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L’anime di Neon Genesis Evangelion

Il 4 ottobre 1995, il mondo dell’animazione giapponese si arricchì di un capolavoro senza tempo: Neon Genesis Evangelion, un anime prodotto dallo studio Gainax che avrebbe segnato profondamente il genere mecha e la cultura popolare. La serie, composta da 26 episodi, non solo ha dato vita a un manga omonimo realizzato da Yoshiyuki Sadamoto, ma ha anche ispirato una miriade di spin-off, film e opere d’arte.

Trama e Contesto

Ambientata nel 2015, Neon Genesis Evangelion narra le vicende di un mondo devastato da un catastrofico evento noto come il Second Impact, avvenuto nel 2000. La versione ufficiale attribuisce il disastro all’impatto di un meteorite al Polo Sud, ma la verità è ben più inquietante: il Second Impact è stato provocato dall’attivazione di esseri extraterrestri noti come “angeli”, scoperti da una segreta organizzazione chiamata Seele. Quest’ultima ha concepito un piano per il futuro dell’umanità, basato su antiche profezie e testi sacri, mirante alla realizzazione del Progetto per il Perfezionamento dell’Uomo.

Per portare avanti il suo oscuro progetto, la Seele ha fondato la Nerv, un’agenzia speciale incaricata di costruire e pilotare enormi robot biomeccanici, gli Evangelion, o Eva. Questi mecha, creati utilizzando il DNA degli angeli, sono l’unica speranza per la Terra contro le incessanti minacce rappresentate dagli stessi angeli, i quali si oppongono al piano della Seele.

Il protagonista della serie è Shinji Ikari, un ragazzo di 14 anni reclutato dalla Nerv per diventare uno dei piloti degli Eva. Oltre a dover fronteggiare i pericoli che gli angeli rappresentano, Shinji deve confrontarsi con i propri conflitti interiori e le relazioni complicate con altri personaggi chiave, come il padre Gendo, il capo della Nerv, la misteriosa Rei Ayanami, e l’orgogliosa Asuka Langley Soryu, una pilota proveniente dalla Germania.

Tematiche e Approfondimenti Psicologici

Ma Neon Genesis Evangelion è molto più di una semplice serie di combattimenti tra robot e angeli. La narrazione si sviluppa in una profonda riflessione sull’esistenza umana, le relazioni interpersonali, la religione e la psicologia. I personaggi, dai tratti ben delineati, presentano ferite psichiche e relazioni problematiche. Shinji, per esempio, è segnato dall’abbandono del padre dopo la morte della madre, mentre Rei Ayanami, un clone genetico, vive una profonda angoscia esistenziale. Asuka, invece, si distingue per la sua competitività e la mancanza di autostima, conseguenze della malattia mentale e del suicidio della madre.

Un Regista e i Suoi Personaggi

Il regista Hideaki Anno ha definito Evangelion come una “pellicola personale” in cui ogni personaggio riflette una parte della sua personalità. Anno stesso ha affermato: “Tutti i personaggi di Evangelion sono me”. Questa dimensione autobiografica conferisce alla serie una profondità rara, rendendo ogni interazione e conflitto una rappresentazione di esperienze e sentimenti umani universali.

Il Finale Controverso

Uno degli aspetti più discussi di Neon Genesis Evangelion è il suo finale controverso, che ha generato un ampio dibattito tra i fan. Gli ultimi due episodi, realizzati in tempi ristretti e sotto pressione, si distaccano notevolmente dalla tradizionale conclusione narrativa. Invece di offrire risposte chiare, i personaggi si sottopongono a una seduta psicoanalitica, esplorando i propri traumi e i significati dell’esistenza. Questo approccio ha spinto alcuni spettatori a sentirsi traditi e confusi, dando vita a una varietà di interpretazioni e critiche.

Le lamentele circa il finale hanno portato Gainax a produrre due lungometraggi nel 1997, intitolati Neon Genesis Evangelion: Death & Rebirth e Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion, i quali rivedono e reinterpretano le ultime due puntate della serie. Questi film offrono una prospettiva nuova e più chiara sul complesso intreccio narrativo, rispondendo così alle richieste dei fan di una conclusione più soddisfacente.

Un’Opera che Ha Fatto Storia

Neon Genesis Evangelion ha lasciato un segno indelebile non solo nell’animazione giapponese, ma anche nella cultura pop globale. Con la sua analisi psicologica, i riferimenti religiosi e filosofici, e la critica al genere mecha, la serie ha sfidato le convenzioni dell’animazione e ha aperto la strada a nuove forme di narrazione. È un anime che merita di essere visto almeno una volta nella vita, poiché riesce a combinare una storia avvincente con una riflessione profonda sulla condizione umana, emozionando e facendo discutere il pubblico in modo unico.  Evangelion non è solo un anime: è un’esperienza, un viaggio nella mente umana e un capolavoro artistico che continua a influenzare generazioni di creatori e appassionati. La sua unicità e la sua capacità di stimolare la riflessione lo rendono un’opera imperdibile per chiunque desideri comprendere il potere e la complessità dell’animazione giapponese.

Addio a Gainax: la caduta di una leggenda dell’Animazione Giapponese

In una giornata che segna la fine di un’era, il mondo dell’animazione giapponese ha perso uno dei suoi pilastri. Gainax, lo studio che ha dato vita a capolavori come Neon Genesis Evangelion, Nadia – Il mistero della pietra azzurra e Sfondamento dei cieli Gurren Lagann, ha ufficialmente dichiarato bancarotta. Fondata nel 1984 da un gruppo di studenti universitari, tra cui Hideaki Anno, Yoshiyuki Sadamoto, Hiroyuki Yamaga, Takami Akai, Toshio Okada, Yasuhiro Takeda e Shinji Higuchi, Gainax ha avuto un impatto indelebile sull’industria degli anime.

L’Inizio di un Sogno

Il primo progetto di Gainax fu un corto animato presentato al Daicon III nel 1981 a Osaka. Questo cortometraggio, che raccontava la storia di una ragazzina in lotta contro mostri e navicelle spaziali, pur con animazioni di scarsa qualità, mostrava già l’ambizione del gruppo. Il vero successo arrivò al Daicon IV del 1983 con un altro corto, che vedeva la stessa protagonista, cresciuta e vestita da coniglietta di Playboy, combattere un assortimento ancora più vasto di creature della fantascienza.

Innovazione e Sperimentazione

Gainax è sempre stata sinonimo di sperimentazione e innovazione, capace di stravolgere le convenzioni dei generi anime. Tuttavia, lo studio ha anche dovuto affrontare gravi problemi di produzione e budget in diverse serie di successo. Nonostante queste difficoltà, Gainax ha continuato a sviluppare il merchandising legato a molte delle proprie serie, in particolare di Neon Genesis Evangelion, che ha mantenuto viva la passione dei fan per anni dopo la sua conclusione.

Il Declino

Negli ultimi anni, Gainax ha accumulato debiti insostenibili, culminando nell’annuncio della sua bancarotta accolto dalla Corte Distrettuale di Tokyo. Il 29 maggio 2024, lo studio ha presentato ufficialmente l’istanza di fallimento, ponendo fine a una gloriosa storia iniziata nei primi anni ’80 come Daicon Film.

La crisi di Gainax ha radici profonde: dagli investimenti fallimentari in ristoranti e nuove società, al ricorso a prestiti con costi elevati. A peggiorare la situazione sono stati i problemi legali per il CEO nominato nel 2018, che hanno ulteriormente destabilizzato la gestione dello studio. Le difficoltà finanziarie hanno portato molti dipendenti a lasciare la compagnia, rendendo impossibile la ripresa delle attività a ritmo standard.

Un Epilogo Amaro

La perdita di Gainax è un colpo al cuore per gli appassionati di anime. Lo studio Khara, fondato da Hideaki Anno, ha tentato di sostenere Gainax, ma non è riuscito a risolvere la crisi economica. Alla fine, una causa intentata da una società di recupero crediti ha sigillato il destino di Gainax.

In una dichiarazione, Khara ha espresso il suo dispiacere: “Siamo profondamente dispiaciuti di vedere uno studio di animazione con una storia di quasi 40 anni finire in questo modo”.

Un Lascito Indelebile

Gainax ha segnato un’epoca, influenzando generazioni di animatori e fan con le sue opere iconiche. La chiusura dello studio rappresenta non solo la fine di una leggenda, ma anche un momento di riflessione sulla fragilità delle grandi imprese creative. Mentre ci addentriamo in un futuro incerto per l’industria degli anime, l’eredità di Gainax continuerà a vivere nei cuori e nelle menti di tutti coloro che sono stati toccati dalla sua magia.

Il Nautilus e il suo Equipaggio ne Il mistero della pietra azzurra

In un’epoca di scoperte scientifiche e meraviglie tecnologiche, si dipana una storia avventurosa che potrebbe essere uscita direttamente dalle pagine di un romanzo di Jules Verne. La serie televisiva anime “Nadia – Il mistero della pietra azzurra” ci trasporta in un mondo di mistero e meraviglia, prodotto dallo studio Gainax e diretto da Hideaki Anno, al suo esordio come regista di una serie televisiva.

L’Origine del Mistero

La genesi di questa epica avventura risale agli anni ’70, quando il giovane Hayao Miyazaki venne incaricato dalla casa di produzione Toho di sviluppare idee per nuove serie televisive. Uno dei concept creati fu “Il giro del mondo sotto ai mari,” ispirato ai romanzi “Due anni di vacanze” e “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne. In questa visione, due giovani protagonisti in fuga dai malvagi si imbattono nel sommergibile Nautilus, dando inizio a un viaggio straordinario sotto la guida del misterioso Capitano Nemo. Sebbene la serie non venne realizzata all’epoca, gli elementi di questo progetto vennero conservati e riutilizzati in opere successive, come “Conan il ragazzo del futuro” e “Laputa – Castello nel cielo.” Quando “Nadia – Il mistero della pietra azzurra” venne finalmente alla luce, portava con sé l’influenza di Miyazaki, pur non essendo direttamente ispirato ai suoi lavori.

Il Leggendario Nautilus

Il Nautilus, cuore pulsante della serie, è un immaginario sottomarino nucleare, concepito e comandato dal Capitano Nemo. Questo straordinario vascello, lungo 132 metri e costruito con una speciale lega al Titanium, può navigare nelle profondità marine e viaggiare nello spazio, dotato di una velocità di circa 108 nodi e armato di missili e siluri. Il Nautilus è una meraviglia della tecnologia, un baluardo contro le forze oscure di Neo Atlantide.

Il Nuovo Nautilus

L’Iridium, noto anche come il Nuovo Nautilus, è un incrociatore da battaglia pesante il cui scopo principale è proteggere le rotte della flotta di astronavi proveniente da M33. Dotato di un motore a fusione nucleare, l’Iridium sviluppa un’energia immensa, superiore persino al suo leggendario predecessore, con torrette laser e scudi energetici.

Gli Intrepidi del Nautilus

A bordo del Nautilus troviamo una colorata schiera di personaggi, ciascuno con il proprio ruolo nell’epica avventura:

  • Elusys Ra Arwol, il Capitano Nemo: Antico re della città di Tartesso, Nemo è un uomo tormentato dal suo tragico passato, opposto al malvagio Gargoyle. La sua fiducia nell’umanità e nella natura lo rende l’antitesi perfetta del suo nemico. La sua malinconia si riflette nei momenti in cui suona l’organo, mentre guida con determinazione il Nautilus contro Neo Atlantide.
  • Electra, la Fiera Guerriera: Medina Ra Lugensius, conosciuta come Electra, è una donna forte e determinata, sopravvissuta alla distruzione di Tartesso. Cresciuta da Nemo, sviluppa un amore profondo per lui e una gelosia verso chiunque cerchi di avvicinarsi troppo. Alla fine, il suo amore e il suo sacrificio la rendono un personaggio complesso e affascinante.
  • Echo Villan e Icolina: Echo, giovane addetto al sonar, trova l’amore nell’infermiera di bordo Icolina, con la quale si sposa alla fine della serie. La loro storia d’amore aggiunge un tocco di tenerezza all’epica avventura.
  • Il Saggio Macchinista: L’anziano capo macchinista, amico fidato di Nemo, è la spina dorsale tecnica del Nautilus, garantendo il funzionamento impeccabile del sommergibile.
  • Il Timoniere e il Medico di Bordo: Il timoniere, un uomo forte e atletico, insieme al suo collaboratore pallido e scherzoso, manovra il Nautilus con destrezza. Il medico di bordo, Dengil Echino, è estremamente protettivo nei confronti della nipote Icolina e si assicura che tutti a bordo ricevano le cure necessarie.

L’Impronta di Jules Verne

Nadia – Il mistero della pietra azzurra” è più di una semplice serie animata; è un omaggio alla visione avventurosa e alla fantasia di Jules Verne. Il Capitano Nemo, il Nautilus, e le avventure sottomarine e interplanetarie riecheggiano le opere di Verne, portando il pubblico in un viaggio straordinario attraverso mari inesplorati e terre misteriose. La serie cattura l’essenza dell’esplorazione, del mistero e dell’ingegno umano, rendendola un’epica avventura degna di essere raccontata.

Nadia e il mistero di Fuzzy

Vi siete mai chiesti cosa sia stato di Nadia e Jean tra la fine della serie “Il mistero della Pietra Azzurra” e il pacifico epilogo in cui mettono su una bella famiglia? La risposta giace nell’avventura cinematografica del 1991, Nadia e il Mistero di Fuzzy, diretto da Sho Aono.

La storia si dipana nel 1892, due anni dopo la sconfitta di Gargoyle (Argo). Jean è tornato a vivere nella sua amata Francia, mentre Nadia, desiderosa di indipendenza e realizzazione personale, si trasferisce a Londra per lavorare come apprendista giornalista. La quiete è presto interrotta da eventi straordinari: importanti figure politiche e militari scompaiono senza lasciare traccia, trasformandosi in polvere. Nadia scopre che dietro queste sparizioni si celano i Neo-Atlantidi, ancora determinati a conquistare il mondo. Il loro piano diabolico prevede la sostituzione dei leader mondiali con esseri umani artificiali, creati dal geniale ma tormentato Professor Whola. Questi cloni, tuttavia, sono instabili e tendono ad autodistruggersi, riducendosi in polvere.

Il Professor Whola, emarginato dalla comunità scientifica per le sue ricerche sulla clonazione, ha perso la moglie e la figlia Fuzzy in circostanze tragiche. Nel tentativo di riportare in vita Fuzzy, crea una copia artificiale, solo per rendersi conto che la nuova Fuzzy è una creatura imperfetta. Disilluso e amareggiato, Whola si allea con i Neo-Atlantidi, acconsentendo a utilizzare le sue conoscenze per i loro oscuri scopi. Nadia, Jean, Fuzzy e il trio composto da Grandis Granva, Sanson e Hanson si trovano così a dover affrontare una nuova minaccia globale. Dopo numerose avventure, riescono a distruggere la base Neo-Atlantide sull’isola Tango-Tango, fermando il piano di sostituire i potenti della Terra con esseri artificiali. Tuttavia, anche Fuzzy, essendo un clone instabile, si dissolve in polvere, ma non prima di aver esortato Nadia a mantenere sempre fiducia in Jean.

Con la missione compiuta, Nadia torna a Londra per terminare il suo tirocinio e scrivere la storia di Gargoyle e Fuzzy, affinché non venga mai dimenticata. Promette a Jean di tornare da lui appena avrà concluso la sua opera. Il film si chiude con un toccante primo piano della lapide di Fuzzy, ai piedi della quale sono posate le copie dei due libri che Nadia ha finalmente completato.

Questo film non è solo un’avventura mozzafiato, ma anche un viaggio emotivo attraverso le sfide della scienza, l’amore e la memoria. Nadia e il Mistero di Fuzzy ci ricorda che, anche nelle avversità più oscure, la speranza e la fiducia possono condurci alla luce.

Il Mecha Design di Hideaki Anno: La Fusione di Biologico e Meccanico in Evangelion

Il 4 ottobre 1995 segna un punto di svolta nella storia dell’animazione giapponese con la trasmissione del primo episodio di Neon Genesis Evangelion, una delle serie più influenti e amate di sempre. Questa opera rivoluzionaria, creata dal regista Hideaki Anno, non solo ha ridefinito il genere mecha, ma ha anche avuto un impatto profondo su come vengono raccontate le storie nei media visivi. La trama, che si svolge 15 anni dopo un cataclisma noto come “Second Impact”, segue il giovane Shinji Ikari, reclutato per pilotare il robot gigante Eva-01 contro misteriose creature chiamate “Angeli”. Ma Evangelion è molto più di un semplice anime sui robot. È una riflessione profonda sull’esistenza, l’isolamento e la psicologia umana, ed è in questo contesto che il mecha design di Hideaki Anno trova una delle sue espressioni più uniche e significative.

Il design dei robot, in particolare gli Eva, ha suscitato numerosi dibattiti tra i fan. Sebbene gli Eva abbiano una struttura biologica, Anno ha sempre affermato che la loro funzione nell’anime è simile a quella dei classici robot mecha. Secondo il regista, non vi è nulla che impedisca l’inclusione di parti biologiche in una macchina da combattimento, e pertanto Evangelion può essere considerato un “anime di robot”. Questa dichiarazione ha alimentato discussioni, con alcuni fan che si sono opposti alla definizione, mentre altri hanno sostenuto che la vera innovazione risiedesse proprio nella fusione di elementi organici e meccanici.

Il mecha design di Hideaki Anno è, infatti, caratterizzato da una continua evoluzione stilistica, in cui la forma dei robot non è statica, ma si trasforma e si adatta. Anno ha sempre cercato di integrare la tecnologia con l’umanità, creando macchine che non sono solo fredde costruzioni di metallo, ma che sembrano respirare, piegarsi e gonfiarsi come muscoli. Questo approccio organico e fluido al design è uno dei tratti distintivi del suo stile. Anno ha creato macchine che non solo combattono, ma che comunicano visivamente un senso di vita propria, come se fossero una continuazione o una proiezione dell’essere umano stesso.

In questo contesto, Neon Genesis Evangelion rappresenta l’apice della visione artistica di Anno. Il design degli Eva è stato progettato per essere un ibrido di carne e metallo, un’affermazione visiva della dualità tra tecnologia e natura, tra il corpo umano e la macchina. Il contrasto tra i tratti meccanici e biologici degli Eva crea una sensazione di ambiguità e inquietudine, un tema centrale nell’intera serie. Questa tensione tra l’umano e il tecnologico è anche una riflessione sul mondo moderno, che vede sempre più il confine tra l’uomo e la macchina sfocarsi.

Anno ha iniziato la sua carriera nell’industria dell’animazione con un gruppo di giovani appassionati, che nel 1984 fondarono lo studio Gainax. Nonostante le difficoltà economiche, Gainax ottenne notorietà con opere come Gunbuster e Nadia nel mare delle meraviglie, ma è con Neon Genesis Evangelion che Anno e lo studio raggiungono l’apice del successo. La serie non solo ha ridefinito il concetto di “anime mecha”, ma ha anche introdotto temi psicologici profondi e complessi, influenzati dall’esperienza personale del regista. Anno ha affrontato durante la produzione numerose difficoltà, tra cui cambiamenti nel soggetto, difficoltà economiche e una serie di eventi storici che hanno pesato sul suo lavoro. Il contesto storico, come il tragico attentato della setta Aum Shinrikyo, ha contribuito a dare alla serie una tonalità più cupa e riflessiva.

Il mecha design di Hideaki Anno non si limita al semplice aspetto visivo, ma è parte di un processo narrativo più ampio che include l’evoluzione psicologica dei personaggi, in particolare di Shinji Ikari. La centralità di Evangelion nel panorama dell’animazione giapponese è anche legata alla capacità di Anno di integrare estetica e significato profondo, riuscendo a rendere i suoi disegni non solo funzionali alla trama, ma anche espressioni di tematiche universali come l’autoconsapevolezza, il fallimento e la ricerca di sé.

Con il suo stile visivo unico, Anno ha saputo fondere l’influenza della tradizione mecha con una visione innovativa e fluida, che ha avuto un impatto duraturo su generazioni di artisti e appassionati. Sebbene la sua estetica si sia evoluta nel tempo, la sua impronta rimane riconoscibile, segnata dalla continua sperimentazione e dall’integrazione di nuove tecniche e strumenti. In Neon Genesis Evangelion, il mecha design diventa un linguaggio visivo che non solo accompagna la narrazione, ma la arricchisce, trasformando i robot in simboli di qualcosa di più grande: la ricerca di identità e la lotta interiore dell’essere umano. Il mecha design di Hideaki Anno rappresenta uno degli aspetti più affascinanti e innovativi della sua carriera. La sua capacità di fondere elementi biologici e tecnologici in una forma che evolve nel tempo, e che riflette la psicologia dei suoi personaggi, ha fatto di Neon Genesis Evangelion un’opera che continua a ispirare e a stimolare discussioni ancora oggi. Anno, attraverso la sua continua sperimentazione grafica, ha creato una delle più grandi rivoluzioni visive nell’animazione giapponese, e il suo impatto sul genere mecha è indiscusso.

La trama de “Il Mistero della pietra Azzurra”

La trama de “Il Mistero della pietra Azzurra” è ambientata nel 1889: Jean e’ un ragazzo di 13 anni e vuole diventare un grande inventore. Con l’aiuto dello zio costruisce un aereo e lo porta alla fiera delle scienze di Parigi per partecipare alla gara con altri costruttori. Qui incontra Nadia, un’acrobata, inseguita da due loschi figuri al servizio di Rebecca: vogliono la sua pietra azzurra. Jean e Nadia vengono catturati ma riescono a fuggire con l’aereo!! Purtroppo precipitano in mare a causa di un guasto.. vengono recuperati da una nave da guerra inglese alla ricerca di un Mostro Marino!!
La nave viene poi attaccata da due mostri, che in realtà sono due sottomarini!! Proprio su uno di questi, il Nautilus, Nadia e Jean vengono ripescati e subito spediti su un’isola abitata…L’isola e’ assediata dagli uomini di Argo, un megalomane che vuole conquistare il mondo!! Una ragazzina orfana, Marie, si unisce ai due. I 3 ragazzi vengono catturati di nuovo e  scoprono che Nadia e’ la principessa del dimenticato regno di Atlantide.
L’equipaggio del Nautilus corre in loro aiuto insieme alla banda di Rebecca, passata dalla parte dei buoni! La base di Argo viene distrutta e Nadia coi suoi 5 amici torna sul Nautilus. Durante le 1000 avventure che seguono Jean e Nadia si avvicinano molto, anche se Jean e’ sempre piu’ impegnato ad imparare nuove tecnologie con Elettra (membro dell’equipaggio)… Costruisce un elicottero improvvisato e anche un jet giocattolo. Argo e’ di nuovo in agguato! Il Nautilus si scontra con la nave spaziale dei cattivi! I ragazzi hanno la peggio e Jean e Nadia sono costretti a fuggire a bordo della cabina del capitano Nemo (il vero padre di Nadia!). Jean, Nadia e Marie si trovano in balia delle onde, ma Nadia non perde comunque occasione per contestare ogni cosa! Approdano su un’isola deserta: si susseguono numerosi piccoli scontri, ma l’istinto di sopravvivenza spinge l’”uomo”della situazione (Jean!) a costruire una capanna e provvedere al cibo… Nadia si ribella dicendo di essere vegetariana e fugge nel bosco!
Nel giro di 2 puntate Jean e Nadia si baciano 2 volte: nasce un amore! Nel frattempo avvistano un’altra isola dove la gravita’ gioca strani scherzi.. Rebecca, Hanson e Sansone sono laggiù! Quest’isola è il Noè’ rosso, cioe’ la nave spaziale che deve ricostruire il regno di Atlantide. Ma Nadia rinuncia al suo compito per amore di Jean e ritorna dai suoi amici. Ritrovano il Nautilus mentre si prepara ad un nuovo attacco: la faccenda si complica e Nadia viene catturata e schiavizzata. Elettra, Nemo e Jean vanno a salvarla e scoprono la presenza di Neo, il fratello di Nadia, dotato di poteri telepatici e ridotto ad automa…
Argo tenta di convincere Nemo a restaurare l’antico dominio di Altlantide ma fallisce: uccide Jean e ferisce gravemente gli altri 2. Neo rinsavisce e cerca di togliere la corona a Nadia per liberarla dall’intontimento, mentre il nuovo Nautilus uccide Argo. Una grande esplosione sta per colpire tutti: Nemo si sacrifica per permettere la fuga ai compagni! Durante l’addio viene svelata una relazione tra Nemo ed Elettra che aspettano un bambino! Nadia quindi si salva e deve scegliere: il potere della pietra azzurra o la vita di Jean… sceglie la seconda possibilita’ e Jean resuscita tra le braccia del suo amore! Il regno di Atlantide e dell’antica Tartesos e’ caduto, i protagonisti tornano a casa. L’epilogo e’ raccontato da Marie a 18 anni: il matrimonio tra Jean e Nadia,il successo di Hanson, ora grosso industriale, la corteggiatissima Rebecca (moglie di Sansone!!).

Nadia: Il Mistero della Pietra Azzurra – Un Capolavoro Senza Tempo dell’Animazione Giapponese

Nel vasto oceano degli anime, pochi titoli riescono a mantenere la propria rilevanza anche a decenni di distanza dalla loro prima messa in onda. Nadia: Il Mistero della Pietra Azzurra, noto in Giappone come Fushigi no Umi no Nadia, è uno di questi gioielli, una serie che ha conquistato il cuore di milioni di spettatori e si è guadagnata un posto d’onore tra i capolavori dell’animazione.

Un Lancio Memorabile e il Successo di Gainax

La serie debuttò il 13 aprile 1990 sull’emittente giapponese NHK e proseguì fino al 12 aprile 1991, trasmessa ogni venerdì sera. In quegli anni, la Gainax, lo studio dietro la produzione, era ancora giovane e in difficoltà economiche. Grazie al successo di Nadia, però, riuscì a risollevarsi, preparando il terreno per future opere rivoluzionarie come Neon Genesis Evangelion. La serie vinse anche il prestigioso premio di “Personaggio Favorito” sulla rivista Animage, spodestando nientemeno che Nausicaä di Hayao Miyazaki, un’impresa epocale.

Origini e Influenze Verniane

La storia di Nadia trae ispirazione dal romanzo di Jules Verne Ventimila leghe sotto i mari. Ambientata nel 1889, durante l’Esposizione Universale di Parigi, la trama segue le avventure di Jean, un giovane inventore, e Nadia, un’acrobata orfana dalla pelle scura che custodisce un misterioso amuleto blu. In fuga da un gruppo di malintenzionati e dal temibile Gargoyle, leader dei Neo-Atlantidei, i protagonisti si imbarcano a bordo del sottomarino Nautilus, comandato dal leggendario Capitano Nemo.
La serie combina abilmente elementi di avventura, fantascienza steampunk e temi ecologici, offrendo una narrazione stratificata che può essere apprezzata sia da un pubblico giovane che da spettatori adulti. Il mix di riferimenti letterari e temi universali ha reso Nadia una pietra miliare dell’animazione.

Un Progetto Che Sfiora la perfezione

Non tutti sanno che l’idea originale di Nadia nacque negli anni ’70 da una proposta di Hayao Miyazaki per un lungometraggio. Sebbene la Toho non portò avanti il progetto, la NHK lo riprese alla fine degli anni ’80, affidandolo alla Gainax e a Hideaki Anno, il regista che avrebbe poi rivoluzionato l’industria con Evangelion. Il risultato fu una serie che racchiude lo spirito delle opere ghibliane senza esserne una copia, mostrando già allora l’abilità di Anno nel creare mondi complessi e narrativamente potenti.
Lo stile visivo, curato da Yoshiyuki Sadamoto, offre un’estetica ricca di dettagli steampunk, resa ancora più affascinante dall’ambientazione ottocentesca e dal design unico dei personaggi. Il Nautilus, il leggendario sottomarino del Capitano Nemo, è un’icona dell’animazione, simbolo della dualità tra progresso e pericolo.

Un Viaggio Tra Mistero, Tecnologia e Natura

La trama intreccia riferimenti a Verne con tematiche profonde: il rapporto tra tecnologia e natura, l’ecologismo, e la critica all’ambizione umana. Nadia non è solo una storia di avventura, ma un racconto poliedrico che esplora il significato della perdita, il desiderio di appartenenza e la lotta contro l’oppressione.
Il legame tra Nadia e Jean, un giovane inventore, dà vita a una dinamica avvincente che fonde avventura, crescita personale e scoperta. I due si trovano coinvolti in un intricato gioco di potere, minacce globali e scoperte straordinarie, incontrando lungo il cammino nemesi memorabili come  malvagio Gargoyle, leader dei Neo-Atlantidei.
Accanto ai due protagonisti troviamo personaggi secondari iconici come Marie e il leoncino King,  il trio comico Grandis, Hanson e Sanson, che, da antagonisti maldestri, si trasformano in alleati preziosi, e il Capitano Nemo, figura enigmatica e carismatica che incarna il cuore morale della serie.

Un Successo Senza Confini

Nadia ha lasciato un’impronta indelebile non solo in Giappone, ma anche a livello internazionale. In Italia, Nadia arrivò con un doppiaggio fedele all’originale giapponese e una colonna sonora memorabile. Nonostante l’accoglienza positiva, la serie non ebbe una grande diffusione televisiva, probabilmente a causa di una programmazione errata che sottovalutò il suo target ideale. Tuttavia, il pubblico italiano affezionato continua a ricordarla con grande affetto.
L’opera non si è limitata alla serie TV: un lungometraggio successivo tentò di capitalizzare sul successo, ma fu ampiamente criticato dai fan per la scarsa qualità narrativa e tecnica. Nonostante ciò, la serie rimane un punto di riferimento nell’animazione, influenzando generazioni di spettatori e creatori.

Perché Riscoprire Nadia Oggi?

Se siete amanti dell’animazione giapponese e non avete ancora visto questo gioiello, ora è il momento perfetto per colmare questa lacuna. Nadia: Il Mistero della Pietra Azzurra non è solo un anime, ma un viaggio emotivo, un’avventura epica e una riflessione profonda sul nostro mondo e sulle nostre scelte. Tra i punti di forza di Nadia c’è la sua capacità di affrontare temi complessi, come la tecnologia contro la natura, l’ambizione umana e la perdita dell’innocenza, mantenendo un equilibrio perfetto tra intrattenimento e profondità. Tuttavia, il successo non fu privo di difficoltà. Il fatto che Nadia fosse una protagonista di colore inizialmente lasciò perplessi molti spettatori giapponesi, ma il suo carisma e la qualità della serie conquistarono rapidamente il pubblico. A oltre trent’anni dalla sua uscita, rimane un classico intramontabile che continua a ispirare creatori e spettatori. Se non l’hai mai visto, è il momento perfetto per immergerti nel misterioso mare blu di Nadia.
Cosa aspettate? Il mare misterioso vi chiama!
Ecco alcune cosplayer italiane e internazionali che hanno dedicato la loro creatività a questa serie

Il manga di Neon Genesis Evangelion

Il fumetto di Neon Genesis Evangelion, un’opera cult nel panorama dell’animazione e del manga, è stata scritta e disegnata da Yoshiyuki Sadamoto, noto per il suo ruolo di character designer nella celebre serie animata. Il manga ha debuttato nel 1994 sulla rivista giapponese Shōnen Ace, edita da Kadokawa Shoten. La pubblicazione, caratterizzata da una periodicità irregolare, ha visto il trasferimento del manga sulla rivista seinen Young Ace a partire dal 78º capitolo. L’opera si è conclusa dopo novantasei capitoli, con l’uscita del capitolo finale nel giugno del 2013. I capitoli sono stati poi raccolti in quattordici volumi, con l’uscita dell’ultimo tankōbon avvenuta il 20 novembre 2014.

La trama di Neon Genesis Evangelion è ambientata in un futuro distopico, precisamente nell’anno 2015 d.C., in cui l’umanità è stata semi-distrutta da un cataclisma noto come Second Impact. In questo scenario apocalittico, la Terra è minacciata da creature misteriose chiamate Angeli, e il destino del genere umano è affidato a tre giovani piloti, i cui compiti sono quelli di pilotare le armi umanoidi multifunzione conosciute come Evangelion. La narrazione si sviluppa tra le epiche battaglie contro gli Angeli e i profondi conflitti interiori dei giovani protagonisti, che si ritrovano a essere pedine in un grande e ambizioso progetto, di cui non hanno alcun controllo.

Il manga è stato creato in un contesto di grande fermento e fretta, con l’anime realizzato in tempi rapidi per sfruttare il successo della serie. Tuttavia, l’approccio di Sadamoto al manga è stato più ponderato, con una cura particolare dedicata alla trama. Questa scelta ha portato a tempi d’attesa per l’uscita dei fascicoli che sono stati, per molti fan, estremamente stressanti. Si pensi che, per esempio, tra il penultimo e l’ultimo volume, è trascorso un lungo periodo di due anni. Molti lettori si sono trovati a perdere le speranze in una conclusione che sembrava non arrivare mai, ma alla fine la pazienza è stata ripagata da un finale strepitoso, in linea con l’universo di Evangelion.

Il finale del manga riprende quello di End of Evangelion, ma offre differenze e dettagli che lo rendono unico. Questo approccio ha reso il manga un’esperienza imprescindibile per chi già apprezzava l’anime, presentando eventi completamente nuovi e modifiche a molte scene senza che queste stonassero nella lettura o nel confronto con l’adattamento animato.

Per molti, come per chi scrive, l’approccio al manga è avvenuto prima di quello all’anime, rivelandosi un viaggio affascinante. I personaggi, come Shinji Ikari e il misterioso Rei Ayanami, catturano immediatamente l’attenzione. Raramente si trova un manga che riesca a coinvolgere così profondamente in un’ampia gamma di personaggi, da Shinji a Asuka, da Toji al comandante Ikari e alla madre di Shinji, Yui. Ognuno di loro è dotato di dettagli e caratteristiche ben definite, contribuendo a un racconto ricco e complesso.

Neon Genesis Evangelion si distingue non solo per il suo stile di disegno e per le battaglie tra gli Eva e gli Angeli, ma anche per la sua capacità di affrontare temi profondi e filosofici. La narrazione esplora questioni esistenziali, riflettendo sulle esperienze umane, la solitudine e la ricerca di identità, elementi che rendono il manga un’opera di rara introspezione. Anche chi non è particolarmente attratto dal genere fantasy non può fare a meno di affezionarsi ai protagonisti, grazie alla loro vulnerabilità e complessità emotiva.

In conclusione, il manga di Neon Genesis Evangelion rappresenta un capolavoro che va oltre il semplice intrattenimento, proponendo un viaggio psicologico e filosofico che ha colpito generazioni di lettori. Le differenze rispetto all’anime, ben misurate e sempre coerenti, hanno arricchito l’esperienza narrativa, offrendo un’opera che merita di essere letta e amata. Neon Genesis Evangelion è molto più di un manga: è un’esperienza che invita a riflettere e a confrontarsi con le sfide dell’esistenza, rendendolo un classico senza tempo.

Punta al top 2! – DieBuster

Punta al top 2! – DieBuster (ufficiosamente noto anche col nome di Gunbuster 2) è un OAV in 6 episodi prodotto dallo Studio Gainax – lo stesso che nel 1988 affidò Punta al Top! Gunbuster al regista Hideaki Anno, divenuto celebre qualche anno dopo come regista dell’amatissimo Neon Genesis Evangelion. Realizzato per festeggiare i 20 anni dello studio d’animazione, Diebuster è diretta interamente da Kazuya Tsurumaki, già presente nello staff di Gunbuster e nelle più note produzioni Gainax, come Evangelion (sia la serie che i film), Le Situazioni Di Lui e Lei e FLCL. La sceneggiatura di Yōji Enokido mentre il character design è affidato a Yoshiyuki Sadamoto.

L’OAV racconta la storia di Nono, una giovane e volenterosa ragazza proveniente da un piccolo villaggio marziano, che abbandona la sua terra per trasferirsi in una città vicino allo spazioporto per realizzare il suo grande sogno: pilotare una Buster Machine e difendere il genere umano dalle incursioni dei Mostri Spaziali.

Le differenze tra GunBuster e DieBuster sono enormi: prima di tutto le buster machines di GunBuster sono normali robot, semplici armi da battaglia, mentre ai robot di DieBuster manca solo la parola, sono totalmente autonomi e con un’intelligenza artificiale che permette loro di provare persino sentimenti umani come paura e tristezza. I robot di DieBuster possono anche fare cose fisicamente impossibili come raffreddare un oggetto a milioni di gradi sotto lo zero assoluto, possiedono il teletrasporto e, tramite fluttuazioni quantistiche, possono distorcere la realtà stessa. Questo è spiegabile dato che DieBuster è ambientato all’incirca 10000 anni nel futuro rispetto a GunBuster e in questo tempo si presume che la tecnologia sia molto cambiata. Alcune tecnologie, nuove e indistinguibili dalla magia sono state inventate, ma altre, come ad esempio i motori degenerativi ed il balzo iperspaziale, sono state quasi dimenticate. In GunBuster la razza umana non ha colonizzato altri pianeti che la terra, ma è in grado di fare viaggi in altri sistemi solari e di arrivare persino all’altro capo della galassia. In DieBuster le navi spaziali non escono mai dal nostro sistema solare, ma tutto quanto il sistema è fortemente colonizzato, Marte è un pianeta ricco, fiorente e terraformato, con un ecosistema molto simile alla Terra. La Luna è un’unica grande metropoli iperurbanizzata. Vi sono basi spaziali attorno ai giganti gassosi e anche i loro satelliti sono abitati. Un’altra differenza tra GunBuster e DieBuster riguarda la natura stessa degli esseri umani. GunBuster non è cronologicamente molto lontano dal presente e gli esseri umani sono simili a noi. In DieBuster vi sono invece molte razze umane differenti, con differenze somatiche probabilmente dovute ai differenti pianeti su cui la razza umana abita. Ma anche gli umani più simili a noi, in DieBuster, possono essere definiti mutanti. Molti adolescenti hanno infatti una malattia nota come forza Topless; si tratta di una anomala attività del cervello che permette di fare cose incredibili come sviluppare tanta energia quanta un motore degeneratore, teletrasportare oggetti, far parlare gli animali ecc. In uno degli ultimi episodi viene spiegato che questo è il risultato dell’evoluzione umana e che in un prossimo futuro gli esseri umani avranno capacità paragonabili alle “sorgenti di gravità variabile”. L’ultima grande differenza è che mentre in GunBuster vi è una battaglia tra due specie per il dominio della galassia, in DieBuster la partita è a 3. Ai due nemici storici si aggiunge una terza fazione: i cosiddetti “mostri spaziali”. I mostri spaziali di DieBuster sono macchine, robot autoreplicanti, creati dalla razza umana per difenderla dalle sorgenti di gravità variabile. Queste creature, evolvendosi, hanno assunto la stessa forma delle sorgenti di gravità variabile ed hanno cominciato ad attaccare anche l’umanità. Essi considerano i topless come una minaccia alla stregua delle sorgenti di gravità variabile. Alla fine, però, uniranno le loro forze agli esseri umani per sconfiggere l’ultima sorgente di gravità variabile.

Dall’anime sono stati tratti un fumetto (in un unico volume) ed un lungometraggio proiettato unicamente nelle sale giapponesi ricavato dal montaggio congiunto dei finali di Punta al top! – GunBuster e Punta al top 2! – DieBuster.

Il Gratan e il suo strampalato equipaggio!

In un’epoca di incredibili scoperte e avventurose imprese, emerge una storia che affascina il cuore e l’anima: Nadia – Il Mistero della Pietra Azzurra. Questa serie televisiva anime, prodotta dallo studio Gainax e diretta da Hideaki Anno al suo debutto come regista di una serie televisiva, narra le incredibili avventure di una giovane e ignara acrobata del circo, Nadia, e di Jean, un ingegnoso ragazzo francese. Nel loro viaggio, Nadia e Jean si trovano a bordo del leggendario sottomarino Nautilus, coinvolti nello scontro epico tra il misterioso capitano Nemo e la malvagia organizzazione Neo Atlantide, guidata dal sinistro Gargoyle, il cui unico obiettivo è dominare il mondo.

La trama si evolve quando il leggendario Gratan (o Grandis Tank), con il suo equipaggio strampalato, si trasforma da nemesi a iconici eroi protagonisti della saga.

Usato dalla banda di Grandis e affettuosamente chiamato “Catherine” dal suo capo, il Gratan è un mezzo straordinario capace di adattarsi a qualsiasi ambiente. Originariamente concepito come un carro armato volante, dotato di un pallone aerostatico e motore ad elica, può navigare sull’acqua e immergersi come un sommergibile. Armato di un piccolo cannone e dotato di due bracci meccanici estensibili con mani prensili, è un esempio perfetto dell’ingegnosità e della versatilità di questa serie.

Grandis Granva: da Antagonista a madre affettuosa

Grandis Granva, inizialmente presentata come antagonista, è una figura affascinante e complessa. Proveniente dall’alta società italiana di metà Ottocento, Grandis ha vissuto una vita agiata fino a quando il suo amore per il giovane arrivista Gonzales la portò a perdere tutti i suoi beni. Solo due servitori, l’autista Sanson e il meccanico Hanson, le rimasero fedeli. Grazie ai gioielli ereditati dalla madre, Grandis continua la sua vita alla ricerca dei gioielli più belli del mondo, inclusa la misteriosa pietra azzurra. Tuttavia, dopo l’avventura sull’isola di Gargoyle e l’incontro con Nemo, del quale si innamora perdutamente, Grandis abbandona il suo interesse per la pietra, diventando una preziosa amica e consigliera per Nadia.

Sanson: Il Coraggioso e leale

Sanson, uno dei due sgherri di Grandis, è un personaggio di grande forza fisica e abilità nel tiro, ma anche di grande cuore. Orfano e cresciuto insieme al suo migliore amico Hanson, Sanson è un vero e proprio latin lover, sempre pronto a difendere i suoi amici e la sua amata Grandis. La sua sensibilità emerge nel suo affetto per la piccola Marie, per la quale è disposto a tutto, persino a mettersi in ridicolo.

Hanson: Il Geniale Meccanico

Hanson, l’altro fedele seguace di Grandis, è un genio della meccanica. Cresciuto insieme a Sanson, Hanson ha costruito il Gratan e lo conosce in ogni dettaglio. Nonostante la sua timidezza, Hanson dimostra una grande determinazione e capacità di difendere le sue idee. A bordo del Nautilus, stringe una grande amicizia con Jean, condividendo la stessa passione per la scienza e la tecnologia.

Un’Epopea di Amore e Avventura

Nadia – Il Mistero della Pietra Azzurra è più di una semplice serie animata; è un’epopea di amore, avventura e crescita personale. Con personaggi indimenticabili e una trama avvincente, questa serie rimane un capolavoro che affascina e ispira, esattamente come le grandi opere di Jules Verne. Una storia che invita a esplorare l’ignoto e a credere nel potere della determinazione e dell’amicizia.

I personaggi de Il Mistero della Pietra Azzurra

Nel panorama incantato della Parigi del 1889, due destini si incrociano, dando il via a un’epica avventura che travalica i confini della terra e del mare. Nadia – Il Mistero della Pietra Azzurra, serie televisiva anime prodotta dallo studio Gainax e diretta da Hideaki Anno, narra le incredibili peripezie di una giovane acrobata circense ignara delle sue origini, e di un ingegnoso ragazzo francese, Jean. Il loro incontro fortuito li porterà a bordo del leggendario sottomarino Nautilus, dove si uniranno alla lotta del misterioso Capitano Nemo contro la nefasta organizzazione Neo Atlantide, guidata dal sinistro Gargoyle, determinato a dominare il mondo.

Nadia

Nadia Ra Arwol, protagonista della serie, è una ragazza di indomabile spirito, vegetariana convinta e difensora degli animali. Orfana fin da piccola, si esibisce come acrobata nel circo con il suo inseparabile leoncino King. Nato il 31 maggio 1875 a Tartesso, nell’Africa centrale, Nadia sogna di ritrovare la terra dei suoi avi, che crede essere in Africa. Ma la verità nascosta è ben più straordinaria: discende infatti dagli Atlantidi, una stirpe extraterrestre.

L’avventura inizia nel 1889, quando Nadia incontra a Parigi Jean, un giovane appassionato di ingegneria che promette di aiutarla a tornare in Africa. Inseguiti da avventurieri che vogliono impossessarsi della misteriosa pietra azzurra che Nadia porta al collo, i due si ritrovano a bordo del Nautilus, scoprendo che il Capitano Nemo, enigmatico e carismatico, è in realtà il padre di Nadia. Il loro nemico, Gargoyle, mira a usare la pietra per piegare il mondo al volere di Neo Atlantide. Nel corso della serie, Nadia dovrà affrontare la sconvolgente verità sulle sue origini e il destino che la lega alla possibile distruzione dell’umanità, arrivando persino a contemplare il suicidio.

Dopo essere stata catturata da Gargoyle, Nadia, con l’aiuto dei suoi amici, riesce a sconfiggerlo. Tornata sulla terraferma, si stabilisce a Le Havre, la città natale di Jean, con il quale si sposerà nel 1897. La coppia avrà un figlio e, nel 1902, Nadia sarà in attesa di un secondo bambino.

Nel film del 1991, Nadia e il mistero di Fuzzy, ambientato nel 1892, vediamo una Nadia diciassettenne trasferirsi a Londra per lavorare come apprendista giornalista. Determinata a diventare una donna indipendente, Nadia si separa temporaneamente da Jean, ma la sua gelosia riaffiora quando scopre il profondo legame tra Jean e Fuzzy, una ragazza-clone. Tuttavia, insieme, sventano una nuova minaccia dei Neo Atlantidi. Alla fine, Nadia decide di completare il suo tirocinio a Londra e documentare le storie di Gargoyle e Fuzzy, prima di tornare definitivamente da Jean.

Jean: Un Cuore Ingegnoso

Jean Luc Lartigue, coprotagonista della serie, è un giovane ingegnere autodidatta che sogna di utilizzare la scienza per il bene dell’umanità. Dopo aver perso la madre da piccolo e con un padre marinaio spesso assente, Jean è cresciuto con gli zii a Le Havre. Nel 1889, all’Esposizione Universale di Parigi, incontra Nadia e se ne innamora all’istante.

Il giovane Jean si rivela essere un compagno fedele e ingegnoso, pronto a tutto per proteggere Nadia. Durante l’avventura, scopre che la scienza può essere utilizzata tanto per scopi nobili quanto per fini malvagi, una lezione che lo accompagna nella sua crescita personale. Coraggioso e ottimista, Jean troverà infine la felicità accanto a Nadia, con la quale si sposerà e avrà dei figli.

King: Il Leone Bianco di Nadia

King, il leoncino bianco, è il fedele compagno di Nadia. Nonostante la sua natura animalesca, King dimostra un’intelligenza straordinaria e spesso si comporta come un essere umano. Indossa abiti, comprende i calcoli matematici e partecipa attivamente alle avventure di Nadia e Jean. La sua amicizia con Marie, una bambina incontrata durante le avventure, aggiunge un tocco di tenerezza alla serie.

Gargoyle: L’Ombra di Neo Atlantide

Gargoyle, noto anche come Nemesis Ra Algol, è l’antagonista principale della serie. Un tempo primo ministro di Tartesso, Gargoyle si autoproclama capo dell’Impero di Neo Atlantide dopo aver rovesciato il governo e causato la morte della regina. Determinato a dominare il mondo, utilizza il potere della pietra azzurra per i suoi scopi, ma alla fine soccombe al suo stesso potere, trasformandosi in un cumulo di sale.

Altri Personaggi

Il cast di supporto include personaggi memorabili come il Conte Ayrton Glenarvan,brillante scienziato che e stato inviato a bordo della corazzata americana Abraham inviato dal governo americano nel tentativo di eliminare il famigerato mostro marino. Racconta molte storie fantastiche alle quali tutti stentano a credere! La serie è arricchita anche dalla presenza di Ilion, l’ultima balena degli Atlantidi, e dell’Imperatore Neo, che ha poteri soprannaturali come il teletrasporto ed è fratello segreto di Nadia!

Nadia – Il Mistero della Pietra Azzurra è un’avventura affascinante che mescola elementi di fantascienza, dramma e romanticismo. La serie non solo intrattiene, ma invita anche a riflettere sul valore della scienza, della famiglia e del coraggio. Attraverso i mari profondi e i cieli stellati, Nadia e Jean ci conducono in un viaggio indimenticabile, degno dei migliori racconti di Jules Verne.