Giorgio Vanni live @ Luneur Park

Bambini di ogni età, vi piace cantare a squarciagola con le sigle dei cartoni animati? Giorgio Vanni, la mitica voce delle sigle dei Cartoni Animati si esibirà in un fantastico concerto live nel Luneur Park di Roma,8 gennaio – Ore 15:00 in punto ,per la gioia dei bambini di oggi e di ieri. Per la prima volta Giorgio canterà dal vivo anche la sigla del Luneur Park!!
Il parco divertimenti per eccellenza della capitale, il Luneur Park, accoglierà l’8 Gennaio 2017, a conclusione degli eventi dedicati alla feste di Natale, Giorgio Vanni che verranno nel Giardino delle Meraviglie di Roma per esaltare il pubblico con con le più amate sigle di cartoni animati di tutti i tempi. Emozioni e ricordi a non finire, grazie alla voce storica delle sigle che catapulterà il pubblico nella magica dimensione delle sigle dei cartoons Mediaset più famose: “What’s my destiny Dragon Ball”, “Detective Conan”, “Pokèmon”, “Yu Gi Oh”, “Beyblade”, “Lupin, L’incorreggibile Lupin” e tanti altri. Giorgio Vanni conosciuto al pubblico come la voce ufficiale dei celebri cartoni animati “Mediaset”, è sopratutto la mente creativa che li ha composti insieme al Produttore Max Longhi, per la “Lova Music”. Lo spettacolo, rigorosamente live ed unico nel suo genere, celebrerà un ventennio di grandi successi. Al termine del concerto, i fans avranno la possibilità di incontrare l’Artista, scattare foto, chiedere autografi e acquistare gli album con grandi successi delle sigle dei cartoni animati più amati di tutti i tempi.  Scaldate le ugole e ripassate tutte le parole! Vi aspettiamo ad alucce spiegate!! Questo il link dell’evento FB https://www.facebook.com/events/1760679524255186/
Biglietto speciale, tutto incluso (giostre, giochi, laboratori, spettacoli…)
  • Adulti 10 euro
  • Bambini 20 euro

La Sigla: Un bignami in Musica

E’ l’uomo Tigre che lotta contro il male…combatte solo la malvagitaaaaà…” Quante volte, spesso anche da grandi, ci è capitato di cantare sorridendo le canzoni che facevano da sigle ai cartoni animati che hanno accompagnato i pomeriggi spensierati della nostra infanzia? Spesso iniziamo a seguire un cartone proprio per quella simpatica canzoncina che ci colpisce e che non possiamo smettere di canticchiare…spesso dimentichiamo il cartone, ma la sigla ci resta nella mente per anni:ne potremmo cantare a migliaia, talmente tanti sono stati i cartoni nati in passato e che nasceranno in futuro.
 

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Sigle: ieri, oggi e domani

Le sigle sono un elemento fondamentale dei cartoni animati, perché ne “riassumono” i contenuti e mostrano allo spettatore chi sono i personaggi e quali le loro caratteristiche distintive. Si tratta di un mix di musica, effetti sonori, voci ed immagini, sapientemente mescolati, in grado di lasciare la propria impronta sul pubblico. Innanzitutto, le sigle hanno la funzione di fissare nella memoria il cartone stesso: se ascoltiamo, ad esempio “invincibili guerrieri, valenti condottieri…”, capiamo di avere a che fare con i Cavalieri dello Zodiaco.

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Sigle Cartoon… non solo per bambini!

La creazione  e la realizzazione di una sigla per cartoni animati, non è qualcosa di così semplice e immediato come si potrebbe credere. La sonorizzazione di un cartone avviene sulla colonna internazionale, materiale audio fornito dal distributore della casa madre. A questa colonna, con effettistica sempre uguale, viene aggiunto il cantato nella lingua del paese distribuzione.

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Cos’è una sigla?

Ogni sigla è formata dal doppiaggio, dal commento sonoro e da un leit motiv. Il commento è costituito da tutti i rumori che accompagnano la scena; il liet motiv invece è un vero e proprio brano musicale che ricorre per tutta la serie e viene utilizzato per sottolineare l’arrivo del protagonista e comunque nella scena madre del cartone animato. Si può fare un esempio in “braccio di ferro”, il liet motiv è la colonna portante di tutta la serie, e questo motivetto viene ripreso più volte quando la scena si sposta su una parte fondamentale e quindi sulla scena madre della puntata.

La sigla di un cartone, diversamente da come accadeva precedentemente, ora è una vera e propria canzone e non più un brano strumentale come accadeva prima. La durata della sigla è fissata per 1 minuto e mezzo ed il ritornello si presenta dopo 16 misure. Ogni cartone animato ha una sua sigla di testa ed una di coda, che è il pretesto per far scorrere i credits.

 
 
 

Per quanto riguarda la sonorizzazione, questa avviene su del materiale sonoro che è uguale per tutte le serie, non solo quindi di quelle italiane. Esiste quindi un’unica colonna sonora internazionale. Per scrivere la sigla di un cartone, viene prima presentata a chi si occuperà del lavoro, una sinossi e cioè un riassunto della storia. Prima regola assoluta della creazione delle sigle è che i cartoni animati per i maschietti vengono cantati da voci maschili e al contrario quelli per le femminucce da voci femminili.

 
 
 

Altra regola si riferisce all’utilizzo della voce: la voce deve essere fine, e avvicinarsi il più possibile a quella dei bambini in modo tale da essere subito imitata e ricordata. Non possono essere utilizzate le frequenze basse, e per questo motivo sono state modificate molte sigle che venivano ritenute ansiogene per i bambini per il suono che veniva utilizzato in esse. Oltre a queste regolette, c’è un elenco di 120 parole che si consiglia di non utilizzate all’interno delle sigle e dei cartoni animati (es. guerra, attentato ecc ecc).

 
 

Tra i primi realizzatori di sigle per cartoni animati troviamo i “Cavalieri del Re”. I Cavalieri del Re sono un gruppo musicale composto da Riccardo Zara, sua moglie Clara Maria, suo figlio Jonathan Samuel e sua cognata Guiomar Serena. L’anima del gruppo era Riccardo Zara, che aveva imparato studiando come modello i Beatles la maniera di armonizzare quattro voci. Il gruppo vero e proprio si forma nel 1981 per incidere la sigla de La spada di King Arthur . Era un periodo d’oro per le sigle televisive, soprattutto quelle per i bambini, e altrettanto di moda erano i cartoni animati giapponesi (anime). Questo primo lavoro vendette ben 300.000 copie. Seguirono La maga Chappy e Sasuke, ma il vero record di successo fu la sigla di Lady Oscar che arrivò a vendere 500.000 copie e che resta una delle sigle più famose della televisione italiana.

 
 
 

I Cavalieri Del Re furono una della band nel settore delle sigle di cartoni animati più attive, assieme a Rocking Horse, Superobots, I Micronauti, Galaxy Group e molti altri. Fra i solisti ricordiamo Elisabetta Viviani Heidi, Katia Svizzero, Nico Fidenco, Lino Toffolo e Cristina D’Avena. I rocking Hourse non avendo nel loro gruppo voci femminili cantano le loro sigle  in falsetto, caratteristica delle loro sigle era la musicalità, c’erano più suoni suonati. Vice Tempera e Alberelli facevano invece parte dei “micronauti”, compositori di “daitan3”, “goltrek” e la famosissima “anna dai capelli rossi”.

 
 
 

Altro nome da ricordare è Detto Mariano, che scrive “galaxy group”, “gundam” e “judo boy”. Nel 1928 nasce il primo cartone animato sonoro :“Steamboat Willie” in cui, il più comunemente chiamato topolino, appare per la prima volta nelle vesti di un marinaio. Topolino divenne subito famosissimo e due anni più tardi nel 1930, dopo sedici cortometraggi, iniziò ad essere pubblicata la prima striscia a fumetti dedicata al personaggio creato da Walt Disney.

 

La grande famiglia di Topolino si allarga e nel 1930 viene affiancato a Mickey Mouse il migliore amico dell’uomo, o in questo caso del topo, arriva l’affettuoso cane Pluto. Passano solo due anni e nel 1932 sopraggiungono due nipotini, Tip e Tap, che fanno la loro prima apparizione nel fumetto “Mickey’s Nephews”,

 

L’Italia è stato il primo paese dove Topolino conquistò una rivista tutta sua. Era il 1932 quando Giuseppe Nerbini, edicolante ed editore fiorentino, decise di pubblicare fumetti disegnati e creati in Italia che avevano come protagonista Mickey Mouse.

 
 
 

A parte questi dati tecnici, volevo inserire delle mie impressioni su questo mondo che inizia a circondarci da quando siamo piccoli e che, al contrario di quello che si pensa, cresce insieme a noi anche in età più adulta.Credo che a differenza di un quadro, di una foto, il cartone animato ha in sé una forma d’arte diversa, che varia da cartone a cartone indipendentemente dal suo creatore.E’ un “mondo” che non finirà mai.

 
 
 
 

 

 

di Filomena Menuccia

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