Vent’anni fa usciva “Pirati dei Caraibi: La maledizione della Prima Luna”

Vent’anni fa veniva rilasciato il primo capitolo della saga di Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna. L’idea di trasformare un’attrazione di Disneyland, creata negli anni Sessanta, in un film crossmediale sembrava destinata al fallimento. In effetti, i produttori non erano affatto sicuri della possibilità di realizzare un sequel, tanto che decisero di aggiungere un sottotitolo solo alla fine delle riprese.

Eppure il film Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna, rilasciato negli Stati Uniti esattamente venti anni fa, il 9 luglio del 2023 (in Italia il 5 settembre dopo un’anteprima nazionale il 27 agosto), ottenne un incredibile successo di critica e pubblico. Ricevette ben 5 nomination agli Oscar e incassò oltre 650 mila dollari, diventando il quarto film di maggior successo al botteghino.

Questo risultato sorprendente dimostrò quanto il pubblico fosse affascinato dall’universo dei pirati, un genere che sembrava aver perso appeal nel cinema. Prendete uno scenario Salgariano, aggiungete una leggenda oscura che dia un sapore Horror e cospargete con un pizzico di comicità; lasciate cuocere con molta azione a scapito del realismo e probabilmente otterrete un polpettone inguardabile. Poi andate a guardare la Maledizione della Prima Luna e vi accorgerete che qualcosa di buono si può ottenere. Certo il film è ben lontano dall’ essere un capolavoro, ma non si merita neanche di comparire tra i B-movies, perché comunque diverte senza essere pedante.

La maledizione della prima luna è un diretto da Gore Verbinski e prodotto da Walt Disney Pictures e Jerry Bruckheimer Films e distribuito da Buena Vista International. Ideato e scritto da Ted Elliot e Terry Rossio, il film è il primo capitolo della serie di Pirati dei Caraibi e ispirato all’omonima attrazione dei Parchi Disney. Il cast principale comprende Johnny Depp nei panni di Jack Sparrow, Geoffrey Rush, Keira Knightley, Orlando Bloom, Kevin McNally, Jack Davenport e Jonathan Pryce. Accolto positivamente dalla critica e ancor di più dal pubblico che ne loda l’interpretazione di Depp, gli effetti speciali e la colonna sonora, la pellicola ha ottenuto diversi riconoscimenti e cinque candidature agli Oscar 2004 (miglior attore protagonista, miglior trucco, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali).
Durante gli anni novanta, gli sceneggiatori Ted Elliott e Terry Rossio iniziarono a lavorare su un nuovo film sui pirati dove a farla da padrone vi erano diversi elementi fantasy e soprannaturali. A marzo del 2001 Jay Wolpert e Stuart Beattie vengono incaricati di riscrivere la sceneggiatura. Il produttore Jerry Bruckheimer, convinto da Dick Cook, si unì al progetto. Nel maggio del 2002 Gore Verbinski venne ingaggiato come regista. Le riprese iniziarono ufficialmente il 28 ottobre del 2002 e terminarono il 7 marzo 2003. Il budget della pellicola era di 140 milioni di dollari. Inizialmente nel progetto venne coinvolto Alan Silvestri, poiché già collaboratore di Verbinski per Un topolino sotto sfratto e The Mexican – Amore senza la sicura; tuttavia, a causa di differenze stilistiche tra Bruckheimer e Silvestri, il compositore venne poi sostituito da Klaus Badelt.

Indubbiamente il pregio di questo film è di riuscire a dire qualcosa di nuovo su un tema abusatissimo: la solita figlia del governatore inglese viene rapita da un pirata cattivo; un pirata e il suo spasimante si imbarcano per salvarla….. Ma proprio perché gioca sul genere questo film si crea il suo spazio.  Di certo questo film gioca a demitizzare il genere, in un modo a cui ci ha abituato la saga della mummia di Stephen Sommers.

E se questo non bastasse a convincervi, vi dirò che il film andrebbe visto solo per vedere Jhonny Deep interpretare un personaggio ambiguo ed insolito, come il suo pirata. Probabilmente stiamo assistendo alla nascita di un nuovo genere cinematografico, incline a far diventare gli spettatori senza costringerli alla riflessione.

Il Mondo Segreto Dei Pirati

Nel “Il Mondo Segreto Dei Pirati” la docuserie di Netflix con James Oliver Wheatley, Sam Callis, Thomas Padley, i veri pirati dei Caraibi saccheggiano grandi ricchezze e fondano una repubblica sorprendentemente egalitaria. La serie, scritta da David McNab e Patrick Dickinson, diretta da Stan Griffin, Justin Rickett e dallo stesso Dickinson, inizia nel 1715, poco dopo la fine della guerra di successione spagnola, che contrappose l’Inghilterra alla Spagna. L’Inghilterra aveva intrapreso la guerra a buon mercato, ricorrendo all’uso di corsari piuttosto che sostenere le spese per finanziare la Royal Navy.

Nell’immaginario collettivo tutti i veri pirati che hanno navigato i mari sono stati grandissimi figli di buona donna. Il più conosciuto e pittoresco pirata dei Caraibi fu sicuramente Edward Teach, in arte Barbanera, ma insieme a lui sono vissute figure storiche altrettanto importanti e spettacolari. Le cose non sono sempre state così oscure e terribili come ci hanno raccontato. Molto probabilmente i pirati sono stati dei precursori e degli innovatori per eguaglianza raziale e diritto al voto. Questa serie narra la storia di come è iniziata l’era della pirateria e degli uomini che hanno dominato il mar dei Caraibi.

Durante la guerra dei Cento anni, il sovrano inglese aveva concesso, tramite decreto regio, il titolo di corsari alle ciurme delle navi private che si prestavano ad attaccare i ricchi mercantili spagnoli per indebolire il nemico dell’impero britannico. Con la fine delle ostilità i corsari si ritrovano senza lavoro e senza una prospettiva di vita; la scelta più logica fu semplicemente quella di continuare a fare quello che avevano sempre fatto: depredare vascelli spagnoli. Nassau fu scelta dai più importanti pirati dell’epoca, Benjamin Hornigold ed il rivale Henry Jennings, come porto sicuro da cui partire per le scorrerie dei pirati, trasformando l’isola Caraibica in una loro proprietà. Nassau divenne ben presto conosciuta come la Repubblica dei Pirati. Hornigold e Jennings furono i mentori di famosissimi pirati come il pittoresco Barbanera, lo stratega Black Sam Bellamy, lo spietato Charles Vane e la sensuale Anne Bonny. Le regole imposte a Nassau erano le stesse usate sui vascelli pirata: il capitano era la figura di riferimento e decideva il da farsi, ma se la ciurma non era concorde, tutti votavano e la maggioranza vinceva; semplici regole da rispettare che avevano introdotto il seme della democrazia in un mondo gestito da efferati criminali.

La cosa ancora più innovativa, che poi portò alla vera reazione da parte della corona inglese, è stata la scelta di depredare navi schiaviste offrendo agli schiavi di diventare loro stessi pirati e quindi uomini liberi. Se vi fermate a riflettere ha dell’incredibile che in quell’epoca, uomini di diverse etnia, lavorassero sotto un’unica bandiera, liberi di decidere delle proprie vite e di poter onestamente votare il proprio futuro come in una grande ed utopica democrazia.

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Sei episodi a metà tra documentario e film sono incorniciati da una colonna sonora accattivante e sospinti da una narrazione frizzante e vivace. Se non sapete molto sulla storia della pirateria divorerete questa serie TV in un lampo, rimanendo entusiasti di quello che avete visto e sentito. Mi sono divertito come un matto e sono rimasto così contento del prodotto che sono andato subito a vedere la sua serie gemella sul mondo dei Samurai giapponesi.

Tratto e continua a leggere la conclusione dell’articolo su:

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Scritto da MarcoF  

Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar

Johnny Depp torna a interpretare l’iconico ruolo dello spavaldo antieroe Jack Sparrow nel film Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar. Catapultato in una nuova e travolgente avventura, lo sventurato Capitan Jack Sparrow (Johnny Depp) vede peggiorare la propria sfortuna quando dei letali marinai fantasma fuggono dal Triangolo del Diavolo guidati dal terrificante Capitano Salazar (Javier Bardem) e decisi a uccidere ogni pirata del mare… soprattutto Jack. La sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel leggendario Tridente di Poseidone: per riuscire a trovarlo Jack dovrà formare una precaria alleanza con la brillante e affascinante astronoma Carina Smyth (Kaya Scodelario) e con Henry (Brenton Thwaites), un giovane e risoluto marinaio della Royal Navy. Capitan Jack si metterà al timone della sua nave, un piccolo e malandato vascello, per sconfiggere la sorte avversa e scampare al nemico più forte e crudele che abbia mai affrontato.
 
Per girare questo nuovo capitolo della franchise di Pirati dei Caraibi, i produttori hanno deciso di viaggiare oltre i confini del mare fino alla “terra dei canguri”. Dopo aver perlustrato numerose location internazionali, la produzione ha scelto come base operativa il paradiso turistico della Gold Coast nello stato del Queensland, sulla costa orientale dell’Australia.
 
Insieme ai due registi Joachim Rønning ed Espen Sandberg, il produttore Jerry Bruckheimer ha assemblato un cast composto da protagonisti storici e nuovi volti. Oltre al ritorno di Johnny Depp nell’amatissimo ruolo dello spensierato Jack Sparrow, Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar vede infatti il ritorno, fra gli altri, del leggendario attore australiano Geoffrey Rush in quello di Capitan Barbossa, di Kevin R. McNally nei panni di Joshamee Gibbs e Stephen Graham in quelli del simpatico idiota Scrum. Il film vanta inoltre la presenza di uno straordinario gruppo di nuovi attori capitanati dal premio Oscar Javier Bardem che interpreta lo spaventoso Capitano Salazar. Al suo fianco il pubblico vedrà Brenton Thwaites nel ruolo del giovane marinaio Henry, Kaya Scodelario in quello della giovane e coraggiosa matematica e astronoma Carina, Golshifteh Farahani nel ruolo della misteriosa e potente strega del mare Shansa e David Wenham nel ruolo di Scarfield.

In occasione dell’uscita nelle sale italiane, martedì 23 maggio 2017, si è tenuta una proiezione speciale di Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar presso l’Acquario di Genova dove, sulle note della colonna sonora del film, sono arrivati volti noti dello sport, della musica e dello spettacolo. L’anteprima europea ha avuto luogo, invece, domenica 14 maggio a Disneyland Paris. I filmmaker e il cast del film Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar sono sbarcati davanti al galeone ormeggiato nel Parco. L’evento, a cui hanno partecipato il capitano Jack Sparrow Johnny Depp, Brenton Thwaites, Kaya Scodelario, Orlando Bloom, Geoffrey Rush,Javier Bardem, i registi Joachim Ronning e Espen Sandberg e il produttore Jerry Bruckheimer, ha reso omaggio alle origini del fenomeno cinematografico che prende ispirazione dall’amata attrazione Pirati dei Caraibi. Per celebrare il 25° Anniversario di Disneyland Paris la leggendaria attrazione riaprirà i battenti il 24 luglio con due nuove scene che includono Jack Sparrow in numerose e indimenticabili sequenze. In Italia, il film Disney ha dominato domina incontrastato il box office italiano e registra un incasso di 9 milioni di Euro in 2 settimane di programmazione.

 

5 Curiosità sul film

tratto da https://www.dvd.it/blog

  1. Il titolo originale del film è Dead Men Tell No Tales, una citazione di una frase pronunciata ne La maledizione della prima luna dal pappagallo di Cotton e poi di nuovo in una scena presente nel terzo capitolo della saga, Ai Confini del Mondo.
  2. Prima di andare a Javier Bardem il ruolo del cattivo era stato assegnato a Christoph Waltz. In quel caso il personaggio avrebbe dovuto chiamarsi capitano Brand. Con l’ingaggio di Bardem, però, si è scelta una connotazione più vicina alle origini dell’attore.
  3. Nel film tornano, seppur con piccoli cammei, Orlando Bloom e Keira Knightley. I protagonisti accanto a Johnny Depp sono invece Brenton Thwaites (classe 1989, australiano, già visto in Laguna blu – Il risveglioMaleficent e The Giver – Il mondo di Jonas) e Kaya Scodelario (25enne inglese, già interprete di Now Is Good, The Truth About Emanuel e Maze Runner – Il labirinto)
  4. Le riprese si sono svolte in Australia, presso i Village Roadshow Studios, nel cuore della Gold Coast. La maggior parte delle scene sono state filmate a Port Douglas, un angolo di paradiso in cui trovano anche sue siti Patrimonio dell’Umanità: la foresta pluviale di Daaintree e la grande barriera corallina.
  5. A fine settembre 2017 il film aveva incassato 800 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget di 230 milioni.
 
 

Pirati dei Caraibi: Ai confini del Mondo

…O AI CONFINI DELLA REALTA’.

Si giunge, dopo un insignificante secondo, al terzo capitolo della serie targata Johnny Deep (alzi la mano chi lo va a vedere per Barbarossa).  La prima cosa che si capisce? Tutto il film è spinto da un irresistibile desiderio di esistere per fare soldi, tanti soldi ma volontà di raccontare una bella storia, se ne vede poca.  Di spunti ce ne sono, di belle situazioni anche ma, al sunto di tutto, la trama non regge o almeno non viene sciolta a dovere, tanti spunti si aprono ad ogni sequenza senza mai cercare di spiegare nulla, allo spettatore viene chiesto di credere a tutto ciò che accade sullo schermo attraverso l’abile trucco del – vediamo come se la cava Johnny questa volta.  E cosi vengono costruiti inghippi su inghippi, si comincia a tentennare sulla poltrona, a non distinguere il bene dal male, Chi sono i buoni? Chi i cattivi ?Complotto su complotto la trama stenta ad andare avanti lasciando alla dolce Elizabeth (Keira Knightley)  l’onere di portare avanti la storia e l’intera combriccola di pirati.

Capitan Jack Sparrow appare sempre di meno e le sue disavventure cominciano a sembrarci un terribile cliché.  Comunque sia, di trovate interessanti ce ne sono: l’idea di capovolgere la nave per tornare al mondo dei vivi è coinvolgente ( fa venir il mal di mare solo a vederla), le prime scene a Singapore non valgono meno.  Da apprezzare un gradito ritorno di Chow Yun-Fat, attore poliedrico e inseparabile collaboratore di John Woo nelle sue prime pellicole ( la serie di “ A Better Tomorrow”) e il maestro spadaccino di   “ La tigre e il dragone “. Qui è nei panni di un capitano pirata a cui i nostri eroi chiedono aiuto contro la compagnia delle Indie.

La trama continua le avventure dei nostri personaggi che, come dicono per far andare avanti la baracca, “Squadra che vince non si cambia”, si però qui ormai è usurata.  I Caraibi sono ormai alle corde strette, in tutti sensi, la marina  ha cominciato un sistematico piano di sterminio dei pirati o di chiunque abbia avuto a che fare con loro.  Allora il gran consiglio dei pirati viene riunito per bloccare l’avanzare di questa minaccia. Come se non bastasse l’ Olandese volante viene usato dalla compagnia delle Indie per sterminare tutte le navi pirata.  Ai nostri eroi viene chiesto di fermare questa minaccia.

Fosse solo questo! C’è Capitan Sparrow da recuperare, un’ antica dea da risvegliare e un padre da salvare.  Quindi la storia si apre verso delle incanalature che sfaccettano i personaggi mostrandoci i loro veri desideri fino a portarli ad una scelta finale che coincide con il grande scontro, contro l’acerrimo nemico Devy Jones. Senza dimenticare che c’è anche un forziere da recuperare dalle mani della compagnia delle Indie.

Riassumendo, un gran casino.  A questo si vuole aggiungere la sfacciataggine di questo nuovo cinema Americano che vorrebbe risolvere tutti i buchi della trama con gli effetti speciali. Non sa come far risolvere un inghippo della storia ? Facile !! Ci mettiamo un bel mostro gigante che sputa fuoco cosi gli spettatori sono tutti contenti.  L’uso disperato degli effetti speciali ormai sta rovinando il mercato Americano ( almeno una parte), troppo spesso la scelta di decretare un buon film è ricaduta sulla scelta degli effetti da usare.  Non è una sorpresa, poi, che questo film solchi le classifiche. Una volta visto il primo film, senza infamia e senza lode piacevole da vedere, poi si vuole vedere il secondo.

-Cribbio hanno speso cosi tanti soldi per fare questo secondo, qualcosa di buono l’ avranno fatto! –

Questo uno pensa quando progetta di andare a vedere il secondo.  E il secondo costringe chiunque lo abbia visto a dover vedere anche il terzo.  Perché è una puntata da telefilm dove alla fine compare -la soluzione nella prossima puntata.  E quindi, costretto a vedere il terzo lo spettatore spera di vedere tutte quelle strane azioni che avevano messo in dubbio a Jhonny Deep di essere silurato ( Che cosa avrà mai fatto per sconvolgere i dirigenti della Disney, questo è un mistero che rimarrà nella storia di Topolinia).  Per concludere, se siete stati come me che hanno visto il primo e poi il secondo, siete condannati a dover vedere anche il terzo e, in più, il finale è ancora aperto anzi, apertissimo, forse è una minaccia?

Speriamo che il signor Deep,  che ha detto di averlo fatto per i propri figli, si ricreda o che almeno questi, crescano in fretta.

di Giulio Cangiano

 

Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare

Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare  è un film del 2011 diretto da Rob Marshall; prodotto da Walt Disney Pictures, in co-produzione con Jerry Bruckheimer Films, e distribuito dai Walt Disney Studios Motion Pictures. Scritto da Ted Elliot e Terry Rossio, ispirato all’omonima attrazione dei Parchi Disney. La sceneggiatura è stata influenzata anche dal romanzo “Mari Stregati” di Tim Powers (di cui prende il titolo originale “On Stranger Tides”). Il film vede il ritorno di Johnny Depp, Geoffrey Rush e Kevin McNally nei rispettivi ruoli, mentre si aggiungono Penélope Cruz, Ian McShane, Sam Claflin e Stephen Graham.

Il quarto episodio della serie da 2,7 miliardi di dollari è stato girato in Disney Digital 3D e restituisce Johnny Depp nei panni del Capitano Jack Sparrow e Geoffrey Rush nei panni del Capitano Barbosa insieme ai nuovi arrivati ​​della serie Ian McShane nei panni di Barbanera e Penelope Cruz nei panni della figlia di Barbanera. Rob Marshall ( Chicago ) sta dirigendo e la storia si concentrerà su una corsa per trovare la Fonte della Giovinezza. 

 In questa storia ricca di azione di verità, tradimento, giovinezza e morte, il capitano Jack Sparrow incontra una donna del suo passato (Penelope Cruz), e non è sicuro se sia amore o se è una spietata truffatrice che lo sta usando per trova la leggendaria Fontana della giovinezza. Quando lei lo costringe a bordo della Queen Anne’s Revenge, la nave del formidabile pirata Barbanera (Ian McShane), Jack si ritrova in un’avventura inaspettata in cui non sa chi temere di più: Barbanera o la donna del suo passato.

Pirati dei Caraibi: La maledizione del Forziere Fantasma

La bellissima Elizabeth Swann e il suo strabiliante fidanzato Will Turner erano ad un passo dalle nozze e il pirata Jack Sparrow vicinissimo alla sospirata libertà, sulla terra ma non troppo lontani dal mare. Li li abbiamo lasciati e li li ritroviamo nel secondo capitolo della notissima saga di Pirati dei Caraibi. Tra musiche mozzafiato, la fuga di Jack Sparrow ha un esito favorevole, meno fortuna avranno i due fidanzatini, arrestati, separati e rigettati nel mare dei Caraibi, ancora una volta a fianco di Jack Sparrow e a caccia di un cuore. Quello perduto e innamorato del leggendario Davy Jones, padrone redivivo degli oceani e comandante dell’Olandese Volante, un vascello fantasma che fa incetta di navi e trascina negli abissi dell’oceano le anime delle suoi marinai. Jack Sparrow gli ha venduto la sua per riscattare la Perla Nera, la nave a lungo cercata, e solo il cuore trafitto di Jones scioglierebbe il patto faustiano. Molti altri bramano il forziere in cui il cuore è conservato e non sempre per ragioni nobili. Si naviga a vista… Parola di pirata.

La maledizione del forziere fantasma è diretto da Gore Verbinski e ispirato all’omonima attrazione dei Parchi Disney. Scritto da Ted Elliot e Terry Rossio, la pellicola, secondo capitolo del franchise Pirati dei Caraibi, è il sequel de “La maledizione della prima luna” (2003). Le riprese del film si sono svolte contemporaneamente a quelle del suo seguito: “Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo“, uscito un anno dopo.

L’anteprima de La maledizione del forziere fantasma è avvenuta il 24 giugno 2006 al Disneyland ad Anaheim in California, il giorno successivo è stata riaperta al pubblico la famosa attrazione che ha ispirato la produzione del film. Accolto tiepidamente dalla critica e campione di incassi, il film ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui un Oscar 2007 (su 4 candidature) per i migliori effetti speciali.

Monkey Island VS Pirati dei Caraibi

Le storie sui pirati hanno sempre affascinato le persone che siano lettori di romanzi, spettatori di film o giocatori di videogame. La saga dei Pirati dei Caraibi, senza dubbio, ha dato nuova linfa a questo genere che tutti i nerd millenials hanno amato con le improbabili avventure di Guybrush Threepwood nella saga videoludica di Monkey Island della Lucasfilm Games / LucasArts.

Tra i due prodotti, non possono sfuggire alcuni “punti di contatto”, anche perche entrambe le saghe hanno un’ispirazione comune…

Anche grazie agli straordinari effetti speciali, la saga cinematografica di Capitan Jack Sparrow ci ha trascinato in un mondo di pirati pieno d’azione e completamente immerso in un’atmosfera misteriosa in cui un giovane speranzoso deve diventare un pirata per salvare la sua amata, la figlia del governatore, sconfiggendo un pirata non morto custode di una maledizione oscura.

Similmente, la trama di Monkey Island ha inizio con l’arrivo del giovane e maldestro Guybrush Threepwood sull’isola caraibica di Melée, determinato a diventare un pirata. Durante le prove, si innamora di Elaine, governatrice dell’isola, ma poco dopo viene rapita dal pirata LeChuck, diventato un non morto dopo aver trovato il favoloso tesoro di Big Whoop. LeChuck, con una ciurma un po’ scheletrica, si nasconde sull’isola di Monkey, introvabile e leggendaria. L’amore per la bella Elaine spinge Guybrush a fare di tutto per trovare una nave, una ciurma e una mappa per l’isola, dopo essere andato dalla veggente nella palude per conoscere il suo destino. Una volta raggiunta l’isola di Monkey, Guybrush si trova di fronte a mille ostacoli, tra cui i selvaggi cacciatori di teste alquanto cannibali, fino al momento dello scontro finale con LeChuck…

I fan di questa saga della Lucas hanno sperato per diversi anni di vederla trasformata in un film, come è successo ad altri videogiochi . Quando la Disney ha deciso di produrre un film d’avventura che traeva ispirazione dell’attrazione di Disneyland “Pirates of the Caribbean“, esattamente come successe per Monkey Island del  leggendario programmatore Ron Gilbert (che venne in realtà condizionato anche dai personaggi dal romanzo On Stranger Tides di Tim Powers) per molti fan di Guybrush Threepwood il sogno si stava trasformando realtà… ma non fu esattamente così! La giostra avrebbe avuto un film, ma con una storia originale e nuovi personaggi.

Il film di Monkey Island

In realtà un film sulla saga di Gilbert sarebbe stato effettivamente in cantiere ma sarebbe stato cancellato nel 2001. L’idea per il lungometraggio sarebbe nata da David Carson, un artista visivo dell’Industrial Light & Magic (ILM), che propose alla Lucasfilm di realizzare un film sulle avventure dell’aspirante pirata Guybrush Treepwood. Il presidente dell’ILM all’epoca, Jim Morris, non era familiare con i giochi, ma ha suggerito di presentare l’idea ad Amblin Entertainment, la casa di produzione di Steven Spielberg che fu direttamente coinvolto nel progetto.Il trattamento originale del film, scritto dallo stesso Carson, era un adattamento approssimativo del primo gioco della saga, The Secret of Monkey Island, con alcune modifiche nella trama. Patty Blau, che stava diventando capo delle funzioni digitali dell’ILM, ha poi messo Carson in contatto con i giovani scrittori Corey Rosen e Scott Leberecht, che hanno scritto un ulteriore trattamento del film da presentare a Spielberg e hanno poi lavorato come sceneggiatori nel progetto.Durante la revisione della bozza finale, un produttore dell’ILM, Kim Bromley, ha iniziato a intervistare vari professionisti dell’industria cinematografica, tra cui i noti sceneggiatori Terry Rossio e Ted Elliott, che in seguito hanno lavorato proprio alla sceneggiatura dei film dei Pirati dei Caraibi. Carson racconta di come abbiano mostrato loro i disegni sviluppati per Monkey Island e di come non sapessero che Rossio ed Elliott stavano già lavorando a una sceneggiatura per un film su Pirates of the Caribbean, basato sull’omonima attrazione a Disneyland. A quanto pare non erano i primi sceneggiatori ad essere incaricati di questo compito.

Nonostante tutti gli sforzi, il film di Monkey Island non ha mai visto la luce e il progetto è stato cancellato nel 2001

Con la saga dei Pirati dei Caraibi, secondo Disney, idee inedite avrebbero così solcato le onde dei caraibi… ma forse non fu esattamente così.

Quando uscì nel 2003, “Pirati dei Caraibi: La maledizione della prima Luna” offri agli spettatori immediati richiami alla saga videoludica della Lucas in particolar modo con il leggendario “The Secret of Monkey Island“, come il cane “mastro di chiavi” della prigione, la strampalata ciurma di pirati non morti, la ricerca della figlia del governatore e la vedetta situata sull’altura di Port Royal… ed è palese alcuni personaggi dei film sembrano le perfette riproduzioni di quelli del videogioco… dunque il progetto “Monkey Island The Movie” no fu proprio del tutto abbandonato, la magia di Ron Gilbert (che tutti attendiamo per un nuovo episodio), semplicemente servì da ispirazione per qualcos’altro, un nuovo franchise che ci ha fatto tornare bambini che giocano coi galeoni giganti e inventano insulti stravaganti per diventare maestri di spada!

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