Perché la destra Italiana si riferisce a Tolkien?

J.R.R. Tolkien è uno degli scrittori più amati e letti del Novecento, autore della celebre saga de Il Signore degli Anelli, ambientata nella fantastica Terra di Mezzo, popolata da hobbit, elfi, nani, orchi e altre creature magiche. La sua opera, che mescola mitologia, storia, linguistica e filosofia, ha ispirato generazioni di lettori, ma anche di cineasti, musicisti, artisti e politici. In particolare, in Italia, Tolkien ha avuto una forte influenza sulla cultura di destra, che ne ha fatto il suo scrittore preferito, al punto da appropriarsi dei suoi simboli e dei suoi messaggi. Ma perché questa passione? E cosa c’entra Tolkien con la destra italiana?

Le origini di un legame

Il legame tra Tolkien e la destra italiana ha le sue origini negli anni Settanta, quando la trilogia de Il Signore degli Anelli fu tradotta per la prima volta in italiano dall’editore Rusconi, con l’introduzione di Elemire Zolla, un filosofo e saggista vicino alla corrente della Nuova Destra. Zolla interpretò l’opera di Tolkien come una difesa dei valori tradizionali, della gerarchia, dell’ordine, della fedeltà, della purezza, della bellezza, della spiritualità e della natura, minacciati dal progresso tecnologico, dal materialismo, dal relativismo, dalla corruzione e dalla degenerazione. Zolla vide in Tolkien un autore reazionario, conservatore, aristocratico, anti-moderno e anti-democratico, che esprimeva una visione del mondo fondata sul mito, sull’eroismo, sul sacro e sul destino. Zolla, inoltre, collegò la saga tolkeniana alla storia italiana, identificando nella Contea, la pacifica e rurale terra degli hobbit, una metafora dell’Italia pre-unitaria, caratterizzata da una ricca varietà di culture, lingue e tradizioni locali, e in Sauron, il malvagio signore oscuro che vuole conquistare la Terra di Mezzo con il suo esercito di orchi, una rappresentazione del Risorgimento, del centralismo, del capitalismo, del comunismo e dell’americanismo, che avrebbero distrutto l’identità e la diversità del paese. Zolla, infine, elogiò la figura di Aragorn, l’erede al trono di Gondor, come il simbolo del sovrano legittimo, capace di restaurare l’ordine e la giustizia, e di Frodo, il piccolo hobbit incaricato di distruggere l’Anello del Potere, come il modello del fedele servitore, disposto a sacrificarsi per una causa superiore.

L’introduzione di Zolla ebbe un grande impatto sui lettori italiani, soprattutto su quelli di destra, che si riconobbero nei valori e nei personaggi descritti da Tolkien, e che ne fecero una fonte di ispirazione per la loro visione politica e culturale. In particolare, i giovani militanti del Movimento Sociale Italiano (MSI), il partito erede del fascismo, si appassionarono alla saga tolkeniana, e ne adottarono i simboli e i nomi nelle loro manifestazioni, nelle loro canzoni, nelle loro fanzine e nei loro raduni. Tra questi, i più famosi furono i Campi Hobbit, organizzati tra il 1977 e il 1984 da alcuni esponenti della destra radicale, tra cui Giorgio Freda, Franco Freda e Pino Rauti, che si svolgevano in luoghi isolati e suggestivi, come le montagne, i boschi o le spiagge, e che avevano lo scopo di formare una nuova generazione di militanti, basata sui principi di lealtà, coraggio, disciplina, onore e fede. I partecipanti ai Campi Hobbit si vestivano con abiti medievali, si esercitavano con le armi, si cimentavano in prove di sopravvivenza, ascoltavano lezioni di storia, filosofia e politica, e si divertivano a recitare le scene de Il Signore degli Anelli, identificandosi con i personaggi della saga. Tra i frequentatori dei Campi Hobbit, ci fu anche una giovane Giorgia Meloni, che all’epoca era una militante del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del MSI, e che si faceva chiamare Khy-ri, un nome tratto dal Silmarillion, il libro in cui Tolkien racconta le origini della Terra di Mezzo.

Le ragioni di una passione

Questi temi, che sono presenti in modo più o meno esplicito nell’opera di Tolkien, hanno colpito la sensibilità e la fantasia dei lettori di destra, che vi hanno trovato una fonte di ispirazione e di identificazione. Tuttavia, bisogna anche dire che la lettura di destra di Tolkien non è l’unica possibile, né la più fedele alle intenzioni dell’autore. Infatti, l’opera di Tolkien contiene anche altri elementi che possono attrarre e affascinare i lettori di sinistra, o di altre tendenze politiche e culturali. Tra questi, possiamo citare:

  • Il tema della critica al potere, alla violenza, alla guerra, alla distruzione, alla corruzione, alla manipolazione, che richiama una visione pacifista e umanista, in cui si denuncia il male e si difende il bene, in tutte le sue forme e manifestazioni.
  • Il tema della solidarietà, dell’amicizia, della collaborazione, della diversità, della tolleranza, che richiama una visione pluralista e democratica, in cui si riconosce il valore di ogni individuo e di ogni popolo, e si cerca di costruire una società armoniosa e giusta.
  • Il tema della libertà, della scelta, della responsabilità, della speranza, che richiama una visione ottimista e progressista, in cui si crede nella possibilità di cambiare il mondo, di migliorare se stessi e gli altri, di superare le difficoltà e le tentazioni.
  • Il tema della fantasia, della creatività, dell’arte, della poesia, che richiama una visione estetica e romantica, in cui si apprezza la bellezza, la meraviglia, l’emozione, la magia, la musica, la letteratura.
  • Il tema della fede, della spiritualità, della trascendenza, che richiama una visione religiosa e mistica, in cui si riconosce la presenza di un Dio, di una Provvidenza, di una Grazia, di una Luce, che guidano e sostengono la vita.

Quindi, possiamo concludere che l’opera di Tolkien non è né di destra né di sinistra, ma è semplicemente universale, capace di parlare a tutti i cuori e a tutte le menti, e di offrire una visione del mondo ricca, profonda, complessa e affascinante.

La visione politica di Tolkien

Tolkien era uno scrittore che non amava molto la politica, e che non voleva che la sua opera fosse interpretata in chiave allegorica o ideologica. Tolkien, infatti, era un cattolico convinto, un conservatore moderato, un sostenitore della monarchia costituzionale, un oppositore del totalitarismo, un critico del capitalismo e del comunismo, un amante della natura e della tradizione. Tolkien, inoltre, era un professore di linguistica e di letteratura, un esperto di mitologia e di storia, un creatore di mondi e di lingue, un poeta e un narratore. Tolkien, infine, era un uomo che aveva vissuto la prima guerra mondiale, la seconda guerra mondiale, la guerra fredda, e che aveva assistito ai grandi cambiamenti sociali e culturali del Novecento.

Tutti questi aspetti della sua personalità e della sua esperienza si riflettono nella sua opera, che è ricca di sfumature, di contrasti, di ambiguità, di simboli, di messaggi. La sua opera, quindi, non è facilmente riducibile a una lettura politica univoca, né corrisponde esattamente a nessuna delle correnti politiche esistenti. La sua opera, piuttosto, è aperta a molteplici interpretazioni, a seconda del punto di vista, degli interessi, delle sensibilità dei lettori. La sua opera, infine, è universale, capace di parlare a tutti i cuori e a tutte le menti, e di offrire una visione del mondo ricca, profonda, complessa e affascinante.

 

L’Hotel degli Hobbit: l’esperienza da sogno nel cuore del Messico

Avete mai sognato di vivere nella magica Terra di Mezzo, circondati da spettacolari paesaggi e immersi nella natura? Bene, adesso potete rendere questo sogno realtà grazie all’incredibile Hotel Tapasoli, situato a Xilitla, in Messico. Questo straordinario hotel, costruito dal brillante imprenditore messicano Alberto Muñoz González, offre ai visitatori una vera e propria esperienza da hobbit, con camere che sono autentiche riproduzioni delle caratteristiche case dei personaggi creati da J.R.R. Tolkien.

Immerso nella splendida città surrealista di Xilitla, famosa per i suoi meravigliosi paesaggi tropicali e le architetture mozzafiato, l’Hotel Tapasoli è composto da sei tane sotterranee che possono ospitare due o quattro persone. Ogni camera è stata costruita utilizzando solo materiali naturali e seguendo un approccio eco-friendly per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente circostante. Con uno sguardo attento alla sostenibilità delle risorse naturali, Muñoz González ha creato un’attrazione che non solo attrae turisti da tutto il Messico, ma anche visitatori internazionali.

Ma l’Hotel Tapasoli non è solo un luogo da sogno per gli amanti di Tolkien.

Questo progetto ha avuto un impatto significativo sulla comunità locale, contribuendo allo sviluppo dell’artigianato di Xilitla e aprendo nuove opportunità economiche per la zona. Grazie al successo dell’hotel, i prodotti regionali sono diventati famosi e hanno portato benefici tangibili all’economia locale.

Naturalmente, vivere l’esperienza di una notte in una di queste case hobbit ha un prezzo elevato, che ammonta a 2.600 dollari per quattro persone. Tuttavia, coloro che decidono di investire in questa esperienza unica non resteranno delusi. L’incantevole atmosfera dell’hotel e il paesaggio mozzafiato della Huasteca messicana trasporteranno i visitatori in un mondo magico, così come descritto nei libri di Tolkien.

Quindi, se amate Tolkien, le suggestive case hobbit e l’ecologia, non potete perdervi l’Hotel Tapasoli a Xilitla, in Messico. Questo posto straordinario vi offrirà l’opportunità di immergervi nella natura, vivere in un vero e proprio sogno e di entrare in contatto con la magia delle opere di Tolkien. Cosa state aspettando? Preparatevi a vivere un’esperienza da libro, che difficilmente dimenticherete!

A Roma, l’attesissima mostra “Tolkien. Uomo-Professore-Autore”

Per celebrare il cinquantesimo anniversario della scomparsa di John Ronald Reuel Tolkien, lo scrittore e filologo inglese che ha creato il mondo fantastico della Terra di Mezzo, il 16 novembre 2023 arriva alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma la grande mostra dedicata a John Ronald Reuel Tolkien, creatore della celebre epopea della Terra di Mezzo che ha plasmato una nuova mitologia per il mondo contemporaneo e lo ha reso uno degli autori più letti del pianeta. La mostra, intitolata “J.R.R. Tolkien 1973-2023 Uomo-Professore-Autore” è curata da Alessandro Nicosia e Oronzo Cilli, due esperti e appassionati di Tolkien, che hanno raccolto oltre 150 opere tra foto, documenti, filmati, lettere, ricostruzioni virtuali e gli splendidi abiti realizzati dalla cosmaker Veronica Veerena Stima, curatrice e Costumista presso Middle-Earth Costume Exhibit – Private Collection. Tra le opere esposte ci saranno anche le prime edizioni de Il Signore degli Anelli, la trilogia che ha reso famoso Tolkien in tutto il mondo e che ha ispirato numerosi adattamenti cinematografici e televisivi.

Cultura, l’8 novembre al MiC presentazione della mostra "TOLKIEN. Uomo, Professore, Autore"

La mostra si propone di raccontare la figura di Tolkien non solo come autore di romanzi fantasy, ma anche come uomo, professore, linguista, illustratore e ambientalista. Attraverso una parte scientifica e una parte multimediale, i visitatori potranno conoscere meglio la biografia di Tolkien, le sue fonti di ispirazione, le sue lingue inventate, le sue mappe e le sue illustrazioni. L’immersione nell’universo da lui creato si realizza mediante un articolato percorso tra manoscritti autografi, lettere, memorabilia, fotografie e opere d’arte ispirati alle visioni letterarie di un autore unico e poliedrico.

Alessandro Nicosia, intervistato da Artribune, ha spiegato che questa è la prima mostra in Italia dedicata a Tolkien e che vuole essere un omaggio al suo genio creativo e alla sua eredità culturale. Ha aggiunto che la mostra sarà anche un’occasione per avvicinare il pubblico italiano alle opere di Tolkien, che sono ancora poco conosciute e apprezzate nel nostro paese.

Ideata e promossa dal Ministero della cultura con la collaborazione dell’Università di Oxford, è la prima mostra per dimensioni mai realizzata in Italia sullo scrittore. Rispetto alle grandi retrospettive allestite a Oxford (2018), Parigi (2020) e Milwaukee (2022), che hanno esaltato particolari aspetti delle opere letterarie, quella di Roma pone al centro l’uomo, analizzando l’influenza che il suo lavoro ha avuto sul mondo dell’arte, della musica e dei fumetti.

Spazio anche agli adattamenti cinematografici vecchi e nuovi, dal film d’animazione di Ralph Bakshi alla trilogia delIl Signore degli Anelli del regista Peter Jackson, capace di rappresentare sul grande schermo una delle saghe più ambiziose e popolari della letteratura mondiale conquistando 17 premi Oscar.

La Capitale sarà la prima tappa di un percorso che proseguirà nel 2024 in altre città italiane. Dal 15 marzo al 30 giugno la mostra arriverà, infatti, al Palazzo Reale di Napoli, che, per l’occasione, aprirà nuovi spazi espositivi da poco rinnovati, le Sale Belvedere.

Cronache di Arda – le avventure di Sottocolle

Mirage Comics fa il suo ingresso nel panorama editoriale fantasy con una novità che non mancherà di far parlare di sé al Lucca Comics 2023. Si tratta della graphic novel intitolata “Cronache di Arda – le avventure di Sottocolle“, un omaggio appassionato alle saghe fantasy di J.R.R. Tolkien, che ha catturato l’immaginazione di milioni di lettori in tutto il mondo.

L’opera, caratterizzata da uno stile disneyano, rappresenta un tributo a “Il Signore degli Anelli“, il capostipite del genere fantasy, proprio in occasione del cinquantesimo anniversario dalla scomparsa dell’autore. La storia segue le imprese di due eroi insoliti: piccoli di statura e con i piedi pelosi. Mentre sono in fuga dai terribili Cavalieri Neri, da un esercito di Orchi e Goblin, i due protagonisti devono affrontare il loro peggior nemico: l’Oscuro, incarnazione del male.

La notevole qualità di questa opera è garantita dalla collaborazione di autori del calibro di Fabio Celoni, Paolo Mottura, Donald Soffritti, Roberto Arduini e dai disegnatori Umberto Sacchelli e Mirko Babboni. Inoltre, l’introduzione è firmata da Giorgio Cavazzano, un vero esperto del settore, che sottolinea l’attenzione di Mirage Comics per ogni minimo dettaglio.

Roberto Arduini, giornalista professionista e filologo germanico, noto studioso delle opere di Tolkien. Arduini è anche il direttore della rivista accademica “I Quaderni di Arda” ed è autore, curatore e traduttore di più di trenta volumi pubblicati da importanti case editrici, tra cui Bompiani, Eterea Edizioni e Marietti.

Mirko Babboni, disegnatore e colorista, ha partecipato a progetti come le storie di Geronimo Stilton per la Mondadori e ha realizzato vari fumetti per la rivista “Il Giornalino”. Attualmente, Babboni si dedica alla collana del Reame Invisibile, il suo romanzo intitolato “Fate e il Reame Invisibile” è disponibile su Amazon.

Umberto Sacchelli, dopo aver completato la sua formazione presso la Scuola dei Comics di Firenze, ha iniziato la sua esperienza artistica collaborando con riviste come “Bla Bla Bla” (BBD presse) e “Angry Birds” (Rovio) dal 2010 al 2016. Sacchelli ha inoltre contribuito a “Il Giornalino” con la serie intitolata “Nonno Nedo e la compagnia del doppio mondo” (2014-2015) ed è noto per realizzare copertine per la rivista Fumo di China.

Mirage Comics, nonostante sia una nuova realtà editoriale, ha una visione chiara del proprio percorso. L‘obiettivo principale è dare spazio e supporto a tutti gli artisti coinvolti nei progetti, unendo nomi che già hanno una solida reputazione con nuovi talenti ancora da scoprire. La casa editrice pone l’artista al centro di tutto, condividendo la sua visione e cercando di rendere ogni opera unica. L’obiettivo finale di Mirage Comics è trasformare l’illusione di emergere come artista in una realtà tangibile che possa essere toccata con mano.

Per coloro che sono interessati a conoscere maggiori dettagli su Mirage Comics e sulle sue pubblicazioni, è possibile contattare l’editore tramite l’indirizzo email info@miragecomics.com o visitando il sito web ufficiale all’indirizzo miragecomics.com. Una nuova promettente avventura nel mondo del fantasy è pronta a prendere il via, con Mirage Comics che si pone l’obiettivo di conquistare un posto di rilievo nel panorama editoriale con la sua dedizione e passione per le storie fantasy.

Le fonti bibliografiche e le ispirazioni di Tolkien per il Signore degli Anelli

Il Signore degli Anelli è un’opera monumentale, che ha affascinato generazioni di lettori di tutto il mondo. La sua ricchezza di dettagli, la sua complessità e la sua capacità di trasportare il lettore in un mondo fantastico sono frutto di un’attenta ricerca e di una profonda ispirazione.

Le fonti bibliografiche

Tolkien era un uomo di vasta cultura, e le sue opere sono permeate da riferimenti a miti, leggende e tradizioni di tutto il mondo. Tra le fonti bibliografiche che hanno influenzato il Signore degli Anelli, si possono citare:

  • La mitologia nordica: Tolkien era un grande appassionato della mitologia norrena, e molti elementi del Signore degli Anelli, come la figura di Gandalf o la simbologia dell’anello, sono ispirati a questa tradizione.
  • La mitologia celtica: Tolkien era anche affascinato dalla mitologia celtica, e ne ha ripreso alcuni elementi, come la figura della fata o l’uso della magia.
  • La letteratura medievale: Tolkien era un profondo conoscitore della letteratura medievale, e molti elementi del Signore degli Anelli, come la struttura narrativa o il mondo immaginario, sono ispirati a questa tradizione.
  • La Bibbia: Tolkien era un cristiano devoto, e la Bibbia è una fonte importante di ispirazione per il Signore degli Anelli. Ad esempio, la figura di Gandalf è ispirata al profeta Elia, e la storia di Frodo è un’allegoria del viaggio spirituale dell’uomo.

Le ispirazioni personali

Oltre alle fonti bibliografiche, Tolkien ha tratto ispirazione anche dalla sua personale esperienza di vita. Ad esempio, la sua infanzia in campagna ha contribuito a creare l’atmosfera magica del mondo di Arda, mentre la sua esperienza della Prima Guerra Mondiale ha influito sulla descrizione della guerra del Signore degli Anelli.

Conclusione

Il Signore degli Anelli è un’opera complessa e ricca di significati, che ha saputo affascinare generazioni di lettori. La sua ricchezza di dettagli, la sua complessità e la sua capacità di trasportare il lettore in un mondo fantastico sono frutto di un’attenta ricerca e di una profonda ispirazione.

Alcune curiosità

  • Tolkien ha iniziato a scrivere il Signore degli Anelli nel 1937, ma l’opera è stata pubblicata solo nel 1954, in tre volumi.
  • Tolkien ha lavorato al Signore degli Anelli per circa quindici anni, e ha scritto più di 1.000 pagine di manoscritto.
  • Il Signore degli Anelli è stato tradotto in più di 38 lingue ed è uno dei libri più venduti di tutti i tempi.

Un uomo di parola. I mondi fantastici di Tolkien

Saverio Simonelli, giornalista e autore di “Tolkien. Il signore della fantasia” (2002), ha scritto un nuovo saggio dedicato al creatore della Terra di Mezzo: “Un uomo di parola. I mondi fantastici di Tolkien“, pubblicato da Ancora Editrice con la prefazione di Andrea Monda. Il libro si inserisce nel contesto delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dalla scomparsa del Professore, avvenuta nel 1973. Simonelli ci propone un viaggio nei mondi immaginari di J.R.R. Tolkien, ma anche un ritratto intimo e appassionato di un “filologo ritardatario e malinconico” che ha fatto della parola il suo strumento di creazione e di espressione. «Tolkien ha avuto il coraggio e la cura di immergersi nel mondo complesso e affascinante delle parole umane e di prenderle sul serio, cercando di essere fedele all’impegno che esse richiedono. Così ha fatto per tutta la vita, ed è da questa “immersione” che è nato il suo corpus narrativo, che ha le sue radici nella filologia, l’amore per la parola. E così ha fatto anche Simonelli. I suoi libri (e i suoi amici) lo possono testimoniare» (dalla prefazione di Andrea Monda).

Il libro non è una semplice analisi critica del legendarium tolkieniano, ma una narrazione coinvolgente e personale che mette in luce il ruolo del linguaggio nella costruzione dei mondi fantastici. Simonelli si sofferma su alcuni aspetti significativi dell’opera di Tolkien, come il rapporto tra mito e storia, la concezione della natura e della magia, la creazione delle lingue artificiali, la rappresentazione dei personaggi e delle razze. Tra i punti più interessanti, c’è il confronto tra gli Ent e Tolkien stesso: entrambi sono “catalogatori enciclopedici” delle creature della Terra di Mezzo, entrambi hanno un’antipatia per il potere delle menti meccaniche che violano l’ordine naturale e non rispettano ciò che cresce.

Nel capitolo finale, intitolato “Effetto finale”, Simonelli ripercorre il successo e la ricezione dell’opera di Tolkien nel tempo. Tra le curiosità, c’è il rapporto del 1982 sulla figura del Professore redatto da una commissione parlamentare italiana, che viene criticato per i suoi errori e semplificazioni ingiustificate.

Un uomo di parola. I mondi fantastici di Tolkien” è un libro scritto con stile narrativo e passione, che offre una riflessione sull’importanza del linguaggio nelle opere di Tolkien. Tuttavia, potrebbe deludere chi si aspetta una lettura critica del legendarium tolkieniano o una trattazione più approfondita del ruolo del linguaggio nella sua opera. Nonostante ciò, è un omaggio personale affascinante al grande autore britannico.

Il 50° anniversario della morte di J. R. R. Tolkien

Tra gli scrittori del secolo scorso, anzi probabilmente della storia della letteratura moderna, John Ronald Reuel Tolkien si distingue per la sua abilità e la sua profondità nel creare mondi fantastici. Le sue opere non sono solo storie avventurose in luoghi incantati, ma anche simboli carichi di senso. Con opere come “Il Signore degli Anelli” e “Lo Hobbit“, Tolkien ha esplorato i temi fondamentali della letteratura, elevandoli ad una nuova dimensione: il conflitto tra il bene e il male, la scoperta di sé, il percorso dell’eroe e l’importanza dell’amicizia si fondono in modo sublime, conquistando generazioni di lettori e ispirando anche il cinema e la cultura pop.

Tolkien merita di essere riconosciuto come il creatore di un universo immaginario e come il fornitore di un viaggio emotivo e intellettuale al contempo. Nel suo capolavoro “Il Signore degli Anelli“, la complessità dei personaggi, le sfumature morali e il costante riferimento alla lotta tra la luce e l’ombra riflettono le tensioni del mondo reale.

Tolkien ha anche un merito che pochi grandi autori possono vantare: è entrato nell’immaginario collettivo di tutti. In occasione dei cinquant’anni dalla sua scomparsa (2 settembre 1973) vogliamo ricordare con amore e rispetto l’autore che più ha influenzato la cultura popolare dell’ultimo secolo. 

J. R. R. Tolkien nasce il 3 gennaio del 1892  in una località del Sudafrica, precisamente presso Bloemfontein capoluogo dello Stato Libero dell’Orange.Prima di diventare un importante professore di Oxford, molto prima di scrivere i suoi capolavori, J.R.R. Tolkien era un giovane studioso di filologia inglese, che si era arruolato volontario per combattere in Francia nella Prima Guerra Mondiale. Gli orrori della trincea lo cambiarono profondamente, portandolo a ripudiare i conflitti e a dedicare tutta la sua vita all’amore per sua moglie Edith, all’insegnamento e alla creazione letteraria.

Proprio il  periodo di insegnamento ad Oxford concede all’autore la stesura dei primi lavori e la realizzazione dell’intero nucleo narrativo della Saga dell’Anello. Il primo libro è “Lo Hobbit”, pubblicato nel 1936 e subito considerato una pietra miliare del genere, nonché tappa fondamentale per l’autore. È da quest’opera, infatti, che Tolkien elabora il suo regno immaginario che lo renderà famoso e celebre in tutto il mondo. “Lo Hobbit” è solo l’inizio di un epico e iconico ciclo di romanzi che Tolkien scriverà in circa quindici anni. Il Signore degli Anelli ,  ambientato alla fine della Terza Era dell’immaginaria Terra di Mezzo, è stato scritto a più riprese tra il 1937 e il 1949, fu pubblicato in tre volumi tra il 1954 e il 1955.  Opera letteraria di fama mondiale e vincitore dell’International Fantasy Award e del Prometheus Hall of Fame Award, il romanzo è stato dichiarato ​​libro preferito del millennio dai clienti Amazon nel 1999 e il romanzo più amato della Gran Bretagna di tutti i tempi dalla BBC The Big Read nel 2003. Il suo adattamento cinematografico, ad opera della New Line Cinema e del regista Peter Jackson, ha guadagnato un totale di quasi 6 miliardi di dollari in tutto il mondo. Con un cast stellare che includeva Elijah Wood, Viggo Mortensen, Ian McKellen, Liv Tyler, Sean Astin e Orlando Bloom, la trilogia de Il Signore degli Anelli ha ottenuto 17 premi Oscar, incluso quello per il miglior film. Dopo “Il Signore degli Anelli”, Tolkien scrive anche diversi saggi sulla fiaba e sui miti celtici (“Tree and Leaf”, “Albero e Foglia”, 1955), racconti brevi (“On Fairy-Stories” e “Leaf by Niggle”, rispettivamente del 1938 e 1939) e infine due romanzi lunghi, ovvero “The Adventures of Tom Bombadil” (1962) e “The Homecoming of Beorthnoth Beorhthelm’s Son” (1975). John Ronald Reuel Tolkien muore esattamente cinquant’anni fa a Bounemouth, presso lo Hampshire, il 2 settembre 1973.

In questi cinquant’anni, il geniale creatore dell’universo di Arda, è stato lodato e celebrato in molti modi, ma oggi vogliamo ricordare Tolkien come un uomo che ha seguito con fedeltà un ideale estetico che lo ha spinto a usare il mito come la forma poetica più adatta per esplorare la realtà in tutta la sua verità e ricchezza.

Questa sua eccelsa caratteristica fa di Tolkien un sublime narratore dei sentimenti che turbano l’animo umano e un cantore della bellezza di cui l’uomo è capace e da cui è circondato, come si può vedere dai suoi romanzi e forse ancor più dalle pagine del suo universo narrativo, fantastico eppur così coerente da sembrare reale, tangibile, storico, a partire dal Silmarillion che ne è il frutto più maturo. Oltre le lunghe liste di nomi, tra le righe delle cronache scandite dal ritmo maestoso tipico degli annali, nelle storie epiche e tragiche di eroi straordinari e contradditori ritroviamo certamente l’uomo, con le sue ombre e la sua eterna ricerca della luce. Ed è proprio la centralità della ricercatezza e della perfezione che permette all’opera di Tolkien di resistere magnificamente alla prova del tempo. E  del resto il tempo passato è sufficiente per non avere dubbi, come pure ci ricorda questo importante anniversario, che sarà celebrato con iniziative di rilievo in tutto il mondo.

Nella terra di Mezzo: dal Silmarillion al Signore degli Anelli attraverso Lo Hobbit

Dal 2 al 22 settembre 2023, la biblioteca civica di Lecco ospiterà un evento speciale dedicato a Tolkien. Nell’ambito della mostra “Nella terra di Mezzo – dal Silmarillion al Signore degli Anelli attraverso Lo Hobbit“, l’artista lecchese Luisa Rota Sperti esporrà le sue opere. Questa mostra commemora il 50º anniversario della scomparsa dello scrittore John Ronald Reuel Tolkien, famoso in tutto il mondo per aver scritto Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e Il Silmarillion.

La selezione comprende 22 tavole prese dal ciclo grafico “Middle Earth” che conta 44 opere. Oltre alle opere dell’artista, saranno presenti brevi testi tratti dalle opere di Tolkien e una bibliografia approfondita sullo scrittore e sul suo pensiero.

L’assessore alla cultura del comune di Lecco, Simona Piazza, ha sottolineato l’importanza di questa mostra dedicata a un grande scrittore come Tolkien nel 50º anniversario della sua morte. Ha inoltre sottolineato come la biblioteca stia ampliando le sue funzioni di archiviazione, consultazione, prestito e studio, diventando un vero e proprio polo culturale grazie a eventi, presentazioni di libri e mostre.

La mostra sarà aperta al pubblico presso la biblioteca in via Bovara 58, dal lunedì al sabato dalle 9:30 alle 18:30. L’artista sarà presente i sabati dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 per accompagnare i visitatori alla scoperta del ciclo pittorico. L’ingresso sarà libero e gratuito. Per ulteriori informazioni è possibile contattare la biblioteca all’indirizzo biblioteca@comune.lecco.it o chiamando il numero 0341 481122.

La Terra di Mezzo nacquè in un Pub

Nel 50° anniversario della morte di J.R.R. Tolkien, i suoi eroi fantastici sono ancora al centro dell’attenzione, grazie anche al cinema e alla serie tv. Sono diventati così popolari che le sue opere scientifico/letterarie sul Medioevo sassone e celtico sono finite nel dimenticatoio. Ma non possiamo biasimare il buon vecchio Tolkien, perché a quanto pare tutto è iniziato per caso, dopo una serata trascorsa al pub. Immaginatevi la scena: stanno discutendo di draghi, quando uno dei presenti, che si spalma tranquillamente sul divano a succhiarsi la pipa, si vanta di averli visti di persona. Spettacolare! C’erano proprio questi argomenti che si dibattevano tra Tolkien e i suoi amici, tra cui il famoso scrittore C.S. Lewis, autore delle famose Cronache di Narnia.

Così, spinto dall’energia del pub e dall’incontro con il suo amico scrittore, Tolkien decide di mettere su carta le avventure di queste strane creature chiamate Hobbit. Non so voi, ma io mi immagino così Tolkien, piccolo ma pacato, pallido e parlantina sciolta, seduto al pub con la sua pinta di birra tra le mani, a discutere di draghi, elfi e orchi come se fossero cose di tutti i giorni. Non c’è da stupirsi che gli amici abbiano creato un club di discussione letteraria chiamato “Gli Inklings”, dove si riunivano ogni giovedì per parlare di queste strane creature e di tutto ciò che riguardava il fantastico.

Ma la vera scintilla si accende quando Tolkien, nel bel mezzo dell’esame dei compiti dei suoi studenti, legge una pagina bianca e senza pensare troppo scrive le famose parole: “In un buco del terreno viveva un hobbit. Era solo l’inizio, ma in quel momento Tolkien sapeva di aver scoperto qualcosa di straordinario. Non aveva intenzione di pubblicare il suo lavoro, voleva solo divertirsi e lasciare libera la sua immaginazione, ma gli amici entusiasti parlavano di queste avventure ovunque. Alla fine, decise di consegnare il manoscritto a una casa editrice e così nacque il famoso libro “Lo Hobbit“. Le recensioni furono per lo più positive, ma c’erano sempre quei critici che facevano confronti con “Alice nel paese delle meraviglie” e che volevano etichettare Tolkien come un professore che giocava con argomenti astrusi. Ma Tolkien, con la sua ironia tagliente, rispose che di solito un professore che si diverte gli ricordava un elefante che fa il bagno. Che risposta fantastica!

Ma Tolkien non si fermò qui, no signori. Sentì che aveva ancora molto da dire e così cominciò a scrivere “Il Signore degli Anelli“. Questa volta, però, l’editore aveva dei seri dubbi: un libro per adulti che faceva seguito a un libro per bambini, più lungo di “Guerra e Pace” e pieno di versi, lingue immaginarie e alfabeti di fantasia. Insomma, sembrava un disastro economico in arrivo. Ma alla fine l’opera di Tolkien ha avuto successo e continua ad affascinare generazioni di lettori, perché alla fine, come tutte le favole, ha quel qualcosa di magico che ci cattura e ci fa sognare.

69° Anniversario de “Il Signore degli Anelli”

Il 29 luglio 1954 vedeva per la prima volta la luce nelle librerie l’opera magna di J.R.R. Tolkien, Il Signore Degli Anelli. Un libro che, più de lo Hobbit, ha segnato la prima metà del XX secolo. È infatti grazie a Tolkien che nella letteratura Europea e Mondiale nasce un genere letterario tutto nuovo. Pubblicato a distanza di molti anni rispetto alle avventure di Bilbo Baggins, forse non ebbe lo stesso strepitoso successo.Il Signore degli Anelli, infatti ci trasporta lontani da quel mondo fiabesco e sognante de Lo Hobbit, dove spesso e volentieri la narrazione si interrompe con canzoni e filastrocche.

The Lord of Rings (questo il suo titolo in lingua originale), ci mostra una Terra di Mezzo (Middle Earth) più cruda, che si trova a combattere per la sua stessa sopravvivenza e per quella dei suoi abitanti e che spesso e volentieri ci mostra sprazzi di un passato fatto di lotte e guerre ancor più sanguinose , verso nemici molto più potenti e pericolosi dello Stesso Sauron. Si percepisce in quest’opera, l’intenzione di Tolkien di creare un mondo attorno alle lingue da lui inventate e la voglia di fornire alla sua Terra. L’Inghilterra una saga di cui è sprovvista, desiderio che poi verrà concretizzato nelle varie stesure del Silmarillion e ancor prima dei Racconti Ritrovati, entrambi pubblicati postumi e curati da uno dei figlio Christopher Tolkien.Auguriamo dunque un buon compleanno a quest’opera che ci ha fatto sognare e che ha tenuto sveglie a fantasticare svariate generazione, con la speranza che non tramonti mai!

P.S: una piccola chicca per chi fosse curioso e volesse approfondire e buttarsi a capofitto in questo mondo fantastico:

Le 20 cose da sapere sul Signore degli Anelli

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