Nel variegato universo delle commedie romantiche, tra cliché ormai logori e trame che sembrano riciclate da un algoritmo un po’ stanco, ogni tanto arriva una ventata d’aria fresca. Questa volta, la folata ha il volto inconfondibile di Natalie Portman e la penna audace di Lena Dunham. Good Sex è il titolo della nuova romcom prodotta da Netflix che promette di rimescolare le carte del genere e portare qualcosa di autentico, irriverente e profondamente umano sul nostro schermo. Ed è difficile non prestare attenzione quando nomi come Dunham, Portman, Meg Ryan e Rashida Jones compaiono nella stessa frase.
Ma facciamo un passo indietro.
Una rom-com fuori dagli schemi
Lena Dunham, figura cardine della cultura pop contemporanea e creatrice di quella piccola rivoluzione generazionale chiamata Girls, torna con un nuovo progetto cinematografico: Good Sex. Dopo aver firmato un accordo esclusivo con Netflix, l’autrice newyorkese è pronta a raccontarci una storia in equilibrio tra ironia, vulnerabilità e verità, che esplora l’intimità e il desiderio femminile con lo stile diretto e disarmante che la contraddistingue.
La trama ruota attorno ad Ally, una terapista di coppia di 40 anni interpretata da una Natalie Portman in stato di grazia. Dopo aver chiuso una lunga relazione fallimentare, Ally si ritrova – più per necessità che per voglia – a rientrare nel turbolento e spietato mondo degli appuntamenti a New York. Una città che corre veloce, fatta di app, matching, appuntamenti mordi e fuggi e relazioni che evaporano come nebbia al sole. Ma per Ally, tutto cambia quando incrocia due uomini: uno di 20 anni, l’altro di 50. Due esperienze di vita completamente diverse, due modi opposti di intendere l’amore, il sesso, la complicità.
E da qui parte il cuore del racconto: esiste davvero una formula per il “buon sesso”?
Un cast da sogno per un film che vuole osare
Se Portman è il fulcro emotivo del film, attorno a lei ruota un cast stellare che aggiunge spessore e aspettative al progetto. Rashida Jones, che molti ricordano per Parks and Recreation ma che ha dimostrato grande sensibilità anche in Black Mirror, interpreta una figura chiave nella vita di Ally, probabilmente una collega o amica confidente, come suggeriscono le prime indiscrezioni. Il ritorno di Meg Ryan, icona assoluta delle romcom anni ’90 (Harry ti presento Sally, C’è posta per te), è un colpo al cuore per ogni nostalgico del genere. A completare il quadro, troviamo Mark Ruffalo, attore poliedrico capace di spaziare tra supereroi e ruoli intimisti, e Tucker Pillsbury – noto nel mondo musicale come Role Model – qui al suo debutto sul grande schermo.
Il film è prodotto da MountainA, la casa di produzione fondata da Natalie Portman e Sophie Mas, insieme a Good Thing Going Productions di Lena Dunham e Michael Cohen. Tra i produttori esecutivi spiccano nomi come Tim Bevan, Michael Sledd e Michaela Celella, garanzia di un approccio curato e ambizioso al progetto.
Non solo romanticismo: una riflessione sul desiderio e sull’età
Quello che rende Good Sex particolarmente interessante, almeno sulla carta, è la sua intenzione di affrontare il sesso e l’amore con una prospettiva spesso trascurata dal mainstream: quella di una donna adulta, indipendente, complessa, che non cerca un happy ending fiabesco ma un senso, un’identità, un’autenticità.
Nel 2025, parlare di sesso – soprattutto in chiave femminile – resta ancora un gesto coraggioso. E farlo con umorismo, intelligenza e profondità è una sfida che solo poche creatrici sanno affrontare con successo. Lena Dunham è sicuramente tra queste. Il suo stile narrativo, che fonde autobiografismo, satira sociale e sguardo femminista, si preannuncia perfettamente in linea con i tempi che viviamo: confusi, incerti, ma anche affamati di storie vere.
Quando potremo vederlo?
La data di uscita ufficiale non è ancora stata annunciata, ma è molto probabile che Good Sex arrivi su Netflix tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Nel frattempo, la curiosità cresce e le aspettative si fanno sentire, anche grazie alla progressiva diffusione di immagini promozionali, teaser e dettagli di backstage che cominciano a trapelare online.
Una nuova voce per la rom-com moderna?
La commedia romantica è un genere che ha bisogno di reinventarsi. Dopo decenni di stereotipi e finali telefonati, serve qualcosa che parli davvero alle nuove generazioni – e anche a quelle precedenti, che hanno imparato a convivere con relazioni liquide, desideri mutevoli e identità in divenire. Good Sex potrebbe essere la risposta. Una rom-com che osa, che diverte ma anche destabilizza, che non si accontenta del lieto fine ma va a fondo, fino al cuore delle cose.
Dopo tutto, il “buon sesso” – come il buon cinema – è quello che ci fa sentire vivi.