“Napoli- New York” l’inedita graphic novel di Federico Fellini

Arancia Studio, atelier creativo italiano specializzato in fumetti e sviluppo di proprietà intellettuali, ha annunciato la sua più recente iniziativa: Napoli-New York, un graphic novel originale firmato dal celebre autore francese Jean-David Morvan, che prende ispirazione dal manoscritto omonimo del maestro del cinema Federico Fellini. Realizzato in collaborazione con Tullio Pinelli, noto e apprezzato sceneggiatore, tra gli altri, di Opium Den, rappresenta uno degli ultimi progetti ideati dal leggendario regista, sebbene il film non sia mai stato effettivamente prodotto.

Napoli-New York è una storia che trae ispirazione da eventi storici realmente accaduti nella Napoli del 1946, a seguito di uno dei 200 bombardamenti aerei che devastarono la città durante la Seconda Guerra Mondiale. Quando Celestina, una bambina messa a dura prova da un’esistenza complicata, vede la sua casa ridotta in rovina, decide di intraprendere un viaggio con Carmine, un vispo e ingegnoso scugnizzo. I due decidono di raggiungere New York, dove vive la sorella maggiore di Celestina, Agnese, insieme al marito americano. Il loro destino prende una svolta inaspettata quando incontrano Joseph Garofalo, un irascibile ufficiale di marina che scopre i due piccoli clandestini, un evento che trasformerà profondamente le loro giovani vite.

Alla penna, l’acclamato scrittore di fumetti francese Jean-David Morvan, le cui opere hanno venduto oltre tre milioni di copie a livello globale, che per l’occasione collaborerà con l’emergente artista italiano Ste Tirasso.

Jean-David Moran ha dichiarato:

Nel corso della mia carriera, ho dato vita a storie e universi, mi sono dedicato a biografie e adattamenti, ma mai mi era capitata l’occasione di trasformare in graphic novel una sceneggiatura pensata per il grande schermo, e tanto meno una che portasse la firma di un maestro come Felliniil racconto prende vita tra due città: New York, che conosco molto bene, e Napoli, che ancora devo scoprire ma che ho in programma di visitare per immergermi completamente nel suo spirito, in modo dare da riuscire a trasmettere tutte le sensazioni apprese nel tessuto della mia sceneggiatura.”

Il graphic novel sarà pubblicato internazionalmente nel 2024, mentre ulteriori informazioni sui partner editoriali saranno annunciate nel corso di quest’anno.

Non è tutto: l’acclamata casa di produzione romana Paco Cinematografica, celebre per aver prodotto la pellicola premio Oscar “La Migliore Offerta” di Giuseppe Tornatore – arricchita dalle musiche del premio Oscar Ennio Morricone –  e per l’attesissima serie “Dostoevskij” co-prodotta con Sky Studios e firmata dai Fratelli D’Innocenzo, è attualmente all’opera sulla produzione dell’adattamento cinematografico del soggetto di Fellini e Pinelli. L’opera sarà portata sul grande schermo da Gabriele Salvatores, regista già vincitore del premio Oscar, e vedrà la partecipazione del celebre attore italiano Pier Francesco Favino.

Colt 45. Cinque racconti noir di Antonio Canonico

Antonio Canonico presenta la sua nuova opera letteraria, intitolata “Colt 45. Cinque racconti noir” edita da Abrabooks. Racconti che narrano di personaggi “inadeguati”, che non riescono a trovare il proprio posto nel mondo e che continuano a fare scelte sbagliate, una dopo l’altra, fino a dover optare per una soluzione drastica. Qui il motivo del titolo: Colt 45, una pistola che come un filo rosso tende i destini dei protagonisti.

Tutte le storie sono ambientate principalmente a Napoli, nei luoghi e quartieri dove ha vissuto l’autore:

“Desideravo scrivere di qualcosa che conosco, cercando in tal modo di trasferire la più vera e suggestiva atmosfera”.

Un fattore che accomuna tutti i personaggi dei cinque racconti è rappresentato dal concetto più forte e pericoloso di “passione”. Passione che porta uomini e donne a compiere anche gesti folli pur di raggiungere una felicità che spesso si scopre essere effimera e per nulla soddisfacente. In alcuni racconti troviamo compagni d’amore in preda a gelosia e tormenti, in un altro leggiamo di scontri generazionali tra docente e alunno o ancora di “suicidi seriali” e giovani giornalisti di cronaca nera.

La storia del Rione Sanità a Napoli

Il Rione Sanità a Napoli venne utilizzato sin dall’epoca greco-romana come luogo di sepoltura, proprio perché al di fuori delle mura della città di Napoli. In questa zona sorsero ipogei ellenistici e catacombe paleocristiane, come quelle di San Gaudioso e San Gennaro, cosa che strinse sempre di più la forte relazione tra uomo e morte. Questa relazione si è tramandata per secoli anche grazie al Cimitero delle Fontanelle, ex cava di tufo che venne utilizzata per ospitare le vittime della peste del 1656. Il nome derivava, secondo il canonico Gennaro Aspreno Galante, dal fatto che questo fosse una zona salubre ed anche luogo di miracolose guarigioni, data la presenza di luoghi di antico culto paleocristiano. Proprio in questa zona, sorse uno dei più antichi ospedali di Napoli, l’ospedale San Gennaro dei Poveri.

Il Rione Sanità venne edificato nel XV secolo, situato tra amene campagne. Questa zona inizialmente era destinata ad accogliere importanti famiglie nobiliari e facoltosi borghesi della città. Ancora oggi ci rimangono le testimonianze di questi importanti e maestosi palazzi, come il Palazzo dello Spagnuolo e il Palazzo Sanfelice. Col passare degli anni, proprio il Rione divenne una delle zone più popolari e popolose di Napoli.

Prima di arrivare al Rione Sanità, si incontra il borgo dei Vergini, considerato idealmente la porta di ingresso alla Sanità. Il borgo dei Vergini è detto anche il borgo barocco per lo stile dominante delle sue architetture. Si tratta di un’animatissima zona della città, un tempo fuori dalle mura, costituita dalla via dei Vergini, sede di un florido mercato all’aperto. Il nome deriva da una fraternità religiosa greca, quella degli eunostidi, dedita alla temperanza e, soprattutto, alla castità.

Festival del Giallo Città di Napoli 2023: un’edizione da brivido!

Domenica 28 maggio 2023, si è conclusa la seconda edizione del Festival del Giallo Città di Napoli. Il festival, che si è con il processo al “ladro gentiluomo” più famoso di tutti i tempi, Arsenio Lupin, si è concluso con un doppio omicidio e con una vera indagine con la presenza della polizia scientifica. Un modo fantastico per “narrare” l’avvincente svolgimento di questo avvincente evento nato grazie al sostegno dei librai della libreria Iocisto e del presidente Maurizio de Giovanni: la seconda edizione del Festival della letteratura poliziesca, dove autrici e autori hanno incontrato un pubblico numerosissimo e partecipe, si è svolta presso il Grenoble, l’istituto culturale del Consolato Francese a Napoli trasformandolo in una vera e propria scena del crimine.

Il concetto di “narrare” è stato al centro dei quattro giorni del Festival del Giallo in cui oltre 60 scrittori da Maurizio de Giovanni, presidente del Festival, a Carlo Lucarelli, da Donato Carrisi al direttore di Gialli Mondadori Franco Forte, con tanti loro colleghi da tutta Italia e dall’estero hanno parlato delle loro idee e di come si scrive il giallo al folto pubblico del Grenoble.

Maurizio de Giovanni spiega:

E’ stato un lusinghiero successo dovuto sostanzialmente all’operazione fantastica dell’organizzatore Ciro Sabatino e dall’apporto fondamentale dei volontari della libreria “Iocisto” a cui va il nostro ringraziamento, insieme al grazie al Consolato Francese che ci ha concesso il Grenoble per fare una rassegna che per Napoli è importantissima e rara, una rassegna che abbia un livello nazionale assoluto e che raccoglie tanti appassionati. La seconda edizione vede la crescita e il grande pubblico napoletano, che quando è chiamato risponde con forza“.

Trentuno eventi che hanno coinvolti alcuni tra i migliori autori, italiani e stranieri e soprattutto ha coinvolto tante  presenze al femminile: Patrizia Rinaldi, Sara Bilotti, Cristina Cassar Scalia, Giuseppina Torregrossa sono solo alcuni nomi di scrittrici presenti al festival, dove si è anche parlato di come valorizzare le donne all’interno del circuito dei libri gialli e della letteratura legata al poliziesco. Il Festival del Giallo alla seconda edizione è diventato dunque anche un appuntamento per il confronto tra gli scrittori come spiega lo stesso Ciro Sabatino:

Abbiamo vissuto quattro giorni bellissimi vedendo gli autori aprirsi al dialogo con i tanti appassionati del giallo ma anche scambiarsi tra di loro idee, strade da prendere, difficoltà e nuove prospettive di un settore che è in grande crescita in Italia. Il Consolato francese ci ha aperto le porte e la console è stata spesso ad ascoltare i nostri incontri, scoprendo il giallo italiano e unendolo a quello transalpino. Dopo la prima edizione cercavamo la conferma e la crescita e l’abbiamo avuta. Ora siamo pronti a nuove sfide, dai tour per i turisti nei luoghi misteriosi di Napoli alla prossima edizione del Festival nel 2024“.

E l’amore per la letteratura continua ogni giorno anche a Iocisto la libreria del partenopei che ha allestito e fatto funzionare il Festival, come spiega la presidente Claudia Migliore:

C’è stato un grande impegno di Iocisto nel Festival in cui abbiamo messo a disposizione oltre 30 persone volontarie nello staff impegnato in tutti ruoli, dall’accoglienza degli autori al presidio degli eventi alla biglietteria, tutto sempre con grande cura, passione e attenzione. Molti autori erano già venuti in libreria negli anni ma averli tutti cin noi e con il pubblico in un unico luogo è stato veramente bellissimo e ha portato una grande partecipazione anche all’evento di chiusura con la premiazione del premio Mistery dei lettori di Iocisto”.

La giuria del prestigioso Premio Mysstery ha decretato la vittoria di “Requiem sull’ottava nota” di Giovanni Taranto (Avagliano editore) con queste motivazioni:

Una storia investigativa ambientata alle falde del Vesuvio negli anni Novanta, in cui le vicende sono raccontate con sapiente mano narrativa, in un’alternanza di lingua e parlate dialettali che contribuiscono a rendere lo stile variegato e sapido. Oltre al plot poliziesco, ci sono poi frequenti digressioni che rendono particolarmente interessante e finanche istruttivo questo romanzo di Giovanni Taranto”.

Il Premio Mysstery, giunto alla sua seconda edizione, è organizzato dalla libreria IociSto in collaborazione con Gialli.it con la collaborazione della Scuola italiana di Comix e l’istituto Cervantes di Napoli. La trama di “Requiem sull’ottava nota” di Giovanni Taranto è ambientata negli anni ’90. Camorra, mafia, estorsioni, droga e microcriminalità sono gli avversari quotidiani di Giulio Mariani, “’O Capitano”, un romano al comando di una compagnia dei Carabinieri nel Vesuviano. I clan vengono passati ai raggi X dalla narrazione, e si affronta anche il terribile problema del reclutamento dei minorenni da parte delle mafie, fra codici segreti, soffiate e personaggi inquietanti. Sullo sfondo, la vita di caserma, le tradizioni pasquali, il folclore e la filosofia del Vesuviano.

Chi avrà fatto la pipì a Piazza del Plebiscito a Napoli?

I re che si sono succeduti sul trono di Napoli secolo dopo secolo, blasone dopo blasone, sono i protagonisti di un increscioso episodio registratosi tanto tem po fa all’ingresso di Palazzo Reale. I napoletani e non solo, passano un’infinità di volte davanti aPalazzo Reale, e quasi mai si soffermano a guardare le otto statue che raffigurano i capostipiti delle dinastie dei sovrani del Regno di Napoli.

In realtà quelle statue non ci sono sempre state. Furono apposte in seguito al 1888, dopo l’apertura delle nicchie, per ragioni di sicurezza del palazzo, da Umberto I di Savoia. Quindi un po’ anche per riempire quei vuoti, si decise di collocare le statue in ordine cronologico rispetto alla dinastia. Si comincia con Ruggiero il Normanno per finire con Vittorio Emanuele II, la più grande in altezza, ma anche la più discussa, perché aggiunta per ultima dallo stesso sovrano che non fu mai re di Napoli, ma d’Italia.

Evidente anche la volontà da parte dei Savoia di occultare la dinastia dei Borbone.

Infatti la statua di Carlo di Borbone venne incisa solo col nome di Carlo III, lasciando alludere ad una dinastia spagnola. Le statue però negli anni hanno assunto un altro e più “goliardico” significato per i napoletani, che non spiegandosi effettivamente la posizione e le diverse movenze assunte dalle statue (in realtà per ragioni scultoree) hanno dato origine ad una storiella, una discussione cominciata nel 1800 e alla quale ancora non si è riusciti a venire a capo.

Si dice che, Carlo V D’Asburgo indicando una pozza d’acqua a terra esclamò: “Chi ha fatto pipì per terra?” – Carlo III risponde: “Io non ne so niente”, mentre Gioacchino Murat ribatte: “Sono stato io e allora?” A questo punto interviene Vittorio Emanuele II che drasticamente, sguainando la spada esclama: “Ora te lo taglio!”

A guardarle troppo da vicino in effetti non rende bene l’idea, bisogna spostarsi un po’ verso il centro della piazza, stando attenti a non essere travolti dagli “scugnizzi” che giocano a pallone. Come una striscia a fumetti la storiella si mostrerà davanti ai vostri occhi e vi ritroverete ad essere giudici del processo senza fine.

di Annarita Sanna

Napoli calibro 35 mm. Dal cinema delle origini a Gomorra

“Napoli calibro 35 mm. Dal cinema delle origini a Gomorra”, il volume curato da Paolo Spagnuolo e Paolo Speranza – edito da Milieu Edizioni, è un viaggio in un secolo di film sulla Napoli criminale, attraverso i racconti dei protagonisti e immagini inedite.

Il sole, il mare e l’odore della polvere da sparo. La città di Napoli nell’immaginario collettivo sorride, piange e spara. Un fascino che atterrisce, tanto che il volto contraddittorio della metropoli campana si riflette anche sul grande schermo, ispirando storie drammatiche e avvincenti. Proprio da questo nasce Napoli calibro 35 mm, dal cinema muto a Gomorra a cura di Paolo Spagnuolo e Paolo Speranza e con la prefazione di Steve Della Casa (Hollywood Party – Radio Rai3, direttore del Torino Film Festival), edito da Milieu Edizioni e disponibile dal 13 dicembre. Il volume rappresenta un percorso organico e articolato su un secolo di film ispirati alla Napoli criminale, una pagina del nostro cinema che ancora oggi unisce intrattenimento e cultura.

Da Processo alla città (1952, Luigi Zampa) a Il camorrista (1986, Giuseppe Tornatore), da Operazione San Gennaro (1966, Dino Risi) a Ammore e malavita (2017, Manetti Bros), passando per La sfida (1958, Francesco Rosi), Napoli violenta (1976, Umberto Lenzi) e molti altri titoli si anatomizza la storia di un intero filone cinematografico e della città che lo ha generato. Giornalisti, docenti universitari, storici di cinema, ricostruiscono questo percorso attraverso saggi, nuove ricerche e interviste inedite ad alcuni dei protagonisti come Manetti Bros, Michele Massimo Tarantini, Maurizio Braucci, Agostino Ferrente, Toni D’Angelo. Completano il quadro le numerose e rare immagini (brochure, cineromanzi, articoli d’epoca, press-book di lavorazione, manifesti) dei film chiave. Napoli calibro 35 si candida come testo fondamentale per gli appassionati di storia del cinema, non solo di genere, e al tempo stesso per i cultori dell’immaginario crime nostrano.

 

Paolo Spagnuolo (Avellino, 1975), giornalista, saggista, studioso di cinema è redattore per “Quaderni di CinemaSud”. Laureato in Giurisprudenza, organizza, da oltre venticinque anni, rassegne cinematografiche e altri eventi culturali. Sul cinema di genere ha scritto: Napoli violenta. Un classico del cinema poliziesco e, per Milieu Edizioni, Milano odia: la polizia non può sparare. Storia di un cult nell’Italia degli anni Settanta.

 

Paolo Speranza, (Avellino, 1962) Giornalista, docente di lingua e letteratura italiana è iscritto all’AIRSC e al SNCCI. Dirige “Cinemasud” e la collana editoriale “Quaderni di Cinemasud”, collabora a “Cinecritica”, “la Repubblica” e a riviste nazionali ed europee. Ha scritto e curato volumi, mostre e convegni di cultura cinematografica, storia contemporanea, letteratura meridionalista, narrativa di viaggio. Fra le sue pubblicazioni più recenti: per le edizioni Gremese Dante e il cinema e Riso amaro, per CinemaSud La canzone dell’amore e l’antologia Chaplin in Italia, curata con Orio Caldiron.

 

Paolo Barbieri – Dei al Mann di Napoli

Lunedì 12 dicembre Paolo Barbieri presenta presso il Museo Archeologico di Napoli il suo calendario 2023, intitolato “Dei”, e la mostra in cui sono esposte le riproduzioni in grande formato delle illustrazioni contenute in “Favole degli dei“.

 pochi giorni dall’uscita del suo nuovo libro, Fiabe immortaliPaolo Barbieri inaugura a Napoli una mostra dedicata alle sue illustrazioni realizzate per il volume Favole degli dei.

Lunedì 12 dicembre alle ore 18:00, l’Auditorium del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (p.za Museo 19) ospita il vernissage a ingresso libero di “Paolo Barbieri – Dei“, la mostra che propone delle riproduzioni in grande formato tratte da Favole degli dei e che sarà visitabile presso i locali del MANN fino a gennaio 2023.

Nella stessa occasione viene presentato anche il calendario 2023 di Paolo Barbieri, la cui copertina è ispirata a Eros con Delfino, una delle sculture presenti nella collezione del museo, risalente al II secolo d.C.

L’evento è realizzato grazie alla collaborazione tra Scuola Italiana di Comix, Museo Archeologico Nazionale di Napoli e Sergio Bonelli Editore.

Per ulteriori informazioni potete visitare il sito ufficiale del MANN.

Fiabe immortali. Illustrazioni di Paolo Barbieri. Dal 9 dicembre in libreria, fumetteria e  sito ufficiale.

Favole degli dei, testi, disegni e copertina di Paolo Barbieri. Disponibile in libreria, fumetteria e sito ufficiale.

L’Inferno di Dante illustrato da Paolo Barbieri. Disponibile in libreria, fumetteria e  sito ufficiale.

Comic(On)Off invade Napoli anche nel 2022

Dal Goethe-Institut al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dall’Institut Français all’Instituto Cervantes e in molti altri luoghi della città, torna dopo due anni a Napoli Comic(On)Off: le mostre, gli eventi, gli incontri che si svolgono all’esterno della sede della Mostra d’Oltremare e che invadono tanti spazi cittadini, confermando la stretta collaborazione di Comicon con altri luoghi di cultura della città, pronti ad accogliere la grande onda della “cultura pop”.

Claudio Claudio Curcio, direttore generale di Comicon ha dichiarato:

«Finalmente, invadiamo nuovamente la città portando ai napoletani e ai turisti l’arte del fumetto, in stretta collaborazione con il Museo Archeologico, l’Archivio di Stato e gli istituti culturali di Francia, Germania e Spagna a Napoli, con quell’aria internazionale che si respirerà anche in Mostra d’Oltremare nei giorni di Comicon».

  • Si parte subito dall’Institut Français di Napoli, al Grenoble, dal 28 marzo al 30 aprile, con la mostra Futuri vuoti – La distopia di Léa Murawiec, dedicata all’opera di debutto di Léa Murawiec, Le Grand Vide, che arriva a Napoli subito dopo aver vinto il Premio del pubblico al Festival di Angoulême. Il volume racconta una società del futuro in cui la fama è questione di vita o di morte. Una visione fantascientifica pungente e immaginifica, che segna uno degli esordi più interessanti del fumetto francese. Nel giorno inaugurale Léa Murawiec incontra il pubblico alle ore 18 e, nell’occasione, premia i vincitori del concorso “Une BD qui (d)étonne!”, nell’ambito dell’operazione del Ministero della cultura francese “Dis-moi dix mots”.
  • Unisce Napoli all’arte fumettistica giapponese la mostra Manga Heroes – Gli eroi e i miti alle pendici del vulcano in programma al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dal 21 aprile al 19 settembre, che porta tra gli antichi miti un vasto percorso espositivo dedicato all’arte dei Manga, ai suoi eroi e alla sua evoluzione dagli anni ’50 ad oggi, composto da una ricca selezione di tavole, oggetti, giocattoli e riproduzioni con la quale il visitatore potrà interagire per immergersi nella cultura giapponese. Il il direttore del MANN Paolo Giulierini anticipa:

«Che i fumetti siano arte, raffinata e popolare il MANN lo testimonia da alcuni anni portando nelle sue sale autori come Pratt, Liberatore, Moebius, grazie alla collaudata collaborazione con Comicon, arricchita oggi da un’altra tappa preziosa, dedicata al mondo dei Manga. Un evento che si collega non casualmente al dialogo intenso del museo con il Giappone moderno, paese che attualmente ospita una epocale esposizione itinerante dei nostri tesori e al quale ci accomuna la “cultura dei vulcani”. La mostra sui Manga fa parte del progetto universitario Obvia».

  • Ma alcune mostre sono già partite. Come Anna Piccolagrande e altri equivoci – I fumetti di Mia Oberländer, ospitata dal 28 febbraio al 30 giugno al Goethe-Institut di Napoli,che promuove il talento della giovane autrice, nata nel 1995 e che nel 2021 è stata premiata dalla Fondazione Berthold Leibinger.
  • Anche l’Ordine dei Giornalisti della Campania è, come consuetudine, nel circuito COMIC(ON)OFF, ospitando da oggi la mostra Tressette col Topo – La città di Napoli attraverso gli occhi di Blasco Pisapia, con le immagini dell’autore Disney ambientate nella città partenopea.
  • All’Instituto Cervantes, dal 21 Aprile al 31 maggio, va in mostra Universo! – La fantascienza di Albert Monteys, un’esposizione dedicata alla celebrata antologia di fumetti fantascientifici dell’autore spagnolo, popolata da robot troppo coscienziosi, esploratori intergalattici insoddisfatti del lavoro, o da innamorati invischiati in complicate distorsioni spazio-temporali. Monteys terrà una visita guidata aperta al pubblico il giorno dell’inaugurazione.
  • Dal 2 al 31 maggio, all’Archivio di Stato di Napoli, ci sarà invece la mostra Quelli che a Livorno – Cronaca di una scissione, basata sul graphic novel che racconta lo storico Congresso del Partito Socialista del 1921, con uno speciale focus sulla figura di Amadeo Bordiga, attraverso una selezione di documenti custoditi dall’Archivio e mai esposti al pubblico in precedenza. Gli autori Silvano Mezzavilla e Luca Salvagno incontreranno il pubblico all’inaugurazione.
  • A Torre del Greco, dal 31 marzo al 9 maggio, il Multisala Corallo ospita Sensuability – Reload III, selezione delle opere dedicate al rapporto fra pubblicità, sessualità e disabilità, organizzata dall’associazione “Nessunotocchimario” e che precedentemente è stata ospitata alla Casa del Cinema di Roma.
  • Il 2 Aprile, presso “Il fuori Orario”, appuntamento col mondo dei graffiti No color sketch – Live, una serata con mostra di tavole originali, writing live e tanto altro.
  • Dall’8 al 17 aprile, all’ex Asilo Filangieri di Napoli, va in scena Macondo – tre anni di solitudine… a fumetti, dove le autrici e gli autori del collettivo Macondo festeggiano i loro primi tre anni di vita editoriale.
  • Il 22 aprile alle ore 22, al Mamamu di Napoli, si terrà la mostra-evento Gabonzo Robot Night feat. Dr. Pira + guests, dedicata al nuovissimo libro dell’autore piemontese, tra i protagonisti del nuovo fumetto umoristico italiano, e già vincitore del Premio Micheluzzi al Miglior Fumetto a COMICON 2019.
  • Il 29 Aprile alle 17.30 alla libreria Il Mattoncino sarà invece presentato il graphic novel Per sempreuna storia che svela con delicatezza la magia del primo amore,con gli autori, Assia Petricelli e Sergio Riccardi, che incontreranno i lettori.
  • Nel programma culturale di Procida Capitale Italiana della Cultura, Dal 1 al 5 maggio, avrà luogo Pitoon – I Pitoti in cartoon, la mostra dedicata alle pitture rupestri della Val Camonica, che ospiterà vignette frutto dei laboratori artistici della Valle, tenuti tra gli altri da Sergio Staino e Laura Scarpa. L’esposizione sarà ospitata dalla suggestiva Chiesa di Santa Margherita.
  • A chiudere la kermessedal 6 maggio al 15 giugno, allo Slash+ di Napoli, sarà in mostra il vincitore dell’edizione 2021 del Premio Spaccanapoli, il riconoscimento dedicato alle eccellenze partenopee nel fumetto, che sarà conferito durante Comicon.

Comic(On)Off è, con il festival Comicon, sostenuto dalla Regione Campania e patrocinato dal Comune di Napoli. Si ringraziano tutti gli istituti di Cultura, gli sponsor e i partner che hanno reso possibile il programma OFF 2022.

MannHero: a maggio gli eroi di Star Wars invadono il museo

Si tratta di una rivisitazione piuttosto inusuale, la scelta di accostare antiche opere d’arte con un soggetto di fantascienza quale Star Wars. Alcuni amanti dell’arte potrebbero storcere il naso, visto l’uso a cui quest’ultima è stata recentemente relegata: musei palestra, etc.

In questo caso, però, non si tratta di deturpare o snaturare il patrimonio artistico, ma di reinterpretarlo coniugando due concetti, in fondo il cinema è pur sempre definito settima arte.

Il Museo Archeologico di Napoli si prepara per accogliere, grazie alla cura di Ciro Sapone, dal 4 maggio, data iconica per gli amanti di Star Wars, perché è appunto lo “Star Wars Day”, una mostra ad hoc dal nome “MannHero”. Alle sapienti mani di Sapone, che ha lavorato con George Lucas durante le riprese di Episodio 1 e 2 alla Reggia di Caserta,  si affianca la direzione artistica dell’archeologo Mario Grimaldi. L’iniziativa al Mann, fortemente voluta dal direttore Paolo Giulierini, rientra nelle numerose iniziative in programma nei prossimi mesi.

Troveremo quindi la statua di Atlante nel Salone della Meridiana che sorregge la “morte nera”, l’Ercole Farnese che affiancato dalla maschera di Darth Vader che funge da elemento scenografico e il Naoforo in bronzo della Sezione egiziana porta al collo un’immagine di Han Solo ibernato nella grafite. Ma non finisce qui, numerosi pezzi originali, proiezioni e un’apposita app (realizzata da Italian Zoetrope), per raccontare e confrontare gli eroi del “fantasy” moderno con quelli di ieri.

Il parallelismo si innesterebbe sul mito degli Skywalker nato dalla penna di Lucas, che sarebbe ispirato alle epopee classiche, “MannHero” vede come fulcro dell’allestimento la dimostrazione che gli eroi di qualsiasi era, prima di essere tali, sono innanzitutto uomini. Ecco quindi Anakin, Luke, Leia e Rey (il cui tema musicale di John Williams verrà riprodotto nel corso dell’exhibit partenopeo) trasformarsi in sculture, affreschi e mosaici, che attraverso le sale, condurranno a esplorare una “galassia lontana lontana”.

Costumeplay 2015

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Dopo un’anno torna il CostumePlay di Napoli. L’organizzazione è lieta di invitarci alla terza edizione dell’unica fiera nel cuore di Napoli dedicata esclusivamente ai Cosplay: il tema di quest’anno è Disney. Tante le attività a tema proposte dal  piacevole punto ristoro per tutti gli ospiti dell’evento,accolti con simpatia e professionalità dalle nostre Maid (Maid Cafè) al Make up Contest in cui tutti gli aspiranti truccatori potranno cimentarsi in una accesa gara di trucco e body painting,con un grande premio finale, dall’area dedicata a Harry Potter, dove tutti gli appassionati della celebre saga potranno trascorrere un intera giornata tr magie e pozioni, allo spazio “ninja” dedicato a Naruto a quello dedicato al mitico Doctor Who fino alla mostra dove sono esposti i costumi dei Cosplayers più in voga del momento

La novità di quest’anno è la “K-pop Crew battle Festival”: per la prima volta,in collaborazione con l’associazione Coreanapoli,una grande gara di crew,tanti i gruppi iscritti che si cimenteranno a passi di danza e musica k-pop.

A concludere, Il Costumeplay invita tutti coloro che vorranno vestire i panni del loro eroe preferito, ma non solo nel Cosplay Contest. Sarà possibile partecipare ad un Contest che mette in palio dei fantastici premi che verranno assegnati da una giuria composta da esperti del settore cosplay e da cosplayers. Primo Premio: Viaggio e alloggio per 3 giorni per Lucca Comics & Games 2015; Secondo premio: Abbonamento al Napoli comicon 2016 con Book fotografico … E numerosi premi e gadget a tema Disney

La Fiera mette inoltre a disposizione numerosi stand che potrebbero colpire l’interesse anche di coloro che non desiderano sfoggiare dei particolari abiti/travestimenti. Infine, l’ospite speciale della giornata ,nonché presentatrice sarà Gabriella Orefice,in arte “MOGU COSPLAY” una delle più famose cosplayer italiane e “sorellina” di Satyrnet.

https://www.facebook.com/costumeplaynapoli

Quando: sabato, 12 settembre 2015
Orario: 10.00 alle 20.00
Dove: Palazzo Venezia Napoli
Indirizzo: Via Benedetto Croce 19, 80135 Napoli
Prezzo biglietto / ingresso: 5 euro

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