Biancaneve: il remake live action Disney arriva nel 2025

Il casting del film ha suscitato grande interesse e controversie. La protagonista sarà Rachel Zegler, una giovane attrice di origini polacco-colombiane, già nota per la sua straordinaria interpretazione di Maria nel film di Steven Spielberg, West Side Story. Zegler si è detta onorata e felice di interpretare Biancaneve, sottolineando l’amore che ha sempre nutrito per il personaggio fin da bambina. Tuttavia, la scelta di un’attrice non bianca per interpretare il celebre personaggio ha sollevato alcune polemiche. La Zegler ha risposto alle critiche, sottolineando che siamo nel 2023 e che il casting dovrebbe essere basato sul talento e sulla capacità di interpretare un personaggio, indipendentemente dall’etnia.

L’antagonista di Biancaneve sarà interpretato da Gal Gadot, la celebre attrice di Wonder Woman. Gadot, entusiasta di dare vita a una delle cattive più iconiche della storia del cinema, ha promesso di conferire alla Regina Cattiva una nuova profondità e sfumatura.

Il film, inizialmente previsto per il prossimo anno, è stato posticipato alla primavera del 2025. In concomitanza con questo annuncio, la Disney ha diffuso la prima foto ufficiale in cui spiccano i Sette Nani, accanto alla protagonista Rachel Zegler, al posto delle creature magiche che erano state precedentemente annunciate in modo generico.

Il remake di Biancaneve, diretto da Marc Webb e scritto da Greta Gerwig ed Erin Cressida Wilson, promette di catturare l’attenzione del pubblico e trasportarlo nella magia e nella bellezza della storia. Recenti dettagli sulla trama, rivelati da insider come Daniel Richtman, hanno generato polemiche tra i fan: il personaggio di Jonathan, interpretato da Andrew Burnap, formerà una squadra di “banditi” insieme a Biancaneve, che avrà ancora i suoi piccoli alleati. Secondo le voci, la protagonista sarà più indipendente e guiderà una ribellione contro la strega cattiva, introducendo nuovi elementi nella storia della mela avvelenata.

Sul fronte della qualità del film, ci sono opinioni contrastanti: se da un lato alcuni insider riportano che i test-screening sono stati positivi e che il film è “grandioso”, altri sostengono che la produzione stia avendo difficoltà e che ci siano dubbi sul suo successo al botteghino, nonostante gli ingenti investimenti della Disney. La decisione di posticipare l’uscita potrebbe essere stata presa per evitare un potenziale fallimento e garantire il successo di futuri remake e sequel. Nonostante le incertezze, la Disney si impegna a realizzare un film di alta qualità, fedele alle radici dell’originale animato e curato in ogni dettaglio per soddisfare le aspettative del pubblico.

Biancaneve e la magica rappresentazione Disney torna in 4k

Biancaneve e i sette nani, tratto dall’omonimo libro dei fratelli Grimm, ha segnato una svolta nella storia del cinema. Questo primo lungometraggio d’animazione Disney, uscito nel 1937, ha influito su generazioni intere e ha definito un intero genere cinematografico. L’adattamento della fiaba dei fratelli Grimm ha ricevuto l’Oscar onorario alla Walt Disney nel 1938 dalla Academy Motion Pictures Arts and Sciences ed è ancora considerato un punto di riferimento di Hollywood, rimanendo rilevante anche dopo decenni.

Mentre aspettiamo l’uscita del tanto atteso live-action di Biancaneve con Rachel Zegler nel ruolo principale, che continua a dividere opinioni e a suscitare critiche, possiamo distrarci con una nuova versione restaurata in 4K del grande classico, disponibile in streaming su Disney+ dal 16 ottobre.

Il Film del 1937

Il film originale, realizzato con la tecnologia Technicolor e distribuito dalla RKO Radio Pictures, ha stabilito nuove tecniche di animazione e ha influenzato le fiabe di successo future. La caratterizzazione dei personaggi e le tecniche utilizzate in questo lungometraggio hanno fornito una base su cui sono state costruite molte delle fiabe disneyane di grande successo.

La trama del film ruota attorno a una bellissima principessa quattordicenne, Biancaneve, costretta dalla sua perfida matrigna, la Regina-Strega, a svolgere umili mansioni domestiche. Nella scena iniziale del film, Biancaneve incontra il suo Principe Azzurro vicino a un pozzo e lui si innamora di lei all’istante. Tuttavia, Biancaneve scappa perché sa di non poter realizzare i suoi sogni e desideri in quel momento. Il loro ricongiungimento avviene solo alla fine del film.

Nel frattempo, la Regina consulta il suo Specchio Magico per sapere chi è la più bella del regno e viene a sapere che non è più lei, ma è diventata la giovane e innocente Biancaneve. Furiosa per l’invidia, la Regina ordina a un cacciatore di ucciderla e di portarle il cuore come prova della sua morte. Tuttavia, il cacciatore viene commosso e non riesce ad ucciderla, quindi la lascia scappare nella foresta. Biancaneve trova rifugio in una casetta abitata da sette nani, che la accolgono dopo il suo gesto gentile di ripulire e ordinare la loro casa.

La Regina scopre che la sua rivale è ancora viva e decide di ucciderla personalmente, presentandosi a Biancaneve travestita da vecchia. Biancaneve accetta la mela avvelenata donata dalla strega in modo innocente e cade in un sonno profondo, facendo credere a tutti che sia morta. La strega muore mentre cerca di scappare dai nani inferociti e sembra non esserci speranza per Biancaneve. Viene posta in una bara di cristallo, ma viene salvata dal Principe Azzurro che, riconoscendola, la risveglia con un bacio.

Differenze con la fiaba

Una delle caratteristiche distintive dell’approccio Disney è la loro capacità di adattare e americanizzare le fiabe europee, rendendole più accessibili e adatte al pubblico moderno, evitando la censura. Questo è evidente in Biancaneve, che presenta differenze significative rispetto alla fiaba originale per renderla più adatta alle preferenze del pubblico. Assistiamo prima di tutto ad un “alleggerimento” di alcuni contenuti evidentemente quasi macabri e di conseguenza poco diretti a spettatori su cui si desiderava fare presa più tramite le immagini ,la magia dei colori e le musiche, che dal contenuto stesso.

Nella versione originale per esempio,la figura della Strega-Regina una volta ricevuto il cuore di Biancaneve, a seguito dell’aver commissionato la sua uccisione ad opera del cacciatore, si nutre di esso.Passaggio non certo riportato nel film. Inoltre ,sempre la Strega-Regina, riesce a consegnarle la mela avvelenata solo a seguito di due tentativi falliti fatti sotto mentite spoglie e la sua morte  avviene per mezzo di una tortura: al matrimonio di Biancaneve viene costretta a calzare scarpe di ferro roventi e a ballarci fino alla fine.

Nella versione Disney c’è una scena più soft in cui essa rimane schiacciata sotto un masso durante fuga dai nani.

La stessa figura della Strega-Regina appare diversa tanto che inizialmente incorse anche in alcune critiche poiché  essendo caratterizzata in maniera fortemente negativa (nel libro era una bellissima regina) tale da poter fare paura ad un bambino, ma comunque coerente con i principi Disney secondo i quali la distinzione fra i buoni e i cattivi, fra il male e il bene, doveva essere nettissima anche nelle immagini e soprattutto nei colori ( le scene in cui la Regina interagisce con il suo Specchio Magico sono rese con colori scuri e spaventosi in atmosfere inquietanti che non lasciano dubbi alla comprensione del suo personaggio).

Un’altra grande caratteristica introdotta nella versione Disney è l’inserimento dei cosiddetti co-protagonisti  , cioè personaggi che nella versione riadattata vengono dotati di grande di grande personalità  ricoprendo un ruolo quasi decisivo nella storia, inoltre costituiscono l’occasione per creare gang ed aggiungere passaggi esilaranti,  che risultano tanto utili al conseguimento dell’obiettivo piacevolezza del film.

Nel caso di Biancaneve c’è la forte caratterizzazione delle figure dei nani i quali diventano molto più importanti e significativi e vengono realizzati a seguito di uno studio ragionato.

I loro nomi vengono scelti in gruppo di circa 50 possibilità e modellati sulla base delle caratteristiche che i personaggi avrebbero assunto, quindi :

  • Dotto (Doc,dottore) affetto da divertenti problemi di pronuncia,
  • Brontolo (Grumpy, scorbutico) inizialmente infastidito dalla presenza di Biancaneve ma poi in realtà buonissimo,
  • Gongolo (Happy,contento) sempre felice e in vena di scherzi,
  • Mammolo (Bashful, cioè timido) diventa rosso di continuo,
  • Pisolo (Sleepy, sonnolento) sempre in vena di riposini,
  • Eolo (Sneezy, da sneeze starnuto)  dagli starnuti fragorosi
  • Infine Cucciolo (Dopey “addormentato” nel senso che non e’ troppo furbo)è il più giovane ma è calvo.Si decise di renderlo muto poiché non fu mai trovata una voce adatta a lui.

I nani sono molto presenti e decisivi nel ruolo di accogliere e difendere Biancaneve ; infine molto coinvolti anche nel suo triste destino.

Il Principe è anch’esso più presente in quanto compare sin dall’inizio ,innamorandosi perdutamente di Biancaneve e giurandole amore fin dalla prima scena. Inoltre viene considerato l’eroe  poiché con un bacio salvatore libera la sua amata dall’incantesimo generato dalla perfida strega. Questo finale ,molto romantico e dolce, non corrisponde affatto a quello tradizionale in cui la salvezza di lei avviene in modo fortunato ma “accidentale” in una circostanza diversa. Il Principe infatti, nota Biancaneve per la prima volta  mentre già giace apparentemente morta nella bara di cristallo vegliata dai nani. A questo punto ,catturato dalla sua bellezza, implora i nani di poterla portare nel suo castello per ammirarla in eterno  ed essi toccati dalla sua devozione accettano la richiesta. Nel mentre viene trasportata, uno dei servitori del Principe inciampa su una radice facendo ruzzolare la bara.Durante la caduta il torsolo avvelenato esce dalla bocca di lei riportandola in vita.

Il finale, come già menzionato, che vede la Regina-Strega  morire nelle torture, è comprensibilmente anch’esso poco in linea con l’idea di creare una favola che sia prima di tutto uno show e che dia 83 minuti di vero intrattenimento.

Musiche e Animazioni

A questo proposito è importante fare riferimento anche alla cura e al ruolo che la colonna sonora riveste poiché rende il film un musical animato accompagnando le diverse scene con musiche perfettamente in armonia con i sentimenti suscitati nei vari passaggi. Il film fu il primo ad avere un album con colonna sonora originale di cui solo otto delle venticinque canzoni realizzate vennero effettivamente utilizzate.Sempre per la colonna sonora ottenne anche una candidatura al premio Oscar.La cura delle immagini e dei colori  è importantissima e, secondo l’ottica Disney, essenziale per avere presa sul pubblico, che doveva venire eccitato e stimolato.Biancaneve e sette nani ottenne un incredibile successo di pubblico e di critica ,risultando nel 1938 il film con i maggiori incassi e  costituisce un punto di riferimento imprescindibile  poiché è un prezioso esempio d’analisi del modo in cui si sono modellate ed evolute le varie forme di lungometraggi d’animazione.Inizialmente fu fortemente criticato e la sua concreta realizzazione ebbe vita difficile in quanto tutta l’industria cinematografica di Hollywood lo definì “la follia di Disney”.Il costo complessivo fu di 1 milione e mezzo di dollari che per il 1937  era una cifra astronomica, inoltre impiegò tre anni di duro lavoro e, secondo le fonti ufficial,i furono impiegati 32 animatori,102 assistenti,167 intercalatori,20 scenografi,25 artisti dell’acquerello per dipingere gli sfondi,65 animatori per gli effetti e 158 pittori.Furono realizzate 2 milioni di illustrazioni usando 1500 tonalità di colori diversi.Il risultato ripagò ampliamente gli sforzi fatti.

L’eredità di Biancaneve

Biancaneve e i sette nani rimane  un’opera molto rappresentativa ,oltre che per il modello di qualità narrativa che costituisce ,anche come strumento d’analisi per cogliere la modalità  con cui egli ha inaugurato una tendenza che per anni ha influenzato l’industria del film fiaba.Tra i disegnatori di cartoni infatti, Disney fu  il primo a trasformare il film di fiaba in una vera istituzione per mezzo del cinema.Si potrebbe affermare  che egli fosse ossessionato da tale genere poiché in fondo gli ricordava la sua vita e le dure condizioni della sua infanzia ,dalle quali si era salvato per mezzo della creatività , elemento liberatorio e salvifico.

La scelta di Disney+ di proporre un nuovo restauro in 4K, nell’ambito del centenario della Walt Disney Company, ha rappresentato “un onore e una sfida”, ha dichiarato con orgoglio il regista Eric Goldberg (Pocahontas, Fantasia 2000), che insieme a Mike Giaimo (autore delle animazioni per Frozen) ha lavorato al restauro.

“Il nostro obiettivo era quello di rendere omaggio alla storia e far sì che il film fosse il più bello e fedele possibile nei colori originali”, hanno ammesso i due animatori, consapevoli del grande peso che incombeva su di loro nel perfezionare graficamente una pietra miliare del cinema. Il restauro è stato realizzato dal team di preservazione dei Walt Disney Studios, in stretta collaborazione con i Walt Disney Animation Studios, che erano già riusciti in un’impresa simile con l’immortale Cenerentola del 1950.

Dimenticando per un attimo le polemiche riguardanti le scelte della protagonista Rachel Zegler, siamo certi che milioni di bambini e adulti avranno l’opportunità di scoprire o riscoprire questo capolavoro generazionale, ammirandolo con gli occhi sognanti che solo Disney può suscitare.

Panini presenta “Biancaneve e i sette nani”

Il 21 dicembre 1937 al Carthay Circle Theatre di Los Angeles fu scritta una delle pagine più importanti della storia del cinema: in quell’occasione venne proiettato in anteprima mondiale Biancaneve e i sette nani, il primo lungometraggio animato della storia della Settima Arte, prodotto da Walt Disney. Da allora vari fumettisti si sono cimentati con i protagonisti di quella storia senza tempo, arrivando a creare dei veri e propri sequel della vicenda originale di Biancaneve. In occasione degli 85 anni del filmPanini Comics presenta Biancaneve e i sette nani, imperdibile volume – disponibile in edicola, fumetteria e su Panini.it – con una raccolta di alcuni classici intramontabili.

All’interno di Biancaneve e i sette nani, una selezione di avventure dedicate alla meravigliosa fiaba Disney realizzate da grandi autori, tra cui Biancaneve e il mago Basilisco, con i testi di Federico Pedrocchi e i disegni di Nino Pagot (apparsa in Paperino e altre avventure nel 1939), I Sette Nani e la fata incantata con testo di Guido Martina e disegni di Romano Scarpa (pubblicata su Almanacco Topolino nel 1959) e I 7 Nani e l’anello di betulla, uscita sul numero 238 di Topolino nel giugno del 1960, con testo e disegni di Romano Scarpa.

Una collezione di storie davvero speciale arricchita da un apparato redazionale extra per approfondire meglio la storia del film e della ricca tradizione a fumetti che ne è scaturita e per celebrare nel migliore dei modi la prima Principessa Disney.

Fiabe Immortali di Paolo Barbieri

Raperonzolo, La Sirenetta, Cenerentola, La Bella e la Bestia, Cappuccetto Rosso, Biancaneve e i sette Nani… Sono solo alcune delle Fiabe che Paolo Barbieri ha illustrato in Fiabe Immortali.  La prefazione del volume è firmata da Luca Crovi, mentre la postfazione è a cura dello stesso autre.

L’origine di alcune favole si perde nella notte dei Tempi. Fiabe antiche o, come le abbiamo chiamate qui, Fiabe Immortali che al pari di viandanti senza tempo attraversano interi secoli e millenni, mantenendo inalterato il proprio fascino, dal nostro cuore fino alle stelle. I testi delle fiabe dei fratelli Grimm sono stati tradotti da Antonio Gramsci, quelli delle fiabe di Charles Perrault da Carlo Collodi, quelli delle fiabe di Hans Christian Andersen da Maria Pezzé-Pascolato, i testi di Esopo da Luca Crovi, “La Regina delle Nevi” è stata tradotta da Paolo Barbieri e Luca Crovi.

Biancaneve e i sette nani

Biancaneve è l’innovazione nel mondo dell’animazione, da molti punti di vista, sia tecnici, con l’introduzione della multiplane camera sia di carattere artistico e comunicativo, come la ricerca minuziosissima di ogni particolare, sia esso musicale, grafico e psicologico.Buona parte del tempo richiesto per la creazione di Biancaneve è stato impegnato nella ricerca di personaggi dai caratteri estremamente definiti.
 
Il risultato ottenuto è in verità strabiliante, non ci vengono presentati personaggi con un certo carattere, ma caratteri incarnati! Ogni nano, Biancaneve, la Regina, il Principe, sono perfettamente chiari e trasparenti, la loro personalità è diretta, distillata e unica e l’essenza del loro animo è sempre manifesta, in ogni momento ed in ogni situazione.Questa trasparenza emerge anche nel linguaggio delle scene, i campi lunghi vengono usati solamente per introdurre od allontanare lo spettatore da una scena, aprendo o chiudendo le parti della storia come i capitoli di un libro.
 
I layouts si dimostrano innovativi, presentando personaggi ed ambienti attraverso diverse angolazioni, con lo scopo di coinvolgere lo spettatore nella storia, come nella visione della Regina nello specchio o l’immagine di Biancaneve riflessa nel pozzo, in cui lo spettatore sembra guardare fuori da dentro il pozzo.I layout possiedono un ruolo fondamentale nella storia. I fondali e l’ambiente nel quale si muovono i personaggi possiedono una loro identità, basti pensare agli alberi della foresta che si animano in creature da incubo durante la fuga di Biancaneve, alla cera delle candele che scende come lacrime accompagnando e partecipando al pianto e alla disperazione dei nani in seguito alla “morte” della principessa e così via.
 
 
Per concludere, la limpidezza dei caratteri emerge quindi in ogni particolare, in ogni movimento, meraviglioso è lo sviluppo dell’espressione di Brontolo dopo il bacio di saluto di Biancaneve sulla soglia di casa: la scontrosità del personaggio si scioglie letteralmente rivelando l’affetto per la principessa.Fra tanti pregi è forse doveroso, però, cogliere forse l’unico aspetto negativo di tanta limpidezza: un personaggio troppo definito, troppo semplice nel suo essere, può perdere di interesse e divenire piatto come il foglio di acetato sul quale è disegnato.Sembra comunque che tale rischio non si sia verificato per i personaggi di Biancaneve, i quali mantengono la loro freschezza dal 1938. Fedeli a questa linea, i personaggi dei successivi lungometraggi Disney hanno sempre, o quasi, goduto di spessore ed intensità fino a raggiungere alcuni apici, come in Beauty and the Beast, The Lion King e Pocahontas.
 
La musica come mezzo espressivo: Nel film, il commento musicale è sempre perfettamente calzante alle varie situazioni, le canzoni emergono naturalmente dalla storia, sono il mezzo più normale per poter sottolineare o un’azione, come nella pulizia della casa dei nani eseguita da tutti gli animali della foresta o uno stato d’animo. Non ci sono forzature poiché tutto ciò che si vede o si sente nel film è perfettamente coordinato e amalgamato, lo stato d’animo dello spettatore viene preso per mano e portato a condividere la gioia, il dolore, la paura dei personaggi con i personaggi stessi. Allo scopo contribuiscono anche le voci e le risate “off” degli altri nani durante la scena della presentazione o durante la tirolese.Ci si distacca finalmente anche dallo slapstick che legava da molti anni la musica alle animazioni, gli esempi più classici ci vengono dai fratelli Fleisher e da Pat Sullivan, con Betty Boop e Felix the Cat, rispettivamente.
 
In relazione all’animazione dei personaggi è necessaria qualche considerazione. In primo luogo i movimenti sono straordinariamente curati: il modo che ha Dotto di muovere una mano è diverso dal movimento che potrebbe fare Cucciolo o Gongolo, poichè diversa è la personalità di questi personaggi. L’azione non è quindi la semplice alterazione di uno stato fisico, ma uno dei numerosi metodi di espressione usati nel film. Colpisce inoltre la perfetta gestione dei particolari in ogni scena, durante la pulizia della casa, ogni animale ha un percorso cinetico ben definito. Storica è rimasta inoltre la caduta della foglia dal vaso di fiori: la sua esecuzione è stata ripetuta più e più volte, poichè Walt non la trovava sufficientemente naturale. Ee pensare che è solo un piccolo particolare il quale può tranquillamente passare e sicuramente passa inosservato, dalla maggior parte degli spettatori! Biancaneve è probabilmente uno dei pochissimi film di animazione in cui non si trovino errori di distrazione o di continuità logica proprio grazie alla quasi maniacale precisione di Disney. Errori che possiamo facilmente trovare nelle scarpe di Ariel in La Sirenetta o gli ingranaggi della ventola, le scarpe di Lefou, la porta di Belle in La Bella e la Bestia e così via. Basil l’Investigatopo  da questo punto di vista sembra sia stato fatto durante i fine settimana.
 
 
Inoltre, molti altri film hanno tratto spunto per alcuni movimenti da Biancaneve. L’esempio forse più lampante è sicuramente dato da Robin Hood, dove la scena di “Phony king of England” attinge a piene mani dalla già citata tirolese dei nani, basti considerare il modo di ballare di Maid Marian e il concepimento generale dei layouts. [In realtà con Robin Hood “piove sul bagnato”, poichè durante tutto il film vengono sfruttate alcune rough reels di The Jungle Book e viene riproposta, con successo, la voce di Phil Harris, cioè Baloo, che interpreta Little John, ovvero un altro orso. In definitiva, la trasposizione animata di Biancaneve, l’opera che tutti reputavano una follia voluta da Disney, si rivelò continua ad essere sicuramente un assoluto capolavoro. E’ il film di animazione per eccellenza.
 
Appare ora straordinario come la metodicità, lo studio usato per costruire il film non emerga nello stesso: non c’è traccia della freddezza legata alla tecnica fine a se stessa e che comunque è stata largamente usata, non ci sono manierismi. Il tutto è un purissimo sogno, scevro da qualsiasi legame terreno, fatto per regalare allo spettatore emozioni nette, distinte e cristalline nella loro intensità e natura.
 

Fumetti e film di animazione: verità nella fantasia

Il fumetto è una narrazione disegnata, finalizzata alla stampa. E’ un mezzo di comunicazione visiva che racconta storie ed emozioni attraverso immagini e parole, è nato e giunto a maturità negli Stati Uniti d’America agli albori del 1900. E’ una battuta di dialogo che viene fatta corrispondere ai personaggi raffigurati in narrazioni fatte di immagini collegate tra loro con diverse tecniche di grafica.

Deve il suo nome al fatto che le parole che escono dalla bocca dei personaggi sono, in genere, racchiuse in una nuvoletta di fumo (il ballon), anche se in Italia, come negli altri paesi nei primi anni sono stati pubblicati inserendo il testo ai piedi della vignetta.

Se esaminiamo i fumetti (chiamati anche Comics in inglese perché le prime storielle furono per lo più di sapore umoristico), troviamo che nel loro contesto grafico confluiscono segni della più varia provenienza: immagini di persone, animali, oggetti, paesaggi che si potrebbero definire affini alle illustrazioni; testi, sia di tipo descrittivo e didascalico, sia riportanti dialoghi di battute, o semplici interiezioni; segni presi a prestito dalla simbologia tecnica, delle scienze; segni peculiari, inventati dal Fumetti, indicanti ogni tipo di suono o movimento. Tutti questi linguaggi riescono ad unirsi e a creare un linguaggio nuovo e originale.

L’ambizione del Fumetto è di essere un linguaggio totale in grado di rendere non solo le forme, i gesti, le espressioni, gli scenari ma anche le parole, la pronuncia, i rumori di fondo. Vi sono sequenze dove quello che conta è il dialogo, lo scambio di battute, mentre il disegno è mera ripetizione, e altre dove prevale la gestualità. Nel Fumetto c’è posto per tutto, perché come linguaggio totale si avvale dell’insegnamento di molte altre arti: dalla commedia al mimo, dal romanzo alla poesia, dall’illustrazione al cinematografo. I fumetti, come già detto, sono un prodotto americano: si collocano in una precisa realtà socio-economica e una precisa congiuntura tecnologica venuta a verificarsi nei primi decenni del XX secolo. L’origine del fumetto è legata a esigenze di tipo pubblicitario e promozionale. La diffusione è  contemporanea al grande sviluppo dei giornali quotidiani americani. In quegli anni ogni quotidiano cercava di conquistare lettori con tutti i mezzi: i supplenti domenicali a colori, dedicati al divertimento e al relax di tutta la famiglia, erano uno di questi mezzi. I fumetti sono nati, si sono sviluppati e sono cresciuti su queste pagine domenicali, di cui in breve tempo divennero la sezione comica, appunto i comics.

Una sezione destinata ad ampliarsi sempre di più, dapprima con storielle di breve respiro, concluse entro la pagina, poi con storie “a continuazione”, che riuscivano a incatenare l’attenzione del lettore costringendolo all’acquisto del giornale con regolarità, fino a giungere all’invenzione della striscia quotidiana in bianco e nero. Con la striscia a continuazione il lettore è legato per sempre, obbligato a non perdere neanche un numero. I cosiddetti album, sono nati negli anni ’40, rivolti a un pubblico giovanile con personaggi appositamente creati come Superman.

Il primo fumetto, comunque, è considerato “Yellow Kid”. Esso comparve nel supplemento dominicale americano del “New York World” nel 1896 a opera del disegnatore Richard Felton Outcault. Yellow Kid ebbe talmente tanto successo che l’autore venne conteso tra i due giganti della stampa Joseph Pulizter e William Randolph Hearst, che puntarono sui fumetti per lanciare le edizioni domenicali dei loro quotidiani. Il 1930 ci porta due fra i massimi capolavori della storia dei fumetti: Mickey Mouse, il “nostro” Topolino, di Walt Disney e Blondie di Chic Young. Le storie di Blondie sono incentrate sulle disavventure di una famiglia ed ebbero un tale successo da dare origine a ben ventotto film e a versioni sia radiofoniche sia televisive.

Nel 1931 nasce Dick Tracy di Chester Gould, considerato il più bel fumetto in assoluto da molti. Da non dimenticare anche The little King, Flash Gordon , Jungle Jim… Anche in Italia sull’onda dei periodici a fumetti come “il Monello”, “L’Avventuroso”, “L’Audace” e “Paperino” (che affianca il “Topolino”) nascono fumetti nuovi. Negli anni ’40 prosegue la produzione dei classici del fumetto affiancati da altri bravissimi autori che, facendo tesoro degli insegnamenti dei pionieri, raggiungono a volte esiti ancora più convincenti, com’è il caso di Carl Barks che nell’ambito della scuderia disneyana, porta Donald Duck (Paperino) ai livelli che conosciamo, oltre a dar vita a personaggi come Paperon de’ Paperoni, la Banda Bassotti, Amelia la fattucchiera o il fortunatissimo cugino di Paperino:Gastone. In questo periodo si diffondono i Comic books grazie ai nuovi personaggi dei super eroi e super uomini, gli Action Comincs come Superman, Spider-man e Batman.

Ritornando a Mickey Mouse, si può dire che non solo ebbe un grandissimo successo nella fumettistica, ma fu anche il primo film sonoro di Disney, segnando l’affermazione mondiale della casa produttrice. La serie dei film di Topolino diede il via a una produzione di cortometraggi che, nel volgere di pochi anni , dominarono il mercato del cinema d’animazione non solo americano ma internazionale. Nel 1930 Disney inaugurò la nuova serie delle Silly Symphonies e successivamente quelle di Donald Duck, di Pluto, di Googy costruite quei personaggi del bestiario Disney che si erano via via aggiunti a Topolino, il quale rimase tuttavia il personaggio emblematico della casa. Intanto Disney e i suoi numerosi collaboratori perfezionarono sempre più le varie tecniche dell’animazione, e quel”realismo” figurativo e drammatico sempre più perseguito da Disney stesso lo si raggiunse con la multiplane camera, un’attrezzatura che consente la profondità di campo.

Nacque in questo periodo il progetto del primo lungometraggio d’animazione, e nel 1937 uscì “Biancaneve e i sette nani” che segnò una tappa fondamentale nella storia del cinema di Disney e, più in generale, del cinema d’animazione mondiale, anche se da quel momento Disney perse quella genuinità di tratto, quel gusto graffiante e ironico, quello spirito corrosivo che erano presenti nei primissimi film di Topolino e di Paperino. Biancaneve è un vero e proprio musical animato in cui si da molta importanza alla musica, fondamentale aspetto psicologico del bambino. Sulla strada delle grandi produzioni Disney si incamminò negli anni ’40 con la realizzazione di una serie di film fiabeschi che rinnovarono il successo di Biancaneve: da Pinocchio a Dumbo, da Bambi a Cenerentola (Cinderella), da Alice nel paese delle meraviglie a Peter Pan, da Lilly e il vagabondo a La bella addormentata nel bosco, da La carica dei 101 a La spada nella roccia, sino al Il libro della giungla e Gli aristogatti e molti altri usciti dopo la morte di Disney. Nel 1940 aveva anche realizzato Fantasia, un ambizioso film antologico che tentava di “visualizzare” alcuni brani di musica classica.   Durante la seconda guerra mondiale produsse film di propaganda militare e successivamente affrontò il cinema “dal vero” con una lunga serie di film avventurosi, iniziata nel 1950 con “L’isola del tesoro”, da Stevenson.

Continua nel frattempo la produzione di animazioni che diedero una continuità alla storia della Disney anche senza trovare i riscontri sperati dal pubblico. Nel 1989 viene riprodotta una storia simile a quella di Biancaneve: “La sirenetta” che in un certo senso rappresenta la ripresa di uno stile strutturale che determina anche la ripresa economica, dopo le rappresentazioni fallimentari prodotte. Nel 1995, grazie ai progressi tecnologici fatti dalle industrie multimediali, la casa di Walt inizia a produrre film in computer grafica, come “Toy Story”,  insieme alla Pixar inizialmente.

I film animati prodotti da Walt sono degli adattamenti letterali che seguono degli specifici schemi strutturali. E’ sempre molto importante la musica, la presenza di personaggi molto carichi di soggettività che si relazionano con il protagonista principale, la presa dei soggetti non originali, per dare una morale alla storia. Un elemento aggiuntivo, ma non meno importante è la capacità di marketing, cioè la capacità di vendere i propri personaggi anche in altri tipi di mercato, come l’home video. Infatti, il grande successo della casa produttrice è dipesa anche dalle iniziative industriali di Disney che non si limitarono al cinema e ai fumetti: la sua produzione si estese ai giocattoli, all’editoria, e soprattutto a quegli enormi parchi di divertimento che sono Disneyland, progettata fin dal 1952 e realizzata a Los Angeles, Disneyworld, realizzata dopo la sua morte in Florida, vicino Orlando, e Disneyland Paris, creata, unica in Europa, nel 1992 nella banlieue parigina. Continuata dal fratello Roy e successivamente dal genero Ron Miller, la produzione della Walt Disney Productions è tuttora molto vasta.

 

Il forziere delle Favole Disney

La magia dei Classici Disney torna a splendere in DVD con una nuova e fantastica veste grafica;infatti, per la prima volta in un’unica data sono disponibili (a parte  Make Mine Music che sarà disponibile solo in lingua originale) tutti i  52 Classici dell’animazione da Biancaneve e i Sette Nani a Frozen – Il Regno di Ghiaccio. Un’occasione imperdibile che permetterà al pubblico di tutte le età, famiglie, fan e non solo di rivedere i meravigliosi capolavori Disney che hanno fatto la storia dell’animazione! Per tutti sarà infatti possibile continuare a sognare e a rivivere tutta la magia dei grandi classici Disney insieme ai propri personaggi preferiti al  prezzo speciale consigliato di 9.99 euro a film. Le sorprese tuttavia non finiscono qui perché la collezione completa dei 52 Classici Disney sarà disponibile in edizione limitata e numerata in soli 500 pezzi, custodita in un prezioso Forziere di legno realizzato a mano, acquistabile sia nei punti vendita che online, al prezzo consigliato di 399 euro. Un modo unico per conservare nel tempo un prezioso tesoro insieme ai ricordi più belli legati a ciascuna titolo.

La magia Disney è dunque davvero pronta a sorprendere vecchi e nuovi fan con la collezione completa di tutti i suoi classici, film che appartengono ormai all’immaginario collettivo:
 
1. Biancaneve e i sette nani
2. Pinocchio
3. Fantasia
4. Dumbo
5. Bambi
6. Saludos Amigos
7. I Tre Caballeros
8. Make Mine Music – Versione Originale in Inglese senza lingua italiana
9. Bongo e i Tre Avventurieri
10. Lo Scrigno delle Sette Perle
11. Le Avventure di Ichabod e Mr.Toad
12. Cenerentola
13. Alice nel Paese Delle Meraviglie
14. Le Avventure di Peter Pan
15. Lilli e il Vagabondo
16. La Bella Addormentata Nel Bosco
17. Le Carica dei 101
18. La Spada Nella Roccia
19. Il Libro della Giungla
20. Gli Aristogatti
21. Robin Hood
22. Le Avventure di Winnie The Pooh
23. Le Avventure di Bianca e Bernie
24. Red e Toby nemiciamici
25. Taron e la Pentola Magica
26. Basil L’investigatopo
27. Oliver & Company
28. La Sirenetta
29. Bianca e Bernie Nella Terra dei Canguri
30. La Bella e La Bestia
31. Aladdin
32. Il Re Leone
33. Pocahontas
34. Il Gobbo Di Notre Dame
35. Hercules
36. Mulan
37. Tarzan
38. Fantasia 2000
39. Le Follie Dell’imperatore
40. Atlantis – L’impero perduto
41. Lilo e Stitch
42. Il Pianeta del Tesoro
43. Koda Fratello Orso
44. Mucche Alla Riscossa
45. Chicken Little – Amici per le Penne
46. Uno Zoo In Fuga
47. I Robinson – Una Famiglia spaziale
48. Bolt – Un eroe a quattro zampe
49. La Principessa e il Ranocchio
50. Rapunzel – L’intreccio della Torre
51. Ralph Spaccatutto
52. Frozen – il Regno di Ghiaccio
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