Archivi tag: XR

Che fine ha fatto il Metaverso? Un sogno tecnologico fra realtà aumentata e virtuale

Nel 2021, il termine “Metaverso” era sulla bocca di tutti, grazie alla dichiarazione di Mark Zuckerberg che annunciava il cambio di nome di Facebook in Meta. Era l’inizio di una nuova era digitale, quella di un mondo virtuale e immersivo, dove gli utenti avrebbero interagito non solo con i contenuti ma diventando essi stessi parte di essi. Ma oggi, a distanza di pochi anni, ci si chiede: che fine ha fatto il Metaverso? Si è trasformato in un ricordo di una grande promessa tecnologica, o continua a evolversi in qualcosa di nuovo?

La parola “Metaverso” ha radici profonde, che vanno oltre il mondo della tecnologia e affondano nel pensiero filosofico e nella fantascienza. Deriva dalla fusione di due termini: “meta”, che in greco antico significa “al di là di”, e “universus”, che in latino significa “tutto”. Questo concetto rimanda alla “Metafisica” di Aristotele, che esplorava ciò che esiste oltre e dopo la fisica. Nella fantascienza, il metaverso è stato reso famoso dal romanzo Snow Crash di Neal Stephenson, dove veniva immaginato come un mondo virtuale unico e immersivo, reso accessibile tramite visori di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR). Con il tempo, questo concetto è diventato sinonimo di un futuro digitale, dove la realtà fisica e quella virtuale si mescolano in un’esperienza condivisa e interattiva.

Nonostante l’hype iniziale, il Metaverso ha trovato parecchi ostacoli lungo il cammino. Le sfide tecnologiche, un’esperienza utente deludente e le difficoltà economiche sono solo alcuni dei motivi per cui la visione di un universo digitale unificato e senza confini sembra destinata a rimanere un sogno. Le risorse necessarie per sviluppare un mondo virtuale immersivo sono enormi, e la tecnologia attuale non è ancora in grado di supportare ambienti realistici a un costo accessibile. I visori VR, come quelli della linea Quest di Meta, pur essendo relativamente economici, non riescono a garantire un’esperienza fluida e coinvolgente, e ciò ha raffreddato l’entusiasmo iniziale degli utenti.

Inoltre, la mancanza di una proposta chiara e convincente per il pubblico ha spinto molte aziende e sviluppatori a rivolgersi ad altri settori tecnologici emergenti, come l’intelligenza artificiale generativa, che sta rapidamente guadagnando terreno. Gli utenti, infatti, si sono resi conto che la promessa di un mondo virtuale dove lavorare, socializzare e giocare si scontrava con la realtà di mondi poco coinvolgenti e graficamente poveri, dove le esperienze non riuscivano a rispecchiare le aspettative. Un altro aspetto cruciale è stato l’alto costo dei dispositivi VR, che non solo richiedono visori costosi, ma anche computer potenti, rendendo il Metaverso poco pratico e accessibile per il grande pubblico.

Nel frattempo, un’altra tecnologia ha iniziato a farsi largo nel panorama digitale: la realtà estesa (XR), che combina elementi di realtà aumentata e virtuale. Quest’approccio, meno invasivo rispetto al metaverso, sta guadagnando popolarità, poiché consente di integrare elementi digitali nella vita quotidiana senza sostituire completamente il mondo reale. Aziende come Apple, con il suo dispositivo Vision Pro, stanno puntando su esperienze lavorative e di intrattenimento immersive, ma mai attraverso la creazione di un mondo virtuale separato. Il Vision Pro si presenta come un visore di fascia alta per applicazioni pratiche, come riunioni aziendali virtuali o gallerie d’arte digitali, senza fare riferimento diretto al termine “metaverso”.

Anche Meta sta puntando sulla realtà mista con dispositivi come i Ray-Ban Meta Smart Glasses, occhiali intelligenti che combinano realtà aumentata e comandi vocali, offrendo un’esperienza più praticabile e accessibile rispetto ai visori VR. La differenza principale tra la realtà mista e il Metaverso risiede nell’approccio: mentre quest’ultimo prometteva una totale immersione in mondi virtuali separati dalla realtà, la realtà mista integra elementi digitali nel mondo fisico, rendendo la tecnologia più naturale e meno invadente.

L’errore più grande di Meta, infatti, è stato quello di concentrarsi principalmente su applicazioni lavorative e professionali, ignorando il lato ludico e di intrattenimento che è sempre stato alla base del successo della realtà virtuale. Ora, l’azienda sembra aver imparato dai propri sbagli, puntando su dispositivi più pratici come gli occhiali intelligenti Orion, che combinano realtà aumentata e intelligenza artificiale generativa. Con questi nuovi prototipi, Meta sta cercando di offrire strumenti tecnologici che possano migliorare la vita quotidiana degli utenti senza creare universi paralleli.

D’altra parte, il Metaverso ha comunque lasciato un’eredità importante, che vive nella realtà mista e nelle tecnologie che cercano di integrare il digitale con la vita reale. Nonostante i fallimenti iniziali, le potenzialità della realtà estesa potrebbero trasformarsi in una nuova forma di socializzazione e di interazione online. La realtà mista promette di cambiare radicalmente il nostro modo di vivere e socializzare online, creando ambienti in cui le interazioni sono più immersive e più vicine alla “presenza” fisica. Ad esempio, in un futuro prossimo, potremmo far parte di comunità virtuali in cui le esperienze digitali e fisiche si fondono, riducendo la necessità di dispositivi come tastiere e schermi.

Tuttavia, l’adozione di queste tecnologie non è priva di sfide. La possibilità di un aumento dell’isolamento sociale, la dipendenza dalla tecnologia e i problemi legati al sonno sono solo alcune delle problematiche che potrebbero emergere. La chiave per il successo sarà la capacità di creare esperienze familiari, intuitive e positive per gli utenti, in modo che il digitale possa arricchire la vita quotidiana senza sovrapporsi alla realtà. Mentre il sogno del Metaverso come versione unificata di Internet sembra destinato a rimanere un capitolo del passato tecnologico, la sua eredità continua a vivere nelle nuove tecnologie che stanno cercando di rendere il digitale più integrato e accessibile. In un mondo sempre più dominato dall’intelligenza artificiale e dalle tecnologie immersive, il futuro della tecnologia sembra essere un equilibrio tra reale e virtuale, dove innovazione e usabilità camminano di pari passo, con un occhio rivolto alle potenzialità della realtà estesa, capace di trasformare radicalmente la nostra esperienza online.

Disney sogna l’intelligenza artificiale: un nuovo capitolo per la fabbrica dei sogni

La Walt Disney Company, culla di sogni e immaginazione, ha deciso di fare un grande passo nel futuro, gettandosi a capofitto nell’avventuroso mondo dell’intelligenza artificiale e della realtà virtuale.

La casa di Topolino ha infatti istituito un nuovo dipartimento, l’Office of Technology Enablement, con l’obiettivo di esplorare e sfruttare al massimo le potenzialità di queste tecnologie rivoluzionarie. Un’iniziativa che segna una svolta epocale per l’azienda, pronta a trasformare radicalmente il modo in cui produciamo e consumiamo intrattenimento.

Un sogno che diventa realtà

A guidare questa ambiziosa missione è Jamie Voris, un veterano dell’industria tecnologica con un passato da CTO della National Football League. La sua esperienza, unita alla visione strategica di Disney, promette di dare vita a progetti innovativi e coinvolgenti.

Come ha sottolineato Alan Bergman, co-presidente di Disney Entertainment, “Il passo e la portata dei progressi nell’IA e nell’XR sono profondi e continueranno ad avere impatto nelle esperienze di consumo, nelle attività creative e nella nostra attività negli anni a venire”.

Un futuro immersivo

L’intelligenza artificiale e la realtà virtuale offrono a Disney infinite possibilità. Immaginiamo mondi fantastici creati al computer, personaggi animati in modo così realistico da sembrare veri, e esperienze interattive che ci faranno sentire parte delle nostre storie preferite.

Ma l’impatto di queste tecnologie si farà sentire anche dietro le quinte. L’intelligenza artificiale potrà ottimizzare i processi produttivi, ridurre i costi e aumentare l’efficienza, mentre la realtà virtuale potrà rivoluzionare il modo in cui creiamo e visualizziamo i contenuti.

Un’eredità di innovazione

Disney ha sempre dimostrato una grande capacità di innovare e di anticipare i trend del futuro. Dalla nascita del cinema animato alla creazione dei parchi a tema, l’azienda ha saputo affascinare generazioni di spettatori con le sue storie e le sue tecnologie.

Con l’avvento dell’intelligenza artificiale e della realtà virtuale, Disney si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, un capitolo in cui la magia incontra la tecnologia per creare esperienze sempre più coinvolgenti e indimenticabili.

Addio agli HoloLens! Microsoft chiude il progetto dei suoi occhiali AR

Nell’universo in costante evoluzione della tecnologia, Microsoft ha recentemente annunciato la conclusione della produzione del suo visore di realtà mista HoloLens 2, sollevando un velo di curiosità e riflessioni tra gli appassionati ei professionisti del settore. Craig Cincotta, il direttore generale del reparto comunicazioni di Microsoft, ha confermato che l’ultimo momento per l’acquisto del visore da parte di clienti e partner è stato stabilito e che il supporto per HoloLens 2, inclusi gli aggiornamenti di sicurezza, terminerà il 31 dicembre 2027. Una notizia che segna un capitolo importante nella storia dell’innovazione tecnologica.

HoloLens è stato introdotto per la prima volta nel 2016 come un prodotto destinato agli sviluppatori, con un prezzo di lancio di circa 3000 dollari. Il visore ha fatto il suo debutto con la piattaforma Windows Mixed Reality, eseguendo il sistema operativo Windows 10. Nonostante le sue limitazioni iniziali, come un angolo visivo di soli 34 gradi e una risoluzione non eccezionale, HoloLens ha dimostrato il suo potenziale attraverso un efficace sistema di tracciamento ambientale, tracciando i movimenti e interagendo con il mondo circostante in modo innovativo.

Con il lancio di HoloLens 2, avvenuto al Mobile World Congress di Barcellona il 24 febbraio 2019, Microsoft ha cercato di affinare ulteriormente l’esperienza utente. Questo nuovo modello, disponibile in preordine a un prezzo di 3500 dollari, ha visto un ampliamento dell’angolo di visione a 52 gradi e un miglioramento della risoluzione dell’immagine, oltre a innovazioni significative come il tracciamento dello sguardo e un avanzato sistema di rilevamento dei gesti delle mani. HoloLens 2 è posizionato come prodotto destinato principalmente all’ambito enterprise, trovando una sua nicchia nelle applicazioni professionali.

Tuttavia, nonostante questi progressi, HoloLens 2 è stato superato negli ultimi anni dai visori di realtà mista di Meta, i quali offrono un angolo di visione e una risoluzione superiore, seppur tramite un passthrough mediato da telecamere e display. Inoltre, il Vision Pro di Apple, pur essendo posizionato nella stessa fascia di prezzo, ha dimostrato di essere tecnologicamente più avanzato. Anche se non è tecnicamente un visore per la realtà aumentata come HoloLens, il Vision Pro rappresenta un nuovo standard per la realtà mista.

L’interruzione della produzione di HoloLens 2 non segna solo la fine di un prodotto, ma anche una riflessione più ampia sulla direzione della realtà aumentata e mista. Microsoft ha deciso di continuare a supportare la tecnologia alla base di HoloLens, cedendo in licenza la tecnologia all’esercito statunitense, ma il futuro dei visori per il mercato consumer sembra essere incerto. Questo cambio di rotta ha aperto le porte alle discussioni sul futuro della realtà aumentata e mista, come si evolveranno le tecnologie e su quali nuove innovazioni potrebbero emergere nei prossimi anni.

La conclusione dell’era HoloLens rappresenta dunque un momento cruciale per Microsoft e il settore della realtà aumentata. Con l’industria in continua evoluzione e nuovi attori che emergono, gli appassionati di tecnologia si chiedono quali saranno i prossimi passi nella creazione di esperienze immersive e interattive. HoloLens rimarrà un simbolo di ciò che è stato possibile, ma l’attenzione si sposterà ora verso le nuove frontiere dell’innovazione, dove l’immaginazione e la tecnologia si fondono per dare vita a un futuro sempre più intrigante.

Meta Orion: La Rivoluzione della Realtà Aumentata con Occhiali Olografici

Nel corso del Meta Connect 2024, Meta, la compagnia guidata da Mark Zuckerberg, ha presentato un’innovazione destinata a trasformare radicalmente il nostro modo di interagire con il mondo digitale: gli occhiali a realtà aumentata Meta Orion. Questo dispositivo non è solo un semplice gadget tecnologico, ma una visione futuristica di come la tecnologia può fondere il mondo fisico con quello virtuale, creando un’esperienza immersiva che va oltre ogni aspettativa. Con Meta Orion, l’azienda di Menlo Park ha lanciato una sfida aperta a tutte le soluzioni di realtà aumentata (AR) esistenti, posizionando questi occhiali come la “prossima grande piattaforma” del futuro.

La grande promessa di Meta Orion risiede nella sua capacità di mescolare la realtà aumentata con il mondo fisico in modo così naturale che diventa difficile separare i due. Grazie a una combinazione di intelligenza artificiale avanzata e proiettori olografici, questi occhiali permettono di proiettare contenuti 2D e 3D direttamente nel campo visivo dell’utente. Immaginate di ricevere notifiche o seguire le indicazioni stradali mentre camminate, senza mai dover estrarre uno smartphone dalla tasca. Meta Orion rende possibile tutto questo, trasformando ogni azione quotidiana in un’esperienza digitale, fluida e senza soluzione di continuità.

Tecnologia Olografica Micro LED: Un’Innovazione Visiva senza Paragoni

Una delle caratteristiche più rivoluzionarie di Meta Orion è l’uso di display olografici micro LED. Questi display sono integrati direttamente nelle lenti degli occhiali, realizzate in carburo di silicio (SiC), un materiale leggero ma resistente. Questa scelta tecnologica garantisce una qualità dell’immagine superiore, una trasparenza elevata e un’esperienza visiva perfettamente fluida, senza bisogno di uno schermo tradizionale. L’immagine viene proiettata direttamente sulle lenti, creando una sovrapposizione del digitale al mondo reale che si integra perfettamente nell’ambiente circostante. Questo approccio elimina le barriere tra il fisico e il digitale, aprendo la strada a una nuova dimensione dell’interazione tecnologica.

Interazione Neurale: Controllo Naturale e Intuitivo

Meta Orion non è solo un dispositivo innovativo dal punto di vista visivo, ma introduce anche una nuova forma di interazione con la tecnologia. Gli occhiali sono dotati di un’interfaccia neurale non invasiva, che consente agli utenti di controllare l’AR tramite un braccialetto speciale che rileva i segnali neurali legati ai movimenti delle mani. Questo sistema permette di interagire con l’ambiente digitale in modo naturale, senza bisogno di toccare fisicamente il dispositivo. L’interfaccia si integra con i gesti e i comandi vocali, rendendo il controllo intuitivo e immediato, come se il dispositivo rispondesse direttamente ai pensieri dell’utente. Una simile innovazione potrebbe segnare un passo fondamentale nella creazione di dispositivi che non solo rispondono ai comandi, ma li anticipano, trasformando l’interazione uomo-macchina in un’esperienza quasi telepatica.

Un Esperienza Immersiva nella Vita Quotidiana

Con Meta Orion, la realtà aumentata non è più un concetto astratto, ma diventa parte integrante delle nostre azioni quotidiane. Le tecnologie di riconoscimento ambientale, potenziate dall’intelligenza artificiale, consentono a Orion di comprendere e rispondere al contesto circostante. Ciò significa che gli utenti possono visualizzare informazioni contestuali su oggetti, spazi e situazioni, offrendo una dimensione completamente nuova di interazione con l’ambiente. Immaginate di navigare in una città con indicazioni stradali direttamente nel vostro campo visivo o di partecipare a una videoconferenza in cui i colleghi appaiono come ologrammi in tempo reale. Le applicazioni di Meta Orion sono praticamente infinite, spaziando dall’educazione alla socializzazione, fino a creare esperienze collaborative immersiva in ambienti di gioco multiplayer.

Nonostante le straordinarie promesse, la strada verso la commercializzazione di Meta Orion è ancora lunga. Attualmente, il dispositivo è disponibile solo in un numero limitato di esemplari, destinati principalmente a scopi di sviluppo e test interni. Le difficoltà nella produzione delle lenti in carburo di silicio e i costi elevati di produzione (circa 10.000 dollari per unità) rappresentano ostacoli significativi per il lancio su larga scala. Nonostante ciò, Mark Zuckerberg rimane ottimista, promettendo che il futuro di Meta Orion vedrà dispositivi più compatti, economici e performanti. Con una visione chiara di rendere questi occhiali accessibili e integrati nella vita di tutti, Meta sta lavorando a stretto contatto con i partner per migliorare ulteriormente la risoluzione, la qualità del display e il comfort.

Il Confronto con i Competitor: Meta Orion contro Apple Vision Pro

Con l’arrivo di Meta Orion, la competizione nel settore della realtà aumentata si fa ancora più agguerrita. Alcuni osservatori hanno già cominciato a confrontare gli occhiali di Meta con altri dispositivi simili, come l’Apple Vision Pro. Seppur entrambi i dispositivi puntano a definire il futuro della realtà aumentata, Orion si presenta con un form factor più comodo da indossare, rispetto all’ingombrante e costoso dispositivo di Apple. Meta ha puntato a rendere i suoi occhiali più accessibili, con un design che sembra favorire l’utilizzo quotidiano, mentre Apple ha concentrato i suoi sforzi su una versione più premium e sofisticata. La vera sfida, tuttavia, sarà vedere quale delle due piattaforme riuscirà a conquistare il mercato e integrarsi più profondamente nella vita quotidiana delle persone.

Meta Orion: Un Futuro Imminente?

Mentre il progetto Meta Orion si sviluppa, molti sono gli entusiasmi e le aspettative che circondano questo dispositivo futuristico. Le tecnologie impiegate, dai proiettori olografici ai comandi neurali, pongono le basi per una nuova era dell’interazione digitale. Sebbene il dispositivo sia ancora in fase di prototipo, le potenzialità di Meta Orion sono chiare: stiamo assistendo alla nascita di una piattaforma che potrebbe cambiare il nostro modo di vivere il digitale. Sebbene il rilascio commerciale sia ancora lontano, con molte sfide da affrontare, Meta è determinata a portare questa visione nel futuro prossimo, costruendo una nuova realtà, un passo alla volta. Con gli occhi puntati sullo sviluppo, l’unica certezza è che Meta Orion segnerà sicuramente una tappa fondamentale nella storia della realtà aumentata.

 

 

Chirurgia veterinaria e Realta Estesa: le nuove tecnologie per la cura dei nostri pet

La medicina veterinaria ha fatto passi da gigante negli ultimi anni grazie all’avanzamento delle tecnologie, che hanno rivoluzionato il modo in cui vengono eseguiti gli interventi chirurgici sugli animali. La realtà estesa (XR), che include la realtà aumentata (AR), la realtà virtuale (VR) e la realtà mista (MR), sta diventando sempre più importante in questo settore, soprattutto con l’introduzione di dispositivi all’avanguardia come Apple Vision Pro e Meta Quest 3.

Recentemente, anche in Italia, è stata introdotta un’importante innovazione nella chirurgia veterinaria. L’utilizzo dei visori Apple ha permesso ai veterinari di operare con una precisione e sicurezza senza precedenti.

Questa collaborazione pionieristica ha aperto nuove prospettive nel campo della chirurgia veterinaria, offrendo una visione dettagliata del campo operatorio.

La Clinica Veterinaria di Roma “Giaconella” ha compiuto un passo avanti significativo nel campo della chirurgia veterinaria, portando avanti il primo intervento chirurgico al mondo in laparoscopia e tecnica mista utilizzando un visore di tipo commerciale. Questo evento non solo ha aperto nuove possibilità nel settore veterinario, ma potrebbe anche portare a significativi risparmi economici e a una riduzione delle controversie legali nel campo medico.

L’utilizzo del visore commerciale ha permesso di abbattere drasticamente i costi di accesso a questa tecnologia, riducendo i costi rispetto alle attrezzature specialistiche tradizionali. Inoltre, ha innalzato il livello di qualità tecnologica, portando a una rivoluzione nel settore medico e chirurgico. La combinazione del visore e della tecnica della laparoscopia ha aperto nuovi orizzonti nella medicina veterinaria. Il team di 8 persone che ha partecipato all’intervento includeva tre medici veterinari chirurghi, tre assistenti e due tecnici esperti di innovazione. Il Dottor Roberto Giaconella, uno dei pionieri italiani della chirurgia laparoscopica, ha guidato l’operazione dimostrando la sua competenza nel campo. Affrontare le sfide legate a questa nuova tecnologia è stato un processo impegnativo, gestito con maestria dal Project Innovation Manager della clinica, Fabrizio Giaconella. Sono state superate sfide come l’integrazione del visore con l’attrezzatura esistente e la formazione dei chirurghi sull’utilizzo della nuova tecnologia.

Grazie al visore, è stato possibile diagnosticare in modo accurato durante l’intervento, consentendo al team di adattarsi prontamente a situazioni inaspettate, come la scoperta di una gatta incinta con feti morti che stavano causando complicazioni.

Grazie a collaborazioni con aziende e università, si sta sviluppando software innovativo per la formazione e la diffusione delle conoscenze nella “laparoscopia assistita in VR”, anticipando un futuro in cui l’innovazione trasformerà radicalmente il panorama della sanità, a vantaggio di tutti.

Un’altra esperienza di successo è stata condotta presso l’AniCura Ospedale Veterinario I Portoni Rossi, utilizzando i visori Apple e la piattaforma Surgeree di Touchlab. Il Dr. Stefano Nicoli e il suo team hanno introdotto un nuovo standard nella chirurgia veterinaria, integrando soluzioni in 3D, Realtà Virtuale, Realtà Aumentata, IoT Industriale e CAD, per rivoluzionare il settore veterinario e offrire cure più precise ed efficaci.

Queste esperienze dimostrano il grande potenziale dei visori AR di Apple per migliorare la salute degli animali e aprire nuove possibilità nel campo medico, economico e tecnologico.

Ora, l’attenzione si focalizza sulla formazione dei medici e sulla diffusione di queste nuove tecniche chirurgiche per massimizzare l’impatto positivo sulla salute animale e umana. In aggiunta alla chirurgia, i visori AR di Apple potrebbero essere utilizzati nel training di futuri medici, nell’informare i pazienti in modo dettagliato e nella riabilitazione cognitiva, psichiatrica e fisico-motoria. Il Vision Pro potrebbe essere sfruttato non solo per la diagnosi di condizioni di salute mentale, ma anche per migliorare il benessere generale dei pazienti.

Come la Realtà Estesa ucciderà il metaverso

La realtà estesa, meglio conosciuta con l’acronimo XR (Extended Reality), rappresenta una delle aree tecnologiche più innovative e in rapida evoluzione. Questo termine abbraccia un vasto panorama di esperienze che combinano il mondo fisico con quello virtuale, dando vita a interazioni più complesse e coinvolgenti tra l’uomo e la macchina. L’XR include diverse forme di realtà, come la realtà aumentata (AR), la realtà mista (MR), la virtualità aumentata (AV) e la realtà virtuale (VR), che si fondono tra loro per creare ambienti digitali che interagiscono con il mondo reale.

Una delle peculiarità di XR è la sua natura di “superset”, che racchiude tutte le tecnologie che interagiscono con l’ambiente o con l’utente, coprendo un ampio spettro che va dal “completamente reale” al “completamente virtuale”. In altre parole, mentre la realtà virtuale (VR) crea ambienti completamente immersivi, la realtà aumentata (AR) arricchisce l’ambiente fisico con elementi digitali. La realtà mista (MR), invece, permette una fusione tra i due mondi, consentendo a oggetti digitali e fisici di coesistere e interagire in tempo reale. La distinzione tra queste tecnologie non è sempre netta, e le loro applicazioni si sovrappongono, dando vita a esperienze che vanno oltre le tradizionali forme di interazione con la tecnologia.

Il concetto di XR si è evoluto notevolmente nel corso degli anni, specialmente grazie ai progressi nel campo delle interazioni uomo-computer e ai dispositivi indossabili, come occhiali e visori, che hanno reso queste esperienze più accessibili e realistiche. La realtà estesa si configura come un’opportunità straordinaria per immergersi in ambienti virtuali o per migliorare la percezione del mondo fisico, aprendo nuove frontiere in settori come l’intrattenimento, il marketing, l’istruzione, e il lavoro a distanza.

Uno degli esempi più evidenti di come l’XR stia modellando il nostro futuro è il metaverso, la visione di un mondo virtuale tridimensionale e immersivo, annunciata nel 2021 da Mark Zuckerberg. Sebbene il metaverso stia guadagnando attenzione per la sua promessa di rivoluzionare il modo in cui socializziamo e interagiamo online, altre tecnologie come la realtà estesa stanno emergendo come alternative e complementi, offrendo esperienze che mescolano il reale e il virtuale in modo innovativo. Un esempio di questa fusione è rappresentato dal dispositivo Vision Pro di Apple, che sta attirando molta attenzione nel panorama XR. Sebbene non privo di sfide, come il costo elevato e la durata limitata della batteria, questo dispositivo segna un passo importante verso la creazione di esperienze interattive più profonde.

La realtà estesa sta anche entrando nel quotidiano in modo più discreto ma altrettanto potente. Molteplici applicazioni, come gallerie d’arte virtuali, riunioni aziendali a distanza e simulazioni di addestramento, stanno trasformando il modo in cui viviamo e lavoriamo. In questi scenari, l’XR non solo permette di fruire contenuti digitali in modo immersivo, ma facilita anche interazioni che avvicinano l’esperienza online alla presenza fisica. Le aziende si stanno adattando a queste nuove esigenze, promuovendo tecnologie che permettano a professionisti e studenti di continuare a lavorare, imparare e socializzare, anche a distanza.

Nonostante l’enorme potenziale di XR, ci sono anche delle preoccupazioni da considerare. L’uso eccessivo di queste tecnologie potrebbe portare a un aumento dell’isolamento sociale e a una dipendenza dalla tecnologia, con possibili effetti negativi sulla salute mentale e sul sonno. Inoltre, la natura stessa delle esperienze immersive potrebbe modificare il nostro modo di percepire la realtà, con implicazioni che ancora non sono completamente comprese. Tuttavia, è innegabile che l’XR, con la sua capacità di unire il meglio dei mondi fisico e digitale, ha il potenziale di cambiare radicalmente il nostro approccio alla tecnologia e alla vita quotidiana.

Se consideriamo la realtà virtuale (VR), che è una delle componenti principali dell’XR, vediamo come questa tecnologia sia cresciuta in modo esponenziale. Inizialmente utilizzata per simulare ambienti completamente digitali, la realtà virtuale oggi consente esperienze interattive in tempo reale, che spaziano dai videogiochi alle simulazioni professionali. L’evoluzione della VR ha spinto molte industrie a esplorare nuove possibilità, come nel caso dell’addestramento militare o delle simulazioni di volo. Seppur non ancora completamente immersiva, la VR è già in grado di offrire esperienze sorprendenti, grazie alla capacità di manipolare ambienti e oggetti in modo altamente realistico.

La realtà mista (MR), un altro aspetto cruciale di XR, combina il meglio della realtà aumentata (AR) e della virtualità aumentata (AV), creando ambienti dove il digitale e il fisico non sono più separati, ma interagiscono in tempo reale. Ad esempio, già da qualche anno l’uso di dispositivi come gli HoloLens di Microsoft ha rivoluzionato settori come il design, la progettazione e la formazione. In ambito educativo, la MR offre opportunità senza precedenti per simulare esperienze che altrimenti sarebbero difficili da realizzare, come esperimenti scientifici o ricostruzioni storiche. Anche nel campo dell’intrattenimento, giochi come “Pokémon Go” e “Mario Kart Live: Home Circuit” utilizzano la realtà mista per unire l’interazione fisica e virtuale in modi mai visti prima.

Infine, la realtà aumentata (AR) continua a guadagnare terreno, con applicazioni che arricchiscono la nostra esperienza quotidiana con informazioni aggiuntive, visibili solo attraverso dispositivi come smartphone e occhiali AR. Dai navigatori GPS ai giochi interattivi, la AR è destinata a diventare una parte fondamentale del nostro vivere quotidiano, portando la tecnologia sempre più vicino alla nostra percezione sensoriale. La realtà estesa dunque rappresenta una delle frontiere più affascinanti e promettenti della tecnologia moderna. Con l’evoluzione delle interazioni uomo-computer e l’emergere di dispositivi sempre più sofisticati, siamo solo all’inizio di un viaggio che promette di rivoluzionare il nostro modo di vivere, lavorare e interagire con il mondo che ci circonda. Se il metaverso ha aperto la strada, l’XR ci offre ora un palcoscenico molto più ampio, dove il confine tra il reale e il virtuale è sempre più sfumato e le possibilità sono infinite.

What the Golf? arriva su Apple Vision Pro! Preparati a un’esperienza golfistica assurda e spaziale!

Il fantastico gioco indipendente WHAT THE GOLF?, parodia del golf basata sulla fisica, sta arrivando su Apple Vision Pro tramite Apple Arcade!

Cos’è WHAT THE GOLF?

È una divertente parodia del golf basata sulla fisica, dove ogni livello reinventa il significato di questo sport: alcuni livelli sono geniali, altri esilaranti, altri così assurdi da farti esclamare “MA CHE GOLF È QUESTO?!”. Porta la tua macchina al campo pratica, usa un uccello per fare un “birdie” o una casa per ottenere un “Home In One”! Affronta oltre 50 livelli originali adattati per la realtà spaziale, con altri in arrivo dopo il lancio.

L’adattamento per Apple Vision Pro sfrutta le potenti funzionalità del visore per trasformare lo spazio intorno al giocatore in un campo da gioco interattivo.

Caratteristiche:

  • Divertimento folletto e stupidamente assurdo
  • Non è quello che ti aspetti, ma è esattamente quello di cui hai bisogno
  • Sistema definitivamente il golf (almeno in questo gioco!)
  • Oltre 50 livelli originali adattati per la realtà spaziale, con altri in arrivo
  • Completamente ottimizzato per Apple Vision Pro: il golf tecno-spaziale del futuro!
  • Realizzato da persone che non sanno nulla di golf
  • Il primo (e si spera l’ultimo) gioco che ti permette di giocare a golf con un cavallo
  • Gioca con le mani (o con un controller) – proprio come nel vero golf!
  • NON ti farà diventare un giocatore di golf migliore. Anzi, potrebbe peggiorare le cose.

Citazione degli sviluppatori:

“Siamo entusiasti di portare What the Golf? su Apple Vision Pro! Questa piattaforma innovativa ci aiuterà a portare i nostri giochi comici della serie What the__? a nuovi livelli! Ci aspettano tempi davvero entusiasmanti!” – Peter Bruun, CEO di Triband.

Informazioni sullo sviluppatore Triband

Con sede a Copenaghen, Triband è un’orchestra di persone che cercano di attirare l’attenzione creando giochi comici bizzarri e sorprendenti. Il loro gioco What the Golf? è stato un successo indipendente che ha vinto numerosi premi, tra cui “Miglior gioco mobile” ai Game Developers Choice Awards del 2020 e “Miglior gioco comico” ai PC Gamer Awards del 2019. Il seguito WHAT THE CAR? è attualmente nominato per un DICE Award, e il titolo VR WHAT THE BAT? è stato vincitore del premio Game of the Year 2022 di Upload VR.

Il Fashion (ri)scopre la Realtà Estesa

Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un’incredibile evoluzione nella tecnologia di Realtà Aumentata e XR applicata al mondo del Fashion, a partire dai famosi Google Glass che hanno debuttato all’inizio degli anni 2010. Ora, il nuovo visore per la realtà aumentata di Apple, chiamato Vision Pro, sembra essere la prossima grande rivoluzione nel campo della tecnologia e già l’industria del Fashion è pronto a cavalcare questa imminente rivoluzione digitale.

Il Vision Pro segue una tendenza già avviata da altre aziende come Microsoft, Google e Meta, che stanno lavorando per fondere sempre di più il mondo reale con quello virtuale.

Ma cosa significa tutto questo per il mondo della moda?

Sappiamo già che la gamification è un obiettivo importante per i marchi di lusso, che cercano di popolare il Metaverso e creare versioni digitali dei loro prodotti più iconici. Marchi come Gucci, Prada e Valentino hanno già integrato servizi di prova virtuale sui loro siti web, consentendo ai clienti di provare gli accessori o persino intere collezioni in realtà aumentata. L’utilizzo dei visori potrebbe rappresentare una soluzione interessante anche per stimolare l’interesse verso i negozi fisici.

Al momento, il Vision Pro è principalmente lanciato per migliorare l’esperienza di streaming, di gioco e di lavoro, ma potrebbe in futuro integrarsi con le app dei marchi di lusso. Apple ha sempre saputo come far leva sull’appeal estetico dei propri prodotti, rendendoli parte integrante dell’outfit. Pensiamo solo all’Apple Watch o agli AirPods Max che hanno influenzato il ritorno delle cuffie oversize. Il marchio Apple potrebbe fare la differenza rispetto ad altri visori già presenti sul mercato.

Nel frattempo, le applicazioni più popolari della realtà aumentata includono gli smart mirror, che vengono sempre più utilizzati nel settore della moda e del beauty per il visual merchandising e la pubblicità. Offrono un valore aggiunto in termini di promozione gratuita grazie ai contenuti generati dagli utenti. Marchi come Coach, Tommy Hilfiger e L’Oréal hanno già collaborato con piattaforme di realtà aumentata per offrire esperienze uniche ai propri clienti. Inoltre, piattaforme come Over e Spatial hanno organizzato sfilate virtuali, in cui hanno partecipato marchi di moda importanti come Dolce & Gabbana, Gucci e Tommy Hilfiger.

In sintesi, ci sono molte opportunità per sperimentare con la realtà aumentata nel mondo della moda. Apple ha un impatto significativo nel settore, influenzando anche i marchi di lusso che si adattano alle evoluzioni dei prodotti Apple. Il Vision Pro potrebbe vendere da 200.000 a oltre 1 milione di unità nel primo anno, secondo Business of Fashion. Solo il tempo dirà se queste nuove tecnologie avranno davvero successo, ma è certo che la moda sta spostando sempre di più verso l’intrattenimento e la dimensione del gioco, aprendo nuove possibilità per i marchi di lusso e i consumatori.

Diabolik e il Metaverso secondo la RAI

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha comunicato ufficialmente la sua entrata nel Metaverso di Rai TV. Per l’occasione tutti hanno avuto la possibilità di visitare la Mostra 3D ispirata al film Diabolik dei Manetti bros. Il celebre personaggio  dei fumetti, creato nel 1962 da Angela e Luciana Giussani è stato protagonista a di una challenge che ha visto i giocatori sfidarsi per vincere l’accesso alla visione di un inedito special cut, realizzato durante la lavorazione del primo capitolo del film, e la skin di Diabolik.

Che cos’è il Metaverso? 

Un mondo completamente virtuale in cui ci sono negozi, cinema, scuole e università, natura meravigliosa, palestre e molto altro che ora è persino difficile immaginare, ad esempio il teletrasporto su altri pianeti. E per entrare in questo mondo basta indossare occhiali o casco per la realtà mista (MR). Questo è il Metaverso, un concetto emerso molto tempo fa ma diventato popolare solo nel 2021 grazie all’affermazione di Mark Zuckerberg secondo cui l’obiettivo principale di Facebook è trasformarsi da social network in metaverso nei prossimi anni.

Anche la Mole Antonelliana entra nel Metaverso

I tour virtuali saranno possibili in collaborazione con Rai Cinema, fruibile via browser e tramite app . Si riconosceranno la Mole Antonelliana – sede del Museo Nazionale del Cinema – ma vi si potrà anche accedere all’interno e iniziare il tour virtuale della mostra Diabolik oppure travestirsi da Diabolik per un percorso a ostacoli che attraverso la “gamification” dell’esperienza consente di ottenere le preziose stelle della Mole. Il portale del nuovo mondo digitale è ormai aperto, tra VR, XR, virtual tour, gamification e metaverso.