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Sandman: cosa sappiamo della seconda stagione?

Gli amanti di The Sandman, preparatevi a tuffarvi di nuovo nel mondo onirico di Morfeo. La tanto attesa seconda stagione della serie TV, ispirata al celebre fumetto di Neil Gaiman, sta per arrivare su Netflix, e le aspettative sono alle stelle. Anche se la trama resta avvolta nel mistero, un primo teaser mostrato durante la Geeked Week ha acceso l’entusiasmo dei fan, svelando alcune novità interessanti, tra cui nuovi membri del cast e un focus su drammatiche dinamiche familiari. La serie, che ha conquistato il pubblico grazie alla sua affascinante esplorazione dell’universo mitologico creato da Gaiman, vedrà Morfeo affrontare sfide inaspettate che lo costringeranno a riconsiderare il suo ruolo nell’enigmatico regno degli Eterni. Con il ritorno del suo conflitto interiore e le nuove complicazioni familiari, la tensione e il drama della stagione si faranno ancora più intensi.

Una delle principali novità è l’arrivo di Orfeo, il figlio di Sogno e della musa Calliope, già introdotto in un episodio della prima stagione. I fratelli di Morfeo, Delirio e Distruzione, faranno anch’essi la loro comparsa, aggiungendo ulteriori strati a un mondo che non smette mai di sorprendere. A arricchire il cast arriveranno anche alcuni volti noti: Freddie Fox interpreterà Loki, il dio dell’inganno, mentre Clive Russell darà vita a Odino e Laurence O’Fuarain vestirà i panni di Thor. Questi nuovi personaggi non solo porteranno freschezza alla serie, ma promettono di espandere ulteriormente la mitologia che circonda Sogno e i suoi complicati legami familiari.

Nonostante Netflix non abbia ancora rivelato una data ufficiale per l’uscita della seconda stagione, sappiamo che arriverà nel 2025, e in questi giorni è stato svelato un nuovo teaser ufficiale. Come possiamo vedere in un’immagine recentemente condivisa da TV Line, Morfeo (Tom Sturridge) sembra pronto a affrontare una minaccia sconosciuta, con la consueta spavalderia che lo contraddistingue.

Sebbene i dettagli sulla trama restino scarsi, il primo trailer ci ha dato qualche indizio. In particolare, ci ha mostrato due sequenze cruciali: l’incontro tra i membri della famiglia degli Eterni, un evento che nei fumetti segna l’inizio della saga Season of Mists, e un banchetto che Sogno organizza nel suo regno per trovare una figura adatta a ricoprire una posizione importante tra le divinità, fate e demoni.

Il dialogo tra il mondo reale e quello mitologico, che ha sempre caratterizzato il lavoro di Gaiman, continuerà ad essere al centro della serie. The Sandman 2 esplorerà ulteriormente il significato dei miti, mettendo in luce le forze e le debolezze degli dei. Morfeo, come sempre, si presenterà come il simbolo della speranza umana, un difensore contro le brame di potere dei suoi fratelli Eterni. La crescente tensione tra gli Eterni potrebbe sfociare in una guerra, sollevando interrogativi profondi sulla natura della divinità e sulla condizione umana.

Anche se la data di uscita ufficiale non è ancora stata annunciata, è lecito aspettarsi che The Sandman torni su Netflix tnel 2025. Fino ad allora, i fan non possono che alimentare le speculazioni e l’attesa, pronti a rituffarsi in un mondo di sogni, miti e misteri. Ogni nuova rivelazione aumenta la curiosità, promettendo di portare sullo schermo l’universo incredibile di Neil Gaiman in un modo che i fan non vedono l’ora di esplorare.

“Amano Corpus Animæ”: la prima grande esposizione Europea di Yoshitaka Amano

Apre oggi negli spazi della Fabbrica del Vapore di Milano la mostra Amano Corpus Animae: la più grande esposizione europea dedicata al visionario Maestro Yoshitaka Amano. La mostra, che sarà visitabile fino al 1° marzo 2025, è pensata per celebrare i 50 anni di carriera del Sensei e racconterà attraverso le sue 137 opere originali la storia dell’animazione e dell’intrattenimento mondiale. Organizzata e prodotta da Lucca Comics & Games in collaborazione con il Comune di Milano, con la curatela di Fabio Viola – già collaboratore culturale dell’area videogames del festival – l’exhibition sarà la più grande e completa che in Occidente sia mai stata dedicata all’artista nipponico, in una città, Milano, crocevia internazionale di Design, Moda, Arte ed Entertainment, un ponte tra le arti visive e uno spazio che celebra la creatività.

Da Tatsunoko a Final Fantasy, dai primi passi mossi negli anni ‘70 negli studi di animazione fino alle ultime opere, i tre poster che celebrano il centenario di Giacomo Puccini che il Sensei Amano ha realizzato per l’edizione 2024 di Lucca Comics & Games: la mostra comprende gran parte delle creazioni che hanno contraddistinto il ragazzo di Shizuoka nell’Olimpo degli artisti dell’intrattenimento, facendone un creatore di mitologie contemporanee. Artista entrato nelle case di tutti con anime e videogiochi e giunto fino allo Spazio dove la sua opera Hiten sarà spedita nelle prossime settimane grazie a un progetto Unesco.

Le creazioni sono esposte secondo un progetto di allestimento realizzato in collaborazione con POLI.design – centro universitario internazionale per la formazione nel settore del design fondato nel 1999 dal Politecnico di Milano e riconosciuto in tutto il mondo – che vuole essere un ponte tra le arti visive e il design, mettendo in dialogo l’arte di Amano con l’innovazione e la sperimentazione estetica.

UNA MOSTRA UNICA

A rendere speciale questa mostra  non è solo l’importante numero di opere originali che la compone, ma anche il percorso creato tra queste e gli ambienti reali e ispirazionali, fatti di materiali, luci, suoni, e ancora segni che congiungono le opere di Amano ai ricordi dalle nostre vite. La mostra fa riferimento alla cultura nipponica e contemporaneamente all’arte dell’animazione e del videogioco, ma trae ispirazione anche dal mondo della moda, del design, della grafica, della cosmetica, della musica, del cinema, del teatro e tant’altro.

Non solo una mostra, dunque, ma un vero percorso immersivo in grado di coinvolgere la memoria emotiva.

Il viaggio espositivo offre un’esperienza multisensoriale che accompagna il visitatore tra le opere più iconiche del Maestro, cadenzato da un susseguirsi di spazi dedicati a diverse tappe artistiche della carriera di Amano.

Tra le opere più rare, visibile per la prima volta, sarà esposto alla Fabbrica del Vapore il cabinato di Esh’s Aurunmilla: una vera e propria perla per gli amanti del genere, che retrodata di tre anni l’esordio di Yoshitaka Amano nel mondo dei videogiochi. Il cabinato, di cui esistono pochissimi esemplari, che aprirà la sezione Game Master dell’esposizione, fino a oggi non era accreditato come lavoro artistico del Sensei.  

Saranno in mostra anche le quasi 50 opere dedicate a Final Fantasy:  dal primo capitolo del 1987 fino a Final Fantasy 16, visibili sia come disegni originali che sotto forma di scatole da gioco. Di queste opere sarà possibile ammirare come – secondo quanto narrato da Yoshitaka Amano nella fase di allestimento – l’ispirazione per la creazione dei personaggi sia legata all’immaginario del grande maestro del fantasy europeo Michael Moorcock.

In mostra sarà riprodotta la character room in cui il Maestro Amano ha passato una parte dei suoi primi anni di attività, dal ‘70 al ‘76, quando era dipendente dell’azienda Tatsunoko: una stanza creata per lui dal fondatore dell’azienda Tatsuo Yoshida, dove venivano sviluppati i nuovi disegni dei futuri anime.

E ancora, grazie all’esperienza in VR, frutto della collaborazione con il regista Omar Rashid, si avrà accesso a contenuti esclusivi: i visitatori potranno entrare nei tre studi di Yoshitaka Amano a Tokyo, luoghi in cui le sue opere vengono concepite e realizzate. Un viaggio nella vita del Sensei nel quale sarà possibile avvicinarsi agli strumenti di lavoro, osservare i libri e gli oggetti della sua quotidianità, ma anche accedere a un’ampia collezione di opere, molte delle quali non hanno mai lasciato la sua abitazione, e che permetteranno di indagare anche altri aspetti del suo percorso artistico.

Una “mostra nella mostra” che, insieme alle tantissime attività collaterali all’esibizione, pensate per l’occasione da Lucca Comics & Games, renderà i visitatori protagonisti al pari delle opere.

SEZIONI DELLA MOSTRA E OPERE

Così come la produzione artistica di Amano, caratterizzata da una poliedrica produzione che va dal videogioco al manga, dall’anime al teatro, dalla moda alle fine art, l’esposizione Amano Corpus Animae vuole essere una sequenza di narrazioni e gestualità in grado di ripercorrere le tante anime dell’autore. Attraverso quattro sezioni, entreremo nel mondo del Maestro tramite sketch, painting, disegni e colori di opere iconiche ormai impresse nell’immaginario collettivo: dai primi disegni per l’animazione del periodo Tatsunoko alle variant cover di Batman o Superman; dal Pinocchio dei primi anni ‘70 ai disegni originali di Final Fantasy che saranno esposti per la prima volta in Europa; fino alle opere inedite del 2024 come quella in tre atti, legata al Centenario Pucciniano, con cui Amano ha voluto omaggiare questa ultima edizione Lucca Comics & Games disegnandone i tre poster. Il progetto mira a restituire lo spirito dei luoghi che ospitano i personaggi e le mitologie di Amano.

Il percorso espositivo segue una sequenza temporale ritmata da noren calligrafici, appesi tra le differenti sezioni, che invitano il visitatore a seguire una gestualità nipponica caratterizzata da rituali, pause e punti di attenzione.

Ad aprire la mostra, un ’Wall dei Backers’ con le firme di tutti coloro che hanno partecipato alla campagna

Kickstarter lanciata la scorsa estate da Lucca Comics & Games per permettere ai fan di tutto il mondo del maestro di partecipare attivamente alla mostra.

All’ingresso una character room, diorama letterale de Il ragazzo di Shizuoka, i cui riferimenti all’inizio della formazione di Amano sono restituiti con una iconografia tradizionale e biografica, fatta di frammenti di memoria che si intravvedono come ricordi degli anni trascorsi in Tatsunoko (1967-1982): il leggendario studio di animazione giapponese dove Amano contribuì alla nascita di iconici cartoni animati trasmessi in tutto il mondo. Qui si potranno ammirare visual legati a produzioni entrate nella vita di milioni di persone come Hurricane Polimar, Gatchaman, Tekkaman, Pinocchio, Ape Magà, Time Bokan e tante tante altre. Un tuffo nelle origini del maestro di Shizuoka per comprendere le radici culturali e lavorative che lo hanno reso uno dei maestri dell’arte contemporanea.

In uno spazio specifico si potranno ammirare i primi passi di Amano come artista indipendente. Una carriera, avviata all’inizio degli anni ‘80, caratterizzata dai lavori per centinaia di copertine di libri. Sono gli anni dei primi successi internazionali con le tavole realizzate per Vampire Hunter D di Kikuchi e la forte sperimentazione visiva con la pellicola animata Angel’s Egg realizzata con Mamoru Oshii. Le opere presenti in questo spazio rappresentano i “blueprint” di quella che sarà la produzione successiva che consacrerà Amano in tutto il mondo.

La seconda sezione, denominata Icons, è suddivisa in tre stanze, dedicate alla celebrazione dell’ingresso di Yoshitaka Amano nella cultura pop occidentale. Qui il visitatore potrà ammirare le tavole originali di Sandman. Cacciatori di Sogni nate dalla collaborazione con Neil Gaiman nel 1999 ma anche le copertine alternative realizzate per gli indimenticabili fumetti americani come Batman, Batgirls, Superman, Harley Quinn, Elektra e Wolverine e tante altre.

Proseguendo si incontreranno tre opere speciali – la carta di Magic: The Gathering, il poster di The Shape of Water e la copertina di un disco di David Bowie – ciascuno presentato nel proprio “tempio” e avvolto da una propria sonorità. Il percorso riprende con le Candy Girls, la galleria di ritratti illustrati e specchiati.

Subito dopo verrà la sezione Game Master, dove per la prima volta al mondo si potranno ammirare tutti i disegni originali realizzati con acrilico su carta da Yoshitaka Amano per la serie che ha cambiato per sempre il genere del gioco di ruolo. Un lungo excursus con tavole che coprono quasi quarant’anni del capolavoro Square Enix, dal primo capitolo del 1987, fino a Final Fantasy XVI. Attraverso un parallelismo tra packaging finale e disegno originale, sarà possibile ripercorrere l’evoluzione dei loghi e immagini di copertina oltre ad ammirare numerosi personaggi iconici della saga nati dalla visione del maestro giapponese. In questa sezione sarà possibile anche scoprire altri videogiochi a cui Amano ha lavorato.

Il viaggio si conclude nella sezione Free Spirit, che rappresenta l’ingresso alla maturità artistica di Amano, che raccoglie opere esposte in musei di tutto il mondo, per poi proseguire con un’altra narrazione, quella del rapporto del Maestro di Shizuoka con Lucca Comics & Games 2024 rappresentata da un’opera immersiva e sensoriale posta nella loggia esterna, e dalla trilogia degli official poster in omaggio a Puccini realizzati dal Maestro dedicati rispettivamente a Tosca, Madama Butterfly e Turandot, che gli sono valsi il titolo di Ambassador del Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka.

EVENTI NEGLI SPAZI DELLA MOSTRA

L’esposizione vivrà anche degli eventi ospitati al suo interno, ideati da POLI.design e organizzati in collaborazione con Lucca Comics & Games. Negli spazi della Fabbrica del Vapore di Milano sono previsti diversi appuntamenti per approfondire il legame tra l’arte di Amano e il mondo della cultura contemporanea, dal design alla moda, passando per il mondo dell’illustrazione e della comunicazione grafica. Un palinsesto di workshop, talk e design challenge che coinvolgerà figure di spicco nell’ambito del design contemporaneo, e che offrirà uno spazio di confronto per artisti emergenti, studenti e creativi che vedono nel design e nelle arti visive una via per cambiare il mondo, animando altresì l’esposizione del Maestro di Shizuoka durante la sua presenza.

Nello speciale bookshop sarà invece possibile acquistare merchandising esclusivo e disponibile solo per i visitatori di Amano Corpus Animae . Qui sarà possibile acquistare il catalogo della mostra e  gadget unici come le stampe Fine Art di tutti i  lavori più iconici di Amano, stampate grazie alla tecnologia Canon, partner tecnico di Lucca Comics & Games e della mostra stessa. Non mancheranno le miniature, le t-shirt, le felpe esclusive e tanti altri gadget unici.

Tutte le informazioni sulla mostra sono disponibili sul sito amanocorpusanimae.com, i biglietti sono acquistabili sul sito ticketone.it/artist/amano-corpus-animae/.

Dead Boy Detectives, la serie tv dall’universo di Sandman prematuramente deceduta

La serie televisiva “Dead Boy Detectives”, ideata da Steve Yockey e basata sui personaggi creati da Neil Gaiman e Matt Wagner, ha recentemente attirato l’attenzione degli appassionati del genere soprannaturale. Questo spettacolo, che si colloca come uno spin-off della celebre serie “The Sandman”, è stato rilasciato su Netflix il 25 aprile 2024, ma ha purtroppo visto la sua cancellazione dopo una sola stagione, il 30 agosto 2024. Nonostante questa breve esistenza , “Dead Boy Detectives” ha offerto una visione intrigante di un universo già ricco e affascinante.

La trama segue le avventure di Charles Rowland ed Edwin Paine, due fantasmi che, invece di passare oltre, decidono di rimanere sulla Terra per diventare investigatori di casi paranormali. Questi due personaggi, introdotti per la prima volta nel numero 25 di “Sandman” nel 1991, hanno collezionato storie a loro dedicate, tra cui “Sandman presenta: Dead Boy Detectives” e “The Sandman Universe: Dead Boy Detectives”, entrambi pubblicati in Italia da Panini Comics. La loro personalità peculiare e il loro legame con il mondo dell’oltretomba catturato hanno l’immaginazione di molti lettori, rendendoli figure iconiche nel pantheon di Gaiman.

L’ideazione di “Dead Boy Detectives” ha visto il contributo di Yockey e della co-creatrice Beth Schwartz, che avevano espresso grande entusiasmo per il progetto, immaginando un’espansione dell’universo narrativo legato a questi personaggi. La prima stagione ha presentato un finale che lasciava intendere possibilità per nuove avventure e sviluppi intriganti per Edwin e Charles, interpretati da George Rexstrew e Jayden Revri. Tuttavia, nonostante la prima accoglienza positiva da parte del pubblico e della critica, la serie ha affrontato sfide significative. Le tensioni interne in Warner Bros., inizialmente coinvolta nella produzione, hanno causato rinvii e cambiamenti, mettendo in discussione il destino della serie.

Dopo un lungo periodo di incertezze, Netflix ha colto l’opportunità di integrare “Dead Boy Detectives” nel proprio catalogo, attirata dal successo di “The Sandman” e dal richiamo del nome di Gaiman. Nonostante l’interesse dimostrato dai fan, il supporto necessario per garantire la continuità della serie non si è concretizzato, portando alla decisione, inaspettata e deludente, di cancellarla. Questo episodio sottolinea una tendenza preoccupante per le produzioni basate su universi condivisi e fumetti: la precarietà del loro destino nel vasto mondo dello streaming è sempre più evidente, influenzata da una serie di fattori al di fuori del controllo dei creatori.

La serie, pur non essendo rivoluzionaria, ha offerto una miscela affascinante di horror, commedia e dramma, con una forte componente adolescenziale che ha saputo coinvolgere il pubblico giovane. L’ambientazione nel mondo di “The Sandman” ha contribuito a creare un’atmosfera intrigante, mentre i momenti soprannaturali hanno aggiunto un tocco di originalità e divertimento. La storia ruota attorno a un mistero che coinvolge Crystal Palace, una medium che ha perso la memoria e decide di unirsi ai due fantasmi nella loro missione di risolvere enigmi in una cittadina costiera americana. Insieme, affrontano demoni, fantasmi e creature ultraterrene, mentre esplorano i propri sentimenti e sviluppano relazioni tra di loro.

Il contrasto tra la leggerezza e l’oscurità è un tema centrale in “Dead Boy Detectives”, rendendo l’opera accessibile anche a un pubblico più giovane, senza scadere nel cupo e nel macabro. Sebbene non raggiunga i vertici narrativi di “The Sandman”, la serie riesce comunque a intrattenere e affascinare, e si distingue per il suo approccio fresco e originale.

La cancellazione di “Dead Boy Detectives” è stata una doccia fredda per molti fan, che speravano in una continuazione delle avventure di Edwin e Charles. La speranza rimane che, nonostante la chiusura di questo capitolo, la magia e la creatività di Neil Gaiman possano trovare nuove forme e strade per incantare il pubblico. In un panorama televisivo in continua evoluzione, le storie di fantasmi e misteri continuano a vivere, aspettando solo il momento giusto per tornare a brillare.

Michael Zulli: Addio a un Maestro del Fumetto

Il mondo del fumetto piange la scomparsa di Michael Zulli, artista americano che si è spento l’8 luglio 2024 all’età di 71 anni. Noto per il suo tratto elegante e visionario, Zulli ha lasciato un segno indelebile nel panorama fumettistico grazie a opere come Sandman, Teenage Mutant Ninja Turtles e Alice Cooper: The Last Temptation.

Una carriera costellata di successi:

Nato nel 1952, Zulli iniziò la sua carriera a metà degli anni Ottanta con The Puma Blues, una serie ambientalista scritta da Stephen Murphy e pubblicata da Mirage Studios. Presto il suo talento lo portò a collaborare con alcune delle più importanti case editrici del settore, tra cui la DC Comics e la Marvel Comics.

Il suo sodalizio artistico con Neil Gaiman fu particolarmente proficuo. Insieme realizzarono Sweeney Todd, un fumetto rimasto incompleto a causa della chiusura della rivista che avrebbe dovuto ospitarlo, e diverse storie della celebre serie Sandman. Per il suo lavoro su Sandman, Zulli ottenne tre nomination agli Eisner Awards nel 1996, i più prestigiosi riconoscimenti del fumetto americano.

Nel corso della sua carriera, Zulli ha collaborato anche con altri autori di spicco come Kevin Eastman, Peter Laird e Matt Wagner, cimentandosi in generi diversi come il fantasy, l’horror e la musica.

Oltre il fumetto:

Oltre al suo lavoro come fumettista, Zulli si dedicò anche all’illustrazione, realizzando opere con animali e ambientazioni naturalistiche. La sua maestria nel catturare la bellezza e la complessità del mondo naturale gli valse il plauso di critica e pubblico.

Un’eredità inestimabile:

Michael Zulli ci lascia un’eredità artistica preziosa, fatta di opere che continuano a stupire e ispirare generazioni di lettori e artisti. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per il mondo del fumetto, ma il suo ricordo rimarrà vivo tra coloro che hanno avuto la fortuna di apprezzare il suo talento straordinario.

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Perché facciamo gli incubi? Viaggio tra scienza, psiche e cultura pop

Sogni vividi e sconvolgenti, incubi che ci svegliano sudati e con il cuore a mille: i fenomeni onirici, da sempre affascinanti e misteriosi, continuano ad incuriosire e spaventare l’uomo. Ma perché facciamo gli incubi? Quali sono le loro cause e i loro significati? E come vengono rappresentati nella cultura pop?

Sogni e incubi: tra scienza e psiche

La scienza non ha ancora una risposta definitiva sul perché facciamo gli incubi. Diverse teorie cercano di spiegarne le origini:

Fattori psicologici: stress, ansia, traumi, eventi negativi recenti o preoccupazioni per il futuro possono scatenare incubi.
Disturbi mentali: alcune condizioni come depressione, disturbo bipolare e disturbo post-traumatico da stress (PTSD) possono aumentare la frequenza degli incubi.
Farmaci e sostanze: alcuni farmaci, l’abuso di alcol e droghe possono influenzare il sonno e causare incubi.
Cause fisiologiche: apnee notturne, reflusso gastroesofageo e dolori cronici possono disturbare il sonno e portare ad incubi.

Mentre la scienza indaga le cause, la psicanalisi offre un’interpretazione differente. Secondo Freud, gli incubi rappresenterebbero la manifestazione di desideri e conflitti inconsci che la mente razionale reprime durante il giorno.

Il significato degli incubi

Non esiste un significato univoco per gli incubi. Ogni individuo li vive in modo personale e possono assumere diverse interpretazioni. Tuttavia, alcuni elementi comuni possono fornire indizi sul loro significato:

Le emozioni: paura, ansia, rabbia, tristezza o senso di colpa provate durante l’incubo possono riflettere emozioni reali che stiamo reprimendo o con cui fatichiamo a confrontarci.
I personaggi e le ambientazioni: possono rappresentare aspetti di noi stessi, persone significative della nostra vita o situazioni che ci creano disagio.
La trama: può simboleggiare ostacoli da superare, problemi da risolvere o scelte difficili da affrontare.

Sogni e incubi nella cultura pop

Il mondo dei sogni e degli incubi ha da sempre ispirato artisti, scrittori e registi. Dai miti greci alle fiabe popolari, la narrativa è ricca di storie che esplorano i confini tra realtà e immaginazione, spesso intrecciando elementi onirici con tematiche universali.

Anche il cinema e la televisione hanno ampiamente sfruttato il potere evocativo dei sogni e degli incubi. Da classici come “La vita è meravigliosa” di Frank Capra a pellicole più recenti come Inception di Christopher Nolan, il sogno viene utilizzato per creare atmosfere surreali, esplorare la psiche dei personaggi e raccontare storie che sfidano le leggi della fisica e della logica.

Sogni e incubi nei fumetti

Anche il mondo dei fumetti non è immune al fascino dell’onirico. Basti pensare a saghe come Sandman di Neil Gaiman, dove il Sogno è il protagonista indiscusso, o a opere come “Little Nemo in Slumberland” di Winsor McCay, che ci trasportano in mondi onirici fantastici e avventurosi.

Ma i fumetti non esplorano solo il lato positivo del sogno. Opere come “Batman: The Dark Knight Returns” di Frank Miller e “Akira” di Katsuhiro Otomo utilizzano gli incubi per rappresentare le paure più profonde dell’uomo e i lati oscuri della società.

Come affrontare gli incubi

Se gli incubi diventano frequenti e disturbanti, causando disagio significativo nella vita quotidiana, è consigliabile rivolgersi a un professionista. Un terapeuta può aiutare a comprenderne le cause e sviluppare strategie per affrontarli, come la terapia cognitivo-comportamentale o tecniche di rilassamento.

Conclusione

Sogni e incubi rappresentano un aspetto affascinante e complesso dell’esperienza umana. Esplorando questi mondi onirici attraverso la scienza, la psicanalisi, la letteratura, il cinema e i fumetti, possiamo acquisire una maggiore comprensione di noi stessi e del nostro mondo interiore.

Viaggi nel tempo: teorie, film, cartoni e fumetti

Il viaggio nel tempo è uno dei temi più affascinanti della fantascienza. L’idea di poter tornare indietro nel tempo per cambiare il passato o andare avanti nel tempo per vedere il futuro ha catturato l’immaginazione di generazioni di scrittori, registi e artisti.

Teorie sul viaggio nel tempo

Esistono diverse teorie scientifiche che cercano di spiegare la possibilità di viaggiare nel tempo. Una delle teorie più popolari è quella della relatività di Einstein, che afferma che il tempo è relativo e che può essere distorto dal movimento e dalla gravità. Secondo questa teoria, sarebbe possibile viaggiare nel tempo accelerando a velocità prossime a quelle della luce o avvicinandosi a un buco nero.

Un’altra teoria del viaggio nel tempo è quella delle stringhe, che afferma che l’universo è composto da piccole stringhe vibrazionali. Secondo questa teoria, sarebbe possibile viaggiare nel tempo creando un tunnel spazio-temporale attraverso le stringhe.

Viaggi nel tempo nella cultura pop

Il viaggio nel tempo è stato rappresentato in numerose opere di cultura pop, tra cui film, cartoni animati e fumetti.

In ambito cinematografico, alcuni dei film più famosi che trattano il tema del viaggio nel tempo sono:

  • Ritorno al futuro (1985): Marty McFly, un adolescente americano, viene catapultato indietro nel tempo fino al 1955.
  • Effetti collaterali (2013): Un agente del governo viaggia nel tempo per impedire la creazione di una droga pericolosa.
  • Interstellar (2014): Un gruppo di astronauti viaggia attraverso un wormhole per trovare un nuovo pianeta abitabile.

In ambito televisivo, alcuni dei cartoni animati più famosi che trattano il tema del viaggio nel tempo sono:

  • I viaggiatori del tempo (1989): Un gruppo di ragazzi viaggia nel tempo per impedire il crollo della civiltà.
  • Le avventure di Finn e Jake (2010): Finn e Jake, due amici immaginari, viaggiano in diversi luoghi e tempi.
  • Rick e Morty (2013): Rick Sanchez, un genio pazzo, e suo nipote Morty viaggiano in diversi universi paralleli.

In ambito fumettistico, alcuni dei fumetti più famosi che trattano il tema del viaggio nel tempo sono:

  • Flash (1940): Flash, un supereroe dotato della supervelocità, può viaggiare nel tempo.
  • Doctor Who (1963): Il Dottore, un alieno viaggiatore del tempo, esplora diversi universi paralleli.
  • The Sandman (1989): Morfeo, il Re dei Sogni, viaggia nel tempo per raccogliere le sue perle di sonno.

Conclusione

Il viaggio nel tempo è un tema affascinante e complesso che ha suscitato l’interesse di generazioni di persone. Sebbene la sua possibilità sia ancora oggetto di dibattito scientifico, il viaggio nel tempo continuerà a essere una fonte di ispirazione per la cultura pop.

Sandman (Marvel) vs Clayface (DC Comics)

Chi è nato prima?

SANDMAN (Marvel) vs CLAYFACE (DC Comics)

Questi due personaggi, che hanno fatto la loro comparsa nel mondo dei fumetti rispettivamente nel 1963 e nel 1940, rappresentano l’incontro tra il male e il caos in modi unici, ma con origini diverse. In questo articolo, analizzeremo le storie di entrambi i personaggi, mettendone a confronto la nascita, i poteri e le motivazioni, per capire quale dei due sia effettivamente “più vecchio” e come la loro evoluzione nel tempo abbia plasmato la loro lotta contro i supereroi più iconici dei rispettivi universi.

Sandman della Marvel: L’Uomo Sabbia, la sabbia come arma

Sandman, il cui vero nome è William “Bill” Baker, noto anche come Flint Marko, è stato creato nel 1963 da Stan Lee (testi) e Steve Ditko (disegni) per il quarto numero della serie The Amazing Spider-Man della Marvel. Questo supercriminale è stato uno dei primi nemici dell’Uomo Ragno, diventando una figura fondamentale nel pantheon dei villain di Spider-Man. La sua abilità, quella di trasformarsi in sabbia e manipolarla a piacimento, lo rende un avversario temibile e versatile, capace di assumere qualsiasi forma solida. Con il suo potere di mutare il proprio corpo in sabbia, l’Uomo Sabbia è in grado di infiltrarsi, manipolare e distruggere a livello fisico i suoi nemici. Nel corso della sua carriera, ha assunto vari pseudonimi per sfuggire alle autorità, come Flint Marko e Sylvester Mann.

Uno degli aspetti più interessanti del personaggio è la sua appartenenza a gruppi di criminali come i Sinistri Sei e i Terribili Quattro, che lo hanno reso uno dei rivali più temuti per Spider-Man. Nonostante la sua natura di criminale, Sandman non è mai stato completamente malvagio; il suo legame con la famiglia e la sua lotta contro le circostanze difficili della vita sono aspetti che lo rendono un personaggio complesso e interessante, capace di mostrare anche qualche traccia di redenzione.

Clayface della DC Comics: Il Mutante della Forma

Nel caso di Clayface, la storia comincia nel 1940 con la sua creazione da parte di Bill Finger (testi) e Bob Kane (disegni) per il numero 40 della serie Detective Comics della DC Comics. A differenza di Sandman, che nasce da un elemento naturale come la sabbia, Clayface è un personaggio che trae la sua forza da un composto chimico che gli consente di mutare la propria forma a piacere. La sua abilità principale è quella di assumere qualsiasi aspetto, umano o animale, e persino di mimetizzarsi perfettamente con l’ambiente circostante. Nel corso degli anni, Clayface ha subito diverse trasformazioni, la più drastica delle quali avvenne durante la saga “No Man’s Land”, quando divenne una sorta di “materia vivente”, una sostanza amorfa con capacità mutanti incredibili.

Oltre alla metamorfosi, Clayface ha acquisito anche il potere di assimilare i poteri delle persone che tocca, un’aggiunta che ha reso il suo personaggio ancora più letale e difficile da sconfiggere. Nonostante la sua potenza, Clayface non è mai riuscito a prevalere definitivamente su Batman, il “Distintivo di Gotham”. Nel corso della sua carriera, Batman è riuscito a sconfiggere il mutante in più occasioni, ma le sue capacità di adattamento e la sua forma elastica lo rendono sempre una minaccia costante.

Chi è nato prima?

Dopo aver esplorato le origini e i poteri di entrambi i personaggi, la risposta alla domanda “Chi è nato prima?” è semplice. Clayface della DC Comics ha fatto la sua comparsa nel 1940, ben 23 anni prima di Sandman della Marvel, che è stato creato nel 1963. Nonostante le notevoli differenze tra i due, la lunga carriera di Clayface, che ha attraversato diversi stadi evolutivi, lo ha reso un personaggio che si è arricchito nel tempo, mentre Sandman ha rappresentato, fin dal suo debutto, una delle minacce più concrete per Spider-Man.

La differenza temporale nelle loro origini non implica necessariamente una superiorità narrativa dell’uno sull’altro. Entrambi i personaggi sono infatti tra i più iconici nei rispettivi universi, e la loro crescita nei fumetti ha portato a storie e saghe che continuano ad affascinare i lettori. Sandman, con la sua connessione alla natura e la capacità di manipolare la sabbia, e Clayface, con la sua straordinaria abilità di cambiare forma e aspetto, sono due rappresentazioni del “cambio” che, sebbene siano nate in momenti diversi, continuano a rappresentare il caos e la sfida per i loro eroi, rispettivamente Spider-Man e Batman.

In conclusione, sebbene Clayface sia nato prima di Sandman, entrambi i personaggi sono riusciti a evolversi nel tempo, guadagnandosi un posto di rilievo nelle storie dei loro rispettivi universi. Il confronto tra questi due supercriminali ci offre una panoramica delle differenti direzioni prese dai fumetti Marvel e DC, mostrando come due concetti simili, come la trasformazione e il potere di cambiare forma, possano essere trattati in modi unici e affascinanti.

Tutti i volumi del capolavoro di Neil Gaiman per scoprire Sandman

Sogno, noto anche come Sandman o Morfeo, è pronto a fare il suo ingresso per la prima volta sui nostri schermi nella serie TV omonima The Sandman, disponibile su Netflix a partire da venerdì 5 agosto. Panini Comics pubblica in Italia i fumetti creati dal genio di Neil Gaiman, che hanno dato origine alla storia dell’entità dei sette Eterni e degli abitanti delle Terre del Sogno. Tre sono le proposte da recuperare per apprezzare al meglio e approfondire la storia che vedrà protagonista Tom Sturridge.

La novità più attesa è Absolute Sandman di Neil Gaiman 1, primo numero di una nuova edizione del capolavoro che ha fatto la storia dei fumetti. Il primo volume raccoglie i primi 20 numeri della serie originale e un ampio apparato redazionale ricco di contenuti extra. Il nuovo grande formato con slipcasecopertina in pelle e dettagli preziosi, lo rende un volume da collezione da leggere e rileggere grazie ai tanti materiali di approfondimento  proposti.

Per chi non riuscisse ad aspettare la serie TV per scoprire l’evoluzione della storia, il cofanetto Sandman Library è l’edizione da avere: all’interno i dieci volumi che compongono l’intera serie e altri quattro volumi di contenuti extra, come il visionario prequel Ouverture, la storia Cacciatori di sogni in due versioni e la raccolta di storie brevi Notti eterne. A completare il successo della Sandman Library si aggiunge anche Sandman Presenta, l’elegante secondo cofanetto che raccoglie le migliori storie tratte dalle serie ancillari dell’opera di Neil Gaiman, dedicate agli altri Eterni come Morte, Desiderio, Destino e Disperazione, o ad altri comprimari della serie (il Corinzio). Per la prima volta, i migliori racconti spin-off ambientati nell’universo narrativo di Sogno racchiusi in dieci volumi. Tutti i volumi sono acquistabili anche individualmente.

La prima guida italiana a Sandman

A oltre trent’anni dalla sua pubblicazione (1988) e venticinque dall’uscita dell’ultimo episodio della serie regolare (1996), il «Sandman» di Neil Gaiman continua ad essere ripubblicato ed è ormai coralmente considerato un classico della letteratura a fumetti. Nata come opera seriale accanto a fumetti supereroistici, ha catturato l’attenzione di lettori anche al di fuori del circuito mainstream ed estranei al mondo del fumetto. Il protagonista, Morfeo, il Re del Sogno, è (non “rappresenta”) la capacità dei viventi di comprendere l’universo. Uno stato di crisi che pone domande e offre spunti ma non fornisce risposte, stimolando quindi una partecipazione attiva nella lettura.

L’opera, nella sua complessità e con la grande quantità di riferimenti infratestuali ed extratestuali, ha accorciato le distanze tra la letteratura scritta e quella disegnata, portando nel tempo a numerosi e opportuni studi analitici sulle caratteristiche tecniche, sulla natura del linguaggio e sul processo creativo. Il volume «Guida non ufficiale a Sandman», pubblicato da Edizioni NPE, torna alla storia e ai suoi protagonisti, restituendo l’essenza profonda dell’opera, la sua natura di racconto, in un confronto diretto con le relazioni e motivazioni dei personaggi e la struttura dell’universo nel quale agiscono.

Un volume, questo di Simone Rastelli, esperto conoscitore dell’opera, che mira a far recuperare il piacere della lettura di «Sandman», a rileggerne la storia prima ancora della letteratura critica che la riguarda.

Neil Gaiman: Storie perdute

Le primissime storie a fumetti del grande Neil Gaiman! Dai truci racconti dell’Antico Testamento, per passare alla risposta definitiva alla domanda “Da dove prendi le idee?” fino ad arrivare ai soli tre episodi della serie cyberpunk “The Light Brigade”. Inoltre, in appendice, un succoso apparato redazionale con un’intervista del 1988 e gli appunti per la serie a cui stava lavorando all’epoca con al centro un certo Signore dei Sogni… Scoprite le origini del talento narrativo di Neil Gaiman in un albo digitale di oltre cento pagine, il cui ricavato verrà totalmente devoluto alla Protezione Civile. A illustrare le storie dello scrittore inglese, artisti del calibro di Dave McKean, Bryan Talbot e molti altri.

E in questi racconti, oltre che storie con al centro un Antico Testamento ricco di violenza, universi fantascientifici e risposte a domande fondamentali sul senso della vita e della creatività, ammirerete la passione e la follia di un giovane giornalista che trovò nel fumetto la forma d’espressione più adatta a lui. Quel giornalista, oggi, è uno dei più affermati autori a livello mondiale di fumetti, libri e serie tv.

E al prezzo di sette euro non solo avrete modo di fare la sua conoscenza, ma anche di contribuire direttamente alla lotta contro il Covid-19. Tutti i proventi del volume verranno devoluti al Fondo istituito dal Dipartimento della Protezione civile per l’acquisizione di dispositivi di protezione individuali, respiratori, ventilatori, presidi medico-chirurgici e allestimenti per stanze di terapia intensiva. Spesso, quando accadono cose del genere, crisi globali e pandemie letali, le storie vengono messe in secondo piano perché ritenute “non essenziali”. Per certi versi, è sicuramente così ma con questo volume l’Associazione Culturale DOUbLe SHOt vuole dare una risposta, un segnale. Ed è proprio per questo che ci teniamo a ringraziare Neil Gaiman, gli artisti coinvolti, Tony Bennett della Knockabout ComicsBen Smith della Rebellion e tutti voi lettori che ci seguite e che deciderete di rendere sempre più vasto e visibile questo segnale.

 

Dead Boy Detectives di Neil Gaiman

I Dead Boy Detectives , un affascinante duo di detective soprannaturali, sono nati dalla mente creativa di Neil Gaiman, accompagnato dagli artisti Matt Wagner e Malcolm Jones III, e sono apparsi per la prima volta nel celebre fumetto The Sandman , edito da Vertigo, nel 1991 . I personaggi, Charles Rowland ed Edwin Payne, rappresentano i fantasmi di due bambini morti che, piuttosto che varcare la soglia dell’aldilà, decidono di rimanere sulla Terra per indagare su crimini che sfidano le leggi della realtà e della vita stessa.

La loro creazione si colloca all’interno della trama denominata “Stagione delle nebbie”, in cui i due protagonisti si incontrano per la prima volta, dando vita a una narrazione che fonde elementi di letteratura infantile e racconti polizieschi, creando un mix macabro e affascinante . La storia esplora tematiche di perdita, avventura e la curiosità intrinseca dei bambini, riflettendo sulla loro capacità di affrontare l’ignoto con coraggio.

I Dead Boy Detectives hanno visto una serie di apparizioni nei fumetti e nelle serie TV. Sebbene il loro primo grande ritorno avvenne nel crossover “Children’s Crusade”, dove Gaiman riprese i personaggi in modo prominente, il duo ha continuato a incantare lettori e fan in diverse altre opere. La miniserie del 2001, Sandman Presents: Dead Boy Detectives , scritta da Ed Brubaker, ha approfondito ulteriormente le loro avventure, introducendo nuovi misteri e sfide.

Nel corso degli anni, i Dead Boy Detectives hanno trovato nuova vita in diverse serie e adattamenti, inclusa la loro recente apparizione nella terza stagione della serie HBO Max Doom Patrol , dove Sebastian Croft e Ty Tennant interpretano Rowland e Payne, e nell’omonima serie. Netflix, con George Rexstrew e Jayden Revri nei ruoli principali. Questi adattamenti dimostrano l’eterna rilevanza e l’appello di questi personaggi, che continuano a catturare l’immaginazione del pubblico moderno.

La cronologia delle pubblicazioni dei Dead Boy Detectives è ricca e variegata. Dopo la loro introduzione in The Sandman , i personaggi hanno avuto il loro spazio anche in The Books of Magic e in opere successive, come il romanzo grafico di Jill Thompson, Death: At Death’s Door . Nel 2014, una serie continua scritta da Toby Litt e illustrata da Mark Buckingham ha riportato il duo in una nuova avventura, ampliando la loro lore e la loro interazione con altri personaggi dell’universo Vertigo.

Recentemente, i Dead Boy Detectives sono tornati in una serie limitata di sei numeri nell’ambito dell’iniziativa The Sandman Universe , scritta da Pornsak Pichetshote e illustrata da Jeff Stokley. Questa serie ha portato nuova attenzione sui personaggi, approfondendo le loro dinamiche interpersonali e portando alla luce nuovi aspetti della loro personalità, tra cui l’emergere di sentimenti romantici tra Edwin e Charles.

La trama dei Dead Boy Detectives è tanto intrigante quanto complessa. Edwin Payne, assassinato nel 1916, vive la sua esistenza dopo la morte in un collegio, mentre Charles Rowland diventa l’unico studente rimasto vivo durante un’invasione di anime. Insieme, affronteranno misteri e sfide, indagando su casi soprannaturali e interagendo con un pantheon di altri personaggi dell’universo DC, come Swamp Thing , Animal Man e Doom Patrol . Le loro avventure non sono solo delle semplici indagini; esplorano le fragilità dell’infanzia e le ingiustizie del mondo, mescolando elementi di horror e umorismo in un modo unico e memorabile.

In conclusione, i Dead Boy Detectives rappresentano un affascinante esempio di come la narrativa fumettistica possa esplorare tematiche complesse attraverso l’innocenza e la curiosità dell’infanzia. Con le loro radici in storie di horror e avventura, continuano a intrigare i lettori di tutte le età, affermandosi come icone durature nel panorama dei fumetti soprannaturali. Con nuove pubblicazioni e adattamenti, il futuro per Charles Rowland ed Edwin Payne è luminoso, promettendo ulteriori avventure che sfidano la morte e abbracciano il mistero.