E se Roma fosse la Terra di Mezzo?

Già in passato vi abbiamo raccontato come, secondo eminenti analisti e storici della letteratura, la leggendaria Terra di Mezzo creata da J. R. R. Tolkien fosse in reatà una rivisitazione fantastica della cara vecchia Europa. Oggi, dopo avervi accompagnato per le lande di Forgotten Realms attraverso il Molise e avervi mostrato la “galassia lontana lontana” come fosse l’Italia, giochiamo insieme a Chat-Gpt immaginando la Terra di Mezzo come fosse la nostra amata capitale, Roma! Ci scusiamo per eventuali imperfezioni, ricordando che si tratta solo di una “sfida creativa” posta ad un’inteliggenza artificiale e rimaniamo a disposizione per “aggiornare” l’articolo con le vostre puntuali riflessioni!

Trastevere è la Contea

Trastevere è simile alla Contea, il luogo dove vivono gli Hobbit. È un posto tranquillo e accogliente, dove le persone amano godersi la vita semplice e le buone cose. Qui si trovano case basse e colorate, circondate da giardini e fiori. Gli abitanti di Trastevere sono orgogliosi della loro tradizione e della loro cultura, e non amano molto le novità e i cambiamenti.

Il Centro Storico è Minas Tirith

Il Centro Storico di Roma ricorda a Minas Tirith, la capitale del regno di Gondor. È il cuore della città, dove si concentrano la storia, l’arte e il potere. Qui si trovano monumenti antichi e maestosi, come il Colosseo, il Pantheon e il Campidoglio, ma anche il Parlamento e il Quirinale, abitazione del Presidente della Repubblica. Gli abitanti del Centro Storico sono persone colte e raffinate, ma anche un po’ altezzose e snob.

L’E.U.R. è Isengard

Il quartiere dell’Eur potrebbe essere paragonato a Isengard, la fortezza del mago Saruman. È un posto moderno e imponente, dove si manifesta la forza e l’ambizione. Qui si trovano edifici dall’architettura razionalista e dalle salde geometrie, come il Palazzo della Civiltà Italiana e il Palazzo dei Congressi. Gli abitanti di EUR sono persone efficienti e pragmatiche, ma anche un po’ fredde e arroganti.

Ostiense è Lothlórien

Ostiense è simile a Lothlórien, il regno degli Elfi. È un posto magico e affascinante, dove si mescolano il passato e il futuro. Qui si trovano opere antiche e futuristiche, come le Terme di Caracalla e la Centrale Montemartini, antichi reperti di archeologia industriale come il Gazometro. Gli abitanti di Ostiense sono persone curiose e innovative, ma anche un po’ misteriose e riservate.

Monti è Moria

Monti ricorda Moria, la città sotterranea dei Nani. È un posto antico e misterioso, dove si nascondono tesori e pericoli. Qui si trovano resti archeologici e gallerie segrete, come le Terme di Traiano e il Mitreo Barberini. Gli abitanti di Monti sono persone laboriose e tenaci, ma anche un po’ chiusi e diffidenti.

Testaccio è il Villaggio di Brea

Questo quartiere è simile al villaggio di Brea, dove c’è la famosa locanda del Puledro Impennato. È un posto popolare e genuino, dove si celebra la vita e la tradizione. Qui si trovano locali tipici e folkloristici, come il mercato rionale e moltissime discoteche. Gli abitanti di Testaccio sono persone allegre e cordiali, ma anche un po’ irruenti e orgogliose.

Garbatella è Gran Burrone

Garbatella ricorda Gran Burrone, la valle e capitale degli Elfi. È un posto incantevole e tranquillo, dove si respira un’atmosfera di pace e armonia. Qui si trovano giardini curati e architetture eleganti, come il Teatro Palladium. Gli abitanti di Garbatella sono persone gentili e raffinate, ma anche un po’ nostalgiche e sognatrici.

Prati è Dol Guldur

Questo quartiere è simile a Dol Guldur, la fortezza del Necromante. È un posto ricco e potente, dove si manifesta l’influenza e l’ambizione. Qui si trovano edifici imponenti e istituzioni importanti, come il Palazzo di Giustizia e il Vaticano. Gli abitanti di Prati sono persone sofisticate e ambiziose, ma anche un po’ rigide e arroganti.

Trionfale è Fangorn

Il quartiere Trionfale ricorda Fangorn, la foresta degli Ent. È un posto verde e rigoglioso, dove si conserva la natura e la biodiversità. Qui si trovano parchi vasti e alberi secolari, come il Parco di Monte Mario e il Pineto. Gli abitanti di Trionfale sono persone ecologiche e rispettose, ma anche un po’ solitarie e ostinate.

Rebibbia è Mordor

Per molti romani, Rebibbia potrebbe ricordare Mordor, la terra del male. È un posto cupo e isolato, dove si respira un’aria di oppressione e violenza. Qui si trovano strutture carcerarie e industriali, come il carcere di Rebibbia e la centrale termoelettrica. Gli abitanti di Rebibbia sono persone sofferenti e rassegnate, ma anche un po’ ribelli e coraggiose.

Aurelio è Tharbad

Aurelio è simile a Tharbad, la città in rovina. È un posto decadente e trascurato, dove si manifestano i problemi sociali e ambientali. Qui si trovano edifici fatiscenti e aree verdi abbandonate, come il Parco di Villa Pamphili e il Parco Regionale Urbano del Pineto. Gli abitanti di Aurelio sono persone povere e disperate, ma anche un po’ solidali e generose.

Flaminio è Osgiliath

Questo quartiere è simile a Osgiliath dei tempi che furono, la città dei viaggiatori. È un posto cosmopolita e dinamico, dove si incontrano persone di diverse culture e origini. Qui si trovano luoghi di interesse e divertimento, come l’Auditorium Parco della Musica, il MAXXI e lo Stadio Olimpico. Gli abitanti di Flaminio sono persone curiose e socievoli, ma anche un po’ caotiche e rumorose.

Tuscolana è Dale

Il quartiere di Tuscolana è simile a Dale, la città dei mercanti. È un posto commerciale e vivace, dove si svolgono attività economiche e culturali. Qui si trovano negozi variopinti e luoghi storici, come il Parco degli Acquedotti, Cinecittà e, appena fuori la Basilica di San Giovanni in Laterano. Gli abitanti di Tuscolana sono persone laboriose e intraprendenti, ma anche un po’ materialiste e superficiali.

Parioli è Gondolin

Questo quartiere è simile a Gondolin, la città nascosta degli Elfi. È un posto elegante e raffinato, dove si manifesta il lusso e la cultura. Qui si trovano ville prestigiose e musei rinomati, come la Galleria Borghese e il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Gli abitanti di Parioli sono persone aristocratiche e colte, ma anche un po’ snob e distaccate.

Tor Bella Monaca è Cirith Ungol

Tor Bella Monac ricorda Cirith Ungol, il passo dei ragni. È un posto degradato e pericoloso, dove si respira un’aria di criminalità e violenza. Qui si trovano palazzoni fatiscenti e bande malavitose. Gli abitanti di Tor Bella Monaca sono persone povere e disperate, ma anche un molto coraggiose.

Monteverde è Fangorn

Questo quartiere è simile a Fangorn, la foresta degli Ent. È un posto verde e rigoglioso, dove si conserva la natura e la biodiversità. Qui si trovano parchi vasti e alberi secolari, come il Parco di Villa Doria Pamphili e il Parco di Villa Sciarra. Gli abitanti di Monteverde sono persone ecologiche e rispettose, ma anche un po’ solitarie e ostinate.

L’Esquilino è Collevento

Questo quartiere è simile a Collevento. È un posto cosmopolita e dinamico, dove si incontrano persone di diverse culture e origini. Qui si trovano luoghi di interesse e divertimento, come il Colosseo, la Basilica di Santa Maria Maggiore e il Mercato Esquilino. Gli abitanti di Esquilino sono persone curiose e socievoli, ma anche un po’ caotiche e rumorose.

Cassia è Ithilien

Questo quartiere è simile a Ithilien, la terra dei guardiani. È un posto tranquillo e suggestivo, dove si manifesta la storia e la bellezza. Qui si trovano opere antiche e paesaggi incantevoli, come la Via Francigena, la Tomba di Nerone e il Parco di Veio. Gli abitanti di Cassia sono persone pacifiche e gentili, ma anche un po’ nostalgiche e sognatrici.

Balduina è Caras Galadhon

Questo quartiere potrebbe essere paragonato a Caras Galadhon, la città degli Elfi nella foresta di Lothlórien. È un posto alto e luminoso, dove si manifesta la bellezza e la spiritualità. Qui si trovano chiese suggestive e panorami mozzafiato, come l’osservatorio e il parco di Monte Mario. Gli abitanti di Balduina sono persone elevate e serene, ma anche un po’ isolate e distaccate.

Casalotti è la Helm, la Fortezza dei Rohirrim

Casalotti ricorda Helm, la fortezza dei Rohirrim. È un posto forte e resistente, dove si respira un’aria di difesa e di sfida. Qui si trovano mura imponenti e luoghi storici, come il Castello di Torrevecchia. Gli abitanti di Casalotti sono persone leali e coraggiose, ma anche un po’ ostili e orgogliose.

Bufalotta è Dol Amroth

Bufalotta ricorda Dol Amroth, la città dei principi del Gondor. È un posto nuovo e ricco, dove si manifesta il lusso e la modernità. Qui si trovano centri commerciali e residenze eleganti, come il Porta di Roma e il Parco Talenti. Gli abitanti di Bufalotta sono persone sofisticate e ambiziose, ma anche un po’ snob e superficiali.

San Paolo è Osgiliath

Il quartiere di San Paolo è simile all’attuale Osgiliath, la città in rovina sul fiume Anduin. È un posto antico e decadente, dove si conservano i resti di una gloria passata. Qui si trovano opere storiche e artistiche, come la Basilica di San Paolo fuori le Mura e il Ponte Marconi. Gli abitanti di San Paolo sono persone pacifiche e gentili, ma anche un po’ nostalgiche e sognatrici.

Magliana è Pelargir

Magliana ricorda Pelargir, il porto del Gondor sul fiume Anduin. È un posto popolare e vivace, dove si svolgono attività commerciali e sociali. Qui si trovano mercati rionali e luoghi di aggregazione, come il Mercato della Magliana e il Parco della Resistenza. Gli abitanti di Magliana sono persone allegre e cordiali, ma anche un po’ irruenti e orgogliose.

Pietralata è Erebor

Pietralata è simile a Erebor, la montagna dei Nani. È un posto antico e misterioso, dove si nascondono tesori e pericoli. Qui si trovano resti archeologici e gallerie segrete. Gli abitanti di Pietralata sono persone laboriose e tenaci, ma anche un po’ chiusi e diffidenti.

Il Pigneto è Edoras

Il Pigneto ricorda Edoras, la capitale di Rohan. È un posto popolare e genuino, dove si celebra la vita e la tradizione. Qui si trovano locali tipici e folkloristici. Gli abitanti di Pigneto sono persone allegre e cordiali, ma anche un po’ irruenti e orgogliose.

Cinecittà è Minas Morgul

Cinecittà è simile a Minas Morgul, la città dei Nazgûl. È un posto moderno e imponente, dove si manifesta la forza e l’ambizione. Qui si trovano edifici razionali e geometrici, come il Centro Commerciale Cinecittà 2 e gli studi di Cinecittà. Gli abitanti di Cinecittà sono persone efficienti e pragmatiche, ma anche un po’ fredde e arroganti.

Montesacro è Belfalas

Montesacro è simile a Belfalas, la regione costiera del Gondor. È un posto incantevole e tranquillo, dove si respira un’atmosfera di pace e armonia. Qui si trovano giardini curati e architetture eleganti, come il Parco delle Valli e il Ponte Nomentano. Gli abitanti di Montesacro sono persone gentili e raffinate, ma anche un po’ nostalgiche e sognatrici.

I Balrogs: Demoni di Fuoco e Ombra

I Balrogs sono creature di Arda, l’universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. Si tratta di Maiar sedotti da Morgoth, il Principio del Male e primo Oscuro Signore della Terra di Mezzo. Al pari di Sauron, erano i suoi servitori più potenti. In lingua sindarin, Balrog significa letteralmente “demone di potenza”, mentre in quenya essi sono chiamati Valaraukar, dal medesimo significato

Origini e Storia

I Balrogs sono originariamente Ainur, esseri spirituali creati da Ilúvatar, il Dio supremo di Arda. Alcuni di essi si unirono a Melkor, il più potente degli Ainur, quando questi si ribellò al piano di Ilúvatar e creò una musica dissonante. Melkor divenne così Morgoth, il nemico di tutto ciò che esiste, e i suoi seguaci si corromperono e si trasformarono in Balrogs, demoni di fuoco e ombra

I Balrogs seguirono Morgoth nella sua guerra contro gli altri Ainur, chiamati Valar, che si erano stabiliti in Arda per plasmarla secondo il piano di Ilúvatar. I Balrogs dimostrarono la loro forza e la loro crudeltà in molte battaglie, come la distruzione delle Due Lampade, che illuminavano il mondo prima della creazione del Sole e della Luna, e l’assalto alla fortezza di Utumno, dove Morgoth fu catturato dai Valar.

Quando Morgoth fuggì dalla sua prigionia in Valinor, la terra dei Valar, portando con sé i Silmaril, le gemme sacre che contenevano la luce delle Due Alberi, i Balrogs lo aspettavano nella sua seconda fortezza di Angband, nella Terra di Mezzo. Lì, essi si scontrarono con gli Elfi, i primi figli di Ilúvatar, che erano venuti da Valinor per combattere Morgoth e recuperare i Silmaril. I Balrogs furono protagonisti di molte imprese e stragi, come la morte di Fëanor, il più grande degli Elfi, la caduta di Gondolin, la più splendida delle città elfiche, e la battaglia di un numero imprecisato di Draghi, le altre terribili creature al servizio di Morgoth,

Tra i Balrogs, il più famoso e temuto era Gothmog, il signore dei Balrogs e il maresciallo di campo di Morgoth. Era lui che uccise Fëanor, insieme ad altri due Balrogs, e che guidò l’attacco a Gondolin, dove trovò la sua fine per mano di Ecthelion, un valoroso guerriero elfo. Un altro Balrog noto era Lungorthin, il signore del fuoco bianco, che compare solo nel racconto della caduta di Gondolin.

Alla fine della Prima Era, Morgoth fu sconfitto dall’intervento dei Valar e dei loro alleati, e i Balrogs furono quasi tutti distrutti. Alcuni però riuscirono a sfuggire alla caccia e si nascosero nelle profondità della Terra di Mezzo, in attesa di tempi migliori. Uno di questi era Durin’s Bane, il Balrog che si rifugiò nelle miniere di Moria, dove fu risvegliato dai Nani che scavavano troppo in fondo. Durin’s Bane uccise il re nano Durin VI e molti dei suoi sudditi, costringendoli ad abbandonare la loro dimora.

Durin’s Bane rimase nascosto nelle tenebre di Moria per molti secoli, finché non incontrò la Compagnia dell’Anello, un gruppo di eroi che cercava di portare l’Unico Anello, il malefico artefatto forgiato da Sauron, il successore di Morgoth, al Monte Fato per distruggerlo. Il Balrog si scontrò con Gandalf, il mago che guidava la Compagnia, sul ponte di Khazad-dûm, e lo trascinò con sé nel baratro. I due continuarono a combattere sulle cime delle montagne, finché Gandalf non riuscì a uccidere il Balrog, morendo però a sua volta. Gandalf fu poi riportato in vita dai Valar, con una maggiore potenza e una veste bianca, per completare la sua missione.

Aspetto e Poteri

L’aspetto dei Balrogs è descritto in modo vario e talvolta contraddittorio nelle opere di Tolkien. In generale, essi sono rappresentati come esseri alti e minacciosi, che si avvolgono in fuoco, oscurità e fumo. Sono armati di fruste di fiamma, e talvolta di spade o asce. Hanno una forma vagamente umanoide, ma con corna, artigli e ali. Tuttavia, non è chiaro se le ali siano reali o solo un effetto visivo, e se i Balrogs possano volare o no.

I Balrogs sono esseri molto potenti, in quanto derivano la loro natura dai Maiar, gli spiriti angelici al servizio dei Valar. Hanno una grande forza fisica e magica, e sono in grado di resistere a ferite mortali. Sono immuni al fuoco, ma temono l’acqua. Sono anche molto intelligenti e astuti, e conoscono le lingue degli Elfi e degli Uomini. Tuttavia, sono anche orgogliosi e crudeli, e obbediscono solo a Morgoth, il loro padrone.

I Balrogs sono tra le creature più temute e rispettate della Terra di Mezzo, e solo pochi eroi sono riusciti a sfidarli e a sopravvivere. Tra questi, si ricordano Fingon, Glorfindel, Ecthelion, Gandalf e Tuor. Solo i Draghi possono eguagliare i Balrogs nella ferocia e nella distruzione, e durante la Prima Era, essi erano tra le armi più potenti di Morgoth.

Impatto Culturale

I Balrogs sono tra le creature più popolari e iconiche dell’opera di Tolkien, e hanno ispirato molti altri autori, artisti e registi. Sono apparsi in diverse opere derivate dal mondo di Tolkien, come i film di Ralph Bakshi e Peter Jackson, la serie televisiva The Rings of Power, e vari videogiochi basati sulla Terra di Mezzo.

I Balrogs hanno anche influenzato la creazione di altri mostri fantasy, come i demoni di Dungeons & Dragons, i draghi di Harry Potter, e i Reietti di La Ruota del Tempo. Inoltre, il termine “Balrog” è diventato un sinonimo di qualcosa di molto potente e spaventoso, e viene usato spesso in senso scherzoso o ironico.

Cronache di Arda – le avventure di Sottocolle

Mirage Comics fa il suo ingresso nel panorama editoriale fantasy con una novità che non mancherà di far parlare di sé al Lucca Comics 2023. Si tratta della graphic novel intitolata “Cronache di Arda – le avventure di Sottocolle“, un omaggio appassionato alle saghe fantasy di J.R.R. Tolkien, che ha catturato l’immaginazione di milioni di lettori in tutto il mondo.

L’opera, caratterizzata da uno stile disneyano, rappresenta un tributo a “Il Signore degli Anelli“, il capostipite del genere fantasy, proprio in occasione del cinquantesimo anniversario dalla scomparsa dell’autore. La storia segue le imprese di due eroi insoliti: piccoli di statura e con i piedi pelosi. Mentre sono in fuga dai terribili Cavalieri Neri, da un esercito di Orchi e Goblin, i due protagonisti devono affrontare il loro peggior nemico: l’Oscuro, incarnazione del male.

La notevole qualità di questa opera è garantita dalla collaborazione di autori del calibro di Fabio Celoni, Paolo Mottura, Donald Soffritti, Roberto Arduini e dai disegnatori Umberto Sacchelli e Mirko Babboni. Inoltre, l’introduzione è firmata da Giorgio Cavazzano, un vero esperto del settore, che sottolinea l’attenzione di Mirage Comics per ogni minimo dettaglio.

Roberto Arduini, giornalista professionista e filologo germanico, noto studioso delle opere di Tolkien. Arduini è anche il direttore della rivista accademica “I Quaderni di Arda” ed è autore, curatore e traduttore di più di trenta volumi pubblicati da importanti case editrici, tra cui Bompiani, Eterea Edizioni e Marietti.

Mirko Babboni, disegnatore e colorista, ha partecipato a progetti come le storie di Geronimo Stilton per la Mondadori e ha realizzato vari fumetti per la rivista “Il Giornalino”. Attualmente, Babboni si dedica alla collana del Reame Invisibile, il suo romanzo intitolato “Fate e il Reame Invisibile” è disponibile su Amazon.

Umberto Sacchelli, dopo aver completato la sua formazione presso la Scuola dei Comics di Firenze, ha iniziato la sua esperienza artistica collaborando con riviste come “Bla Bla Bla” (BBD presse) e “Angry Birds” (Rovio) dal 2010 al 2016. Sacchelli ha inoltre contribuito a “Il Giornalino” con la serie intitolata “Nonno Nedo e la compagnia del doppio mondo” (2014-2015) ed è noto per realizzare copertine per la rivista Fumo di China.

Mirage Comics, nonostante sia una nuova realtà editoriale, ha una visione chiara del proprio percorso. L‘obiettivo principale è dare spazio e supporto a tutti gli artisti coinvolti nei progetti, unendo nomi che già hanno una solida reputazione con nuovi talenti ancora da scoprire. La casa editrice pone l’artista al centro di tutto, condividendo la sua visione e cercando di rendere ogni opera unica. L’obiettivo finale di Mirage Comics è trasformare l’illusione di emergere come artista in una realtà tangibile che possa essere toccata con mano.

Per coloro che sono interessati a conoscere maggiori dettagli su Mirage Comics e sulle sue pubblicazioni, è possibile contattare l’editore tramite l’indirizzo email info@miragecomics.com o visitando il sito web ufficiale all’indirizzo miragecomics.com. Una nuova promettente avventura nel mondo del fantasy è pronta a prendere il via, con Mirage Comics che si pone l’obiettivo di conquistare un posto di rilievo nel panorama editoriale con la sua dedizione e passione per le storie fantasy.

L’atlante della Terra di mezzo di Tolkien

L’atlante della Terra di mezzo di Tolkien è una guida di Karen Wynn Fonstad realizzata per orientarsi in ogni angolo dell’universo fantastico di Tolkien, dalla Terra di mezzo alle Terre immortali dell’Ovest. Un testo che non deve mancare agli appassionati di Tolkien, bello, grande, spiegato dettagliatamente in maniera eccellente

Un vero e proprio compedio per non perdersi nelle terre misteriose descritte da J.R.R Tolkien in tutte le sue opere e in particolare ne Il Simarillion, Lo Hobbit e Il Signore degli anelli. Dalla Contea a Isengard, da Moria ai luoghi delle battaglie del Beleriand, questo libro conduce il lettore in un’esperienza di immersione nell’immaginario tolkieniano. Solo una appassionata ammiratrice del genio di Tolkien quale Karen Wynn Fonstad poteva pensare di applicare la rigorosa competenza di cartografa per fissare su carta – in centinaia di diagrammi e cartine a due colori – i viaggi di Bilbo Baggins e della Compagnia dell’anello ma più in generale ogni angolo della Terra di Mezzo senza trascurare nessuna battaglia, nessuna foresta, nessuna regione estrema, ma descrivendo anzi climi e popoli come fossero realmente esistenti nel nostro pianeta. Un omaggio all’inventiva dell’autore ma anche una bussola preziosa per i lettori che potranno passare dalle mappe ai romanzi e ancora dai romanzi a questo Atlante continuando a sognare e scoprire più di quanto non conoscano già.

La mappa della Terra di Mezzo: un viaggio tra mito e geografia

La Terra di Mezzo è il luogo in cui si svolgono le avventure de “Lo Hobbit“, “Il Signore degli Anelli” e altre opere di J. R. R. Tolkien. Si tratta di una regione di Arda, l’universo fantasy ideato dall’autore, che secondo alcune teorie potrebbe un passato immaginario dell’Europa. La mappa della Terra di Mezzo, disegnata a mano da Tolkien e da suo figlio Christopher, è uno degli elementi più affascinanti e dettagliati della sua creazione letteraria.

La mappa mostra una parte del continente della Terra di Mezzo, che si estende dal Mare di Rhûn a est al Grande Mare a ovest, e dal Mare di Helcar a nord al Mare di Harad a sud. Al centro si trova il regno di Gondor, con la sua capitale Minas Tirith, e il paese dei Rohirrim, con la sua fortezza di Edoras. A nord-ovest si trova la Contea, la terra degli Hobbit, e la regione di Eriador, dove si trovano le rovine dell’antico regno di Arnor. A nord-est si trova la Montagna Solitaria, dove vive il drago Smaug, e la foresta di Mirkwood, dove abitano gli Elfi Silvani. A sud-est si trova il deserto di Mordor, dove si erge la torre di Barad-dûr, la dimora del malvagio Sauron. A sud-ovest si trova il regno di Gondolin, dove si rifugiano gli Elfi Noldor dopo la caduta di Beleriand.

La mappa della Terra di Mezzo è ricca di riferimenti storici, culturali e linguistici, che testimoniano la vasta erudizione e la profonda inventiva di Tolkien. Molti dei nomi dei luoghi sono derivati dalle lingue elfiche, come il Quenya e il Sindarin, che Tolkien aveva creato basandosi su studi filologici e linguistici. Altri nomi sono ispirati a miti e leggende nordiche, celtiche e anglosassoni, come il Valinor, la terra degli Dei, o il Rohan, il regno dei cavalieri. Alcuni nomi sono anche collegati a eventi e personaggi delle opere di Tolkien, come il Monte Fato, dove l’Anello del Potere deve essere distrutto, o il Fosso di Helm, dove si svolge una delle più epiche battaglie de Il Signore degli Anelli.

La mappa della Terra di Mezzo è anche un invito a esplorare e a scoprire i luoghi e le storie che si celano dietro le sue linee e i suoi colori.

Recentemente è stata ritrovata una mappa della Terra di Mezzo, il fantastico continente in cui si svolgono le avventure de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, con delle annotazioni fatte a mano da J.R.R. Tolkien, l’autore di entrambi i romanzi fantasy. Questa mappa era conservata in una copia del Signore degli Anelli appartenente alla famosa illustratrice Pauline Baynes, che fu la prima ad illustrare Le Cronache di Narnia di C.S. Lewis. Nel 1970, la casa editrice Allen & Unwin le commissionò di creare una mappa della Terra di Mezzo. La mappa è stata scoperta presso Blackwell’s Rare Books, una libreria di Oxford specializzata in volumi rari e antichi, dove la copia di Baynes era stata consegnata. Blackwell’s ha messo in vendita la mappa per circa 83.400 euro, affermando che si tratta del più importante ritrovamento degli ultimi vent’anni legato a Tolkien.

Tra le annotazioni fatte a matita e inchiostro verde da Tolkien, vi è la menzione che Hobbiton (Hobbiville nell’edizione italiana), il villaggio nella Contea Baggins in cui vive Frodo Baggins, uno dei protagonisti, si trova alla stessa latitudine di Oxford, dove Tolkien ha insegnato all’università e ha scritto Lo Hobbit e i primi due volumi de Il Signore degli Anelli. Le note indicano anche che la spettacolare città fortificata di Minas Tirith, costruita dagli umani del regno di Gondor e teatro della battaglia dei Campi del Pelennor nel terzo volume della saga, è ispirata a Ravenna. Sulla mappa sono presenti anche riferimenti a Cipro, Gerusalemme e Belgrado.

Sian Wainwright, dipendente di Blackwell’s, ha raccontato al Guardian che “la mappa dimostra come Tolkien fosse profondamente ossessionato dai dettagli“. Henry Gott, un altro dipendente della libreria, ha aggiunto che “una delle cose più interessanti è il ruolo fondamentale di Tolkien nella creazione della mappa, con tutti i suggerimenti che ha dato, molti dei quali sono stati inclusi nella versione finale di Baynes”.

La mappa interattiva

Amici appassionati de “Lo Hobbit” e “Il Signore degli Anelli“, se siete alla ricerca di un sito web che vi faccia immergere completamente nelle storie create dalla mente geniale di J.R.R. Tolkien, allora LOTR Project è quello che fa per voi! LOTR Project è un vero e proprio tesoro per i fan di Tolkien, con alberi genealogici dettagliati, tabelle degli elementi, cronologie e molto altro ancora. Avrete l’opportunità di approfondire la vostra comprensione degli scritti fantasy più amati di tutti i tempi e di scoprire nuovi aspetti di questa affascinante opera letteraria.

LOTR Project ha rilasciato una gigantesca e dettagliata mappa interattiva che contiene tutti i luoghi peculiari delle avventure di Bilbo, Frodo e compagni. Potrete zoomare, spostarvi, scoprire nuovi dettagli e arricchire la vostra conoscenza della Terra di Mezzo!

La mappa della Terra di mezzo di Tolkien di Luca Michelucci e Paolo Gulisano

Nel celebre romanzo “Il Signore degli Anelli“, l’autore J.R.R. Tolkien non si è limitato a inventare una semplice storia, ma ha creato un vero e proprio universo immaginario: la Terra di Mezzo. La Terra di Mezzo è il teatro delle avventure narrate ne “Lo Hobbit“, nel “Il Signore degli Anelli” e nelle altre opere di Tolkien. Si tratta di una regione immaginaria all’interno di Arda, l’universo fantasy ideato dall’autore. Questo luogo, descritto nel dettaglio dall’autore, si configura come uno dei paesaggi presenti negli antichi atlanti medievali, dove la geografia stessa è un’eccezionale rappresentazione della Creazione e della volontà divina che ha ordinato tutto ciò che lo attraversa.

Il volume “La mappa della Terra di mezzo di Tolkien” di Luca Michelucci e Paolo Gulisano è semplicemente una mappa della Terra di Mezzo, simile a quella presente solitamente sul retro del libro “Il Signore degli Anelli”, ma forse persino migliorata. In questo caso, abbiamo gli stessi territori disegnati con una grafica diversa, alcuni nomi aggiunti, una scala più piccola (e quindi maggiore dettaglio) e colori.

La mappa della Terra di Mezzo è un vero e proprio tesoro per gli appassionati, una testimonianza della vastissima erudizione e dell’ingegno profondo di Tolkien. Molti dei nomi dei luoghi sono derivati dalle lingue elfiche, come il Quenya e il Sindarin, che l’autore stesso aveva creato basandosi su studi filologici e linguistici. Altri nomi sono ispirati a miti e leggende nordiche, celtiche e anglosassoni, come ad esempio Valinor, la terra degli Dei, o Rohan, il regno dei cavalieri. Alcuni nomi, infine, sono strettamente legati agli eventi e ai personaggi delle opere di Tolkien, come il Monte Fato, dove l’Anello del Potere deve essere distrutto, o il Fosso di Helm, teatro di una delle più epiche battaglie narrate ne “Il Signore degli Anelli”.

La mappa della Terra di Mezzo di Tolkien rappresenta un omaggio alla genialità e alla passione dell’autore, che ha saputo creare un mondo fantastico e coerente in grado di affascinare e emozionare lettori e spettatori di ogni generazione. Questa mappa, inoltre, si configura come un simbolo della sua visione della letteratura, intesa come strumento per evadere dalla realtà e arricchire l’immaginazione.

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