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Shinobi: L’Arte della Vendetta – Il Ritorno di una Leggenda della SEGA

Il leggendario franchise Shinobi sta per tornare in grande stile, con l’uscita di Shinobi: L’Arte della Vendetta, un nuovo titolo che arriverà su PlayStation 5 e PlayStation 4 il 29 agosto 2025. Questo gioco segna il ritorno di una delle saghe più iconiche degli anni ’80, pronta a conquistare sia i fan storici che una nuova generazione di appassionati. A firmare questo ritorno è il team Lizardcube, noto per la sua acclamata realizzazione di Streets of Rage 4. Durante lo State of Play di PlayStation, è stato finalmente rivelato il progetto, che promette di riportare sullo schermo l’intramontabile Joe Musashi, il ninja più celebre dei videogiochi, in una nuova avventura carica di adrenalina, vendetta e tecniche ninja spettacolari.

La Storia di Shinobi: Un Tuffo nel Passato

La saga di Shinobi affonda le sue radici nel lontano 1987, quando SEGA lanciò l’omonimo gioco arcade che sarebbe diventato un vero e proprio pilastro del mondo videoludico. Protagonista di queste storie è Joe Musashi, un ninja esperto nelle arti marziali, un personaggio che simboleggia l’onore e la giustizia, armato di katana e shuriken. Il termine shinobi è infatti un’antica parola giapponese usata per indicare i ninja, figure misteriose e abili che dominavano l’ombra nel periodo feudale del Giappone. Sin dal suo debutto, Shinobi ha avuto un successo travolgente, espandendosi su una varietà di piattaforme, dalla Sega Master System alla NES, passando per numerosi home computer. Nel corso degli anni, SEGA ha continuato a far crescere la serie, con più di dieci titoli rilasciati in oltre due decenni.

Con Shinobi: L’Arte della Vendetta, SEGA si propone di riportare in vita il franchise con una grafica moderna e un gameplay migliorato, ma mantenendo intatta l’essenza dell’originale. Il gioco, infatti, si presenta con una grafica 2D disegnata a mano dal team di Lizardcube, lo stesso che ha realizzato Streets of Rage 4, offrendo un’esperienza visiva mozzafiato che unisce il classico con il nuovo. Il gioco non è semplicemente una riproposizione, ma una vera e propria evoluzione della saga, con nuove dinamiche di gioco e una storia ancora più coinvolgente.

Joe Musashi: Un Ninja in Cerca di Vendetta

Nel nuovo capitolo, i giocatori si caleranno nei panni di Joe Musashi, il celebre shinobi, che dopo essere tornato nel suo villaggio natale scopre con orrore che è stato raso al suolo e che il suo clan è stato trasformato in pietra. Determinato a vendicare la sua gente, Joe si imbarca in una missione che lo vedrà affrontare nemici letali e superare numerose sfide in un mondo moderno ma con un forte legame alle tradizioni ninja. Il protagonista sarà armato di un ampio arsenale di armi e abilità, tra cui la sua katana Oborozuki, kunai e potenti tecniche di Ninjutsu e Ninpo, che permetteranno al giocatore di affrontare i nemici con precisione letale e uno stile inconfondibile.

Un Gameplay da Maestro Ninja

Il cuore di Shinobi: L’Arte della Vendetta risiede nel gameplay, che permette ai giocatori di padroneggiare le abilità ninja in modo fluido e spettacolare. Il gioco è pensato per offrire un’esperienza dinamica e avvincente, con la possibilità di eseguire combo illimitate e mosse eccezionali grazie alle abilità di Joe Musashi. Inoltre, il protagonista avrà la possibilità di raccogliere amuleti che miglioreranno le sue capacità e di scoprire i misteriosi Ningi, oggetti speciali che conferiscono vantaggi strategici, sbloccando nuovi percorsi e permettendo di superare ostacoli insidiosi. Questi elementi aggiungono una dimensione extra alla già avvincente azione, stimolando i giocatori a esplorare e a perfezionare le loro abilità ninja.

Esplorazione e Avventura in un Mondo Affascinante

L’avventura di Shinobi: L’Arte della Vendetta si svolgerà in oltre una dozzina di livelli originali, ognuno con ambientazioni e sfide uniche. I giocatori viaggeranno attraverso scenari che spaziano dalle basi militari a deserti infuocati, passando per ambienti ricchi di enigmi e segreti nascosti. Ogni livello è progettato con una grafica sorprendente e dettagliata, che unisce elementi moderni e tradizionali, riflettendo perfettamente lo spirito del franchise. Oltre alla bellezza visiva, ogni ambiente nasconde pericoli e nemici sempre più insidiosi, che richiederanno al giocatore abilità, destrezza e ingegno per essere affrontati.

Un Nuovo Capitolo Indimenticabile

Con Shinobi: L’Arte della Vendetta, SEGA si prepara a far rivivere una delle sue saghe più amate, con una nuova prospettiva che affascinerà sia i fan storici che i nuovi giocatori. Grazie alla combinazione di un gameplay frenetico, abilità ninja spettacolari e una trama avvincente, il gioco promette di offrire un’esperienza unica che resterà nel cuore di tutti gli appassionati di giochi d’azione. Se siete pronti a riscoprire il mondo dei ninja e a vivere un’avventura ricca di adrenalina, segreti e, soprattutto, vendetta, non lasciatevi scappare Shinobi: L’Arte della Vendetta, in uscita il 29 agosto 2025.

Assassin’s Creed Shadows: La Nuova Avventura nel Giappone Feudale con Yasuke e Naoe Fujibayashi

Il rinvio di Assassin’s Creed Shadows, originariamente previsto per il 14 febbraio 2025, ha suscitato un’ondata di reazioni, in particolare da parte del pubblico giapponese. La nuova data di lancio, fissata per il 20 marzo 2025, ha generato polemiche, non solo per il ritardo nel rilascio del gioco, ma anche per la coincidenza con una delle date più tragiche della storia recente del Giappone, il Tokyo Subway Sarin Attack, avvenuto il 20 marzo 1995. Un episodio che ha lasciato cicatrici indelebili e che ora si intreccia, in modo controverso, con il debutto dell’atteso titolo di Ubisoft.

Assassin’s Creed Shadows: Un Viaggio nel Giappone Feudale

Assassin’s Creed Shadows è un capitolo altamente atteso della famosa saga action RPG, che sposterà i giocatori nel cuore del Giappone del XVI secolo, durante il tumultuoso periodo Sengoku. Sviluppato da Ubisoft Quebec, il gioco si inserisce all’interno di un nuovo progetto che ambisce a ridefinire l’esperienza di gioco attraverso la piattaforma Animus Hub, un’innovativa iniziativa che connette i vari titoli della serie, espandendo ulteriormente l’universo narrativo di Assassin’s Creed.

Nel gioco, i giocatori avranno l’opportunità di esplorare luoghi storici come Kyoto, Osaka e Kobe, ricostruiti con una precisione incredibile per garantire un’esperienza immersiva senza precedenti. Le ambientazioni, arricchite da una grafica potenziata per le console di nuova generazione, contribuiranno a dare vita a un Giappone feudale dettagliato e vivace, dove ogni città, ogni tempio e ogni castello raccontano una parte della storia di un’epoca segnate da guerre civili e conflitti tra clan.

Un Sistema di Gioco Diviso tra Due Protagonisti

Una delle caratteristiche distintive di Assassin’s Creed Shadows è la presenza di due protagonisti giocabili: Naoe Fujibayashi, una ninja appartenente alla Confraternita degli Assassini, e Yasuke, un samurai di origine africana che, nella realtà storica, servì sotto Oda Nobunaga. Ognuno dei due offre uno stile di gioco unico: Naoe è la perfezione dell’agilità e della furtività, mentre Yasuke rappresenta la potenza bruta e la maestria nella katana.

Il contrasto tra i due protagonisti non solo arricchisce il gameplay, ma permette anche ai giocatori di esplorare la storia da due prospettive molto diverse, tra azione diretta e combattimenti fisici, da un lato, e strategia furtiva e silenziosa, dall’altro. La scelta tra i due personaggi dipenderà dallo stile di gioco preferito, ma anche dalle missioni e dagli sviluppi narrativi che si presenteranno durante l’avventura.

Innovazioni nel Gameplay: Libertà e Dinamismo

Assassin’s Creed Shadows porta con sé un ampio ventaglio di innovazioni in termini di gameplay. Oltre a un sistema di parkour rinnovato, che permette a Naoe di eseguire acrobazie spettacolari sui tetti e sui muri grazie alle sue abilità da ninja, il gioco include nuove mosse acrobatiche che consentono di schivare e scendere rapidamente dalle sporgenze. Un rampino aggiunge una dimensione extra all’esplorazione, permettendo ai giocatori di raggiungere nuove altezze e scoprire angoli inediti del mondo di gioco.

In combattimento, il sistema evoluto di armi, che include katane, archi, kanabō e naginata, offre una notevole varietà di approcci e personalizzazioni, consentendo ai giocatori di sviluppare il proprio stile di battaglia, adattandolo alle preferenze individuali. Ogni personaggio potrà infatti evolvere le proprie abilità, potenziando tanto le caratteristiche stealth quanto quelle di attacco diretto.

La Polemica della Nuova Data di Uscita

Mentre la qualità del gioco sembra essere il focus principale di Ubisoft, la scelta della nuova data di uscita ha suscitato critiche. Il Tokyo Subway Sarin Attack, che ebbe luogo il 20 marzo 1995, ha segnato una delle pagine più nere della storia giapponese, e la coincidenza tra la data del lancio del gioco e quella dell’attacco ha suscitato forti polemiche. Molti giapponesi hanno interpretato il rinvio come una mancanza di sensibilità da parte di Ubisoft, accusando l’azienda di disprezzo nei confronti della comunità giapponese.

Anche la precedente scelta di Ubisoft di lanciare il gioco durante il Black History Month, con la presenza di Yasuke, il samurai di origine africana, non è stata vista di buon occhio da alcuni fan, che hanno considerato la decisione come una provocazione nei confronti della cultura giapponese. Tuttavia, non sembra che Ubisoft abbia scelto questa data con l’intento di creare controversie, ma piuttosto si tratterebbe di una coincidenza infelice.

Assassin’s Creed Shadows: Un Capitolo Imperdibile

Nonostante le polemiche che circondano la sua uscita, Assassin’s Creed Shadows si preannuncia come un capitolo imperdibile della saga. Con una narrazione coinvolgente, un gameplay ricco e variegato, e un’ambientazione storica incredibilmente dettagliata, il gioco promette di offrire un’esperienza unica. Ubisoft, però, dovrà fare attenzione a come gestirà le percezioni del pubblico, in particolare in Giappone, dove il malcontento sembra crescere.

In ogni caso, il 20 marzo 2025, data di lancio del gioco, sarà un momento cruciale per Ubisoft, che dovrà affrontare sia le aspettative dei fan, sia le sfide legate alla controversia innescata dal rinvio. Non resta che aspettare e vedere come evolveranno le vicende legate a questo attesissimo titolo.

Mi sono ritrovato a convivere con una kunoichi NEET arriva su ANiME Generation: risate e azione nell’anime del 2025

Yamato Video accende il 2025 con una novità che promette di portare un’ondata di risate e situazioni assurde: Mi sono ritrovato a convivere con una kunoichi NEET (NEET Kunoichi to Nazeka Dōsei Hajimemashita), che debutta in simulcast il 4 gennaio su ANiME Generation, il canale tematico di Amazon Prime Video. Questo anime, tratto dal manga omonimo, mescola azione, umorismo e slice-of-life, e si presenta come una commedia romantica fuori dagli schemi. Il manga, pubblicato su No. 9 Comic, ha già conquistato i lettori con la sua trama esilarante e i suoi personaggi stravaganti.

Nel cuore della storia troviamo Tsukasa, un impiegato comune che, dopo essere stato attaccato da un demone, viene salvato dalla misteriosa Shizuri, una ninja che vive come una NEET (ovvero una giovane che non studia né lavora) e condivide una passione sfrenata per la cultura otaku. La strana convivenza tra i due darà vita a una serie di situazioni esilaranti: Shizuri protegge Tsukasa dai demoni, mentre lui si occupa delle faccende domestiche. Tra combattimenti, momenti quotidiani e divertenti gag, l’anime promette di intrattenere con un mix perfetto di azione e comicità.

Il cast vocale è una vera e propria festa per gli appassionati. Hinaki Yano dà voce a Shizuri, mentre Shōya Ishige interpreta Tsukasa. Ai Fairouz, nota per il suo ruolo di Power in Chainsaw Man, presta la voce a Ayame Momochi, e la veterana Yui Horie (già famosa per numerosi ruoli nel panorama anime) interpreta Saya Hazuki. Un cast che non mancherà di entusiasmare i fan.

Alla direzione dell’anime troviamo Hisashi Saito, noto per aver lavorato a Sora no Otoshimono, mentre la sceneggiatura è affidata a Takashi Aoshima, che ha già dimostrato il suo talento in serie come The 100 Girlfriends Who Really, Really, Really, REALLY Love You. Il design dei personaggi è curato da Masahiko Suzuki, mentre la colonna sonora è firmata da CMJK, noto per le sue composizioni in Eyeshield 21.

La serie si arricchisce anche di sigle travolgenti: l’opening “Neet In Jam🍓”, cantata dai REAL AKIBA BOYZ in collaborazione con Shōko Nakagawa, e l’ending “NEETopia”, interpretata da Hinaki Yano nei panni di Shizuri.

Le origini del manga risalgono al 2020, quando Kotatsu iniziò a pubblicarlo su Twitter. La serie ha poi trovato la sua collocazione su No. 9 Comic di Niconico Seiga, conquistando un pubblico sempre più ampio con la sua miscela unica di azione e umorismo. Attualmente, il manga conta quattro volumi.

Con NEET Kunoichi, Yamato Video conferma il suo impegno a portare simulcast stagionali anche in Italia, continuando a offrire nuove esperienze ai fan del genere. Sebbene alcune critiche siano emerse riguardo alla qualità e alla quantità dei titoli proposti, questa serie potrebbe essere la sorpresa leggera che mancava per iniziare il 2025 con il sorriso.

Il trailer ufficiale mostra un mix di azione e comicità, anticipando l’assurda dinamica tra Tsukasa e Shizuri. Tra costumi tradizionali e riferimenti alla cultura otaku, NEET Kunoichi si prospetta come un anime che saprà affascinare chi cerca una ventata di freschezza nel panorama degli anime invernali.

Ninja Gaiden: Ragebound – Il Nuovo Capitolo della Leggendaria Saga Ninja

Ninja Gaiden: Ragebound è pronto a fare il suo debutto nell’estate del 2025, portando con sé una ventata di novità in una saga leggendaria che ha segnato intere generazioni di videogiocatori. Questa nuova iterazione della serie, creata dal talentuoso team di Blasphemous, si presenta come un’avventura a scorrimento laterale che promette di ridefinire il genere platform. Il titolo, che vede una collaborazione con Dotemu, Koei Tecmo Games e Team Ninja, sta suscitando enormi aspettative per la sua capacità di unire la tradizione della serie con tecniche moderne di gioco e grafica.

Per chi è appassionato di titoli orientali e dei giochi d’azione adrenalinici, Team Ninja è un nome che non ha bisogno di presentazioni. Nato nel 1995 all’interno di Tecmo, il team è stato la mente dietro serie iconiche come Dead or Alive e Ninja Gaiden, per non parlare della saga di Nioh. Il suo approccio unico nel mescolare elementi di combattimento tecnici con una narrazione coinvolgente ha fatto scuola, influenzando profondamente il panorama videoludico. Sebbene Rise of The Ronin abbia avuto un’accoglienza tiepida all’inizio del 2024, è interessante notare come le vendite siano aumentate notevolmente nel tempo, un chiaro segno della solidità del marchio Team Ninja.

La collaborazione con The Game Kitchen, lo studio dietro Blasphemous, ha portato alla creazione di Ninja Gaiden: Ragebound. Questo nuovo capitolo è un ritorno alle origini per la serie, ma con un twist moderno che include grafica in alta risoluzione, gameplay frenetico e una narrativa emozionante. Il produttore e game director David Jaumandreu ha rivelato che, fin dal momento in cui Dotemu ha proposto il progetto, il team ha abbracciato con entusiasmo l’opportunità di lavorare su una saga tanto amata. Il desiderio era chiaro: onorare l’eredità di Ninja Gaiden mantenendo intatti i suoi tratti distintivi, come la difficoltà elevata, le spettacolari animazioni e il gameplay preciso.

Una delle caratteristiche più interessanti di Ragebound è il suo stile grafico, che mescola la pixel art di alta qualità con colori vibranti e una fluidità mai vista prima. Raúl Vivar, l’animatore capo del progetto, ha una lunga esperienza con Blasphemous, e il suo amore per i ninja degli anni ’80 ha fortemente influenzato la sua visione per il gioco. Cresciuto in un’epoca in cui i film e i videogiochi sui ninja spopolavano, Raúl ha trovato una fonte di ispirazione nell’originale Ninja Gaiden, un titolo che, sin dalle prime arcade, lo ha affascinato con la sua grafica dettagliata e le mosse spettacolari di Ryu Hayabusa. La sfida, nel passare dalla cupezza di Blasphemous alla vivacità di Ninja Gaiden, è stata ardua, ma necessaria per catturare la dinamica e l’energia della serie.

Insieme a Raúl, Oriol Tartarin, uno dei designer di gioco, ha avuto un ruolo cruciale nel dare forma al gameplay di Ragebound. Sin da quando era giovane, Oriol è stato affascinato dal combattimento fluido e inarrestabile di Ninja Gaiden, e ha cercato di tradurre questa sensazione in un’esperienza di gioco moderna. L’obiettivo era creare un flusso continuo, dove i giocatori potessero incatenare mosse offensive ed evasioni con una naturalezza che riflettesse la maestria di un ninja. Il risultato è un gameplay che premia la precisione e la velocità, con un livello di libertà di movimento che consente ai giocatori di navigare senza sforzo tra terra, muri e aria, proprio come un vero ninja.

Ma la vera sfida è stata nell’animare il personaggio. Creare animazioni fluide in pixel art che rendessero giustizia al dinamismo di un ninja come Ryu Hayabusa, mantenendo al contempo una risposta immediata alle azioni del giocatore, non è stato un compito facile. Ogni transizione tra mosse doveva essere perfetta, con un equilibrio tra fluidità e spettacolarità che non lasciasse nulla al caso. Questo lavoro minuzioso di perfezionamento ha portato a una qualità visiva e un’esperienza di gioco che promettono di essere memorabili.

Ninja Gaiden: Ragebound si prepara quindi a offrire una sfida impegnativa ma gratificante, incanalando l’essenza della serie attraverso un mix di tradizione e innovazione. Con il supporto di una grafica spettacolare, un gameplay frenetico e un team che ha lavorato con passione per portare avanti l’eredità di Ninja Gaiden, il gioco si prospetta come un must per i fan della saga e per chiunque ami i titoli d’azione con un alto livello di difficoltà.

Con Ninja Gaiden: Ragebound in arrivo nell’estate del 2025, i fan possono iniziare a prepararsi a un’esperienza che unisce la nostalgia per i classici del passato con la freschezza delle moderne meccaniche di gioco. Un’avventura che non solo soddisferà le aspettative dei veterani della serie, ma che saprà anche conquistare nuovi giocatori con il suo ritmo frenetico, la bellezza visiva e la profondità di gameplay. Un nuovo capitolo è pronto a scrivere la sua storia nel cuore degli appassionati di ninja e azione!

La Giornata Internazionale dei Ninja: Un Viaggio tra Storia, Mito e Cultura Pop

Il 5 dicembre non è solo una data come le altre, ma una vera e propria celebrazione di una delle figure più iconiche della cultura giapponese: i ninja. La Giornata Internazionale dei Ninja, istituita nel 2023, ci offre l’opportunità di immergerci nella leggenda e nella storia di questi misteriosi guerrieri, che da secoli affascinano il mondo con la loro abilità letale e il loro codice d’onore unico. Con il giusto spirito, oggi possiamo riscoprire l’affascinante origine di questa figura leggendaria e magari perfino indossare il nostro miglior costume da ninja, brandire nunchaku o lanciare qualche shuriken (ovviamente a fin di bene e con responsabilità!).

Ma chi erano davvero i ninja, e come sono diventati una delle figure più “esportate” della cultura giapponese, presenti in innumerevoli anime, film e videogiochi?

La Nascita degli Shinobi 

Il termine “ninja” è ormai entrato nel linguaggio comune, ma la realtà storica dietro questa figura è molto più sfaccettata e affascinante. Il vero nome di questi guerrieri era “shinobi”, una parola che racchiude un mondo di abilità segrete, tecniche di infiltrazione e strategia militare. Gli shinobi erano spie, assassini e guerriglieri operanti nel Giappone feudale, e come spesso accade, le loro gesta venivano svolte nell’ombra, lontano dai riflettori e dalle rigidissime regole dell’onore samurai.

La loro storia affonda le radici nel XII secolo, durante il periodo Heian o l’inizio del periodo Kamakura. Tuttavia, la vera notorietà di questa figura leggendaria si consolidò nel periodo Sengoku (XV secolo), un’epoca di guerre civili e instabilità politica che vide il sorgere delle formazioni mercenarie di ninja nella provincia di Iga e nel villaggio di Kōka, che ancora oggi sono ricordati come i luoghi di nascita dei ninja più famosi.

L’Anatomia del Ninja 

Il ninja non era solo un guerriero abile con le armi, ma anche un esperto in diverse forme di combattimento e di strategia psicologica. I ninja erano dei maestri nell’arte dello spionaggio, nel sabotaggio, nell’infiltrazione e, naturalmente, nell’assassinio. Si addestravano fin da giovani, imparando l’arte di muoversi silenziosamente, nascondersi nell’ombra e colpire dove e quando meno te lo aspetti. Questo addestramento, tuttavia, veniva visto con disprezzo dalla classe dei samurai, che consideravano i metodi dei ninja come disonorevoli e “inferiori”, a causa della loro natura non regolamentata e priva di un codice d’onore rigido.

Durante il periodo Sengoku, l’uso dei ninja da parte dei signori feudali si fece sempre più diffuso. Le spie mercenarie venivano chiamate per compiere missioni delicate, come il sabotaggio delle fortificazioni nemiche o l’eliminazione di bersagli politici, il tutto con l’inconfondibile stile del “colpo invisibile”. Non era un combattimento onesto, ma efficace.

L’Oblio e la Riscoperta dei Ninja 

Con l’unificazione del Giappone sotto lo shogunato Tokugawa nel XVII secolo, i ninja finirono nell’oscurità, scomparendo progressivamente dalla scena pubblica. La pace che seguì alla fine delle guerre civili ridusse la domanda di spie e assassini, e i ninja tornarono a essere una figura marginale e misteriosa. Tuttavia, il mito dei ninja non svanì mai completamente, e nel corso del tempo si continuò a parlare di loro attraverso racconti popolari, leggende e manuali di strategia.

Tra il XVII e il XVIII secolo, furono redatti vari testi, come il famoso Bansenshukai del 1676, che descrivevano in dettaglio le tecniche ninja. Questi manuali si basavano in parte su filosofie militari cinesi e su conoscenze esoteriche, ma contenevano anche storie e racconti che alimentavano l’immaginario collettivo, creando una figura mitologica che superava la realtà storica.

Con l’avvento della modernità, durante il periodo Meiji (1868), i ninja vennero riscoperti come una parte affascinante del folklore giapponese. Da allora, la figura del ninja divenne protagonista di innumerevoli storie popolari, romanzi, film e, più recentemente, anime e videogiochi. La percezione dei ninja nel XXI secolo è infatti radicata in un mix tra realtà e mito, con abilità leggendarie attribuite a questi guerrieri, come l’invisibilità, la capacità di camminare sull’acqua o di controllare gli elementi naturali. Naturalmente, questi poteri non appartenevano alla realtà storica, ma sono divenuti un pilastro del folklore.

Il Ninja nella Cultura Popolare 

Oggi, la figura del ninja è uno dei più potenti simboli della cultura giapponese nel mondo. I ninja sono diventati protagonisti di innumerevoli opere di fiction, da Naruto a Teenage Mutant Ninja Turtles, passando per il cinema di Hollywood, che li ha immortalati in film cult come Kill Bill e Ninja Assassin. Questi guerrieri sono ormai entrati nell’immaginario collettivo globale, trasformandosi in una figura di mistero, potere e abilità straordinarie. Il 5 dicembre, durante la Giornata Internazionale dei Ninja, possiamo quindi rendere omaggio a questa figura, che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura mondiale, celebrando la leggenda che continua a ispirare generazioni.

Così, che si tratti di un’armatura da ninja o di una semplice imitazione dei loro movimenti, oggi è il giorno perfetto per ricordare la loro eredità, non solo storica, ma anche culturale, che continua a brillare in tutto il mondo, tra miti e realtà.

Ishikawa Goemon: il vero eroe giapponese che si è evoluto in icona pop

Ishikawa Goemon è una figura leggendaria del Giappone, una figura che evoca immagini di un tempo in cui la giustizia era un ideale ancora da realizzare e il coraggio personale un valore supremo. Nato il 24 agosto 1558 a Iga, nella prefettura di Mie, Goemon è spesso paragonato al Robin Hood occidentale, poiché come lui rubava ai ricchi per dare ai poveri. Iga, la città natale di Goemon, è famosa per essere stata la sede del potente clan ninja omonimo. Tuttavia, la sua storia è avvolta nel mistero e nella leggenda, rendendo difficile distinguere la realtà dalla fantasia.

 Sin da giovane, Goemon mostrò segni di ribellione e abilità straordinarie che lo avrebbero reso celebre. Le origini precise della sua vita sono oggetto di molteplici versioni e interpretazioni. Una delle più accreditate narra che fosse nato da una famiglia di samurai del clan Miyoshi. Quando il signore della guerra Hideyoshi Toyotomi uccise i suoi genitori nel 1573, il giovane Goemon, appena quindicenne, giurò vendetta. Dopo aver perso la sua famiglia, Goemon entrò nel clan ninja di Iga sotto la guida di Momochi Sandayu, uno dei più grandi maestri ninja del suo tempo. Tuttavia, la sua inclinazione alla ribellione non tardò a manifestarsi. Intrattenne una relazione proibita con una delle amanti di Momochi, e, una volta scoperto, fu costretto a fuggire. Questa fuga segnò l’inizio della sua vita come nukenin, un ninja traditore. Rubò una preziosa spada al suo maestro, simbolo del suo rifiuto delle regole tradizionali e della sua determinazione a seguire il proprio percorso.

Stabilitosi nella regione del Kansai, Goemon formò una banda di ladri e banditi. La sua abilità ninja gli permetteva di penetrare nei castelli e nei templi più protetti, derubando i ricchi signori feudali, i mercanti e i monaci. Ma Goemon non era semplicemente un ladro. Condivideva il bottino con i contadini e le persone oppresse dai feudatari, guadagnandosi la reputazione di eroe tra i poveri. La sua figura diventò quella di un Robin Hood giapponese, un simbolo di speranza e giustizia in un’epoca di grande disuguaglianza.

La leggenda di Goemon culmina nel suo tentativo di assassinare Hideyoshi Toyotomi, l’uomo che aveva ucciso i suoi genitori e che governava il Giappone con pugno di ferro. Le motivazioni del suo gesto sono variamente narrate: alcuni dicono che cercasse vendetta per la morte dei suoi genitori, altri che volesse punire Hideyoshi per la morte della sua amata moglie Otaki e la cattura di suo figlio, Gobei. Qualunque fosse la ragione, Goemon si infiltrò nel castello di Fushimi una notte d’autunno del 1594, intenzionato a porre fine alla vita del dittatore. Tuttavia, un piccolo errore – la caduta di un campanello – rivelò la sua presenza. Catturato, fu condannato a morte in modo atroce: bollito vivo in un calderone di ferro insieme al suo giovane figlio. La leggenda narra che Goemon, in un ultimo atto di amore e sacrificio, tenne il figlio sopra la sua testa per salvarlo. Nonostante alcune versioni sostengano che il figlio fu poi perdonato, altre indicano che perì insieme a lui.

Prima di morire, Goemon avrebbe composto una poesia d’addio, nella quale affermava che, nonostante l’autorità costituita, i ladri avrebbero sempre continuato ad esistere. Questo epitaffio simboleggia la sua sfida eterna contro l’oppressione e la sua fede in una giustizia più alta. Una lapide in suo onore si trova nel tempio Daiunin a Kyoto, e la sua memoria è celebrata anche attraverso un particolare tipo di vasca da bagno in ferro chiamata Goemonburo, che prende il nome proprio dal calderone in cui fu giustiziato.

La figura di Ishikawa Goemon ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare giapponese.

È diventato il protagonista di numerose opere letterarie, teatrali e cinematografiche. Nel manga e anime “Lupin III” creato da Monkey Punch, Goemon Ishikawa XIII è presentato come un discendente diretto del leggendario ninja. Il personaggio appare anche nell’episodio 120 dell’anime “Le nuove avventure di Lupin III”, nello special televisivo “Lupin III – Spada Zantetsu, infuocati!” e nel capitolo “La maledizione degli Ishikawa” del manga “Lupin III Millennium”. Inoltre, il personaggio di Kozuki Oden della serie manga e anime “One Piece” di Eiichirō Oda è chiaramente ispirato a Ishikawa Goemon, con un parallelo evidente nella sua morte eroica in un calderone di olio bollente.

Anche nei videogiochi, la figura di Goemon trova spazio. Nel popolare gioco “Persona 5” di Atlus, Goemon Ishikawa appare come una delle Persona del coprotagonista Yusuke Kitagawa, rappresentando una connessione spirituale con il leggendario bandito.

Ishikawa Goemon, con il suo coraggio e la sua ribellione, ha continuato a vivere nei cuori delle persone, non solo come un ladro e un bandito, ma come un simbolo eterno di resistenza contro l’ingiustizia. La sua storia, a cavallo tra realtà e leggenda, ci ricorda che la lotta per la giustizia è una battaglia senza tempo, e che anche nelle epoche più oscure, la luce della speranza può brillare attraverso le azioni di un singolo individuo.

Blue Eye Samurai: Netflix news sulle prossime stagioni

Nel panorama dell’animazione contemporanea, poche opere riescono a fondere tradizione e innovazione con la stessa maestria di Blue Eye Samurai. Questa serie animata, creata da Michael Green e Amber Noizumi e animata dalla talentuosa casa francese Blue Spirit, ha catturato l’immaginazione di un vasto pubblico internazionale, grazie alla sua ambientazione storica nel Giappone del XVII secolo e alla sua narrazione intensa e avvincente. La sua uscita, avvenuta nell’autunno del 2023 su Netflix, ha segnato un punto di svolta nel mondo degli anime, tanto che la piattaforma ha prontamente annunciato una seconda stagione, alimentando l’entusiasmo e le aspettative dei fan.

https://youtu.be/Gk2cmXcJJTI?si=Tl0UfOjt3mM-jfWR

La storia di Blue Eye Samurai si sviluppa nel periodo Edo, un’epoca in cui il Giappone era sigillato dal mondo esterno, immerso in un rigido isolamento che rendeva rarissimi i contatti con l’Occidente. In questo contesto storico, la protagonista Mizu emerge come un personaggio complesso e tormentato. Nata da una madre giapponese e, presumibilmente, da un padre straniero, Mizu è vista come una “creatura della vergogna”, il simbolo vivente di un’unione proibita e indesiderata. La sua esistenza, segnata dal disprezzo e dalla sofferenza, la spinge a intraprendere un cammino di vendetta contro i quattro uomini bianchi che erano presenti in Giappone al momento della sua nascita.

Travestita da uomo, Mizu incarna la figura del ronin, il samurai senza padrone, in una missione che è tanto personale quanto universale. Il suo viaggio è un inno alla resilienza e alla determinazione, ma anche un’esplorazione profonda delle dinamiche di potere, identità e appartenenza in un’epoca di forti contraddizioni. La narrazione si arricchisce di personaggi secondari che accompagnano Mizu nel suo percorso, ognuno dei quali contribuisce a rendere ancora più vivida e sfaccettata la rappresentazione del Giappone Edo. Ringo, il produttore di soba con grandi ambizioni, offre un tocco di leggerezza in un mondo altrimenti oscuro e spietato; Taigen, il samurai rivale, aggiunge tensione e complessità alle interazioni; e la principessa Akemi, promessa sposa di Taigen, rappresenta il conflitto tra dovere e desiderio, tra la gabbia dorata della nobiltà e la cruda libertà del guerriero.

L’accoglienza di Blue Eye Samurai è stata calorosa e appassionata, sia dalla critica che dal pubblico. La serie è riuscita a distinguersi non solo per la sua qualità visiva, grazie all’animazione dettagliata e alle atmosfere evocative, ma anche per la profondità della sua scrittura, che ha saputo toccare corde emotive profonde, trattando temi universali come la vendetta, l’onore, e la ricerca di sé. Questa risposta entusiasta ha spinto Netflix a confermare una seconda stagione, una notizia che ha alimentato ulteriormente l’attenzione verso la serie.

Amber Noizumi e Michael Green, in una recente intervista, hanno espresso il loro entusiasmo per la prosecuzione della storia di Mizu, rivelando che la seconda stagione esplorerà nuovi temi e introdurrà nuovi personaggi, spingendo la narrazione in direzioni inaspettate. Questa promessa di rinnovamento, combinata con la continuità tematica e stilistica, fa sperare in una seconda stagione altrettanto, se non più, avvincente della prima. Inoltre, i creatori hanno accennato alla possibilità di una terza stagione, suggerendo che la serie potrebbe concludersi con un arco narrativo completo e soddisfacente, sebbene il destino finale di Blue Eye Samurai dipenda, come spesso accade, dalle decisioni dei produttori e del pubblico.

La prima stagione di Blue Eye Samurai ha già gettato le basi per un’epopea storica e personale che promette di rimanere impressa nella memoria degli spettatori. Il Giappone del XVII secolo, con i suoi contrasti, le sue bellezze e le sue ombre, è lo sfondo ideale per una narrazione che mescola realtà storica e finzione, azione e introspezione. Con la conferma della seconda stagione, gli appassionati possono aspettarsi di immergersi nuovamente in questo mondo affascinante, seguendo Mizu nella sua ricerca di giustizia e nella sua lotta per definire la propria identità in un mondo che la respinge.

Blue Eye Samurai non è solo un anime, ma una finestra su un periodo storico ricco di contraddizioni e complessità, raccontato attraverso una lente moderna che sa parlare a un pubblico globale. La serie è un tributo alla resilienza dell’animo umano e alla capacità della narrazione di trascendere i confini culturali e temporali. Con la seconda stagione all’orizzonte, il viaggio di Mizu è destinato a continuare, portando con sé nuove sfide, nuove alleanze e, forse, un passo più vicino alla verità e alla redenzione.

Seiko Fujita, l’ultimo Ninja

Nel cuore pulsante della storia giapponese, tra le ombre delle ere passate, emerge la figura di Seiko Fujita, l’ultimo degli Shinobi. Nato nel 1898, Fujita incarnava l’eredità di un’antica tradizione marziale che si perdeva nella notte dei tempi, quella dei ninja del clan Koga-ryu Wada-ha.

Fujita, il cui vero nome era Isamu Fujita, fu l’ultimo erede di questa linea di guerrieri e maestri di spionaggio. La sua vita fu un ponte tra il passato misterioso dei ninja e il Giappone moderno, un paese che si stava rapidamente trasformando sotto l’influenza dell’occidente e della modernità. Durante il governo Taisho, Fujita servì come ninja d’élite, un ruolo che lo vide operare nell’ombra per conto del governo imperiale. La sua abilità nel ninjutsu, l’arte segreta dei ninja, era tale che venne incaricato di insegnare all’Accademia Militare di Nakano durante la Seconda Guerra Mondiale, formando così una nuova generazione di spie e soldati specializzati.Dopo la guerra, Fujita continuò a essere una figura di spicco nel mondo delle arti marziali giapponesi, non solo come praticante ma anche come ricercatore e autore. Pubblicò diversi testi sul ninjutsu e sulle arti marziali, contribuendo a preservare e divulgare la conoscenza di queste antiche discipline.Nonostante la sua fama e il rispetto guadagnato, Fujita morì nel 1966 senza nominare un erede ufficiale per la tradizione Koga-ryu Wada Ha, lasciando così un vuoto nella linea di successione che aveva mantenuto viva per secoli.

La sua vasta collezione di libri, rotoli e documenti storici, conosciuta come Fujita Seiko Bunko, è oggi custodita presso la Biblioteca di Odawara nella Prefettura di Kanagawa. Questo tesoro offre uno sguardo unico nella storia e nelle tecniche dei ninja, preservando il suo lascito per le future generazioni.

Seiko Fujita rimane una figura emblematica, un uomo che ha vissuto tra due mondi, onorando la tradizione dei suoi antenati mentre si muoveva con destrezza tra le sfide del ventesimo secolo. La sua vita e il suo lavoro continuano a ispirare e affascinare gli appassionati di arti marziali e di storia giapponese in tutto il mondo.

Viaggio nel tempo: esplora la Tokyo del periodo Edo in un nuovo videogame!

Scopri la bellezza e la cultura del Giappone del XVII secolo con il nuovo scenario di Hello! Tokyo friends, un metaverso virtuale dove puoi esplorare, giocare e interagire con altri avatar.

Immergiti nell’epoca Edo:

  • Ammira il paesaggio urbano di Tokyo ricostruito nei minimi dettagli.
  • Visita luoghi iconici come il Castello di Edo e il tempio Senso-ji.
  • Cimentati nelle danze Bon-Odori e assisti a spettacolari fuochi d’artificio.
  • Gioca a un mini-gioco: una corsa a ostacoli nei panni di un ninja.

Un’esperienza unica per:

  • Appassionati di storia e cultura giapponese
  • Amanti dei videogiochi e del metaverso
  • Famiglie con bambini

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Crocs e Naruto: la collaborazione che unisce due mondi iconici

Dopo il primo sguardo che ha lasciato i fan a bocca aperta, Crocs ha finalmente rilasciato le immagini ufficiali della sua prossima collaborazione con Naruto.

La capsule collection, che sarà composta da due modelli, è dedicata ai due protagonisti della serie: Kakashi Hatake e Naruto Uzumaki.

Il modello ispirato a Kakashi Hatake è caratterizzato da una combinazione di verde e blu, che richiama il suo abbigliamento classico. La tomaia è decorata con il motivo dell’iconico cerchietto dell’Hokage, mentre i Jibbitz sono a tema Naruto.

Il modello ispirato a Naruto Uzumaki, invece, è caratterizzato da tinte arancioni e nere. La tomaia sfoggia ancora una volta il motivo del cerchietto, i Jibbitz impreziosiscono la punta e una speciale custodia staccabile compare sul cinturino a sbuffo.

Al momento, Crocs non ha ancora annunciato ufficialmente i dettagli di uscita della collezione. Tuttavia, si ipotizza che possa essere rilasciata in primavera.

Questa collaborazione è solo l’ultima di una serie di partnership che hanno visto Crocs collaborare con marchi e personaggi iconici. In passato, il marchio ha collaborato con artisti come Justin Bieber e Post Malone, e con serie di successo come Jurassic World e SpongeBob SquarePants.

Questa nuova collaborazione è destinata a riscuotere un grande successo tra i fan di Naruto e di Crocs. Le calzature, dal design accattivante e dai dettagli curati, sono un must-have per tutti gli appassionati della serie.

Chi è Ckibe?

Ckibe, vero nome Roberta, nasce a Milano nel Dicembre 1993. Dopo aver ottenuto un diploma e una laurea in graphic design, decide di continuare il suo lavoro artistico aprendosi una partita IVA e buttandosi nel mondo dei lavoratori indipendenti. Durante il suo percorso da freelancer ha preso parte a numerosi progetti e collaborazioni indipendenti e con grandi aziende. Nel suo portfolio compaiono nomi come Ninja, Charles LeClerc, Rovazzi, Riot, Blizzard, Red Bull, Twitch e Lucca Comics & Games.

Il suo percorso come artista è affiancato dalla sua carriera come streamer sulla piattaforma Twitch, ormai dal 2016 dal lunedì al venerdì. Nel 2020, diventa la prima ambasciatrice italiana di Twitch.

 

I ninja esistono e sono al Cinema!

A Londra ci sono tante, troppe cose da vedere, assaporare, ascoltare: ma, a quanto pare, almeno in questo cinema, non c’è la possibilità di parlare. A parte il gioco di parole il Prince Charles Cinema ha dichiarato guerra a coloro che parlano durante le proiezioni disturbando gli altri clienti e lo ha fatto scatenando un esercito di ninja!

La sala si trova al 7 Leicester Place WC2H 7BY ed ha una programmazione molto ricca, dagli ultimi blockbuster a rassegne di cinema nerd con tanti appassionati affezionati che seguono le diverse pellicole proposte. E come sappiamo bene, un Nerd non si deve disturbare mentre si proietta il suo film preferito (a parte l’urlo condiviso duranta la Fanfara iniziale di un film di Star Wars … ma questo si definisce rito religioso!).

Tornando ai ninja, il Cinema ha incaricato una serie di “maschere” volontarie, in maschera, ovvero indossanti una tutina nera aderente stile Diabolik. La loro missione è “terminare” i motivi di disturbo per i clienti, ovvero far tacere chi chiacchiera durante la proiezione, far sparire smartphone rumorosi o bloccare chi si appropria di uno spazio “al di là del proprio sedile”. I Men in Black contro gli scostumati da sala di proiezione!

Come abbiamo detto, questi ninja sono volontari: chi è abbastanza lesto da bloccare un pericoloso disturbatore ha diritto ad una proiezione gratuita! L’ironica iniziativa è rivelata un notevole successo, tanto che altre due sale della capitale Inglese hanno iniziato ad utilizzare i propri guerrieri neri silenziosi!