The Batman è al cinema!

Non è solo un richiamo… è un avvertimento. Dalla Warner Bros. Pictures arriva “The Batman” di Matt Reeves, con Robert Pattinson nel doppio ruolo del detective vigilante di Gotham City e del suo alter ego, il solitario miliardario Bruce WayneBatman è una creazione di Bob Kane con Bill Finger. Basato su personaggi della DC, “The Batman” arriverà nei cinema il 03 marzo 2022 e sarà distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures. La distribuzione nelle sale statunitensi era inizialmente programmata al 25 giugno 2021, successivamente è stata posticipata a causa della pandemia di COVID-19 prima al 1º ottobre 2021, poi al 4 marzo 2022. Con la presentazione del secondo trailer al DC FanDome, è stato confermato che la distribuzione del film in Italia anticiperà di un giorno quella statunitense.

THE BATMAN | Nuovo trailer ufficiale italiano

La pellicola è ambientata su Terra-2, di conseguenza non è collegato alla Terra-1 del DC Extended Universe. Bruce Wayne (Robert Pattinson) è ormai diventato Batman da due anni, dopo aver affrontato vari criminali nel corso del tempo; il cavaliere oscuro è ora pronto ad addentrarsi nelle profondità di Gotham City. Batman ha solo pochi alleati fidati, Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e James Gordon (Jeffrey Wright), tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario negli ultimi tempi, si è affermato come l’unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un serial killer che sembra essere a conoscenza della vera identità del crociato incappucciato, prende di mira l’élite di Gotham con una serie di macchinazioni sadiche; Una scia di indizi criptici manda il più grande detective del mondo a indagare negli inferi, dove incontrerà personaggi come Selina Kyle/Catwoman (Zoë Kravitz), Oswald Cobblepot/Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton/Enigmista (Paul Dano).

Al fianco di Pattinson (“Tenet”, “The Lighthouse”) nei panni del famoso e famigerato cast di personaggi di Gotham ci sono Zoë Kravitz (“Big Little Lies”, “Animali fantastici: I crimini di Grindelwald”) nei panni di Selina Kyle; Paul Dano (“Amore e misericordia”, “12 anni schiavo”) nel ruolo di Edward Nashton; Jeffrey Wright (“No Time to Die”, “Westworld”) nei panni di James Gordon del GCPD; John Turturro (i film di “Transformers”, “The Plot Against America”) nel ruolo di Carmine Falcone; Peter Sarsgaard (“I magnifici sette”, ” Interrogation”) nel ruolo del procuratore distrettuale di Gotham, Gil Colson; Jayme Lawson (“Farewell Amor”) nei panni della candidata sindaco Bella Reál; con Andy Serkis (i film “Il pianeta delle scimmie”, “Black Panther”) nel ruolo di Alfred; e Colin Farrell (“The Gentlemen”, “Animali fantastici e dove trovarli”) nei panni di Oswald Cobblepot.

THE BATMAN – Main Trailer Ufficiale Italiano

Diretto da Reeves (franchise “Il pianeta delle scimmie”) da una sceneggiatura di Reeves e Peter Craig, basata su personaggi della DC. Batman è stato creato da Bob Kane con Bill Finger. Dylan Clark (i film “Il pianeta delle scimmie”) e Reeves hanno prodotto il film, con Michael E. Uslan, Walter Hamada, Chantal Nong Vo e Simon Emanuel come produttori esecutivi.

Il team creativo dietro le quinte del regista include il direttore della fotografia nominato all’Oscar Greig Fraser (“Dune”, “Lion”); lo scenografo di “Il pianeta delle scimmie” di Reeves, James Chinlund, i montatori William Hoy e Tyler Nelson (“Rememory”); e la costumista premio Oscar Jacqueline Durran (“1917”, “Piccole donne”, “Anna Karenina”). La musica è del compositore premio Oscar Michael Giacchino (gli attuali film di “Spider-Man”, “Jurassic World” e “Star Wars”, “Up”). La Warner Bros. Pictures presenta una produzione 6th & Idaho/Dylan Clark Productions, un film di Matt Reeves, “The Batman”. Il film uscirà nelle sale italiane a partire dal 3 marzo 2022 e sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.

 

“The Batman” del regista/co-sceneggiatore Matt Reeves, interpretato da Robert Pattinson nel ruolo del protagonista, è sia un film d’azione epico e adrenalinico su vasta scala visiva, sia un’esplorazione cruda, tagliente ed emotiva nel contorto funzionamento della mente, il tutto ambientato all’interno di una città iconica sull’orlo del baratro. Nella Gotham di Reeves, la paura è uno strumento e, se usata correttamente, basta poco altro per fermare le azioni dei malintenzionati o per spingere i timorosi ad agire. Nelle mani di un brillante investigatore con il gusto della vendetta e poco per cui vivere, qualcosa di semplice come una maschera può essere terrificante.

Uomo, o mito che sia, chiamatelo The Batman.

Bruce Wayne ha passato più o meno l’ultimo anno della sua vita a perlustrare di notte le strade infestate di criminalità di Gotham, individuando e scegliendo le sue piccole battaglie uscendone solitamente vincitore… spesso solo con l’aiuto di quel segnale che brilla nel cielo. Ma dopotutto è solo un uomo, e il crimine in ogni suo genere, è ovunque. In una notte come Halloween, per esempio, quando tutti i malintenzionati si travestono per uccidere, non sai mai chi c’è in agguato, o dietro la maschera… o quali stratagemmi potrebbero escogitare.

Quando ha intrapreso il suo viaggio nei canoni di Batman, Reeves era elettrizzato dall’idea di lavorare con un personaggio iconico che compare da oltre otto decenni nei fumetti e nelle graphic novel, per riportarlo alle sue radici:

“Batman ha iniziato come detective… quindi, trovare un modo per tornare a quello status, eliminando l’aspetto fantasy di un supereroe DC ma pur sempre ambizioso, è stata un’idea davvero entusiasmante. Trovo che, nell’ambito di un lavoro di genere, la cosa importante è trovare una visione personale, e le storie di Batman lo consentono. Volevamo renderlo qualcuno il cui vero superpotere è sopportare qualsiasi cosa pur di svolgere il proprio dovere”.

Scritta con lo sceneggiatore Peter Craig, la sceneggiatura di Reeves rimane nell’ambito del filmdom DC, ma non è collegata agli ambiti esplorati in precedenza (o futuri) all’interno del Multiverso, e inizia quando Bruce Wayne riveste i panni di Batman da poco più di un anno. Il regista aggiunge:

“Non volevo iniziare con una storia delle origini, ma con quella di un giovane Batman, per mostrare la sua evoluzione…  “Quindi, abbiamo chiesto a quel Batman di risolvere un mistero legato alle sue origini ma senza raccontarle, che lo tocca nel profondo”.

Ciò che rende riconoscibile al pubblico il personaggio, secondo Reeves:

“è la sua tuta, l’auto, i gadget, il suo atteggiamento super cool… Ma non è proprio un supereroe; dietro tutto ciò è un essere umano, e cerca di dare un senso a quel suo lato umano. Il fatto che abbia la spinta eroica di rendere il mondo migliore – ma diciamolo pure, non lo fa in un senso puramente altruistico – rende il personaggio accessibile…. È un detective che deve risolvere degli enigmi lasciati da un serial killer: al di là dell’aspetto psicologico, si va a toccare l’emotività”, afferma il regista.

Pattinson ha apprezzato il profondo accento sulla dualità del ruolo. E afferma:

“Non sono mai stato attratto dall’idea di fare un film di supereroi, ma per qualche ragione Batman si è sempre distinto come un’entità speciale e separata. Nel lessico culturale, il personaggio appare molto individuale, e ha molta importanza simbolica. Poi, quando ho saputo che Matt stava lavorando su questo progetto, mi sono incuriosito. Quando finalmente gli ho parlato, mi ha mostrato alcuni dei suoi primissimi storyboard, notando un tono radicalmente diverso: la sua idea era strabiliante. E anche la caratterizzazione di Bruce sembrava diversa. È solo e isolato, oltre che costretto a vestire i panni del vigilante. C’è anche una specie di disperazione senza speranza, e questa è stata un’interpretazione interessante”.

Il produttore Dylan Clark, che è un partner di lunga data di Reeves e ha prodotto molte proprietà del franchise, riguardo al suo approccio al concepimento del film afferma:

“Faccio questo mestiere da oltre 20 anni, eppure lavorare a un film come ‘The Batman” ti porta ad un altro livello. La storia di questi personaggi provoca fermento e timore: è condizionante il fatto che Batman esista da oltre 80 anni. Quindi, il livello di cura, precisione e concentrazione è enorme. Bisogna realizzare un film e un’esperienza nel miglior modo possibile per il pubblico e i fan; quindi, bisogna chiedersi se si è all’altezza del compito, di fare qualcosa di eccezionale per il canone delle storie di Batman precedenti. Si tratta di un personaggio che tutti abbiamo amato fin dall’infanzia, e volevamo presentare al pubblico un modo per connettersi a questo personaggio mai visto prima”.

Otto decenni di Batman hanno anche prodotto la più iconica collezione di super-villain di tutti i fumetti, oltre a una schiera di altre figure leali che popolano forse la location più amata dal fandom: Gotham City. Peter Craig e Reeves:

“volevano che Gotham fosse viva, e che mostrasse in ogni angolo i residui della sua storia di corruzione. Una delle cose più eccitanti del lavorare su questo tema è stata sperimentare il talento visivo di Matt e poi avere [lo scenografo] James Chinlund all’altro capo che da un altoparlante concretizzava idee e immagini. Abbiamo avuto il vantaggio di lavorare proprio con quelle immagini di fronte: Batman in piedi sul bordo di un grattacielo incompiuto, o Gotham Square vista dall’alto. Mentre ci appoggiavamo a quello stile, volevamo comunque eludere il suo cinismo più profondo. Abbiamo visto Gotham con gli occhi di Bruce Wayne: un posto pericoloso e oscuro, ma che vale la pena salvare”.

Se Alfred Pennyworth, interpretato da Andy Serkis, e il tenente James Gordon, interpretato da Jeffrey Wright, fanno parte del gioco, Reeves ha trovato sia il lato più chiaro che quello più oscuro della legislazione così come della polizia, con la candidata a sindaco di Gotham Bella Réal, interpretata di Jayme Lawson e del Procuratore Distrettuale Gil Colson, interpretato da Peter Sarsgaard.

Il regista aveva anche una vasta galleria di furfanti a cui attingere, e non ha lesinato: Colin Farrell è irriconoscibile nell’iterazione di Reeves del personaggio del crimine Oz Cobblepot prima che abbracci completamente il suo alias più noto, il Pinguino, e John Turturro è il suo capo, il signore del crimine Carmine Falcone. Reeves ha anche scelto un’altra favorita dai fan, Selina Kyle, alias Catwoman, che potrebbe essere o meno dalla parte del “giusto”, ma che si trova spesso al fianco di Batman nel film.

Zoë Kravitz interpreta la femme fatale d’acciaio con i suoi obiettivi nascosti che è ugualmente enigmatica e altrettanto audace come il suo nuovo partner nella lotta al crimine. È stata l’opportunità di lavorare con Reeves che ha attirato l’attrice al progetto:

“Matt è fantastico perché è collaborativo, e vuole davvero sapere cosa pensano e provano i suoi attori riguardo ai personaggi… tutti i cattivi e gli eroi sono multidimensionali. La cosa meravigliosa di questo mondo è l’esplorazione dell’area grigia; non c’è solo il bianco o il nero, il bene o il male. Nel mezzo c’è tanto altro, e i personaggi sono complicati. Per me, questo è ciò che lo rende davvero interessante”.

Infine, Reeves mette il suo protagonista contro una delle menti più grandi e contorte di Gotham: l’Enigmista. Ma qui non è soltanto colui che indossa abiti verde brillante ricoperti da punti interrogativi: l’Enigmista di Reeves, interpretato con inquietante intensità da Paul Dano, è tanto querulo quanto interrogativo, e i suoi enigmi non fanno ridere. Reeves aggiunge:

“Volevo approfondire le prime storie di Bob Kane e Bill Finger in cui Batman risolveva i crimini come mezzo per descrivere Gotham come un luogo incredibilmente corrotto. Quindi, mi è venuta l’idea di farlo interagire – al caso in cui è coinvolto – con una nuova iterazione dell’Enigmista, un serial killer che prende di mira i cosiddetti pilastri della società. E sulla scia degli omicidi, attraverso le scene del crimine e gli indizi che lascia dietro di sé diretti a Batman, l’Enigmista rivela la verità su questi individui. In tal modo, ho voluto che il percorso di Batman per risolvere il caso potesse anche servire a svelargli la storia della corruzione a Gotham. E poiché gli indizi sono indirizzati a lui, diventa un affare personale che lo colpisce nel profondo”.

Matrix Resurrections: La recensione del 4° Capitolo di Matrix

Era davvero necessario, dopo più di 20 anni, resuscitare Matrix? Tutto sommato la risposta è: no. Lana Wachowsky, lasciata sola dietro la macchina da presa dalla sorella Lily, cerca di rinverdire i fasti della saga creata nel 1999 riportando sullo schermo l’Eletto ma senza delle idee troppo chiare su come farlo. Matrix Resurrections non ha una personalità abbastanza definita da convincere fino in fondo.

Matrix Resurrections – Trailer Ufficiale Italiano 1

Matrix Resurrections, il atteso quarto film dell’iconico e innovativo franchise che ha ridefinito un genere riunisce nuovamente le star Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss negli iconici ruoli di Neo e Trinity.  Il film è interpretato anche da Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron FistStar Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan Groff (Hamilton, per la TV Mindhunter), Neil Patrick Harris (Gone Girl – L’amore bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV Quantico), Christina Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie Bly StoryThe Lizzie Borden Chronicles), Telma Hopkins (TV Amiche per la morte – Dead to Me), Eréndira Ibarra (serie Sense8Ingobernable), Toby Onwumere (serie Empire), Max Riemelt (serie Sense8), Brian J. Smith (serie Sense8Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al potere 3 – Angel Has FallenGotham per la TV).

Matrix Resurrections – Trailer Ufficiale Italiano 2

E’ un po’ reboot – poichè per molti versi ricrea e ripercorre in parte la trama del primo film – è un po’ sequel, è un po’ anche un divertito gioco di metanarrazione e metacinema. La prima parte della pellicola è infatti dedicata ai fan ed ai nostalgici, ai quali strizza continuamente l’occhio proponendo flash di immagini (i ricordi di Neo), sequenze (in almeno un paio di punti vengono mostrate ai protagonisti scene prese dai precedenti tre capitoli, sovrapponendo l’azione attuale con quella passata), oggetti di scena, battute che rimandano in modo diretto (quelle sul bullet time si sprecano) o meno al primo film.

Poi cerca di prendere una strada diversa ma inciampa su una sceneggiatura troppo macchinosa costellata di spiegoni didascalici e noiosetti. Purtroppo non bastano Keanu Reeves e Carrie-Ann Moss a riportarci nel mondo di Matrix. Ai due ben noti protagonisti questa volta si affiancano Yahya Abdul-Mateen II, che raccoglie il testimone di Laurence Fishburne nel ruolo di una versione alternativa di Morpheus, Neil Patrick Harris nel ruolo dell’analista e Jonathan Groff in quello di Smith. I primi due convincono abbastanza ed è un peccato che i loro rispettivi personaggi non siano stati maggiormente sviluppati; il terzo si impegna ma fallisce nell’intento, la mancanza di Hugo Weaving si fa sentire tanto. Completano il cast Jessica Henwick (il suo personaggio mi ha fatto pensare per tutto il tempo a quello di Art3mis in Ready Player One), Priyanka Chopra Jonas, Jada Pinkett Smith, Lambert Wilson e il cast quasi al completo di Sense 8. Belle e spettacolari le scene d’azione della parte finale, anche se non aggiungono nulla di nuovo e non arrivano ai livelli di quelle (hanno fatto storia, mica per caso) del primo film.

C’è una scena dopo i titoli di coda, ma non è affatto fondamentale fermarsi fino alla fine del 148esimo minuto per vederla.

Il film è stato prodotto da Grant Hill, James McTeigue e Lana Wachowski. I produttori esecutivi sono Garrett Grant, Terry Needham, Michael Salven, Jesse Ehrman e Bruce Berman. Il team creativo scelto da Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer.

Frammenti Dal Passato – Reminiscence: i primi 10 minuti in esclusiva

Dalla scrittrice / regista / produttrice Lisa Joy arriva il thriller d’azione di Warner Bros. Pictures “Frammenti Dal Passato – Reminiscence”, interpretato da Hugh Jackman, Rebecca Ferguson e Thandiwe Newton. Il film, prodotto da Kilter Films, Michael De Luca e Filmnation, è già disponibile per l’acquisto e noleggio su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, Microsoft Film & TV e a noleggio su Sky Primafila e Mediaset Infinity

 I primi 10 minuti del film in anteprima sono già disponibili sul canale YouTube ufficiale di Warner Bros.

10 Minuti in Anteprima | Frammenti dal Passato – Reminiscence

Nick Bannister (Jackman), è un investigatore privato della mente, che riesce a scavare nel mondo oscuro e affascinante del passato dei suoi clienti, aiutandoli ad accedere ai ricordi perduti. Vivendo ai margini della costa sommersa di Miami, la sua vita cambia per sempre quando incontra una nuova cliente, Mae (Ferguson), che lo contatta per una semplice questione: lo smarrimento di un oggetto. Ma presto tutto si trasforma in una pericolosa ossessione. Mentre Bannister lotta per indagare sulla scomparsa di Mae, scopre una cospirazione violenta, e alla fine dovrà rispondere alla domanda: fino a che punto ci si può spingere per tenere strette le persone che amiamo?

Frammenti dal Passato - Reminiscence - Trailer Ufficiale Italiano

Al fianco del candidato all’Oscar, Jackman (“Les Misérables”, “The Greatest Showman”), della Ferguson (l’imminente “Dune”, i film “Mission: Impossible”) e della Newton (“Solo: A Star Wars Story”), recitano nel film Cliff Curtis (“Shark – Il primo squalo”, “Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), la nominata all’Oscar, Marina de Tavira (“Roma”), Daniel Wu (“Into the Badlands” in TV “Warcraft: L’inizio”), Mojean Aria (le serie TV “See” e “Dead Lucky”), Brett Cullen (“Joker”), Natalie Martinez (le serie “The Stand” e “The Fugitive”), Angela Sarafyan (la serie TV “Westworld – Dove tutto è concesso”) e Nico Parker (“Dumbo”).

Lisa Joy (“Westworld – Dove tutto è concesso”) con “Frammenti Dal Passato – Reminiscence” debutta alla regia di un lungometraggio, e dirige una sua sceneggiatura originale. Il film è prodotto dalla stessa Joy, Jonathan Nolan, Michael De Luca e Aaron Ryder. I produttori esecutivi sono Athena Wickham, Elishia Holmes e Scott Lumpkin. Il team creativo include molti dei suoi collaboratori di “Westworld – Dove tutto è concesso”, tra cui il direttore della fotografia Paul Cameron, lo scenografo Howard Cummings, il montatore Mark Yoshikawa e il compositore Ramin Djawadi, insieme alla costumista Jennifer Starzyk (“Bill & Ted Face the Music”).

Sabato 16 ottobre torna il DC FanDome

Siete pronti a tornare? DC FanDome, la più grande fan experience globale, tornerà sabato 16 ottobre con un nuovissimo ed epico evento in streaming. L’evento virtuale gratuito inviterà ancora una volta i fan di tutto il mondo ad immergersi nel Multiverso DC su DCFanDome.com, ed a celebrare le star e i creatori dei loro film preferiti, serie televisive dal vivo e animate, giochi, fumetti, home entertainment, e altro ancora. Ci sarà anche il DC Kids FanDome con una novità tutta da vivere per i più piccoli, accessibile separatamente su DCKidsFanDome.com. Inoltre, DC FanDome 2021 sarà disponibile su Twitch, YouTube, Facebook e Twitter, offrendo così varie possibilità di assistere agli eventi che si svolgono nella Hall of Heroes del DC FanDome.

Ann Sarnoff, Presidente e CEO di WarnerMedia Studios e Networks Group, ha dichiarato:

“DC FanDome 2020 è stata la prima fan experience virtuale globale in assoluto, e ha mostrato ogni aspetto dell’universo DC in proporzione e numero di connessioni senza precedenti. Quest’anno, abbiamo ripreso tutto il meglio del DC FanDome e lo abbiamo portato ad un livello superiore, per offrire ai fan dei first look ancora più esclusivi, notizie inedite, interviste approfondite e confessioni dalle star e dai team creativi sui loro contenuti DC preferiti”.

DC FanDome 2020 è stata la prima fan experience virtuale globale, e ha riunito il più grande numero di talenti, annunci e contenuti nella storia della DC. DC FanDome: Hall of Heroes e DC FanDome: Explore the Multiverse hanno ampliato il numero di fan in tutto il mondo, generando oltre 22 milioni di visualizzazioni in 220 paesi e territori, con oltre 150 milioni di visualizzazioni di trailer.

I più grandi supereroi e supercriminali del mondo 

DC FanDome presenterà un’impareggiabile raccolta di cast e creatori che hanno collaborato ai giochi DC, fumetti, film e programmi TV preferiti dai fan. Aspettatevi notizie, trailer e annunci esclusivi, filmati mai visti prima, conversazioni rivelatrici e altre sorprese nel DC FanDome:

  • Warner Bros. Pictures presenta sei titoli molto attesi con un nuovo trailer esclusivo per The Batman, nuovi contenuti dalla DC League of Super-Pets, un first look a Black Adam, un’anteprima di The Flash e un dietro le quinte di Aquaman and the Lost Kingdom e Shazam! Fury of the Gods.
  • Warner Bros. Television offrirà un’anticipazione delle nuove stagioni di Batwoman, The Flash, Superman & Lois e Sweet Tooth; un tributo d’addio a Supergirl in prossimità della sua epica conclusione dopo sei stagioni; una celebrazione di 100 episodi di Legends of Tomorrow di DC; un first look all’imminente nuovo dramma Naomi; e un’anteprima di un episodio imminente di Stargirl di DC.
  • Warner Bros. Games presenta nuove rivelazioni sull’attesissimo Gotham Knights, sviluppato da Warner Bros. Games Montréal, e su Suicide Squad: Kill the Justice League, sviluppato da Rocksteady Studios.
  • L’editoria DC onorerà il retaggio di uno dei più grandi supereroi del mondo nonché icona di verità e uguaglianza, Wonder Woman, con tre libri in uscita. DC presenta la sua storia nella miniserie DC Black Label Wonder Woman Historia, espande il mito dell’Amazzonia con Nubia and the Amazons, e onora l’ispirazione che ha fornito alle donne di tutto il mondo con la graphic novel originale Wonderful Women of the World. Inoltre, DC condividerà i dettagli sul prossimo capitolo dell’epico crossover comico Batman/Fortnite che abbraccia l’universo, e i fan potranno riuscire a sapere qualcosa in più sull’imminente Batman: Fear State, la nuova serie di sei numeri Black Manta, il ritorno del Milestone Universe e molto altro ancora.
  • HBO Max presenterà delle esclusive sull’imminente serie action comedy Peacemaker e sulla serie limitata DMZ. Lo streamer ha in serbo anche altre sorprese e anticipazioni su nuove serie, oltre alle tanto amate Titans e Doom Patrol. Tutte e quattro le serie provengono dalla Warner Bros. Television.
  • Warner Bros. Animation darà uno sguardo all’imminente serie limitata Aquaman: King of Atlantis; offrirà un’anteprima della terza stagione della serie comica d’animazione per adulti Harley Quinn, e condividerà cosa c’è in serbo per #HarIvy; mostrerà un’anteprima del prossimo capitolo animato del Cavaliere Oscuro nella nuovissima serie in arrivo Batman: Caped Crusader; oltre a offrire ai fan un’anteprima di Young Justice: Phantoms (attenzione agli spoiler!).
  • Warner Bros Home Entertainment presenterà in anteprima due Film d’Animazione originali DC: un’anteprima di Superman e del resto di Justice League in Injustice, un film d’animazione nuovo di zecca ispirato ai famosi giochi e fumetti, nonché la prima del trailer del nuovissimo film d’animazione Catwoman: Hunted. Entrambi i film sono prodotti in associazione con Warner Bros. Animation.

DC FanDome in tutto il mondo 

Tutta la programmazione DC FanDome sarà sottotitolata in più lingue, tra cui arabo, portoghese brasiliano, cinese, inglese, francese, tedesco, italiano, giapponese, coreano, polacco, russo e spagnolo. E DC FanDome sarà di nuovo completamente gratuito per tutti i fan del mondo. Oltre all’esperienza globale DC FanDome, in Cina i fan potranno godere di una varietà di contenuti DC locali esclusivi e coinvolgenti.

DC Kids FanDome 

Ancora una volta, il DC FanDome sarà rivolto anche alle famiglie, al servizio dei fan DC più giovani che potranno vivere un’esperienza speciale a loro dedicata nel DC Kids FanDome. Genitori e figli di tutto il mondo potranno esplorare il multiverso DC in compagnia dei loro supereroi DC preferiti, cogliere le anticipazioni delle future avventure d’animazione DC come Batwheels, DC Super Hero Girls e Teen Titans Go!, e immergersi in attività digitali comodamente a casa, in un ambiente sicuro e adatto ai bambini su DCKidsFanDome.com.

Tutti gli accessi al DC FanDome 

Oltre al collegamento principale DCFanDome.com, i fan potranno assistere all’evento tramite Twitch, YouTube, Facebook e Twitter. DC FanDome sarà totalmente accessibile su telefonini, tablet, laptop o desktop, consentendo ai fan di portare DC FanDome con sé ovunque si trovino. Per tutti gli ultimi scoop su DC FanDome, visitate regolarmente il sito DCFanDome.com per notizie e aggiornamenti. Registrandosi su DCFanDome.com (è gratis!), si riceveranno le notizie su DC FanDome direttamente nella casella di posta e si avrà accesso alle aree esclusive riservate ai membri. Seguite l’hashtag #DCFanDome sui social media e sui canali social DC su Facebook, Instagram e Twitter.

DC FanDome Shop 

Nel DC FanDome Shop i fan troveranno il merchandising esclusivo dell’evento, disponibile solo qui, e tanti altri prodotti dell’universo DC, per acquistare tutto ciò che serve e prepararsi all’attesissimo appuntamento del 16 ottobre.

Judas and Black Messiah in home-video

Finalmente “Judas and Black Messiah”, l’attesissimo film di Shaka King vincitore di 2 Premi Oscar, tra cui miglior attore non protagonista (Daniel Kaluuya), arriva in Italia in DVD e Blu-Ray da giovedì 17 Giugno.  “Judas and the Black Messiah” è infatti nominato per sei premi alla prossima edizione degli Academy Awards, per miglior film, miglior attore non protagonista (Daniel Kaluuya e LaKeith Stanfield), per la fotografia (Sean Bobbitt), per la canzone originale (“Fight For You,” musica di H.E.R. e Dernst Emilie II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas), e miglior sceneggiatura originale (sceneggiatura di Will Berson & Shaka King, soggetto di Will Berson & Shaka King e Kenny Lucas & Keith Lucas).  Daniel Kaluuya ha inoltre già vinto il Golden Globe 2021 come miglior attore non protagonista proprio per Judas and Black Messiah.

 

10 Minuti in Anteprima | JUDAS AND THE BLACK MESSIAH

L’informatore dell’FBI William O’Neal (LaKeith Stanfield), è infiltrato nel partito delle Black Panther dell’Illinois con l’incarico di tenere d’occhio il loro carismatico leader, il Presidente Fred Hampton (Daniel Kaluuya). Ladro di professione, O’Neal sembra divertirsi a correre il rischio di manipolare sia i suoi compagni che il suo “supervisore”, l’Agente Speciale Roy Mitchell (Jesse Plemons). L’influenza politica di Hampton è in forte ascesa proprio quando incontra e si innamora della sua compagna di rivoluzione Deborah Johnson (Dominique Fishback). Nel frattempo, nella mente di O’Neal prende vita un dilemma. Si allineerà alle forze benevole? O contribuirà ad affossare Hampton e Le Pantere con ogni mezzo, come comanda il Direttore dell’FBI J. Edgar Hoover (Martin Sheen)?

 

JUDAS AND THE BLACK MESSIAH - Dal 9 aprile in esclusiva digitale

Ispirato a eventi realmente accaduti, “Judas and the Black Messiah” è diretto da Shaka King, all’esordio con un lungometraggio per una major. Il progetto ha avuto origine da King e il suo partner di sceneggiatura, Will Berson, e da Kenny Lucas & Keith Lucas, autori del soggetto assieme a Berson & King. King, collaboratore da molto tempo del regista Ryan Coogler (“Black Panther”, “Creed”, “Fruitvale Station”), ha sottoposto l’idea del film a Coogler e a Charles D. King (“Just Mercy”, “Fences”), che sono poi diventati produttori del film con Shaka King. I produttori esecutivi sono Sev Ohanian, Zinzi Coogler, Kim Roth, Poppy Hanks, Ravi Mehta, Jeff Skoll, Anikah McLaren, Aaron L. Gilbert, Jason Cloth, Ted Gidlow e Niija Kuykendall. In “Judas and the Black Messiah” troviamo i candidati all’Oscar® Daniel Kaluuya (“Get Out”, “Widows”, “Black Panther”) nel ruolo di Fred Hampton e LaKeith Stanfield (“Atlanta”, “The Girl in the Spider’s Web”) in quello di William O’Neal. Fanno parte del cast anche Jesse Plemons (“Vice”, “Game Night”, “The Post”), Dominique Fishback (“The Hate U Give”, “The Deuce”), Ashton Sanders (“The Equalizer 2”, “Moonlight”) e Martin Sheen (“The Departed”, “The West Wing” e “Grace & Frankie” per la TV). Nel cast anche Algee Smith (“The Hate U Give”, “Detroit”), Darrell Britt-Gibson (“Just Mercy”, “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”), Dominique Thorne (“If Beale Street Could Talk”), Amari Cheatom (“Roman J. Israel, Esq.”, “Django Unchained”), Caleb Eberhardt (“The Post”) e Lil Rel Howery (“Get Out”). Il team creativo dietro la macchina da presa include il direttore della fotografia, Sean Bobbitt (“12 Years a Slave”, “Widows”), lo scenografo Sam Lisenco (“Shades of Blue”), il montatore Kristan Sprague (“Random Acts of Flyness”) e la costumista Charlese Antoinette Jones (“Raising Dion”). Le musiche sono di Craig Harris e Mark Isham.

 

Sognando a New York – In the Heights

Il creatore di “Hamilton” e il regista di “Crazy & Rich” vi invitano ad un evento cinematografico, dove le strade sono piene di musica, e i sogni più piccoli diventano grandi… “Sognando a New York – In the Heights”. Luci puntate su Washington Heights … Si respira il profumo di un ‘cafecito caliente’ davanti alla fermata della metropolitana della 181a Strada, dove un caleidoscopio di sogni raduna una comunità vibrante e compatta. Al centro di tutto ciò, c’è Usnavi (Anthony Ramos), il simpatico e magnetico proprietario di una bodega, che per evadere dalla sua routine quotidiana spera, immagina e canta una vita migliore. “Sognando a New York – In the Heights” fonde la musica cinetica e i testi di Lin-Manuel Miranda con lo sguardo vivace e autentico per la narrazione del regista Jon M. Chu, per catturare un mondo legato alla propria cultura, ma universale nella sua esperienza.

 

SOGNANDO A NEW YORK In The Heights - Trailer Ufficiale Italiano

“Sognando a New York – In the Heights” è interpretato da Anthony Ramos (“A Star is Born”, “Hamilton” a Broadway), Corey Hawkins (“Straight Outta Compton”, “BlacKkKlansman”), la cantante / cantautrice Leslie Grace, Melissa Barrera (“Vida” in TV), Olga Merediz (“In the Heights” a Broadway), Daphne Rubin-Vega (“Rent”a Broadway), Gregory Diaz IV (“Matilda the Musical” a Broadway), Stephanie Beatriz (“Brooklyn Nine-Nine” in TV), Dascha Polanco (“Orange is the New Black” in TV) e Jimmy Smits (i film di “Star Wars”). Chu ha diretto il film da una sceneggiatura di Quiara Alegría Hudes, ed è la versione cinematografica dell’omonimo musical, con musica e testi di Lin-Manuel Miranda, libretto di Quiara Alegría Hudes e concept di Miranda. “Sognando a New York – In the Heights” è prodotto da Miranda, Hudes, Scott Sanders, Anthony Bregman e Mara Jacobs, mentre David Nicksay e Kevin McCormick sono i produttori esecutivi. Dietro la cinepresa, Chu si è riunito al suo scenografo di “Crazy &Rich” Nelson Coates, e al montatore Myron Kerstein. Ha collaborato inoltre con la direttrice della fotografia Alice Brooks (“The Walking Dead” in TV) e il costumista Mitchell Travers (“Eighth Grade – Terza media”). Canzoni originali di Miranda. Alex Lacamoire (“Fosse / Verdon”) e Bill Sherman (“Sesamo apriti”) sono i produttori esecutivi musicali. Coreografie di Christopher Scott, che in precedenza ha collaborato con Chu nel pluripremiato “The LXD: The Legion of Extraordinary Dancers”.

“Sognando a New York – In the Heights” è stato girato a New York, principalmente nelle location della dinamica comunità di Washington Heights.

Il film sarà distribuito da Warner Bros. Pictures.

Tom & Jerry il Film

Tom & Jerry è un film in tecnica mista del 2021 diretto da Tim Story. La pellicola ha come protagonisti i celebri Tom e Jerry, creati da William Hanna e Joseph Barbera, e narra l’inizio delle avventure del duo, dal loro primo incontro che darà inizio alla loro rivalità. Nel film “Tom & Jerry”,  impreziosito da un cameo di Paolo Bonolis e la partecipazione vocale di Luca Laurenti, una delle rivalità più amate della storia si riaccende quando Jerry si trasferisce nel miglior hotel di New York alla vigilia del “matrimonio del secolo”, costringendo il disperato organizzatore dell’evento ad assumere Tom per sbarazzarsi di lui. La conseguente battaglia tra gatto e topo minaccia di distruggere la sua carriera, il matrimonio e forse l’hotel stesso. Ma presto, sorge un problema ancora più grande: uno staff diabolicamente ambizioso che cospira contro tutti e tre. Una miscela strabiliante di animazione classica e live action, la nuova avventura di Tom e Jerry rappresenta un nuovo orizzonte per questi personaggi iconici e li costringe a fare l’impensabile…lavorare insieme per salvare la situazione.

 

Tom & Jerry – Dal 18 marzo in esclusiva digitale

“Tom & Jerry” è interpretato da Chloë Grace Moretz (“Cattivi Vicini 2”, “La Famiglia Addams”), Michael Peña (“Cesar Chavez”, “American Hustle”, “Ant-Man”), Colin Jost (“Single ma non troppo”, “Saturday Night Live”), Rob Delaney (“Deadpool 2”, “Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Pallavi Sharda (“Lion”), Jordan Bolger (“Peaky Blinders”), Patsy Ferran (“Darkest Hour”), Nicky Jam (“Nicky Jam: El Ganador”), Bobby Cannavale (“The Irishman”, “Ant-Man and the Wasp”), Lil Rel Howery (“Judas and the Black Messiah”, “Angry Birds 2 – Nemici amici per sempre”), e Ken Jeong (“Crazy & Rich”, “Una Notte da Leoni”, “Transformers 3”). Il film è diretto da Tim Story (“I Fantastici 4”, “Think Like a Man”, “Barbershop”) e prodotto da Chris DeFaria (“The LEGO Movie 2 – Una nuova avventura”, “Ready Player One”, “Gravity”).

Scritto da Kevin Costello, basato sui personaggi creati da William Hanna e Joseph Barbera.  I produttori esecutivi sono Tim Story, Adam Goodman, Steven Harding, Sam Register, Jesse Ehrman, ed Allison Abbate. Il team creativo include il direttore della fotografia Alan Stewart, lo scenografo James Hambidge, al montaggio Peter S. Elliot, la costumista Alison McCosh. La musica è composta da Christopher Lennertz.

Fino All’Ultimo Indizio: in esclusiva sul digitale

Fino All’Ultimo Indizio”, il thriller con protagonisti i premi Oscar® Denzel Washington (“Training Day”, “Glory”), Rami Malek (“Bohemian Rhapsody”) e Jared Leto, che per la sua interpretazione nel film ha ricevuto la nomination ai Golden Globe come “Miglior attore non protagonista”, arriva in Italia in esclusiva digitale da venerdì 5 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su tutte le principali piattaforme digitali. John Lee Hancock (“The Blind Side”, “Saving Mr. Banks”, “The Founder”) dirige il film da una sua sceneggiatura originale.

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FINO ALL'ULTIMO INDIZIO – Dal 5 marzo in esclusiva digitale

Il Vice Sceriffo della Kern County, Joe “Deke” Deacon (Washington) viene mandato a Los Angeles per quello che doveva essere un veloce incarico di raccolta di prove. Al contrario, si trova coinvolto nella caccia al killer che sta terrorizzando la città. A guidare l’indagine, il Sergente Jim Baxter (Malek) che, colpito dall’istinto di Deke, richiede il suo aiuto non ufficiale. Ma mentre danno la caccia al killer, Baxter ignora che l’indagine sta riportando a galla alcune situazioni vissute in passato da Deke, svelando segreti scomodi che potrebbero mettere a repentaglio molto più che il suo caso.

Il cast principale include anche Natalie Morales (“Battle of the Sexes”), Terry Kinney (“Mile 22”, “Billions” per la TV), Chris Bauer (“Sully”, “The Deuce”per la TV), Joris Jarsky ( “Bad Blood”per la TV), Isabel Arraiza ( “Pearson”per la TV) e Michael Hyatt (“Crazy Ex-Girlfriend”). “Fino all’Ultimo Indizio” è prodotto dal premio Oscar® ed Emmy, Mark Johnson (“Breaking Bad”, “Rain Man”) e Hancock, con Mike Drake e Kevin McCormick come produttori esecutivi. Dietro la cinepresa, Hancock ha chiamato a lavorare con lui alcuni dei suoi collaboratori di lungo corso, tra cui il direttore della fotografia candidato all’Oscar®, John Schwartzman (“Seabiscuit”, “The Founder”, “Saving Mr. Banks”), lo scenografo candidato all’ Oscar®, Michael Corenblith (“Apollo 13”, “The Founder”, “The Blind Side”), il montatore Robert Frazen (“The Founder”) e il costumista Daniel Orlandi (“The Founder”, “The Blind Side”). Le musiche sono del compositore più volte candidato all’Oscar®, Thomas Newman (“1917”, “Bridge of Spies”, “Saving Mr. Banks”).

Il Ritorno di Tomb Raider!

Dalla Warner Bros. Pictures e Metro-Goldwyn-Mayer Pictures, “Tomb Raider” è la storia che condurrà una giovane e risoluta Lara Croft, sul sentiero che la consacrerà eroina globale. Protagonista del film è il premio Oscar Alicia Vikander (“Ex Machina”, “The Danish Girl”), per la regia di Roar Uthaug (“The Wave”), con il premio Oscar Graham King (“The Departed – Il bene e il male”) che produce per la sua compagnia, la GK Films. La produzione del film, coincide con il 20o anniversario della saga del popolare videogioco della Square Enix, Crystal Dynamics e Eidos Montreal. In “Tomb Raider” compaiono anche Dominic West (“Money Monster – L’altra faccia del denaro”, “300”), Walton Goggins (“The Hateful Eight”, “Django Unchained”) e Daniel Wu (“Into the Badlands” per la AMC).

Lara Croft è la figlia fiera ed indipendente di un eccentrico avventuriero, scomparso quando lei era ancora in tenera età. Divenuta una giovane donna di 21 anni, priva di qualsiasi obiettivo o scopo reale, Lara gira per le caotiche strade alla moda di East London lavorando come corriere in bicicletta, riuscendo a malapena a guadagnare i soldi per l’affitto. Determinata nel trovare la sua strada, si rifiuta di assumere il comando dell’impero globale del padre, così come rifiuta fermamente l’idea che lui sia veramente scomparso. Consigliata ad affrontare gli avvenimenti e ad andare avanti dopo sette anni senza di lui, neanche Lara riesce a capire cosa la guidi a risolvere finalmente il mistero della sua morte. Schierandosi esplicitamente contro l’ultimo desiderio del padre, Lara si lascia tutto alle spalle alla ricerca della sua ultima destinazione nota: una tomba leggendaria nascosta su un’isola mitologica, che potrebbe trovarsi al largo delle coste del Giappone. Ma la sua non sarà una missione facile; solo raggiungere l’isola si rivelerà estremamente pericoloso. Improvvisamente, la posta in gioco per Lara sarà talmente alta, che – contro ogni probabilità ed armata solo della sua raffinata intelligenza, della sua fede cieca e della sua innata testardaggine – dovrà imparare a spingersi oltre i propri limiti, nel suo viaggio verso l’ignoto. Se sopravvivesse a questa pericolosa avventura, potrebbe realmente capire chi sia e conquistare il nome di Tomb Raider.

Con Alicia Vikander nel ruolo che dà il titolo al film, l’epica di “Tomb Raider” rivela una storia originale e tutta nuova, che porta lo spettatore non solo a conoscenza della vera prima avventura di Lara Croft, ma anche totalmente nel cuore e nella testa di un personaggio che, per trovare il suo posto nel mondo, deve riuscire a collegare il suo futuro al suo passato. Il film non spiega soltanto le sue scelte ma perché le fa, mentre scopriamo in che modo è riuscita a diventare una delle più grandi e più famose eroine di tutti i tempi. In questo film compaiono diverse pietre miliari presenti nel fortunatissimo, e osannato dalla critica, videogioco di “Tomb Raider” del 2013—il più venduto della saga nella sua storia—che è stata una vera fonte di ispirazione per i produttori, così come lo è stata la nuova concezione del personaggio stesso. Il regista Roar Uthaug, cresciuto giocando a tutti i suoi videogame, dichiara, “Ero pazzo di quel gioco e, naturalmente, anche del personaggio di Lara Croft, una ragazza tostissima che risolve ogni enigma, evita tutti i tranelli e depreda tombe. Ma dopo aver visto quanto avevano fatto nel gioco del 2013, mi sono entusiasmato dell’autentica e aggressiva versione del personaggio, così ho pensato che sarebbe stato perfetto anche per trasporlo sul grande schermo”.

Il prolifico ed esperto produttore Graham King, che si era accaparrato i diritti del film dal proprietario anni prima, sostiene che anche lui era convinto di poter portare al cinema questo concetto allargato della storia del personaggio. “Lara Croft è una delle rare donne forti e di successo nel genere, in special modo all’interno dei film. La vediamo già da un bel po’ di tempo e credo che non poteva esserci momento migliore per rivisitare il suo personaggio, e portarne a conoscenza delle sue origini, in una maniera che possa applicarsi al mondo odierno. Il tono è cambiato, la storia contiene molti aspetti drammatici ed emozioni, oltre a incredibili scene d’azione praticamente ininterrotte, perciò penso che il pubblico di oggi si divertirà a seguire questa avventura così come fanno le persone che giocano con i suoi videogame”. Durante la sua crescita, anche la Vikander era una giocatrice nonché grande fan del personaggio. “Da ragazzina in casa nostra non c’erano i videogiochi, perciò ero sempre contenta di poter andare a giocarci nelle case dei miei amici che li avevano”, ricorda. “Mi ricordo di quando si giocava con “Lara Croft” e mi colpì il fatto che non avevo mai visto prima un personaggio femminile così forte. Non era semplicemente una donna, ma era così fiera, determinata e capace, e questo mi ha spinto ad adorarla. Certo, ero solo una bambina di dieci anni, perciò quel gioco per me era solo un addestramento per affrontare l’enorme residenza dei Croft!”. La Vikander, che naturalmente è avanzata di livello crescendo, dice, “Quando ho saputo del film, sono uscita per comprare anche i suoi nuovi giochi. Davano l’impressione della vera essenza di Lara delle versioni precedenti, ma ora dobbiamo seguire i suoi inizi. Secondo me, lei è come i supereroi che tanto amiamo; vedendo le loro avventure diventare la versione ‘super’ di loro stessi, ci sentiamo sempre un po’ vicini a loro e, da un punto di vista emotivo, li comprendiamo”. Così come per i videogiochi, i produttori puntavano all’azione che sembrasse plausibile e che il pubblico si sentisse circondato da essa, vivendo gli eventi per mezzo degli occhi di Lara: correndo a tutta velocità, combattendo duramente, tirare con l’arco mentre schiva le pallottole—mentre affronta tutta una serie di ostacoli letali—e risolvendo puzzle impossibili da districare in pochissimi secondi. Lara ha bisogno di ogni grammo di forza, abilità, intelligenza e resistenza per compiere le sue incredibili gesta, che è precisamente il motivo per cui gli appassionati di tutto il mondo amano i suoi videogames: riescono ogni volta a piazzare il giocatore al centro dell’azione e a fargli vivere l’avventura virtuale più grande di sempre.

La sceneggiatura è stata scritta da Geneva Robertson-Dworet e Alastair Siddons, da un soggetto di Robertson-Dworet e Evan Daugherty. “Gioco da parecchio con le avventure di ‘Tomb Raider’, e mi sono reso conto che Lara Croft, l’affascinante personaggio al centro del racconto mitologico, è cresciuta fino a diventare un’icona della cultura pop”, dice Daugherty. “Ho avuto l’onore di poter aiutare a formare in modo significativo questa nuova versione del personaggio, e della saga in generale”. Nel film, l’avventura di Lara inizia quando le viene chiesto di accettare ufficialmente la morte del padre. Sentendosi messa all’angolo, ciò che la giovane ribelle accetta è invece un nuovo enigma rinchiuso in una scatola, che contiene un indizio sul destino del padre, che la porta a credere che forse, dopo tutto, non è andata proprio come le è stato raccontato. Ciò che scopre, la porterà molto lontano da casa, addirittura negli angoli più remoti della Terra. “La relazione padre/figlia è il nocciolo della nostra storia”, nota Uthaug. “Lui l’ha abbandonata, ma lei non riesce a fare a meno di lui. Questo ha creato un vuoto in Lara che sta tentando di riempire, e questo enigma finale si rivela la chiave che da inizio alle sue risposte su quanto veramente accaduto a suo padre, così da imbarcarsi in un’ultima emozionante ricerca”.

Audace, resiliente e risoluta di natura, riesce ad affrontare e a vincere ogni sfida. Aggiungete a questo il fatto di essere intelligente, implacabile, onesta, vulnerabile, umana …e tosta come nessun’altro. Questi sono solo alcuni dei tratti che i produttori volevano risultasse dalla loro Lara Croft. In Alicia Vikander, dice il regista Uthaug, li hanno trovati tutti, ed anche di più. “Quello che trovo interessante in Lara Croft, è il fatto che quando cade si fa male, ma si rialza immediatamente e continua a combattere per il suo obiettivo”, osserva il regista. “Nel nostro film, questo accade sia che si trovi su un ring di boxe o durante una corsa in bicicletta, o addirittura in una corsa per la vita. Alicia è proprio così, non molla mai. Da autenticità ad ogni scena ed è dedita in ogni parte del processo. Sia che si tratti di una scena emotiva o divertente, oppure una grande sequenza d’azione, fa sembrare reale ogni cosa che fa”. La Vikander ha sfruttato l’opportunità per lavorare a livello mentale, oltre che fisico, le sfide affrontate dal suo personaggio, che spesso si intrecciano man mano che Lara affronta situazioni complicate. “Sono rimasta colpita dal fatto che il film include tutte le caratteristiche espresse nel videogioco”, dice l’attrice. “Per il nostro scopo, non c’è stato bisogno di farle usare tutte le armi a sua disposizione, e questo è ciò di cui parla il film. Mi è anche piaciuto interpretare una ragazza che dice quello che pensa, a volte anche ad alta voce e a sproposito, ma comunque disposta a mostrare la sua vulnerabilità. Fa parte della sua natura e questo lo scopriamo quando si ritrova in situazioni che mettono a nudo le sue paure, oltre che il suo istinto di sopravvivenza e il guerriero che è in lei”. King dichiara, “Alicia fa sembrare reale ogni cosa che fa—dall’interpretazione degli indizi sul luogo in cui è stato avvistato per l’ultima volta suo padre, fino a ritrovarsi appesa all’ala di un aeroplano della Seconda Guerra Mondiale. Per la precisione, mentre lei girava quella scena, io me ne stavo seduto comodamente dietro a un monitor, e quello nervoso ero io, mentre era lei quella in pericolo e mi sembrava di partecipare all’azione”.

La Vikander, originaria della Svezia, ha apprezzato di poter lavorare al fianco del regista Scandinavo Uthaug, originario della Norvegia. “Ho visto molti film di Roar e mi piace moltissimo. La sua passione sono evidentemente i film di genere con tutti e gli elementi classici a loro collegati, anche se le sue storie sono molto emozionanti”, ci informa l’attrice. “Ho adorato i personaggi nel suo, ‘The Wave’ e sono stata contenta di poter fare parte di quello che avrebbe realizzato con questa grande avventura, conoscendo la sua abilità di tenere il collegamento con il lato emotivo”. Nel film, le sofferenze di cuore di Lara Croft sono provocate dalla sua relazione con il padre, conosciuto per mezzo dei suoi ricordi d’infanzia. La Vikander dice, “Sua madre è morta giovane, perciò suo padre è l’unico genitore rimasto e si amano veramente molto. Lui le raccontava storie fantastiche, le ha insegnato a tirare con l’arco, a scoprire tesori e a risolvere enigmi e rompicapo. Ma mentre cresceva, il mondo esterno occupava sempre più spazio per suo padre e lei lo ha visto scomparire lentamente dietro al suo lavoro. O perlomeno questo è ciò che lei pensava. Poi un giorno, quando lei aveva circa 14 anni, lui è partito per uno dei suoi soliti viaggi…e non è mai tornato. “Quando la incontriamo all’inizio del film”, continua, “sono passati circa sette anni dall’ultima volta che lo ha visto. Ma lei è una persona a cui il lutto non si addice, una ragazza che non si arrende mai. Perlomeno non senza una risposta”. Nonostante la ferma devozione alla sua memoria, Lara ha evitato qualunque cosa ricordasse suo padre—come la casa in cui è cresciuta e l’azienda di famiglia—poiché sentirsi coinvolta in ciò che rimane della sua vita senza di lui vorrebbe dire, per lei, accettare la sua morte.
“Lara, tuo padre non c’è più, ma tu puoi continuare da dove lui ha lasciato. È nella tua natura”. A dirle queste parole è la dirigente decana della Croft Holdings, Ana Miller…mentre paga la cauzione per tirare la giovane donna fuori di prigione. Interpretata da Kristin Scott Thomas, Ana è una donna gentile e raffinata e non riesce a nascondere il suo disappunto perché Lara non lo è altrettanto. Ana è anche fiduciosa; è una delle poche persone che conosce Lara abbastanza bene da poter vedere oltre la maschera che indossa mentre combatte con la vita, incapace di accettare la morte del padre e l’eredità che ne consegue. Ana è convinta che per questa ragazza, ora ventunenne, sia giunta l’ora di prendere il suo posto e occuparsi dell’azienda del padre. Lara assicura immediatamente Ana che lei “non è quel tipo di Croft”. Sembra proprio che Lara abbia ragione.

Ciò che entrambe non sanno, è che Lara è, a tutti gli effetti, esattamente una Croft tale e quale al padre. Sono a conoscenza della gigantesca azienda, formata da un enorme portfolio di compagnie mondiali piccole e grandi corporate, e del tenero padre che chiamava la sua ragazzina “Sprout” (Germoglio?). Ma Richard ha mantenuto nascosti i suoi veri interessi, e le ricerche che lo hanno condotto in tutto il mondo erano così importanti da lasciarsi alle spalle la sua unica figlia, non avendo idea che sarebbe durato per sempre o che lei un giorno avrebbe seguito le sue orme inafferrabili.
Richard Croft ha iniziato a fare ricerche per trovare le prove del sovrannaturale a seguito della morte della moglie, la madre di Lara. Ciò che ebbe inizio come un mezzo per rimanere in contatto con lei, si rivelò essere una vocazione—che lo indusse ad estraniarsi dalle persone che frequentava ogni giorno, inclusa Lara, e che chiaramente aveva la precedenza sui consigli d’amministrazione e le strategie commerciali. Sembrava quasi che non gli importasse più neanche della sua stessa vita. Uthaug rivela, “Tutti consideravano Richard Croft un uomo d’affari di successo, che viveva in una residenza maestosa nella campagna Britannica, ed era proprio così. Ma conduceva anche una vita segreta di ci tutti erano all’oscuro”. Lara ha la sensazione che nella vita di suo padre ci sia qualcosa di nascosto, dopo il suo incontro con il rappresentante legale della Croft Holdings, Mr. Yaffe. Interpretato da Derek Jacobi, Yaffe era stato molto amico di Richard, e si trova d’accordo con i pensieri di Lara. Dopo aver accettato legalmente la scomparsa di suo padre, Lara si trova a ricevere un iniziale e simbolico lascito. Ma è proprio questo regalo—una scatola di puzzle giapponese—che la spinge a risolvere il mistero della scomparsa del padre.

Dominic West interpreta l’amorevole quanto ribelle padre che ha lasciato sua figlia. Ad ogni modo, come scoprirà, lui le ha anche lasciato un video messaggio che cambierà il corso della sua vita per sempre. Come per la Vikander, anche West è stato attratto dalla complessità dei personaggi che animano questa storia d’azione ad alto numero di ottani. “Io ho tre figlie”, dice, “perciò suppongo che questo sia stato l’aspetto che mi ha colpito di più quando ho letto la sceneggiatura. Sono rimasto meravigliato dalla profondità emotiva del rapporto padre/figlia nel mezzo di un grande film di azione”. Come genitore, West ha trovato che l’aspetto più difficile nel calarsi nel ruolo, è stato “comprendere come quest’uomo abbia essenzialmente abbandonato la figlia, che aveva appena perso anche sua madre. Deve aver provato un grave senso di responsabilità, che forse lo ha spinto a fare quello che ha fatto, quindi ho provato ad immaginare come ci si potesse sentire”. Quando Lara scopre la vita segreta di Richard Croft, oltre a quello che scopriremo essere la sua vita professionale, viene a conoscenza di un progetto archeologico che suo padre credeva si trattasse di una grave minaccia per la razza umana. Le sue registrazioni la mettono in guardia dal pericolo e la istruiscono a distruggere ogni cosa per la sua stessa protezione. “Nonostante per Lara sia tutto un po’ complicato da comprendere, si rende anche conto che per mezzo del messaggio di Richard e dei suoi documenti, che la sua scelta di scomparire è stata suggerita per il bene del futuro di sua figlia in primo luogo, ma anche per quello del mondo”, dice West. Ironia della sorte, “Tomb Raider” non è il primo film a cui West partecipa accanto alla Vikander. “Avevo già interpretato il padre di Alicia”, sorride, riferendosi al dramma del 2014 “Testament of Youth” ambientato durante la Prima Guerra Mondiale. “Quando ho ricevuto la proposta per questa parte ne sono stato felice, e ho accettato il lavoro con entusiasmo”. Stranamente, pur rendendosi conto del luogo lontano raggiunto dal padre durante il suo ultimo viaggio, Lara si sente ancora più vicina a lui. E, come ogni figlia che si rispetti, ignora completamente le indicazioni del padre, mettendosi in viaggio per trovare l’ultima persona che lo ha visto vivo. La prima parte della sua odissea la porta a Hong Kong, in cerca di un uomo chiamato Lu Ren. Riesce anche a trovarlo…o quasi. Il Lu Ren incontrato da Lara è in realtà il figlio dell’uomo con cui suo padre era in contatto. Ma per Lara, ogni Lu Ren fa al caso suo, basta che riesca a pilotare una barca e condurla sull’isola di Yamatai, ultima destinazione conosciuta di suo padre.

Daniel Wu è interprete di Lu Ren, il quale, anche se è proprietario di una barca, non sembra essere un grande marinaio. “Quando Lara lo incontra, non è in gran forma”, ricorda Wu. “In verità è totalmente ubriaco. E la sua barca, la Endurance, somiglia più a una bagnarola arrugginita. Si viene a scoprire che anche suo padre è scomparso sette anni prima, lasciando a suo figlio un mare di debiti e l’attività di famiglia—escursioni, vacanze, contrabbando, qualunque cosa con cui possa sbarcare il lunario, anche se a lui non piace nessuna di queste cose. Perciò ha rinunciato a cercare il padre, ma Lara non molla”. Ma per Lu Ren il denaro è fondamentale, e sebbene non si senta obbligato ad accompagnarla, decide di sottostare alle pressioni di Lara. “Fondamentalmente, lei lo paga per farsi portare nella versione asiatica del Triangolo delle Bermuda, e lui ha un gran bisogno di soldi per cui accetta di buon grado”, dice Wu. Come la Vikander, anche Wu ha giocato con il videogioco per anni. “Sono un grande fan di questa saga”, dice. “Mi piaceva perché era un’eroina femminile molto tosta, e anche la mia fidanzata, ora mia moglie, ci giocava parecchio. Ho accettato di fare parte del progetto perché ho saputo che la protagonista sarebbe stata Alicia, ma anche perché si tratta di una storia delle origini e che si sarebbe girata in Sudafrica, che per me è un posto veramente speciale. È lì che mi sono sposato”. In effetti, entrambe le location, vale a dire anche quella dove Lu Ren conosce Lara, hanno un valore personale per Wu. La Vikander ricorda, “Abbiamo girato le prime scene in quella che doveva essere Hong Kong, ricostruita però a Città del Capo ed era impressionante, ma Daniel è rimasto ancora più sorpreso visto che lui viveva lì. Era bello ascoltarlo raccontare storie mentre camminavamo in giro per il set”.

Wu era emozionato di far parte di questo cast internazionale e lavorare con una troupe multiculturale e con Uthaug. Anche lui è pazzo di “The Wave” e dice, “Quello è un grande film in equilibrio tra dramma umano e spettacolo puro. La combinazione di questi due fattori richiede una certa sensibilità, e Roar capace di farlo”. L’attore è anche colpito dallo stile registico di Uthaug. “Lui è un uomo di poche parole, ma quelle che dice sono molto chiare e concise, perciò lavorare con lui è molto bello”. Uthaug voleva anche mettere in mostra un lato diverso di Wu, che non è estraneo alle scene di azione, avendo già girato numerose scene di lotta sullo schermo nel corso della carriera. “In questo film non usa il Kung Fu a cui eravamo abituati”, dice il regista, “ma comunque anche qui si dà da fare parecchio!”Come Lara, Lu Ren deve difendere sé stesso e altri una volta giunto a Yamatai. L’isola, una delle circa 6,000 al largo delle coste del Giappone, è in man. o a persone di una spedizione che dura da anni, fondata dall’Ordine della Trinità, organizzazione militare che cerca di ottenere il controllo del sovrannaturale per salvare il destino del genere umano. Nessuno a Yamatai—nemmeno l’uomo che ne è al comando—ha il permesso di andarsene fin quando la loro missione non sarà completata. Mathias Vogel è lo spietato leader del gruppo di mercenari con il compito apparentemente impossibile di portare alla luce una tomba antica di 2.000 anni, che si ritiene contenga i resti mummificati della Regina Himiko, conosciuta come la Madre della Morte. Secondo il taccuino di Richard Croft, nella tomba è contenuta una minaccia che va aldilà di ogni comprensione; tuttavia, durante i sette anni in cui sono confinati sull’isola, Vogel e i suoi uomini hanno ridotto in schiavitù ogni pescatore che aveva avuto la sfortuna di approdare vivo sulle sue sponde, per scavare, aprirla e presumibilmente guadagnare la via del ritorno. Dopo tutto questo tempo, Vogel ha quasi perso il lume della ragione a causa dell’apparente futilità del lavoro.

Futile fino a quando arriva un altro componente dei Croft. Vogel confessa a Lara di aver personalmente ucciso suo padre, e con lui ogni sua potenziale conoscenza delle coordinate precise della tomba. Vogel consulta anche il diario di Richard, che ha opportunamente sottratto dallo zaino di Lara. Walton Goggins interpreta lo spietato Vogel. A differenza di Uthaug, la Vikander o Wu, dice Goggins, “non ho mai giocato con il videogioco. Credo che l’ultimo gioco a cui ho giocato è stato Donkey Kong. Ovviamente l’ho ucciso”, ride. “Ma non sapevo che presto si sarebbe girato il film di ‘Tomb Raider’, e ho voluto evitare la pressione derivata dalla visione attraverso quell’ottica; per me la sceneggiatura era una cosa nuova. Non sapevo neanche se Vogel esistesse nel gioco, e neanche l’ho domandato; sapevo che i produttori avrebbero dipinto il personaggio in modi diversi. Come attore e narratore, ho visto il mio personaggio come un essere umano tridimensionale e da lì sono partito”. “Walton è un attore molto intenso, ma che allo stesso tempo porta allegria sul set”, dice Uthaug. “Era perfetto per il nostro cattivo. Ha dato un lato umano a Vogel che, come Lara, ha uno scopo da raggiungere. Però lui vuole esattamente l’opposto di quello che vuole lei”. La Vikander aggiunge, “Walton è uno degli attori più appassionati che io conosca. Arrivava sul set ogni giorno con il 100 per cento di energia, amore e passione per il suo ruolo e per tutti quanti sul set, assicurandosi sempre che non funzionasse solo il suo personaggio ma che la scena funzionasse per tutti. Ha reso Mathias Vogel un cattivo coi fiocchi, il tipo che gioca con la tua mente ed è subdolo, una persona veramente spaventosa”. “Una delle cose che mi hanno attirato di questo ruolo, a parte il resto del cast”, rivela Goggins“, è il fatto che raramente si incontra un personaggio che non è all’inizio della sua avventura, né tantomeno al suo apice. Come discusso all’inizio con Roar e Graham, la mia opinione è che questo tipo sta vivendo il peggior mercoledì della settimana più lunga della sua vita, impantanato nell’inerzia della ripetizione. Lui è quasi l’antitesi di Richard Croft, nel senso che entrambi hanno sacrificato le loro vite per trovare questa tomba, anche se per motivi differenti, ma questo ha contribuito a mandare in malora la loro vita”.

Goggins si è divertito ad interpretare la quieta pazzia di Vogel, opposta all’incontrollata determinazione della Lara interpretata dalla Vikander. “Alicia è una bomba atomica” dice. “La conoscevo già da tempo e ogni volta pensavo che se avessimo mai lavorato insieme, sarebbe stato veramente speciale, e durante la prima scena all’interno della tenda di Vogel, ci siamo guardati e ho setto, ‘Sì, sarà fantastico’”. Lara è circondata da persone che in qualche modo cercano di ottenere qualcosa da lei, dalla rata della palestra o prendere soldi per salvarle la vita o addirittura per togliergliela, infatti c’è solo una persona con cui riesce a parlare liberamente: la sua coinquilina, Sophie. Amica sincera e sua confidente, Sophie rappresenta per Lara una di famiglia. Il personaggio è interpretato da Hannah John-Kamen. Uthaug dichiara, “Sono stato molto contento del livello di talento messo in mostra in questo film. Da Alicia in poi—ma proprio tutti, dai ruoli più importanti a quelli più piccoli—nel cast abbiamo avuto veramente dei grandi attori”.

Prima che la Vikander arrivasse sul set per le riprese principali, era già abbastanza avanti con il programma di addestramento rigido richiesto dal ruolo, quindi già in gran forma. Ciononostante, è servita ogni stilla della sua preparazione e disciplina come ex ballerina, sia prima che durante le riprese, per costruirsi l’incredibile massa fisica necessaria per interpretare Lara Croft. L’attrice si è spinta oltre i propri limiti, per un ruolo che richiedeva preparazione fisica ed emotiva, intraprendendo un viaggio che per lei è stato paragonabile quasi quanto il suo personaggio. “Non c’è nessuno più tosto di una ballerina”, dice Magnus Lygdbäck, rinomato allenatore e creatore del famoso Metodo Magnus, una miscela di fitness e preparazione mente/corpo. “Aderendo al progetto, avevo grandi speranze per Alicia, che mi ha poi ripagato. Ha formato la perfetta Lara Croft”. “Il balletto è uno sport durissimo”, dice la Vikander, che ha abbandonato la professione più di dieci anni fa, ma che non ha dimenticato la disciplina che lo regola. “Ho ritrovato alcune similitudini su come mi allenavo allora e quello che ho dovuto fare per ‘Tomb Raider’”. I recenti allenamenti sono continuati anche dopo il termine delle riprese. “Grazie al lavoro che ho dovuto svolgere nel film, mi sono appassionata alla scalata di montagne”, rivela. Seguendo le direttive di Lygdbäck, la Vikander ha iniziato un programma di allenamenti combinati con la nutrizione, sette mesi prima dell’inizio delle riprese, ed ha incrementato il lavoro fisico a metà del regime iniziale. I suoi esercizi erano un mix di sollevamento pesi e attività generali, come il trekking, durante i suoi giorni “liberi”. “Quando incontriamo Lara all’inizio del film, appare come una ragazza normale che vive nell’East London, ma volevamo che il pubblico capisse che era una ragazza sportiva. La vediamo come sparring partner dei suoi amici nella palestra di Arti Marziali Miste, poi come corriere in bicicletta che ama correre per le strade. È una ragazza forte e la storia lo mette subito in chiaro”, dice la Vikander. “In seguito, la vediamo arrampicarsi, lottare, andare sott’acqua…non credo che nella vita avrei mai fatto tutte queste cose nuove per me, se non fosse stato per questo ruolo! L’ho trovato molto energizzante. Per una ragazza minuta come me, mettere su cinque chili di muscoli, beh, è una bella percentuale del mio peso corporeo e nonostante questo mi sentivo ancora molto femminile”. Lygdbäck non ha mai dubitato della sua dedizione al lavoro. “Le persone spesso mi domandano, è 50-50 nutrizione e allenamento? In realtà, e in special modo per un ruolo come questo, è 100 per cento e 100 per cento”, asserisce. “E Alicia è andata anche oltre; si è impegnata veramente tanto. Quando le dicevo di fare 15 ripetute, lei ne faceva 16. Se dicevo 20, ne faceva almeno 21”.

Nonostante la concentrazione e la tendenza ad oltrepassare i limiti fissati per lei, la Vikander confessa che aspettava il “giorno della pizza” di quando in quando. “Magnus mette molta passione in quello che fa, ma si tratta di integrare le cose anche ad una vita normale. Quello che abbiamo fatto per questo lavoro era per un tempo limitato e per creare una corporatura specifica, ma si può modificare il lavoro anche per la vita di ogni giorno”. Durante la produzione, la Vikander si allenava tra i 45 minuti fino ad un’ora, prima di recarsi sul set, lavorando in una palestra personalizzata costruita all’interno di un camion lungo 24 metri. La sua dieta, preparata ogni giorno da Chef Lesley Tucker, seguiva alla lettera gli ordini di Lygdbäck: pochi carboidrati e proteine magre. I carboidrati complessi erano costituiti da riso integrale, quinoa e spaghetti di riso; la sorgente principale delle proteine consisteva principalmente in salmone, tonno e uova. Il cibo preferito dalla Vikander era uovo a la coque e varie combinazioni fusion asiatiche, preparate con olio salutare e spezie per dare sapore. Mangiava cinque volte al giorno ad intervalli di tre ore. “Magnus ha fatto un lavoro grandioso con Alicia, preparandola per ogni cosa che le abbiamo richiesto di fare”, dice Uthaug. “Si è allenata veramente molto, per mesi, per poter eseguire le scene senza controfigura, che poi in pratica è quasi ogni scena”. Il coordinatore delle controfigure Franklin Henson, ne è completamente d’accordo e attesta, “Alicia è stata brillante, un’atleta top-class. Si è gettata anima e corpo in tutto quello che ha fatto—con le funi, in acqua, sparatorie, acrobazie aeree, combattimenti, inseguimenti… In questo film c’è tutto quanto e Roar ci sfidava continuamente a dare di più, e Alicia era sempre pronta”. Come in ogni film, per certe acrobazie servono le controfigure, ma, dice Franklin, “Alicia ne ha fatte molte lei stessa—o almeno quelle che abbiamo ritenuto sicure per lei. Si è perfino esibita in un incontro di boxe. Ed è riuscita a fare benissimo anche quello!”. Fisicamente è molto vicina alle abilità dell’icona Lara Croft. Nel videogioco del 2013 è stato rivisto il suo aspetto, e i costumisti Colleen Atwood e Timothy Wonsik hanno lavorato diligentemente per realizzare i costumi su una persona reale. Con un lavoro di squadra tra Città del Capo, Londra e Los Angeles, i due erano in comunicazione costante via Skype o cellulare. “Città del Capo è una bellissima città costiera, ma non ci offriva tutto quello di cui avevamo bisogno”, nota Wonsik. “Abbiamo collaborato dai luoghi in cui ci trovavamo, facendo acquisti al telefono, oppure spedivamo quanto richiesto. Naturalmente, non potevo chiedere un partner migliore di Colleen per risolvere i problemi capitati. “Per noi e per il regista, era importante che la nostra Lara Croft somigliasse alla Lara Croft del gioco, perché quello è ciò che i fan si aspettano”, continua. “Ciò detto, abbiamo realizzato un costume che le permettesse di fare le scene acrobatiche, aggiungendo tessuto elastico nelle cuciture dei pantaloni per dare ad Alicia abbastanza libertà di movimento per saltare, dare calci e tutte le altre cose che le vediamo fare sull’isola. Dal momento in cui arriva sulle sponde dell’isola, è tutto un susseguirsi di azione”.

Per l’aspetto da eroina del personaggio, contando sia la Vikander che le sue controfigure, il team dei costumisti ha realizzato 48 paia di pantaloni da combattimento kaki in quattro diversi stati di usura, da puliti a logori; 100 gilet kaki in cinque stati di invecchiamento e 14 paia di scarponcini in tre livelli di usura. Dato che a un certo momento della storia Lara si ferisce, sono stati realizzati anche tre bendaggi: uno per le mani, uno per il braccio e uno per la gamba. Anche questi sono stati sostituiti regolarmente per simulare lo stato di usura a cui erano sottoposti, grazie alle continue scene di lotta di Lara. Al costume da eroina e per certe scene girate a Londra e a Hong Kong, i costumisti hanno aggiunto un cappuccio da indossare occasionalmente; sotto il suo costume, la Vikander indossa imbottiture a protezione di ginocchia, stinchi e fianchi, oltre ad una muta aderente per le scene in acqua. Per quasi tutto il film, Lara indossa una canottiera, il cui design ha posto un problema insolito. “La canottiera era stata ispirata al body che Alicia indossava quando faceva danza da giovane; serviva una simmetria tra fronte e retro”, spiega Wonsik. “Durante le prove, ne abbiamo provate diverse, poi Colleen mi ha guardato e ha detto, ‘Per piacere, porta questa in sartoria, tagliala a metà e fai cucire due frontali insieme’. Così l’ho data alla sarta, che l’ha fatto in brevissimo tempo, l’ho portata indietro e Alicia l’ha indossata, ed era perfetta! Alla fine abbiamo acquistato 220 canottiere per realizzarne 110, tingendole del colore giusto e, naturalmente abbiamo creato diversi livelli di usura per rispecchiare la narrativa del racconto”. Ad ogni modo, la maggiore difficoltà affrontata dalla Atwood e da Wonsik, non era il disegno del costume, ma dal suo adattamento al corpo della Vikander. Wonsik dice, “Continuavamo a sentire dal set, ‘I pantaloni non vanno bene!’ Ho pensato che forse stava perdendo peso, ma mi hanno assicurato che non era così. Così sono andato a dare un’occhiata personalmente ad Alicia e mi sono reso conto che l’allenamento le stava modificando il corpo: le cosce erano diventate più grandi ma la vita e i fianchi erano diventati più sottili. Il suo allenatore, Magnus, si è scusato e ha detto, ‘Vi avevo avvisato che sarebbe successo’. Così, abbiamo dovuto fare degli aggiustamenti ogni tanto. Abbiamo dovuto stringere la vita di otto centimetri in un periodo di sei settimane, fin quando il suo corpo ha smesso di cambiare forma”.

Mentre la Vikander nel film passa gran parte del tempo in quello che è essenzialmente lo stesso costume, ma non c’è solo lei. I mercenari e i minatori dell’isola indossavano i vestiti di sette anni prima. I disegnatori hanno realizzato i costumi per le guardie basandosi su vecchi stili militari, tra cui un paio di pantaloni russi degli anni ‘60, una camicia della Legione Straniera francese e diversi cinturoni e stivali recuperati in negozi dell’usato, come base per le uniformi. Per quanto riguarda i minatori, Wonsik dice, “Ho comprato tutto nei negozi di usato a Los Angeles, ed ho spedito containers su containers di vestiti anni ‘70 e ‘80 che abbiamo dovuto invecchiare, tingere e ricoprire di sodio per farli sembrare macchiati. Volevamo far sembrare queste persone veramente sudice, perché quelli erano gli unici vestiti che indossavano da quando si trovavano sull’isola”. “Se Vogel aprisse quella tomba, la maledizione di Himiko si scatenerebbe in tutto il mondo!”

Salvo alcune poche scene girate in parte a Londra, incluse Hackney e Shoreditch, e all’esterno della Wilton House—una casa di campagna inglese a Wilton, vicino Salisbury in Wiltshire, che ha rappresentato l’esterno della residenza dei Croft—le riprese principali di “Tomb Raider” sono state realizzare a Città del Capo, Sudafrica, e nei suoi dintorni. “M piaceva lo stile del film che volevano Roar e Graham”, dice lo scenografo Gary Freeman. “È stata una sfida appassionante passare dalla cultura hippy, la parte artistica di Londra al vivace porto di mare di Hong Kong, fino all’inesplorata isola giapponese con caratteristiche quasi preistoriche ed impenetrabili. Aggiungete, un modernissimo elicottero NH90, un peschereccio dalla chiglia d’acciaio e un bombardiere della Seconda Guerra Mondiale che cade in una cascata, tutto nello stesso film. È stato tutto molto originale”. Tutto ciò, unito alla creazione, per scopi cinematografici, di quella che sarebbe la prima tomba scoperta dall’iconica Lara Croft, ha offerto a Freeman e i suoi team un’ampia gamma di possibilità di scelta. Le sequenze in esterni al porto di Hong Kong, sono state girate in realtà a Hout Bay, pittoresco villaggio di pescatori a 20 minuti da Città del Capo. Uthaug dice, “L’abbiamo riempito con passerelle flottanti, ristoranti galleggianti e centinaia di figuranti. Avevamo a disposizione telecamere volanti via cavo ed è stato divertente girare quelle scene”. Uthaug ha fatto affidamento sulle Spider Cam del direttore della fotografia George Richmond, che si era portato direttamente dal Regno unito. La telecamera ha permesso al suo team di fare riprese incredibili, simile alle telecamere con cavo ma capaci di riprendere in ogni direzione in ambienti tridimensionali, incluse le riprese multiple ad altezza variabile dall’alto, rendendole più funzionali rispetto alle gru. I tecnici delle luci di Richmond potevano anche controllare l’intensità del colore, la direzione e la temperatura colore da un tablet, rendendo un lavoro che di solito richiede ore di lavoro, a una cosa fattibile nel giro di pochi minuti. Daniel Wu, residente part time di Hong Kong, dice di essersi stupito quando ha visto il porto realizzato da Freeman. “Vivo a dieci minuti da un villaggio di pescatori. Quando siamo arrivati sul set, tutti i dettagli e in particolare gli oggetti di scena—dal tipo di bacchette fino ai poster all’interno dei negozi—mi hanno fatto sentire a casa, specialmente con 300 figuranti che camminavano e parlavano Cinese. Anche il calore estivo di Città del Capo era uguale a quello di Hong Kong in quel periodo. Tutto era impressionante e realistico”. Le scene in cui Lara è a Hong Kong hanno breve durata; lei è lì solo per localizzare Lu Ren, e lo trova a bordo della sua barca, la Endurance. Freeman ha dedicato molto tempo alle ricerche per la progettazione della barca, conoscendo ciò che veniva richiesto dalla sceneggiatura. “Ci siamo chiesti quale tipo di barca potesse andare bene per quella zona, per il personaggio di Lu Ren, e ovviamente che fosse stata in grado di navigare, in teoria, da Hong Kong fino all’isola giapponese attraversando 500 o 600 miglia di acque agitate. Abbiamo pensato ad acquistare o anche noleggiare una barca, a eravamo all’inizio della stagione dei tonni di Città del Capo e non c’era nulla di disponibile. Abbiamo realizzato una barca poggiata su un pontone, per farla galleggiare in una piscina ma che avesse anche il movimento tipico delle barche all’attracco e non essere solamente statica. Era sistemata su un cardano a cinque assi per resistere a tonnellate di acqua sparata da cannoni per simulare i momenti critici della navigazione”.

La piscina per la Endurance è stata costruita presso i Cape Town Film Studios, che hanno ospitato anche altre scene del porto per cui servivano riprese al bluescreen, come ad esempio l’inseguimento di Lara nella città portuale. Altre scene realizzate negli studi includono la pericolosa tempesta al largo delle coste di Yamatai, e quella in cui Lara è appesa sull’ala di un bombardiere giapponese, mentre penzola su una cascata. Altri set realizzati includono quelli della cabina di pilotaggio del bombardiere, la cripta della famiglia Croft, lo studio segreto di Richard Croft, il sarcofago della tomba e la fossa della morte. La piccola e pittoresca cittadina di Paarl nelle Cape Winelands, si è rivelata uno spazio ideale per le varie scene di inseguimento nella foresta, l’accampamento di Vogel e per l’ingresso della tomba. La difficoltà maggiore riscontrata dalla compagnia di produzione, era rappresentata dagli spostamenti dalla città, per un’ora su un tratto di strada accidentato, pieno di curve e con il suolo sdrucciolevole, per raggiungere il set ogni giorno. Paarl si trova anche in una regione molto torrida, con temperature fino a 45° C in tutta la zona e per tutta la durata delle riprese; fortunatamente il dottore aveva sempre con sé la crema solare protettiva. “Girare le scene nella regione del vino in Sudafrica ci sembrava una buona idea, fino a quando ci siamo ritrovati in una cava infuocata e infestata da scorpioni”, ride Uthaug. Fortunatamente, la produzione ha richiesto l’intervento di un allevatore di serpenti (e di scorpioni) per bonificare il set e renderlo sicuro, anche se purtroppo non ha potuto fare nulla contro il sole.
Per quel che riguarda l’isola fittizia di Yamatai e della tomba in essa ospitata, Freeman afferma che la principale preoccupazione di Uthaug, era quella di mantenere il suo aspetto quanto più possibile reale. “L’ingresso della tomba era in una cava di granito abbandonata in cui ci siamo imbattuti, credo fosse chiusa da 80 anni. La sua topografia era perfetta per il nostro scopo, con le sue cicatrici derivate dallo scavo e l’estrazione del granito. Ora, se immaginassimo che migliaia di anni fa qualcuno avesse costruito una magnifica pagoda sottoterra, ci verrebbe da pensare, ‘Come ce l’hanno portata quaggiù? Come ne sono usciti?’ Improvvisamente le sue cicatrici sono diventate la nostra salvezza. Le abbiamo fatte sembrare più ampie coprendole con delle liane e altra vegetazione, e il risultato è stato grandioso”.

Gli interni nella tomba di Himiko sono stati girati agli Atlantic Film Studios, nella zona ovest di Città del Capo. Ancora una volta, Freeman ha condotto una lunga serie di ricerche, prima di determinarne il suo approccio. “Ci trovavamo di fronte ad un interessante periodo dell’architettura giapponese”, nota. “Non era proprio l’epoca classica delle pagode che si vedono nei film dei Samurai. Volevamo costruire qualcosa di veramente antico, quasi alieno, così che una volta arrivati all’interno della tomba tutto sembrasse ultraterreno. Abbiamo cercato di dare una qualità mistica, niente di stravagante ma semplice, austero, geometrico senza dettagli in superficie. Così abbiamo preso come riferimento le tombe cinesi, delle quali si ha maggiore documentazione, e poi abbiamo disegnato le nostre trame. Poi abbiamo usato la simmetria delle forme giapponesi e aggiunto un tocco moderno, quasi un’architettura Brutalista, molto più pulita e asciutta. “Il risultato è stata una certa qualità della luce e l’atmosfera esoterica”, continua Freeman, “e le luci date da George sono state meravigliose tanto che i miei strani uccelli d’acqua giapponesi, che prima non incutevano alcun timore, sono diventati terrificanti alla vista, che si sono andati ad aggiungere al senso di terrore provato dai personaggi una volta entrati all’interno”.  “Gary e il suo reparto, hanno costruito dei set strabilianti per questo film. Mi ricordo che quando sono entrato nella tomba per la prima volta, sono rimasto senza parole—era pieno di trabocchetti, porte segrete, rompicapo”, dice Uthaug, che è rimasto favorevolmente impressionato dal lavoro di Freeman, Richmond e le loro squadre di talenti. “Quel set era incredibile”, dichiara la Vikander. “Molte volte ci entravo e mi davo dei pizzicotti, perché sono una grande fan dei film di avventura e non mi sarei mai aspettata di poter entrare in uno così realistico. Lo spazio creato, il sarcofago…tutto. La bambina che è in me era veramente emozionata. Tutto era magia”. L’attrice lo ha apprezzato così tanto che ha incoraggiato i suoi amici a visitarlo durante la produzione, portando con loro i propri figli. “Sentivo il bisogno di fargli provare questa esperienza”, sorride, “perché volevo vivere attraverso i loro occhi l’eccitazione che avrei provato io da bambina”. Alcuni dei dettagli unici del film, sono stati creati dall’attrezzista Paul Purdy, in special modo le adorne scatole del puzzle giapponese impiegate da Lara e suo padre, in una scena critica sull’isola. Il team di Purdy ha anche fabbricato la piccozza del gioco rintracciando il produttore delle originali—ne sono rimasti solo tre nel mondo—e la ha poi riprodotta. Per le richieste di scena ne sono state riprodotte diverse, tra cui alcune versioni vere, solide, morbide e senza testa. Altri importanti oggetti ricreati sono il fregio dei Croft sulla chiave, il quaderno di Richard e la mappa in codice di Yamatai, oltre alle frecce e all’arco personalizzati di Lara.

Il compositore Tom Holkenborg, alias Junkie XL, ha catturato la stessa energia e l’intensità provata nel gioco per realizzare la colonna sonora del film, amplificando il senso di pericolo e innalzando le scene di azione pur sottolineando l’avventura emotiva personale di Lara. “Come per ogni avventura classica che amo”, dice la Vikander, “in questo film ci sono set enormi, porte mistiche che si aprono e i misteri che si evolvono davanti ai nostri occhi mentre stiamo vivendo un’avventura straordinaria. Allo stesso tempo, nella stessa avventura, adoro la curiosità di Lara e la sua testardaggine, la sua passione e come non tema di aprirsi al mondo e credere alla magia. Spero che il pubblico venga a conoscere questa Lara Croft, si renda conto del suo dolore e di come lotta per sconfiggerlo, e infine possa fare il tifo per lei, proprio come faccio io”. King concorda con la sua star e aggiunge, “Questo è un film per ogni tipo di pubblico—giovani, adulti, maschi, femmine—poiché in esso troviamo una forte connessione emotiva familiare al centro di un film grande, con tanta azione e di supereroi”. “Quando Lara Croft parte per questa avventura, non è ancora pronta per ciò che la aspetta”, asserisce Uthaug. “Deve veramente accettare la sfida e, per mezzo delle tante prove da affrontare, scoprire se può veramente diventare una Tomb Raider, pronta per ogni avventura che le si prospetta davanti. Credo che il pubblico si divertirà moltissimo nel vedere chi è veramente Lara e di che pasta è fatta”.

CHiPs: il remake della serie anni ’70 di cui non c’era bisogno

CHiPs è la nuova commedia d’azione con Dax Shepard e Michael Peña ispirata alla celebre serie televisiva degli anni ’70CHiPs, che ha come protagonisti Dax Shepard, Michael Peña, Kristen Bell, Rosa Salazar, Adam Brody, Jessica McNamee, Ryan Hansen, David Koechner, Michael K. Williams, Vincent D’Onofrio, arriverà al cinema a luglio con Warner Bros. Pictures. 

Dax Shepard (“Hit and Run”, e “Parenthood” in TV) e Michael Peña (“Sopravvissuto – The Martian”) sono i protagonisti della commedia d’azione della Warner Bros. Pictures, “CHiPs”. Scritto e diretto dallo stesso Shepard, il film si basa sui personaggi della popolare serie televisiva degli anni ’70 creata da Rick Rosner. Jon Baker (Shepard) e Frank “Ponch” Poncherello (Peña) entrano a far parte della California Highway Patrol (CHP) di Los Angeles, spinti da motivazioni diverse. Baker è un ex motociclista professionista che si è arruolato per rimettere apposto la sua vita e il suo matrimonio. Poncherello è un agente federale sotto copertura piuttosto arrogante, che ha il compito di scoprire se una recente rapina multimilionaria è stata compiuta da agenti della CHP. La recluta inesperta e il temprato professionista fanno squadra, ma si scontrano di continuo: perciò dar vita ad una collaborazione è più facile a dirsi che a farsi. Ma l’abilità da motociclista di Baker e la conoscenza delle strade di Ponch potrebbero funzionare… se non fosse che si complicano la vita a vicenda.

 

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