Anche quest’anno l’Hanami all’Orto Botanico ha conquistato i romani

Il fine settimana del 20 e 21 aprile 2024 ha visto il ritorno dell’evento Hanami all’Orto Botanico di Roma, un’occasione per riflettere sulla bellezza effimera della natura e per celebrare la cultura giapponese. Il Museo Orto Botanico, in collaborazione con il Festival del Verde e del Paesaggio, ha accolto tutti gli amanti della natura per due giorni dedicati alla fioritura dei ciliegi nel giardino giapponese. Questo evento ha offerto l’opportunità di immergersi in una cultura millenaria che vede nella natura la sua fonte di ispirazione e guida.

Ad omaggiore l’Hanami di Roma è stato l’eccellente fotografo e videomaker Roberto Di Vito con i suoi splendidi scatti.

L’Hanami, tradizione giapponese che consiste nel contemplare la fioritura dei ciliegi, è stato il filo conduttore di questo evento. Nella cultura giapponese, l’Hanami rappresenta molto più di una semplice osservazione dei fiori: è un momento di connessione con la natura, di apprezzamento della sua bellezza transitoria e di accettazione della sua imperfezione.

Il giardino giapponese dell’Orto Botanico di Roma, progettato dall’architetto Takeshi (Ken) Nakajima, è stato il luogo ideale per riflettere su questi concetti. La sua creazione negli anni ’90 ha portato una parte dell’arte paesaggistica giapponese in Italia, fornendo un ambiente autentico e suggestivo per l’Hanami.

Durante l’evento “Hanami all’Orto Botanico”, Roberto ha avuto l’opportunità di immergersi nella filosofia giapponese dell’impermanenza dell’esistenza. La bellezza dei ciliegi in fiore ha rappresentato la fugacità della vita e la necessità di apprezzare il momento presente, abbracciando la malinconia della fine.

Attraverso mostre, visite guidate, laboratori per bambini e momenti di condivisione, i visitatori sono stati invitati a esplorare la profonda connessione tra natura e bellezza nella cultura giapponese. “Hanami all’Orto Botanico” è stato un viaggio emotivo che ha portato alla luce l’importanza di osservare e apprezzare il mondo naturale che ci circonda.

 

Foto di copertina di Roberto Di Vito

Hanami, la festa dei Ciliegi giapponesi a Roma

Perchè andare fino a Tokyo per poter assistere all’iconica Hanami, la festa per la fioritura dei Sakura, i ciliegi giapponesi?

Nella lingua giapponese Hanami indica l’arte di contemplare la fioritura primaverile. Non solo i ciliegi in fiore, che in Giappone regalano uno spettacolo unico al mondo, ma tutti i fiori invitano ad un’esperienza estetica e meditativa quasi zen.

Anche a Roma è possibile ammirare lo spettacolo dei colori giapponesi con l’arrivo della bella stagione: siamo al Centro del Quartiere EUR della Capitale, nel Parco Centrale del Lago (meglio conosciuto come Laghetto dell’Eur). Da sempre meta privilegiata dei romani per attività sportive e culturali, l’area è ricca di specie arboree ed arbustive tipiche dell’ambiente mediterraneo. Querce, pioppi, magnolie, olivi ed aceri sono ampiamente diffusi, mentre più rari sono gli esemplari di lauroceraso, ligustrum, pittosporo e conifere appartenenti alle più importanti specie e varietà.

In questo spazio lussureggiante è appunto famosa è la Passeggiata del Giappone, che, disegnata nell’impianto generale e nei percorsi da Raffaele de Vico per essere un tutt’uno con il periplo dei giardini del lago, è stata completata con l’impianto in massa di prunus da fiore (ciliegi).  I Sakura sono stati donati dalla città di Tokyo e sono stati piantati in occasione dell’inaugurazione dell’area nel 1959, in presenza dell’allora primo ministro giapponese Nobusuke Kishi. Tutt’ora, la comunità giapponese, festeggia l’Hanami al Laghetto dell’Eur organizzando pic-nic su teli di colore azzurro sotto gli alberi in fiore, vestiti con Kimoni e costumi tipici giapponesi.

 La fioritura dei Sakura dura per poco tempo, comincia verso metà marzo e termina i primi di aprile quando iniziano a sfiorire. In questo periodo i giapponesi sono soliti festeggiare questo evento che prende il nome di Hanami (let. “l’osservazione dei fiori“) e consiste nell’ammirare questi meravigliosi Ciliegi consumando in compagnia (con amici, pareti, colleghi, famigliari ecc…) un sostanzioso pic-nic all’ombra dei Sakura in fiore.

La simbiosi tra l’uomo e la Natura per i Giapponesi

Uno dei principi fondamentali che permeano la cultura giapponese è il rapporto tra l’uomo e la natura. Si tratta di un legame stretto, intimo e armonico con un territorio straordinario ricco di cascate, parchi naturali e foreste. Questa connessione profonda è alla base dello shintoismo, la religione più diffusa nel paese: questo rapportosi manifesta in diversi aspetti, ma uno dei più significativi è il valore che i giapponesi attribuiscono allo scorrere del tempo e al passaggio da una stagione all’altra.

Nello Shintoismo, il rapporto tra uomo e natura è di profondo rispetto e devozione. Secondo questa tradizione religiosa giapponese, tutti gli elementi del mondo naturale, come le montagne, i fiumi, gli alberi e le rocce, sono oggetti di culto e vengono considerati come divinità o spiriti sacri chiamati “kami”. Lo Shintoismo insegna che l’uomo fa parte integrante della natura e che la natura stessa è intrinsecamente sacra. Gli esseri umani sono quindi tenuti a vivere in armonia con la natura e a rispettarla, ringraziandola per tutti i suoi doni. All’interno dei santuari shintoisti, si svolgono rituali e offerte per onorare i kami e mostrare gratitudine per la natura. Durante le cerimonie shintoiste, si fa spesso riferimento agli spiriti e agli elementi naturali come parte integrante della vita quotidiana. Inoltre, lo Shintoismo promuove l’idea che la natura sia sacra in sé stessa, indipendentemente dall’utilità che può offrire all’uomo. Ciò significa che è incoraggiato il rispetto per la natura senza scopi egoistici o sfruttamento eccessivo delle risorse naturali.

L’armonia, il rapporto con la natura e lo scorrere del tempo sono caratteristiche e valori fondamentali dello stile giapponese: un esempio classico di questa attenzione è la tradizione dell’hanami, la “contemplazione” dei fiori di ciliegio. Durante i giorni in cui gli alberi di ciliegio sono in piena fioritura, migliaia di giapponesi si riversano nei parchi cittadini per pranzare e passeggiare sotto gli alberi in fiore.

Questo profondo legame con la natura permea tutti gli aspetti della cultura giapponese, incluso l’architettura e il design, che cercano l’armonia attraverso la semplicità delle strutture e la precisione delle forme, utilizzando prevalentemente materiali naturali. Ad esempio, il legno delle foreste è un elemento chiave dell’architettura delle case tradizionali giapponesi, grazie alla sua capacità di adattarsi alle variazioni termiche delle estati calde e umide e alla sua resistenza ai terremoti frequenti. Nelle case tradizionali giapponesi si presta particolare attenzione all’equilibrio tra luce e ombra. Gli shōji, telai di legno coperti di carta washi traslucida, sono utilizzati per bloccare i raggi diretti del sole e consentire la luce soffusa, creando così un’atmosfera in cui la luce non è mai diretta e l’ombra non è mai netta. Gli ambienti sono illuminati da diverse gradazioni di luce che cambiano forma e profondità con il passare delle ore della giornata.

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