Il 21 febbraio 2025, i fan di Hideaki Anno, uno dei registi giapponesi più iconici e innovativi, avranno finalmente l’opportunità di vedere Love & Pop, il suo primo film live-action, nei cinema nordamericani. Un evento tanto atteso, che segna un’importante pietra miliare nella carriera del creatore di Neon Genesis Evangelion. Fino ad oggi, il film del 1998 non aveva avuto una distribuzione ufficiale al di fuori del Giappone, ma grazie a GKIDS, che ha annunciato il debutto della pellicola nei cinema statunitensi, i fan avranno finalmente accesso a un’opera che, sebbene meno conosciuta rispetto ai suoi lavori animati, merita senza dubbio una visione.
Love & Pop, basato sul romanzo Topaz II di Ryū Murakami, il seguito di Tokyo Decadence, racconta una storia di giovinezza, desiderio e alienazione, immergendo lo spettatore in un mondo oscuro e controverso, quello dell’enjo-kosai, il fenomeno giapponese dei “dating a pagamento”. Il film, girato con fotocamere digitali e microcamere, è stato restaurato in 2K per offrire una qualità visiva migliore, considerando che l’originale fu realizzato utilizzando una tecnologia poco convenzionale per l’epoca. Questa scelta stilistica, che includerà angolazioni di ripresa strane e inusuali, è parte del tratto distintivo di Anno, il quale ha continuato a sperimentare anche nelle sue opere più recenti, come Shin Kamen Rider.
Il film segue la protagonista Hiromi (interpretata da Asumi Miwa), una sedicenne che si trova a vivere la propria adolescenza in un periodo storico segnato da una crescente disillusione. La sua ricerca di identità la porta a intraprendere un viaggio in un mondo pericoloso e oscuro, che la porta a confrontarsi con il lato più sordido e perverso della società giapponese. Il suo obiettivo iniziale è acquistare un anello costoso, ma per farlo si affida all’enjo-kosai, un mondo in cui le ragazze giovani sono “compensate” per appuntamenti con uomini più anziani, senza consapevolezza delle conseguenze che queste esperienze possono avere su di loro. Ciò che inizia come una semplice ricerca di un oggetto materiale si trasforma rapidamente in un’esperienza devastante, che mette a nudo le contraddizioni e le fragilità della gioventù giapponese negli anni ’90.
La pellicola non si limita a raccontare una semplice storia di adolescenza, ma offre una riflessione più profonda sulla solitudine e sull’alienazione. Lo stile tecnico di Anno, con il suo montaggio rapido e frammentato e le scelte di inquadratura che rendono la pellicola visivamente disturbante, amplifica questa sensazione di smarrimento. La città di Shibuya, uno dei cuori pulsanti di Tokyo, funge da palcoscenico perfetto per esplorare l’inquietante viaggio interiore della protagonista, in un continuo contrasto tra la vivacità della metropoli e la solitudine che Hiromi prova nel suo cammino.
La narrazione di Love & Pop si sviluppa come un flusso di coscienza, il che consente di entrare nella mente di Hiromi e osservare come la sua vita e le sue scelte siano influenzate da un vuoto emotivo e da una totale mancanza di supporto da parte della famiglia e della società. Il film ci offre uno spaccato di una società che sembra non avere risposte per la protagonista, e in cui l’indifferenza è più comune della compassione. La critica sociale di Anno è tangibile: Love & Pop non è solo un racconto di una ragazza che si perde, ma anche una riflessione sulla cultura consumistica giapponese, dove le persone, anche quelle più giovani, sono trattate come beni di consumo, che possono essere acquistati e sfruttati.
La fotografia di Takahide Shibanushi è un altro punto di forza del film, capace di restituire un’atmosfera surreale e inquietante grazie all’uso di obiettivi grandangolari, inquadrature stranianti e una sensazione di instabilità visiva che accompagna lo spettatore per tutta la durata della pellicola. Alcuni espedienti stilistici, come l’uso ripetuto di un treno giocattolo come dolly, possono sembrare esagerati o addirittura gimmick, ma contribuiscono comunque a rendere l’esperienza cinematografica più originale e fresca.
La musica di Shinkichi Mitsumune, pur essendo essenziale e sobria, accentua la tristezza e la solitudine del film, con toni malinconici che accompagnano la protagonista nel suo percorso. Tuttavia, l’editing di Hiroshi Okuda potrebbe essere migliorato, poiché in alcune scene il ritmo diventa troppo lento, e il film perde di intensità in momenti che avrebbero potuto essere più tesi e concisi.
Love & Pop è un film che non cerca di giustificare o risolvere i temi che solleva, ma li affronta senza compromessi, lasciando che lo spettatore si faccia le proprie domande. La sua miscela di dramma, sperimentazione e critica sociale rende l’opera particolarmente interessante e significativa, non solo come prodotto di una carriera che ha definito il panorama dell’animazione, ma anche come punto di partenza di una riflessione sulla società giapponese. Anno, con il suo stile unico e il suo approccio visionario, porta sullo schermo un racconto di disillusione, desiderio e solitudine che, nonostante il passare degli anni, rimane straordinariamente attuale.
Per i fan di Hideaki Anno, Love & Pop rappresenta una rara opportunità di scoprire un aspetto meno conosciuto della sua carriera. Sebbene il film non abbia mai raggiunto il grande pubblico internazionale, la sua distribuzione nelle sale nordamericane è un’occasione imperdibile per chiunque sia interessato alla cinematografia giapponese e alla visione di un regista che, come pochi altri, è stato capace di unire sperimentazione stilistica e critica sociale. Un film da non perdere per chi vuole esplorare la carriera di Anno al di fuori dei confini di Evangelion e apprezzare un lato più oscuro e complesso della sua arte.