Archivi tag: Hideaki Anno

Love & Pop: il debutto live-action di Hideaki Anno

Il 21 febbraio 2025, i fan di Hideaki Anno, uno dei registi giapponesi più iconici e innovativi, avranno finalmente l’opportunità di vedere Love & Pop, il suo primo film live-action, nei cinema nordamericani. Un evento tanto atteso, che segna un’importante pietra miliare nella carriera del creatore di Neon Genesis Evangelion. Fino ad oggi, il film del 1998 non aveva avuto una distribuzione ufficiale al di fuori del Giappone, ma grazie a GKIDS, che ha annunciato il debutto della pellicola nei cinema statunitensi, i fan avranno finalmente accesso a un’opera che, sebbene meno conosciuta rispetto ai suoi lavori animati, merita senza dubbio una visione.

Love & Pop, basato sul romanzo Topaz II di Ryū Murakami, il seguito di Tokyo Decadence, racconta una storia di giovinezza, desiderio e alienazione, immergendo lo spettatore in un mondo oscuro e controverso, quello dell’enjo-kosai, il fenomeno giapponese dei “dating a pagamento”. Il film, girato con fotocamere digitali e microcamere, è stato restaurato in 2K per offrire una qualità visiva migliore, considerando che l’originale fu realizzato utilizzando una tecnologia poco convenzionale per l’epoca. Questa scelta stilistica, che includerà angolazioni di ripresa strane e inusuali, è parte del tratto distintivo di Anno, il quale ha continuato a sperimentare anche nelle sue opere più recenti, come Shin Kamen Rider.

Il film segue la protagonista Hiromi (interpretata da Asumi Miwa), una sedicenne che si trova a vivere la propria adolescenza in un periodo storico segnato da una crescente disillusione. La sua ricerca di identità la porta a intraprendere un viaggio in un mondo pericoloso e oscuro, che la porta a confrontarsi con il lato più sordido e perverso della società giapponese. Il suo obiettivo iniziale è acquistare un anello costoso, ma per farlo si affida all’enjo-kosai, un mondo in cui le ragazze giovani sono “compensate” per appuntamenti con uomini più anziani, senza consapevolezza delle conseguenze che queste esperienze possono avere su di loro. Ciò che inizia come una semplice ricerca di un oggetto materiale si trasforma rapidamente in un’esperienza devastante, che mette a nudo le contraddizioni e le fragilità della gioventù giapponese negli anni ’90.

La pellicola non si limita a raccontare una semplice storia di adolescenza, ma offre una riflessione più profonda sulla solitudine e sull’alienazione. Lo stile tecnico di Anno, con il suo montaggio rapido e frammentato e le scelte di inquadratura che rendono la pellicola visivamente disturbante, amplifica questa sensazione di smarrimento. La città di Shibuya, uno dei cuori pulsanti di Tokyo, funge da palcoscenico perfetto per esplorare l’inquietante viaggio interiore della protagonista, in un continuo contrasto tra la vivacità della metropoli e la solitudine che Hiromi prova nel suo cammino.

La narrazione di Love & Pop si sviluppa come un flusso di coscienza, il che consente di entrare nella mente di Hiromi e osservare come la sua vita e le sue scelte siano influenzate da un vuoto emotivo e da una totale mancanza di supporto da parte della famiglia e della società. Il film ci offre uno spaccato di una società che sembra non avere risposte per la protagonista, e in cui l’indifferenza è più comune della compassione. La critica sociale di Anno è tangibile: Love & Pop non è solo un racconto di una ragazza che si perde, ma anche una riflessione sulla cultura consumistica giapponese, dove le persone, anche quelle più giovani, sono trattate come beni di consumo, che possono essere acquistati e sfruttati.

La fotografia di Takahide Shibanushi è un altro punto di forza del film, capace di restituire un’atmosfera surreale e inquietante grazie all’uso di obiettivi grandangolari, inquadrature stranianti e una sensazione di instabilità visiva che accompagna lo spettatore per tutta la durata della pellicola. Alcuni espedienti stilistici, come l’uso ripetuto di un treno giocattolo come dolly, possono sembrare esagerati o addirittura gimmick, ma contribuiscono comunque a rendere l’esperienza cinematografica più originale e fresca.

La musica di Shinkichi Mitsumune, pur essendo essenziale e sobria, accentua la tristezza e la solitudine del film, con toni malinconici che accompagnano la protagonista nel suo percorso. Tuttavia, l’editing di Hiroshi Okuda potrebbe essere migliorato, poiché in alcune scene il ritmo diventa troppo lento, e il film perde di intensità in momenti che avrebbero potuto essere più tesi e concisi.

Love & Pop è un film che non cerca di giustificare o risolvere i temi che solleva, ma li affronta senza compromessi, lasciando che lo spettatore si faccia le proprie domande. La sua miscela di dramma, sperimentazione e critica sociale rende l’opera particolarmente interessante e significativa, non solo come prodotto di una carriera che ha definito il panorama dell’animazione, ma anche come punto di partenza di una riflessione sulla società giapponese. Anno, con il suo stile unico e il suo approccio visionario, porta sullo schermo un racconto di disillusione, desiderio e solitudine che, nonostante il passare degli anni, rimane straordinariamente attuale.

Per i fan di Hideaki Anno, Love & Pop rappresenta una rara opportunità di scoprire un aspetto meno conosciuto della sua carriera. Sebbene il film non abbia mai raggiunto il grande pubblico internazionale, la sua distribuzione nelle sale nordamericane è un’occasione imperdibile per chiunque sia interessato alla cinematografia giapponese e alla visione di un regista che, come pochi altri, è stato capace di unire sperimentazione stilistica e critica sociale. Un film da non perdere per chi vuole esplorare la carriera di Anno al di fuori dei confini di Evangelion e apprezzare un lato più oscuro e complesso della sua arte.

Il Giappone crea un archivio nazionale per preservare l’animazione e il manga

Una notizia entusiastica per gli appassionati di anime e manga arriva direttamente dal Giappone: il governo giapponese ha deciso di istituire un archivio nazionale dedicato alla conservazione e valorizzazione di queste forme d’arte fondamentali per la cultura nipponica. Un’iniziativa che ha già catturato l’immaginazione di chi da sempre considera gli anime e i manga non solo come intrattenimento, ma come una vera e propria parte del patrimonio culturale del paese.

La notizia arriva grazie a una collaborazione tra il governo e alcune figure iconiche dell’industria dell’animazione giapponese, tra cui Hideaki Anno e Machiko Satonaka, che hanno contribuito a dare forma a questo progetto ambizioso. L’obiettivo? Proteggere per il futuro i genga (i disegni preparatori), i rodovetri (i fondali dipinti) e tutti quei materiali che sono stati parte integrante della storia dell’animazione e del fumetto giapponese, molti dei quali sono stati a lungo ignorati o addirittura gettati via.

Per comprendere meglio l’importanza di questo progetto, basta pensare a quanto gli anime e i manga abbiano avuto un impatto enorme non solo in Giappone, ma in tutto il mondo. Questi media sono diventati veicoli di valori, tradizioni e storie che parlano a generazioni di persone, riflettendo la società nipponica e le sue trasformazioni. Purtroppo, per molto tempo, i materiali utilizzati per creare queste opere non sono stati considerati come tesori da preservare, ma solo come prodotti di consumo destinati a sparire una volta utilizzati. Molti di questi reperti, quindi, sono andati perduti nel corso degli anni, lasciando un vuoto difficile da colmare.

L’archivio nazionale che verrà creato avrà il compito di proteggere e conservare questi materiali storici, per garantire che le future generazioni possano accedere e studiare il lavoro che ha reso grande l’industria dell’animazione giapponese. Oltre alla conservazione, una parte fondamentale del progetto sarà la catalogazione e l’organizzazione di tutti i reperti per facilitare la ricerca. L’intento è anche quello di promuovere la conoscenza e l’apprezzamento di questa forma d’arte, sia in Giappone che all’estero, offrendo uno spazio che renda onore alla storia e all’evoluzione degli anime e dei manga.

Questo ambizioso progetto, tuttavia, non sarà facile da realizzare. Si dovranno individuare e acquisire molti dei materiali dispersi in studi di animazione, case editrici e collezioni private. La costruzione di questo archivio richiederà tempo, risorse e un impegno costante per portare a termine una missione tanto importante quanto sfidante.

Con questa mossa, il Giappone dimostra ancora una volta il suo profondo rispetto per la propria cultura e la sua volontà di preservarla per le generazioni future. Non solo è un passo importante per tutelare un patrimonio unico al mondo, ma è anche un gesto che dimostra quanto la passione per gli anime e i manga abbia conquistato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo, e come questa arte continui a vivere e ad evolversi.

Fonte

Hideaki Anno e il nuovo Anime ispirato a “Space Battleship Yamato”: un Tributo a un Classico Intramontabile

Nel vasto e affascinante universo dell’animazione giapponese, poche figure riescono a suscitare un misto di rispetto e ammirazione come Hideaki Anno. Conosciuto principalmente come il geniale creatore di Neon Genesis Evangelion, Anno ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di milioni di fan e artisti. Oggi, il regista sta lavorando a un nuovo progetto che ha già attirato l’attenzione di tutti gli appassionati: un film anime ispirato al leggendario Space Battleship Yamato. Questa serie, che ha scritto pagine importanti nella storia dell’animazione giapponese, è un vero e proprio pilastro culturale.

In una recente intervista, Anno ha riflettuto sull’influenza che Space Battleship Yamato ha avuto sulla sua vita e carriera, affermando con emozione: “Se non avessi incontrato Space Battleship Yamato 50 anni fa, non penso che sarei la persona che sono oggi…” Questa dichiarazione non solo evidenzia il valore nostalgico della serie, ma anche la sua incredibile capacità di ispirare e dare forma a nuove generazioni di narratori e artisti.

Recentemente, Space Battleship Yamato ha festeggiato il suo cinquantesimo anniversario, un traguardo che non poteva certo passare inosservato. Il nuovo progetto di Anno non si limiterà a un semplice film; prevede un vero e proprio festival di eventi, con mostre, pubblicazioni e una serie di film anime dedicati a rivisitare e celebrare l’universo di Yamato per le nuove generazioni. Anno ha confermato che il suo studio, Khara, ha ricevuto le necessarie licenze da Voyager Holdings e Tohokushinsha Film Corporation, i detentori dei diritti dell’opera, per portare avanti questo entusiasmante progetto.

Sebbene Anno non possa ancora svelare molti dettagli, ha chiarito che il suo film sarà completamente distinto dai remake in corso, come Space Battleship Yamato 2199. La produzione inizierà nel 2025, e i fan sono già in trepidante attesa per l’uscita nelle sale, sperando di assistere a un omaggio che possa anche esplorare nuove narrazioni in un contesto che ha profondamente influenzato la visione artistica di Anno.

Per chi non lo sapesse, la trama originale di Space Battleship Yamato è ambientata nel lontano 2199, in un futuro in cui l’umanità è minacciata da una razza aliena ostile. L’unica speranza di salvezza è riposta nella corazzata Yamato, un vascello da guerra realmente esistito, affondato nel 1945 dalla Marina imperiale giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 2199, la Yamato viene riportata in vita come nave spaziale, pronta a difendere la Terra da minacce extraterrestri. La serie debuttò per la prima volta nell’ottobre del 1974, e il primo film d’animazione uscì nel 1977, incassando ben 2,1 miliardi di yen (circa 23 milioni di dollari) al botteghino e raggiungendo un record di ascolti del 50% nel 1978.

L’idea di Space Battleship Yamato nasce dalla mente creativa di Leiji Matsumoto, noto anche per il suo lavoro su Capitan Harlock. Questo franchise ha preso vita contemporaneamente come manga e serie animata, dando inizio a una lunga saga di sequel e remake. Da non dimenticare, nel 2010, è stato anche realizzato un film live-action, che ha cercato di catturare l’essenza di questo amato franchise per un pubblico contemporaneo.

Per Hideaki Anno, Space Battleship Yamato rappresenta qualcosa di più di una semplice serie da ammirare: è una fonte d’ispirazione costante. Anno ha dichiarato di essere un fan della serie da ben 49 anni, e la sua passione è palpabile. Senza di essa, sostiene, non sarebbe diventato l’artista e il narratore che conosciamo oggi.

Per celebrare il cinquantesimo anniversario di Space Battleship Yamato, Anno ha assunto un ruolo di leadership in vari progetti commemorativi, che includono mostre, pubblicazioni di libri illustrati e la riedizione del manga di Matsumoto. Inoltre, sono stati realizzati sette lungometraggi animati, tutti dedicati a questo universo iconico. Il nuovo film di Hideaki Anno non è solo un omaggio a Space Battleship Yamato, ma rappresenta anche un passo significativo verso il futuro dell’animazione giapponese. Con un regista del calibro di Anno al timone, i fan possono aspettarsi un’opera che non solo celebra il passato, ma esplora anche nuove frontiere narrative e artistiche. Questo film promette di essere un evento imperdibile per tutti gli appassionati di anime e una nuova pietra miliare nella già ricca storia di Space Battleship Yamato. Chi è pronto a salire a bordo per questa nuova avventura spaziale?

L’anime di Neon Genesis Evangelion

Il 4 ottobre 1995, il mondo dell’animazione giapponese si arricchì di un capolavoro senza tempo: Neon Genesis Evangelion, un anime prodotto dallo studio Gainax che avrebbe segnato profondamente il genere mecha e la cultura popolare. La serie, composta da 26 episodi, non solo ha dato vita a un manga omonimo realizzato da Yoshiyuki Sadamoto, ma ha anche ispirato una miriade di spin-off, film e opere d’arte.

Trama e Contesto

Ambientata nel 2015, Neon Genesis Evangelion narra le vicende di un mondo devastato da un catastrofico evento noto come il Second Impact, avvenuto nel 2000. La versione ufficiale attribuisce il disastro all’impatto di un meteorite al Polo Sud, ma la verità è ben più inquietante: il Second Impact è stato provocato dall’attivazione di esseri extraterrestri noti come “angeli”, scoperti da una segreta organizzazione chiamata Seele. Quest’ultima ha concepito un piano per il futuro dell’umanità, basato su antiche profezie e testi sacri, mirante alla realizzazione del Progetto per il Perfezionamento dell’Uomo.

Per portare avanti il suo oscuro progetto, la Seele ha fondato la Nerv, un’agenzia speciale incaricata di costruire e pilotare enormi robot biomeccanici, gli Evangelion, o Eva. Questi mecha, creati utilizzando il DNA degli angeli, sono l’unica speranza per la Terra contro le incessanti minacce rappresentate dagli stessi angeli, i quali si oppongono al piano della Seele.

Il protagonista della serie è Shinji Ikari, un ragazzo di 14 anni reclutato dalla Nerv per diventare uno dei piloti degli Eva. Oltre a dover fronteggiare i pericoli che gli angeli rappresentano, Shinji deve confrontarsi con i propri conflitti interiori e le relazioni complicate con altri personaggi chiave, come il padre Gendo, il capo della Nerv, la misteriosa Rei Ayanami, e l’orgogliosa Asuka Langley Soryu, una pilota proveniente dalla Germania.

Tematiche e Approfondimenti Psicologici

Ma Neon Genesis Evangelion è molto più di una semplice serie di combattimenti tra robot e angeli. La narrazione si sviluppa in una profonda riflessione sull’esistenza umana, le relazioni interpersonali, la religione e la psicologia. I personaggi, dai tratti ben delineati, presentano ferite psichiche e relazioni problematiche. Shinji, per esempio, è segnato dall’abbandono del padre dopo la morte della madre, mentre Rei Ayanami, un clone genetico, vive una profonda angoscia esistenziale. Asuka, invece, si distingue per la sua competitività e la mancanza di autostima, conseguenze della malattia mentale e del suicidio della madre.

Un Regista e i Suoi Personaggi

Il regista Hideaki Anno ha definito Evangelion come una “pellicola personale” in cui ogni personaggio riflette una parte della sua personalità. Anno stesso ha affermato: “Tutti i personaggi di Evangelion sono me”. Questa dimensione autobiografica conferisce alla serie una profondità rara, rendendo ogni interazione e conflitto una rappresentazione di esperienze e sentimenti umani universali.

Il Finale Controverso

Uno degli aspetti più discussi di Neon Genesis Evangelion è il suo finale controverso, che ha generato un ampio dibattito tra i fan. Gli ultimi due episodi, realizzati in tempi ristretti e sotto pressione, si distaccano notevolmente dalla tradizionale conclusione narrativa. Invece di offrire risposte chiare, i personaggi si sottopongono a una seduta psicoanalitica, esplorando i propri traumi e i significati dell’esistenza. Questo approccio ha spinto alcuni spettatori a sentirsi traditi e confusi, dando vita a una varietà di interpretazioni e critiche.

Le lamentele circa il finale hanno portato Gainax a produrre due lungometraggi nel 1997, intitolati Neon Genesis Evangelion: Death & Rebirth e Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion, i quali rivedono e reinterpretano le ultime due puntate della serie. Questi film offrono una prospettiva nuova e più chiara sul complesso intreccio narrativo, rispondendo così alle richieste dei fan di una conclusione più soddisfacente.

Un’Opera che Ha Fatto Storia

Neon Genesis Evangelion ha lasciato un segno indelebile non solo nell’animazione giapponese, ma anche nella cultura pop globale. Con la sua analisi psicologica, i riferimenti religiosi e filosofici, e la critica al genere mecha, la serie ha sfidato le convenzioni dell’animazione e ha aperto la strada a nuove forme di narrazione. È un anime che merita di essere visto almeno una volta nella vita, poiché riesce a combinare una storia avvincente con una riflessione profonda sulla condizione umana, emozionando e facendo discutere il pubblico in modo unico.  Evangelion non è solo un anime: è un’esperienza, un viaggio nella mente umana e un capolavoro artistico che continua a influenzare generazioni di creatori e appassionati. La sua unicità e la sua capacità di stimolare la riflessione lo rendono un’opera imperdibile per chiunque desideri comprendere il potere e la complessità dell’animazione giapponese.

Evangelion: Rei torna in grandezza naturale! Ecco dove ammirarla

Fan di Neon Genesis Evangelion preparate i fazzoletti! È ufficiale: la nuova mostra Evangelion Crossing Expo ospiterà una statua a grandezza naturale di Rei Ayanami. Un’occasione imperdibile per ammirare da vicino la Pilotessa dell’Eva-01 in tutta la sua bellezza e imponenza.

11 anni di attesa per ritrovare Q Ayanami Rei

Era il 2013 quando la statua di Q Ayanami Rei, clone della pilota originale, fece il suo debutto all’expo di Matsuya Ginza. Da allora, ben 11 anni sono trascorsi senza che questa magnifica opera d’arte avesse la possibilità di tornare ad affascinare i fan. Un’assenza che ha alimentato tanta nostalgia e curiosità, specie dopo l’uscita dell’ultimo capitolo del Rebuild cinematografico.

La statua rappresenta Q Ayanami Rei nella sua iconica plugsuit nera, in quella posa che i fan di Evangelion conoscono bene come “manutenzione”, un omaggio al personaggio di Gendo Ikari.

Dove ammirare la statua di Rei?

Per immergersi nella bellezza di questa gigantesca figure

https://twitter.com/eva_x_expo/status/1813740480041206194?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1813740480041206194%7Ctwgr%5E71e69ad37bfa17666be56247fa22e7d3188d6bc0%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fpublish.twitter.com%2F%3Furl%3Dhttps%3A%2F%2Ftwitter.com%2Feva_x_expo%2Fstatus%2F1813740480041206194

Qui potrete trovare immagini di Rei scattate direttamente dall’allestimento, un assaggio di quello che vi aspetta in un evento che si preannuncia davvero sensazionale per tutti gli appassionati di Evangelion, dai più nostalgici ai più recenti.

Un’occasione da non perdere per i fan di Evangelion

La presenza della statua di Rei Ayanami all’Evangelion Crossing Expo è un vero e proprio regalo per tutti gli amanti di questa serie capolavoro. Un’occasione unica per rivivere le emozioni di Evangelion e ammirare da vicino uno dei personaggi più iconici dell’animazione giapponese. Non perdetevi questa imperdibile mostra!

Addio a Gainax: la caduta di una leggenda dell’Animazione Giapponese

In una giornata che segna la fine di un’era, il mondo dell’animazione giapponese ha perso uno dei suoi pilastri. Gainax, lo studio che ha dato vita a capolavori come Neon Genesis Evangelion, Nadia – Il mistero della pietra azzurra e Sfondamento dei cieli Gurren Lagann, ha ufficialmente dichiarato bancarotta. Fondata nel 1984 da un gruppo di studenti universitari, tra cui Hideaki Anno, Yoshiyuki Sadamoto, Hiroyuki Yamaga, Takami Akai, Toshio Okada, Yasuhiro Takeda e Shinji Higuchi, Gainax ha avuto un impatto indelebile sull’industria degli anime.

L’Inizio di un Sogno

Il primo progetto di Gainax fu un corto animato presentato al Daicon III nel 1981 a Osaka. Questo cortometraggio, che raccontava la storia di una ragazzina in lotta contro mostri e navicelle spaziali, pur con animazioni di scarsa qualità, mostrava già l’ambizione del gruppo. Il vero successo arrivò al Daicon IV del 1983 con un altro corto, che vedeva la stessa protagonista, cresciuta e vestita da coniglietta di Playboy, combattere un assortimento ancora più vasto di creature della fantascienza.

Innovazione e Sperimentazione

Gainax è sempre stata sinonimo di sperimentazione e innovazione, capace di stravolgere le convenzioni dei generi anime. Tuttavia, lo studio ha anche dovuto affrontare gravi problemi di produzione e budget in diverse serie di successo. Nonostante queste difficoltà, Gainax ha continuato a sviluppare il merchandising legato a molte delle proprie serie, in particolare di Neon Genesis Evangelion, che ha mantenuto viva la passione dei fan per anni dopo la sua conclusione.

Il Declino

Negli ultimi anni, Gainax ha accumulato debiti insostenibili, culminando nell’annuncio della sua bancarotta accolto dalla Corte Distrettuale di Tokyo. Il 29 maggio 2024, lo studio ha presentato ufficialmente l’istanza di fallimento, ponendo fine a una gloriosa storia iniziata nei primi anni ’80 come Daicon Film.

La crisi di Gainax ha radici profonde: dagli investimenti fallimentari in ristoranti e nuove società, al ricorso a prestiti con costi elevati. A peggiorare la situazione sono stati i problemi legali per il CEO nominato nel 2018, che hanno ulteriormente destabilizzato la gestione dello studio. Le difficoltà finanziarie hanno portato molti dipendenti a lasciare la compagnia, rendendo impossibile la ripresa delle attività a ritmo standard.

Un Epilogo Amaro

La perdita di Gainax è un colpo al cuore per gli appassionati di anime. Lo studio Khara, fondato da Hideaki Anno, ha tentato di sostenere Gainax, ma non è riuscito a risolvere la crisi economica. Alla fine, una causa intentata da una società di recupero crediti ha sigillato il destino di Gainax.

In una dichiarazione, Khara ha espresso il suo dispiacere: “Siamo profondamente dispiaciuti di vedere uno studio di animazione con una storia di quasi 40 anni finire in questo modo”.

Un Lascito Indelebile

Gainax ha segnato un’epoca, influenzando generazioni di animatori e fan con le sue opere iconiche. La chiusura dello studio rappresenta non solo la fine di una leggenda, ma anche un momento di riflessione sulla fragilità delle grandi imprese creative. Mentre ci addentriamo in un futuro incerto per l’industria degli anime, l’eredità di Gainax continuerà a vivere nei cuori e nelle menti di tutti coloro che sono stati toccati dalla sua magia.

Accoglienza e Eredità di Evangelion: Un Fenomeno Culturale e Controverso

Neon Genesis Evangelion, la celebre serie animata creata da Hideaki Anno e dallo studio Gainax, è considerata uno dei titoli più influenti nella storia dell’animazione giapponese. Sin dalla sua prima messa in onda nel 1995, Evangelion ha generato polemiche, passioni e accese discussioni tra gli appassionati, dividendo il pubblico in due schieramenti: da una parte chi ha definito l’opera un capolavoro rivoluzionario, dall’altra chi l’ha giudicata un’opera sopravvalutata.

Uno degli aspetti più controversi della serie è rappresentato dagli ultimi episodi, che hanno deluso una parte consistente del pubblico per il loro stile introspettivo e psicologico, lontano dalle aspettative create fino a quel momento. Le ultime due puntate, in particolare, furono oggetto di aspre critiche per il loro significato enigmatico e la mancanza di una conclusione soddisfacente, sebbene alcuni le abbiano elogiate per la profondità dei temi affrontati. Altre scene controverse, tra cui momenti di violenza e contenuti sessuali, presenti nel diciottesimo e nel ventesimo episodio, contribuirono a rafforzare il dibattito attorno all’opera.

Nonostante queste divisioni, o forse proprio grazie ad esse, Neon Genesis Evangelion divenne rapidamente un fenomeno culturale di massa. La sua notorietà si estese ben oltre i confini giapponesi, conquistando una popolarità globale. In Giappone, la serie vinse per due anni consecutivi, nel 1996 e nel 1997, l’Anime Grand Prix organizzato dalla rivista Animage, mentre il film conclusivo The End of Evangelion si aggiudicò lo stesso premio nel 1998. Evangelion divenne così il primo franchise a trionfare per tre anni consecutivi in uno dei sondaggi più prestigiosi nel settore dell’animazione.

Anche negli anni successivi, la popolarità di Evangelion continuò a crescere, raggiungendo risultati straordinari in diversi sondaggi di gradimento. Nel 2005, l’emittente TV Asahi inserì l’anime al ventesimo posto tra le cento serie animate più amate dal pubblico giapponese, un risultato che migliorò ulteriormente l’anno successivo, con Evangelion che salì al secondo posto. Nel 2007, un’indagine condotta da One’s Communication tra gli appassionati di animazione lo classificò al secondo posto tra le serie che avevano spinto i fan a diventare otaku, testimonianza del suo impatto duraturo sulla cultura popolare giapponese.

Un’altra indagine, condotta nel 2010 dall’Università Politecnica di Tokyo, collocò Evangelion tra le opere più rappresentative della cultura giapponese moderna, confermando il suo status iconico anche all’interno della campagna promozionale governativa Cool Japan, creata per valorizzare la cultura nipponica all’estero. Nel 2013, uno studio di Neo Marketing incluse Evangelion tra gli anime più raccomandabili per un pubblico internazionale, a conferma del suo successo anche fuori dal Giappone.

L’impatto culturale e commerciale di Evangelion

L’eredità di Neon Genesis Evangelion non si limita alla sola popolarità: la serie ha rivoluzionato l’industria dell’animazione giapponese, inaugurando un nuovo periodo per l’animazione seriale e contribuendo a rinnovare il panorama televisivo. Prima della sua uscita, il settore dell’animazione seriale stava attraversando una fase di crisi, surclassato dal crescente successo dei videogiochi e del direct-to-video. Evangelion, con la sua estetica cinematografica e il suo approccio più autoriale, ha cambiato le regole del gioco, ispirando una generazione di registi e produttori e contribuendo a una maggiore libertà creativa, riducendo la dipendenza da franchise di merchandising o manga preesistenti.

Il successo delle repliche televisive, trasmesse in tarda serata nel 1997, segnò l’inizio di una nuova era per gli anime trasmessi fuori dagli orari di punta, con un aumento esponenziale delle serie animate dedicate a un pubblico adulto. Newtype, una delle riviste di riferimento per gli appassionati, dichiarò che Evangelion aveva “rivoluzionato l’intera subcultura otaku”, aprendo la strada a una serie di titoli che avrebbero seguito la sua scia.

Evangelion e la terza generazione otaku

Un altro aspetto fondamentale dell’eredità di Evangelion è il suo ruolo nel trasformare la subcultura otaku. Secondo il critico culturale Hiroki Azuma, la serie segnò una netta spaccatura nel settore dell’animazione giapponese, facendo emergere un nuovo tipo di fan. Prima di Evangelion, la subcultura otaku era un fenomeno relativamente di nicchia; dopo l’uscita della serie, essa divenne un fenomeno di massa, coinvolgendo un numero sempre maggiore di giovani adulti, molti dei quali si identificarono nella “terza generazione otaku”, cresciuta guardando Evangelion o leggendo il relativo manga.

Questa trasformazione si rifletté anche nella diffusione del fenomeno cosplay, che ricevette una spinta significativa grazie alla popolarità di personaggi iconici come Asuka Langley Soryu e Rei Ayanami. Il termine otaku, inizialmente utilizzato con intenti dispregiativi, conobbe una diffusione mediatica più ampia, portando a una progressiva rivalutazione della figura del fan appassionato di animazione e cultura pop giapponese.

L’influenza artistica e il futuro dell’animazione

Dal punto di vista stilistico, Evangelion ha avuto un impatto decisivo su molte serie successive. La sua estetica, in particolare il design dei mecha, più umano rispetto alle precedenti serie robotiche, e quello astratto degli Angeli, ha influenzato profondamente il genere mecha, e ha ispirato anime come RahXephon, Serial Experiments Lain, e persino produzioni occidentali come Rick and Morty e Gravity Falls. Anche registi affermati come Makoto Shinkai, noto per film come Your Name, hanno citato Evangelion come una delle loro principali fonti di ispirazione.

In campo musicale, la serie ha lasciato il segno influenzando band come i Fightstar, che si sono ispirati alle tematiche di Evangelion per il loro album Grand Unification, e il gruppo Rey, il cui nome è un omaggio al personaggio di Rei Ayanami.

L’eredità di Neon Genesis Evangelion è immensa e continua a influenzare non solo il mondo dell’animazione, ma anche la cultura pop globale. Grazie alla sua capacità di esplorare temi complessi come la psicologia, la filosofia e la religione, Evangelion ha elevato il medium degli anime, contribuendo a una maggiore considerazione culturale e artistica dell’animazione seriale. Anche a distanza di decenni dalla sua prima messa in onda, Evangelion rimane un caposaldo dell’animazione e un punto di riferimento per le generazioni future di creatori e appassionati.

Il Nautilus e il suo Equipaggio ne Il mistero della pietra azzurra

In un’epoca di scoperte scientifiche e meraviglie tecnologiche, si dipana una storia avventurosa che potrebbe essere uscita direttamente dalle pagine di un romanzo di Jules Verne. La serie televisiva anime “Nadia – Il mistero della pietra azzurra” ci trasporta in un mondo di mistero e meraviglia, prodotto dallo studio Gainax e diretto da Hideaki Anno, al suo esordio come regista di una serie televisiva.

L’Origine del Mistero

La genesi di questa epica avventura risale agli anni ’70, quando il giovane Hayao Miyazaki venne incaricato dalla casa di produzione Toho di sviluppare idee per nuove serie televisive. Uno dei concept creati fu “Il giro del mondo sotto ai mari,” ispirato ai romanzi “Due anni di vacanze” e “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne. In questa visione, due giovani protagonisti in fuga dai malvagi si imbattono nel sommergibile Nautilus, dando inizio a un viaggio straordinario sotto la guida del misterioso Capitano Nemo. Sebbene la serie non venne realizzata all’epoca, gli elementi di questo progetto vennero conservati e riutilizzati in opere successive, come “Conan il ragazzo del futuro” e “Laputa – Castello nel cielo.” Quando “Nadia – Il mistero della pietra azzurra” venne finalmente alla luce, portava con sé l’influenza di Miyazaki, pur non essendo direttamente ispirato ai suoi lavori.

Il Leggendario Nautilus

Il Nautilus, cuore pulsante della serie, è un immaginario sottomarino nucleare, concepito e comandato dal Capitano Nemo. Questo straordinario vascello, lungo 132 metri e costruito con una speciale lega al Titanium, può navigare nelle profondità marine e viaggiare nello spazio, dotato di una velocità di circa 108 nodi e armato di missili e siluri. Il Nautilus è una meraviglia della tecnologia, un baluardo contro le forze oscure di Neo Atlantide.

Il Nuovo Nautilus

L’Iridium, noto anche come il Nuovo Nautilus, è un incrociatore da battaglia pesante il cui scopo principale è proteggere le rotte della flotta di astronavi proveniente da M33. Dotato di un motore a fusione nucleare, l’Iridium sviluppa un’energia immensa, superiore persino al suo leggendario predecessore, con torrette laser e scudi energetici.

Gli Intrepidi del Nautilus

A bordo del Nautilus troviamo una colorata schiera di personaggi, ciascuno con il proprio ruolo nell’epica avventura:

  • Elusys Ra Arwol, il Capitano Nemo: Antico re della città di Tartesso, Nemo è un uomo tormentato dal suo tragico passato, opposto al malvagio Gargoyle. La sua fiducia nell’umanità e nella natura lo rende l’antitesi perfetta del suo nemico. La sua malinconia si riflette nei momenti in cui suona l’organo, mentre guida con determinazione il Nautilus contro Neo Atlantide.
  • Electra, la Fiera Guerriera: Medina Ra Lugensius, conosciuta come Electra, è una donna forte e determinata, sopravvissuta alla distruzione di Tartesso. Cresciuta da Nemo, sviluppa un amore profondo per lui e una gelosia verso chiunque cerchi di avvicinarsi troppo. Alla fine, il suo amore e il suo sacrificio la rendono un personaggio complesso e affascinante.
  • Echo Villan e Icolina: Echo, giovane addetto al sonar, trova l’amore nell’infermiera di bordo Icolina, con la quale si sposa alla fine della serie. La loro storia d’amore aggiunge un tocco di tenerezza all’epica avventura.
  • Il Saggio Macchinista: L’anziano capo macchinista, amico fidato di Nemo, è la spina dorsale tecnica del Nautilus, garantendo il funzionamento impeccabile del sommergibile.
  • Il Timoniere e il Medico di Bordo: Il timoniere, un uomo forte e atletico, insieme al suo collaboratore pallido e scherzoso, manovra il Nautilus con destrezza. Il medico di bordo, Dengil Echino, è estremamente protettivo nei confronti della nipote Icolina e si assicura che tutti a bordo ricevano le cure necessarie.

L’Impronta di Jules Verne

Nadia – Il mistero della pietra azzurra” è più di una semplice serie animata; è un omaggio alla visione avventurosa e alla fantasia di Jules Verne. Il Capitano Nemo, il Nautilus, e le avventure sottomarine e interplanetarie riecheggiano le opere di Verne, portando il pubblico in un viaggio straordinario attraverso mari inesplorati e terre misteriose. La serie cattura l’essenza dell’esplorazione, del mistero e dell’ingegno umano, rendendola un’epica avventura degna di essere raccontata.

Neon Genesis Evangelion: Asus Rog affronta gli Angeli

ASUS ha appena svelato la prima immagine della loro nuova linea di prodotti ROG brandizzati con il leggendario anime Neon Genesis Evangelion. Sì, avete capito bene, stanno mettendo insieme i mech giganti creati per sconfiggere gli Angeli e l’hardware da gaming.

La nuova lineup del 2023 promette di offrire tutto ciò di cui hai bisogno per creare una build interamente dedicata all’anime di Hideaki Anno. Nell’immagine teaser che abbiamo pubblicato come copertina di questo articolo possiamo vedere l’incredibile alimentatore ROG Thor, la scheda madre ROG Z790 Maximus Hero e il case ROG Hyperion GR701 che sembra uscito direttamente dal quartier generale Neo Tokyo 3. È tutto così epico che mi sento come se stessi pilotando un Eva contro un Angelo!

Nella foto promozionale appare anche una misteriosa scheda video della nuova serie NVIDIA GeForce RTX 4000, ma non ci danno alcun dettaglio. Fanno finta di mostrare tutto, ma poi ti lasciano a desiderare! Sembra che dovremo aspettare un po’ prima di scoprire di che modello si tratta. Fino ad allora, possiamo solo immaginare i mech da gaming più potenti mai visti!

Ma c’è un’altra sorpresa nascosta nella foto: sembra che ASUS abbia in programma di vendere un set di keycap a tema Evangelion separatamente! Cosa vuol dire? Che potremo personalizzare qualsiasi tastiera con l’iconico stile del nostro anime preferito! Finalmente potremo sentirci come Shinji Ikari mentre facciamo clic sui tasti, anche se il nostro unico nemico è una partita a Fortnite.

La precedente serie di hardware a tema Neon Genesis Evangelion ha avuto un grande successo in Asia, ma stavolta ASUS ha deciso che è il momento di portare tutto questo stile anche nel resto del mondo. Non possiamo che esserne felici! Non vediamo l’ora di vedere questi prodotti in azione e speriamo che i prezzi non siano troppo esagerati. Sappiamo che non sarà economico, ma è il prezzo da pagare per poter realizzare il sogno di pilotare un mecha mentre giochiamo.

Groundwork of Evangelion

Nel vasto panorama delle opere animate giapponesi, poche sono riuscite a scolpire un posto indelebile nell’immaginario collettivo come Neon Genesis Evangelion. Ideata e diretta da Hideaki Anno, questa serie rivoluzionaria ha debuttato nel 1995, catapultando gli spettatori in un futuro distopico segnato da un cataclisma globale noto come Second Impact. A causa di questo evento, l’umanità si trova sull’orlo dell’estinzione, mentre misteriose entità aliene, chiamate Angeli, iniziano a minacciare la Terra. Per contrastare questi esseri, la misteriosa organizzazione NERV ha sviluppato gli Evangelion, gigantesche unità umanoidi che solo un ristretto gruppo di giovani piloti è in grado di controllare. Ma ciò che sembra un’epica battaglia tra il bene e il male si rivela essere molto di più: un viaggio psicologico nelle menti fragili e tormentate dei protagonisti, la cui lotta interiore riflette l’ambiguità morale e filosofica dell’intera opera.

La serie si focalizza sui traumi e le incertezze dei tre giovani piloti: Shinji Ikari, Rei Ayanami e Asuka Langley Soryu, i quali, pur essendo essenziali per la sopravvivenza dell’umanità, sono essi stessi delle pedine in un progetto molto più grande e oscuro di quanto possano immaginare. Evangelion non è soltanto una serie di mecha e battaglie spettacolari, ma un’opera che esplora il senso di isolamento, la paura dell’abbandono e la costante ricerca di approvazione che permeano la psiche dei protagonisti. Hideaki Anno ha saputo fondere in modo unico elementi di fantascienza con introspezione psicologica e tematiche esistenziali, dando vita a un racconto stratificato che, ancora oggi, continua a essere oggetto di discussione e interpretazione.

Per gli appassionati più accaniti di Evangelion e per chi desidera scoprire i retroscena della produzione, i tre volumi di Groundwork of Evangelion rappresentano una risorsa preziosa e imperdibile. Questi artbook, pubblicati da Planet Manga e supervisionati direttamente da Hideaki Anno, offrono uno sguardo privilegiato sui bozzetti, gli schizzi e le fasi preparatorie che hanno portato alla creazione della serie. Coprendo i 26 episodi dell’anime originale, queste raccolte permettono di immergersi nel processo creativo che ha dato vita ai momenti più iconici dello show. Ogni volume è ricco di illustrazioni dettagliate, molte delle quali in bianco e nero, ma non mancano esempi a colori che arricchiscono l’esperienza visiva. Il primo volume include una prefazione scritta da Anno stesso, datata settembre 2000, che riflette sul percorso creativo e sulle difficoltà incontrate durante la realizzazione dell’opera.

Uno degli aspetti più intriganti del Groundwork è proprio la supervisione di Anno su ogni fase della produzione. Le sue scelte artistiche e narrative sono presenti in ogni schizzo e bozzetto, offrendo ai fan uno sguardo più profondo sulle dinamiche dietro le quinte. Non si tratta di un semplice compendio di disegni, ma di un’opera che riflette la complessità e l’evoluzione della visione di Anno nel corso del tempo. Evangelion, infatti, non è rimasto immutato: il regista ha ripreso in mano la sua creazione attraverso la serie di film Rebuild of Evangelion, cercando di ridefinire e completare la storia originale, frutto anche della sua lotta personale contro la depressione.

Per chi ha conosciuto Evangelion attraverso la famosa Anime Night di MTV nei primi anni 2000, questi volumi rappresentano un’occasione per rivivere quei momenti, ma con una consapevolezza maggiore del dietro le quinte. In quegli anni, l’opera fece il suo debutto in Italia, conquistando il grande pubblico. Tuttavia, la sua popolarità esplose nuovamente con il ritorno su Netflix, non senza controversie. Quando Netflix acquisì i diritti per la serie, fu necessario un nuovo doppiaggio, a causa della scadenza dei diritti sul doppiaggio originale italiano. La nuova versione, curata da Gualtiero Cannarsi, suscitò numerose polemiche per la sua fedeltà linguistica, che portò a dialoghi spesso poco comprensibili. Dopo mesi di critiche, la piattaforma decise di rimediare, rilasciando un doppiaggio alternativo che permise alla serie di riconquistare i fan più nostalgici.

Il Groundwork of Evangelion è un’opera pensata per veri collezionisti. Il prezzo, che si aggira intorno ai 95 euro per l’intero cofanetto, può sembrare elevato, ma è giustificato dalla qualità dei materiali e dall’importanza storica e artistica di questi volumi. Stampati su carta patinata, con copertine flessibili ma curate, i tre volumi offrono una dimensione di approfondimento unica, riservata a chi desidera possedere un pezzo di storia dell’animazione giapponese. La raccolta non è destinata al lettore occasionale, ma a coloro che vogliono immergersi completamente nell’universo di Evangelion e comprendere ogni dettaglio della sua realizzazione.

Evangelion continua a essere un’opera che, anche dopo quasi trent’anni, mantiene intatta la sua rilevanza culturale. Il suo impatto sul mondo dell’animazione e sul pubblico internazionale è innegabile, e il Groundwork of Evangelion ne rappresenta la testimonianza tangibile, offrendo ai fan l’opportunità di esplorare la profondità e la complessità di un capolavoro senza tempo.

Evangelion 3.0+1.01 al cinema

Dopo lo straordinario successo di Jujutsu Kaisen 0 – The Movie, che ha portato in sala oltre 100.000 spettatori sbaragliando il botteghino, la Stagione degli Anime al Cinema, distribuita da Nexo Digital e Dynit, dà appuntamento a settembre a tutti i suoi tantissimi fan. Il 12, 13, 14 settembre arriverà infatti nelle sale il quarto e ultimo capitolo della nuova versione cinematografica di Evangelion , che ha incassato, nei soli cinema giapponesi oltre 10 miliardi di yen, e conclude la tetralogia della “Rebuild of Evangelion”.

Iniziata nel 2007 con “Evangelion: 1.11 YOU ARE (NOT) ALONE.” e proseguita con “Evangelion: 2.22 YOU CAN (NOT) ADVANCE.” (2009) e “Evangelion: 3.33 YOU CAN (NOT) REDO.” (2012), Evangelion è una saga epica con incassi da capogiro e un regista leggendario, un vero fenomeno nel mondo degli anime. Evangelion appassiona milioni di fan in tutto il mondo, che seguono anno dopo anno col fiato sospeso la produzione eccezionale del geniale Hideaki Anno. Con questa tetralogia il visionario regista ha infatti conquistato un pubblico sempre più internazionale, già cultore della leggendaria serie televisiva “Neon Genesis Evangelion ”, che aveva letteralmente rivoluzionato gli anni Novanta.

Evangelion 3.0+1.01, proposta nelle sale col nuovo doppiaggio, ci racconta dell’organizzazione anti-Nerv Wille, guidata da Misato, che arriva nella città vecchia di Parigi, una città ormai rossa a causa della nucleizzazione. L’equipaggio della nave AAA Wunder atterra su un pilastro di contenimento e ha solo 720 secondi di tempo per ripristinare la città. L’Unità-08 di Mari si prepara a intercettare una colonia di Eva della Nerv. Nel frattempo, Shinji, Asuka e Rei (nome provvisorio) vagano per il Giappone.

Dopo Evangelion , il 14, 15 e 16 novembre sarà il turno di Sword Art Online – Progressive: Scherzo of Deep Night il secondo attesissimo capitolo cinematografico della serie “Sword Art Online – Progressive” che ha venduto oltre 26 milioni di copie in tutto il mondo e già portato nelle sale italiane oltre 55mila fan: un’occasione unica per i fan per celebrare al cinema il decimo anniversario dall’inizio della saga.

La Stagione degli Anime al Cinema è un progetto esclusivo di Nexo Digital distribuito in collaborazione con Dynit e col sostegno dei media partner MYmovies.it, Lucca Comics & Games e VVVVID.

Nadia e il mistero di Fuzzy

Vi siete mai chiesti cosa sia stato di Nadia e Jean tra la fine della serie “Il mistero della Pietra Azzurra” e il pacifico epilogo in cui mettono su una bella famiglia? La risposta giace nell’avventura cinematografica del 1991, Nadia e il Mistero di Fuzzy, diretto da Sho Aono.

La storia si dipana nel 1892, due anni dopo la sconfitta di Gargoyle (Argo). Jean è tornato a vivere nella sua amata Francia, mentre Nadia, desiderosa di indipendenza e realizzazione personale, si trasferisce a Londra per lavorare come apprendista giornalista. La quiete è presto interrotta da eventi straordinari: importanti figure politiche e militari scompaiono senza lasciare traccia, trasformandosi in polvere. Nadia scopre che dietro queste sparizioni si celano i Neo-Atlantidi, ancora determinati a conquistare il mondo. Il loro piano diabolico prevede la sostituzione dei leader mondiali con esseri umani artificiali, creati dal geniale ma tormentato Professor Whola. Questi cloni, tuttavia, sono instabili e tendono ad autodistruggersi, riducendosi in polvere.

Il Professor Whola, emarginato dalla comunità scientifica per le sue ricerche sulla clonazione, ha perso la moglie e la figlia Fuzzy in circostanze tragiche. Nel tentativo di riportare in vita Fuzzy, crea una copia artificiale, solo per rendersi conto che la nuova Fuzzy è una creatura imperfetta. Disilluso e amareggiato, Whola si allea con i Neo-Atlantidi, acconsentendo a utilizzare le sue conoscenze per i loro oscuri scopi. Nadia, Jean, Fuzzy e il trio composto da Grandis Granva, Sanson e Hanson si trovano così a dover affrontare una nuova minaccia globale. Dopo numerose avventure, riescono a distruggere la base Neo-Atlantide sull’isola Tango-Tango, fermando il piano di sostituire i potenti della Terra con esseri artificiali. Tuttavia, anche Fuzzy, essendo un clone instabile, si dissolve in polvere, ma non prima di aver esortato Nadia a mantenere sempre fiducia in Jean.

Con la missione compiuta, Nadia torna a Londra per terminare il suo tirocinio e scrivere la storia di Gargoyle e Fuzzy, affinché non venga mai dimenticata. Promette a Jean di tornare da lui appena avrà concluso la sua opera. Il film si chiude con un toccante primo piano della lapide di Fuzzy, ai piedi della quale sono posate le copie dei due libri che Nadia ha finalmente completato.

Questo film non è solo un’avventura mozzafiato, ma anche un viaggio emotivo attraverso le sfide della scienza, l’amore e la memoria. Nadia e il Mistero di Fuzzy ci ricorda che, anche nelle avversità più oscure, la speranza e la fiducia possono condurci alla luce.