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È mia la colpa La vita dei Joy Division

Poche band hanno lasciato un’impronta tanto profonda quanto i Joy Division nella storia della musica. La loro avventura, breve ma intensa, continua a risuonare attraverso le generazioni, diventando un simbolo di tormento, estasi e gioventù. Questo gruppo britannico, formatosi nel 1977 a Salford, vicino a Manchester, ha trasformato il post-punk in qualcosa di più che un semplice genere musicale: ha creato un movimento emotivo e culturale che non smette mai di crescere, sia dentro che fuori di noi.

I Joy Division erano composti da quattro talenti unici: Ian Curtis alla voce, Bernard Sumner alla chitarra e tastiere, Peter Hook al basso e Stephen Morris alla batteria. Insieme, hanno costruito un suono distintivo che mescolava oscurità e melodia, disperazione e speranza. Il loro album di debutto, “Unknown Pleasures”, è diventato immediatamente un pilastro del rock, influenzando intere generazioni di musicisti e ascoltatori. Tuttavia, il loro viaggio si è interrotto bruscamente nel maggio del 1980, quando Curtis, tormentato dai suoi demoni interiori, si tolse la vita alla vigilia del loro primo tour negli Stati Uniti. Questo tragico evento segnò la fine dei Joy Division, ma anche l’inizio di un mito che continua a vivere. La pubblicazione postuma del loro secondo album, “Closer”, è stata accolta con unanime apprezzamento, consacrando i Joy Division come una delle band più influenti della storia del rock. I restanti membri del gruppo hanno continuato a fare musica sotto il nome di New Order, contribuendo ulteriormente al loro legato musicale. Ma è Ian Curtis, con la sua voce ipnotica e i suoi testi profondi, che rimane il cuore oscuro e affascinante dei Joy Division, un poeta maledetto il cui spirito continua a influenzare la cultura popolare.

Questa eredità viene ora esplorata in profondità attraverso una nuova graphic novel intitolata “È mia la colpa. La vita dei Joy Division”, scritta da Lorenzo Coltellacci e illustrata da Mattia Tassaro, pubblicata da Feltrinelli Comics nel 2024. Questo lavoro non è solo una semplice biografia grafica, ma un viaggio emozionante e commovente attraverso la storia della band, raccontata con passione e precisione. Coltellacci, già autore di diverse opere di successo come “Un singolo passo” e “Come fosse successo”, si immerge nei dettagli della vita dei Joy Division, catturando l’essenza di ciò che li ha resi unici e perché la loro grandezza continua a crescere. Mattia Tassaro, con il suo stile di disegno evocativo e suggestivo, dà vita ai personaggi e alle atmosfere che hanno definito i Joy Division. Laureato in Design della Comunicazione e diplomato alla Scuola Internazionale di Comics, Tassaro ha già dimostrato il suo talento in opere come “Glumvasky. Good Men Bad Things”, ma è con questa graphic novel che raggiunge un nuovo livello di maturità artistica, trasportando il lettore nelle profondità delle emozioni e dei conflitti che hanno caratterizzato la breve, ma intensa, esistenza della band.

La graphic novel si distingue per la sua capacità di muoversi su due binari paralleli: da un lato, una ricostruzione attenta e dettagliata della storia dei Joy Division, dall’altro, un’evocazione suggestiva e commovente del loro mondo interiore. Questo equilibrio tra realtà e sentimento rende l’opera non solo un tributo alla band, ma anche un’opera d’arte autonoma, capace di toccare corde profonde nel cuore di chi la legge. L’amore e la morte sono i temi centrali che attraversano la storia dei Joy Division, e che ritornano in questa graphic novel con una forza disarmante. L’amore, quello che ci fa a pezzi e che ci lascia in un eterno stato di tormento, è l’elemento che lega i testi di Ian Curtis alla sua tragica fine. La morte, inevitabile e definitiva, è il filo conduttore che ha spezzato la vita del frontman, ma che ha anche cementato il legato della band nella storia della musica. E poi, ancora una volta, l’amore, che si ripresenta per sempre, anche nella distruzione, come un’eco che non smette mai di risuonare.

“È mia la colpa. La vita dei Joy Division” non è solo una lettura per i fan della band, ma un’opera che parla a chiunque abbia mai sentito il peso della giovinezza, quella fase della vita da cui, in fondo, nessuno riesce mai veramente a uscire. È un invito a esplorare il lato oscuro della nostra esistenza, a confrontarsi con i nostri demoni e a riconoscere la bellezza che può emergere anche dai momenti più difficili. Lorenzo Coltellacci e Mattia Tassaro, con il loro lavoro, offrono una nuova prospettiva su una storia già conosciuta, ma che merita di essere raccontata ancora una volta, in un modo che possa toccare nuove generazioni e mantenere vivo il mito di una delle band più iconiche di tutti i tempi.

World Goth Day: il 22 maggio si tinge di nero

Il 22 maggio si celebra il World Goth Day: il sito ufficiale Il sito ufficiale dell’evento (worldgothday.com) definisce  questa iniziativa come “un giorno in cui la scena gotica celebra il proprio essere e un’opportunità per far conoscere la sua presenza al resto del mondo”.

Il Goth è una sub-cultura iniziata nel Regno Unito all’inizio degli anni ’80 come rivoluzione estetica degli appassionati del Rock Goth, una propaggine del genere musicale post-punk. Siouxsie and the Banshees , Bauhaus , The Cure e Joy Division, indimenticabili artisti post-punk, sono stati precursori di questo genere musicale e hanno contribuito a sviluppare e plasmare qiesta sottocultura che, indubbiamente, è stata la più longeva e diffusa a livello globale di molte altre della stessa epoca .Gli stili di abbigliamento all’interno della sottocultura attingono al punk , alla new wave e alla moda New Romantic; l’estetica goth si ispira moltissimo alla moda dei periodi precedenti come il vittoriano, edoardiano e la Belle Époquee con preferenza di toni scuri, se non neri, sia nel look che nel make-up e nell’hair style. La sottocultura ha continuato ad attirare l’interesse di un vasto pubblico decenni dopo la sua comparsa trasformandosi in varie parti del mondo in qualcosa di diverso creando altre manifestazioni estetiche rilevanti (come ad esempio le gothic lolita e le maid giapponesi).

Tornando alla festività del 22 Maggio, il World Goth Day nasce “ufficialmente” nel Regno Unito nel 2009, ovvero quando BBC Radio 6 ha raccontato tutta una serie di sottoculture musicali durante una settimana di maggio, inclusa, appunto, la musica gotica. Furono i  DJ goth Cruel Britannia e Martin Oldgoth ad inaugurare in radio il giorno dei Goth, decidendo che proprio il 22 maggio sarebbe stato il giorno mondiale dei fruitori di questa arte/estetica. L’osservanza si è diffusa al di fuori del Regno Unito, con la nascita del sito web prima citato per coordinare e promuovere eventi in tutto il mondo.

Secondo un’altra versione, questa celebrazione nasce da un tributo alla giovane Sophie Lancaster, che è stata uccisa in Inghilterra, a soli 20 anni, proprio per il suo look. La giornata nasce dunque con uno scopo educativo verso la comprensione, l’educazione e la serena tolleranza. Proprio questi ideali muovono la Sophie Lancaster Foundation, che si occupa di realizzare percorsi didattici dedicati ai più piccoli al fine di porre rimedio al bullismo ed eliminare i pregiudizi e preconcetti: vi consigliamo di visitare il sito della Fondazione all’indirizzo sophielancasterfoundation.com.

La Giornata mondiale del gotico celebra dunque gli aspetti subculturali della sottocultura gotica dall’estetica, alla musica alle performance artistiche: ogni anno molti degli eventi sono caratterizzati da live di band goth locali che si impegnano in concerti di  beneficenza worldwide.

Wish You Were Here: 32 concerti, 32 fumettisti

Il biglietto del concerto al quale hai sempre sognato di andare. Il manifesto della band o della voce che ti ha cambiato la vita, reinterpretato in modo unico da un artista. Il concreto sostegno al club dove hai trascorso ore ad ascoltare la tua musica preferita. Tutto questo è Wish You Were Here, il nuovo progetto ideato da This Is Not A Love Song e dedicato ai live che hanno fatto la storia della Musica, quei concerti ai quali tutti avremmo voluto assistere. 32 biglietti di 32 concerti epocali, che al loro interno racchiudono 32 manifesti esclusivi illustrati da 32 tra i migliori fumettisti italiani. Il tutto anche in sostegno di 10 live club, grazie a un crowdfunding attivo dal 24 maggio fino al 30 giugno su Produzioni dal Basso. Qui il link al crowdfunding.

Pink Floyd a Venezia nel 1989, Queen a Wembley nel 1986, Nirvana al Bloom di Mezzago (MI) nel 1981, Cure a Parigi nel 1992, Beatles e il loro ultimo concerto sul tetto a Londra nel 1969, il concerto dei CCCP Fedeli alla linea sospeso per rissa alla festa dell’Unità a Firenze nel 1986, Jimi Hendrix a Roma nel 1968, Clash a Bologna nel 1980, nello stesso anno Bob Marley a San Siro. E poi ancora David BowieDe André + PFMSmithsJeff BuckleyPearl JamBritney SpearsDaft PunkR.E.M. + RadioheadBikini KillBlack FlagNicoFugaziBruce SpringsteenBoards Of CanadaNina Simone e tanti altri. I live immortali di questi artisti straordinari saranno illustrati dai nomi più conosciuti e le nuove promesse più interessanti del fumetto italiano: Alessandro BaroncianiNovaEnrico PantaniEliana AlbertiniMarco CazzatoAntonio PronosticoLudovica FantettiPaolo BacilieriElisa CaroliSerena SchinaiaVit MorettaDavide Bart SalveminiViola NiccolaiGrazia SacchiHurricane IvanGiulia PexTommyGunStefano ZatteraIsabella BerselliniSamuele CanestrariOfficina InfernaleTesti Manifesti e tanti altri.

Come una macchina del tempo, Wish You Were Here farà zigzagare tra un live e l’altro in epoche diverse: dagli sperimentalismi psichedelici dei Velvet Underground alla Factory di New York nel 1966 ai Ramones a Londra nel 1977 – l’anno punk per antonomasia – fino a Beyoncé + JAY-Z a Milano nel 2018, passando per il pipistrello di Ozzy Osbourne nel 1982, Bob Dylan nel 1963, Franco Battiato al Teatro Greco di Segesta nel 2004 e tantissimi altri. Al tempo stesso, WYWH aiuterà 10 live club a sopravvivere devolvendo loro parte del ricavato della campagna crowdfunding; un gesto simbolico per affermare ancora una volta l’amore indissolubile che lega il fumetto, l’illustrazione e la grafica alla musica e alla sua energia sprigionata su un palco, legame che si fa ancora più forte in un momento così delicato e difficile per tutti i lavoratori dello spettacolo.

Wish You Were Here si sviluppa in 32 biglietti dei concerti della “vita”, i più belli della storia della musica live, quelli ai quali avremmo voluto assistere a ogni costo. Ogni biglietto racchiude al suo interno un manifesto del concerto, illustrato da uno dei 32 artisti del panorama italiano del fumetto, dell’illustrazione e della grafica coinvolti nel progetto. Ogni disegnatore si è calato nel contesto storico relativo al concerto scelto e ha approcciato il progetto grafico del manifesto come se glielo avesse commissionato la band stessa, pur mantenendo il proprio stile attuale e giocando col “senno di poi”. Basta aprire i biglietti e dispiegarli per godere di questa meraviglia in formato poster. Nel retro di ogni biglietto, poi, “I Was There”: la testimonianza di chi c’era veramente a quel concerto. Nel retro del manifesto invece c’è la scaletta del concerto.

Wish You Were Here vuole anche supportare la musica dal vivo. Per questo prende vita e si sviluppa tramite donazioni sulla piattaforma di crowdfunding Produzioni dal basso. A partire dal 24 maggio fino al 30 giugno 2021 i biglietti-manifesti saranno acquistabili tramite crowdfunding (qui il link) con tanto di premi (vhs, shopper bag, sacca, t-shirt) previsti in base ai vari step delle donazioni (20, 50, 75, 100 euro e così via) e in base alla quantità di biglietti-manifesti che si desidera acquistare. Parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza a 10 live club dislocati nel territorio nazionale da nord a sud. Oltre un anno senza spettacoli dal vivo (escluse rare eccezioni nell’estate 2020), uno stop forzato e necessario per arginare la pandemia da Covid-19: “Mi manchi come un concerto” è stata una delle frasi che in questi lunghi mesi ha sintetizzato al meglio le pene di tutti gli appassionati delle sette note. Ma se per chi è abituato a stare sotto palco questo è stato “solo” un malessere da innamorato non corrisposto, per chi lavora con i concerti questa pausa professionale ha rappresentato una vera e propria tragedia. Così quando TINALS ha ideato Wish You Were Here non poteva non pensare ai Live Club. Parte del ricavato del progetto sarà infatti donato a dieci di loro: Hiroshima Mon Amour (Torino), Locomotiv Club (Bologna), Monk (Roma), The Cage (Livorno), Fanfulla (Roma), Vidia (Cesena), Demodé (Bari), Bronson/Hana-Bi (Ravenna), Trenta Formiche (Roma), Candelai (Palermo).

Una cifra simbolica che andrà comunque a sostenere realtà medio-piccole rimaste duramente colpite dalle restrizioni governative anti-covid. Alcuni di questi club hanno deciso di girare la cifra che riceveranno in beneficenza direttamente a un loro dipendente: fonico, magazziniere, barista… Perché dietro a ogni azienda ci sono prima di tutto persone in carne e ossa con la loro dignità umana. All’interno di ogni ordine che arriverà tramite donazioni superiori a 50 euro sarà allegato un free drink da consumarsi in uno di questi club. Se infatti da una parte c’è il biglietto-manifesto con la sua componente nostalgica, dall’altra c’è la controparte legata al futuro con la speranza di tornare tutti insieme a divertirci con un free drink nella tasca dei jeans.

Home Festival, music partner di WYWH, ha poi deciso di supportare l’intero progetto come Music Partner allegando una “birra sospesa” (valida per l’edizione 2022 del festival) a ogni ordine (senza alcuna soglia di donazione minima) che arriverà tramite crowdfunding. I 10 live club e l’Home Festival saranno protagonisti di altrettante interviste sulle difficoltà e speranze legate al periodo, ma soprattutto sul concerto più bello da loro organizzato. Questi 11 live diventeranno a loro volta biglietti-manifesti che entreranno di diritto nella collana Wish You Were Here e verranno pubblicati da qui al 30 giugno 2021.

A corredo del progetto uscirà per la fine del crowdfundingMusicRemake – vhs 004 – Live will not tear us apart… again”, vhs di carta il cui rifacimento grafico è a cura di Chiara Lu ed è liberamente ispirato a 24 esibizioni durante quei concerti che hanno fatto la Storia, tra le quali Sonic YouthGuns n’ RosesPearl JamJoy Division,Television + Patti SmithMetallicaRamonesJanis JoplinDoorsFugazi. La vhs contiene 24 fotogrammi illustrati e 2 poster raffiguranti esibizioni live memorabili, come Jimi Hendrix che dà fuoco alla chitarra, Ian Curtis e la sua danza epilettica, Kurt Cobain e le sue chitarre frantumate, la tutina di Freddie Mercury e moltissimi altri.

Lista completa biglietti/manifesti Wish You Were Here
001- David Bowie – Santa Monica Civic Auditorium – Santa Monica – October 20 1972 – Marco Cazzato
002- Franco Battiato – Teatro Greco di Segesta – Segesta (TP) – 29 luglio 2004 – Giulia Pex
003- Beyoncé + JAY-Z – Stadio San Siro – Milano – July 6 2018 – Isabella Bersellini
004- Jimi Hendrix – Teatro Brancaccio – Roma – May 24-251968 – Stefano Zattera
005- Nirvana – Bloom – Mezzago (MI) – November 17 1991 – Nova
006- CCCP Fedeli alla linea – Festa dell’Unitа – Parco delle Cascine – Firenze – 16 settembre 1986 – TommyGun
007- Descendents – First Avenue – Minneapolis (MN) – USA – July 13 1987 – Officina Infernale
008- Beatles – Rooftop Concert – London – January 30 1969 – Samuele Canestrari
009- Boards Of Canada – All Tomorrow’s Parties – Pontins Camber Sands Holiday Park – England – April 7 2001 – Eliana Albertini
010- Clash – Piazza Maggiore – Bologna – June 1 1980 – Enrico Pantani
011- Pink Floyd – Piazza San Marco – Venezia – July 15 1989 Antonio Pronostico
012- Jeff Buckley – Vidia – Cesena – February 17 1995 – Ludovica Fantetti
013- De André + PFM – Teatro Tenda – Firenze – 13 gennaio 1979 – A m’l rum da me
014- Nico – Teatro Ciak – Milano – April 21 1986 – Paolo Bacilieri
015- Velvet Underground – The Factory – New York (NY) – USA – January 31 1966 – Ilarius
016- Bikini Kill – Capitol Theater – Olympia (WA) – USA – December 9 1994 – Elisa Caroli
017- Pearl Jam – Forum di Assago – Milano – November 13 1996 – Alberto Becherini
018- Elio e le storie tese – Teatro Rosmini – Borgomanero – September 25 1987 – Testi Manifesti
019- Ozzy Osbourne – Veterans memorial Auditorium – Des Moines (IA) – USA – January 20 1982 – Hurricane Ivan
020- Queen – Wembley Stadium – London – July 11 1986 – Davide Bart Salvemini
021- Bob Marley – Stadio San Siro – Milano – June 27 1980 – ADA
022- Bob Dylan – Carnegie Hall – New York – USA – October 26 1963 – Accappatoio
023- Britney Spears – Fila Forum di Assago – Milano – October 24 2000 – Tutte le mele di Annie
024- Cure – Le Zénith – Paris – France – October 19 1992 – Serena Schinaia
025- Smiths – Teatro Tendastrice – Roma – May 14 1985 – Alessandro Baronciani
026- Ramones – Rainbow Theatre – London – UK – December 31 1977 – Vitt Moretta
027- Black Flag – Odissea 2001 – Milano – February 22 1983 – Massimiliano Marzucco
028- R.E.M. + Radiohead – Stadio Cibali – Catania – August 6 1995 – Valentina Restivo
029- Bruce Springsteen – Stadio San Siro – Milano – June 21 1985 – Viola Niccolai
030- Fugazi – Live in front of White House – Lafayette Park – Washington (DC) – USA – January 12 1991 – Illaria
031- Daft Punk – Lollapalooza 2007 – Grand Park – Chicago (IL) – USA – August 3 2007 – Francesca Pignataro
032- Nina Simone – Montreux Jazz Festival 1976 –  Montreux – Switzerland – July 3 1976 – Grazia Sacchi

Biglietto: 16×7,5 cm
Art Print Poster: 32×45 cm

Premi crowdfunding
Shopper bag, T-shirt, sacca, Vhs
VHS is made up of:
2 Art Print Poster 33×69 cm
24 Graphic Frames 18,5×10,3 cm – carta usomano 300 gr
6 Graphic Frames 18,5×10,3 cm – carta poster
1 Paper Case 11,5x22x2,9 cm – transparent window
1 Cover/colophon 18,5×10,3 cm – carta usomano 300 gr
1 Illustrated Video Cassette – carta sottobanco 330 gr
6 Stickers vhs