Svelati i nuovi volti dei Klingon?

Tutti i trekker di mezzo mondo sono in attesa per la nuova serieStar Trek: Discovery” targate Netflix ma le notizie sono davvero pochissime. A quanto pare, a scuotere il web ci ha pensato una comparsa,  prestata all’impero di Qo’noS (conosciuto anche come Kronos) che ha postato una foto di backstage dove si vede un gruppo di Klingon in sala trucco, la didascalia alla foto, immediatamente cancellata, recitava “Occupando il tempo con il mio equipaggio Klingon oggi sul set del nuovo Star Trek.”

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Quei cosi sono i Klingon? Vederli in effetti in questa forma “rettiloide” ci stupisce davvero ma non ci impressione, dopotutto la stessa casa di produzione della nuova serie aveva già annunciato un “cambio di rotta” per l’estetica degli alieni e, d’altro canto, i nostri amici Klingon hanno subito già diverse “trasformazioni” nella loro carriera cine/televisiva, come si può vedere in questa immagine!

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Quello che è successo dopo la pubblicazione – e l’immediata cancellazione – del post di questa compara è anche molto strano. Il figurante, raggiunto da un trekker incuriosito in chat di FB ha prontamente smentito quello che aveva scritto, rispondendo alla domanda “Ciao, scusa se ti rompo ma c’è una foto rubata in giro con dei presunti Klingon, potresti confermare o smentire che si tratti proprio di klingon?” ha risposto: “No, ho solo pensato che in qualche modo ci assomigliassero”.

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Viene il dubbio, sopratutto valutando come identiche le armature presentate da Netflix in uno speciale qualche settimana fa, che il povero figurante sia stato bruciato da una telefonata della Major che, probabilmente (come successe a qualcuno che conosciamo per una foto “presa in prestito” di Luke Skywalker prima dell’uscita di Episodio VII) ha chiesto di “dimenticare” la faccenda… Ai posteri l’ardua sentenza!

 

Star Wars: The Force Awakens video Backstage

La grande notte per gli appassionati di Star Wars: il Comi-Con di San Diego è stato invaso, nella notte tra venerdì e sabato, da tante emozionanti news! Tutti noi eravamo già a conoscenza, grazie alla segnalazione di Entertainment Weekly, che non ci sarebbe stato nessun nuovo teaser di “Star Wars: The Force Awakens“, ma che sarebbe stato proiettato un importante video backstage: in caso l’abbiate perso, ecco uno sguardo esclusivo al dietro le quinte davvero entusiasmante!

La Lucasfilm e Disney hanno realizzato sette diversi panel per presentare l’attesissimo settimo episodio della saga stellare: primi a salire sul palco del Padiglione H è stato il team creativo/produttivo (J.J. Abrams, Kathleen Kennedy e Lawrence Kasdan) e a seguire tutti i nuovi, giovanissimi, protagonisti (John Boyega, Daisy Ridley, Adam Driver, Gwendoline Christie e Domhnall Gleeson). A concludere il momento, in un climax emotivo per il pubblico, sono saliti dal palco, accolti da una folla in delirio, le tre leggende della trilogia originale (Mark Hamill, Carrie Fisher e Harrison Ford). Tutti hanno raccontato i loro sentimenti e il loro entusiasmo nei confronti  di “Star Wars: The Force Awakens” e di come è meraviglioso lavorare per questo progetto che riscriverà il Cinema contemporaneo.

J.J. Abrams ha raccontato che la Disney non gli ha fatto nessuna pressione “temporale” per realizzare “Star Wars: The Force Awakens” anzi gli ha dato ampio margine di manovra sia come creatività che come utilizzo di tecnologie: lo stesso regista ha dichiarato: “Non basta essere un fan di Star Wars, bisogna anche voler giocare con il mito e volerlo raccontare di nuovo”. Abramas ha ricordato un anedotto che aveva già più volte dichiarato: “A 13 anni chiesi a mia madre di farmi un costume da Jedi per Halloween”. Il panel è proseguito fornendo ai fan ulteriori informazioni: per “Star Wars: The Force Awakens” è stata, fortunatamente, usata pochissima CGI, ritornando ai classici effetti speciali “tradizionali”, al lavoro degli scenografi (tutti set, sono reali!) e al sapiente impegno di make up artist e prop maker. Un breve accenno anche alla Star Wars Anthology: le riprese di Rogue One inizieranno a fine luglio 2015.  Dopo il panel tecnico è arrivato il momento più atteso dai Fan. il meraviglio video backstage!

Finito il meraviglioso momento del video footage sono dunque saliti sul palco del padiglione H, le giovani promesse di “Star Wars: The Force Awakens“. Daisy Ridley è emozionata e il suo intervento risulta commosso e dolce: sottolinea il bel clima sul set: “Lavorare con miti come Ford, Hamill e Fisher è stato favoloso. Ci hanno accolto meravigliosamente”. John Boyega ha puntato sulla simpatia e il sarcasmo: “voglio ringraziare pubblicamente J.J. Abrams per avermi fatto girare nel deserto con un’armatura da soldato imperiale”. Infine Gwendoline Christie si dice onorata di aver interpretato il primo Stormtrooper donna.

Infine, come abbiamo detto, quando hanno fatto il loro ingresso i tre leggendari protagonisti della trilogia originale, il pubblico è impazzito: in particolare, c’è stata una standing ovation  per Harrison Ford, che, commosso, ha dichiarato: “Non pensavo che avrei mai fatto un altro film di Star Wars». Carrie Fisher ha invece qualche mostrato qualche rimpianto: «Volevo fare qualcosa di più femminile in questo film, tipo andare a fare shopping in qualche pianeta strano…”. Il momento più bello (il più fotografato e il più virale” è stato il bacio tra Han/Harrison e Leia/Carrie sotto gli occhi, un po’ gelosi, del gemello Luke/Mark.

Il video del backstage è qualcosa di meraviglioso, epico: ha lasciato i fan di mezzo mondo con le lacrime agli occhi (e quelli dell’altra metà del mondo con la pelle d’oca!). La nuova pellicola di Star Wars, come già Lucas ci ha abituato, riscriverà da zero il modo di fare Cinema, un ritorno alle origini, rispetto all’abuso del digitale, che ci farà nuovamente tornare in “una galassia lontana lontana”.

 

Roberto Di Vito, obbiettivo d’artista

Nel nuovo speciale dedicato ai fotografi di “cosplayer” (ma non solo!), oggi parliamo di un caro amico, Roberto Di Vito, che solo ultimamente ha “donato” la sua professionalità al mondo del Cosplay ma, in realtà, si porta dietro un grande bagaglio di produzioni cinematografiche e televisive con collaborazioni nazionali ed internazionali di grande rilievo.

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Roberto è stato sempre affascinato dai racconti di fantascienza, dai fumetti e dai film  thriller, fantasy e horror… che hanno influenzato il suo immaginario e il suo stile fin dall’adolescenza. I cosplayer rappresentano per l’artista il desiderio di “sognare questi mondi fantastici dell’infanzia“. I fruitori del Cosplay esprimono in maniera creativa il desiderio di vivere, anche se per poco tempo, mondo immaginari… che Roberto sente molto vicini alla sua creatività.

“Provo una naturale simpatia…anche perché mi è sempre piaciuto fotografare e riprendere… e ai cosplayer piace essere fotografati… Penso che non sia una “moda” passeggera… e credo ci sia qualcosa di più profondo rispetto a quello che sembra”.

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Per parlare di lui riportiamo fedelmente due articoli redatti da noti critici cinematografici.

Domenico Monetti lo descrive così:

“Assistente alle riprese per due film di Nanni Moretti (Bianca e La messa è finita). Segretario di edizione del film La setta di Michele Soavi. Regista, operatore e montatore video di backstage di importanti spot pubblicitari, tra i quali tre per la Banca di Roma diretti da Federico Fellini. Lavora sui set di Phenomena, Opera e Due occhi diabolici di Dario Argento. Esordisce ufficialmente alla fine degli anni Ottanta con un cortometraggio thriller La notte del giudizio, anche se Roberto Di Vito ha cominciato a quindici anni girando una quarantina di cortometraggi in super8, alcuni di questi devono molto all’estetica autarchica del primo Nanni Moretti. Ma è con Sole (1994), vincitore del premio del pubblico al Festival di Capalbio 1995, che si delinea una cifra autoriale più precisa. l cortometraggio successivo, forse il capolavoro del regista, “Ai confini della città”, è un amaro apologo di una civiltà e di più generazioni allo sbando, all’interno di una Roma inedita, completamente svuotata, pronta alla desertificazione, molto vicina ai paesaggi apocalittici di Ciprì e Maresco. Vincitore di svariati premi, tra i quali il Globo d’Oro nel 1998, segna anche il passaggio verso un approfondimento di tematiche sempre più personali: l’attenzione verso gli ultimi, condito da un realismo magico ambientato in luoghi mai banali, dal corto comico, interpretato da Stefano Masciarelli, Il parco (2000), all’astratto Righe (2001) e all’intenso L’angelo (2004). Per arrivare poi all’agognato esordio al lungometraggio Bianco, rielaborazione dell’omonimo cortometraggio del 2001, summa del cinema corto del regista con echi polanskiani e antonioniani”.

 

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Invece il critico Anton Giulio Mancino (“La Gazzetta del Mezzogiorno”, “Cinecritica”, “Cineforum”)  ha scritto:

Non è facile imbattersi nel panorama asfittico delle opere prime, molte delle quali terribilmente omologate, in un film come quello di Roberto Di Vito, così attento ai valori plastici e figurativi della composizione, della messa in quadro geometrica e rigorosa di ossessioni visive ed esistenziali, tali da renderlo, al di là del pretesto narrativo, particolarmente adatto ad esplorare i territori del fantastico, da decenni assai poco proficuamente praticati nel cinema italiano“.

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Alcuni Suoi lavori

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