La seconda stagione di The Family Stallone

Paramount+ ha annunciato  che la seconda stagione della docuserie di successo The Family Stallone subito dopo Stati Uniti, Canada, America Latina e Brasile, sarà disponibile sul servizio a partire dal 22 febbraio in Italia, oltre che nel Regno Unito, in Australia, Francia, Germania, Svizzera, Austria e Corea del Sud. The Family Stalloneede protagonisti il candidato all’Oscar Sylvester Stallone, la moglie Jennifer Flavin Stallone e le figlie Sophia, Sistine e Scarlet.

In questa stagione, dopo quattro decenni trascorsi come una delle famiglie più famose di Los Angeles, gli Stallone lasciano definitivamente Hollywood e si trasferiscono a est. Rimasti solo in due, con le figlie Sophia e Sistine che inseguono i loro sogni a New York City e Scarlet che frequenta il college e un nuovo amore a Miami, Sly e Jen mettono radici a Palm Beach. Ma la distanza non può tenerli separati: la stagione culmina in un meraviglioso viaggio tutti insieme in Italia per esplorare la storia della loro famiglia, ravvivare l’amore e creare ricordi per tutta la vita.

The Family Stallone è prodotto da MTV Entertainment Studios, con Benjamin Hurvitz e Nadim Amiry come produttori esecutivi. Julie Pizzi, Farnaz Farjam e Jonathan Singer sono produttori esecutivi per Bunim-Murray Productions con Chris Ray e Jason Williams sono co-produttori esecutivi.

Demolition Man: 30 anni dopo, le previsioni diventano realtà

A trent’anni dall’uscita, Demolition Man è un film che ci mostra un futuro distopico che, in molti aspetti, si sta già realizzando. Il film, diretto da Marco Brambilla e interpretato da Sylvester Stallone e Wesley Snipes, racconta la storia di John Spartan, un poliziotto di Los Angeles, e Simon Phoenix, un criminale psicopatico, che vengono ibernati nel 1996 e svegliati nel 2032.

Nel frattempo, il mondo è cambiato radicalmente. La violenza è stata eliminata, ma a un prezzo alto: la libertà individuale è stata soffocata da un regime totalitario che controlla ogni aspetto della vita delle persone. In questo futuro distopico, Demolition Man ha indovinato molte cose.

Ad esempio, il film ha previsto l’avvento di auto elettriche, videochiamate, teleconferenze, sistemi di riconoscimento biometrici, l’informatizzazione massiccia, assistenti virtuali, sesso virtuale e, addirittura, la carriera politica di Arnold Schwarzenegger. Ma non solo.

Demolition Man ha anche previsto la crescente influenza della tecnologia sulla società e il suo potenziale uso per controllare le persone.

Nel film, la tecnologia viene utilizzata per sorvegliare le persone, censurare le loro espressioni e persino per condizionarle mentalmente.

Questi aspetti sono diventati sempre più reali negli ultimi anni, con l’avvento di tecnologie come la sorveglianza biometrica, la censura di Internet e la manipolazione dei social media.

Inoltre, Demolition Man ha previsto l’emergere di un nuovo tipo di leader, un dittatore populista che si presenta come un salvatore della nazione. In questo caso, il leader è il dottor Raymond Cocteau, che governa San Angeles con pugno di ferro. Questa figura è una chiara allusione a leader contemporanei come Donald Trump, Jair Bolsonaro e Viktor Orbán.

Insomma, Demolition Man è un film che non solo è divertente e d’azione, ma è anche un’opera di fantascienza che ha un grande valore profetico. È un film che ci mette in guardia sui pericoli della tecnologia, del controllo sociale e dell’emergere di nuovi tipi di dittatura.

Per questo motivo, è un film che vale la pena di vedere e rivedere, anche a distanza di trent’anni.

Rocky Marciano, il mito del pugilato, compie cento anni

Cento anni fa, il 1º settembre 1923, nasceva a Brockton, Massachusetts, Rocky Marciano, uno dei più grandi pugili della storia.

Marciano, nato Rocco Marchegiano, era figlio di emigranti italiani provenienti dall’Abruzzo. Il padre, Quirino, era un contadino, mentre la madre, Pasqualina, era una casalinga.

Marciano iniziò a boxare da giovanissimo, e ben presto si rivelò un talento straordinario. Nel 1948, a soli 25 anni, vinse il titolo mondiale dei pesi massimi, battendo Joe Louis.

Marciano difese il suo titolo in 49 incontri, senza mai perdere. Il suo record di imbattibilità è ancora oggi ineguagliato.

Marciano era un pugile potente e carismatico, che ha conquistato il cuore di milioni di appassionati di boxe in tutto il mondo.

La sua storia è un esempio di come la passione e la determinazione possano portare a grandi risultati.

Per celebrare il centenario della sua nascita, la Regione Abruzzo e il Comune di Ripa Teatina (Chieti), città natale del padre di Marciano, hanno organizzato una serie di eventi.

Venerdì 1° settembre, alle ore 10, nella sede della Regione in Piazza Unione a Pescara, si terrà la presentazione del nuovo libro del giornalista Dario Ricci dal titolo “Rocky Marciano. Sulle tracce del mito 1023-2023”.

Alla presentazione saranno presenti l’autore, l’assessore al Turismo della Regione Abruzzo Daniele D’Amario, il sindaco di Ripa Teatina Roberto Luciani, il sindaco di San Bartolomeo in Galdo Carmine Agostinelli e l’editore Giovanni Di Giorgi.

Nel pomeriggio, a Ripa Teatina, si terrà un momento istituzionale alla presenza del sindaco Luciani e del sindaco di San Bartolomeo in Galdo.

Gli eventi di celebrazione del centenario della nascita di Rocky Marciano sono un’occasione per ricordare la figura di questo straordinario pugile, ma anche per riflettere sul tema dell’emigrazione, che ha segnato la storia di molti italiani, tra cui la famiglia di Marciano.

In questo centenario, è importante ricordare la storia di Rocky Marciano, un uomo che ha fatto del suo sogno una realtà, e che ha lasciato un segno indelebile nella storia dello sport e della cultura italiana.

Samaritan, il buco di sceneggiatura con dentro un film

Oggi parliamo di Samaritan, il film diretto  da Julius Avery uscito nel 2022 e disponibile in streaming che vede Stlylvester Stallone vestire i panni di un super-eroe ritiratosi a vita privata.Un film cupo, dalla fotografia molto bella, ma che alla fine davvero non mi ha convinto, e, stando ai dati, non ha convinto anche altri spettatori.

Samaritan combattimento

Prima di continuare questo articolo, vi avverto che troverete numerosi spoiler del film. In altri casi, vi direi che se non volete rovinarvi la visione, vi direi di fermarvi qui. Ma in questo caso, potete anche proseguire al lettura perché le “rivelazioni” che vi farò sono più che altro dei “salvagenti” che vi aiuteranno a  ricostruire la pellicola. Non certo perchè lo schema della trama sia “complesso”, anzi è molto, troppo, lineare, ma perchè il senso di quello che succede è talmente scollegato internamente da lasciarci da subito la sensazione che “qualcosa” non funzioni. Anche io per capire cosa non funzioni ci ho messo davvero molto, e vorrei condividere le mie idee con voi.

L’incipit

La storia iniziale è questa: ci troviamo a Granite City, vent’anni dopo lo scontro finale tra il super-eroe Samaritan ed il suo arcinemico Nemesis. Il primo era un ex-poliziotto tutore della legge e dell’ordine, l’altro un anarchico contro il sistema. Sin dall’inizio però si hanno degli indizi che portano a pensare che forse la chiave di lettura sia un’altra: da una parte un reazionario paladino dello status quo e dall’altra un rivoluzionario, paladino delle masse e del proletariato.

In questa ultima grande battaglia i due contendenti si sono “distrutti” a vicenda. Tuttavia, senza il suo “primo nemico” la società non appare affatto migliorata. Granite City è una città sporca, dove poveri e disperati lottano disperatamente per sopravvivere. Le strade sono invase da carcasse di auto, spazzatura e gente disperata, e la criminalità è l’unica strada attraverso cui i suoi abitanti riescono a mettere insieme un pezzo di pane.

Facciamo quindi la conoscenza del nostro co-protagonista, il piccolo Sam, interpretato da Javon Walton. E’ il figlio di questa società confusa ed in bilico: E’ un idealista, è molto sicuro di se, crede in un futuro migliore. E’ sicuro che il supereroe Samaritan, suo mentore morale, sia ancora vivo, si nasconda da qualche parte per tornare. Ha una morale apparentemente molto forte, ma, al contempo, non esista a collaborare con un gruppo di criminali di strada per guadagnare qualche dollaro.

Sua madre, che sembra essere un infermiera ( ma non sembra ricordarsene mai), condivide questo dualismo. Da una parte sembra aver un senso manicheo della giustizia, ma poi accetta senza molti problemi dei ” soldi sporchi” dal figlio.

Le premesse

Insomma si capisce che questa è una società di confine, dove non esiste il bene o il male incarnato dal binomio Samaritan/Nemesis. Anzi, molto spesso ci si rende conto che per molti Nemesis è l’eroe, mentre Samaritan è solo uno strumento di oppressione.

Presto Sam incontra Cyrus, il cattivo della storia, che sin da subito ci viene presentato come un criminale idealista, capace di capire le persone. Ovviamente Cyrus ha il suo eroe in Nemesis, che, nella sua convinzione, è stato fermato proprio prima di rovesciare l’ingiusto sistema.

Infine in questo triangolo si inserisce anche il vero protagonista, ossia Joe Smith, nome più falso del falso, sotto cui si nasconde un super-eroe invecchiato e stanco, senza fiducia  in se stesso che non si ritrova nella società che ha attorno.

Vive ai bordi della società, in un quartiere molto degradato, occupandosi dello smaltimento dei rifiuti. Arrotonda ogni tanto lo stipendio riparando oggetti rotti e rivendendoli. In realtà quest’attività gli serve per ricordare “quanto sia facile distruggere il mondo, e quanto sia difficile rimetterne su i pezzi. “

Insomma un eroe tornato “umano”, o addirittura “Sub-umano”, dopo aver rinunciato al suo status. E’ in continuo turbamento, ripensa continuamente al passato, come se una volta sconfitto e distrutto   la sua vera ed unica nemesi,  che scopriremo essere suo fratello, non avesse più alcuno scopo.

In effetti è così: i suoi superpoteri non possono migliorare la società che ha difeso, possono solo servire ad abbatterla, come (forse) sognava di fare il villain Nemesis.

Ora, le premesse sono tutte giuste, i protagonisti perfetti:

C’è un bambino, Sam,  inserito in una società dove, nel bene o nel male, è a suo agio, che però cerca scampo in un futuro utopico, grazie al ritorno di un “Deus Ex-machina”, ossia Samaritan. Nella sua ingenuità non si chiede come questo possa avvenire, e probabilmente dovrà imparare a sue spese, che la vita vera è molto diversa dai fumetti che lui stesso disegna.

C’è un cattivo, Cyrus, anche lui in bilico tra bene o male che sembra voler cambiare il mondo. E’ esattamente come Sam, ma cresciuto. Ha capito che solo uno sconvolgimento può migliorare la situazione. Per questo crede che solo  il ritorno di “Nemesis” possa portare giustizia sociale.

C’è un eroe vecchio stampo, Joe: viene da un punto di vista manicheo dove la differenza tra bene e male sembra essere molto netta. Confrontandosi ogni giorno con una società che di manicheo non ha nulla, ha messo in dubbio il suo ruolo,  la sua capacità di intervento, la propria  morale, e forse lo scopo stesso della sua esistenza. Per questo si è auto-isolato.

Tutti e tre sembrano vere uno sfumato concetto di giusto e sbagliato, e sono in cerca di una redenzione che non può che venire dall’alto.

Tutto questo in un ambientazione dark e oscura, che mescola elementi di Gotham City, di Cyberpunk, e Mad Max.

Insomma una serie di elementi di grandissimo interesse. Le premesse sono buone, le aspettative a questo punto sono molto alte.

La produzione di Stallone, la Balboa, sembra aver fatto centro, riportando un film oscuro e complesso, che potrebbe essere un nuovo ” Rambo”.

SAMARITAN | TRAILER UFFICIALE | PRIME VIDEO

Risultato: un film senza un senso

Peccato però che poi queste premesse vadano tutte a farsi benedire. Man mano che la storia si dipana, i protagonisti invece di subire un’evoluzione involvono diventando sempre più piatti e patetici.

Sam non ha alcuna evoluzione. Si dimentica di essere in qualche modo un complice di Cyrus, e si autoassolve di avere, in qualche modo, fatto parte di quell’organizzazione. Cyrus diventa sempre più pazzo e meno profondo incarnando alla fine il ruolo del villain da film anni 80. Joe invece si riscopre un eroe senza macchia e paura, bruciando ogni possibile spunto narrativo non completamente telefonato.

La trama: per farsi due risate.

Infatti la trama tradisce tutte le premesse. Cyrus riesce grazie ad un Mcguffin che non viene spiegato a mettere le mani su delle granate a grafite. Queste bombe sono in grado di mandare in cortocircuito gli impianti elettrici e quindi i dispositivi elettronici. Grazie a queste armi riesce ad entrare in uno sperduto magazzino delle prove della polizia, da cui recupera i costumi di Nemesis ed il suo “martello”. Questo è un’oggetto molto potente, creato dal cattivo vent’anni prima per uccidere suo fratello Samaritan. Non è chiaro perchè sia custodito all’interno di un archivio prove invece che in un bunker sotterraneo controllato dai militari. Il piano è semplice: togliere l’energia alla città e creare una rivoluzione. Forse troppo semplice: quale rivoluzione? Che idea c’è dietro a questo concetto? In che modo saccheggiare la città migliorerà il mondo futuro?

Nel frattempo Sam si è fatto notare da Cyrus che lo elogia dopo un colpo “finito” male per il suo coraggio. Quest’azione però accende una forte rivalità con altri membri giovani della gang che presto sfocia in odio. Quando questi soggetti si decidono  fargli pagare questo “sgarro” interviene Joe a salvarlo. Sam allora si convince che Joe deve avere dei superpoteri: e forse Samaritan?

Presto la convinzione si fa certezza quando la gang, per vendicarsi, decide di uccidere Joe investendolo. Joe è a terra, Sam si dispera mentre sta apparentemente morendo. Non chiama aiuto, o un ambulanza, ma presto Joe si riprende.

Si scopre così  che il protagonista, oltre ad avere forza e resistenza eccezionali, è in grado di rigenerarsi generando però calore. Siccome questo estremo calore, almeno in teoria, potrebbe ucciderlo, tiene in frigo numerosi chili di gelato per raffreddare il suo corpo velocemente cosi da  evitare un surriscaldamento fatale.

Subito ci si chiede se gli capiti così di frequente di essere investito da giustificare tutto quel gelato, ma è una domanda che non avrà mai risposta.

In ogni caso, Sam insiste perchè Joe lo alleni per diventare un eroe. La cosa lascia un pò sorpresi. Sam non ha i suoi poteri, in che modo può ” essere addestrato”? Sarebbe come chiedere a Peter Parker di insegnarci a scalare i grattacieli.

Ma Joe finge di non sapere che i suoi pugni siano efficaci perchè è dotato di superforza e insegna a Sam a boxare. Come ci si aspetterebbe gli insegna anche che il modo migliore per affrontare uno scontro è scappare.

Siamo a metà film e da questo momento in poi tutti i personaggi subiscono un ulteriore appiattimento.

Cyrus prende il costume di Nemesis e diventa un completo Villain iniziando a gestire un’esercito di “rivoltosi” che lo seguono senza fiatare. Per convincergli è bastato presentarsi in strada vestito da Nemesis e dire due parole due.

C’è in questo un pò del Joker con Joaquin Phoenix, ma senza alcuna reale motivazione o vero obbiettivo, nè un’idea chiara. Come un cattivo da operetta, vuole solo creare scompiglio per “prendersi la città” o “fare una montagna di soldi”. Non è chiaro quali delle due.

Nel frattempo scopre l’identità segreta di Joe. I suoi scagnozzi gli riportano la notizia di averlo rivisto  in piedi dopo l’investimento e Cyrus fa due piu due.  Si dimentica però che Joe ha dei superpoteri e manda un gruppo di scagnozzi a prelevarlo. Non si capisce bene come questi dovrebbero poterlo “rapire” senza Kriptonite o cose simili.

A questo punto Joe/Samaritan potrebbe  mettere fine a tutta la  situazione. Potrebbe seguire di buon grado gli scagnozzi al loro covo, incontrare il finto Nemesis, convincerlo a desistere, arrestarlo o neutralizzarlo. Semplice.

Nessuno avrebbe saputo mai cosa sarebbe successo, Joe avrebbe mantenuto l’anonimato e salvato la città.

Invece sceglie di liberarsi degli inseguitori in modo plateale, schiantandoli contro automobili ed edifici, massacrandoli in modo fin troppo brutale.

La morale dello “scappare ed evitare di fare un casino” sembra proprio essere sfuggita di mano. Il capo del gruppetto riesce però  a fuggire usando una delle granate alla grafite, creando ancora più scompiglio. Ovviamente lo show non è sfuggito ai vari astanti pronti a filmare tutto con i propri cellulari e a condividere i contenuti al mondo.

A quanto pare la bomba alla grafite non funziona sui cellulari e sulle telecamere ed il risultato è che adesso tutti sanno che Samaritan è tornato.

Nel frattempo anche Sam fa tesoro della morale del “fuggi” e affronta i soliti scagnozzi di bassa tacca intenti a bullizzare un suo amico. Non è chiaro quale sia il suo piano, visto che si trova ad affrontare cinque ragazzi armati fino ai denti, ma va malissimo: gli spezzano un braccio.

Sam torna a casa e la madre nemmeno si chiede chi lo abbia medicato e perchè, dimostrando di avere l’istinto materno di un blocco di marmo.

Contemporaneamente Cyrus si è presentato a casa di Joe, che vive di fronte al palazzo di Sam, per ucciderlo. Non trovandolo a casa, la devasta e poi decide di andare a rapire Sam.

Così senza alcun senso. Cyrus non sa nulla del rapporto tra Sam e Joe, ma lui decide comunque di rapirlo. Perchè abita di fronte a lui. Senza alcun senso se non quella di creare il motivo per far tornare in azione il super-eroe.

Quest’azione costringe ovviamente Joe ad intervenire. E come interviene il super eroe invisibile? Si reca dal cattivo per farlo ragionare? Decide di infiltrarsi di nascosto nel covo  e salvare il bambino? Lo intercetta per gonfiarlo di botte?

Niente di tutto questo: sale su un camion della nettezza urbana e si apre la strada verso il suo covo, mettendo tutti in allarme. Se il nostro protagonista fosse stato Robocop avrebbe avuto anche senso. Ma Joe è un uomo come tanti altri, potrebbe facilmente intrufolarsi e non temere nulla grazie ai suoi super poteri.

Ma non basta: il camion è carico di esplosivo e viene fatto esplodere all’interno del covo, mettendo in gravissimo pericolo Sam stesso. Infatti i suoi  carcerieri muoiono entrambi nell’esplosione, mentre lui, solo grazie alla plot armour, ne esce illeso e libero.

L’inutile colpo di scena

Ma ecco che a questo punto c’è il vero ed unico colpo di scena geniale del film: Joe non è Samaritan, Joe è il cattivo, è Nemesis.

Il protagonista è il cattivo, l’anti-eroe, l’anarchico. E’ un’inversione totale della trama.

Finalmente le carte si scoprono. Sam, il co-protagonista  si trova davanti al suo incubo peggiore, Cyrus il cattivo scopre di stare affrontando il suo “eroe”. Tutti i rivoltosi adunatisi a centinaia per far scoppiare la rivoluzione scoprono che il vero Nemesis è li davanti a loro: il loro leader, la loro guida, il loro grande capo.

E’ come se, alle pendici del monte Fato, Sauron, Aragorn e Gandalf scoprissero che Frodo è in realtà Morgoth, l’antico signore oscuro di cui Sauron era un servitore.

E cosa succede direte voi a questo punto?

Joe prende il controllo dell’insurrezione? Parla ai rivoltosi per convincerli a cambiare la società in modo non violento? Cyrus si arrende e chiede scusa? Sam scappa in lacrime?

No. Non succede NULLA. Non cambia nulla. Cyrus continua nel suo plot, diventato ormai uccidere Sam e Joe, i rivoltosi continuano a lanciarsi contro Joe/nemesis per farsi massacrare “male”, Sam continua a credere che Joe sia Samaritan. Lo scontro finale dura anche troppo, al punto che, alla fine, si inizia a parteggiare con il cattivo che da umano cerca di sconfiggere un superuomo.

Certo Joe rischia di morire per via dell’alta temperatura, ma solo a causa dell’0incendio da lui stesso provocato. Sam tenta inutilmente di salvarlo: non c’è acqua e la temperatura sta salendo. I mille colpi presi da Joe dovrebbero aver portato il suo corpo alla temperatura di fusione… Ma.. Non c’è alcun ma. Non succede nulla, ma Joe si salva da solo. Poi porta Sam fuori e si dilegua.

Sam dichiara che Samaritan è tornato, e questo basta a fermare l’insurrezione. Il mondo non cambia signori, abbiamo scherzato. Viviamo nel migliore dei mondi possibili dopotutto. I cattivi sono stati massacrati, sono morti tutti, i buoni sono buoni e non importa il resto.

Sam, che rappresenta il punto di vista dello spettatore, incarna l’idea di social warrior moderno. E’ stupido, incapace di risolvere le situazioni, di capire il mondo attorno a se, ma è sempre pronto ad auto-assolversi. E’ incapace di vedere le contraddizioni implicite nel suo agire. Non mostra alcun cambiamento, alcuna nuova consapevolezza, nessun dubbio, nessun cedimento nemmeno davanti al crollo evidente di tutto quello in cui lui ha sempre creduto.

Insomma questa pellicola è un’occasione mancata di fare qualcosa di interessante, di creare un minimo dubbio nello spettatore, di lasciarci qualcosa. Una storia trita e ritrita, come una cena ad un sushi all you can eat con le solite quattro portate insipide.

Peccato.

The Suicide Squad – Missione Suicida

Dallo sceneggiatore / regista James Gunn, arriva l’avventura d’azione di supereroi della Warner Bros. Pictures, “The Suicide Squad – Missione Suicida”, con lo schieramento dei delinquenti più degenerati della DC.

Benvenuti all’inferno, cioè a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità degli Stati Uniti, dove sono rinchiusi i peggiori supercriminali, che faranno di tutto per uscirne – anche unirsi alla super segreta e oscura Task Force X. Il motto del giorno è ‘O la va o la spacca’: si riuniscano una serie di truffatori, tra cui Bloodsport, Peacemaker, Capitan Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica più amata di tutti, Harley Quinn. Quindi si armino pesantemente e si lascino cadere (letteralmente) sulla remota isola di Corto Maltese, piena di nemici. Avventurandosi in una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia, la Squadra sarà coinvolta in una missione di ricerca e distruzione, sotto la guida sul territorio del colonnello Rick Flag… e le direttive degli esperti tecnologici del governo di Amanda Waller nelle orecchie, che seguono ogni loro movimento. E come sempre, ad ogni mossa falsa rischiano la morte (per mano dei loro avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller). A voler scommetterci, la vincita è a loro sfavore – contro ognuno di loro.

 

The Suicide Squad Missione Suicida - Trailer Ufficiale Italiano Red Band

Il film è interpretato da Margot Robbie (“Birds of Prey”, “Bombshell – La Voce dello Scandalo”), Idris Elba (“Avengers: Infinity War”), John Cena (l’imminente serie HBO Max “Peacemaker”, “Bumblebee”), Joel Kinnaman (“Suicide Squad”), Jai Courtney (il franchise “Divergent”), Peter Capaldi (“World War Z”, “Doctor Who” della BBC), David Dastmalchian (l’imminente “Dune”, “Ant-Man and the Wasp”), Daniela Melchior (“Parque Mayer”), Michael Rooker (i film “Guardiani della Galassia”), Alice Braga (“Elysium”), Pete Davidson (“Il re di Staten Island”, “Saturday Night Live”), Joaquín Cosio (“Spider-Man: Un nuovo universo”, “Narcos: Messico”), Juan Diego Botto (“The Europeans”), Storm Reid (“L’uomo invisibile”, “Nelle pieghe del tempo”, “Euphoria”), Nathan Fillion (“Guardiani della Galassia”, “The Rookie” in TV), Steve Agee (“L’Angelo del male – Brightburn”, “Guardiani della Galassia Vol 2”), Sean Gunn (i film “Guardiani della Galassia”, e “Avengers”), Mayling Ng (“Wonder Woman”), Flula Borg (“Ralph spacca Internet”), Jennifer Holland (“L’Angelo del male – Brightburn”, l’imminente serie HBO Max “Peacemaker”) e Tinashe Kajese (le serie TV “Valor”, “The Inspectors”), con Sylvester Stallone (i franchise di “Rocky”, “Rambo” e “I Mercenari – The Expendables”) e Viola Davis (“Ma Rainey’s Black Bottom”, “Suicide Squad”).

Gunn (i film “Guardiani della Galassia”) ha diretto il film da una sua sceneggiatura, basata sui personaggi della DC. Il film è prodotto da Charles Roven e Peter Safran, mentre Zack Snyder, Deborah Snyder, Walter Hamada, Chantal Nong Vo, Nikolas Korda e Richard Suckle sono i produttori esecutivi. La squadra creativa di Gunn include il direttore della fotografia Henry Braham (“Guardiani della Galassia Vol. 2”), la scenografa Beth Mickle (“Captain Marvel”), i montatori Fred Raskin (“Guardiani della Galassia Vol. 2”, “C’era una volta … a Hollywood”) e Christian Wagner (i film “Fast & Furious”), e la costumista nominata all’Oscar Judianna Makovsky (“Guardiani della Galassia Vol. 2”, “Avengers: Endgame”, “Harry Potter e la pietra filosofale”). Musiche di John Murphy (“Kick-Ass”).

Rambo the Force of Freedom

La serie animata “Rambo the Force of Freedom” mi fa ricordare quanti film storici hanno avuto, nell’ultimo decennio, che si tratti di sequel o prequel anche (e sopratutto) in altri media rispetto al titolo originale. Alcuni di questi hanno avuto successo, di altri rimane solo un pallido ricordo. Questo è proprio il caso della serie di cui voglio parlare oggi: per quello che ho scoperto, sia negli USA che in Italia ha avuto pochissimi passaggi televisivi, nonostante l’alto numero di episodi e una linea di giocattoli a supporto, oltre che a essere riferita al leggendario John Rambo, reso celebre da Sylvester Stallone. A differenza dei film questa versione venne adattata per la televisione in quanto si rivolgeva a un pubblico infantile e anche in età preadolescenziale, infatti, pur mantenendo l’azione, il coraggio e le scene pirotecniche molto presenti nei film, vennero tolte così come la crudezza e la violenza degli stessi, inserendo alla fine di ogni episodio un senso morale, tipico di serie animate simili. Realizzata dalla Ruby-Spears Enterprises, vennero prodotti 65 episodi e, nonostante esordì agli inizi del 1986, venne poi cancellata definitivamente nel dicembre dello stesso anno.

In questa serie vediamo le gesta del soldato John James Rambo che, con il suo inseparabile superiore e amico, il colonnello Samuel Trautman, insieme a un gruppo di giovani collaboratori, viaggiano in giro per il mondo ad aiutare i deboli e gli indifesi contro i malvagi e i tiranni perché la giustizia e la libertà trionfino contro il male.

Durante l’episodio, quando Rambo entra in azione, esegue lo stesso rituale del film, si allaccia le scarpe e il suo famoso combat Knife e si lega la famosa fascia rossa intorno alla testa.

Rambo & The Forces of Freedom Action Figure Toy Commercial (1985)

Forse sarà il calo degli ascolti, forse i tempi erano cambiati e personaggi di questo genere non erano più di moda, forse i costi di realizzazione troppo alti, i motivi della cancellazione possono essere molti, però è un peccato che nessuno abbia voluto prendersi i diritti per la continuazione della serie o per le uscite in dvd e repliche televisive, perché a parer mio questa serie, oltre a essere divertente, dinamica e piena di azione insegnava anche concetti che ormai vanno via via sparendo.

Guardiani della Galassia Vol. 2

Al ritmo di una nuova e stellare raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), il film dei Marvel Studios Guardiani della Galassia Vol. 2, racconta le nuove avventure dei Guardiani attraverso le profondità dello spazio cosmico. I Guardiani dovranno combattere per mantenere unita la propria famiglia mentre sono alle prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill. Dovranno allearsi con vecchi nemici e potranno contare sull’aiuto di alcuni nuovi personaggi tra i più amati del mondo dei fumetti, espandendo ulteriormente l’Universo Cinematografico Marvel.

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I Guardiani della Galassia vol. 2 è un film del 2017 diretto da James Gunn, sequel del celebre lungometraggio di fantascienza uscito nel 2014. Il cast è composto ancora una volta da Chris Pratt nel ruolo di Peter Quill/Star-Lord, Zoe Saldana come Gamora, Dave Bautista come Drax il Distruttore, Vin Diesel come la voce di Groot e Bradley Cooper come la voce di Rocket, oltre ad alcune new entry come Kurt Russell nei panni di Ego, padre di Peter, e Pom Klementieff come Mantis. In questo nuovo episodio si uniscono al cast inoltre Pom Klementieff nei panni di Mantis, Elizabeth Debicki nelle vesti di Ayesha, Chris Sullivan nel ruolo di Taserface, Tommy Flanagan nel ruolo di Tullk, Laura Haddock nei panni di Meredith Quill, oltre a Sylvester Stallone  nel ruolo di Stakar.

La trama riprende pochi mesi dopo gli eventi del primo film, con i Guardiani che sono diventati una sorta di famiglia composta da individui molto diversi tra loro. Il film si apre con una sequenza divertente in cui Baby Groot balla mentre i suoi compagni combattono una gigantesca creatura aliena. Il film si concentra sulla scoperta da parte di Peter Quill che Ego, un misterioso personaggio che dice di essere suo padre, lo cerca da tempo. Peter decide di fare la conoscenza del padre biologico e di accompagarlo sul suo pianeta, ma scoprirà che la verità sulla sua origine non è affatto quella che pensava di conoscere. Nel frattempo, i Guardiani dovranno difendere la galassia da una minaccia proveniente dall’interioré del loro stesso gruppo, stavolta pronta a scagliarsi contro di loro per un misterioso motivo.

Ricco di grandi scene d’azione e di umorismo, il film vanta una nuova compilation musicale e una nuova colonna sonora che il regista James Gunn definisce

“più sofisticata rispetto a quella del primo film, con brani che spaziano tra molteplici generi”. E aggiunge: “Alcune scelte sono leggermente più eclettiche altre sono un po’ più famose, ma abbiamo un fantastico gruppo di canzoni. Come per il primo film, ho inserito tutte le canzoni nella sceneggiatura. Fanno parte della narrazione. Ogni canzone è strettamente legata alla scena in cui è inserita”. 

Questa dinamica aveva già conquistato gli spettatori del primo film, come dimostra il grande successo riscosso dall’album della colonna sonora. Prodotto da Marvel Music e Hollywood Records, l’album della colonna sonora è stato candidato a un Grammy e ha raggiunto il primo posto nella classifica U.S. Billboard 200 diventando il primo album interamente composto da canzoni già rilasciate ad arrivare al primo posto della classifica. Con oltre 1 milione di copie vendute, l’album è stato certificato Disco di Platino dalla R.I.A.A. e ha conquistato il primo posto su iTunes in 60 paesi.

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Il film è stato accolto positivamente dalla critica e dal pubblico, che ha apprezzato la perfetta amalgama fra dialoghi brillanti e la giusta dose di action e humor. La pellicola, infatti, si conferma fedele all’impronta del primo capitolo, proponendo uno spettacolo di pura evasione capace di far divertire e divertirsi. La colonna sonora, ricca di grandi classici del rock degli anni ’70, rappresenta una scelta vincente e coinvolgente, portando ancora una volta in primo piano il costume di Peter Quill.

L’Amministratore Delegato di The Walt Disney Company Italia Daniel Frigo commentò come il film abbia conquistato il box office italiai in appena 24 ore di programmazione registrando un opening di 1.258.000 Euro.
“Sono molto felice che il nostro Paese abbiamo accolto in maniera tanto calorosa l’arrivo nelle sale italiane di un altro titolo Marvel. Siamo stati tra i primi nel mondo a poter offrire la visione di questo sequel al grande pubblico. Un ottimo risultato registrato in sole 24 ore. Ancora una volta voglio condividere questa gioia con tutto il team Disney Italia che continua, con entusiasmo, a lavorare sull’universo Marvel: dal cinema al Disney Store, dal licensing al retail. Nel 2014 Guardiani della Galassia aveva già stupito positivamente. Oggi il Vol. 2 prosegue il racconto di epiche e irriverenti avventure spaziali di Peter Quill alias Star-Lord e della sua eccentrica banda”.
La squadra creativa di James Gunn comprende il direttore della fotografia Henry Braham (The Legend of Tarzan, La Bussola d’Oro), il production designer Scott Chambliss (Star Trek, Tomorrowland – Il Mondo di Domani), i montatori Fred Raskin (The Hateful Eight, Guardiani della Galassia) e Craig Wood (Guardiani della Galassia, Pirati dei Caraibi: Ai Confini del Mondo), il compositore Tyler Bates  (Guardiani della Galassia, JohnWick), la costume designer candidata a tre premi Oscar Judianna Makovsky (Captain America: Civil War, Harry Potter e la Pietra Filosofale), il supervisore effetti visivi candidato all’Oscar®Chris Townsend (Avengers: Age of Ultron, Iron Man 3), il coordinatore stunt Tommy Harper (Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales, Captain America: The Winter Soldier ), il co-produttore e primo assistente alla regia Lars Winther (Captain America: Civil War, Captain America: The Winter Soldier) e il supervisore agli effetti speciali candidato a sei premi Oscar Dan Sudick (Captain America: Civil War, The Avengers).
Ispirato ai personaggi del fumetto Marvel, la cui prima pubblicazione risale al 1969, Guardiani della Galassia Vol. 2 è prodotto dal presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, insieme ai produttori esecutivi Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Jonathan Schwartz, Nik Korda e Stan Lee. Uno dei grandi pregi del film è la qualità della sceneggiatura, che riesce ad approfondire i personaggi e le loro relazioni senza mai risultare lenta o noiosa. In particolare, il personaggio di Drax il Distruttore ha un ruolo importante nella storia, diventando attraverso le sue frasi divertenti una sorta di collante del gruppo e, al contempo, uno dei più umani. Un’altra grande forza del film sta nella caratterizzazione dei personaggi, che riescono a far emozionare e a coinvolgere lo spettatore. Sebbene qualche sequenza risulti forse un po’ forzata o prevedibile, l’insieme regala un’esperienza emozionante e altamente godibile.

I Guardiani della Galassia vol. 2 è un film perfetto per gli amanti della fantascienza che vogliono un pizzico di comicità e leggerezza nell’esperienza. James Gunn ha saputo creare un sequel all’altezza del primo, offrendo una trama coinvolgente e un ritmo impeccabile. Un film che non può mancare nella collezione di ogni appassionato di cinema.

Jimmy Bobo – Bullet to the Head

Jimmy Bobo – Bullet to the Head, distribuito da Buena Vista International, è un action movie diretto dal regista di culto Walter Hill (I guerrieri della notte, 48 ore, Strade di fuoco, Geronimo), interpretato da Sylvester Stallone. Il film è la trasposizione cinematografica di Du plomb dans la tête, fumetto creato da Alexis Nolent, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Matz. In Jimmy Bobo, indiscusso protagonista del film, Sylvester Stallone combina la simpatia di Rocky e la spietatezza di Rambo, gli storici personaggi che lo hanno reso famoso.

Walter Hill ha dichiarato 

“Sylvester Stallone è straordinario nel trasmettere le sue emozioni, sia quando esprime la collera, il dolore o la gioia. Ha un grande cuore e una voce stupenda. Per un regista, lavorare con un attore del genere equivale a un pilota che ha in mano le chiavi di una Ferrari”.

Nel film, sceneggiato e prodotto dall’italiano Alessandro Camon, si racconta la storia di Jimmy Bobo (Sylvester Stallone), un sicario di New Orleans che non conosce le buone maniere e che medita vendetta contro Keegan (Jason Momoa), un mercenario senza scrupoli che uccide il suo socio dopo avergli commissionato un omicidio. Jimmy verrà aiutato nella sua missione da Taylor Kwon (Sung Kang), un detective BlackBerry-dipendente di Washington D.C., a cui ha salvato casualmente la vita. L’insolita coppia riuscirà a mettere le mani su documenti scottanti per incastrare un politico corrotto, che sta cercando di effettuare opere illecite di sfruttamento edilizio e che arriva persino a sequestrare la figlia di Jimmy (Sarah Shahi) pur di raggiungere i suoi loschi scopi.

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