“La Casa dei Fantasmi”, il nuovo film ispirato alla Haunted Mansion di Disneyland

La Casa dei Fantasmi (Haunted Mansion), la divertente avventura Disney da brividi ispirata alla classica attrazione del parco a tema, arriverà il 23 agosto nelle sale italiane. Diretto dal premiato regista Justin Simien, il film è interpretato da un cast stellare che include LaKeith Stanfield, Tiffany Haddish, Owen Wilson, Danny DeVito, Rosario Dawson, Chase W. Dillon e Dan Levy, con Jamie Lee Curtis e Jared Leto nel ruolo di The Hatbox Ghost.

Oggi, possiamo dare uno sguardo al nuovo trailer italiano della pellicola:

La Casa dei Fantasmi | International Trailer

La Casa dei Fantasmi | Trailer Ufficiale

La Casa dei Fantasmi racconta di una donna e di suo figlio che si rivolgono a un variegato gruppo di cosiddetti esperti spirituali per aiutarli a liberare la loro casa da intrusi soprannaturali. Il film è prodotto da Dan Lin e Jonathan Eirich, mentre Nick Reynolds e Tom Peitzman sono i produttori esecutivi.

Il regista Simien ha dichiarato:

Da grandissimo fan dell’attrazione Haunted Mansion sono davvero entusiasta di condividere il primo trailer di questo nuovo film che vanta un cast incredibile. Il nostro team ha lavorato instancabilmente per realizzare un’avventura cinematografica spaventosa, divertente e ultraterrena sia per i nuovi fan che per quelli più accaniti! Non vedo l’ora che il pubblico possa vivere questa versione per il grande schermo dell’iconica attrazione Disney”.

La Haunted Mansion di Disneyland, situata nella sezione New Orleans Square del parco a tema, è una delle attrazioni più iconiche e durature del Disneyland Resort. Aperta per la prima volta il 9 agosto 1969, la Haunted Mansion è stata progettata per essere un’esperienza unica e originale, e l’attrazione ha continuato a evolversi e migliorare nel corso degli anni, mantenendosi sempre fresca e interessante per i visitatori di tutte le età. In questa leggendaria dark ride si accede salendo su uno dei numerosi “doom buggy” (automobili spettrali) che vi portano attraverso le porte del maniero. Una volta all’interno, gli ospiti si ritroveranno immersi in una scenografia mozzafiato, con una serie di scene spettrali appositamente progettate per sorprendere e spaventare i visitatori. Gli effetti speciali e la scenografia nella Haunted Mansion sono state progettati con una grande attenzione ai dettagli, e sono in grado di creare un’atmosfera unica e raccapricciante. Per esempio, durante l’attrazione si viene accolti da un cast di personaggi spettrali come Madame Leota, la Camera Fantasma, e i 999 fantasmi che risiedono all’interno del maniero. Ma l’attrazione in sé non si limita alle scenografie e agli effetti speciali.

L’attrazione ha anche una storia di fondo intrigante. Secondo la leggenda, il maniero fu costruito nel 1720 da un ricco uomo d’affari di nome Master Gracey. Dopo la morte della sua amata, Master Gracey si impiccò all’interno della mansion. Da allora, la casa è rimasta infestata da fantasmi e altri esseri soprannaturali.

Nel corso degli anni, la Haunted Mansion di Disneyland è stata oggetto di numerose modifiche e revisioni. Ad esempio, nel 2001, la Disneyland Resort ha aggiunto un elemento interattivo all’attrazione. Gli ospiti possono ora utilizzare “lanterne fantasma” per illuminare parti dell’attrazione e scoprire elementi nascosti che altrimenti non sarebbero visibili. Inoltre, nel 2007, la Haunted Mansion di Disneyland è stata completamente smontata e ricostruita, utilizzando le più moderne tecnologie di effetti speciali e di animatronics per migliorare l’esperienza. Ci sono state anche numerose modifiche alla scenografia dall’inaugurazione dell’attrazione, compresa l’aggiunta di nuove camere tematiche e l’introduzione di nuovi personaggi spettrali.

Lego presenta il nuovo Castello Disney in occasione del 100° anniversario

In occasione del 100° anniversario di Disney, il Gruppo Lego ha presentato il nuovissimo set Lego Castello Disney. Il nuovo modello da 4.837 pezzi vuole essere una celebrazione del divertimento e del gioco creativo, valori attraverso i quali la Lego e Disney ispirano da 24 anni le famiglie di tutto il mondo. Dal primo set Lego Ideas Winnie the Pooh, presentato nel 1999, alla capsula del tempo nascosta nel nuovo Lego Castello Disney, i due brand hanno dato l’opportunità ai fan di condividere la meraviglia della narrazione Disney, ispirando bambini e adulti a ricreare i loro momenti preferiti dei grandi classici, attraverso i mattoncini LEGO.

Lego Castello Disney è un omaggio all’iconico castello presente all’inizio di tutti i film Disney. Il set, composto da 4.837 pezzi, presenta non solo la costruzione del castello, ma anche riferimenti a 14 film classici Disney degli ultimi 100 anni, come Steamboat Willie e Biancaneve (la prima principessa Disney).

Il set si compone di otto minifigure, che rappresentano alcune delle Principesse Disney e delle loro controparti maschili. All’interno del castello si trovano varie stanze, tra cui una cucina e una sala da pranzo, una sala da ballo e una camera da lettoOgni stanza ha riferimenti a film e personaggi Disney, e c’è anche una torretta segreta dove i fan e le fan possono scoprire una capsula del tempo Disney con riferimenti ai 100 anni di storia. All’esterno, il castello è decorato con fuochi d’artificio.

Parlando del suo ruolo di Creative Design Lead della linea Lego DisneyBenedikte Stamp ha dichiarato:

“Nel corso dell’ultimo secolo, Disney ha creato alcune delle più grandi storie del mondo, amate da tutte le generazioni. Proprio come queste storie, i mattoncini Lego trascendono l’età, la lingua, la cultura e gli interessi per ispirare milioni di bambini a costruire e creare qualsiasi cosa riescano a immaginare. Come designer, il mio ruolo è quello di unire la magia dei due marchi e dare ai fan di tutte le età la possibilità di celebrare il loro amore per le storie Disney attraverso i set Lego”.

Il nuovo set LEGO Castello Disney sarà disponibile su lego.com e presso i Lego Store a partire dal 1° luglio 2023 per i clienti Lego Loyalty e a partire dal 4° luglio 2023 per tutti, al prezzo di 399.99€.ù

Addio al Galactic Starcruiser,l’Hotel a tema Star Wars

Addio al Galactic Starcruiser, l’hotel di lusso ispirato a Star Wars dove dormire costava un rene. Ma perché questa scelta improvvisa?  L’hotel a tema Star Wars prometteva un’esperienza di due giorni in cui i fan sarebbero stati completamente immersi in un set di Guerre Stellari. Ma attenzione, non si trattava di un semplice hotel con camere a tema. Niente stanze da letto ispirate ai personaggi della saga o piatti con nomi strani. No, no. Qui si andava sul serio. Il Galactic Starcruiser era praticamente un Larp (un gioco di ruolo dal vivo) su una nave spaziale. Gli ospiti venivano incoraggiati a interpretare personaggi della saga, a cambiarsi i vestiti e a recitare come in una vera e propria scena di Star Wars. Insomma, un soggiorno in un albergo di lusso con l’adrenalina di un parco divertimenti Disney.

Situato nei Disney’s Hollywood Studios di Orlando, l’hotel sembrava più un set cinematografico che un luogo di soggiorno. Attori ben truccati e vestiti con abiti perfetti ti accoglievano al tuo arrivo. Quasi sembrava di essere davvero in un’altra galassia. Le stanze erano curate nei minimi dettagli e facevano sentire gli ospiti come se fossero veramente a bordo dell’Halcyon, l’astronave principale del Galactic Starcruiser. E per dare un tocco di autenticità, c’era persino un Climate Simulator che replicava le temperature spaziali. Che fosse per sfuggire al caldo di Orlando o per immergersi completamente nell’esperienza non si sa.

Ma ora bisogna dire addio a tutto questo. Disney ha annunciato la chiusura del Galactic Starcruiser senza darne una spiegazione chiara. Ci si limita solo a ringraziare lo staff e i clienti senza fare alcun riferimento alle vere ragioni di questa decisione drammatica. Speriamo che non sia stata la mancanza di interesse da parte dei fan…

I parchi divertimento: i non luoghi delle emozioni

I parchi divertimento sono luoghi dove le persone si recano per divertirsi e trascorrere del tempo libero. Tuttavia, questi luoghi sono molto più di semplici spazi di intrattenimento. In realtà, i parchi divertimento sono dei veri e propri non luoghi.

Secondo il sociologo francese Marc Augé, i non luoghi sono spazi che non hanno una storia, una cultura o una relazione con l’identità delle persone che li frequentano. In altre parole, i non luoghi sono spazi anonimi e omogenei, dove le persone si muovono in modo anonimo e impersonale.

I parchi divertimento sono un esempio perfetto di non luoghi.

Questi luoghi sono stati progettati per creare un’esperienza di intrattenimento standardizzata, che può essere ripetuta in qualsiasi parte del mondo. In questo modo, i parchi divertimento sono diventati dei veri e propri produttori di emozioni, trasformando le emozioni in business.

In un parco divertimenti, le persone possono sperimentare una vasta gamma di emozioni, come la felicità, l’eccitazione, la paura e la sorpresa. Tuttavia, queste emozioni sono state create artificialmente e sono state progettate per essere ripetute in modo standardizzato. In questo modo, i parchi divertimento sono diventati dei veri e propri produttori di emozioni, trasformando le emozioni in business.

Secondo il rapporto TEA/AECOM 2022, i parchi divertimento sono in forte ripresa a livello globale. Nel 2022, i parchi divertimento hanno registrato un aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente, con un totale di 1,2 miliardi di visitatori . Questi numeri dimostrano l’importanza dei parchi divertimento come attrazioni turistiche e come fonte di intrattenimento.

In Italia, uno dei parchi divertimento più famosi è Gardaland, situato sulle rive del Lago di Garda. Gardaland è stato inaugurato nel 1975 ed è stato il primo parco divertimenti in Italia . Oggi, Gardaland è uno dei parchi divertimento più grandi d’Europa, con oltre 40 attrazioni e spettacoli .

In conclusione, i parchi divertimento sono dei veri e propri non luoghi, dove le persone possono sperimentare emozioni standardizzate e ripetitive. Tuttavia, questi luoghi sono anche dei produttori di emozioni, che trasformano le emozioni in business. I parchi divertimento sono diventati una parte importante dell’industria dell’intrattenimento e del turismo, attirando milioni di visitatori ogni anno.

Storia dei parchi divertimento

L’idea di creare nella realtà un mondo nel quale si materializzano i castelli, le strade, gli alberi e gli animali che da sempre popolano le fiabe e la fantasia di grandi e piccini nasce dal genio di Walt Disney, negli anni cinquanta, in California, con l’apertura del celebre parco divertimento Disneyland Park. L’illuminazione avuta da Disney è quella di dare forma e sostanza ai sogni, all’immaginario collettivo, quella di creare un contenitore di giochi ed attrazione classici, già presenti nei luna park, e di farne un luogo fantastico, in cui ogni visitatore possa estraniarsi dalla realtà e vivere un po’ di magia.

Nel 1971 inaugura in Florida il grande Walt Disney World Resort ed anche in Europa si inizia a replicare il successo del concetto di parco divertimento, dedicato ad un target più ampio di fruitori.

Infatti fino agli anni settanta i parchi europei erano concepiti per divertire ed attrarre i bambini, come primi parchi nati in Italia, il Lunapark dell’Eur di Roma (Luneur del 1956) il parco faunistico-meccanico della Città della Domenica a Perugia nel 1963 e il Cavallino Matto a Donoratico in provincia di Livorno, Edenlandia a Napoli (1964) e Fiabilandia a Rimini (1965).

Grazie al boom economico e al turismo di massa nascono il nostrano Gardaland (1975), Europa Park in Germania e Alton Towers in Inghilterra (1975), strutture più articolate, che per rispondere al successo e alla richiesta di nuove e forti emozioni, si arricchiscono di anno in anno, e ancor oggi, di sempre nuove attrazioni, di tecnologie e divertimenti.

Non dimentichiamo poi un’altra invenzione americana, tutta concentrata su due elementi, il divertimento e l’acqua: il parco acquatico. In Italia l’offerta dei parchi divertimento sta diventando sempre più varia e tecnologica. Negli ultimi anni si è andata affinando la categorizzazione dei parchi divertimento: parchi tematici, parchi didattici, parchi acquatici, parchi avventura e naturalmente parchi dedicati alle attrazioni ed al divertimento di grandi e piccini.

Di realtà davvero uniche nel loro genere ce ne sono ben poche, e la concorrenza dei vicini paesi europei è molto forte, ma le occasioni per svagarsi e fare un tuffo in un mondo fantasioso, ricco di emozioni, anche da noi non mancano: la Riviera dei Parchi, in Emilia Romagna, che raggruppa Aquafan, Oltremare, Imax, Le Navi, Italia in Miniatura e Mirabilandia; Parchi del Garda, con Gardaland, Canevaworld, Parco Natura Viva, Medieval Times, Jugle Adventure; Aqualand del Vasto, Acquapark Odissea 2000…

Anche il turismo si è accorto del crescente interesse da parte del pubblico e si è mosso di conseguenza, proponendo pacchetti, convenzioni e tariffe speciali per le vacanze in famiglia.

Nuova tendenza dei parchi tematici sono i parchi avventura, dove lo stupore e l’adrenalina devono tutto alla sfida con l’altezza, l’equilibrio, al coraggio e alla capacità di movimento, in un contesto tutt’altro che tecnologico ed artificioso, in parchi naturali e boschi secolari!

Informazioni sull’Autore

Lisa Guerrini scrive web content per Pensare Web srl e promuove il marchio Italy Family Hotels

Fonte: Article-Marketing.it

Walter Elias Disney

Risalendo l’albero genealogico della famiglia Disney, scopriamo che essa fece il suo ingresso nel Nuovo Mondo nel 1834. I Disney venivano dall’Inghilterra, dove avevano fondato due villaggi che portavano il loro stesso nome, essi discendevano da un’antica stirpe di crociati e, più direttamente da una famiglia di contadini insediati nel villaggio francese d’Isigny. Dunque le radici dei Disney affondano nella Francia .Walter Elias Disney, quarto di cinque fratelli, nasce il 5 dicembre del 1901 a Chicago da Elias Disney e Flora Call. Nel 1906 la famiglia si stabilisce a Marceline, Missouri, dove si dedica alla coltivazione di  frutta e all’allevamento. I due fratelli più grandi lasciano ben presto la casa, così che pesa sulle spalle del piccolo Walt e del fratello Roy il pesante fardello di aiutare nel lavoro dei campi il padre Elias e subire le punizioni corporali che questi infligge ai figli quasi quotidianamente.
Il mancato conforto della madre e la sensazione che quel padre violento non possa essere il suo vero padre portano Walt a vedere sempre più in Roy la figura che incarna un ideale di genitore. Egli porterà con sé nel tempo il segno di questi anni, tre elementi che influenzeranno non poco la sua opera: il dubbio sulla legittimità paterna o materna4, la mancanza di una madre consolatrice, il rapporto d’affetto quasi morboso con il fratello Roy. Già a otto anni Walt scopre il suo amore per il disegno, divertendosi a ritrarre gli animali della fattoria. Ma nel 1909 un raccolto disastroso costringe Elias a vendere la fattoria e traslocare a Kansas City, dove ottiene in appalto la consegna di alcuni quotidiani. Per Walt e Roy sono cambiati la città e il lavoro, ma la loro situazione resta la medesima: continuano ad aiutare il padre e a ricevere percosse.
Nel 1911, a diciotto anni, Roy decide di abbandonare la casa, dopo aver lasciato a Walt gli ultimi consigli su come difendersi dal padre. Una sera Elias entra minaccioso in camera dell’ultimo figlio maschio rimastogli in casa, ma questi lo ferma serrandogli i polsi e guardandolo negli occhi; sarà l’ultimo tentativo di alzare le mani sul piccolo Walt. Nei seguenti cinque anni la passione del disegno andò sempre più sviluppandosi, anche grazie a un corso di d1isegno tenuto per corrispondenza. Si avvicinò anche al teatro; insieme all’amico Walt Pfeiffer si esibiva talvolta in spettacoli serali. Ma soprattutto restò sempre in contatto e strettamente legato al fratello Roy, che lo lasciava affascinato con i suoi racconti avventurosi; tanto che per ben due volte mentì sulla sua età pur di emularlo. Una prima volta nell’estate del 1917 (anno in cui la famiglia Disney si trasferì nuovamente a Chicago), quando lavorò come venditore ambulante di giornali sulla linea Missouri-Colorado. Questa esperienza lo segnò profondamente e benché il lavoro si fosse rivelato per niente remunerativo il ricordo di quei viaggi resterà indelebile. Forse è da questo momento che si sviluppa la sua folle passione per i treni. L’anno successivo decise di arruolarsi. La guerra terminò, ma gli fu comunque possibile “aiutare” la patria prestando servizio per la Croce Rossa in Francia. Il rapporto tra Walt Disney e le due “grandi guerre”, ovvero tra Walt e l’establishment durante le due guerre, è indicativo del suo marcato nazionalismo, o perlomeno di quanto fosse forte il suo sentirsi americano. Già ai tempi della scuola, disegnando per il giornale scolastico, egli incitava a fare tutto il possibile per appoggiare la nazione e spingerla alla vittoria.
I film che faccio non sono rivolti in primo luogo all’infanzia: a meno di non considerare l’infanzia come simbolo dell’innocenza. Anche il peggiore di noi ha in sé dell’innocenza, per quanto possa essere sepolta nel suo profondo. Nella mia opera, cerco di raggiungere e di parlare a questa innocenza.
Con queste parole Walt Disney descrive la sua produzione cinematografica, che, al momento della morte dello “Zio Walt”, il 15 dicembre 1966, aveva accumulato oltre settecento tra premi, onorificenze e titoli. Quando Beauty and the Beast fu candidato all’Oscar come Miglior Film, in molti si interrogarono sulla legittimità di tale scelta. Si può giudicare un film d’animazione secondo gli stessi metri di valutazione adottati per il cinema dal vero? O dobbiamo considerare il cartoon e il film live come prodotti diversi? Nello statuto dell’ASIFA (Association internationale du film d’animation) veniva detto che “in un film d’animazione gli avvenimenti hanno luogo per la prima volta sullo schermo” e nel 1988 ancora si definiva animazione “tutto ciò che non è semplice ripresa della vita reale a ventiquattro fotogrammi al secondo”. Ma negli ultimi quindici anni c’è stata una vera e propria rivoluzione portata dal digitale e dal perfezionamento degli effetti speciali visivi. ma anche come il cinema, in ogni sua forma, stia sfuggendo sempre più ad ogni tipo di definizione. Inteso come “arte a sé”, o come più ironicamente è stato qualificato arte “settima-bis”7, il cinema d’animazione è considerato come cinema in cui non compaiono affatto né attori né luoghi del mondo reale. Include invece film in stop-motion, come Nightmare Before Christmas; ma lo stop-motion è in realtà una tecnica che nasce al servizio degli effetti speciali, seppure i primissimi film d’animazione non sono che un esercizio basato solo su tale tecnica. Nel film Polar Express di Robert Zemeckis, grazie al perfezionamento della tecnica nota come mocap (Motion Capture), con la recitazione di un solo attore, Tom Hanks, si riuscirà a dare volto ed espressione a tutti e cinque i protagonisti (animati) del film.
Inevitabilmente il cinema d’animazione è avvolto da un’aura di sogno e di mistero, di dimensione reale ma non tangibile, da un lato quale specchio di un mondo altro necessario all’uomo contemporaneo, luogo o meglio non luogo nel quale trovare rifugio o identificarsi, dall’altro come mezzo di spinta alla conservazione delle proprie radici, della propria identità, o di interrogazione sulla realtà che ci circonda, alla ricerca di un cinema che sappia interpretare al meglio il nostro tempo.

[continua con “Verso i Disney Studios”]

Biancaneve e i sette nani

Biancaneve è l’innovazione nel mondo dell’animazione, da molti punti di vista, sia tecnici, con l’introduzione della multiplane camera sia di carattere artistico e comunicativo, come la ricerca minuziosissima di ogni particolare, sia esso musicale, grafico e psicologico.Buona parte del tempo richiesto per la creazione di Biancaneve è stato impegnato nella ricerca di personaggi dai caratteri estremamente definiti.
 
Il risultato ottenuto è in verità strabiliante, non ci vengono presentati personaggi con un certo carattere, ma caratteri incarnati! Ogni nano, Biancaneve, la Regina, il Principe, sono perfettamente chiari e trasparenti, la loro personalità è diretta, distillata e unica e l’essenza del loro animo è sempre manifesta, in ogni momento ed in ogni situazione.Questa trasparenza emerge anche nel linguaggio delle scene, i campi lunghi vengono usati solamente per introdurre od allontanare lo spettatore da una scena, aprendo o chiudendo le parti della storia come i capitoli di un libro.
 
I layouts si dimostrano innovativi, presentando personaggi ed ambienti attraverso diverse angolazioni, con lo scopo di coinvolgere lo spettatore nella storia, come nella visione della Regina nello specchio o l’immagine di Biancaneve riflessa nel pozzo, in cui lo spettatore sembra guardare fuori da dentro il pozzo.I layout possiedono un ruolo fondamentale nella storia. I fondali e l’ambiente nel quale si muovono i personaggi possiedono una loro identità, basti pensare agli alberi della foresta che si animano in creature da incubo durante la fuga di Biancaneve, alla cera delle candele che scende come lacrime accompagnando e partecipando al pianto e alla disperazione dei nani in seguito alla “morte” della principessa e così via.
 
 
Per concludere, la limpidezza dei caratteri emerge quindi in ogni particolare, in ogni movimento, meraviglioso è lo sviluppo dell’espressione di Brontolo dopo il bacio di saluto di Biancaneve sulla soglia di casa: la scontrosità del personaggio si scioglie letteralmente rivelando l’affetto per la principessa.Fra tanti pregi è forse doveroso, però, cogliere forse l’unico aspetto negativo di tanta limpidezza: un personaggio troppo definito, troppo semplice nel suo essere, può perdere di interesse e divenire piatto come il foglio di acetato sul quale è disegnato.Sembra comunque che tale rischio non si sia verificato per i personaggi di Biancaneve, i quali mantengono la loro freschezza dal 1938. Fedeli a questa linea, i personaggi dei successivi lungometraggi Disney hanno sempre, o quasi, goduto di spessore ed intensità fino a raggiungere alcuni apici, come in Beauty and the Beast, The Lion King e Pocahontas.
 
La musica come mezzo espressivo: Nel film, il commento musicale è sempre perfettamente calzante alle varie situazioni, le canzoni emergono naturalmente dalla storia, sono il mezzo più normale per poter sottolineare o un’azione, come nella pulizia della casa dei nani eseguita da tutti gli animali della foresta o uno stato d’animo. Non ci sono forzature poiché tutto ciò che si vede o si sente nel film è perfettamente coordinato e amalgamato, lo stato d’animo dello spettatore viene preso per mano e portato a condividere la gioia, il dolore, la paura dei personaggi con i personaggi stessi. Allo scopo contribuiscono anche le voci e le risate “off” degli altri nani durante la scena della presentazione o durante la tirolese.Ci si distacca finalmente anche dallo slapstick che legava da molti anni la musica alle animazioni, gli esempi più classici ci vengono dai fratelli Fleisher e da Pat Sullivan, con Betty Boop e Felix the Cat, rispettivamente.
 
In relazione all’animazione dei personaggi è necessaria qualche considerazione. In primo luogo i movimenti sono straordinariamente curati: il modo che ha Dotto di muovere una mano è diverso dal movimento che potrebbe fare Cucciolo o Gongolo, poichè diversa è la personalità di questi personaggi. L’azione non è quindi la semplice alterazione di uno stato fisico, ma uno dei numerosi metodi di espressione usati nel film. Colpisce inoltre la perfetta gestione dei particolari in ogni scena, durante la pulizia della casa, ogni animale ha un percorso cinetico ben definito. Storica è rimasta inoltre la caduta della foglia dal vaso di fiori: la sua esecuzione è stata ripetuta più e più volte, poichè Walt non la trovava sufficientemente naturale. Ee pensare che è solo un piccolo particolare il quale può tranquillamente passare e sicuramente passa inosservato, dalla maggior parte degli spettatori! Biancaneve è probabilmente uno dei pochissimi film di animazione in cui non si trovino errori di distrazione o di continuità logica proprio grazie alla quasi maniacale precisione di Disney. Errori che possiamo facilmente trovare nelle scarpe di Ariel in La Sirenetta o gli ingranaggi della ventola, le scarpe di Lefou, la porta di Belle in La Bella e la Bestia e così via. Basil l’Investigatopo  da questo punto di vista sembra sia stato fatto durante i fine settimana.
 
 
Inoltre, molti altri film hanno tratto spunto per alcuni movimenti da Biancaneve. L’esempio forse più lampante è sicuramente dato da Robin Hood, dove la scena di “Phony king of England” attinge a piene mani dalla già citata tirolese dei nani, basti considerare il modo di ballare di Maid Marian e il concepimento generale dei layouts. [In realtà con Robin Hood “piove sul bagnato”, poichè durante tutto il film vengono sfruttate alcune rough reels di The Jungle Book e viene riproposta, con successo, la voce di Phil Harris, cioè Baloo, che interpreta Little John, ovvero un altro orso. In definitiva, la trasposizione animata di Biancaneve, l’opera che tutti reputavano una follia voluta da Disney, si rivelò continua ad essere sicuramente un assoluto capolavoro. E’ il film di animazione per eccellenza.
 
Appare ora straordinario come la metodicità, lo studio usato per costruire il film non emerga nello stesso: non c’è traccia della freddezza legata alla tecnica fine a se stessa e che comunque è stata largamente usata, non ci sono manierismi. Il tutto è un purissimo sogno, scevro da qualsiasi legame terreno, fatto per regalare allo spettatore emozioni nette, distinte e cristalline nella loro intensità e natura.
 

I segreti delle attrazioni Disney

Da generazioni, le attrazioni Disney in tutto il mondo hanno incantato i visitatori in modi magici.  La serie in 10 episodi, narrata da Paget Brewster, offre agli spettatori uno sguardo in esclusiva “dietro le quinte” delle attrazioni e delle destinazioni più amate nei parchi e nei resort Disney di tutto il mondo, da “Jungle Cruise” a “it’s a small world” alla “Haunted Mansion” a “Star Wars: Galaxy’s Edge”. Gli spettatori potranno ascoltare la storia unica che si cela dietro ogni castello dei Parchi e scoprire come gli Imagineers Disney li abbiano progettati e costruiti. La serie svela inoltre la complessità dei sistemi di trasporto di ogni parco e come è nato l’iconico Disneyland Hotel.

Disney+ | I Segreti delle Attrazioni - In Streaming dal 21 Luglio

I segreti delle attrazioni Disney racconta la ricca e sorprendente storia dei parchi Disney utilizzando filmati inediti e fotografie d’archivio per svelare come sono nate le attrazioni e come sono state perfezionate nel corso degli anni con l’emergere di nuove idee e l’evoluzione della tecnologia.

Brian Volk-Weiss, executive producer e regista, ha dichiarato:

Lavorare con Disney e Seven Bucks non è stato solo un onore per la mia carriera, ma anche un’esperienza ricca di divertimento e spero che questo arrivi alla gente quando guarderà lo show!”.

Oltre a includere rare interviste con Walt Disney, ogni episodio presenta anche interviste esclusive ai personaggi premiati con i Disney Legends e a decine di Imagineers passati e presenti, tra cui Bob Weis, Jeanette Lomboy, Kim Irvine, Scott Trowbridge, Tom Fitzgerald, Scot Drake, Carmen Smith, Joe Rohde e altri ancora che svelano i segreti dei parchi e come le attrazioni iconiche Disney siano state portate in vita. Per la prima volta vengono rivelate le incredibili storie di come la Haunted Mansion sia stata riempita con 999 fantasmi, di come la Twilight Zone Tower of Terror si sia trasformata in Guardians of the Galaxy – Mission: BREAKOUT! (sfidando la gravità) e perché Space Mountain abbia impiegato così tanto tempo per il lancio.

Tutti e 10 gli episodi saranno disponibili in streaming da venerdì 16 luglio su Disney+:

  • Jungle Cruise: Unisciti al capitano per conoscere le origini di Jungle Cruise e prova a individuare “the backside of water”! Quando Walt decise di creare questa attrazione immersiva originale, incaricò gli Imagineers di realizzare un fiume E gli animali meccanici per popolarlo.
  • Haunted Mansion: “Benvenuti alla Haunted Mansion, sciocchi mortali – entrate se ne avete il coraggio!”. Quando Walt Disney ideò l’attrazione, non specificò se dovesse essere divertente o spaventosa, e così divenne una perfetta miscela di entrambi.
  • Star Tours: A tutta velocità verso Endor! Molto tempo fa… Disney ha creato Star Tours, un’emozionante simulatore che porta gli ospiti in una galassia molto, molto lontana. Questo ha ispirato gli Imagineers a costruire una terra completamente nuova: Star Wars: Galaxy’s Edge.
  • The Twilight Zone Tower of Terror: Scopri gli alti (e bassi!) della creazione di questa attrazione che sfida la gravità, ambientata nel misterioso mondo della famosa serie televisiva “Twilight Zone” di Rod Serling. Poi tieniti forte mentre gli Imagineers reinventano il Disney California Adventure Park trasformandolo in Guardians of the Galaxy – Mission: BREAKOUT!
  • Space Mountain: Stai per ascoltare la storia di Space Mountain in meno di 5, 4, 3, 2, 1…lancio! La visione di Walt di un’attrazione che simula un viaggio nello spazio è stata una sfida progettuale che l’Imagineer John Hench ha affrontato a testa alta, creando una struttura caratteristica nei parchi Disney di tutto il mondo.
  • “I castelli”
  • “Disneyland Hotel”
  • “it’s a Small World”
  • “Mezzi di trasporto”
  • “Hall of Presidents”

Gli executive producer de I segreti delle attrazioni Disney sono Dwayne Johnson, Dany Garcia, Hiram Garcia, Brian Gewirtz e Kevin Hill di Seven Bucks Productions e Brian Volk-Weiss, Robin Henry e Cisco Henson di The Nacelle Company. Brian Volk-Weiss è il regista della serie. Maggiori informazioni su Walt Disney Parks sono disponibili qui: dpep.disney.com/

Disneyland Paris annuncia la riapertura!

Segnatevi questa data: 17 giugno. Con un post sui social, il parco a tema Disneyland Paris, uno dei più amati al mondo, annuncia finalmente la sua riapertura. Dopo la chiusura avvenuta il 30 ottobre 2020 a causa della pandemia, che ha colpito molto duramente il settore parchi e divertimento in generale, uno spiraglio di luce ci riporta a sognare, ripercorrere quei viali e rivivere la magia.

“Siamo lieti di annunciare che Disneyland Paris riaprirà il 17 giugno 2021 con il Parco Disneyland, il Parco Walt Disney Studios, il Disney’s Newport Bay Club e il Disney Village. La nostra riapertura adotterà misure sanitarie e di sicurezza rinforzate. Il tanto atteso Disney’s Hotel New York – The Art of Marvel aprirà il 21 giugno 2021, con possibilità di prenotare dal 18 maggio 2021. Non vediamo l’ora di accoglierti nuovamente nel cuore della Magia!”

Torneranno quindi le attrazioni iconiche, i Personaggi Disney più amati, le prelibatezze dei vari ristoranti, con ancora più Magia grazie all’introduzione di alcune novità come i Selfie Spot e apparizioni a sorpresa, la nuova esperienza Cars ROAD TRIP e presto l’apertura del Disney’s Hotel New York – The Art of Marvel.

Esperienza a Disneyland Paris

In più queste sono alcune delle nuove esperienze che verranno proposte:
– Nuova esperienza galattica con le Leggende di Star Wars.
– L ‘Espresso del Chafoin, a bordo del quale Alice e i suoi amici sorprenderanno i visitatori.
– Esperienze Eroiche con i Super Eroi Marvel.
– Momenti Incantati del Regno di Arendelle.

Disney: L’arte di raccontare storie senza tempo

Un viaggio alla scoperta dello straordinario mondo narrativo dei Walt Disney Animation Studios, fra miti, favole, leggende e fiabe da cui hanno preso vita storie e personaggi che da quasi un secolo incantano grandi e piccini in tutto il mondo. Quante volte, leggendo una storia o guardando un film, abbiamo avuto la curiosità di sapere com’è nato un personaggio, chi l’ha disegnato e chi ancora gli ha dato voce e vita davanti a uno schermo? Finalmente il volume Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo, edito da 24 ORE Cultura, in occasione dell’omonima mostra di prossima apertura al Museo delle Culture di Milano e ora disponibile in libreria e online, ci dà la chiave d’accesso per entrare in questo magico mondo, facendoci scoprire i segreti dell’officina creativa e artistica dei Walt Disney Animation Studios.

Attraverso le pagine del libro possiamo eccezionalmente vedere all’opera gli artisti della Disney mentre utilizzano le più svariate tecniche per rinnovare l’antichissima arte di raccontare storie attraverso le immagini, adattandole allo spirito dei tempi: quelle storie che, trasposte su pellicola, fanno sognare grandi e piccoli di tutto il mondo da quasi un secolo. Miti, favole, leggende, fiabe: Walt Disney e il suo studio hanno attinto al patrimonio delle più popolari narrazioni delle diverse tradizioni culturali e letterarie, creando un affascinante melting pot tra continenti ed epoche della storia, da Esopo a Charles Perrault, dai fratelli Grimm all’epica greco-romana, fino a giungere alla favolistica orientale e al Pinocchio del nostro Carlo Collodi. Il libro illustra le origini letterarie di tali storie e ne esplora le reinterpretazioni da parte dei Walt Disney Animation Studios.

A partire dal tratto con cui ciascun disegnatore ha saputo creare personaggi indelebili per le successive generazioni, il volume porta adulti e bambini ad entrare visivamente nei Walt Disney Animation Studios, comprendendo dall’interno come nasce un capolavoro di animazione. Trasferendo al cinema storie classiche e sperimentate nel tempo, Disney e i team creativi che gli sono succeduti le hanno sintetizzate e modernizzate, rendendole più accessibili e più interessanti per il pubblico contemporaneo. Farlo ha richiesto un processo lento, scrupoloso e continuo. Brani tratti da note di produzione e da interviste con gli artisti gettano inoltre luce dietro le quinte di alcuni fra i più noti classici d’animazione, offrendo uno sguardo storico sugli approcci narrativi e sulle intenzioni che li hanno informati. Il volume conduce in questo modo il lettore a conoscere le tante figure professionali coinvolte in questo grande e corale lavoro artistico e artigianale di straordinaria creatività e dedizione.Per ciascuna pellicola sono stati necessari diversi anni di lavoro di un’intera équipe, partendo da un’idea iniziale per arrivare a costruire un intero film, attraverso migliaia di immagini che via via prendono vita e si animano: immagini eseguite con una grande varietà di strumenti – acquerello, carboncino, pastello, matita, grafite, inchiostro, guazzo, colori acrilici e a resina, pittura digitale – che tracciano il percorso visuale del processo creativo disneyano.

Paperino e Topolino, Robin Hood e Biancaneve, la Sirenetta e i personaggi di Frozen sono solo alcuni dei tanti protagonisti che il libro ci svela e ci racconta attraverso un insieme unico di immagini, disegni, schizzi e maquette, grazie ai quali il lettore può immergersi in un’affascinante galleria di personaggi indimenticabili. E se il fascino di questi personaggi è unico, altrettanto lo è la storia della The Walt Disney Company, iniziata nel 1923 da un geniale visionario, appassionato di animazione, che lasciò Kansas City per la California, divenendo in breve tempo creatore e ispiratore di una nuova arte dello storytelling, tanto da avere un impatto profondo sull’immaginario universale.

La carriera hollywoodiana di Walt Disney, durata 43 anni, ha abbracciato lo sviluppo del cinema come moderna forma d’arte. Pioniere, innovatore e dotato di una fantasia tra le più fertili che il mondo abbia mai conosciuto, Walt Disney, insieme a suo fratello Roy O. Disney e ai suoi collaboratori, ha ricevuto nel corso della sua vita più di 950 premi e riconoscimenti in tutto il mondo, fra cui 48 Oscar e 7 Emmy. È stato anche il creatore di Topolino e fondatore di Disneyland e di Walt Disney World, capace di una serie incredibile di innovazioni nel corso degli anni.

Walt Disney non si stancava mai di perfezionare l’arte dell’animazione: Steamboat Willie, dove compariva per la prima volta Topolino, fu il primo cartone animato al mondo realizzato con il sonoro sincronizzato a debuttare davanti al pubblico nel 1928, mentre durante la produzione della serie delle sue Silly Symphonies fu invece introdotto il technicolor.

Nel 1937 The Old Mill fu poi il primo cortometraggio a utilizzare la tecnica della cinepresa multipiano. Ma l’interesse di Walt Disney per la combinazione di musica e animazione, proseguito per tutta la sua carriera, lo portò nello stesso anno a produrre il primo acclamato lungometraggio musicale animato dello Studio, Biancaneve e i Sette Nani, considerato ancora oggi una delle pietre miliari della storia del cinema. Pur dividendosi tra televisione, film in live action, film di animazione e Disneyland, Walt Disney continuò sempre a migliorare il processo di produzione delle animazioni. Una delle innovazioni più importanti fu la tecnologia Xerox, un processo xerografico che permetteva di trasferire le linee disegnate dagli animatori direttamente sui fogli di acetato, invece di farle ripassare a inchiostro dagli inchiostratori del reparto Ink & Paint.

Alcuni decenni dopo, i procedimenti di animazione originali sono stati ulteriormente sviluppati dai team creativi dei Walt Disney Studios grazie alle più moderne tecnologie. Oggi come in passato, i Walt Disney Animation Studios sono uno studio creativo, artistico e innovativo che produce film unici, raccontando storie che continuano ad attirare il pubblico di tutto il mondo.

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