Venom: La Furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi.Venom – La furia di Carnage (Venom: Let There Be Carnage)”, diretto da Andy Serkis, già alla regia del live action “Mowgli – Il figlio della giungla”, conta nel cast anche Naomie Harris e Woody Harrelson, nel ruolo del villain Cletus Kasady/Carnage. Il film, inizialmente previsto per il 2 ottobre 2020, è stato rinviato prima al 25 giugno 2021 poi al 17 settembre 2021, ed infine al 24 settembre 2021. Alla scrittura della sceneggiatura ha contribuito lo stesso Tom Hardy, mentre il direttore della fotografia è Robert Richardson, Premio Oscar per i film “JFK”, “The Aviator” e “Hugo Cabret“. Completano il cast la pluripremiata Michelle Williams, Naomie Harris e l’iconico Woody Harrelson nel ruolo del villain Cletus Kasady/Carnage.

Il film, seconda pellicola del Sony’s Spider-Man Universe, è il sequel di Venom (2018) e come confermato anche dal finale di Spider-Man: No Way Home (2021), il film è parte di un universo parallelo del Marvel Cinematic Universe. In questo seguito , Eddie Brock / Venom si confronta con Cletus Kasady, un serial killer che, in seguito a un incontro con un simbionte rosso, diventa Carnage. Venom affronterà anche Shriek.

Nei fumetti Marvel, l personaggio di Venom venne ideato negli anni ottanta da David Michelinie e dal disegnatore Todd McFarlane. Venom è un simbionte alieno che per sopravvivere necessita di attaccarsi ad un altro organismo vivente (si è unito a svariati personaggi tra cui: Peter Parker, Mac Gargan, Flash Thompson e, ovviamente, il suo ospite più famoso, Eddie Brock). Nato inizialmente come un feroce e violento supercattivo, nel corso dei suoi anni editoriali è divenuto un antieroe che non uccide per divertimento, ma segue una logica ferrea quanto distorta nel tentativo di difendere gli innocenti dalle ingiustizie.

 

Venom: La Furia Di Carnage - Trailer ufficiale | In autunno al cinema

Venom – La furia di Carnage ha incassato 37,3 milioni nel suo primo giorno, inclusi 11,6 milioni dalle anteprime di giovedì sera, battendo i 10 milioni del primo film e segnando il terzo più grande totale dall’inizio della pandemia di COVID-19, dietro i 13,2 milioni di dollari di Black Widow e dietro a Spider-Man: No Way Home. Nel suo weekend di apertura, il film ha debuttato con 90,1 milioni, la migliore apertura ai tempi della pandemia.Complessivamente il film realizzato con un budget di 110 milioni ha incassato 213,5 milioni negli Stati Uniti e in Canada e 288,5 milioni in altri territori, per un totale mondiale di 502 milioni, ed è il settimo maggior incasso mondiale del 2021 e il terzo maggior incasso nel Nord America del 2021. In un’intervista con Collider nel dicembre 2021, la produttrice Sony Amy Pascal ha confermato che il sequel, Venom 3 è già in lavorazione.

 

Pirati dei Caraibi: Ai confini del Mondo

…O AI CONFINI DELLA REALTA’.

Si giunge, dopo un insignificante secondo, al terzo capitolo della serie targata Johnny Deep (alzi la mano chi lo va a vedere per Barbarossa).  La prima cosa che si capisce? Tutto il film è spinto da un irresistibile desiderio di esistere per fare soldi, tanti soldi ma volontà di raccontare una bella storia, se ne vede poca.  Di spunti ce ne sono, di belle situazioni anche ma, al sunto di tutto, la trama non regge o almeno non viene sciolta a dovere, tanti spunti si aprono ad ogni sequenza senza mai cercare di spiegare nulla, allo spettatore viene chiesto di credere a tutto ciò che accade sullo schermo attraverso l’abile trucco del – vediamo come se la cava Johnny questa volta.  E cosi vengono costruiti inghippi su inghippi, si comincia a tentennare sulla poltrona, a non distinguere il bene dal male, Chi sono i buoni? Chi i cattivi ?Complotto su complotto la trama stenta ad andare avanti lasciando alla dolce Elizabeth (Keira Knightley)  l’onere di portare avanti la storia e l’intera combriccola di pirati.

Capitan Jack Sparrow appare sempre di meno e le sue disavventure cominciano a sembrarci un terribile cliché.  Comunque sia, di trovate interessanti ce ne sono: l’idea di capovolgere la nave per tornare al mondo dei vivi è coinvolgente ( fa venir il mal di mare solo a vederla), le prime scene a Singapore non valgono meno.  Da apprezzare un gradito ritorno di Chow Yun-Fat, attore poliedrico e inseparabile collaboratore di John Woo nelle sue prime pellicole ( la serie di “ A Better Tomorrow”) e il maestro spadaccino di   “ La tigre e il dragone “. Qui è nei panni di un capitano pirata a cui i nostri eroi chiedono aiuto contro la compagnia delle Indie.

La trama continua le avventure dei nostri personaggi che, come dicono per far andare avanti la baracca, “Squadra che vince non si cambia”, si però qui ormai è usurata.  I Caraibi sono ormai alle corde strette, in tutti sensi, la marina  ha cominciato un sistematico piano di sterminio dei pirati o di chiunque abbia avuto a che fare con loro.  Allora il gran consiglio dei pirati viene riunito per bloccare l’avanzare di questa minaccia. Come se non bastasse l’ Olandese volante viene usato dalla compagnia delle Indie per sterminare tutte le navi pirata.  Ai nostri eroi viene chiesto di fermare questa minaccia.

Fosse solo questo! C’è Capitan Sparrow da recuperare, un’ antica dea da risvegliare e un padre da salvare.  Quindi la storia si apre verso delle incanalature che sfaccettano i personaggi mostrandoci i loro veri desideri fino a portarli ad una scelta finale che coincide con il grande scontro, contro l’acerrimo nemico Devy Jones. Senza dimenticare che c’è anche un forziere da recuperare dalle mani della compagnia delle Indie.

Riassumendo, un gran casino.  A questo si vuole aggiungere la sfacciataggine di questo nuovo cinema Americano che vorrebbe risolvere tutti i buchi della trama con gli effetti speciali. Non sa come far risolvere un inghippo della storia ? Facile !! Ci mettiamo un bel mostro gigante che sputa fuoco cosi gli spettatori sono tutti contenti.  L’uso disperato degli effetti speciali ormai sta rovinando il mercato Americano ( almeno una parte), troppo spesso la scelta di decretare un buon film è ricaduta sulla scelta degli effetti da usare.  Non è una sorpresa, poi, che questo film solchi le classifiche. Una volta visto il primo film, senza infamia e senza lode piacevole da vedere, poi si vuole vedere il secondo.

-Cribbio hanno speso cosi tanti soldi per fare questo secondo, qualcosa di buono l’ avranno fatto! –

Questo uno pensa quando progetta di andare a vedere il secondo.  E il secondo costringe chiunque lo abbia visto a dover vedere anche il terzo.  Perché è una puntata da telefilm dove alla fine compare -la soluzione nella prossima puntata.  E quindi, costretto a vedere il terzo lo spettatore spera di vedere tutte quelle strane azioni che avevano messo in dubbio a Jhonny Deep di essere silurato ( Che cosa avrà mai fatto per sconvolgere i dirigenti della Disney, questo è un mistero che rimarrà nella storia di Topolinia).  Per concludere, se siete stati come me che hanno visto il primo e poi il secondo, siete condannati a dover vedere anche il terzo e, in più, il finale è ancora aperto anzi, apertissimo, forse è una minaccia?

Speriamo che il signor Deep,  che ha detto di averlo fatto per i propri figli, si ricreda o che almeno questi, crescano in fretta.

di Giulio Cangiano

 

28 giorni dopo: il film che ha rivoluzionato il genere zombie

28 giorni dopo è un film del 2002 diretto da Danny Boyle, sceneggiato da Alex Garland e interpretato da Cillian Murphy, Naomie Harris, Brendan Gleeson e Christopher Eccleston. Si tratta di uno dei film più influenti e originali del genere horror, che ha dato nuova vita al tema degli zombi, trasformandoli da lenti e goffi morti viventi a feroci e veloci infetti.

28 Giorni Dopo (film 2002) TRAILER ITALIANO

Il film racconta la storia di Jim, un corriere in bicicletta che si risveglia dal coma in un ospedale di Londra, 28 giorni dopo il rilascio accidentale di un virus sperimentale che ha decimato la popolazione e trasformato i sopravvissuti in assassini senza pietà. Jim si ritrova in una città deserta e silenziosa, dove incontra Selena, una giovane donna che gli spiega la situazione e lo mette in guardia dai pericoli che li circondano. Insieme ad altri due superstiti, Frank e sua figlia Hannah, i due decidono di raggiungere un presunto rifugio militare nel nord dell’Inghilterra, sperando di trovare una via di salvezza.

28 giorni dopo è un film che mescola elementi di horror, thriller, dramma e fantascienza, creando un’atmosfera di tensione e angoscia costante, ma anche di speranza e umanità. Il film si distingue per la sua regia dinamica e innovativa, che sfrutta al meglio le potenzialità della fotografia digitale e le riprese a mano, conferendo al film un aspetto realistico e documentaristico. Boyle riesce a creare scene memorabili e suggestive, come quella iniziale in cui Jim cammina per le strade vuote di Londra, o quella in cui i protagonisti attraversano un tunnel buio e infestato di ratti, o ancora quella in cui si scatena la furia degli infetti in una villa isolata.

Il film si basa anche su una sceneggiatura solida e intelligente, che non si limita a mostrare le orrori del virus, ma esplora anche i temi della sopravvivenza, della moralità, della violenza, della religione e della famiglia. I personaggi sono ben caratterizzati e interpretati, e il film non cade mai nel cliché dei buoni e dei cattivi, ma mostra le sfumature e le contraddizioni di ogni essere umano. Il film non offre risposte facili, ma pone domande e riflessioni sul senso della vita e della morte, sulla natura dell’uomo e sulla possibilità di un futuro.

28 giorni dopo è un film da vedere e rivedere, un capolavoro del cinema horror e un esempio di come si possa raccontare una storia avvincente, emozionante e profonda, senza rinunciare alla spettacolarità e alla suspense.

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