Kurt Russell – L’eroe anarchico del cinema americano

Nel panorama cinematografico americano, poche figure sono tanto emblematiche quanto Kurt Russell. Il volume saggistico “Kurt Russell – L’eroe anarchico del cinema americano”, a cura di Fabio Zanello e pubblicato da Weird Book, esplora la carriera dell’attore, delineando il suo impatto indelebile sul genere d’azione e oltre

Con i suoi occhi azzurri che trasmettono un mix di saggezza e spavalderia, e una voce dal timbro profondo, Russell si distingue per uno stile unico che si allontana dal tradizionale Metodo Stanislavskij e dalla mimesi.

Il suo approccio al machismo è autoironico, una caratteristica che mantiene anche quando il trucco di scena lo richiede. Russell non si limita a interpretare un personaggio; lui lo vive, mettendo corpo e anima in ogni ruolo. Questa dedizione lo rende imprevedibile e beffardo, soprattutto nelle scene d’azione, dove esibisce la sua forza fisica con un tocco di umorismo.

Il suo sodalizio artistico con il regista John Carpenter ha dato vita a capolavori come 1997: Fuga da New York, La cosa, Grosso guaio a Chinatown, e Fuga da Los Angeles, consolidando la sua posizione nella storia del cinema di genere. La loro collaborazione ha creato alcuni dei più memorabili antieroi del grande schermo, con Russell che porta quel languore nello sguardo e quella mascella quadrata, tipici di un eroe dei fumetti.

Oltre alla sua collaborazione con Carpenter, Russell ha brillato in una varietà di ruoli che hanno dimostrato la sua versatilità come attore. Da commedie come Il computer con le scarpe da tennis a thriller intensi come Silkwood, passando per azione pura in Tango & Cash e Fuoco assassino, fino a western epici come Tombstone e avventure fantascientifiche come Stargate. Non si può dimenticare la sua partecipazione in film come Decisione critica, Vanilla Sky, Indagini sporche, Grindhouse – A prova di morte, Fast & Furious 7, Bone Tomahawk e The Hateful Eight.

Kurt Russell rimane un attore inimitabile, un antieroe che continua a lasciare il segno nel mondo del cinema con la sua presenza carismatica e le sue interpretazioni indimenticabili. Con una carriera che abbraccia decenni, Russell non è solo un testimone della storia del cinema, ma ne è anche uno dei protagonisti più influenti.

1997 Fuga da New York: il mito del cinema diventa un videogioco!

Immaginate di calarvi nei panni di Jena Plissken, l’iconico antieroe interpretato da Kurt Russell, e di solcare le strade distopiche di Manhattan trasformata in un carcere di massima sicurezza.

Secondo alcune indiscrezioni che stuzzicano la fantasia degli appassionati, il leggendario film di John Carpenter, 1997 Fuga da New York, potrebbe presto rivivere in un videogioco.

Slipgate Ironworks, software house di stanza a Madison, Wisconsin, nota per il suo lavoro su titoli come Quake Live, sarebbe al lavoro su questo adattamento videoludico che si prospetta ricco di adrenalina e fascino retrò.

Le prime immagini trapelate, seppur non confermate ufficialmente, offrono un assaggio di ciò che ci si può aspettare: un ** FPS** immerso nell’atmosfera cupa e iconica del film, con la Grande Mela trasformata in un labirinto di pericoli.

Un tuffo nel passato per rivivere le gesta di Snake Plissken

Uscito nel 1981, 1997 Fuga da New York ha conquistato il pubblico con la sua visione distopica del futuro, la colonna sonora indimenticabile e la performance di Kurt Russell che ha dato vita a un personaggio entrato nella storia del cinema.

Un cult che ha influenzato generazioni di cineasti e appassionati, pronto a rivivere in una nuova veste videoludica che promette di essere un’esperienza imperdibile.

Preparatevi a evadere da Manhattan: il countdown è iniziato!

Cosa aspettate?

Rimanete sintonizzati per scoprire nuovi dettagli su questo progetto che ha già acceso la scintilla dell’entusiasmo.

Non lasciatevi sfuggire l’occasione di rivivere un mito del cinema in una veste completamente nuova!

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Il remake di 1997 Fuga da New York?

Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett sembrano pronti a realizzare un reboot\remake\sequel del mitico film su Iena “Snake” Plissken, l’iconico personaggio di 1997 Fuga da New York. Il film fantascientifico d’azione del 1981, diretto da John Carpenter ed interpretato da Kurt Russell, è ormai diventato un cult cinematografico intramontabile.

In tre sono in lizza per la parte di Iena Plissken: Charlie Hunnam (Pacific Rim e The Gentlemen), che sembra essere il preferito della casa produttrice, Jon Bernthal (The Punisher e Le Mans ’66 – La Grande Sfida) e Dan Stevens (Legion). C’è invece chi vorrebbe un passaggio di testimone tra padre e figlio con Wyatt Russell (The Falcon And The Winter Soldier) nei panni proprio del personaggio interpretato dal padre Kurt.

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Il ritorno di 1997 Fuga da New York?

Scritto da MarcoF

La cosa (The Thing): il capolavoro dell’horror-fantascientifico di John Carpenter

La cosa (The Thing), il film horror-fantascientifico diretto da John Carpenter, basato sul racconto La cosa da un altro mondo (Who Goes There?) di John W. Campbell Jr, compie 40 anni! Il film, uscito nei cinema italiani proprio il 25 novembre 1982, narra di un gruppo di scienziati statunitensi in una stazione di ricerca in Antartide, che devono affrontare una creatura aliena in grado di assumere le sembianze di qualsiasi essere vivente.

La Cosa (the thing) 1982

Il film è considerato un capolavoro del genere horror-fantascientifico, per la sua atmosfera claustrofobica, la sua tensione crescente, il suo ritmo serrato e i suoi impressionanti effetti speciali, realizzati da Rob Bottin e Stan Winston. Il film è anche una riflessione sul tema della paranoia, della paura dell’altro e della perdita di identità.

La cosa (The Thing) è stato accolto in modo contrastante dalla critica e dal pubblico al momento della sua uscita, a causa della sua violenza grafica e del suo finale ambiguo. Tuttavia, con il passare degli anni, il film ha guadagnato una grande reputazione e un vasto seguito di fan, diventando un cult movie e una fonte di ispirazione per molti registi e autori.

La cosa (The Thing) è un film che merita di essere visto e rivisto, per apprezzare la sua maestria tecnica, la sua originalità, la sua intensità e la sua capacità di suscitare emozioni forti e durature. Un film che non lascia indifferenti e che si conferma come uno dei migliori esempi di horror-fantascientifico di tutti i tempi.

Grosso guaio a Chinatown

Grosso Guaio a Chinatown irrompe nelle sale cinematografiche italiane il 5 settembre 1986 (a pochi giorni dal mio primo compleanno ndr.) il film risultò un flop al botteghino forse perché finì per scontrarsi direttamente con il secondo film della saga di Alien, fortemente pubblicizzato all’epoca. Il film ottenne poi il successo che gli spettava grazie alle videocassette e ai passaggi in televisione diventando uno dei film cult del genere avventura degli anni 80.

Grosso guaio a Chinatown (film 1986) TRAILER ITALIANO

Il film segue le vicissitudini del rozzo camionista Jack Burton, magistralmente interpretato da un Kurt Russell in forma smagliante, che si trova catapultato nel mondo e nella cultura cinese a lui sconosciuta fino a quel momento. Quando Jack accompagna il suo amico Wang all’aeroporto per prendere la sua bellissima ragazza in arrivo dalla Cina, il rapimento di quest’ultima porta i due amici in una rocambolesca serie di eventi che vanno da combattimenti tra bande rivali, a tre uomini che grazie a dei poteri che sembrano soprannaturali, spazzano via le persone come insetti, fino ad un personaggio che sembra essere un innocuo vecchietto, ma che si scoprirà essere un demone senza tempo, il famigerato David Lo Pan. Vagando per una San Francisco ricca di sotterranei stregati, fogne piene di mostri leggendari e ditte di trasporti contenenti mausolei degni dei migliori templi cinesi, John Carpenter crea un film che racchiude diversi generi, tra la commedia, l’azione, l’avventura e i film d’arti marziali.

E’ forse la semplicità mischiata alla rozzezza del protagonista che ha reso Jack Burton una delle icone più rappresentative dell’eroe d’avventura degli anni 80. Uno di quegli eroi che nel momento dell’azione è impacciato, che si perde i momento clou per rientrare in gioco a partita finita. E’ forse questo il motivo per il quale il ruolo venne rifiutato da Jack Nicholson e Clint Eastwood, scelti inizialmente dalla 20th Century Fox per il ruolo principale, contro il volere di Carpenter che già dall’inizio aveva scelto Russell con il quale aveva già lavorato in passato.

Inizialmente il film fu scritto per essere ambientato nel vecchio west e Jack Burton doveva essere un Cowboy senza passato venuto in città per salvare una povera ragazza dalle grinfie di Lo Pan, combinando il genere western con elementi fantasy cinesi, ma dopo vari riadattamenti, venne ambientata all’epoca moderna regalandoci il capolavoro che possiamo goderci oggi.

Una piccola curiosità che forse non tutti sanno è che le musiche del film sono scritte dallo stesso Carpenter che era solito scriverle per i suoi stessi film e che, in questo caso, ha fuso in un modo unico lo stile elettronico a quello dei temi cinesi.

La pellicola inoltre fu di ispirazione per diversi personaggi del videogioco Mortal Kombat, dove vediamo uno Shan Tsung ispirato al malvagio Lo Pan e il temibile Raiden ispirato ad una delle tre Bufere.

Tutt’oggi, questo film rimane un cult e non si può dire di amare gli anni 80 se non lo si conosce, in quanto ricco di azione, di testosterone e comicità con battute che rimarranno uniche nel loro genere. Inoltre chi di noi non vorrebbe passare le serate ascoltando i consigli del Pork Chop Express dati dal nostro saggio e scapestrato camionista Jack Burton.

di Riccardo Rossetti

tratto da

35 candelline per Grosso guaio a Chinatown

In un periodo di creatività cinematografica, sopratutto statunitense, in cui siamo dominati da prequel, sequel, remake e reboot o si va a cercare leggende fumettistiche del passato per riempire le sale, oggi vogliamo festeggiare i 35 anni di un capolavoro indiscusso: Grosso guaio a Chinatown. Un film cult che uscì proprio il due luglio del 1986, diretto da John Carpenter e interpretato da Kurt Russell e Kim Cattrall una pellicola che mescola elementi da commedia con quelli dei film di arti marziali e che sarà da ispirazione per tutta la produzione successiva di blockbuster.

Nell’idea originale di Gary Goldman e David Z. Weinstein, John Carpenter avrebbe dovuto ambientare il suo film nel West con un protagonista senza passato e dalla pistola facile conto uno stregone cinese malvagio Lo Pan. La sceneggiatura poi passò di mano a W. D. Richter, storico sceneggiatore Warner, e fu invece ambientato ai giorni nostri, ai giorni nostri di trent’anni fa cercando un successo che non arrivò. Grosso guaio a Chinatown fu un vero flop: il primo week end incassò la somma di 2,7 milioni di dollari su di un totale di 11,1 milioni guadagnati nel solo Nord America. Ciò andò contro le previsioni iniziali che prevedevano incassi di 25 milioni di dollari. Il vero successo arrivò dopo: diventando, grazie al nascente home-video, un vero e proprio cult trans-generazionale. “Sono nato pronto!”: è la frase più memorabile di tutto il film che è diventata un vero e proprio “luogo comune” nel linguaggio moderno.

Ma torniamo al temibile concetto di remake! anche Grosso guaio a Chinatown avrà la sua rinascita cinematografica. Secondi vari rumors, Dwayne “the Rock” Johnson interpreterà Jack Burton, il protagonista interpretato a suo tempo dal leggendario Kurt Russell. Gli sceneggiatori Ashley Miller e Zack Stentz sono già all’opera per l’adattamento dello script originale. Alla produzione del progetto, tra gli altri, lo stesso Johnson, che da sempre annovera Grosso guaio a Chinatown tra i suoi film preferiti… e come smentirlo?

 

Guardiani della Galassia Vol. 2

Al ritmo di una nuova e stellare raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), il film dei Marvel Studios Guardiani della Galassia Vol. 2, racconta le nuove avventure dei Guardiani attraverso le profondità dello spazio cosmico. I Guardiani dovranno combattere per mantenere unita la propria famiglia mentre sono alle prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill. Dovranno allearsi con vecchi nemici e potranno contare sull’aiuto di alcuni nuovi personaggi tra i più amati del mondo dei fumetti, espandendo ulteriormente l’Universo Cinematografico Marvel.

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I Guardiani della Galassia vol. 2 è un film del 2017 diretto da James Gunn, sequel del celebre lungometraggio di fantascienza uscito nel 2014. Il cast è composto ancora una volta da Chris Pratt nel ruolo di Peter Quill/Star-Lord, Zoe Saldana come Gamora, Dave Bautista come Drax il Distruttore, Vin Diesel come la voce di Groot e Bradley Cooper come la voce di Rocket, oltre ad alcune new entry come Kurt Russell nei panni di Ego, padre di Peter, e Pom Klementieff come Mantis. In questo nuovo episodio si uniscono al cast inoltre Pom Klementieff nei panni di Mantis, Elizabeth Debicki nelle vesti di Ayesha, Chris Sullivan nel ruolo di Taserface, Tommy Flanagan nel ruolo di Tullk, Laura Haddock nei panni di Meredith Quill, oltre a Sylvester Stallone  nel ruolo di Stakar.

La trama riprende pochi mesi dopo gli eventi del primo film, con i Guardiani che sono diventati una sorta di famiglia composta da individui molto diversi tra loro. Il film si apre con una sequenza divertente in cui Baby Groot balla mentre i suoi compagni combattono una gigantesca creatura aliena. Il film si concentra sulla scoperta da parte di Peter Quill che Ego, un misterioso personaggio che dice di essere suo padre, lo cerca da tempo. Peter decide di fare la conoscenza del padre biologico e di accompagarlo sul suo pianeta, ma scoprirà che la verità sulla sua origine non è affatto quella che pensava di conoscere. Nel frattempo, i Guardiani dovranno difendere la galassia da una minaccia proveniente dall’interioré del loro stesso gruppo, stavolta pronta a scagliarsi contro di loro per un misterioso motivo.

Ricco di grandi scene d’azione e di umorismo, il film vanta una nuova compilation musicale e una nuova colonna sonora che il regista James Gunn definisce

“più sofisticata rispetto a quella del primo film, con brani che spaziano tra molteplici generi”. E aggiunge: “Alcune scelte sono leggermente più eclettiche altre sono un po’ più famose, ma abbiamo un fantastico gruppo di canzoni. Come per il primo film, ho inserito tutte le canzoni nella sceneggiatura. Fanno parte della narrazione. Ogni canzone è strettamente legata alla scena in cui è inserita”. 

Questa dinamica aveva già conquistato gli spettatori del primo film, come dimostra il grande successo riscosso dall’album della colonna sonora. Prodotto da Marvel Music e Hollywood Records, l’album della colonna sonora è stato candidato a un Grammy e ha raggiunto il primo posto nella classifica U.S. Billboard 200 diventando il primo album interamente composto da canzoni già rilasciate ad arrivare al primo posto della classifica. Con oltre 1 milione di copie vendute, l’album è stato certificato Disco di Platino dalla R.I.A.A. e ha conquistato il primo posto su iTunes in 60 paesi.

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Il film è stato accolto positivamente dalla critica e dal pubblico, che ha apprezzato la perfetta amalgama fra dialoghi brillanti e la giusta dose di action e humor. La pellicola, infatti, si conferma fedele all’impronta del primo capitolo, proponendo uno spettacolo di pura evasione capace di far divertire e divertirsi. La colonna sonora, ricca di grandi classici del rock degli anni ’70, rappresenta una scelta vincente e coinvolgente, portando ancora una volta in primo piano il costume di Peter Quill.

L’Amministratore Delegato di The Walt Disney Company Italia Daniel Frigo commentò come il film abbia conquistato il box office italiai in appena 24 ore di programmazione registrando un opening di 1.258.000 Euro.
“Sono molto felice che il nostro Paese abbiamo accolto in maniera tanto calorosa l’arrivo nelle sale italiane di un altro titolo Marvel. Siamo stati tra i primi nel mondo a poter offrire la visione di questo sequel al grande pubblico. Un ottimo risultato registrato in sole 24 ore. Ancora una volta voglio condividere questa gioia con tutto il team Disney Italia che continua, con entusiasmo, a lavorare sull’universo Marvel: dal cinema al Disney Store, dal licensing al retail. Nel 2014 Guardiani della Galassia aveva già stupito positivamente. Oggi il Vol. 2 prosegue il racconto di epiche e irriverenti avventure spaziali di Peter Quill alias Star-Lord e della sua eccentrica banda”.
La squadra creativa di James Gunn comprende il direttore della fotografia Henry Braham (The Legend of Tarzan, La Bussola d’Oro), il production designer Scott Chambliss (Star Trek, Tomorrowland – Il Mondo di Domani), i montatori Fred Raskin (The Hateful Eight, Guardiani della Galassia) e Craig Wood (Guardiani della Galassia, Pirati dei Caraibi: Ai Confini del Mondo), il compositore Tyler Bates  (Guardiani della Galassia, JohnWick), la costume designer candidata a tre premi Oscar Judianna Makovsky (Captain America: Civil War, Harry Potter e la Pietra Filosofale), il supervisore effetti visivi candidato all’Oscar®Chris Townsend (Avengers: Age of Ultron, Iron Man 3), il coordinatore stunt Tommy Harper (Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales, Captain America: The Winter Soldier ), il co-produttore e primo assistente alla regia Lars Winther (Captain America: Civil War, Captain America: The Winter Soldier) e il supervisore agli effetti speciali candidato a sei premi Oscar Dan Sudick (Captain America: Civil War, The Avengers).
Ispirato ai personaggi del fumetto Marvel, la cui prima pubblicazione risale al 1969, Guardiani della Galassia Vol. 2 è prodotto dal presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, insieme ai produttori esecutivi Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Jonathan Schwartz, Nik Korda e Stan Lee. Uno dei grandi pregi del film è la qualità della sceneggiatura, che riesce ad approfondire i personaggi e le loro relazioni senza mai risultare lenta o noiosa. In particolare, il personaggio di Drax il Distruttore ha un ruolo importante nella storia, diventando attraverso le sue frasi divertenti una sorta di collante del gruppo e, al contempo, uno dei più umani. Un’altra grande forza del film sta nella caratterizzazione dei personaggi, che riescono a far emozionare e a coinvolgere lo spettatore. Sebbene qualche sequenza risulti forse un po’ forzata o prevedibile, l’insieme regala un’esperienza emozionante e altamente godibile.

I Guardiani della Galassia vol. 2 è un film perfetto per gli amanti della fantascienza che vogliono un pizzico di comicità e leggerezza nell’esperienza. James Gunn ha saputo creare un sequel all’altezza del primo, offrendo una trama coinvolgente e un ritmo impeccabile. Un film che non può mancare nella collezione di ogni appassionato di cinema.

1997: Fuga da New York

New York 1997: l’isola di Manhattan è diventata un carcere di massima sicurezza dal quale nessuno può più fuggire ed è l’unica parte controllata dell’intera New York che è un luogo apocalittico dominato dalla fame, dalla devastazione e dalle tenebre. Colui che comanda nella città è il Duca (Isaac Hayes). Alla vigilia di un importantissimo discorso da fare al mondo il Presidente degli Stati Uniti (Donald Pleasence) viene abbattuto con il suo aereo da un gruppo di rivoluzionari, ma grazie alla sua capsula di sicurezza riesce ad atterrare vivo nella città. Qui viene catturato dagli uomini del Duca. Il comandante della polizia dell’isola di Manhattan (Lee Van Cleef) convoca il detenuto Snake, che nella versione italiana è stato tradotto Jena, Plissken (Kurt Russel) e lo incarica, diciamo che lo obbliga più che altro, ad andare a trovare il presidente e riportarlo nell’isola. Snake supererà ostacoli, incontrerà personaggi tra cui il tassista (Ernst Borgnine), oppure Brain (mente) (Harry Dean Stanton) e sua moglie, fino all’incontro con il Duca, che tra mille avversità lo condurranno dal presidente. Il finale sarà tutto da gustare…

Ora veniamo al commento: questo per quello che mi riguarda è “IL FILM” nel vero senso della parola! Sono innamorato di John Carpenter in generale, ma questo film è il massimo. Caratterizzazione dei personaggi eccezionale, location da bava alla bocca, sceneggiatura da leccarsi i baffi. Snake è il cosiddetto anti-eroe, ossia colui che se ne frega di tutto e tutti e pensa solo a sé stesso. Il Duca è un personaggio anche questo molto anticonvenzionale un po’ come tutto il film, essendo il padrone di New York, ed essendo di colore, il che la dice lunga…

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Scritto da Picked

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