Animatrix

Animatrix è un progetto unico nel suo genere: un film d’animazione a episodi del 2003 che ha ampliato l’universo narrativo della Trilogia di Matrix con una raccolta di cortometraggi animati con la supervisione diretta degli autrici (ex autori originali) Lana e Lilly Wachowski. Una stupenda co-produzione nippo-americana della Warner Bros., della Madhouse e dello Studio 4°C che ha unito stili diversi e narrazioni eterogenei in un unico, appassionante, filo conduttore

Cosa c’è di più interessante di un sfida nella sfida? Con Matrix non c’è stata solo la volontà di  realizzare qualcosa di innovativo regalando al mondo un nuovo modo di fare e vedere la fantascienza, ma anche di spalancare le porte ad un vero e proprio mondo parallelo, un mondo da esplorare in cui tutti possono dire la loro. Il plot principale della saga non ha più dunque importanza, ciò che conta è la dimensione dove la saga si svolge e gli innumerevoli punti di vista che questa può generare.

Nasce così il fenomeno dell’expanded universe, già in effetti provato da un’altra trilogia, quella di Star Wars, un fenomeno per il quale fan, più o meno accreditati, più o meno famosi, danno il loro contributo alla creazione di un mito. Matrix, come già Star Wars si è tramutato dunque in mitologia. Già ai tempi della prima comparsa cinematografica della storia  di Neo, un tentativo di raccontare storie parallele di Matrix era stato fatto con diversi racconti e fumetti che circolarono dapprima sulla rete poi in raccolte “tradizionali” come le opere di Neil Gaiman, Tim Sale, Ted Mckeever . Inoltre sono fioccati numerosi siti, fanfic, videogiochi che hanno donato alla saga nuovi interessanti contributi. Proprio su questa idea si muove il progetto ANIMATRIX, a differenza che queste nuove iniezioni tematica sono realizzate proprio sotto la guida diretta degli stessi  autori delle pellicole, i fratelli/sorelle Wachowski.

Tramite l’utilizzo di questi nove cortometraggi i due autori/autrici cercano di dar luce a nuove sfumature alla storia del Matrix cinematografico anche  raccontando gli avvenimenti avvenuti prima e durante le avventure descritte nelle pellicole. Nove cortometraggi per otto storie (Il secondo rinascimento, è diviso in due parti e narra la lunga guerra tra gli uomini e le macchine), in cui i migliori autori dell’animazione giapponese odierna si danno il cambio per riportare Matrix allo stile che lo aveva ispirato. Una delle sfide di Animatrix è dunque, per il produttore Michal Arias , proprio nel  vedere come questi maestri indiscussi potessero interpretare l’universo tematico della Saga e come questi autori fossero in grado di realizzare queste interpretazioni. Un ritorno alle origini, dunque, Matrix nasce proprio come tributo a tutto quel cinema di fantascienza nipponico realizzato a cartoni animati, anime e oav. Una produzione vastissima che con pellicole come Ghost in The Shell, Akira, Armitage The Third, ha influenzato pesantemente la trilogia dei/delle Wachowski.

Questi capolavori, travolgenti e sbalorditivi sono realizzati ognuno con uno stile estremamente diverso, eppure così familiare per ogni appassionato di anime: si passa dal più tipico stile giapponese di Kawajiri, Chung e Morimoto, all’uso sapiente della computer graphic della Square (Final Fantasy) fino al tratto ibrido digitale di Maeda. Stile davvero particolare è quello fotografico occidentalizzante di Watanabe (cowboy Bebop) che nel suo “Storia di Un Ragazzo” solo per un attimo si rileva la figura dell’Eletto.Matrix è una saga che è diventata Mito, nella quale Animatrix ne è diventata l’Epica. Un tentativo splendidamente riuscito di unione tra narrazioni,  temi e stili completamente diversi fra loro ma che si uniscono in maniera indolore completandosi gli uni con gli altri nel mondo parallelo creato dai fratelli Wachowski.

Animatrix: La Colonna Sonora

In Animatrix, le storie, le immagini, gli stili si mischiano in un turbinio cromatico e narrativo che trascina i fruitori in un viaggio totale in cui ci si immerge nella realtà stessa di Matrix. In tal modo la colonna sonora dei nove episodi che compongono questa raccolta è parte integrante di questo viaggio pur essendo essa stessa composta da generi diversissimi tra loro diventando protagonista indiscusso della scena e sostituendosi in alcuni tratti alla sceneggiature.

 

Come il fratelli (ora sorelle) Wachowski hanno convocato alcuni tra i migliori autori dell’animazione nipponica così anche per l’o.s.t. sono riunite le firme più autorevoli del panorama tecno pop, coordinati da Jason Bentley, dj-produttore, a  cui si uniscono le musiche originali della trilogia cinematografica create dal geniale talento di Don Davis, già autore Disney. Melodie tecnologiche, fraseggi classici, sonorità arcane, bassi elettroniche si susseguono in questa colonna sonora come a sottolineare anch’essa la dualità persistente tra uomo e macchina.

 

Adrenalico, afro, spaziale è il brano “Conga Fury” dei Juno Reactor che esalta la corsa contro il tempo dell’hovercraft ne L’ultimo volo dell’Osiris, un battito cardiaco accelerato che si spegne nella desolazione della morte. Tre tracce importanti per il doppio cortometraggio de Il secondo rinascimento, “Martenot Waves” “Supermoves” “Ren 2”, ben rendono l’atmosfera di guerre, l’ocalusto dell’umanità densa di angoscia e terrore. “Who Am I?” eseguito dalla Peace Orchestra, è il tema principale dell’episodio Storia di un ragazzo, ed è anche la domanda incessante che si pone il giovane protagonista della pellicola. Sonorità inquietate e tecnologica ricorda in alcuni tratti lo stile degli Art of Noise.

 

“Hands Around My Throat” (Death in Vegas) descrive l’affanno della giovane protagonista del corto Aldilà, giunta in una casa stregata, bug di Matrix, fugge dalle forze degli Agenti che vogliono riportate l’ordine. Il pezzo parte in modo retrò, il suono di un grammofono che lasca ben presto lo spazio ad unmusicalità di maggiore ampiezza fino a concludersi al ritmo incalzante delle chitarre distorte. Peccato manchi, sempre di questo episodio, la musica dolce e suggestiva, sulla quale una piuma lascia cadere si trasforma in colomba. Mix imperdibile lo crea il gruppo hippop/funky Supreme Beings of Leisure che con “Under The Gun” fornisce il sottofondo per Storia di un detective. La voce sintetizzata e i bassi elettrici si mischiano discretamente con la chitarra acustica e gli ottoni in un sound retrò ma pregno di sperimentazione

 

Dalla colonna sonora dei film cinematografici, infine, sono presenti le tracce Red Pill, Blue Pill (da Matrix) e The Real (da Matrix Reloaded), Dense di estratti dai dialoghi originali di Neo e soci, Don Davis le ha inserite come per ribadire la continuità tematica tra le tre pellicole cinematografiche, Animatrix e questa stessa colonna sonora. In definitiva una colonna sonora molto bella, fruibile perfettamente anche da coloro che non hanno visto la raccolta Animatrix, consigliabile dunque non solo per gli appassionati della saga ma per tutti i fruitori della musica elettronica.

 

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