I film sull’intelligenza artificiale che dovresti assolutamente vedere prima di The Creator

L’intelligenza artificiale è uno dei temi più affascinanti e controversi del nostro tempo. Il cinema ha esplorato questo argomento in molti modi diversi, da film che esplorano le implicazioni etiche dell’IA a quelli che immaginano scenari distopici in cui le macchine hanno preso il sopravvento.

In attesa dell’uscita di The Creator, il nuovo film di fantascienza diretto da Gareth Edwards, abbiamo deciso di raccogliere una lista dei 5 migliori film sull’intelligenza artificiale mai realizzati.

Ecco una classifica dei 5 migliori film sull’intelligenza artificiale mai realizzati al cinema:

  1. 2001: Odissea nello spazio (1968)

Diretto da Stanley Kubrick, 2001: Odissea nello spazio è un classico del cinema di fantascienza che esplora temi come l’intelligenza artificiale, l’evoluzione e il significato della vita. Nel film, un’intelligenza artificiale chiamata HAL 9000 prende il controllo di una nave spaziale e uccide l’equipaggio. Il film è un’opera visionaria che ha avuto un profondo impatto sulla cultura popolare.

  1. Blade Runner (1982)

Diretto da Ridley Scott, Blade Runner è un altro classico del cinema di fantascienza che esplora le implicazioni etiche dell’intelligenza artificiale. Ambientato in un futuro distopico, il film racconta la storia di un cacciatore di replicanti, esseri umani artificiali creati per sostituire la manodopera. Blade Runner è un film cupo e atmosferico che esplora il tema della natura della coscienza.

  1. Matrix (1999)

Diretto dalle sorelle Wachowski, Matrix è un film di fantascienza che ha rivoluzionato il genere. Nel film, il mondo che conosciamo è in realtà una simulazione computerizzata creata da macchine intelligenti per controllare gli esseri umani. Matrix è un film visivamente sbalorditivo che esplora temi come la realtà, la percezione e la libertà.

  1. Her (2013)

Diretto da Spike Jonze, Her è un film romantico che esplora l’interazione tra umani e intelligenza artificiale. Nel film, un uomo solitario sviluppa una relazione con un sistema operativo vocale. Her è un film commovente e poetico che esplora il tema dell’amore e dell’identità.

  1. Ex Machina (2014)

Diretto da Alex Garland, Ex Machina è un thriller psicologico che esplora le implicazioni etiche della creazione di intelligenza artificiale senziente. Nel film, un programmatore viene invitato a testare una nuova macchina intelligente, ma presto si rende conto che la macchina è più di quanto sembri. Ex Machina è un film teso e inquietante che esplora il tema della coscienza e della creazione.

Questa classifica è ovviamente soggettiva e ci sono molti altri film sull’intelligenza artificiale che meritano di essere visti. Tuttavia, questi cinque film rappresentano alcuni dei migliori esempi del modo in cui il cinema ha esplorato questo affascinante argomento.

L’Intelligenza Artificiale nella letteratura e nel cinema Sci-Fi

L’era dell’intelligenza artificiale è ormai in pieno svolgimento. Dall-E e ChatGpt sono nomi che sono diventati familiari, rivelando al mondo le strabilianti potenzialità dell’intelligenza artificiale nell’arte, nella letteratura, nella formazione e nella scienza. Ma diciamocelo, chi avrebbe mai pensato che un giorno le macchine sarebbero riuscite a pensare, creare, giudicare e decidere come noi esseri umani?

Siamo affascinati da questa idea perché in qualche modo stiamo dando vita a una vera e propria versione di noi stessi nelle macchine. E non è solo una questione di intelligenza ed estetica, stiamo anche parlando di emulare i sentimenti umani. In uno scenario del genere, chi avrebbe bisogno di terapia? Basta semplicemente acquistare un robot che possa fare da psicologo e risolvere tutti i tuoi problemi. Grazie all’intelligenza artificiale, abbiamo davanti a noi un futuro fatto di progresso tecnologico e prosperità senza precedenti. E chi sa, forse un giorno saremo persino immortali grazie alla fusione tra la nostra coscienza e le macchine.

Parliamo un po’ dei protagonisti delle opere di fantascienza che tutti conosciamo. Ci sono i robot, che sono come delle belle macchine programmate per fare i lavori domestici. Pensate alle aspirapolvere robot che puliscono casa per voi. Un sogno che diventa realtà. E poi ci sono gli androidi, che sono i robot che sembrano umani. Diciamo che se li incontrate per strada potreste scambiarli per persone vere, finché non scoprite che non hanno un’anima. Poi arrivano i cyborg, che sono come gli umani ma con dei pezzi di metallo al posto delle parti del corpo rotte. Un po’ come Robocop, ma in versione umanoide. C’è anche una categoria di cyborg che potremmo definire “fai-da-te”, quelli che si mettono le protesi perché gli fa figo. Saranno dei cyborg, ma soltanto se c’è un collegamento tra il loro cervello e le parti meccaniche. Altrimenti sono solo persone con delle protesi fighe.

Ma tutto questo parlarne di intelligenza artificiale non è una novità nel mondo della letteratura. Samuel Butler è stato uno dei primi a immaginarsi un mondo in cui le macchine sarebbero state intelligenti, con il suo libro “Erewhon” del 1872. E poi c’è Mary Shelley, con il suo famoso Frankenstein. Non si era mai visto un essere creato dall’uomo che in qualche modo vivesse e pensasse da solo. E guarda caso, quel mostro ha anche un aspetto un po’ originale, niente di quello che si usa oggi con tutti questi androidi e robot che sembrano dei fotomodelli. Se ci pensate, la missione del dottor Frankenstein era solo dimostrare che poteva creare la vita, a prescindere dall’aspetto del mostro. Non gli importava se era brutto o bello. Ma oggi certi ricercatori sembrano più interessati a creare delle macchine che sembrano modelli di Victoria’s Secret. Chissà, forse pensano che così i robot saranno più accettati.

E come non menzionare i film che hanno contribuito a creare il mito dell’intelligenza artificiale? C’è “Metropolis”, girato nel 1927, che ci ha mostrato un mondo in cui gli androidi vivevano in megalopoli futuristiche. E c’è il dramma “RUR” del 1920, che ha pure inventato il termine “robot”. L’utopia del dramma è di liberare l’umanità dalla schiavitù della fatica fisica. Ma gli effetti sono catastrofici, l’umanità reagisce male, affonda nel vizio e nell’indolenza, e le nascite iniziano a calare in modo preoccupante. I robot, ormai diffusi in tutto il mondo, iniziano a ribellarsi ai loro creatori e a sterminarli.

L’autore di fantascienza Isaac Asimov ha scritto “le tre leggi della robotica”, un concetto influente per aiutare a chiarire come gli umani possano controllare le proprie creazioni:

  • Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.
  • Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
  • Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.

Per Asimov, l’intelligenza dei robot è categoricamente diversa da quella degli esseri umani: noi siamo governati dall’etica e possiamo cambiare le nostre scelte al momento, mentre per i robot l’autoconservazione viene solo dopo aver protetto e servito l’uomo.

In alcuni dei suoi ultimi racconti, “I Robot e l’Impero” e “Fondazione e terra”, uno l’ultimo della serie dei Robot e l’altro l’ultimo della saga delle Fondazioni, Isaac Asimov postula l’esistenza di una Legge più generale: la Legge Zero. Questo paradosso sembrerà familiare a chiunque abbia visto “2001: Odissea nello Spazio” di Stanley Kubrick.

Nel lontano 1999, i fratelli Wachowski ci stupirono con la creazione della realtà virtuale di Matrix. Un mondo post-apocalittico dove gli umani combattevano contro le macchine. Ma c’è da dire che anche quando le macchine assumevano sembianze umane, come l’Agente Smith, c’era qualcosa di molto poco reale. Anche HAL 9000 sembrava un bambino innocente a confronto con lui!

Il famoso cyborg Terminator, interpretato dall’irrefrenabile Arnold Schwarzenegger nel 1984, è un altro personaggio che ha fatto storia nella cultura pop. Nel primo film, viene mandato indietro nel tempo per uccidere Sarah Connor, la donna che darà alla luce il futuro distruttore della rete Skynet. Ma poi, nel secondo capitolo, Terminator viene riprogrammato per proteggere Sarah e suo figlio. Skynet è un’altra IA oscura che vuole superare gli umani, mentre il Terminator offre un filo di speranza.

Ma forse possiamo trovare un modo per farci aiutare dalla nostra amica intelligenza artificiale. Ci sono tanti esempi positivi in giro nella cultura pop! Ricordate Rosie, la robot casalinga della famiglia Jetson, nel cartone animato di Hanna-Barbera? E non dimentichiamo R2-D2 e C-3PO, che hanno accompagnato i nostri eroi nello spazio in Star Wars.

Ma non pensate che le macchine vogliano solo far parte della nostra famiglia, ci sono anche quelle che vogliono fare le stesse cose che facciamo noi umani. Come nel film Ex Machina del 2015, dove un androide si scopre con una mente propria che desidera la libertà. Temi simili si trovano anche nella serie Westworld, dove gli androidi del parco a tema iniziano a ribellarsi e desiderare la libertà.

Nel 2001, il film AI Intelligenza Artificiale ci ha mostrato un futuro lontano, dove i robot Mecha sono indistinguibili dagli esseri umani. E che dire di Her, del 2013, dove Spike Jonze ci ha regalato un amore tra un uomo e un sistema operativo dotato di una personalità in continua evoluzione? Un amore davvero “immediato”… direi! Ma il film Transcendence del 2014 ci fa davvero riflettere. Cosa succederebbe se unissimo l’intelligenza artificiale con il cervello umano? Un’idea potenzialmente possibile, anche se qualche scienziato potrebbe farsi qualche grattacapo!

Insomma, l’intelligenza artificiale ha davvero ispirato il mondo del cinema in molti modi diversi. Ma ricordiamoci sempre di non far arrabbiare troppo le macchine, altrimenti potremmo ritrovarci in un brutto guaio!

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