Perfect Blue di Yoshikazu Takeuchi

Perfect Blue è un romanzo che illustra in modo crudo e pungente la dura realtà dietro le quinte del mondo delle pop star giapponesi. Scritto da Yoshikazu Takeuchi, l’autore ci porta nel mondo affascinante ma anche disturbante di Mima Kirigoe, una giovane cantante pop che cerca di sfondare nel mondo dello spettacolo.  Mima si presenta al pubblico come un’artista innocente e pura, ma la sua casa discografica decide che è arrivato il momento per lei di abbandonare quell’immagine per abbracciare una più sexy e provocante. Il cambiamento radicale proposto mette in discussione la sua integrità e la sua identità, mettendola di fronte alla dura realtà del business della musica pop. Ma tra i suoi fan c’è qualcuno che rifiuta categoricamente questo cambiamento, un individuo ossessionato dalla purezza e dall’innocenza della vecchia immagine di Mima. Questo fan decide di agire in maniera radicale per proteggere ciò che per lui è sacro, portando la storia verso una svolta inquietante e inaspettata.

Yoshikazu Takeuchi, con la sua vasta esperienza nel mondo della cultura pop giapponese, ci regala un’opera sorprendente e coinvolgente. Attraverso le pagine di Perfect Blue, ci addentriamo in un mondo oscuro e complesso, dove l’apparenza e la realtà si intrecciano in modo intricato e coinvolgente.

Questo romanzo è un vero e proprio capolavoro che ci spinge a riflettere sulla natura della fama, dell’identità e della devozione dei fan. Magistralmente adattato dal maestro dell’animazione Satoshi Kon, Perfect Blue è un racconto che ci lascia senza fiato e ci spinge a interrogarci sulle fragilità e sulle contraddizioni del mondo dello spettacolo.

Perfect Blue di Satoshi Kon al cinema in versione restaurata 4K

Perfect Blue, un n thriller contorto, inquietante e assolutamente coinvolgente.arriva per la prima volta al cinema in versione restaurata 4K. Il claustrofobico e coraggioso lungometraggio, opera prima di Satoshi Kon (Paprika, Tokyo Godfathers, Paranoia Agent) prodotta da MadHouse e uscita nel 1997. L’appuntamento nelle sale è per il 22, 23, 24 aprile (elenco a breve su nexodigital.it) grazie alla Stagione degli Anime al Cinema 2024, un progetto esclusivo di Nexo Digital distribuito in collaborazione con Yamato Video.

PERFECT BLUE • TEASER TRAILER - EVENTO SPECIALE AL CINEMA SOLO IL 22-23-24 APRILE

In Perfect Blue, Satoshi Kon racconta la storia della cantante Mima che, di fronte allo scarso successo commerciale, deve abbandonare il microcosmo rosa confetto delle idol per essere “rilanciata” come attrice, in un mondo dove invece diventerà solo carne da macello. Ottiene la parte di una ragazza psicologicamente instabile nel serial Tv “Doppio Legame”, ma inizia a ricevere messaggi di minaccia anonimi da parte di un fan otaku che non ha tollerato il cambiamento d’immagine della “sua” Mima. Di lì a poco, una serie di incidenti colpisce il set di lavorazione. La stessa Mima, abituata a essere un mero simulacro, inizia a perdere contatto con la propria identità. Ma allora: chi è la vera Mima? Quella che veste gli ingenui costumi della idol? Quella che compare sorridente su Internet? Quella che fa la spesa al supermercato? La ragazza schizofrenica di “Doppio Legame”? L’illusione di se stessa? Oppure solo l’illusione di tutti?

Alla sua uscita in Giappone il film, introspettivo e di grande attualità, ha generato lunghissime code davanti ai cinema e a seguire si è assicurato il prestigioso Public Prize al Fant’Asia ’97 (Montreal). Tratto dal romanzo di Yoshikazu Takeuchi, scrittore e giornalista che si è a lungo dedicato alla cultura otaku, e sceneggiato da Sadayuki Murai, Perfect Blue ha segnato il debutto alla regia Satoshi Kon (Hokkaido, 1963), fumettista già assistente di Katsuhiro Otomo in Akira (versione a fumetti), World Apartment HorrorRojin Z (1991) e Memories. Lo stesso Katsuhiro Otomo ha partecipato alla realizzazione del film in veste di special adviser.

Addio Satoshi Kon

Notizia che girava su internet già da qualche tempo, la morte del maestro Satoshi Kon è stata ufficializzata dalla Madhouse qualche giorno fa. Satoshi Kon, noto regista d’animazione giapponese, si è spento a 47 anni dopo una lunga malattia. Autore di capolavori come Tokyo Godfathers e Paprika – Sognando un sogno, Kon inizia la sua carriera prima come mangaka e poi come animatore. Nella sua lunga carriera collabora con i mostri sacri degli anime come Katsuhiro Otomo (Akira) e Mamoru Oshii (Ghost in the Shell). L’opera che decreata il suo successo mondiale è il thriller Perfect BlueMillennium Actress (2001) e il capolavoro Tokyo Godfathers (2003) segnano la sua definitiva consacrazione mondale.

Leggi tutto “Addio Satoshi Kon”

Paprika – Sognando un sogno

Colpisce agli occhi e al cuore il film “Paprika – Sognando un sogno” di Satoshi Kon. Si tratta di un incrocio tra un thriller fantascientifico alla Strange Days e la vivida fantasia di Miyazaki, dove i personaggi e le situazioni fantastiche sono sempre parodia e caricatura di qualcosa appartenente al mondo reale, quello dove ci affaccendiamo tutti i giorni. Cosa può la realtà contro lo sconfinato potere del sogno? Questa è la domanda che sembra porre il film agli spettatori, e Satoshi Kon, il creatore di affreschi noir come Paranoia Agent e Tokyo Godfathers, risponde con la sua solita carica surreale.
Atsuko Chiba è una psicoterapeuta che cura i traumi dei suoi pazienti interagendo direttamente col loro mondo onirico. La terapia è in grado penetrare i sogni e di esplorare l’inconscio mediante il DC-Mini, un dispositivo che apre incredibili prospettive nel trattamento dei disturbi psichici. Prima ancora di essere brevettato, il congegno rivoluzionario viene trafugato e il Dottor Shima, direttore e mentore di Atsuko, imprigionato nel sogno dissennato e delirante di un folle. Il misterioso nemico è deciso a interferire coi sogni degli uomini, a manipolarli e a governare sul mondo sognato e su quello reale. L’uso scorretto del DC-Mini potrebbe infatti annichilire la personalità e la volontà del sognatore. Konakawa, un detective che odia il cinema ma sogna per generi cinematografici, decide di indagare. Nelle indagini al confine con l’inconscio lo aiuteranno Paprika, alter ego onirico della dottoressa Atsuko, e il dottor Tokita, pingue inventore del prototipo.

Trasposto assai liberamente da un romanzo di Yasutaka Tsutsui (maestro della letteratura fantascientifica giapponese), Paprika è un’opera metacinematografica, un’apocalisse onirica che confonde magnificamente i piani del reale, del sogno, del fantastico e del cinematografico. Satoshi Kon replica la magia di Perfect Blue, disegnando un nuovo psycho-thriller animato che unisce al realismo del disegno la libertà immaginativa delle trame, senza temere di deludere le aspettative di estimatori e spettatori. Dopo l’incalzante opera prima, piena di false piste, il geniale animatore nipponico inventa una macchina fantastica capace di penetrare i sogni e di trasformarli in film. Il villain è un ladro che ruba l’anima e la psiche di chi dorme. L’eroina è una dottoressa che recupera i sogni dei sognatori. Il giustiziere è un detective con fobie cinematografiche. Il luogo è un futuro prossimo. Il motore è una macchina, il DC-Mini, che come il cinema svolge, rallenta, scompone e analizza la “materia onirica”.

A guardare bene c’è tutto il cosiddetto postmoderno dentro il film di Satoshi Kon: i pupazzi, il luna park, il discorso sulla natura autoriflessiva del cinema, la metanarrazione e uno sfondamento fra i livelli di realtà che non si vedeva daeXistenZ . Nel mondo di Paprika ogni superficie si lascia attraversare. Ogni sguardo può farti catapultare dal settimo piano di un palazzo direttamente nel mondo dei giochi. Su tutto si staglia Paprika, “ragazza da sogno” in tutti i sensi possibili: desiderabile e affascinante quanto la sua controparte reale. Se notate bene i colori (e le movenze) della parata che accompagna l’universo alternativo di tutto il film, sembrano fuoriuscire da uno dei film di Miyazaki  (e precisamente La città incantata), con il colore sgargiante e i personaggi assolutamente improbabili per la cultura occidentale che trovano posto in quei film. D’altronde la meraviglia grafica del film di Satoshi Kon non deve sorprendere: dietro c’è la Madhouse, la stessa casa di produzione di Animatrix e Metropolis (di Rintaro).

 

Le idee poi sono grandiose, e stanno in equilibrio tra fantascienza e fantasia, in quel territorio dove i giapponesi sono maestri. Se vi è piaciuto Strange Days , questo film fa assolutamente per voi. Dal vedere quello che un’altra persona ha vissuto al vedere quello che ha sognato, il passo è davvero breve…

 

Paranoia Agent di Satoshi Kon

“Paranoia Agent” è un’opera affascinante nel panorama degli anime. Il rinomato regista Satoshi Kon, già acclamato per film come Perfect Blue, Millennium Actress e Tokyo Godfathers, fa il suo debutto nel mondo televisivo con una sorprendente serie di tredici episodi. Questa serie non è solo un thriller psicologico, ma anche un fantasy, un horror soprannaturale e una satira della società giapponese contemporanea.

Paranoia Agent (Anime) – Trailer

Nato nel 1963 a Hokkaido, Satoshi Kon può essere considerato un discepolo di Katsuhiro Otomo (Akira, Steamboy), che ha influenzato il suo stile e lo ha coinvolto in numerosi progetti di anime e manga. Con Paranoia Agent, il regista dimostra di saper gestire la serialità televisiva e la complessità di una trama che si sviluppa nel corso di diversi episodi. La collaborazione con professionisti del calibro di Masashi Ando e Rintaro contribuisce a creare un capolavoro visivo e narrativo.

La trama segue le vicende di due investigatori che indagano sulle aggressioni di un misterioso ragazzo a Tokyo. Questo ragazzo, soprannominato Shonen Bat, attacca le sue vittime con una mazza da baseball senza apparente motivo, per poi scomparire nel nulla.La storia inizia con l’aggressione della famosa disegnatrice Tsukiko Sagi, creando un’atmosfera di paura e sconcerto nella città. Le ricerche per catturare il responsabile partono immediatamente, ma si sospetta che Tsukiko abbia mentito sull’accaduto. Tuttavia, altre persone vengono colpite da questo misterioso aggressore, e il ragazzino diventa una sorta di leggenda metropolitana.Dopo vari casi, i due investigatori trovano un sospetto che corrisponde alla descrizione fornita dalla prima vittima. Tuttavia, scoprono che il ragazzo è solo un imitatore e che il vero Shonen Bat è ancora libero. La storia prende una svolta surreale quando uno dei detective, Maniwa, intraprende un percorso di indagine che sembra un videogioco o un mondo fantasy.Il finale rivelatore svela che Tsukiko, la prima vittima di Shonen Bat, ha simulato l’aggressione per guadagnarsi tempo su una scadenza di lavoro e ottenere la solidarietà dei suoi colleghi. Ma la sua azione provoca conseguenze inaspettate, dando vita a un Maromi parlante e al fenomeno di Shonen Bat.

Paranoia Agent analizza i mass media e la percezione della realtà. L’uso di linguaggi ibridi crea un’esperienza visiva sorprendente, e il character design di Masashi Ando permette di delineare le complesse personalità dei personaggi. La musica di Susumu Hirasawa amplifica l’atmosfera unica della serie. Satoshi Kon si conferma come uno dei migliori registi del suo tempo. Paranoia Agent rompe gli schemi delle serie convenzionali e offre una visione critica della società giapponese contemporanea. Questa serie rimane una pietra miliare nella storia degli anime e consolida il genio di Satoshi Kon.

Exit mobile version