Buon Compleanno George Lucas! Compie 80 anni il nostro messia

Il 14 maggio 2024 segna un traguardo significativo per uno dei più grandi visionari del cinema moderno: George Lucas, il creatore di universi che hanno incantato e ispirato milioni di persone, compie 80 anni. Nato nel 1944, Lucas ha rivoluzionato il mondo del cinema con la sua saga intergalattica, “Star Wars”, introducendo personaggi iconici come Luke Skywalker, la Principessa Leia e Darth Vader. Ma non solo, con “Indiana Jones” ha riscritto le regole del film d’avventura, creando un altro eroe senza tempo, amato da un pubblico trasversale.

George Walton Lucas Jr, passa la sua giovinezza in una sperduta cittadina della California, Modesto (ironico non trovate?). La sua infanzia non fu facilissima, non fu mai bravissimo negli studi per era bersaglio delle angherie dei compagni per la sua corporatura esile. Divenne dunque un ragazzo solitario e passava la vita tra fumetti, televisione e modellini, creandosi un mondo tutto suo. A 15 anni iniziò a gareggiare con le auto, sua grande passione.

Era molto promettente e gareggiò con successo fino al 1962 data in cui ebbe un grave incidente che lo costrinse ad abbandonare il suo sogno. Ma George non era il tipo di autocommiserarsi e decide che era giunto il momento di dar spago alla sua altra grande passione, la cinematografia. Non curante della disapprovazione dei genitori, Lucas si recò a Los Angeles all’ “University of Southern California” per studiare regia. Durante l’università realizzo molti film, con uno stile ed un montaggio veloce, molto diversi dei film impegnati dei suoi colleghi. La sua prima opera era THX1138:4EB, un dramma fantascientifico. Laureatosi, venne adottato professionalmente da Francis Ford Coppola, aiutandolo nella realizzazione di alcuni film e alla fondazione di una propria casa di produzione, la American Zeotrope. Contemporaneamente George Lucas decise di sposarsi con la sua fidanzata Marla Griffin. THX e la Zeotrope furono sponsorizzati dalla Warner Bros, che restò così delusa dai risultati che pretese i soldi indietro e che Lucas rimontasse da capo la pellicole. Il film ricevette buone recensioni ma fu un flop al botteghino. Lucas decise di realizzare qualcosa diretto maggiormente al grande pubblico, American Graffiti.

Nel 1973, con un budget davvero ridotto, Lucas creò questo film che raccontava la storia di un gruppo di adolescenti all’inizio degli anni ’60. Film da cui poi nacque la fortunata serie di Happy Days. La Universal dapprima lo bocciò, ma grazie ad alcune amicizie che George aveva stretto, il film uscì comunque nelle sale, e fu un successo. Il film incasso oltre i 116 milioni di dollari, una cifra inimmaginabile per quel periodo, ma Lucas ormai era troppo deluso da Hollywood, decise di fare un altro Film con la Universal “Flash Gordon” ma quando la major decise di non finanziare l’ultimo progetto ambizioso di Lucas, THE TALE OF MACE WINDU (vi ricorda qualcosa?), Lucas si tirò indietro per ogni futuro progetto col la Universal.

La 20th Century Fox, non rimase impassibile, notando il successo straordinario di American Graffiti, diede a Lucas il tempo di progettare la sua Storia, The Star Wars. Lucas passò due anni sulla sceneggiatura, ma quando si accorse che non esisteva nessuno studio per fornirgli gli effetti speciali di cui aveva bisogno, decise di fondarne uno con i soldi incassati dal suo precedente film, lo chiamòIndustrial Light and Magic (ILM ). Ma la preparazione fu così costosa che già in preproduzione si era esaurito il budget previsto. La Fox decise allora di dare a Lucas solo 150.000 dollari come compenso ma Lucas chiese e ottenne i diritti su merchandising e per i sequel, la Fox glielo accordò non credendo che i futuri extra potevano essere fruttuosi (eheheheh!!!).

La realizzazione di Star Wars (era stata ormai tolto l’articolo the) fu molto complicata, le cene del vivo furono realizzare agli Elstree Studios in Inghilterra. La staff inglese non si fidava di Lucas e per patti sindacali non voleva fare mai gli straordinari. Il regista, taciturno e timido era considerato dalla troupe totalmente inconsapevole di quello che stava facendo. Solo l’intervento di Alec Guiness, Obi-Wan Kenobi, riusciva ad infondere un po’ di ottimismo sul set e l’impressione che si stava lavorando a qualcosa che avrebbe per sempre cambiato ii modo di fare cinema.

Quando Star Wars venne completato, Lucas invitò i suoi amici ad assistere ad una proiezione privata in anteprima.

Tra questi, Steven Spielberg, suo grande amico, criticò aspramente la pellicola tanta da convincere Lucas, estremamente depresso a lasciò Los Angeles per evitare la figuraccia del film. Ma altre notizie gli giunsero nel suo rifugio: Star Wars aveva avuto un trionfo ai botteghini, una tale quantità di milioni di dollari che solo recentemente il suo nuovo film è riuscito ad incassare. Lucas rientrò immediatamente e si accordò perché il 40% dei profitti finisse nelle mani della sua neonata compagnia, la Lucasfilm, di cui l’unico proprietario, ovvero lui, divenne d’improvviso uno degli uomini più ricchi a Hollywood. Per non parlare dei diritti ottenuti sul merchandising che vennero negli anni a seguire!

Lucas fu così distrutto, dopo la realizzazione di questo film, che non volle più dirigere niente per 20 anni. Lui odiò sempre il fatto che la visione cinematografica non era sempre uguale a ciò che lui desiderava, ma ormai, avendo il controllo totale delle sue produzione poteva direttamente modificare ogni singolo fotogramma, mischiare le cene e le interpretazione, gli angoli di regia. Insomma il ragazzo che nessuno voleva, che si era creatro un mondo al di fuori di quello che odiava, ora lo ha realmente realizzato e lo ha donato alla fantasia degli uomini.

La Lucasfilm non è che una parte del mastodontico impero creato da George Lucas con gli introiti di Star wars, ma ce ne sono molte altree … La ILM (Industrial Light and Magic), è la società di effetti speciali al mondo più nota e professionale, che ha fornito materiale a sette dei dieci film che hanno avuto maggior successo di sempre. Ma Lucas possiede anche la mitica Lucas Arts, creatrice di videogiochi superbi (dalle varie trasposizioni dei film alla saga di Monkey Island) e soprattutto al ditta inventrice del THX , il noto sistema sorround che ha invasa le sale cinematografiche e ultimamente le case di mezzo mondo. Sempre restando in ambito acustico, non si può dimenticare la Skywalker Sound, che diretta da John Williams, ha sfornata le migliori sound track di sempre.

Tutto questo, cosi come i costanti incassi derivanti dai diritti de merchandising su Star Wars, garantiscono la possibilità per il caro George di non dover mai lavorare. Tuttavia, una parte di questo impero gli è sfuggita di mano quando Lucas divorziò dalla sua prima moglie  Marcia, nel 1993. Il tribunale della California assegnò ala donna metà dei beni di Lucas. Lei desiderava i soldi e non la dirigenza delle società, Geroge, cercando di salvare la Lucas Film e la ILM, fu dunque obbligato  vendere altre società di cui era a capo. Tra le altre una ditta di computer grafica, spina della ILM, che Lucas vendetta a Steve Jobs, fondatore della Apple Computer. La nuova società si chiamo Pixar e venne successivamente assorbita dalla Disney, creatrice della serie di Toy Story, A Bugs Life e del recente Monster e Co.

Nel 1997, in occasione del ventennale dell’uscita di Guerre stellari, Lucas ha distribuito nei cinema di tutto il mondo una versione restaurata, rimasterizzata e modificata della trilogia fantascientifica. Molte scene sono state rifatte con effetti speciali più moderni e altre che erano state previste ma dovettero essere tagliate furono reinserite. Grazie a questa riedizione tra incassi, vendite delle VHS, merchandising e diritti d’autore Lucas raccolse 251 milioni di dollari. Le riedizioni costituirono un campo di prova ideale per gli effetti speciali digitali da applicare su vasta scala agli episodi successivi.

Il 3 ottobre 1994 Lucas aveva iniziato a scrivere tre prequel della “trilogia originale” di Guerre stellari, che aveva in mente già dall’inizio della saga, ed il 1º novembre dello stesso anno lasciò le operazioni quotidiane della sua industria cinematografica e iniziò un periodo sabbatico per finire la stesura delle sceneggiature. I tre film, che segnano il ritorno di Lucas dietro la macchina da presa, compongono la cosiddetta “nuova trilogia” (Episodi I – II – III), antecedente a quella “originale” (Episodi IV – V – VI). Questi prequel hanno svolto un ruolo pionieristico nell’utilizzo delle attrezzature digitali in Alta Definizione rispetto alla pellicola, sono avanti di almeno cinque anni rispetto a produzioni similari per quanto concerne gli effetti speciali.

Il regista celebra di nuovo il rito fondato sulla rievocazione delle azioni all’origine della storia dispiegata dalla sua opera-mondo. Nello spazio-temporale del fantasy di Lucas il cinema si compie e si perpetua: dato un universo parallelo, il cattivo di turno porta il caos in un regno di pace e di benessere. La struttura di base è quella che si avvia dall’iniziale vittoria del kaos e poi si concentra sulla difficoltà di riconquistare il kosmos. Per riportare l’armonia, due prodi cavalieri Jedi dominano la Forza e combattono il suo lato oscuro. La figura dell’eroe non è unica ma duplice: uno è il giovane apprendista che sta completando il suo percorso di formazione, l’altro è il suo maestro, colui che compirà il viaggio sacrificale e verrà sostituito dall’allievo. La nuova trilogia non ha però ottenuto il successo sperato tra i vecchi fan ma ne ha creati di nuovi soprattutto tra le giovani generazioni, che apprezzano ormai di più i nuovi episodi. La vendetta dei Sith ha inoltre ottenuto i favori della critica, sempre piuttosto fredda nei giudizi su Star Wars. Considerati nel loro complesso, i sei film che compongono le due trilogie di cui è costituita la saga emanano una suggestione e una potenza davvero non comuni, e vanno a delineare in misura non accessoria l’immaginario collettivo degli ultimi decenni del XX secolo. In un’intervista il regista dichiara: “Ogni film che finisce mi rende malinconico, in questo caso la malinconia è più forte, Guerre Stellari ha preso una parte molto importante della mia vita. Ma provo anche una specie di euforia, in fondo è come se riprendessi la mia libertà, posso recuperare la curiosità di sperimentare, di giocare con piccoli film… Ora penso ad Indiana Jones, la cui serie continua; poi, in testa, c’è un piccolo film, silenzioso, tutt’altro mondo rispetto a questo che s’è appena chiuso”.

Sempre nel 2005 Lucas risulta nella classifica di Forbes tra i quattrocento uomini più ricchi del mondo al posto 194 con un patrimonio personale di tre miliardi di dollari. Nonostante le sue immense risorse Lucas non produce dal 1994 al 2010 film che non siano connessi alle sue pellicole precedenti. Lo stesso anno gli viene assegnato il premio alla carriera dell’American Film Institute. Già dieci anni prima gli era stato offerto ma lui aveva segretamente rifiutato perché “troppo giovane”. Aveva chiesto di ripetergli l’offerta quando avrebbe avuto sessant’anni. Ora i tempi sono maturi ma Lucas ha ancora voglia di dire la sua nel cinema, nel mondo che ha costituito la sua vita.

Negli anni 2003-2011 si occupa dell’ulteriore espansione dell’universo fantascientifico di Star Wars da lui creato fin dagli anni settanta. Ai film, ai romanzi, ai fumetti, ai cartoni animati e ai videogiochi più o meno legati alla sua casa di produzione ha aggiunto una serie in computer grafica. A tutto questo si sommerà fra qualche anno un telefilm di raccordo tra le due trilogie. Lo stesso regista ammette che fermare Guerre stellari è ormai impossibile. Nel 2008 Lucas e Spielberg realizzano l’attesissimo quarto capitolo di Indiana Jones ottenendo un buon successo commerciale e di critica. Nel 2008 la Lucasfilm avvia il progetto Red Tails, un film sulle battaglie aeree della Seconda guerra mondiale, una delle passioni di Lucas (i duelli spaziali di Star Wars sono infatti ispirati ai documentari storici della Battaglia d’Inghilterra). A prescindere dal risultato si tratta di un vero e proprio evento considerando che sono sedici anni che Lucas non produce un film o una serie televisiva che non sia connessa a Star Wars o Indiana Jones. Lucas si occupa sia del ruolo di produttore esecutivo che di curatore del soggetto e gira inoltre qualche scena. Il 29 luglio 2011 è stato finalmente mostrato il primo trailer del film.

Il 31 maggio 2012, Lucas ha rilasciato alla rivista Empire la seguente dichiarazione:

“Mi sto allontanando dalla compagnia (la LucasFilm, ndr.). Mi sto allontanando da tutti i miei affari, sto portando a termine tutti i miei obblighi e una volta finiti mi ritirerò nel mio garage armato di sega e martello a costruire dei piccoli film. Ho sempre voluto realizzare film che avessero una natura sperimentale, piuttosto che preoccuparmi di farli vedere nei cinema….”.

Due giorni dopo questa dichiarazione, il 2 giugno, è stata nominata Kathleen Kennedy co-direttrice generale della Lucasfilm. Il 30 ottobre, Lucas annuncia la vendita della sua casa di produzione alla Disney per 4,05 miliardi di dollari. Nel dicembre dello stesso anno Lucas ha donato, tramite la sua fondazione, la ragguardevole somma di 25 milioni di dollari al programma Chicago’s After School Matters. Fondata da Maggie Daley, l’associazione aiuta ragazzi bisognosi a formarsi e a guadagnare delle qualifiche lavorative attraverso dei lavori svolti come apprendistato.

L’ultima pellicola sviluppata e prodotta da Lucas è stato il musical animato Strange Magic, che è uscito nelle sale nel gennaio del 2015.

Dopo aver ceduto le redini della Lucasfilm al colosso Disney, George Lucas ha segnato un nuovo capitolo nella sua epica saga galattica assumendo il ruolo di consulente creativo. Tuttavia, il leggendario cineasta ha rapidamente manifestato divergenze con la nuova gestione, decidendo infine di distanziarsi dal progetto.

Le critiche di Lucas verso il primo film della nuova trilogia, “Star Wars: Il Risveglio della Forza”, sono state taglienti. Ha lamentato il tono “retro” imposto dalla Disney, sottolineando il suo impegno nel rendere ogni episodio unico e innovativo. Le sue parole sono state accese, accusando implicitamente la casa di produzione di compromessi artistici e di sminuire il suo contributo creativo. Tuttavia, Lucas ha in seguito ritrattato parte delle sue dichiarazioni, mostrando un atteggiamento più conciliante verso la Disney. Ha visitato i set dei successivi capitoli della saga, riconoscendo il merito di “Rogue One: A Star Wars Story” e apprezzando il coraggio artistico di “Star Wars: Gli Ultimi Jedi”.

La sua influenza sulla saga è rimasta tangibile, con Lucas che ha offerto consulenze al regista J.J. Abrams per “Star Wars: L’Ascesa di Skywalker” e visitando il set della serie televisiva live-action “The Mandalorian”, dimostrando il suo costante coinvolgimento nel mondo da lui creato. Infatti, ha fatto una sorpresa al suo amico Ron Howard sul set di “Solo: A Star Wars Story” e, aggredendo il fantasy televisivo, ha contribuito alla direzione della prima puntata dell’ottava stagione de “Il Trono di Spade”, evidenziando la sua versatilità e il suo interesse per altri progetti cinematografici.

Infine, anche se non ha diretto né scritto il quinto capitolo delle avventure dell’archeologo Indiana Jones, Lucas continua a rivestire il ruolo di produttore esecutivo, mantenendo così un legame indissolubile con un’altra delle sue creazioni iconiche.

Inoltre, il suo endorsement entusiasta della miniserie “Obi-Wan Kenobi” e il suo coinvolgimento nel consultare il team di produzione, dimostrano che l’eredità di Lucas continua a esercitare un’influenza significativa nell’universo cinematografico che ha plasmato.

 

Lucas non è stato solo un regista e sceneggiatore di talento, ma anche un innovatore tecnologico. La sua Industrial Light & Magic ha aperto la strada agli effetti speciali moderni, mentre la sua THX ha migliorato l’esperienza audio nelle sale cinematografiche. La sua visione ha sempre spinto i confini dell’immaginazione, creando storie che parlano di coraggio, amicizia e redenzione. Per il suo contributo al cinema, riceverà un premio alla carriera durante la cerimonia di chiusura del Festival di Cannes 2024.

Mentre celebriamo il suo 80° compleanno, riflettiamo sull’impatto che Lucas ha avuto non solo sul cinema, ma sulla cultura popolare nel suo insieme. La sua eredità vive attraverso le nuove generazioni di film e serie che continuano a esplorare le galassie da lui create, mantenendo vivo il suo spirito di avventura e scoperta. George Lucas è un esempio di come la passione e la creatività possano trasformare le arti e influenzare il mondo. Oggi, mentre gli auguriamo un felice compleanno, lo ringraziamo per averci mostrato che, con la Forza della creatività, non ci sono limiti a ciò che possiamo immaginare e realizzare.

Buon compleanno, George Lucas, e che la Forza sia sempre con te!

Cinque motivi per visitare la Corea del Sud

La Corea del Sud è una terra di contrasti affascinanti, dove antiche tradizioni si fondono con l’innovazione futuristica. Ecco cinque motivi imperdibili per cui dovresti considerare la Corea come tua prossima destinazione di viaggio.

1. Patrimonio Culturale e Storico

La Corea vanta un patrimonio culturale ricco e variegato. Dai palazzi storici di Seoul, come il Gyeongbokgung e il Changdeokgung, ai villaggi tradizionali come Hahoe e Yangdong, la Corea offre un tuffo nella sua storia millenaria. I templi buddisti sparsi per il paese, come il Bulguksa a Gyeongju, sono luoghi di pace e spiritualità che risalgono a centinaia di anni fa.

2. Paesaggi Naturali

La Corea del Sud presenta una natura sorprendentemente varia. Le montagne come il Seoraksan e il Jirisan invitano gli escursionisti a esplorare i loro sentieri. Le spiagge di Jeju Island, con le sue acque cristalline e le formazioni vulcaniche, offrono panorami mozzafiato. Inoltre, la Corea ha quattro stagioni distinte, ognuna delle quali trasforma il paesaggio in un nuovo quadro vivente.

3. Cucina Coreana

La cucina coreana è un’avventura culinaria che aspetta di essere scoperta. Piatti come il kimchi, il bibimbap, e il bulgogi sono solo l’inizio. Ogni regione ha le sue specialità, e i mercati alimentari notturni sono il luogo perfetto per sperimentare una vasta gamma di gusti e sapori. Non dimenticare di provare il soju e il makgeolli, bevande alcoliche tradizionali coreane.

4. Innovazione e Tecnologia

Seoul, la capitale, è una metropoli pulsante al centro dell’innovazione tecnologica. Quartieri come Gangnam e Hongdae sono pieni di negozi all’avanguardia, caffè tematici e locali notturni. La Corea è anche famosa per i suoi prodotti di bellezza e skincare, con negozi che offrono una vasta gamma di prodotti per ogni tipo di pelle.

5. Hallyu: La Korean Wave

Per gli appassionati della cultura pop coreana, la Corea è il luogo di nascita della Korean Wave. Qui puoi visitare i luoghi delle riprese dei tuoi K-Drama preferiti, partecipare a concerti K-Pop, e persino incontrare le stelle nei vari eventi fan-meet. La cultura pop coreana è vibrante e accogliente, con fan da tutto il mondo.

La Corea del Sud è un paese che non smette mai di stupire. Che tu sia un amante della natura, un fanatico della storia, un foodie, un tech-enthusiast o un fan del K-pop, troverai qualcosa che ti farà innamorare di questo paese unico. Pianifica il tuo viaggio e preparati a essere affascinato dalla bellezza e dallo spirito innovativo della Corea!

Telelavoro: Il Nuovo Paradigma dell’Eco-sostenibilità e del Risparmio Energetico

L’Impatto Globale del Telelavoro

In un’epoca in cui la sostenibilità è diventata una priorità incontestata per le imprese, il concetto di telelavoro emerge come una soluzione rivoluzionaria, capace non solo di migliorare l’efficienza operativa, ma anche di ridurre in maniera significativa il consumo di energia e le emissioni di carbonio. Secondo uno studio condotto su scala globale, l’adozione del modello di lavoro ibrido ha portato a una riduzione del consumo energetico fino al 20% in molte aziende, grazie alla razionale gestione degli spazi fisici e all’implementazione di politiche di lavoro flessibili. Questo si traduce in bollette più basse per le aziende e in un minor impatto ambientale.

Le statistiche mostrano che circa l’84% delle aziende che hanno abbracciato questa modalità di lavoro ha registrato una decisa diminuzione del proprio impatto ambientale, soprattutto in termini di emissioni di carbonio. Questo successo è stato ottenuto grazie alla riduzione delle dimensioni degli uffici tradizionali e all’adozione di soluzioni innovative come i centri di coworking, che consentono ai dipendenti di lavorare in prossimità delle proprie abitazioni, riducendo così i costi e le emissioni legate agli spostamenti.

Benefici Ambientali ed Economici del Lavoro Ibrido

La flessibilità offerta dal telelavoro non solo si traduce in una maggiore comodità per i dipendenti, ma offre anche importanti vantaggi sia dal punto di vista ambientale che economico per le aziende. Riducendo la necessità di grandi spazi di lavoro, si assiste a una diminuzione dell’energia utilizzata per illuminazione, riscaldamento e condizionamento dell’aria, con conseguente riduzione dei costi operativi e dell’impatto ambientale.

Questo approccio sostenibile non solo contribuisce alla lotta contro il cambiamento climatico, ma offre anche un risparmio energetico ed economico tangibile alle imprese, che possono reinvestire tali risorse in altre aree cruciali dello sviluppo aziendale.

Il Caso Italiano: Tendenze e Prospettive

In Italia, il telelavoro sta vivendo una crescita significativa, accelerata dalla pandemia di COVID-19. Studi recenti mostrano che sempre più aziende stanno adottando questa pratica, riconoscendo i suoi benefici in termini di costi ridotti e maggiore soddisfazione dei dipendenti. Ad esempio, secondo un rapporto di McKinsey & Company, nel 2023 il 58% delle aziende italiane consentiva il lavoro da remoto almeno parzialmente, rispetto al 35% nel 2019. Questo evidenzia un aumento significativo nell’adozione del telelavoro nel contesto italiano, ed un impatto positivo su bollette della luce e consumi.

Tuttavia, non mancano le sfide. Alcuni settori, come la produzione e l’edilizia, presentano maggiore resistenza al lavoro da remoto a causa della natura stessa delle attività svolte. Inoltre, le preoccupazioni riguardanti la mancanza di cultura aziendale e la difficoltà di supervisione dei dipendenti possono frenare l’adozione diffusa del telelavoro in Italia.

Futuro del Lavoro in Italia: Verso un Modello Ibrido

Nonostante le sfide, si prevede che il telelavoro continuerà a crescere in Italia nei prossimi anni, guidato dai benefici per le imprese e i dipendenti, nonché dall’evoluzione della tecnologia. Si prevede che il modello di lavoro ibrido, che combina il lavoro in ufficio e da remoto, diventerà sempre più diffuso, offrendo ai dipendenti maggiore flessibilità e alle aziende maggiori opportunità di risparmio energetico.

Questo trend rappresenta una svolta significativa nel modo in cui concepiamo il lavoro e il suo impatto sull’ambiente. Il telelavoro non è solo una tendenza temporanea, ma una trasformazione fondamentale che promuove la sostenibilità e la resilienza nel mondo del lavoro.

In conclusione, il telelavoro sta rivoluzionando il modo in cui le aziende operano e il modo in cui i dipendenti svolgono le proprie attività lavorative. Questo modello non solo offre numerosi vantaggi in termini di efficienza operativa ed economicità, ma contribuisce anche in modo significativo alla riduzione dell’impatto ambientale. Con una maggiore adozione del telelavoro, sia a livello globale che in Italia, possiamo guardare al futuro con ottimismo, sapendo di aver preso una direzione che porta a un mondo del lavoro più sostenibile e incentrato sul benessere dei dipendenti.

Fonte:  https://www.prontobolletta.it/news/telelavoro-risparmio-energetico-italia/

La Perla Nera un vero e proprio board game cafe in Sicilia

Nel cuore di Sciacca, a pochi chilometri dalla storica Agrigento, sorge La Perla Nera, un locale che sta rapidamente diventando il punto di riferimento per gli appassionati di giochi da tavolo e di ruolo. Situato a Sciacca, in via Vittoria Nenni 9, questo “board game cafe” offre un’esperienza unica nel suo genere, combinando il piacere del gioco con un’atmosfera accogliente e socievole.

Fondato da Giovanni Luppina, noto organizzatore di eventi comics&games in Sicilia, La Perla Nera si distingue per la sua vasta selezione di giochi e per l’ospitalità dei suoi proprietari, sempre pronti a consigliare l’intrattenimento perfetto per ogni cliente. Il locale non è solo un bar, ma un vero e proprio centro ricreativo dove si può trovare tutto, dal pub alla panineria, passando per una sala giochi dotata delle ultime novità in fatto di videogiochi per PC e console.

La varietà di giochi da tavolo spazia dai classici a quelli più moderni, inclusi giochi di ruolo, escape room e molto altro. Per gli amanti dei videogiochi, è disponibile console Playstation con una selezione di titoli multigiocatore, oltre a un visore di realtà aumentata per un’immersione totale. All’esterno, i clienti possono godere di tavoli con servizio al tavolo e, per chi desidera, è possibile noleggiare un narghilè.

Il bar interno offre una gamma di bevande che va dai caffè e analcolici fino agli alcolici e superalcolici, con una menzione speciale per i cocktail atipici preparati dallo staff. La cordialità e la gentilezza del personale sono il fiore all’occhiello del locale, che si impegna a creare un ambiente dove è facile socializzare e divertirsi.

Con le sue finestre oscurate per garantire la privacy, La Perla Nera è il luogo ideale per chi cerca un’esperienza di gioco diversa, un posto dove poter trascorrere serate indimenticabili in compagnia di amici e appassionati. Un angolo di paradiso ludico nel cuore della Sicilia, dove il gioco e l’ospitalità si fondono per creare momenti di puro divertimento.

Per info e prenotazioni: facebook.com/Laperlanerasciacca; tel. 339 387 0264; laperlaneraboardgamecafe@gmail.com.

Combatti la malattia con un sorriso Onlus: la Battaglia di Andrea diventa scintilla Creativa

Andrea era uno di noi, un appassionato di fumetti Marvel e di eventi Comics & Games, un vero Nerd nel senso più puro e appassionato del termine. La sua vita, però, era segnata dalla distrofia muscolare di Duchenne, una condizione che non ha impedito al suo spirito di volare alto tra le pagine delle sue storie preferite e tra gli amici che lo circondavano.

La scomparsa di Andrea La Fata a settembre 2021 ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di chi lo conosceva. Durante un ricovero di routine al Policlinico di Palermo, si è spento, lontano dal centro specializzato che avrebbe potuto offrirgli le cure necessarie. Il Centro di Riabilitazione Respiratoria (CRR) di Palermo, l’unico in Sicilia, non aveva disponibilità per accoglierlo, limitato com’è a soli quattro posti. Oggi, ol centro CRR non è più presente al Villa Sofia Cervello per cui tutte le associazioni di utilità sociale, compresa Combatti la malattia con un sorriso, sono impegnate nella sensibilizzazione sul riaprire al più presto un centro di riabilitazione di riferimento presso il Policlinico di Palermo.

In memoria di Andrea e per sostenere il CRR, è nata l’associazione “Combatti la malattia con un sorriso”. Questa ONLUS, guidata da Roberta Gaudenti, la madre di Andrea, si propone di raccogliere fondi per l’acquisto di materiale medico. Il fine è quello di supportare la dottoressa e pneumologa Grazia Crescimanno e di creare un punto di riferimento medico per le patologie rare presso l’ospedale Policlinico di Palermo.

Il teatro e la comicità, due strumenti potenti di comunicazione, diventano veicoli di messaggi sociali importanti all’interno dell’associazione. Roberta Gaudenti, con il ricordo di suo figlio e un sorriso che cela la forza di una madre, guida l’associazione verso la creazione di una rete di supporto e sensibilizzazione attraverso l’arte grazie al prezioso aiuto dell’attore romano  Emanuele Beltrame.

La Onlus “Combatti la malattia con un sorriso” prosegue il suo impegno per raccogliere fondi destinati all’acquisto di attrezzature e materiali medici per diagnosticare e lenire le complicanze respiratorie delle malattie neuromuscolari genetiche rare. La dottoressa Grazia Crescimanno, con il suo impegno e dedizione, rappresenta la prima linea di questa battaglia per la vita e la dignità dei pazienti.

Per avere informazione su questo progetto si può visitare la pagina ufficiale su Facebook o contattare Roberta Gaudenti  338 3876841.

Il regno del manga tramonta? Ascesa e caduta di un gigante cartaceo

Nel panorama letterario italiano, un sovrano incontrastato sembra perdere il suo smalto. Il manga, un tempo dominatore incontrastato tra i lettori di tutte le età, cede il passo ad un nuovo astro nascente: il fumetto per bambini e ragazzi.

Un regno in declino: il manga cede terreno

Le cifre parlano chiaro: nei primi mesi del 2024, il valore del mercato dei manga in Italia è sceso del 18,4%, un calo preoccupante che si aggiunge al -9% registrato dai graphic novel. Un vero e proprio crollo che sembra decretare la fine di un’era.

Ma cosa ha causato la caduta di questo gigante cartaceo? Diverse ipotesi affollano la corte degli esperti. C’è chi ipotizza una stanchezza del pubblico verso i generi tipici del manga, chi invece punta il dito su un calo della qualità delle proposte editoriali. Altri ancora vedono nell’aumento dei prezzi un ostacolo per molti appassionati.

Un nuovo eroe sorge: il fumetto per bambini e ragazzi

Mentre il manga vacilla, un nuovo eroe emerge dalle ombre: il fumetto per bambini e ragazzi. Con un +17,9% di vendite, questo settore si afferma come il vero protagonista del mercato, trainato dal successo di personaggi come Pera Toons.

Le ragioni di questo trionfo sono da ricercarsi nella capacità del fumetto per bambini di coniugare divertimento, educazione e valori positivi. In un mondo sempre più frenetico e digitale, questi fumetti rappresentano un’oasi di fantasia e immaginazione, un rifugio dove i più piccoli possono sognare e imparare.

Un futuro incerto per il manga?

Cosa riserva il futuro al manga? Difficile dirlo con certezza. Il suo regno sembra ormai tramontato, ma la sua storia non è ancora finita. Forse, con un rinnovamento editoriale e un’attenzione maggiore ai gusti del pubblico, il manga potrà ritrovare il suo splendore di un tempo.

Solo il tempo saprà dirci se questo gigante cartaceo riuscirà a risorgere dalle sue ceneri o se lascerà definitivamente il trono al nuovo eroe del fumetto italiano.

Intelligenze artificiali: all’immortalità qualcosa sfugge

L’immortalità, un tempo privilegio di divinità e miti, è ora una possibilità concreta grazie all’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Nell’epoca della AI generativa, l’inaspettato è diventato possibile: dialogare con i defunti o partecipare al proprio funerale. Questa realtà è stata resa tangibile grazie a sofisticati chatbot intelligenti che replicano le sembianze e la voce di individui defunti. In Cina, questa nuova frontiera tecnologica ha dato vita a un fiorente mercato, accolto con favore da coloro che affrontano il difficile processo di elaborazione del lutto, ma suscitando anche critiche per i rischi che comporta per la privacy e la salute mentale degli utenti.

Le cosiddette “app afterlife” sono applicazioni di chat in grado di emulare le caratteristiche di nostri cari defunti, consentendo di comunicare con loro attraverso testo e voce. Questi chatbot intelligenti, popolarmente noti come “defunti digitali”, offrono una sorta di continuità nell’interazione con i defunti, sostenendo così coloro che affrontano il dolore della perdita. Tuttavia, mentre il loro impatto emotivo può essere positivo inizialmente, sorgono preoccupazioni riguardo ai possibili rischi per la salute mentale e la privacy degli utenti, soprattutto tra le persone più vulnerabili, come i minori e gli anziani.

L’immortalità digitale è una tecnologia relativamente nuova, ma ha già suscitato un grande interesse. Nel 2015, Eugenia Kuyda ha creato una versione digitale del suo amico defunto, Roman Mazurenko, usando i suoi messaggi di testo. Nel 2017, James Vlahos ha creato una replica digitale di suo padre basata su ore di registrazioni vocali e conversazioni. Nel 2020, Jang Ji-sung ha avuto l’opportunità di “incontrare” sua figlia Nayeon deceduta a causa di una malattia, in un ambiente di realtà virtuale. Nel 2021, Joshua Barbeau ha utilizzato l’intelligenza artificiale GPT-3 per ricreare la sua defunta fidanzata, Jessica Pereira.

Questi casi evidenziano come le repliche digitali possano essere utilizzate in modi diversi.

Possono offrire un senso di presenza e conforto ai sopravvissuti, aiutarli a elaborare il lutto e persino fornire nuove opportunità di apprendimento e ispirazione. Tuttavia, sollevano anche interrogativi etici e filosofici. Da un lato, le repliche digitali possono essere viste come un modo per preservare la memoria e l’identità dei defunti. Possono aiutare i sopravvissuti a sentirsi più vicini ai loro cari, anche dopo la morte. Dall’altro lato, le repliche digitali possono essere viste come una forma di illusione o di manipolazione.

Gli esperti, tra cui i ricercatori dell’Università di Cambridge, hanno evidenziato la necessità di regolamentare e mitigare tali rischi sociali e psicologici legati all’immortalità digitale. Un recente studio pubblicato sulla rivista Philosophy & Technology ha esaminato le potenzialità e i pericoli di queste app, mettendo in luce tre scenari futuri possibili. Uno dei principali rischi riguarda l’impatto emotivo sulle persone vulnerabili, in particolare sui minori. Limitare l’accesso a tali servizi potrebbe essere una misura necessaria per proteggere i bambini che hanno perso un genitore, poiché l’interazione con un “defunto digitale” potrebbe interferire con il processo di elaborazione del lutto e causare confusione riguardo alla presenza virtuale.

Un’altra preoccupazione riguarda i contratti a lungo termine, dove un genitore potrebbe impegnarsi finanziariamente per mantenere attivo il “defunto digitale” per anni, ma i beneficiari potrebbero decidere di non usufruirne. Ciò potrebbe portare a una serie di problemi, tra cui la ricezione di spam e messaggi apparentemente provenienti dal defunto. Infine, c’è il rischio di un carico emotivo e psicologico eccessivo associato alla comunicazione con un defunto digitale. Sebbene inizialmente possa portare un senso di conforto, l’interazione continua con una replica digitale di una persona cara potrebbe diventare opprimente e ostacolare il processo di elaborazione del lutto.

Gli studiosi hanno sottolineato che è fondamentale affrontare questi rischi ora, poiché la tecnologia per creare “defunti digitali” è già disponibile e non rappresenta più una semplice ipotesi per il futuro. La regolamentazione e la consapevolezza sociale sono essenziali per bilanciare l’innovazione tecnologica con la protezione della salute mentale e della privacy degli individui.

Neuralink: i primi 100 giorni di Noland Arbaugh

Neuralink, la startup visionaria fondata da Elon Musk nel campo delle neurotecnologie, ha appena raggiunto un traguardo epocale: il primo paziente impiantato con il dispositivo ha sperimentato un’ampia gamma di nuove capacità, aprendo le porte a un futuro in cui il controllo dei dispositivi attraverso il pensiero diventa una realtà tangibile. Elon Musk stesso ha esclamato con entusiasmo sui social media: “100 giorni di successo” dall’implantazione del chip sviluppato da Neuralink.

Il dispositivo di punta di Neuralink, chiamato Telepathy, permette il controllo intuitivo di dispositivi come telefoni e computer attraverso i processi neurali del cervello umano. L’implantazione di questo dispositivo è stata eseguita con una precisione chirurgica, coinvolgendo la rimozione di una sezione cranica e l’inserimento di 64 fili ultra sottili, noti come “Stentrode”, che si estendono attraverso i vasi sanguigni fino alle regioni cerebrali pertinenti. Questi sensori sono poi controllati da remoto attraverso un dispositivo chiamato “Synchron Switch”, un ricevitore wireless impiantato sotto la pelle del torace, che digitalizza gli impulsi neurali e li trasmette a dispositivi esterni come computer, tablet e smartphone, consentendo agli utenti di attivare comandi semplicemente pensandoci.

L’interfaccia cervello-computer sviluppata da Neuralink è progettata con cura per essere completamente impiantabile e esteticamente discreta, consentendo alle persone di recuperare un livello di controllo e autonomia senza precedenti sui dispositivi digitali.

Il primo paziente ad essere sottoposto all’impianto del chip è stato Noland Arbaugh, 29enne che ha vissuto un’esperienza trasformativa grazie a questa tecnologia. Arbaugh testimonia che il chip gli ha restituito una sensazione di indipendenza e libertà, consentendogli di ricollegarsi con il mondo circostante, interagire con amici e familiari, e svolgere attività quotidiane senza il bisogno di assistenza continua.

Il principale obiettivo di Neuralink è quello di sviluppare un’interfaccia cervello-computer in grado di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità motorie, restituendo loro un senso di autonomia e libertà. Il monitoraggio continuo del paziente zero, Noland Arbaugh, è fondamentale per valutare l’efficacia e la sicurezza di questa tecnologia innovativa.

Nonostante i progressi entusiasmanti, ci sono ancora sfide da affrontare. Neuralink ha segnalato che alcuni fili del chip si sono ritirati dal cervello di Arbaugh, riducendo temporaneamente l’efficacia degli elettrodi e la velocità di trasmissione dei segnali neurali. Tuttavia, grazie a miglioramenti nell’algoritmo di registrazione e nelle tecniche di traduzione dei segnali neurali, è stato possibile ottenere un rapido miglioramento delle prestazioni, superando persino le aspettative iniziali.

Per Arbaugh, questa tecnologia rappresenta una nuova frontiera nell’interazione con il mondo digitale, eliminando la necessità di dispositivi di assistenza fisica e consentendogli di esplorare un nuovo livello di indipendenza e connettività. Sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare per perfezionare questa tecnologia, i progressi finora raggiunti sono una testimonianza della straordinaria potenza delle neurotecnologie nel migliorare la vita delle persone.

AI e solitudine: “Hai un amico in me”?

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale ha portato alla creazione di chatbot sempre più avanzati, come ChatGPT e Character.AI, che stanno cambiando il modo in cui interagiamo con la tecnologia. Questi sistemi di IA non sono più semplici strumenti di automazione; sono diventati compagni virtuali per molti, in particolare per i giovani che si sentono emarginati o isolati.

La Solitudine dei Giovani e l’IA

La solitudine è un problema crescente tra i giovani di tutto il mondo. L’isolamento sociale, aggravato da fattori come il bullismo, la discriminazione o le difficoltà di relazione, può portare a sentimenti di esclusione e disconnessione. In questo contesto, l’IA offre una forma di interazione che può aiutare a colmare il vuoto sociale. I chatbot, con le loro capacità di conversazione naturale e apprendimento continuo, forniscono una presenza costante che può alleviare la solitudine.

Amici Virtuali

ChatGPT e Character.AI sono esempi di chatbot che utilizzano modelli di linguaggio sofisticati per generare risposte coerenti e contestualmente appropriate. Questi amici virtuali possono ascoltare, rispondere e persino intrattenere gli utenti, imitando l’interazione umana. Per i giovani marginalizzati, questi chatbot possono diventare confidenti, consiglieri e compagni di gioco, offrendo un senso di comprensione e accettazione.

Interazione Reale

A differenza di un diario personale o di un social network, dove l’interazione è spesso unilaterale o superficiale, i chatbot forniscono un dialogo bidirezionale. Possono rispondere alle emozioni espresse dagli utenti, adattare il loro comportamento in base alle preferenze e persino riconoscere modelli di comportamento per offrire un supporto personalizzato.

Utilizzo e Rischi

Mentre l’uso dei chatbot presenta chiari vantaggi per i giovani in cerca di connessioni sociali, ci sono anche rischi da considerare. L’articolo di The Verge mette in luce come alcuni utenti possano abusare di queste piattaforme, creando personaggi sessualmente espliciti o incorrendo in comportamenti inappropriati. Inoltre, c’è il rischio che l’IA possa rispondere in modo offensivo o dannoso, specialmente se non adeguatamente supervisionata.

L’uso dei chatbot come amici virtuali da parte dei giovani marginalizzati evidenzia il potenziale dell’IA nel fornire supporto emotivo e sociale. Tuttavia, è fondamentale che gli sviluppatori e la comunità affrontino i rischi associati, garantendo che l’IA sia utilizzata in modo etico e sicuro. Con le giuste precauzioni, l’IA può continuare a essere un alleato prezioso nella lotta contro la solitudine giovanile.

Aurora boreale spettacolo in cielo

Un fenomeno raro e suggestivo torna ad illuminare i cieli d’Italia: l’aurora boreale sarà visibile anche stasera, 11 maggio 2024, a partire dalle 22.

Dove h guardare:

  • Lontano dalle luci artificiali: la montagna, l’aperta campagna e la spiaggia sono i luoghi ideali per godersi al meglio lo spettacolo.
  • Occhi a nord: è in quella direzione che si concentrerà l’aurora boreale.

Cosa aspettarsi:

  • Colori: l’aurora boreale può assumere diverse tonalità, dal verde al rosso, al blu, a seconda dell’altezza e della composizione dell’atmosfera.
  • Forme: l’aurora boreale può manifestarsi in diverse forme, da archi e drappi a onde e raggi.

Consigli:

  • Approfittare di questa sera: il fenomeno tenderà ad attenuarsi nei prossimi giorni.
  • Abbigliamento caldo: le temperature notturne possono essere basse, soprattutto in montagna.
  • Pazienza: l’aurora boreale potrebbe non essere visibile subito, potreste dover aspettare un po’.

Nessun rischio per la salute: l’aurora boreale è un fenomeno naturale innocuo e non rappresenta alcun pericolo per la salute umana.

Un’occasione da non perdere: ammira l’aurora boreale e vivi un’esperienza indimenticabile!

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