12 poster di Star Wars made in Japan!

Durante l’anno prossimo la Star Wars Celebration sbarcherà in Giappone e in vista di questo ritorno, vale la pena esplorare alcuni dei rari poster di film giapponesi di Star Wars che mostrano disegni unici e che non sono stati utilizzati in nessun’altra parte del mondo. I fan e i collezionisti sono sempre alla ricerca di articoli esclusivi e il mercato giapponese ha da sempre offerto una vasta gamma di prodotti creati appositamente per il suo pubblico. Tra giocattoli, premi alimentari, abbigliamento e poster, i fan di Star Wars possono trovare una varietà di articoli che non si trovano altrove.

Durante la trilogia originale negli anni ’70 e ’80, i team di marketing di tutto il mondo avevano la libertà di creare campagne di poster di Star Wars su misura per soddisfare le esigenze del pubblico locale. Questo ha portato alla creazione di una vasta gamma di immagini pubblicitarie accattivanti e originali. Tuttavia, con l’avvento della trilogia dei prequel, molti mercati hanno condiviso le stesse immagini pubblicitarie, ad eccezione degli Stati Uniti. Ma negli ultimi anni, la tendenza è tornata a creare design di poster regionali, offrendo ai fan la possibilità di aggiungere pezzi unici alla propria collezione.

I 12 poster di film giapponesi di Star Wars presentati qui sono particolarmente interessanti per i fan che desiderano avere una visione completa e dettagliata della loro collezione. Noterete che i poster dei prequel non sono inclusi, poiché durante quel periodo non erano stati creati design esclusivi per il Giappone.

Uno dei primi poster in anteprima di Star Wars prodotti in Giappone mostrava un campo stellare azzurro intenso e uno slogan accattivante che anticipava l’avventura epica del film. Un altro poster illustrato dall’artista Seito riprendeva la composizione del poster americano, ma con modifiche ai volti dei personaggi e al posizionamento dei droidi. Questi due esempi dimostrano l’attenzione ai dettagli e l’impegno nel creare design distinti per il mercato giapponese.

Uno dei poster più rari è il teaser della “Revenge of the Jedi“, unico al di fuori degli Stati Uniti a utilizzare il titolo provvisorio del film. Questo poster è estremamente difficile da trovare e rappresenta una vera gemma tra i collezionisti. Altri poster di collage fotografico per Il ritorno dello Jedi mostrano la vastità epica del film e trasmettono l’atmosfera cinematografica in modo magistrale.

Anche poster per i film spin-off come L’avventura degli Ewoks e Il Ritorno degli Ewoks mostrano l’attenzione ai dettagli e il fascino fantasy dei film. Infine, due poster esclusivi per Rogue One: A Star Wars Story e Solo: A Star Wars Story mettono in mostra immagini suggestive e originali che rappresentano i personaggi chiave e l’azione dei film. Questa carrellata di poster unici offre uno sguardo approfondito e dettagliato sulla varietà di design creati esclusivamente per il mercato giapponese. I fan e i collezionisti avranno la possibilità di aggiungere pezzi unici e rari alla propria collezione, catturando l’essenza e lo spirito di Star Wars in un modo nuovo e affascinante.

Fonte: starwars.com/news/star-wars-japanese-posters

Dal Giappone, una Rivoluzione Verde: Il “Green Newspaper”

In un’epoca in cui l’ecologia è al centro dell’attenzione globale, il Giappone si distingue ancora una volta per un’iniziativa all’avanguardia che fonde innovazione e rispetto per l’ambiente. Il “Green Newspaper”, ideato nel 2021 dall’editore del quotidiano The Mainichi Shimbunsha, rappresenta una svolta ecologica nel mondo dell’editoria.

Un Quotidiano Che Sboccia

Il “Mainichi”, che in giapponese significa “Quotidiano”, non è solo un mezzo per restare informati, ma diventa un simbolo tangibile di sostenibilità. Dopo la lettura, invece di finire nel ciclo dei rifiuti, il giornale può essere piantato. Questo è possibile grazie ai piccoli semi incapsulati nella carta, che danno vita a nuove piante.

Un Successo Editoriale e Ambientale

Con una tiratura di circa 4 milioni di copie al giorno, il “Green Newspaper” ha registrato un incremento significativo delle vendite e degli introiti. Questo successo dimostra che l’innovazione ecologica può essere anche economicamente vantaggiosa.

Una Collaborazione Fruttuosa

Il progetto è frutto della collaborazione con Dentsu Inc., una delle maggiori agenzie pubblicitarie del Giappone. Il processo di trasformazione delle pagine in piantine è semplice ma ingegnoso: alla carta riciclata, priva di solventi tossici, vengono aggiunti semi di varie specie floreali. La polpa ottenuta viene poi stampata con inchiostro a base vegetale.

Un Futuro Sostenibile

Il “Green Newspaper” non è solo un prodotto, ma un messaggio potente: è possibile reinventare gli oggetti di uso quotidiano in chiave ecologica. Ogni giornale piantato rappresenta un piccolo passo verso un futuro più verde, un gesto semplice ma carico di significato.

In conclusione, il “Green Newspaper” è un esempio eccellente di come l’innovazione possa andare di pari passo con la sostenibilità. È un invito a ripensare le nostre abitudini e a considerare ogni azione quotidiana come un’opportunità per contribuire alla salute del nostro pianeta.

Tra i vicoli di Tokyo al Rappongi di Milano

Il nuovo locale Roppongi, che ha da poco aperto i battenti a Milano, promette un’esperienza gastronomica e sensoriale che trasporta direttamente in Giappone. Con un arredamento dettagliato e fedele ai vicoli di Tokyo, lanterne di carta, insegne in ideogrammi e replica di coni stradali e tombini, l’atmosfera che si respira è autenticamente giapponese. Persino i camerieri sono vestiti in modo tradizionale, completando così il quadro di questa immersione culturale.

La proposta culinaria del locale si rifà alle tipiche specialità di un izakaya, con piatti come sukiyaki, sashimi freschissimo, selezioni di carne alla griglia, udon e molte altre prelibatezze della tradizione giapponese. Il tutto può essere accompagnato da una vasta scelta di bevande, tra cui sake, birre giapponesi e cocktail esclusivi.

Situato in Via Vespucci, 5, Roppongi è senza dubbio una tappa imperdibile per gli amanti della cucina nipponica e per coloro che desiderano vivere un’esperienza unica e coinvolgente. Non lasciarti sfuggire l’opportunità di immergerti in questa affascinante atmosfera giapponese direttamente nel cuore di Milano.

Indirizzi in Giappone: come orientarsi tra quartieri, isolati e… numeri civici ballerini!

Hai mai immaginato una città senza nomi di vie? In Giappone è realtà! Ma non temere, perdersi non è così facile come sembra. Ecco una guida pratica per orientarti tra quartieri, isolati e numeri civici… un po’ ballerini.

Niente nomi, solo quartieri e numeri: scordati di Corso Vittorio Emanuele o Via Roma. In Giappone, l’indirizzo inizia con il nome del distretto (ad esempio, Shinjuku-ku a Tokyo), seguito da quello del quartiere (come Shibuya). Poi, la parte divertente: tre numeri. Il primo indica l’isolato (chome), il secondo il blocco di edifici e l’ultimo il numero civico.

Logico, no? In teoria sì. In pratica, il numero civico potrebbe non corrispondere all’ordine di posizione lungo la strada, ma seguire un criterio cronologico. I palazzi più vecchi hanno numeri più bassi, indipendentemente dalla posizione. Se ci sono nuove costruzioni, prendono un numero nuovo. Insomma, un po’ di flessibilità è d’obbligo!

Come ritrovarsi? Niente paura, i giapponesi hanno pensato anche a questo. Oltre all’indirizzo, spesso forniscono un punto di riferimento nella zona, come un negozio o una stazione. In passato, addirittura, si usavano mappe dettagliate del quartiere. Oggi, con Google Maps, tutto è più semplice… anche se i tassisti giapponesi, a quanto pare, si perdono ancora un po’!

Consigli per un viaggio in Giappone:

  • Memorizza i nomi dei distretti e dei quartieri principali che visiterai.
  • Appunta i punti di riferimento forniti insieme all’indirizzo.
  • Munisciti di una buona mappa (cartacea o digitale) e impara a usarla.
  • Non aver paura di chiedere indicazioni, i giapponesi sono generalmente molto cortesi e disponibili.
  • Con un po’ di pratica, ti muoverai come un vero ninja tra le vie senza nome del Giappone!

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Yasuke: Il Samurai Africano del Giappone

Nel XVI secolo, nel cuore dell’aristocrazia guerriera del Giappone, spiccava una figura imponente: Yasuke, il primo samurai di origini africane. La sua storia è un affascinante intreccio di cultura, coraggio e cambiamento.Le sue origini sono avvolte nel mistero. Yasuke giunse in Giappone nel 1579, in compagnia dei missionari gesuiti, e immediatamente attirò l’attenzione del signore della guerra Oda Nobunaga per la sua statura imponente e la pelle scura. Nobunaga lo accolse alla sua corte e, affascinato dalla sua forza e abilità, lo nominò samurai, un onore mai concesso prima a uno straniero.

Yasuke si distinse subito in battaglia, guadagnandosi il rispetto dei suoi compagni samurai e il favore di Nobunaga. La sua lealtà e il suo coraggio erano senza pari, e la sua presenza divenne simbolo di potenza per il signore della guerra.

Intorno a Yasuke si crearono leggende e miti. Alcuni credevano che la sua pelle scura fosse il segno di un legame con lo spirito della morte, aggiungendo un’aura di mistero e reverenza alla sua figura. Tuttavia, Yasuke continuò a servire con onore, ignorando le superstizioni.La storia di Yasuke è un esempio di come le barriere culturali possano essere superate attraverso il rispetto reciproco e la determinazione. La sua vita rimane un capitolo affascinante nella storia del Giappone, un racconto di integrazione e rispetto che continua a ispirare anche oggi. Yasuke non fu soltanto un samurai; fu un ponte tra mondi diversi, un uomo che sfidò le convenzioni e cambiò per sempre il corso della storia giapponese.

Anche quest’anno l’Hanami all’Orto Botanico ha conquistato i romani

Il fine settimana del 20 e 21 aprile 2024 ha visto il ritorno dell’evento Hanami all’Orto Botanico di Roma, un’occasione per riflettere sulla bellezza effimera della natura e per celebrare la cultura giapponese. Il Museo Orto Botanico, in collaborazione con il Festival del Verde e del Paesaggio, ha accolto tutti gli amanti della natura per due giorni dedicati alla fioritura dei ciliegi nel giardino giapponese. Questo evento ha offerto l’opportunità di immergersi in una cultura millenaria che vede nella natura la sua fonte di ispirazione e guida.

Ad omaggiore l’Hanami di Roma è stato l’eccellente fotografo e videomaker Roberto Di Vito con i suoi splendidi scatti.

L’Hanami, tradizione giapponese che consiste nel contemplare la fioritura dei ciliegi, è stato il filo conduttore di questo evento. Nella cultura giapponese, l’Hanami rappresenta molto più di una semplice osservazione dei fiori: è un momento di connessione con la natura, di apprezzamento della sua bellezza transitoria e di accettazione della sua imperfezione.

Il giardino giapponese dell’Orto Botanico di Roma, progettato dall’architetto Takeshi (Ken) Nakajima, è stato il luogo ideale per riflettere su questi concetti. La sua creazione negli anni ’90 ha portato una parte dell’arte paesaggistica giapponese in Italia, fornendo un ambiente autentico e suggestivo per l’Hanami.

Durante l’evento “Hanami all’Orto Botanico”, Roberto ha avuto l’opportunità di immergersi nella filosofia giapponese dell’impermanenza dell’esistenza. La bellezza dei ciliegi in fiore ha rappresentato la fugacità della vita e la necessità di apprezzare il momento presente, abbracciando la malinconia della fine.

Attraverso mostre, visite guidate, laboratori per bambini e momenti di condivisione, i visitatori sono stati invitati a esplorare la profonda connessione tra natura e bellezza nella cultura giapponese. “Hanami all’Orto Botanico” è stato un viaggio emotivo che ha portato alla luce l’importanza di osservare e apprezzare il mondo naturale che ci circonda.

 

Foto di copertina di Roberto Di Vito

Neve su foglie vermiglie di Dōgen Zenji

Il prossimo 10 maggio sarà una data importante per gli amanti della poesia zen in Italia, con l’uscita di “Neve su foglie vermiglie”, una raccolta di poesie scelte del maestro zen Dōgen Zenji, commentate dal sacerdote giapponese Sōtō Zen, Shohaku Okumura, e impreziosite dalle calligrafie dell’artista Norio Nagayama. Grazie al lavoro dei traduttori Michel Gauvain e Lorenzo Casadei, le profonde riflessioni di Zenji saranno finalmente accessibili al pubblico italiano, promettendo un’esperienza di lettura e contemplazione unica nel suo genere.

Questa raccolta offre ai lettori italiani l’opportunità di immergersi nelle metafore intricate e significative del maestro Zen. Malgrado siano ricche di significati stratificati che penetrano nel profondo dell’animo umano, Zenji, attraverso la forma dei waka – antenati degli haiku – riesce a comunicare il suo messaggio in modo immediato e comprensibile per tutti. Il titolo stesso, “Neve su foglie vermiglie”, evoca l’armoniosa connessione tra unità e molteplicità, concetti centrali nella pratica zen. Shohaku Okumura spiega che questa espressione rappresenta perfettamente l’interconnessione tra realtà assolute e convenzionali, invitando i lettori a esplorare il profondo significato della vita e della natura. Ogni poesia di Dōgen riflette la diversità del mondo naturale e il continuo fluire dei fenomeni, apportando nuove prospettive sulla nostra esistenza.

Il contributo di Shohaku Okumura guida i lettori alla comprensione più profonda di questa raccolta, spingendoli a esplorare con una mente aperta e meditativa. Oltre alle parole di Zenji e ai commenti illuminanti di Okumura, il volume include le meravigliose opere d’arte del maestro calligrafo Norio Nagayama. Le sue calligrafie aggiungono una profondità e una bellezza tangibile che arricchiscono ulteriormente l’esperienza di lettura, trasformandola in un viaggio sensoriale e spirituale.

“Neve su foglie vermiglie” è un invito alla riflessione approfondita e alla pratica del Dharma, offrendo un’opportunità senza precedenti per esplorare la bellezza e la saggezza dell’universo Zen, aprendo nuove prospettive e trasformando la nostra comprensione di noi stessi e del mondo che ci circonda.

Dōgen Zenji è stato uno dei più importanti maestri dello zen giapponese, fondatore della scuola buddhista Zen Sōtō, la più diffusa e radicata in Occidente. Shohaku Okumura, con la sua esperienza e la sua profonda conoscenza della tradizione zen Sōtō, guida i lettori nella comprensione di queste poesie e della loro bellezza intrinseca, aprendo la strada a un’esperienza di lettura e contemplazione unica e indimenticabile. Norio Nagayama, con le sue calligrafie, aggiunge un tocco di magia a questa raccolta, trasformandola in un’opera d’arte completa e coinvolgente.

“Neve su foglie vermiglie” è molto più di una semplice raccolta di poesie: è un viaggio emozionante attraverso le profondità della mente e della natura, invitando i lettori a esplorare il loro interiore e a connettersi con l’essenza stessa dell’universo Zen.

Lali Chhangani: il Fenomeno Virale del “Chhangani Club Kachori”

Nel cuore pulsante di Burrabazar, tra le strade affollate di Calcutta, sorge un’icona culinaria che ha catturato l’immaginazione di una nazione: il “Chhangani Club Kachori”. Questo storico negozio, annidato nel vivace Nimbutala, è diventato un punto di riferimento per gli amanti del cibo grazie al suo club kachori croccante e al sabzi in stile Rajasthani.

Il proprietario, Lali Chhangani, è una celebrità non solo tra i vicoli di Calcutta ma anche nel vasto mondo dei social media. Con le sue mani esperte e un carattere memorabile, Chhangani ha elevato il semplice kachori a un capolavoro culinario, servito con passione ai suoi clienti, nonostante le condizioni che sfidano le norme igieniche tradizionali. Chhangani non è un semplice venditore ambulante; è un artista del gusto, un maestro che ha dedicato la sua vita a perfezionare il kachori. Il suo banchetto, noto come “Chhangani Club Kachori”, è un simbolo della cultura gastronomica di Calcutta, attirando clienti da mezzo secolo. La qualità e il sapore del suo cibo hanno lasciato un’impressione indelebile sui palati dei visitatori, come testimonia la fila incessante di persone che attendono pazientemente il loro turno.

Negli ultimi mesi, il “Chhangani Club Kachori” ha guadagnato notorietà virale, diventando un fenomeno su Internet. Food blogger e videomaker affollano il negozio, documentando l’interazione unica di Chhangani con i suoi clienti, spesso caratterizzata da un approccio diretto e senza fronzoli.

I video di Chhangani, che mostrano sia la sua abilità nella preparazione dei kachori in condizioni igieniche precarie sia le sue risposte schiette, hanno varcato i confini nazionali, attirando l’attenzione di un pubblico globale desideroso di assaporare la sua arte culinaria, magari sopravvivendo alla sfida!

Ma Chhangani è più di un cuoco; è un pilastro della comunità di Calcutta. Il suo successo ha stimolato l’economia locale ttirando turisti da tutto il mondo. Lali Chhangani e i suoi kachori rappresentano il cuore pulsante di una storia più ampia, quella di una comunità che celebra la gioia del cibo autentico, preparato con amore e dedizione, a volte a discapito delle convenzioni igieniche.

La prossima volta che vi trovate a Calcutta, non perdete l’occasione di visitare il “Chhangani Club Kachori” e di sperimentare la magia di Lali. Un’avventura culinaria che promette di essere indimenticabile, ma che si intraprende a proprio rischio e pericolo.

Italia-chan: una mascotte anime per conquistare il Giappone all’Expo di Osaka 2025

Amanti degli anime e del Giappone, preparatevi a conoscere Italia-chan! Lei è la mascotte ufficiale che rappresenterà il nostro paese all’Expo di Osaka 2025, e ha già conquistato il cuore di molti con il suo design adorabile e il suo spirito solare.

Presentata durante la Design Week di Milano, Italia-chan è una giovane ragazza con lunghi capelli blu e occhi che sfoggiano i colori della bandiera italiana: l’azzurro del cielo e del mare, il bianco della purezza e il rosso della passione. La sua corona è decorata con rami di ulivo e quercia, simboli di pace e forza, e un fiore di ciliegio, che rappresenta la bellezza e la fragilità della vita. Il suo kimono azzurro, impreziosito da motivi tricolori, unisce tradizione italiana e stile giapponese. Ai piedi, calzini bianchi e sandali completano il suo look.

Ma chi è l’ideatore di questa mascotte così speciale? Dietro la creazione di Italia-chan c’è il talento di Simone Legno, artista italiano di fama internazionale, conosciuto per il suo brand Tokidoki. Legno ha saputo infondere in Italia-chan personalità e carattere, rendendola un’ambasciatrice ideale del nostro paese all’Expo di Osaka.

Perché una bambina come mascotte? La scelta non è casuale. Come ha spiegato il Commissario Generale per l’Italia Mario Vattani, il tema dell’Expo di Osaka è la società del futuro, e i bambini rappresentano proprio la speranza e il potenziale di questa società. “Chan”, vezzeggiativo usato per le bambine in Giappone, sottolinea la tenerezza e la giovialità di Italia-chan, incarnando perfettamente lo spirito di un paese che guarda al futuro con ottimismo e fiducia.

Italia-chan non è solo una mascotte, ma un simbolo di unione e collaborazione. Il suo design unisce elementi tipici della cultura italiana e giapponese, creando un ponte tra le due nazioni. La sua presenza all’Expo sarà un’occasione per valorizzare le nostre eccellenze e promuovere il dialogo interculturale.

Prepariamoci quindi a vivere un’edizione indimenticabile dell’Expo di Osaka 2025 insieme a Italia-chan! La sua simpatia e il suo entusiasmo contageranno sicuramente tutti i visitatori, lasciando un ricordo indelebile dell’Italia e del suo ricco patrimonio culturale.

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Scomparsa una leggenda del Visual Kei: il bassista dei the GazettE, REITA, ci lascia all’età di 42 anni

Lutto nel mondo della musica giapponese: il bassista e co-fondatore dei the GazettE, REITA, è scomparso improvvisamente il 15 aprile 2024 all’età di 42 anni.

La notizia è stata diffusa dal sito ufficiale della band, che ha voluto ricordare l’artista con un messaggio commovente: “La sua energia e la sua passione per la musica continueranno a illuminare il nostro futuro.“.

REITA, pseudonimo di Suzuki Akira, nato nella prefettura di Kanagawa, era un membro iconico dei the GazettE fin dalla loro fondazione nel 2002. Il suo talento e la sua dedizione al gruppo lo hanno reso uno dei bassisti più amati e apprezzati della scena visual kei.

I funerali si terranno in forma privata, su richiesta della famiglia. Al momento non sono state diffuse le cause del decesso.

La scomparsa di REITA rappresenta una grande perdita per il mondo della musica e per i fan dei the GazettE. I suoi cari, i compagni di band e i suoi numerosissimi ammiratori lo ricorderanno per sempre come un artista di grande talento e un uomo dal cuore generoso.

#REITA #theGazettE #VisualKei #MusicaGiapponese

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