso il loro nome dall’omonimo altopiano di Mordor, mentre il progetto musicale Burzum dell’artista norvegese Varg Vikernes deve il suo nome a una parte dell’iscrizione sull’Anello in Lingua Oscura. Anche gruppi come gli Amon Amarth hanno dedicato interi album o singole canzoni all’universo tolkeniano.

Ma perché il metal e Tolkien sono così intimamente legati? Il metal ha da sempre avuto un immaginario fatto di battaglie ed eroi, elementi che si trovano anche nelle opere di Tolkien. La sua Terra di Mezzo è un teatro infinito di epos e leggende, che esalta la passione per le avventure eroiche. Non è un caso che molte band metal abbiano scelto il loro nome basandosi su luoghi o personaggi del mondo creato dallo scrittore britannico.

Altre influenze musicali

Oltre al rock e al metal, anche altri generi musicali hanno mostrato di apprezzare e di essere influenzati dal Signore degli Anelli. Ad esempio, il cantautore Leonard Nimoy, noto per aver interpretato il personaggio di Spock nella serie Star Trek, ha dedicato una canzone agli hobbit, intitolata The Ballad of Bilbo Baggins, pubblicata nel 1967. Anche il rapper statunitense MC Lars ha omaggiato Tolkien con una canzone chiamata Rapbeth (Foul is Fair), che mescola elementi del Signore degli Anelli e di Macbeth di Shakespeare.

Tra gli artisti internazionali, il musicista svedese Bo Hansson ha realizzato nel 1973 un album strumentale interamente basato su Il Signore degli Anelli. Anche il compositore francese Patrice Deceuninck ha avviato un progetto musicale ispirato al capolavoro di Tolkien, completando il primo album, intitolato The Ring Bearer part I, incentrato sulla Compagnia dell’Anello. A differenza delle sue altre opere prevalentemente elettroniche, per questo album Deceuninck si è avvalso di una vera orchestra.

Infine, non possiamo dimenticare l’influenza che Tolkien ha avuto sulla musica classica e contemporanea. Tra i compositori che si sono ispirati al Signore degli Anelli, possiamo ricordare il finlandese Aulis Sallinen, che ha scritto un’opera lirica basata sul primo libro della trilogia, intitolata The Hobbit, andata in scena nel 2012, il tedesco Johann de Meij, che ha composto una sinfonia per banda in cinque movimenti, ognuno dedicato a un elemento della saga, come Gandalf, Gollum e la compagnia dell’anello, eseguita per la prima volta nel 1988, e il polacco Andrzej Panufnik, che ha scritto una suite per orchestra da camera chiamata Sinfonia di Sfere, che contiene una sezione intitolata Il Signore degli Anelli, ispirata alla lotta tra il bene e il male.

Il Castello di Colomares: un tributo a Colombo e alla scoperta dell’America

Se vi trovate in Andalusia, nella splendida Costa del Sol, non potete perdere l’occasione di visitare il Castello di Colomares, un monumento unico nel suo genere che celebra la figura di Cristoforo Colombo e il suo storico viaggio verso il Nuovo Mondo.

Il Castello di Colomares non è un vero e proprio castello, ma un complesso architettonico che mescola diversi stili mediterranei, tra cui il neogotico, il neoromanico e il neobizantino. L’opera è frutto della passione e della dedizione del dottor Esteban Martín Martín, che con l’aiuto di due muratori locali ha realizzato il monumento tra il 1987 e il 1994, senza ricevere alcun finanziamento pubblico.

Il Castello di Colomares si estende su una superficie di 1500 metri quadrati, diventando così il più grande monumento dedicato a Colombo al mondo. Al suo interno si trovano numerosi simboli e riferimenti alla vita e alle imprese del navigatore genovese, come le tre caravelle (la Nina, la Pinta e la Santa María), la pagoda cinese che rappresenta l’obiettivo originario di Colombo di raggiungere l’Asia Orientale, e le bandiere delle nazioni coinvolte nella scoperta dell’America.

Il monumento è anche un esempio di dialogo interreligioso, in quanto include elementi del cristianesimo, dell’ebraismo e dell’islamismo, le tre religioni presenti nella Spagna del XV secolo. Inoltre, ospita la chiesa più piccola al mondo, dedicata a Santa Isabella d’Ungheria, con una superficie di soli 1,96 metri quadrati, riconosciuta dal Guinness dei Primati.

Il Castello di Colomares si trova a Benalmádena, una delle città più belle e interessanti della Costa del Sol, a circa 20 km da Malaga. Per raggiungerlo si può prendere l’autobus da Malaga o da Torremolinos, oppure andare in auto seguendo la A-7. Il monumento è aperto tutti i giorni, dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 17:00 alle 21:00. Il prezzo del biglietto è di 2 euro per gli adulti e di 1,30 euro per i bambini.

Se siete alla ricerca di una visita originale e suggestiva, il Castello di Colomares è una meta imperdibile. Potrete ammirare la bellezza e la ricchezza di dettagli di questo monumento, che rende omaggio a uno dei personaggi più importanti della storia dell’umanità..

 

Il panettone “accogliente” di Zerocalcare

Zerocalcare si rivolge ai suoi lettori con entusiasmo per presentare un progetto di solidarietà molto particolare: il “Panettone Accogliente” un’ iniziativa solidale che ha preso vita grazie al ristorante Gastronomia Yamamoto di Milano. Parte dei ricavi della vendita di questa leccornia natalizia sarà destinata all’associazione Uiki Onlus impegnata nella ricostruzione del Nuovo Cinema Amudé, l’unico cinema della Siria del Nord, situato nel Kurdistan siriano. Un tragico incendio negli anni Sessanta ha causato la morte di oltre 200 bambini, motivo per cui Zerocalcare si è sentito coinvolto e ha voluto contribuire al progetto disegnando il panettone.

La creazione del “Panettone Accogliente” è stata possibile grazie alla collaborazione con Corrado Scaglione, famoso pizzaiolo dell’Enosteria Lipen, che ha aggiunto al dolce cioccolato bianco con yuzu e scorze di limoni canditi di Corrado Assenza, il rinomato pasticcere di Noto. Il panettone così realizzato è stato successivamente avvolto nel furoshiki, un tessuto tradizionale giapponese utilizzato come involucro per indumenti, regali ed altri oggetti. Il bellissimo design del furoshiki è opera di Zerocalcare stesso.

La confezione del furoshiki è stata realizzata dalla Cooperativa Alice, un’organizzazione che sostiene le donne detenute in diverse carceri di Milano, offrendo loro percorsi di reinserimento sociale. Parte dei ricavi del panettone contribuirà quindi a sostenere questi importanti progetti di formazione e inclusione lavorativa per le detenute.

Per coloro che desiderano acquistare il panettone disegnato da Zerocalcare, sarà possibile trovarlo sul sito di Gastronomia Yamamoto. È importante sottolineare che i panettoni sono disponibili in quantità limitate. In alternativa, è possibile ordinare il panettone tramite spedizione online standard.

Tuttavia, per i più appassionati che vorranno avere la possibilità di incontrare Zerocalcare e ottenere una firma personale sul proprio dolce, sarà possibile prenotare il ritiro con firma-panettone presso la Gastronomia Yamamoto, il prossimo 3 dicembre 2023 a partire dalle ore 14. Zerocalcare è entusiasta di incontrare i propri lettori e di contribuire a questa nobile causa di solidarietà. Ringrazia tutti per il loro supporto e auspica una grande partecipazione al progetto.

Microsoft Copilot Studio: crea la tua Ai personalizzata

Microsoft ha annunciato una novità nel campo dell’intelligenza artificiale conversazionale durante la sua conferenza annuale Microsoft Ignite: si tratta di Microsoft Copilot Studio, una soluzione low-code che permette di creare e personalizzare assistenti AI in modo semplice e intuitivo. Copilot Studio si basa sul linguaggio naturale e su un’interfaccia grafica per consentire agli utenti di progettare, testare e pubblicare Copilot su misura per le proprie esigenze, senza dover scrivere una riga di codice. Copilot Studio si ispira ai GPT personalizzati offerti da OpenAI, un partner strategico di Microsoft, che utilizzano modelli di linguaggio naturale generativi e adattivi.

Introducing Microsoft Copilot Studio | Your Copilot, Your Way

I Copilot sono assistenti AI che possono svolgere diverse funzioni, come guidare i consumatori verso il prodotto più adatto, fornire informazioni utili o intrattenere i visitatori di un sito web o di una piattaforma digitale. Per creare un Copilot personalizzato, gli utenti devono solo descrivere in linguaggio naturale il loro obiettivo e il loro pubblico di riferimento, e Copilot Studio si occuperà di generare e ottimizzare un design conversazionale adeguato. In questo modo, gli utenti possono evitare il lavoro manuale e complesso che richiedeva in passato la creazione di assistenti AI, come l’addestramento dei modelli di linguaggio naturale e la progettazione di ogni singolo dialogo.

Copilot Studio offre anche una serie di vantaggi aggiuntivi, come la possibilità di lavorare in team su un’interfaccia grafica multiautore, la gestione e il controllo delle personalizzazioni del Copilot e delle persone coinvolte nel processo, e la connessione degli assistenti AI ad altri strumenti basati sull’intelligenza artificiale di Microsoft. Questi strumenti includono il riconoscimento vocale, l’analisi del sentiment, Azure AI Studio e altri servizi Azure, che consentono di arricchire le funzionalità e le performance dei Copilot.

Copilot Studio è una soluzione innovativa e accessibile che apre nuove possibilità per la creazione e l’utilizzo di assistenti AI conversazionali. Coloro che vogliono provare Copilot Studio possono farlo cliccando qui.

Emo AI Desktop Pet: l’adorabile IA che balla sulla tua scrivania

Se siete alla ricerca di un regalo originale e tecnologico per Natale, potreste essere interessati a Emo AI Desktop Pet, un robot che combina intelligenza artificiale e intrattenimento. Emo è un piccolo amico che vi farà compagnia sulla scrivania, ballando con voi e mostrando le sue simpatiche espressioni.

L’intelligenza artificiale è una delle sfide più importanti e affascinanti del nostro tempo, ma non è solo una questione di scienza e innovazione. L’intelligenza artificiale può anche essere usata per creare prodotti che ci rendano la vita più piacevole e divertente. Emo AI Desktop Pet ne è un esempio: si tratta di un robot che ha il compito di farci sorridere e divertire con le sue mosse da ballerino e le sue animazioni colorate. Emo non sarà forse un campione di breakdance, ma saprà sicuramente come catturare la vostra attenzione con i suoi occhi digitali che cambiano espressione e colore a seconda della musica e dell’umore.

Emo AI Desktop Pet ha un prezzo di 369 dollari per la versione con Home Station, una base che permette al robot di ricaricarsi autonomamente. Il prodotto è disponibile solo in inglese, ma presto sarà aggiunto anche l’italiano. Se volete rendere Emo ancora più irresistibile, potete acquistare anche dei costumi a tema, come quello da mucca o da renna, che lo renderanno perfetto per ogni occasione. Alcune offerte speciali, come il Christmas Kit, sono già esaurite, ma potete comunque approfittare delle altre promozioni disponibili.

Ma cosa fa esattamente Emo AI Desktop Pet? È solo un giocattolo per bambini?

No, Emo è molto di più: è un AI Desktop Pet, un animale domestico virtuale che vive sulla vostra scrivania. Emo è in grado di muoversi liberamente entro un’area delimitata, grazie ai suoi sensori che gli impediscono di cadere. Emo è anche in grado di interagire con voi e con l’ambiente circostante, grazie alla sua intelligenza artificiale.

Emo AI Desktop Pet ha più di 1.000 espressioni e movimenti che simulano quelli umani. Emo può mostrare le sue emozioni attraverso i suoi occhi digitali, che sono in realtà uno schermo che può visualizzare diverse icone. Emo può anche muovere i piedi e la testa, per ballare o per salutarvi.

Emo AI Desktop Pet non è solo un robot puccioso, ma anche un assistente personale.

Emo supporta i comandi vocali, che potete usare per chiedergli di fare varie cose, come scattare una foto con la sua telecamera integrata o cantare una canzone. Emo può anche rispondere alle vostre domande, come quelle sul meteo o sull’ora, usando gli speaker integrati.

La telecamera di Emo AI Desktop Pet serve anche per il riconoscimento facciale, che permette a Emo di riconoscere voi e i vostri familiari e di memorizzare i vostri nomi e le vostre preferenze. Emo vuole creare un legame con voi e diventare il vostro “miglior amico digitale”.

Emo AI Desktop Pet vi offre anche momenti di puro divertimento.

Emo può riprodurre la vostra musica preferita e ballare a ritmo, imitando le mosse di Michael Jackson. Emo ha anche una modalità Gaming, che vi permette di giocare a vari minigiochi con lui.

Queste sono solo alcune delle tante funzioni di Emo AI Desktop Pet, che si aggiorna costantemente grazie agli aggiornamenti OTA. Emo ha già conquistato il cuore di molti utenti.

Emo AI Desktop Pet è quindi un prodotto che unisce intelligenza artificiale e intrattenimento, creando un’esperienza unica e coinvolgente. Se volete avere un compagno di scrivania intelligente e divertente, Emo AI Desktop Pet potrebbe essere il regalo perfetto per voi.

Sermide Brick and More 2023: Mattoncini per sensibilizzare sull’Autismo

Un evento dedicato ai mitici mattoncini Lego si è svolto lo scorso weekend a Sermide. Durante i due giorni di “Sermide Brick and More”, i Lego hanno creato meraviglie in mostra e hanno aiutato i bambini con autismo.

Gli eventi si sono tenuti al Circolo Auser di via Togliatti, il 18 e il 19 novembre 2023 e hanno visto la partecipazione di numerosi adulti e bambini. Questo dimostra come il gioco dei mattoncini possa unire le famiglie e stimolare la creatività e l’inventiva dei più piccoli.

Tra le opere più impressionanti esposte, c’è un magnifico diorama a tema Western, considerato uno dei più completi in Italia. Questo tema è stato proposto da Lego nella seconda metà degli anni Novanta, con un numero limitato di set che offrono molte possibilità di personalizzazione attraverso diverse interpretazioni.Il villaggio indiano, il fiume, il canyon e la piccola cittadina del West hanno suscitato meraviglia tra i partecipanti per la precisione dei dettagli, realizzati interamente con i mattoncini Lego.

Oltre alle esposizioni, l’evento “Sermide Brick and More” ha ospitato laboratori ludico-didattici a cura dell’associazione culturale Brickpatici. Questi laboratori hanno dato la possibilità ai bambini di giocare ed esprimersi attraverso le costruzioni.

Un momento importante dell’evento è stata la conferenza di Lorenzo Battaglieri sull’utilizzo dei mattoncini Lego a scuola e nel trattamento terapeutico dei bambini con disturbi dello spettro autistico. Durante il convegno è stato spiegato come questo gioco possa essere uno stimolo prezioso per i bambini autistici.

Nel programma dell’evento si sono svolte anche letture animate de “I narratori per caso” e laboratori creativi “Costruiamo con la carta” curati da Paper Robot Mania. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il negozio specializzato Alien Brick, un punto di riferimento per i collezionisti e gli appassionati di Lego della zona.

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