Robert Skayal, scatto in costume

Nel nostro viaggio alla scoperta dei fotografi che prestano la loro arte al fenomeno cosplay italiano ci siamo imbattuti in un grande talento: Robert Skayal, piacentino, classe 1969 non si definisce un fotografo  professionista infatti ma, piuttosto, un “fotoamamtore ambulante”.  “Ambulante” perché Robert non ha uno studio e scatta sempre in posti diversi spesso percorrendo tanta strada.

Questo artista, appassionato di fotografia da una quindicina di anni, ha iniziato, come tutti, fotografando i tramonti quando sono apparse le prime digitali ma presto ha maturato la sua  vocazione da ritrattista. Solo dal novembre 2013 però ha cominciato a raccogliere e conservare sistematicamente le sue foto creando un blog dove presentarle. A Robert Skayal è sempre piaciuto fotografare le persone in costume e attraverso questo suo interesse ho scoperto il mondo del cosplay quasi casualmente perché una mia modella era, appunto, anche una cosplayer. Non è facile per questo artista partecipare agli eventi cosplay perché il suo lavoro lo tiene occupato gran parte dei fine settimana ma ultimamente, a prezzo di qualche sacrificio, è riuscito a partecipare ad un po’ di fiere ed il suo interesse per il “nostro mondo” è ulteriormente cresciuto.

 
Robert Skayal ammira molto i cosplayer per la dedizione che mettono nel curare i loro costumi e nelle abilità manuali che sviluppano costruendoseli. La loro propensione a posare e a interpretare al meglio i personaggi lo entusiasma. Parlando di futuro, Robert spera di avere ancora molte occasioni per fotografare cosplay nelle fiere o anche privatamente. Per contattare Robert Skayal e conoscere il suo lavoro ecco qualche link utile:
 

Francesco Tacconi si racconta a Satyrnet

_MG_5852 copiaFrancesco Tacconi è un architetto, fotografo e grafico freelance, nato a Roma, classe ’83, anno di uscita del Ritorno dello Jedi, precisa, citando il film, dal momento che è un fan incallito di Star Wars, fandom che dura  ormai da circa 26 anni. Fin da bambino gli è sempre piaciuto disegnare e ciò lo ha spinto a frequentare il liceo artistico, dove ha imparato varie tecniche del chiaro scuro, del disegno a china e matita, della pittura, e dell’acquarello, nonché del disegno tecnico. Tutto ciò gli ha dato gli strumenti e gli stimoli per continuare a coltivare la sua passione per il disegno. Questo percorso poi è sfociato in una laurea in Architettura.

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Il suo interesse e approccio alla fotografia nasce diverso tempo fa. Nel 2012 ha iniziato a presenziare come fotografo in varie  fiere del fumetto, eventi e concerti live, usando una compatta, fotografando anche paesaggi, architetture; parallelamente ha sviluppato interesse per la post produzione e disegno digitale.

Tutto ciò gli ha permesso di sfruttare questi strumenti in altri campi, con commissioni e lavori di grafica, (uno dei quali arrivato nelle mani di James Moran, uno degli sceneggiatori BBC per la serie tv Doctor Who, durante un evento a tema). Acquistando poi una reflex e buone ottiche, curiosità, interesse, divertimento per le foto, sono diventati una consuetudine.

Attraverso lo scatto Francesco cerca di catturare l’essenza del soggetto, cercando dinamicità nelle inquadrature, che sia una persona, un oggetto inanimato, e in particolar modo nei cosplay, ai quali cerca di dare una suggestione in più, anche grazie al lavoro di post produzione, valorizzando al meglio il personaggio.

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Dal 2012 in poi, ha partecipato a Romics, Lucca Comics, Ludica, Fantafestival, Latina Comics, al Cusplay Pisa come concorrente ed espositore al concorso fotografico (di cui nell’edizione 2016 è stato uno dei 5 vincitori nella categoria tema arte digitale), e ancora allo Star Wars Day a Roma e Milano, Steamfest, Gamerome, e altri eventi cosplay simili.

Tra un evento e I’altro, nel 2013, scelto da un gruppo death metal romano, i Lectern, ha avuto modo di occuparsi, sia allora che tutt’oggi, dei loro set fotografici, della grafica degli album, fino a sperimentare riprese per i loro video clips.

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Da allora non perde occasione per partecipare anche al Romics (il suo background scenografico per quanto interessante, è limitato, ma quello che conta sono i partecipanti, le persone, i cosplay, nuovi soggetti da immortalare): ogni edizione è sempre un’opportunità, non solo per vedere stand e fare acquisti, ma stare con gli amici e tenere contatti, fare nuove amicizie, (dopo tutto questo mondo è come una comitiva, solo con decine e decine di persone in più), aggiornare il suo portfolio fotografico e nuove tecniche, facendo anche autocritica mentre sceglie le foto da post produrre, tenendo sempre a mente che siamo sempre in continua evoluzione, in tutti i campi. “Non si smette mai di imparare” conclude.

Link= pagina facebook: https://www.facebook.com/FTPHfrancitphoto/

profilo Flickr: https://www.flickr.com/photos/ftph/

profile facebook: https://www.facebook.com/francesco.tacconi.5

 

Paolo Parrocchia, scatto creativo

Oggi vi presentiamo un grande creativo, un fotografo specializzato in Cosplay e un caro amico, Paolo Parrocchia. Ecco la sua bio!

Mi chiamo Paolo Parrocchia e userò questo spazio per fare un salto indietro nel tempo raccontandovi un po’ di me. La passione per la fotografia nasce verso la metà degli anni ’80, quando acquistai la mia prima Nikkormat usata per immortalare i miei idoli musicali durante i loro concerti. Ma prima di approfondire il racconto di questa passione, vorrei fare un salto indietro nel fantastico, per farvi conoscere meglio ciò che poi mi porterà ad innamorarmi del mondo cosplay. E’ il 1978 quando l’invasione dell’anime Giapponese che al grido di “Breast Fire”, raggio pettorale di Mazinger Z, cambierà per sempre la mia vita! Go Nagai, genio fumettistico Giapponese e i suoi robot, furono per me una folgorazione di tale meraviglia dalla quale ancora oggi non sono guarito, che mi fece ammalare di una malattia molto grave… “il collezionismo”. 1971 Popy, costola della più conosciuta Bandai, inizia a produrre il suoi primi character toys in metallo pressofuso (Die-Cast) tra i quali Aphrodai A e Boss Borot… Kamen Rider, il ragazzo, dal casco simile alla testa di un insetto, in grado di trasformarsi in supereroe grazie alla sua cintura potenziante, l’immensa famiglia degli Ultraman. Poi l’arrivo di Ken Falco, le automobili futuristiche Hayabusa, i treni spaziali del Galaxy Express 999, le navi del Capitan Future e Starzinger, il favoloso Danguard, Grendizer (Goldrake in Italia), Jeeg Robot D’Acciaio e via dicendo! Con l’arrivo della prima serie televisiva Sentai Goranger, pattuglie di combattenti in costume (poi diventi Power Rangers in America), al cinema con Star Wars, Blade Runner e ancora con le serie televisive di Gerry e Sylvia Anderson come UFO, Space 1999 e Captain Scarlet si chiuse il cerchio. Da allora non ho più smesso di collezionare robot e tutto ciò che ruota intorno al mondo dell’anime provenienti dall’Impero del Sol Levante, diventando un collezionista affermato nell’ambiente.

Anche il Manga delinea un tracciato ben preciso nella mia vita… letture come Rocky Joe, Devilman, Lamù, Lady Oscar (Le Rose di Versailles), Dragonball, Doraemon, Akame, Queen Emeraldas, Galaxy Express 999, Lupin III, Babil Junior, Mazinger Z, L’Uomo Tigre, l’adorabile Capitan Harlock, Astro Boy, Getter Saga, il più attuale Old Boy etc… trasporteranno la mia mente in una dimensione parallela dalla quale spesso ancora oggi, nonostante la mia venerabile età, trovo difficoltà ad uscirne! Nella fine degli anni ’80 il grido “Gundam Hassha” segnerà l’arrivo dell’immenso Gundam e i suoi robot in versioni infinite in kit di montaggio, e allora giù ad assemblare e colorare giornate e nottate intere! Devo dire che il fumetto ha condizionato molto il mio modo di vivere, da sempre guardo il mondo con gi occhi di un bambino divertendomi, qualsiasi cosa io faccia. Questo spesso induce gli altri a prendermi in giro bonariamente con le solite frasi fatte tipo: “alla tua età compri ancora giocattoli”, oppure: “perché buttare i soldi in questo modo”, raccontandoti che invece sarà meglio spendere soldi per sigarette, macchine nuove e cellulari di ultima generazione! Nella postazione del mio ufficio difficilmente troverete peluche, ma troneggia un bellissimo Gundam MG RX-78, ovviamente di discutibile valore collezionistico (…non sia mai lo rubino!). Oggi, le mie letture del momento sono l’interminabile manga di OnePiece, All You Need is Kill, Devilman, Gendizer, Mazinger e Old Boy.

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Per un po’ ho firmato dei miei scatti con PaoloOldBoy, proprio per l’amore che nutro per questo incredibile, intrigante e tenebroso manga. Tornando alla passione per la fotografia, vi dirò che verso i primi anni ’90 l’improvviso amore per la Pop Art, (Andy Warhol con le sue foto serigrafate, e in Italia i nostri Mimmo Rotella, Tano Festa e Franco Angeli), mi porta nello studio di Mario Schifano, che conoscerò e amerò incondizionatamente, e che, con la sua luminanza, mi trasporterà in una dimensione fotografica diversa. Innamorato delle sue meravigliose foto ritoccate, cominciai ad inserire, con l’arrivo del primo Photoshop e i primi editing fotografici, tratti Pop dentro alcuni miei scatti, che solo un occhio attento in futuro riuscirà a percepire. Queste tre tappe importanti della mia vita, mi hanno avvicinato, circa sei anni fa, alla fotografia Cosplay… arte magica e fantastica che considero l’apoteosi della Pop Art moderna. Ho cominciato a frequentare fiere come Lucca Comics, l’ormai estinta Roma Comics and Games, che consideravo così intima e bella all’interno del Palalottomatica di Roma, Romics, Rimini Comics e non molto tempo fa, come fotografo ufficiale, alla prima edizione dell’Eretvm Comics svoltasi a Monterotondo in provincia di Roma, e dove risiedo ormai da alcuni anni.

Ciò che più mi affascina del fantastico mondo del cosplay, è la dedizione con la quale questi ragazzi e non solo, trascorrono le loro nottate e i loro weekends, a progettare, costruire e dare vita ai personaggi della nostra infanzia… siano anime, fumetti, cinema o videogame, alcuni supportati dai loro genitori, altri spesso derisi da tutti ma comunque decisi a portare avanti i loro progetti ambiziosi. Per quanto mi piaccia fotografare tutto ciò che può fermare in quell’istante la mia vita, fare scatti glamour in studio o photo shooting in esterna, credo che in futuro mi dedicherò ancora di più alla foto cosplay, migliorando ed affinando le tecniche sia di scatto che di post production. Non riesco a non pensare di poter fotografare una persona senza che indossi quei meravigliosi costumi così incredibilmente ben fatti e pieni di colore. Ho anche, ben nascosto in un cassetto, un progetto futuro per creare e indossare io stesso un cosplay. Concludo raccontandovi che la fotografia, non essendo la mia principale attività (nella vita reale svolgo un’altra occupazione), rimane una grande passione, quindi, salvo alcune collaborazioni o photo shooting che mi capitano nel tempo, le mie opere non hanno mai avuto grande visibilità se non in qualche piccola esposizione in locali di amici nella mia amata Roma, e ultimamente sempre presente all’interno della mostra fotografica organizzata da Michael Pandolfi presso il Cusplay Pisa, dove ho vinto tre volte in tre categorie diverse. Sono sposato con una donna fantastica che mi supporta in ogni mia scelta e ho due bellissimi maschietti, uno di 8 anni e uno di soli 10 mesi… spero di trasmettere anche a loro l’amore per il cosplay, il mondo di fantasia che lo circonda e la passione per la fotografia, “che raccoglie nel momento dello scatto, ciò che non si sperava potesse accadere”. Ciao a tutti.

Per conoscere gli splendidi scatti di Paolohttps://www.facebook.com/OldBoy-Photo-215562391940623

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La Gallery delle Pin-Up Italiane

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Il nuovo album di Satyrnet dedicato alle favolose Pin-up “made in Italy”. Con il termine di pin-up (termine di lingua inglese traducibile con da appendere) si indicano generalmente le ragazze – solitamente procaci, ammiccanti e sorridenti – fotografate in abiti succinti le cui immagini, durante il secondo conflitto mondiale, iniziarono a diffondersi su molte riviste settimanali degli Stati Uniti. Questo fenomeno attirò in maniera sempre maggiore l’attenzione soprattutto dei lettori uomini, e in particolare registrò un incredibile successo fra i soldati impegnati al fronte, che usavano appendere le fotografie di queste ragazze nei loro armadietti o nelle loro tende di accampamento.

Satyrnet, in collaborazione con il gruppo Facebook “Pin-Up Roma” ha creato questa nuova galleria sociale con l’obiettivo, oltre che mostrarvi le splendide ragazze, promuovere siti, portfoli e pagine di giovani fotografi e modelle inserendo nella descrizione e nei tag tutte le info e i link relativi al loro lavoro.

Se volete farci un salto e se avete materiale a tema ecco il link:

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1186458141380985.1073741892.163102730383203

Roberto Di Vito, obbiettivo d’artista

Nel nuovo speciale dedicato ai fotografi di “cosplayer” (ma non solo!), oggi parliamo di un caro amico, Roberto Di Vito, che solo ultimamente ha “donato” la sua professionalità al mondo del Cosplay ma, in realtà, si porta dietro un grande bagaglio di produzioni cinematografiche e televisive con collaborazioni nazionali ed internazionali di grande rilievo.

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Roberto è stato sempre affascinato dai racconti di fantascienza, dai fumetti e dai film  thriller, fantasy e horror… che hanno influenzato il suo immaginario e il suo stile fin dall’adolescenza. I cosplayer rappresentano per l’artista il desiderio di “sognare questi mondi fantastici dell’infanzia“. I fruitori del Cosplay esprimono in maniera creativa il desiderio di vivere, anche se per poco tempo, mondo immaginari… che Roberto sente molto vicini alla sua creatività.

“Provo una naturale simpatia…anche perché mi è sempre piaciuto fotografare e riprendere… e ai cosplayer piace essere fotografati… Penso che non sia una “moda” passeggera… e credo ci sia qualcosa di più profondo rispetto a quello che sembra”.

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Per parlare di lui riportiamo fedelmente due articoli redatti da noti critici cinematografici.

Domenico Monetti lo descrive così:

“Assistente alle riprese per due film di Nanni Moretti (Bianca e La messa è finita). Segretario di edizione del film La setta di Michele Soavi. Regista, operatore e montatore video di backstage di importanti spot pubblicitari, tra i quali tre per la Banca di Roma diretti da Federico Fellini. Lavora sui set di Phenomena, Opera e Due occhi diabolici di Dario Argento. Esordisce ufficialmente alla fine degli anni Ottanta con un cortometraggio thriller La notte del giudizio, anche se Roberto Di Vito ha cominciato a quindici anni girando una quarantina di cortometraggi in super8, alcuni di questi devono molto all’estetica autarchica del primo Nanni Moretti. Ma è con Sole (1994), vincitore del premio del pubblico al Festival di Capalbio 1995, che si delinea una cifra autoriale più precisa. l cortometraggio successivo, forse il capolavoro del regista, “Ai confini della città”, è un amaro apologo di una civiltà e di più generazioni allo sbando, all’interno di una Roma inedita, completamente svuotata, pronta alla desertificazione, molto vicina ai paesaggi apocalittici di Ciprì e Maresco. Vincitore di svariati premi, tra i quali il Globo d’Oro nel 1998, segna anche il passaggio verso un approfondimento di tematiche sempre più personali: l’attenzione verso gli ultimi, condito da un realismo magico ambientato in luoghi mai banali, dal corto comico, interpretato da Stefano Masciarelli, Il parco (2000), all’astratto Righe (2001) e all’intenso L’angelo (2004). Per arrivare poi all’agognato esordio al lungometraggio Bianco, rielaborazione dell’omonimo cortometraggio del 2001, summa del cinema corto del regista con echi polanskiani e antonioniani”.

 

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Invece il critico Anton Giulio Mancino (“La Gazzetta del Mezzogiorno”, “Cinecritica”, “Cineforum”)  ha scritto:

Non è facile imbattersi nel panorama asfittico delle opere prime, molte delle quali terribilmente omologate, in un film come quello di Roberto Di Vito, così attento ai valori plastici e figurativi della composizione, della messa in quadro geometrica e rigorosa di ossessioni visive ed esistenziali, tali da renderlo, al di là del pretesto narrativo, particolarmente adatto ad esplorare i territori del fantastico, da decenni assai poco proficuamente praticati nel cinema italiano“.

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Alcuni Suoi lavori

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