Le migliori AI generative per creare arte digitale

Grazie all’intelligenza artificiale, è possibile fare numerose cose come scrivere articoli di un blog, creare documenti professionali, programmare operazioni automatiche e persino creare nuove “cose” senza seguire uno schema prestabilito. Tuttavia, la creatività umana resta uno degli ostacoli da superare per le moderne intelligenze artificiali. In quest’ottica, alcune IA si stanno cimentando nella realizzazione di disegni artistici unici nel loro genere, utilizzando il materiale disponibile online per creare immagini partendo da un semplice comando di testo.

I  migliori generatori di immagini AI gratis 

Ecco una lista dei migliori generatori di immagini AI gratis :

  1. Canva è una piattaforma di design grafico che offre migliaia di template personalizzabili per realizzare presentazioni, poster, flyer, logo, biglietti d’auguri e molto altro. Con Canva, puoi creare immagini di alta qualità in pochi minuti, anche se non sei un designer esperto.
  2. Artguru è una piattaforma di arte digitale che permette di trasformare le tue foto in opere d’arte. Puoi scegliere tra diversi stili artistici, come impressionismo, espressionismo, cubismo, pop art e molti altri. Artguru usa un algoritmo di intelligenza artificiale che analizza le caratteristiche delle tue foto e le adatta allo stile scelto, creando effetti sorprendenti e realistici.
  3. Fotor, l’applicazione web popolare per la modifica di foto e creazione di immagini, offre ora un generatore di immagini basato sull’IA, automatico e gratuito (richiede solo la registrazione di un account). Lo strumento è intuitivo e richiede solo l’inserimento di un testo per generare un’immagine. È possibile creare rapidamente foto realistiche di volti, personaggi 3D, anime, dipinti e altre forme di arte digitale.
  4. DALL-E è una piattaforma di generazione di immagini basata sull’intelligenza artificiale di OpenAI. DALL-E ti permette di creare immagini da testo. Puoi scrivere qualsiasi cosa ti venga in mente, anche cose assurde o impossibili, e DALL-E cercherà di produrre un’immagine coerente con la tua richiesta.  Craiyon è un generatore di immagini completamente gratuito e senza limiti, basato su DALL·E e sulla stessa intelligenza artificiale open source utilizzata da ChatGPT. Attualmente è il miglior sito per generare immagini partendo da un semplice testo. Per utilizzarlo, basta aprire il sito, digitare ciò che si desidera ottenere come immagine (in inglese) e premere “Draw” per far lavorare l’IA. L’IA potrebbe impiegare fino a 2 minuti per completare il disegno. Alla fine del processo, verranno presentate diverse versioni dello stesso disegno, in modo da poter scegliere quale salvare e stampare sul proprio computer.
  5. Image Creator di Microsoft Designer, precedentemente noto come Bing Image Creator, si basa sul potente modello DALL-E 3, sviluppato da OpenAI. Questo generatore di immagini offre risultati di alta qualità simili a quelli ottenuti con DALL-E, ma con il vantaggio di essere totalmente gratuito, a differenza del costo mensile di 20 dollari previsto per l’utilizzo di DALL-E.Per accedere a questo strumento, basta visitare il sito web di Image Creator e accedere con un account Microsoft. Un aspetto particolarmente interessante è la sua integrazione con Copilot, il chatbot di Microsoft, che consente agli utenti di generare immagini direttamente nella chat con il chatbot. Questa comodità permette di soddisfare gratuitamente le esigenze di generazione di immagini e di interazione con l’intelligenza artificiale nello stesso luogo. Questa combinazione di strumenti facilita molte attività che richiedono la generazione di immagini e testi, come ad esempio la pianificazione di una festa. Si può chiedere al chatbot di generare temi per la festa e creare immagini che seguono quel tema, il che rende l’esperienza più fluida e integrata.
  6. Dall’altra parte, ImageFX di Google, pur essendo stato lanciato successivamente alla concorrenza, offre risultati di alta qualità e realismo, con una funzione unica di fiches espressive che semplifica il perfezionamento delle richieste e fornisce suggerimenti per lo stile di resa dell’immagine.
  7. DreamStudio di Stability AI si distingue per rendere la tecnologia text-to-image di Stable Diffusion accessibile a tutti, anche a coloro con poche competenze tecniche, offrendo una piattaforma user-friendly e molte opzioni di personalizzazione.
  8. Cocreator è un nuovo pulsante di Microsoft Paint che permette di generare immagini da testo. Cliccando sul pulsante, apparirà un’interfaccia su cui potrai scrivere la descrizione del disegno che vuoi che l’AI crei ex novo.
  9. Adobe Firefly, invece, si basa sulla reputazione di Adobe come leader nel settore creativo, offrendo un generatore di immagini avanzato con funzioni di riferimento della struttura e dello stile per creare immagini coerenti e di alta qualità.
  10. Nightcafe è tra i migliori siti in circolazione per creare immagini partendo da zero tramite l’IA. Si tratta di un generatore gratuito di immagini basato su un semplice testo. È molto intuitivo: basta inserire una semplice frase (in inglese), selezionare lo stile desiderato e premere su “Create” per far sì che l’IA crei un’immagine o un dipinto dal nulla. È anche possibile premere il pulsante “Random” per ottenere un’immagine casuale basata su una frase inglese casuale. La versione gratuita consente di creare fino a 10 immagini con l’IA.
  11. Se si cerca un’app gratuita e illimitata per generare immagini e creare arte con l’IA, si consiglia di provare Dream by WOMBO, disponibile dal Google Play Store e dall’Apple App Store. L’app consente di realizzare bellissimi disegni partendo da una semplice parola o frase, con la possibilità di salvare le immagini elaborate nella memoria del telefono, stamparle o condividerle sulla piattaforma sociale integrata. Tramite il social dell’app, è inoltre possibile accedere ai lavori generati dagli altri utenti e scambiare opere create grazie all’IA.
  12. Clipdrop è un sito totalmente gratuito che offre un’esperienza straordinaria e facile da utilizzare. Basta disegnare una forma con il mouse o con il dito per generare automaticamente immagini uniche che riprendono la forma del disegno. È possibile scegliere lo stile dell’immagine, come cartoni animati, arte digitale, pixel art e altro ancora. Le immagini possono essere scaricate liberamente in alta definizione.
  13. Pixray, disponibile gratuitamente e senza limiti di tempo o di opere create è perfetto per generare immagini basate sull’IA per creare arte dai testi . Questo sito combina diverse intelligenze artificiali (selezionabili nel campo apposito) per generare rapidamente un’immagine partendo da un semplice testo in inglese. Per iniziare, basta scrivere la frase desiderata nel campo “prompts”, selezionare l’IA desiderata nel campo “drawer” e premere il pulsante “Submit” per avviare la creazione del disegno. È consigliabile provare tutte le IA proposte su Pixray per trovare quella giusta per il tipo di immagine desiderata.

Quali sono i migliori generatori di immagini a pagamento basati sull’intelligenza artificiale?

  1. Il generatore di immagini numero uno al momento è Midjourney, uno strumento altamente professionale che può essere provato gratuitamente tramite una procedura sul sito Discord.com.
  2. Altro sito valido per generare immagini e creare arte con l’IA è Starry AI, un generatore di immagini molto preciso accessibile tramite un account gratuito (è possibile utilizzare gli account Google e Apple per accedere più velocemente al servizio). Dopo aver effettuato l’accesso, basta selezionare l’IA da utilizzare (ogni IA ha uno stile diverso) e digitare una frase (sempre in inglese) da convertire in immagini o in un nuovo dipinto.

In conclusione, queste intelligenze artificiali sono già in grado di creare nuovi disegni e opere d’arte con un livello di precisione sorprendente. È difficile immaginare che tali disegni siano realizzati da un’IA, nonostante utilizzi algoritmi che combinano modelli di disegni, stampe e quadri per creare qualcosa di nuovo. Tuttavia, non possono ancora creare qualcosa che l’uomo non abbia mai immaginato almeno una volta..

Consigli per la scelta del generatore di immagini AI giusto

La scelta del generatore di immagini AI giusto è un passaggio fondamentale che dipende da diverse variabili e che richiede una valutazione attenta. Se sei un esperto nel campo del design, potresti preferire un generatore che offra maggiore flessibilità e opzioni di controllo. Al contrario, se sei un principiante, potresti optare per un generatore più intuitivo e semplice da utilizzare.

Alcuni fattori da considerare nella scelta del generatore di immagini AI includono le tue esigenze specifiche (ad esempio, se hai bisogno di creare immagini di alta qualità o se hai bisogno di vari stili e formati), le tue competenze nel campo del design e il tuo budget disponibile.

Inoltre, per ottenere risultati ottimali con i generatori di immagini AI, è importante scrivere prompt efficaci. Questi sono le istruzioni testuali fornite al sistema AI per indicare cosa generare. È consigliabile essere il più specifici possibile nella descrizione dell’immagine desiderata, utilizzare parole chiave pertinenti, fornire esempi di riferimento e artisti se si desidera emulare uno stile particolare, inserire aggettivi e avverbi descrittivi per definire l’aspetto e il mood dell’immagine, e evitare frasi generiche o troppo brevi.

Infine, è importante sottolineare che la pratica e l’esperimento sono fondamentali per migliorare l’abilità nell’utilizzo dei generatori di immagini AI e nella scrittura di prompt efficaci.

La creatività digitale: come modificare le foto con l’intelligenza artificiale

La creatività è una delle competenze più richieste nel mondo del lavoro e dell’apprendimento, soprattutto in un’epoca in cui le nuove tecnologie offrono sempre più opportunità e sfide. La creatività digitale è la capacità di sfruttare la tecnologia per stimolare il processo creativo e per creare contenuti originali e innovativi. Un ambito in cui la creatività digitale si esprime al meglio è quello della fotografia, dove l’intelligenza artificiale ha permesso di sviluppare strumenti sempre più avanzati e versatili per la modifica delle immagini.

Adobe Photoshop: il re dei photo editor

Tra i photo editor basati sull’intelligenza artificiale, il più famoso e utilizzato è sicuramente Adobe Photoshop, il software di riferimento per i professionisti e gli appassionati di fotografia. Photoshop offre agli utenti una vasta gamma di opzioni interessanti per la modifica delle immagini, andando oltre le semplici funzionalità offerte dall’intelligenza artificiale. Con Photoshop, infatti, è possibile non solo ritoccare, correggere e migliorare le foto, ma anche creare effetti speciali, manipolare la realtà, trasformare le immagini in opere d’arte e molto altro. Photoshop è uno strumento potente e flessibile, che richiede però una certa esperienza e conoscenza per essere sfruttato al meglio.

Luminar Neo: il photo editor intelligente

Un altro photo editor basato sull’intelligenza artificiale che sta guadagnando sempre più popolarità è Luminar Neo, il nuovo prodotto della software house Skylum. Luminar Neo è un photo editor intelligente, che si adatta alle esigenze e alle preferenze degli utenti, offrendo soluzioni personalizzate e automatizzate per la modifica delle foto. Luminar Neo è in grado di riconoscere i soggetti e gli elementi presenti nelle immagini, e di applicare le correzioni e le ottimizzazioni più adatte, grazie a una serie di algoritmi avanzati. Luminar Neo è anche uno strumento creativo, che permette di aggiungere effetti artistici, filtri, texture, luci e ombre alle foto, creando risultati sorprendenti e realistici. Luminar Neo è uno strumento esclusivamente dedicato alla fotografia, mentre Canva è un’applicazione più completa, che consente di creare anche grafiche, presentazioni, video e altri contenuti digitali.

Pixlr: il photo editor online e intuitivo

Per coloro che cercano un photo editor basato sull’intelligenza artificiale semplice e accessibile, una buona opzione è Pixlr, un photo editor online e gratuito, che non richiede alcun download o installazione. Pixlr è caratterizzato da un’interfaccia estremamente intuitiva, che rende facile e veloce la modifica delle foto. Pixlr offre agli utenti una serie di strumenti essenziali, come il ritaglio, la rotazione, il ridimensionamento, la regolazione dei colori, il contrasto, la luminosità e la nitidezza delle immagini. Pixlr offre anche la possibilità di applicare filtri, cornici, adesivi, testi e altri elementi decorativi alle foto, per personalizzarle e renderle più divertenti e originali. Pixlr è uno strumento ideale per chi vuole modificare le foto in modo rapido e semplice, senza rinunciare alla qualità e alla creatività.

Lensa: il photo editor per dispositivi mobili

Per coloro che invece desiderano utilizzare un photo editor basato sull’intelligenza artificiale su dispositivi mobili, una delle migliori app disponibili è Lensa, un photo editor per smartphone e tablet, che consente di ritoccare e migliorare le foto direttamente sul proprio dispositivo. Lensa è specializzata nella modifica dei ritratti, e offre agli utenti una serie di strumenti per correggere le imperfezioni, levigare la pelle, modificare il colore degli occhi, dei capelli e delle labbra, aggiungere il trucco, cambiare lo sfondo e molto altro. Lensa è anche in grado di applicare effetti di luce, contrasto, saturazione e nitidezza alle foto, per renderle più vivide e brillanti. Lensa è un photo editor facile da usare, che permette di ottenere risultati professionali e naturali con pochi tocchi. Oltre a Lensa, un’altra app consigliata per la modifica delle foto su dispositivi mobili è Canva, che offre anche la possibilità di creare grafiche, collage, storie e altri contenuti creativi.

Conclusioni

La creatività digitale è una competenza sempre più richiesta e apprezzata nel mondo del lavoro e dell’apprendimento, e la fotografia è uno degli ambiti in cui si può esprimere al meglio. Grazie all’intelligenza artificiale, sono nati diversi strumenti che consentono di modificare le proprie fotografie in modo semplice e innovativo, offrendo soluzioni personalizzate e automatizzate. Tra i photo editor basati sull’intelligenza artificiale, abbiamo visto alcuni dei più famosi e utilizzati, come Adobe Photoshop, Luminar Neo, Pixlr e Lensa, che offrono agli utenti diverse funzionalità e possibilità creative. Ognuno di questi strumenti ha i suoi punti di forza e di debolezza, e la scelta dipende dalle esigenze, dalle preferenze e dalle competenze di ciascun utente. L’importante è sperimentare, divertirsi e lasciare spazio alla propria creatività digitale.

Webtoon coreani: la rivoluzione del fumetto digitale

Se viaggi in Corea del Sud, è difficile non notare la quantità di persone che leggono fumetti sui loro smartphone sui mezzi pubblici. Questi fumetti sono chiamati webtoon e sono stati progettati appositamente per essere letti in verticale su uno schermo piccolo. I webtoon hanno iniziato ad essere pubblicati online in Corea del Sud all’inizio degli anni 2000 e, sebbene siano ancora sconosciuti in gran parte d’Europa, stanno riscuotendo un grande successo negli Stati Uniti e stanno iniziando a ritagliarsi una fetta nel settore dei fumetti a livello globale.

Due società sudcoreane, Naver e Kakao, sono dietro la distribuzione e l’esportazione dei webtoon. Queste due società dominano il mercato digitale sudcoreano con ramificazioni, acquisizioni e investimenti che si estendono ben oltre il mondo dei fumetti e recentemente anche oltre i confini del paese. Il successo dei webtoon è strettamente legato alla potenza dell’industria dell’intrattenimento della Corea del Sud, che si sta affermando come centro della cultura pop globale. Proprio come le piattaforme di streaming musicale hanno cambiato radicalmente il modo in cui ascoltiamo la musica, la diffusione dei webtoon potrebbe avere un impatto dirompente su un settore che da molto tempo è rimasto invariato rispetto ai suoi tradizionali schemi di fruizione cartacea.

I webtoon hanno una storia lunga più di vent’anni e sono stati una grande novità per un settore editoriale che, almeno in Corea del Sud, all’inizio degli anni 2000 era in profonda crisi. Il loro nome deriva dalla piattaforma online chiamata “Webtoon” lanciata nel 2004 da Naver, un’azienda digitale paragonabile a Google in Corea del Sud. Oltre a possedere il motore di ricerca online più importante della Corea del Sud (e l’equivalente di Google Maps), Naver è anche un’azienda digitale estremamente diversificata, con attività che vanno dallo streaming video ai pagamenti digitali fino allo sviluppo di progetti basati sull’intelligenza artificiale.

Naver Webtoon consente ai singoli disegnatori di caricare i propri fumetti a puntate: i webtoon possono essere letti ovunque, anche poche vignette per volta, e presentano alcuni elementi che non possono essere sfruttati su carta, come suoni o piccole animazioni che talvolta si inseriscono nel flusso delle vignette. Negli ultimi vent’anni i webtoon sono diventati rapidamente un prodotto estremamente popolare in Corea del Sud, soprattutto tra i giovani.

A differenza della fumettistica statunitense, dove tendono a dominare il genere dei supereroi e tematiche classiche come quella della lotta tra bene e male, nei webtoon troviamo storie di generi molto diversi. Spesso queste strisce verticali affrontano temi come le preoccupazioni adolescenziali, le ansie dell’integrazione a scuola o i travagli sentimentali. Ma altrettanto spesso le storie contengono elementi di suspense, thriller o horror. I webtoon presentano spesso anche punti di vista non tradizionali per il genere del fumetto, con protagonisti femminili o appartenenti alla comunità LGBTQ+.

All’inizio per i disegnatori Webtoon era un modo nuovo per rendere il proprio lavoro accessibile al grande pubblico mantenendo una parte dei diritti di proprietà intellettuale. I webtoon hanno dato voce a una generazione di autori le cui storie atipiche per i canoni classici del fumetto avevano fatto difficoltà a trovare spazio nell’editoria tradizionale. In sintesi, i webtoon sono un fenomeno in crescita che sta rivoluzionando il mondo dei fumetti e che merita di essere conosciuto e apprezzato anche al di fuori della Corea del Sud.

Z-Library: un sito da usare con cautela

Z-Library è la libreria pirata più grande del mondo. È così grande che è stata chiusa dalle autorità americane, ma è tornata più forte di prima. È come un gatto con nove vite, ma invece di nove vite ha nove domini.

Z-Library è un paradiso per i lettori che vogliono scaricare libri gratuitamente. Ci sono libri di ogni genere, in tutte le lingue. Puoi trovare libri classici, libri moderni, libri di fantasia, libri di non fiction, libri di qualsiasi cosa tu possa immaginare.

E se non trovi il libro che stai cercando, puoi sempre chiederlo a Z-Library. Il sito ha un team di volontari che sono sempre felici di aiutarti a trovare il libro che stai cercando.

Z-Library è una risorsa preziosa per i lettori di tutto il mondo. È un modo semplice e gratuito per accedere a una vasta gamma di libri. Se sei un lettore, ti consiglio di dare un’occhiata a Z-Library.

Ma attenzione, Z-Library è una libreria pirata. Scaricare libri da Z-Library è illegale in molti paesi. Quindi, se decidi di usare Z-Library, failo a tuo rischio e pericolo.

Ma se non ti dispiace infrangere la legge, Z-Library è il posto perfetto per trovare libri gratuitamente.

Veritas: The Quest

Veritas: The Quest è un serial tv, realizzato nel 2003, prodotta dalla ABC, raccolta in una unica stagione con un totale di 13 episodi; per la realizzazione vennero chiamati i creatori del film Lara Croft: Tomb Raider, Patrick Massette e John Zinman. Si può affermare che il telefilm, ha come attinenza un mix fra fantascienza, fantasy e avventura, e tocca anche un po’ il sovrannaturale; per certi versi ricorda un po’ Relic Hunter e Indiana Jones. Dove gli archeologi, in questo caso una squadra di circa sei persone, i quali si impegnano a svelare gli enigmi dell’universo. Questo gruppetto di archeologhi lavora per Veritas, Veritas è una fondazione privata per trovare e studiare reperti e manufatti di vario genere, ma anche provengano dal passato, ma il loro scopo è che grazie ai manufatti e reperti che trovano di scoprire la verità sepolte con loro. Si può dire che il loro scopo è cercare di trovare verità perdute, legate alle leggende e civiltà antiche che la storia ufficiale spesso scegli di evitare o ignorare. In questo telefilm hanno partecipato: Arnold Vosloo, famoso per aver interpretato Imothep nei 2 film La Mummia e La Mummia: il ritorno, nel ruolo di Vincent Siminon; Ryan Merriman, famoso per aver partecipato nei film The Ring 2 e Final Destination 3, nel ruolo di Nikko Zond; Eric Balfour, conosciuto per aver partecipato nei telefilm Eric Balfour, conosciuto per aver partecipato nei telefilm Six Feet Under, Chicago Hope, The O.C., Conviction e NYPD Blue, nel ruolo di Calvin Banks; Cynthia Martells conosciuto per aver partecipato nei telefilm ER, NYPD Blue, Law e Order, Chicago Hope e anche nel film Gattaca, nel ruolo di Maggie Hayes; e Alex Carter, conosciuto per aver partecipato in serie televisive come JA, CSI, Nip/Tuck e Dark Angel, nel ruolo del Dr. Solomon Zond.

Veritas: The Quest (2003) • Sigla

La serie inizia con l’ennesima espulsione di Nikko (ragazzo adolescente) dall’ennesimo college privato e torna da suo padre, che secondo il figlio è un noiosissimo archeologo e il classico professore universitario palloso, il dottor Solomon Zond. Il padre non fu stupito dell’ennesima espulsione da scuola, perché dalla morte della madre in circostanze misteriose quando Nikko aveva 7 anni, lui incominciò ad essere irrequieto, adesso che è adolescente è in fase di ribellione, ma il padre sa che il figlio è intelligente. Il padre ha voluto allontanare il figlio, facendolo crescere lontano da lui per evitare di perdere anche lui, ma adesso deve decidere se gli conviene tenerlo al proprio fianco o allontanarlo rischiando di perderlo per sempre; decide di tenerlo un pò con se per vedere se riesce a sbloccare i ricordi del figlio, i quali Nikko non ne ha ricordo in nessun modo e nessun dettaglio, perché era presente durante lo scavo dove la madre è morta in circostanze misteriose. Il padre decide di affidare a suo figlio Nikko un insegnate temporanea, una sua ex allieva Juliet Droil, finché il ragazzo non ritornerà a scuola, all’inizio il suo incarico sarebbe dovuta essere di breve durata, ma non sarà così. Si fa anche la conoscenza, chissà come mai, dall’amico di lunga data del padre, Vincent Siminou, che va d’accordissimo con Nikko, fra Vincent e Solomon hanno un buon legame di amicizia e rispetto. Proseguendo nella storia, Nikko scopre che il famoso archeologo e monotono ma rispettato professore universitario, non è così tanto noioso, come voleva far credere, ma in realtà i dottor Solomon Zond, fa parte di una fondazione e ne è capo. Il dottor Solomon Zond dirige la fondazione “Veritas”, lo scopo di questa fondazione è cercare la verità, i quali si nascondono dietro ai grandi misteri della storia e della civilizzazione, ove si sa poco o niente; la fondazione Veritas è finanziata da un misterioso benefattore, che a quanto pare la sua identità è noto solo al dottor Solomon Zond. Nikko chiede al padre di entrare a fare parte della squadra della fondazione, il padre all’inizio è parecchio contrario, ma con abbondante riluttanza il padre decide che potrà entrare a far parte del team Veritas. Con questa decisione, Nikko comincerà l’avventura che gli cambierà la vita, questa strada che ha scelto lo porterà ad affrontare missioni pericolose che lo farà andare dal Tibet all’Antartide, e in altre moltepliche parti del mondo alla ricerca dei misteri universali. Questa avventura fa in maniera che il rapporto tra padre e figlio, che è ormai appeso ad un filo sottilissimo, riesce a riunirli nella ricerca comune sulla verità che sta dietro la morte della moglie/madre. La storia, anche se concentrata principalmente su Nikko Zond, racconta le avventure della fondazione Veritas, le quali dovrà affrontare missioni pericolose in giro per il mondo, per cercare antichi artefatti. La squadra Veritas include: il dottor Solomon Zond, il capo, uomo deciso ma con una mente analitica da studioso; c’è Nikko Zond, il giovane del gruppo, figlio del dottor Solomon Zond; poi c’è Vincent Siminou, il suo ruolo è quello di responsabile della sicurezza (da subito prende l’incarico di insegnare a Nikko l’autodifesa e cerca di spronarlo e stimolarlo a prendere coscienza delle proprie potenzialità a pensare fuori dagli schemi), è capace di un sottile senso dell’umorismo e riesce a prendere in contropiede i membri della squadra; inoltre c’è Maggie Hayes, l’esperta di computer, è una delle più vecchie collaboratrici di Solomon e lui la considera prima di tutto una amica e poi una collega, è una donna elegante e fine, con un carattere risoluto e riservato, è disposta a morire per la fondazione; c’è Calvin Banks, il ricercatore, lui è mosso dalla passione e dall’entusiasmo per il lavoro della fondazione, ammira ed a un altissima fiducia per Solomon, con l’arrivo di Nikko nella squadra prova gelosia nei suoi confronti e fa fatica ad abituarsi alla sua presenza nella squadra, questa sua antipatia nei confronti di Nikko sarà forse perché prima che arrivasse era il membro della squadra più giovane, ma poi scopre di avere delle cose in comuni con lui, nel corso della storia incomincia a provare dei sentimenti verso Juliet Droil; c’è anche Juliet Droil, insegnate privata di Nikko, e quando lui si unisce alla fondazione, anche lei ne diventa un valido membro, all’inizio è timida ma nel corso del tempo acquisisce consapevolezza delle sue capacità e si integra perfettamente nella squadra. Durante la storia si viene a scoprire che esiste una malvagia organizzazione segreta, che si chiama “Doma”, la quale ostacolerà in ogni modo e con ogni mezzo l’attività di Veritas, perché interessati agli stessi manufatti e artefatti e per il loro immenso potere. Alla fine della serie, si viene a scoprire che Vincent Siminou conosce l’identità del mistero benefattore, all’insaputa del dottor Solomon Zond, ma questo è solamente uno dei tanti segreti che nasconde.

Secondo l’obiettivo della produzione la serie sarebbe dovuto essere un mix tra sovrannaturale, fantastico e avventura, con un orientamento fresco e inedito, ma la serie è cessata dopo poche anzi pochissime puntate, si può dire che c’erano tutte le premesse per un prodotto ben fatto. Il mix avventuroso, con un po’ di cospirazione e del fantastico, fanno in modo che Veritas sia un prodotto di qualità, ma a quanto pare non ha convinto il network, anche se a quanto pare, è una pratica comune commissionare un tot di puntate, guardano l’indice di gradimento e in base se piace o meno al pubblico decidono se l’investimento può continuare o cessare. Secondo il mio parere, facendo vedere sol 4 dei 13 episodi non ha dato modi di avere un buon riscontro, togliendo al pubblico la possibilità di affezionarsi al prodotto, un prodotto di qualità, una serie diversa dal solito e originale, quel qualcosa di diverso nel panorama televisivo, ove spesso si predilige cose ripetitive e di un valore poco o notevolmente inferiore. Si spera che qualcuno voglia prenderlo in mano per continuarlo, ma ci spero poco, anche perché hanno lasciato molti argomenti in sospeso, ma almeno mi consola che questa serie in America ha avuto poco successo, ma degli altri paesi, ove sono stati trasmessi tutti e 13 episodi, sia diventato un cult. Un’altra cosa che mi consola, che almeno non ha fatto la fine di molto show televisivi, che all’inizio erano belli e poi chiudendo tralasciando ancora dei quesiti aperti, come ad esempio Lost.

Cthulhu Chronicles

Londra, 1889. Tre perfetti sconosciuti, un meccanico, un’illusionista e una psichiatra, si ritrovano ad affrontare misteriosi eventi, invasati cultisti e strane creature contro la loro volontà, trascinati in una realtà terribile e folle che cambierà radicalmente la loro esistenza. Cthulhu Chronicles è un fumetto basato su una storia originalmente creata dal master Davide Bergamini e racconta avventure vissute in due lunghi anni di GDR, riadattate e disegnate rispettivamente da Fry (Francesca Basso) e Ren (Sonia Amaduzzi). Tutto ciò che accade è frutto del caso, perciò non arrabbiatevi con le autrici: è sempre colpa dei dadi!

 

Francesca Basso, colorista e dialoghista, è nata a Valdagno (Vicenza) e ora vive a Bologna per studio: dopo essersi laureata in Filosofia scrivendo della Situazione Manicomiale dei civili durante la Prima Guerra Mondiale, ha conseguito una seconda laurea, specialistica, sulla Storia del Necronomicon alla facoltà di Scienze Filosofiche. A breve pubblicherà un libro coi suoi studi in materia.

Sonia Amaduzzi, disegnatrice e illustratrice, è nata a Bologna e vive in provincia, a Osteria Grande di Castel San Pietro (Bologna). Dopo le scuole superiori ha conseguito un diploma di Illustrazione e Fumetto alla scuola bolognese La Nuova Eloisa; attualmente lavora come illustratrice e grafico.

 

Grand Kingdom per PsVita e Playstation 4

L’ardente battaglia accanto a te ti lascia indifferente, sembri quasi non notare nemmeno la freccia che ti sfiora per pochi centimetri lo spallaccio dell’armatura, stringi la presa sull’elsa della tua spada… Affondo, stoccata, disarmi il tuo avversario e successivamente altri cinque! A poca distanza i generali dell’esercito nemico levano la bandiera bianca, la battaglia è terminata, tu e i tuoi mercenari avete trionfato ancora… Questa è una breve introduzione a Grand Kingdom, ultimo prodotto pubblicato da Nis America su PsVita e Playstation 4, protagonisti di questo gioco di ruolo strategico sono i Legionari, la squadra di mercenari gestita direttamente dal giocatore. In seguito alla caduta del grande Impero D’oro il continente non ha trovato più la pace, dopo cento anni di guerre tra i quattro Regni più potenti gli eserciti regolari sono troppo indeboliti per continuare a combattere. I Reali decidono allora di affidarsi a bande di mercenari per soddisfare le proprie brame di potere.

DOMINARE I CAMPI DI BATTAGLIA. Essendo il gioco diviso in due parti principali, inizierò a parlarvi della parte legata ai combattimenti. Ogni quest principale, secondaria o legata alle richieste dei Regni, è rappresentata da una mappa isometrica che mostra il territorio dove dovrete spostare i vostri Legionari. Le vostre truppe, così come quelle nemiche, sono rappresentate da “pedine” che ricordano i pezzi degli scacchi; quelle avversarie possiedono colori diversi per indicarne la forza o la rarità. Sulla mappa sono segnati anche i forzieri contenenti tesori, le armi d’assedio nemiche (attenzione al loro raggio d’azione), i punti d’interesse (castelli\fortificazioni e risorse da raccogliere) e gli ostacoli che potrebbero bloccarvi il cammino o rallentarlo, costringendovi a cambiare percorso per raggiungere il vostro scopo. Spesso l’esplorazione ripaga con tesori nascosti e passaggi secondari che permettono di accedere a aree irraggiungibili o che fungono da scorciatoie. Ogni campagna è composta da un numero finito di Turni (a parte le quest di viaggio), che dovrete gestire al meglio per completare gli obiettivi richiesti; esaurirli significherebbe la sconfitta. Spostarsi costa un punto, aprire i forzieri chiusi a chiave ne costa invece tre, per provare a superare un ostacolo dovrete spenderne un importo variabile a seconda dell’azione che sceglierete di intraprendere. Dalla mappa si può accedere anche al menù delle truppe, per organizzarne l’equipaggiamento, usare pozioni di cura, distribuire i punti abilità ottenuti con i passaggi di livello, etc. Il menù da campo permette invece di attivare\sfruttare abilità passive possedute dai vostri eroi, mentre la rigenerazione ad ogni movimento e la cura risultano capacità classiche in un gioco di ruolo, quella di “teletrasportarsi” ad un tesoro già aperto in precedenza e quella di “saltare” due caselle non lo sono di certo. Per sfruttare le numerose abilità sarà necessario pagare un costo in PA ottenuti vincendo gli scontri. Quando la pedina dei vostri Legionari si scontrerà contro quella dei nemici si passerà alla videata di battaglia, in questa fase la visuale passerà a quella laterale (simile a platform e picchiaduro a scorrimento) mostrando le vostre unità, quelle del nemico e le eventuali protezioni\trappole disposte sul campo di battaglia. Durante ogni turno (a seconda dell’iniziativa e della capacità di movimento) potrete muovere i vostri eroi in orizzontale (avanti e indietro) e in verticale (ovvero sulla profondità dello schermo che è diviso in tre linee), sarete liberi di attivarne i vari attacchi e abilità spendendone i punti azione, oppure decidere di terminare il turno per accumulare punti azione. Le diverse classi possiedono talenti e mosse uniche per attaccare e difendersi, quindi usare un guerriero che può colpire da vicino e difendersi con lo scudo non è lo stesso che usare un mago o un arciere che colpiscono soltanto dalla distanza, o ancora un lanciere che a causa dell’ingombro della sua arma può colpire più nemici, etc. Ricordatevi solo che in Grand Kingdom esiste il fuoco amico, quindi dovrete calcolare bene l’area da colpire e sfruttare l’animazione per i colpi multipli solo sugli avversari. Se riuscirete a terminare vittoriosi il combattimento otterrete esperienza e punti abilità (da usare sulla mappa), se tutti i vostri eroi dovessero morire solitamente basta attendere alcuni turni prima di riprendere la quest. In rare occasioni invece potreste vedere apparire la schermata di Game Over. Completare le quest significa ottenere esperienza, oggetti rari, monete d’oro e monete reali. Il gioco salva automaticamente i vostri progressi.

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LA PREPARAZIONE E’ TUTTO. Al termine (o prima) di ogni missione passerete del tempo nella schermata della Gilda, qui potrete accedere a tantissime opzioni. Tra le più importanti vi è l’arruolamento di nuove unità magari appartenenti a classe diverse da quelle già nelle vostre squadre (si perché in totale potrete gestire 6 squadre da 4 unità), controllate sempre i parametri base, le abilità già apprese, etc. Ad esempio, un ladro molto forte potrebbe essere meno utile di uno con tanti punti movimento che può arrivare alle spalle del nemico in modalità invisibile per poi colpirlo mortalmente. Oltre ad assoldare nuovi mercenari potreste far imparare abilità particolari a quelli già nelle vostre fila spendendo tomi appositi (comprati o recuperati), oppure aumentarne i valori base delle caratteristiche fisiche (solo dopo aver raggiunto il ventesimo livello, si ritorna al primo livello mantenendo tutti i punti parametro già spesi). Il negozio è il luogo ideale per acquistare armi, armature e accessori sempre più potenti per competere con gli avversari (e boss più agguerriti), ogni unità può equipaggiare almeno un arma e due accessori. Ognuno di questi oggetti può possedere diversi slot nei quali inserire apposite pietre  che migliorano passivamente l’unità (aumentandone l’attacco o la difesa, donando resistenze specifiche, incrementando parametri, etc.). Presso i negozi si possono anche recuperare i tomi per apprendere abilità e altri oggetti particolari. La bacheca delle missioni permette di scegliere se proseguire nell’avventura principale, se cercare di accumulare oro e oggetti con le quest secondarie (entrambe si adattano al livello delle unità più forti del giocatore), oppure se intraprendere le missioni di viaggio che non presentano limiti di tempo, hanno nemici di livelli fissi e servono principalmente per accumulare materiali da utilizzare presso l’armaiolo. Dalla schermata della Gilda si può viaggiare in una delle quattro capitali dei Regni in lotta di Grand Kingdom, visitare queste città serve per assoldare unità uniche, accedere agli armaioli per potenziare l’equipaggiamento (fondendolo assieme o aumentandone gli slot runici), raggiungere i mercanti specializzati per comprare materiali rari (utilizzando però solo valuta Reale e non le semplici monete d’oro). Molte di queste attività però sono bloccate sino a quando non stipulerete un contratto con il Sovrano del Regno stesso. Stipulare un contratto è la base della campagna multiplayer di Grand Kingdom, dove vi troverete ad affrontare in varie missioni di conquista le squadre caricate da altri giocatori umani (ma gestite dalla IA del gioco). Per quanto potrebbe sembrare la stessa meccanica delle quest base, posso assicurarvi che trovarvi contro una squadra con unità scelte, sviluppate ed equipaggiate da un altra persona rende il tutto più difficile e strategicamente complesso. Completare le missioni per i Regni ne aumenta l’influenza a livello continentale e sblocca ulteriori oggetti nelle varie Capitali.

VERDETTO. Grand Kingdom ha un comparto visivo tecnicamente affascinante e ottimamente realizzato. Lo stile del disegno è fantastico, le mappe sono colorate, animate e ben fatte; quando si passa al combattimento poi il tutto diventa ancora più bello, con personaggi definiti (che cambiano equipaggiamento e aspetto a seconda delle nostre scelte), splendidamente animati e con effetti speciali stupendi. Il comparto audio è stato implementato con la stessa cura, le musiche, gli effetti e il doppiaggio risultano tutti essere di ottimo livello. Il gameplay viene spiegato attraverso un comodo tutorial, nonostante non sia difficile da comprendere starà a voi interpretarlo al meglio per vincere ogni battaglia. La longevità è più che buona contando che Grand Kingdom possiede una campagna singleplayer con molte missioni principali e secondarie più una corposa parte multiplayer. Tirando le somme Grand Kingdom risulta un gioco ottimo, che pecca forse nella mancanza di una vera storia, nel limite di unità per squadra (che porta a dover studiare strategicamente ogni battaglia) e in qualche altro piccolo neo secondario; ma che conferisce divertimento e appagamento di altissimo livello.

VOTO: 80/100

DISPONIBILITA’: Esclusiva PLAYSTATION 4 e PLAYSTATION VITA

Recensione a cura di Mario Daniele Frangi

della redazione di Rise of Games

 

 

 

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