Ruby Roundhouse Cosplay, l’arte cosplay di Maria Merola

Oggi vi parliamo di una delle cosplayer più talentuose nel panorama italiano. Maria è una molisana trapiantata a Roma, dove si laurea in Beni Culturali e dove, nel 2008 conosce per la prima volta il mondo delle Fiere del fumetto (di cui aveva visto tante pubblicità sui manga che comprava in edicola) e il cosplay.

La verità è che Maria inizia a fare cosplay a sua insaputa da bambina, in casa. Usava dei collant gialli a mo’ di parrucca e si trasformava in Sailor Moon, oppure in Creamy, grazie alle gonnelline colorate che la mamma comprava su un noto catalogo, all’epoca cartaceo. Poi nel 2008 conosce delle persone attraverso un portale online che raccoglieva una folta nicchia di cosplayers e inizia a incuriosirsi. Così la sera prima del Romics, quella che sarà la sua prima fiera in fretta e furia per ovvi motivi, si fa aiutare nella realizzazione un costume nemmeno troppo semplice per essere il primo da portare in fiera, ma i suoi amici erano appassionati di Final Fantasy e all’epoca non sapeva dell’esistenza delle parrucche, per cui procacità a parte, vista la somiglianza di colori con Tifa scelse proprio lei (in versione Advent Children). Ovviamente il costume non fu realizzato in pelle visti i tempi stretti ma comunque riscosse un certo successo e Maria decise di tornare in fiera anche il giorno successivo, andando in metro già in costume.

Siccome per Maria il cosplay non è competizione ma un hobby e una forma di divertimento che permette l’evasione dal quotidiano ha sempre improvvisato con l’uso dei materiali e non sempre i primi risultati sono stati perfetti. Uscendo da una situazione di bullismo come tanti cosplayer, la infastidivano le critiche relative alla fisicità o alla non perfezione dei materiali usati perché ci sono vari motivi che spingono le persone a intraprendere questo percorso e quindi la gente dovrebbe imparare a starsi un po’ zitta e a non usare quelle mani piene di dita per scrivere sulla tastiera sfogando le proprie frustrazioni da dietro un monitor.

Purtroppo non è sempre un mondo così magico e privo di “odio” e lei stessa ha vissuto body shaming per aver “osato” indossare il costume di Leia Slave a un evento, avendo all’epoca qualche kilo in più rispetto a Carrie Fisher. Per questo invita nuovamente a riflettere prima di commentare sotto le foto dei malcapitati: non sapete cosa possono aver passato nella vita.

Passando oltre e continuando nel suo percorso da cosplayer, Maria veste i panni di tanti personaggi, alcuni le resteranno legati per sempre e diventeranno per lei iconici, da Catwoman che continua a perfezionare ancora oggi alla Principessa Leia. Proprio la Principessa la fa digievolvere nel mondo del costuming entrando a far parte della Rebel Legion e diventando giudice internazionale.

Ci sono state delle pause e degli allontanamenti da questo mondo a causa di alcune delusioni subite ma Maria ha continuato anche durante la pandemia a collezionare costumi e realizzare accessori. Perché Maria purtroppo non sa cucire da zero e quindi modifica e realizza gli accessori. Ultimamente va molto fiera, anche se non è perfetto, del suo costume di Ruby Roundhouse da Jumanji, che le ha permesso di incontrare due persone stupende che non conosceva se non di nome, Andrea e Flaviano del team di The Jumanji Project che l’hanno accolta come Ruby del distaccamento romano del progetto.

 

Ruby, il nick che ora ha scelto è Ruby Roundhouse Cosplay (perché a lei piace cambiare come le scale in Harry Potter) e la sua Ruby è appunto figlia della pandemia, realizzata col materiale che aveva in casa e poi sistemata con ulteriori dettagli. Stufa delle parrucche decide che vuole fare solo personaggi coi capelli rossi e quindi perché non Ruby? In fondo sembra facile da fare. Non lo era. Però la sfida è stata accettata e Maria ha cucito per la prima volta i finimenti e la cintura e nonostante l’apparente semplicità del personaggio è stato un successo!

Per approfondire il talento di Maria vi consigliamo di visitare il suo profilo Instagram all’indirizzo: instagram.com/ruby_roundhouse_cosplay/

Chi è Anime Girl Erika?

Hi darling! Erika ha 23 anni, vive a Milano e ama fare cosplay, guardare gli anime e qualche volta legge manga, le piace molto il mondo anche del beauty e queste sono alcune delle sue passioni. A 17 anni le è venuta una malattia autoimmune che si chiama retto colite ulcerosa e fibromialgia. Il suo nickname è “Anime Girl Erika” è molto semplice ma diretto.

Nei cosplay non ha mai avuto una passione sfrenata come per gli anime ma negli ultimi due anni si è ricreduta. Adesso le piace un sacco fare foto e video, per esempio i cosplay della ragazza scolara, Cinnamonroll, la ragazza maid cafe, e infine Bunny girl e per ora sono pochi ma ci sono altri progetti.

Adesso con il mondo dei social è più facile interagire con le persone e scambiare opinioni. Ecco i suoi profili ufficiali

Stefania “Stethecreations” Raco, cosplayer e dress designer

Siamo onorati di presentarvi la creatività di Stefania Raco, in arte Stethecreations, una cosplayer e aspirante costumista di 21 anni, originaria di Torino. Muove i suoi primi passi nel mondo del cosplay “per caso” dopo aver scoperto la sua passione nel realizzare costumi, all’inizio per le gare di carnevale, successivamente per le fiere del fumetto vere e proprie. Il suo nickname ha origine proprio da questo, cercava un nome che facesse intendere che il “creare” in generale, fosse la sua passione e dopo aver chiamato il suo profilo personale “Stethecreator” ha deciso di chiamare il profilo cosplay “Stethecreations”.

Inizia quindi a creare costumi nella sua cameretta intorno al 2017, con la vecchia macchina da cucire di sua madre e un po’ di tessuti presi alla bancarella del mercato, realizzava gli accessori con quello che trovava in casa, nel laboratorio di suo padre o nel giardino. I primi costumi li realizzò appunto per le gare di carnevale alle superiori e ottenne per tre volte il titolo di miglior costume femminile con Malefica e Rey da Star Wars. Non era come le gare cosplay ma fu qualcosa che le piaceva e la divertiva. Fu quando andò alle prime fiere, a Torino e dintorni che scoprì che c’era un mondo dietro a tutto ciò, e a partire dal 2019 iniziò a creare costumi per le fiere del fumetto, iniziò con Catwoman, che portò al Torino Comics. Successivamente realizzò il cosplay di Black Cat , Jade dal videogioco “Mortal Kombat”, Pocahontas e gli ultimi due costumi che sono original, uno di una fata “Miridea” e uno ispirato al film “The Purge” per Halloween. Ogni costume è stato interamente realizzato a mano, completamente da zero o comunque totalmente modificato da lei.

Si potrebbe dire che non sono molti ma preferisco la qualità alla quantità”.

Il suo costume più iconico e a cui è più legata è quello di Jade (Mortal Kombat) poiché è stato il primo cosplay a cui ha lavorato a partire da zero, procurandosi tutti i materiali e lavorandoci per diversi mesi nel 2020. È stato anche il primo cosplay portato in fiera dopo il lockdown; perciò rappresenta un vero e proprio inizio e cambiamento per la cosplayer. Con questo costume ha sperimentato per la prima volta tutte le fasi di creazione di un cosplay di media difficoltà, utilizzando il foam che non aveva mai usato prima, progettando tutti i pezzi di armatura su Illustrator e realizzando i cartamodelli da zero per la parte sartoriale.

È sottinteso che Stefania ama realizzare i cosplay da sola e non li acquista mai già finiti. Frequenta infatti una scuola di moda a Torino per migliorare ulteriormente le sue capacità, il suo obiettivo è proprio quello di riuscire a realizzare costumi ancora più complessi. Ritiene che il bello stia proprio in questo, nel creare ogni parte come si vuole affinché sia perfetta, sia per gli accessori che per i costumi in sé.

Sta di fatto che Stefania adora i costumi original ed è molto felice che ultimamente si stia lasciando più spazio a questo tipo di cosplay, questo perché si possono realizzare a proprio piacimento, e possono essere ispirati a qualsiasi tema.

Il rischio però è sempre quello che non vengano apprezzati come dovrebbero perché non si conosce il personaggio o viene scambiato per un altro e questo dispiace sempre... “Tuttavia credo che un original sia bello quando c’è un idea di partenza, una storia, non mettendo insieme cose a caso”.

Stefania pensa che non esista una definizione di “bravo cosplayer” perché ognuno fa cosplay a modo proprio, e non ritiene che ci sia un modo migliore rispetto ad un altro di fare cosplay. Secondo lei un buon cosplay dipende dalla qualità del costume e dall’interpretazione del personaggio in sé, pensa che anche i propri tratti somatici giochino un ruolo importante:

Tendo a scegliere personaggi che so che mi starebbero bene, avendo una carnagione olivastra, perché penso mi stiano meglio, personalmente lo preferisco”.

I cosplayer che la ispirano sono coloro che realizzano costumi spettacolari e che riescono ad interpretare il personaggio alla perfezione, anche attraverso il make-up, un campo che lei vorrebbe migliorare. Ammira chi è riuscito a rendere il cosplay un lavoro vero e proprio perché pensa che sia un lavoro in cui non ci si annoierebbe mai.

Per Stefania gli eventi sono fondamentali per fare amicizia con altri cosplayer, inoltre è un’ottima occasione per fare set fotografici con i fotografi presenti in fiera e che sono super disponibili per la maggior parte. Ha partecipato principalmente a quelli di Torino e dintorni, ma vorrebbe partecipare anche a quelli più grandi come a Lucca o Milano.

Penso che chiamarla “industria del cosplay” sia giusto ma non per l’Italia, secondo me è un ambito che non viene considerato ancora come lavoro a tutti gli effetti, quanto all’estero. Ciò nonostante, penso sia fantastico che la tua passione diventi un lavoro perché è così che trovi il lavoro dei tuoi sogni, facendo ciò che ami”.  

Il cosplay per Stefania di fatto è un ottimo modo per mettersi alla prova e migliorare le sue capacità nel modellismo e nel cucito poiché è quello che sta studiando e che spera di trasformare nel suo lavoro. Per fortuna le persone intorno a lei supportano e apprezzano a pieno quello che fa, si sente molto fortunata perché sa che non è sempre così per tutti.

Detesto quando persone che fanno cosplay vengono derise senza motivo, bisogna sempre imparare a fregarsene ed andare avanti per la propria strada senza ascoltare giudizi negativi, le critiche costruttive sono una cosa, gli insulti ne sono un’altra”.

In primis sui social, che certo sono un ottimo modo per connettere cosplayer da tutto il mondo e dove puoi trovare supporto ma anche commenti non richiesti.

Una volta al Caluso in cosplay ho portato il mio ultimo cosplay original da fata, si avvicina una ragazzina che mi fa mille complimenti per il vestito e tutto, le piace così tanto che un paio di giorni dopo mi manda un’anteprima di una fanart, così le lascio la mia e-mail e mi arriva un disegno digitale stupendo, che ritraeva in ogni dettaglio il costume che avevo. Può sembrare una cosa da poco ma per me ha significato tantissimo e mi ha reso troppo felice. È anche per questo che amo fare cosplay, e spero che le nuove generazioni portino avanti questa passione”.

Con questo Stefania incoraggia chi vuole iniziare a fare cosplay, ribadendo che si può iniziare da cosplay più semplici e che non deve essere tutto perfetto fin da subito, si può sempre migliorare e soprattutto è un modo per conoscere persone nuove e fare esperienze bellissime.

Per approfondire il talento di Stefania, vi consigliamo di fare una capatina sui suoi profili social Instagram.com. TiktokFacebook… e se volete supportare i suoi progetti con un caffè simbolico c’è il suo KoFi!  https://ko-fi.com/stethecreations

 

Alessia “_coral_rivera_” un talento meridionale milanese!

Alessia è una talentuosa cosplayer meridionale … nata a Milano il 05 ottobre del 1999. Sui social il suo nome e’ _coral_rivera_ lo ha scelto per due motivi principali, il nome Coral in greco significa “sirena” una figura mitologica che l’ha sempre affascinata e perché è il nome di uno dei protagonisti di un romanzo che ha scritto e pubblicato su Wattpad. Fin da bambina si è appassionata al mondo di anime e manga, per questo, crescendo, è stata sempre, purtroppo, presa di mira dai suoi compagni perché guardava i “cartoni dei bambini”. Il bullismo sicuramente non l’aiutava con la sua insicurezza, almeno fino a quando non ha iniziato a conoscere persone con i suoi stessi interessi.

Ad Alessia affascinava il Giappone in ogni suo aspetto e, in realtà, da esso è scaturita la vera “scintilla” proprio esplorando il fenomeno artistico del Cosplay. Dopotutto, sin da bambina, ancora inconsapevole di questo fenomeno pop, le è sempre piaciuto “travestirsi”: un anno, ad esempio, per una festa di carnevale, utilizzò la carta stagnola per realizzare un costume da alieno.

La nostra talentuosa amica entrò “ufficialmente” nel mondo del Cosplay nell’autunno del 2017, quando andò per la prima volta alla fiera del Fumetto di Novegro: da quell’giorno non ha più voluto smettere, fare cosplay per lei era, ed è tutt’ora, un modo per esprimersi e superare la sua perenne timidezza.

Il suo primo cosplay è stato Yuri Plisetsky, dopo di lui ha iniziato a farne svariati con l’obiettivo di personalizzare i suoi outfit personalizzando alcuni dettagli rispetto ai personaggi canonici, e realizzando molti “costumi original”, variando molto la tipologia dei personaggi portati arrivando quasi ad una ventina di cosplay realizzati.

Tra i suoi cosplay preferiti ci sono, senza ombra di dubbio, Pennywise in versione femminile e Lady Loki, anche se purtroppo non è ancora riuscita a portare in fiera. Solitamente Alessia acquista i costumi e le parrucche, ma ha intenzione di imparare a cucire da sola i suoi vestiti (soprattutto gli original) mentre gli accessori se li realizza da sola utilizzando la sua creatività’ e oggetti che trova in casa. Alessia adora gli original, un po’ perché pensa alla storia che ci può essere dietro il concept di ogni cosplay e un po’ perché può unire altre due sue passioni a quella del cosplay ovvero la lettura e la scrittura.

Per lei il cosplay è molto più di un semplice hobby, è un modo di esprimersi, unisce persone di svariato tipo, ma non solo questo, fare cosplay è un modo per superare difficoltà che a volte si possono incontrare come ad esempio la timidezza o l’accettazione di se stessi e in più si fanno molte conoscenze. Per chi vuole iniziare a fare cosplay il mio consiglio è di non ricercare la perfezione, nessuno è perfetto in questo mondo, c’è sempre da migliorarsi, piuttosto pensate a divertirvi con i vostri amici, e se non avete amici che condividono la vostra passione fate nuove amicizie in fiera.

Oltre al cosplay nel suo tempo libero ama perdersi nelle pagine di un libro o scrivere lei stessa storie in cui perdersi, a volte si diverte a creare brevi racconti sui suoi original.

Potete supportare Alessia sui suoi social e approfondire il suo talento in questo link: linktr.ee/_coral_rivera_

 

Chiara “GutterFlower” Cardello: Jack of All Trades

Chiara “GutterFlower” Cardello, nata a Caltagirone, città della ceramica, cresciuta a pane e musica, appassionata di giochi, videogiochi, cartoni animati e cinema sin dalla tenera età, ha sempre sognato di interpretare i personaggi che ammirava e di vivere le loro avventure. Da piccola il carnevale era senza dubbio la sua festività preferita, ma non perdeva mai l’occasione, anche durante il resto dell’anno, di improvvisare un costume e inventare nuove avventure insieme agli amici.

Dal disegno alla pittura, dal cucito all’artigianato, che sia suonare un nuovo strumento o cantare, ballare, scrivere una storia o giocare di ruolo da tavolo e dal vivo, Chiara ama l’arte in tutte le sue sfaccettature, tanto che le piace definirsi un “Jack of all Trades”. La sua totale dedizione all’arte ha così influenzato anche i suoi studi. Ha conseguito nel 2015 la laurea in Arti Tecnologiche all’Accademia di Belle Arti di Catania, e terminato il percorso di studi nel 2019 approcciandosi anche al settore editoriale del Graphic Design.

GutterFlower, il suo attuale nickname da cosplayer, prende spunto dal titolo di un album dei Goo Goo Dolls. Significa letteralmente “fiore di fogna” ed esprime la voglia di portare la bellezza dell’arte anche nei luoghi più angusti.

La prima volta che Chiara si è approcciata al mondo del cosplay è stato nel 2010, quando insieme ad un gruppo di amici ha assistito ad una delle prime edizioni del Games&Comics festival. Il cosplay per Chiara è stato un’illuminazione. Poteva finalmente esprimere la sua creatività tramite un mezzo che in qualche modo riusciva a racchiudere tutto quello che aveva coltivato negli anni.  Dal 2010 ad oggi Chiara non ha mai smesso di creare nuovi costumi e scenografie. Da Harley Quinn a Jinx, dalla Regina delle Lame alla Regina degli Scacchi, i personaggi che interpreta sono sempre accomunati da una vena eccentrica e introspettiva, adornata da un passato traumatico e più di un pizzico di follia. Predilige per di più personaggi di videogames, film e serie TV occidentali, senza però mai limitarsi!

Uno dei suoi personaggi preferiti è la Alice Liddle della serie videoludica American McGees Alice. È stato il suo secondo cosplay ma il primo che ha realizzato interamente da sola. Da lì in poi Chiara realizza sempre i suoi costumi e le sue scenografie in ogni minimo dettaglio, spronata dalla sua ossessione alla ricerca e alla sperimentazione continua di nuove tecniche e materiali.

Secondo lei infatti per essere dei bravi cosplayer bisogna sempre sapere essere umili e pronti ad imparare nuove tecniche, studiare e ricercare nuovi materiali e metodi più efficienti per realizzare i propri lavori, cercando sempre di valorizzare l’essenza del personaggio in tutte le sue sfaccettature. Negli anni Chiara ha preso molta ispirazione da cosplayer come Lightning Cosplay, Alyson Tabbitha e Sosenka, ma sostiene che il maggiore aiuto sia arrivato soprattutto dagli amici e mentori che ha conosciuto durante le fiere, come Emanuele Bringandì, in arte ManuMindfreak, Daisy Cosplay e tanti altri che in questi anni l’hanno sempre aiutata con i loro consigli, spronandola a non mollare mai nonostante le difficoltà.

Chiara si dice soddisfatta che il cosplay si sia finalmente radicato nella cultura Italiana, perché ciò le permette di incontrare più spesso persone che coltivano la sua stessa passione, scambiare opinioni e tecniche ma soprattutto dibattere sui prodotti videoludici e cinematografici in continua uscita. Questa diffusione permette finalmente all’arte di esprimersi ovunque e riscattare il giusto valore, monetario e non, riducendo inoltre ogni tipo di discriminazione, razziale, di genere o di chi ha semplicemente passioni più bizzarre di altri!

Una delle cose che le piace meno di questo ambito è sicuramente il bullismo e la presunzione che dilaga spesso tra i vari cosplayer sui social:

“Come si può prendere in giro una persona con la tua stessa passione, anche se meno portata di te? Chi prendi in giro? Alla fine non siamo forse tutti vestiti da Clown?”

Chiara ci racconta che ha moltissime belle esperienze legate a questo mondo, la più bella delle quali vissuta a Vinci, durante la Festa dell’Unicorno, che definisce la sua fiera preferita, dato che una delle sue più grandi passioni è il genere Fantasy Medievale. L’esperienza più particolare però è sicuramente quella vissuta all’MCM a Londra dove per puro caso ha avuto la fortuna di entrare nel backstage di gara come interprete e coscaddy per Diana Tamiyo. Lì ha potuto osservare da vicino alcuni dei migliori cosplayer provenienti da tutta Europa.

Per approfondire lo straordinario talento di Chiara, vi invitiamo a visitare il suo profilo Instagram all’indirizzo: instagram.com/gutter_flower/

Idol Italiane: Francesca Harumi in Wonderland

Abbiamo scoperto una giovane talentuosa siciliana, Francesca Inserillo, in arte Harumi, nata 18 Aprile 1997, che ha iniziato ad interessarsi al cosplay e di ciò che lo riguarda agli inizi dell’adolescenza. Cosplayer, Cantante e dopo anni di sforzi conquista il suo sogno di vivere e studiare in Giappone. Ma oltre questo chi è Harumi? 

Harumi deriva dagli ideogrammi giapponesi 春 Haru “Primavera” e 美 Mi\Utsuku “Bellezza” ovvero “Bellezza primaverile” ha scelto questo nickname perché la primavera è la stagione che più l’affascina ed anche perché lei stessa è nata in quel periodo.

Da prima dell’adolescenza è sempre stata appassionata di anime, manga, Jpop e soprattutto della lingua e cultura nipponica, scopre questo mondo a 13 anni, per lei fu una rivelazione stupenda, subito inizio ad immaginare quanti cosplay avrebbe potuto realizzare e soprattutto lo vide come il miglior modo di esprimere la sua creatività. Proprio in quel periodo è quando penso di realizzare il suo primo cosplay Boa Hancock da One Piece, non aveva idea da dove iniziare, prese delle stoffe che erano abbinabili e andò a comprare dei colori per tessuti e con molta pazienza e senza alcuna esperienza inizio a dipingere i ricami della stoffa con un piccolo pennello, successivamente pian piano cuci i vari pezzi di stoffa fino a raggiungere il risultato finale.

Da quei tempi a questa parte sono passati ben 11 anni e i cosplay che ha realizzato contando anche gli original ammontano ad una quarantina. Seguendo la sua passione oltre al cosplay ha potuto realizzare la sua più grande ambizione ovvero: andare in Giappone, dove a vissuto per 2 anni, studiando lingua e cultura giapponese e avendo qualche occasione lavorativa. Nonostante il suo rientro in Italia il Giappone resterà sempre nel suo cuore ed è determinata a tornarci per lavoro in futuro.

Il cosplay ha cui è più legata è un original “La Driade dei Boschi” perché esprime moltissimo una parte di lei che non spesso mostra, il cosplay presenta toni molto Fantasy-Mediavali questo perché lei oltre ad essere appassionata al mondo cosplay adora anche i GDRLive (Gioco di Ruolo dal vivo) infatti la Driade, che ha chiamato Khalipso ha una sua storia.

Nella realizzazione di un cosplay si impiega davvero molto tempo, specialmente negli original, crea i propri vestiti e accessori ma a volte capita che alcuni cosplay preferisca acquistarli, questo perché molto spesso le stoffe e determinati materiali utilizzati per la costruzione di accessori hanno un costo davvero elevato e quindi per quanto le piaccia fare da zero un cosplay non sempre è conveniente, girando bene vari site e pagine si può trovare con un pò di pazienza a molto meno il cosplay desiderato ma nonostante decida di acquistare un cosplay cerca sempre di apportare qualche modifica che gli dia un tocco della sua personalità, ama molto i dettagli e quindi trova sempre qualcosa da aggiungere o migliorare.

Negli anni ha sempre puntato a perfezionare la qualità dei suoi cosplay, essere un “bravo cosplayer” non deriva solo dalla qualità del cosplay, del make-up e dai dettagli, ma anche dalla dedizione che si impiega, quindi principalmente per essere un buon cosplayer bisogna avere molta passione, tantissima creatività, una determinata quantità di pazienza e sopratutto buon gusto, tutte cose che lei stessa ha dovuto pian piano sviluppare.

Nel suo percorso è stata ispirata da diversi cosplayer ma ci parla particolarmente di Yuriko Tiger che è colei che l’ha anche incoraggiata ad andare nella terra del sol levante. Yuriko, italiana ma vive in Giappone, una cosplayer eccezionale e una talent  è stata una fonte d’ispirazione fondamentale, è una ragazza che merita la massima stima, la descrive come piena di volontà, combattiva e una persona che segue a tutti i costi i suoi sogni. Queste sue idee sono state conformate dopo averla conosciuta nel 2013 ad Etna comics, tra le due cosplayer è nata una bella amicizia, che ancora oggi va avanti. Nonostante la sua fama descrive Yuriko come una persona estremamente modesta, gentile e dolce, sempre disponibile ad aiutare se è possibile, infatti Harumi nel momento più complicato che ha vissuto a Tokyo si è trovata proprio lei accanto ad aiutarla.

Riguardo gli original li ha sempre visti come qualcosa di positivo che non snaturano la natura del cosplay ma che bensì aiutino moltissimo a sviluppare la creatività e ad esprimere se stessi. Vede gli original come un artista vede il suo dipinto, l’artista può scegliere se copiare qualcosa che l’ha ispirato o se esprime il “proprio io” creando nuova arte, nuova moda e nuovi punti di vista. D’altronde se tutto ciò che è innovativo porta una ventata di aria fresca nel mondo perchè un original dovrebbe sminuire un arte che permette di esprimere al 100% quel che si è?

Harumi nel suo percorso ha partecipato a moltissime fiere ed eventi, a tutte le fiere Siciliane di cui l’ha colpita molto l’Etna Comics ma anche a fiere fuori dall’Italia ovvero il Comiket che si trova a Tokyo conta giornalmente 500.000 presenze circa e si svolge al Tokyo Big Sight, una struttura immensa piena di stand, attività e cosplayer provenienti da varie parti del mondo. Naturalmente tutt’oggi continua a partecipare ad eventi, dove spesso porta sue esibizioni canore in lingua giapponese e il suo stand con svariati snack provenienti dal Giappone e da varie parti dell’Asia.

Riguardo al mondo cosplay e alla sua costante evoluzione pensa che ancora ci vorrà qualche anno prima che quest’ultimo venga considerato non solo un hobby/passione ma anche un lavoro a tutti gli effetti, non possiamo ancora parlare di “industria” almeno non in Italia. Un cosplayer determinato a lavorare in questo modo deve compiere davvero molti sforzi e sacrifici e sopratutto deve puntare di lavorare con un azienda giapponese o andare in Giappone stesso e tentare la fortuna.

Harumi non da subito è riuscita a connettere il cosplay con la vita sociale, privata e professionale, specialmente agli inizi era solo una passione che poteva manifestare a fiere ed eventi. Pian piano si è creata la sua strada, conoscendo molta gente con le sue stesse passioni e così ha potuto trovare un nesso tra il cosplay e la società. Riguardo la vita privata l’ha sempre vissuta tranquillamente mischiandola con la sua passione, non ha timore di avere uno stile particolare e di avere un proprio outfit ben definito anche nella vita di ogni giorno. Poter manifestare la propria creatività tutti i giorni l’aiuta ad essere se stessa, a stare bene a renderla tranquilla, anche se naturalmente capita che si venga additati o giudicati ma con passare del tempo non se ne fà più un problema. E’ felice così e fiera di essere sempre se stessa, senza dover usare particolari maschere o personaggi, Harumi e Francesca sono la stessa persona, Harumi è una parte di lei, ovvero ciò che le piace fare, ciò che la descrive interiormente.

Fortunatamente non le è mai capitato di venir giudicata per i suoi cosplay, qualche volta ha ricevuto delle voci che qualcuno dicesse qualcosa di negativo ma non le mai dato importanza. A differenza lei è molto critica con se stessa, punta sempre a migliorare e trova sempre qualcosa che non la soddisfa al 100%, ma crede che anche questo alla fine faccia parte delle peculiarità per essere una “brava cosplayer”.

Sakura Sakura (Cover) By Harumi Chan

Riguardo la vita professionale anche qui è riuscita a creare una connessione, lavorando per svariate fiere ed eventi e grazie ai suoi studi in Giappone ha potuto collegare sempre di più le sue professioni al cosplay. Attualmente lei oltre ad essere:

  • Cosplayer
  • Standista
  • Cantante di Canzoni Jpop e non solo

Insegna saltuariamente giapponese, non solo per l’immensa passione per la lingua e la cultura ma anche perchè adora aiutare e insegnare qualcosa alle persone che hanno la sua stesse passioni. Oltre a ciò anche se è ancora è “work in progress” si sta abilitando Geomentra, quest’ultimo purtroppo non ha alcun nesso con il cosplay ma non si può (almeno adesso) vivere di solo quello.

Negli ultimi anni fortunatamente l’aiuto di social network e streaming hanno avuto un impatto immensamente positivo nel mondo del cosplay e della cultura nipponica generale, grazie ad essi ha potuto esprimere ancor di più se stessa, la sua creatività, conoscere quello che più le interessa, farsi conoscere e raggiungere le sue ambizioni, anche se tutt’oggi continua ad avere molti traguardi da tagliare.

Comiket 2019 - Harumi Studente in Giappone

Di aneddoti nel mondo cosplay ne ha vissuti parecchi ma in particolare ricorda di quella volta al Comiket (Evento in Giappone) dove ha scoperto che per far cosplay si pagava una tassa di circa 1.000 Yen (8 Euro) e oltretutto essendo in cosplay si poteva girare solo in un area prestabilita, c’era anche un area dedicata unicamente ai cosplayer: L’AREA COSPLAY dove il cosplayer si posiziona in un determinato punto e i fotografi come “bravi soldatini” facevano la fila se interessati a far foto, questa situazione per lei è stata abbastanza surreale visto che in Italia durante gli eventi i cosplayer girano ovunque e interagiscono molto tra di loro. Li invece raramente si chiacchierava tra cosplayer, questo anche perché i giapponesi sono molto riservati e poco invadenti, ma nonostante lo sapesse le parso davvero strano che in una situazione come un evento la gente fosse comunque schiva e riservata.

Un consiglio che si sente di dare a tutti i neo-cosplayer o chi fosse interessato ad inoltrarsi in questo mondo è:

“Bisogna essere forti, non farsi buttare giù dai pregiudizi, purtroppo è un mondo dove la gente con facilità giudica pesantemente, dove amici e parenti spesso non approveranno quello che fate. E’ un mondo che porta ad avere ambizioni e sogni da realizzare molto complicati, c’è bisogno di una grande forza di volontà, di tempo e dedizione se pensate di farlo evolvere in una situazione lavorativa, c’è bisogno di credere in se stessi, di moltissima autostima, di sapersi rialzare dai propri sbagli e superare le proprie insicurezze, bisogna vivere il tutto a testa alta prendendo in considerazione le critiche costruttive e fregandosene di invidie, insulti e giudizi inutili. Ma sopratutto bisogna avere la volontà di voler esprimere se stessi e vivere tranquillamente questa decisione con gli altri e se. Siate forti e intraprendenti. Do un grande abbraccio a chiunque voglia seguire questa strada e gli auguro buona fortuna dal cuore”.

In conclusione questa è Harumi, una ragazza che ha creduto in se stessa, anche se non da subito e che pian piano sta dando colore alla sua vita, che spera di riuscire nel suo piccolo a far conoscere sempre di più il mondo del cosplay e a farlo apprezzare e vedere come lei lo vede e lo vive. Una ragazza che ha una grande speranza per il futuro di questo mondo e che spera di poter raggiungere e realizzare altri traguardi e ambizioni.

Davvero un talento eccezionale che è difficile descrivere in un solo articolo, per questo motivo vi consigliamo di scoprire l’immensa creatività di Harumi tramite i suoi profili ufficiali:

Lorenzo_cosplay: quando il Play diventa emozione

Oggi facciamo conoscenza con Lorenzo, un giovanissimo e talentuoso cosplayer milanese che ha già realizzato numerose “opere d’arte” in costume davvero apprezzabili. Il suo primo cosplay,  nonché la sua prima fiera, fu a Lucca Comics & Games del 2018. Il suo semplice, eppure efficace nick sui social, “lorenzo_cosplay“, esprime tutta la sua spontaneità e trasparenza:

“… lo cambiai 2/3 volte circa in passato, ma è semplicemente “lorenzo_cosplay”perchè è il mio vero nome e volevo un qualcosa di immediato ma che facesse comunque capire il mio intento di essere me stesso”.

La sua passione per questo fantastico movimento creativo è nata in maniera graduale, indice della sua passione:

“… devo ammetterlo, sono partito con il piede sbagliato diciamo, ed ho fatto molti errori in questo ambito. Però con il tempo ho scoperto un mio modo di fare le cose e da allora, anche se tra alti e bassi, mi sono sempre divertito e come Levi: non ho rimpianti“.

Da quel Lucca Comics, ormai Lorenzo è una “presenza fissa” negli eventi del Nord Italia: pur avendo saltato, per motivi lavorativi lo scorso Torino Xmas Comics, dopo aver apprezzato moltissimo il Milano Comics sta cominciando ad amare anche la manifestazione di Belgioioso, soprattutto per la splendida location seconda a Games Week di Milano:

“… quest’ anno è stata la fiera in cui ho avuto più soddisfazioni e per cui mi ero impegnato, replicherò la cosa l’anno prossimo”.

Non avendo (ancora!) specifiche abilità di making, Lorenzo commissiona quasi tutti i componenti dei suoi costumi: la sua vena artistica si esprime, principalmente proprio sulla parola “Play”, ovvero interpretare i personaggi:

“… tuttavia è proprio questo uno dei motivi, assieme al mio amore per i personaggi e sul momento del perchè mi piaccia così tanto, in un certo senso interpretarli,perchè credo sia il mio unico modo per dare il mio tocco” .

La sua creatività interpretativa si profila soprattutto con i personaggi di Attack on Titan, Lorenzo ha realizzato ogni versione di Levi Ackerman (letteralmente, compresa anche qualche official art/fan art) ma anche Izuku Midoriya di My Hero Academia  (gamma suit hero) e  Yūichirō Hyakuya, il protagonista principale del manga Seraph of the End(realizzando i vari outfit tratta dal manga, che anime, che re del sale e demone).

“… la mia armatura della quarta stagione di Levi è di certo quella che mi ha dato più soddisfazioni, ma quello a cui sono più legato è il cappotto Wings of Counterattack blue, semplicemente perchè adoro tutti quegli accessori presenti e micro dettagli”.

Lorenzo vuole condividere con i lettori un aneddoto riguardante proprio Attack of Titan:

“…  il giorno in cui usciì l’ultimo capitolo di Attack of Titan, andò in onda la mia puntata di “Guess my Age”su tv 8. E cosa feci in tale puntata? il saluto con inchino di attack on titan… Non sono religioso, ma ancora oggi mi piace pensare sia stato una specie di karma…”.

Alla domanda in cui chiediamo a Lorenzo quali modelli gli hanno fornito ispirazione, apprendiamo:

“… penso sia tutta una questione di esperienza, investimento e sacrificio(comeo ogni cosa che si vuole raggiungere nella vita del resto no?) e comunque si, a molti cosplayers che hanno fatto levi in passato, così come a dei semplici artisti. Spesso mi mettevo di notte su reddit o instagram a guardare fan art nel subreddit di aot guardando i vari cosplayers/arts selezionando ciò che mi piaceva e avrei voluto per me, o adattare, più o meno (cosa che continuo a fare)”.

Ultimamente si parla molto degli original, anche Lorenzo vuole condividere la sua impressione, sempre dal punto di vista interpretativo:

“… secondo me l’original è a libera interpretazione, se creato da zero. invece se di base ha un certo personaggio, penso debba tenere conto di qualche dettaglio dello stesso ovviamente, insomma dovrebbe essere qualcosa che anche il personaggio stesso , in quella situazione farebbe”.

Secondo Lorenzo, il Cosplay, negli ultimi anni, si è evoluto in un modo sempre più social: la ricerca di una maggiore integrazione è di per su una cosa estremamente positiva. Le piattaforme sociali e lo streaming online sono riusciti semplicemente a diffondere il Cosplay alle nuove generazioni “passando il testimone” e l’apprezzamento verso questo movimento. Ciò ha dato la possibilità a tanti creativi, realizzatori di outfit/parrucche/lenti/prop di affacciarsi su un nuovo mercato nascente per promuovere, a pagamento, le proprie abilità

“… se avete un sogno, non dico che riuscirete a realizzarlo sicuramente, sarebbero solo false speranze, ma almeno provateci e non avrete alcun rimorso”.

Lorenzo cerca di tener fuori il Cosplay dalla sua vita privata il più possibile anche se ammette che questa arte sia qualcosa che ama fare, in cui ritrova se stesso e con cui esprimere una parte di se:

“…se desideri voler bene ad una persona, lo fai per ciò che è e che dimostra, non per un suo modo di apparire, per giunta ogni volta ogni chissà quanto come è il cosplay… Ed è ciò che vorrei per me, tutto qui”.

Ma come esprime Lorenzo, oltre al Cosplay, la sua creatività?

“… purtroppo ormai è da un po’ che passo le giornate tra lavoro e palestra.  Però ovviamente si cerca di trarre il possibile da ogni cosa”.

Il nostro eccellente player trova stressante a volte di imbattersi in persone che lo criticavano per il modo in cui fai Cosplay ma Lorenzo non si è mai arreso:

“… nonostante facessi sempre “le solite cose”, sono indubbiamente migliorato, l’unica cosa che ho sempre voluto, sin da piccolo era questo: cercare di motivare le persone e far capire che chiunque, a patto di come detto sopra investire su se stessi e sacrificarsi, può raggiungere la sua forma migliore … tuttavia non nego che è stata proprio una specie di “presa in giro”nei miei confronti, a far scaturire tutto questo, da anni ormai”.

Infine Lorenzo vuole condividere un consiglio con coloro che abbiano voglia di provare a diventare Cosplayer:

“… sappiate che questo hobby è costoso, richiede un sacrificio non da poco e una forte convinzione in ciò che si fa. Io stesso più e più volte sono in un certo senso caduto, ma c’è sempre qualcosa che si può fare per rialzarsi. E poi beh,nel caso in cui ci sia qualcuno più bravo di voi di cui siete invidiosi(come lo ero io coff coff), a volte la cosa migliore da fare è semplicemente “se non puoi batterli , unisciti a loro”. spero che chiunque abbia letto tutto questo possa essere in un qualche modo motivato”.

Per approfondire il talento di Lorenzo vi invitiamo a visitare il suo Profilo Instragram Lorenzo_cosplay.

Ellie Moonstone: creatività romana alla conquista del mondo

Elena nasce a Roma nel 1990 e fin da bambina si appassiona al mondo dell’animazione giapponese, grazie anche al palinsesto di Mediaset che le ha permesso di avvicinarsi a quel mondo. Apprezza e si ritrova subito nel personaggio di Sailor Moon, la paladina che veste alla marinara nonché principessa della Luna. Cresce in campagna e utilizza il giardino di casa come se fosse un campo di battaglia: mima la trasformazione di Usagi, lancia le pokeball, schiaccia la palla come se fosse Mila. Porta di nascosto il game boy a scuola, per giocare cinque minuti durante la ricreazione.

Durante la pubertà, Elena scopre la playstation e i vari giochi. Passa da Hercules a Silent Hill, a Crash Bandicot senza averne uno preferito. Passare del tempo lì sopra è per lei rilassante tanto quanto studiare (si, lo studio rientrava nei suoi hobby!) . Con l’arrivo del primo pc e in contemporanea l’adolescenza, scopre i primi giochi di ruolo online, su cui passerà svariati anni, senza mai abbandonare i cartoni animati. Inizia a studiare canto proprio per cantare le sue sigle preferite! E’ solo a 22 anni però, che decide di indossare per la prima volta i panni di un personaggio di un gioco per pc. Ed è in quel momento che scopre che il cosplay è sempre stato li ad aspettarla.Il personaggio in questione è Sona dei Pentakill, presa da League of Legends: vestiti facili perché già presenti nel suo armadio. Da lì è stato tutto facile e spianato. E’ solo servito il via per dar sfogo alla sua fantasia.

A 26 anni apre il primo profilo instagram dedicato interamente al cosplay, ma decisamente poco ordinato, molto caotico e privo di filo logico. Deciderà di chiuderlo e riaprirne uno nuovo a 30 anni, con lo stesso nome , che diventerà poi il suo “pseudonimo”: Ellie Moonstone. Ellie è il soprannome che ha acquisito durante l’adolescenza e Moonstone è la pietra di Luna, minerale a cui lei è particolarmente affezionata e legata. Il primo post del nuovo profilo è stato Mavis in dolce attesa, perché in contemporanea Elena aspettava una bimba. Anche in quell’occasione non smette di fare cosplay o istant cosplay, dedicando le sue giornate libere all’hobby a cui più si è legata.

Ha nell’armadio una 35 ina di cosplay, alcuni interi e portati in fiera o in raduni, altri solo usati in casa per fare pochi autoscatti. Non disdegna la creazione di oc (original character) , su cui incentra più che altro la sua passione per il gotico e l’esoterismo. Alcuni costumi ancora non li ha mai indossati e attendono fiduciosi in una cassapanca. Non ha un cosplay preferito ma di certo quello con cui si sente più a suo agio è Toga Himiko da My Hero Academia, portata all’ultimo Romics di Ottobre. I primi vestiti sono cuciti dalla madre mentre armi e accessori sono fatti da lei. In un secondo momento inizia ad acquistarli, continua però a creare oggetti ed armi utilizzando le nuove conoscenze apprese durante gli anni sui materiali più adeguati. Indossa le lenti a contatto, migliora il make up e acconcia meglio le parrucche anche rubando con gli occhi dai cosplayer più esperti.

La prima cosplayer che ha attirato la sua attenzione è stata Michela, portando la più bella Morgana da League of Legends mai vista prima (e dopo). Da lì capisce che i cosplayer bravi sono quelli che si immedesimano nel personaggio, restando però coi piedi a terra. Crede che l’umiltà sia sempre la giusta cosa per intraprendere qualsiasi tipo di strada, cosplay compreso. Ammira chi riesce a fare della sua passione un lavoro e spera sempre che un giorno chissà, possa succedere anche in piccola parte a lei. Ed è per questo che non smette mai di apprendere nuove tecniche di creazione di accessori ed armi e nuovi trucchetti per trucco e parrucco. Purtroppo nel suo cammino non sono mancate prese in giro da parte di amici e familiari che chissà per quali motivi, hanno deciso che il cosplay è per bambini. Questo non l’ha mai scalfita , anzi è decisa più che mai a far capire che il cosplay non ha età e che è davvero bello lasciare dietro i pensieri per alcune ore e liberarsi nella fantasia. I cosplayer sanno trasformarsi in ciò che più amano e sanno plasmare la fantasia in vestiti ed oggetti e non è da tutti: forse è per questo che la gente li chiama “strani”.

Fortunatamente però, il mondo del cosplay è vario ed è proprio grazie a questo mondo che conosce Claudia, Manuel e Tiziano, i suoi più cari amici che la sostengono non solo in questa passione comune, ma anche nella vita di tutti i giorni. Conosce Martin, Claudio , Jessica , Mirko, Claudio ed Alessandro .Ha modo di interagire con fotografi che non sono rimasti solo semplici conoscenti e verso cui sarà sempre grata : Fabio, Matteo, Paolo, Lorenzo, Michele, Luciano sono solo alcuni dei nomi di persone che l’accompagnano in questo percorso magico e che non ha di certo intenzione di abbandonare, nemmeno adesso che ha una bimba di 10 mesi. Chissà che un domani, anche la figlia non possa inaugurare un profilo social con qualche cosplay di coppia assieme alla madre.

Per quanto riguarda proprio la questione social, Elena crede che siano veramente dei grandi strumenti per poter arrivare alle persone anche dall’altra parte del mondo. Li usa anche per condividere la sua passione per i prodotti cosmetici , per i viaggi e i posti che visita e spera presto di aprire un profilo anche per il disegno. Tuttavia il cosplay resta il suo hobby principale ed ogni volta che partecipa ad una fiera (in particolare il Romics, avendolo a 10 minuti da casa!) è sempre una gioia vedere i più piccini che le chiedono una foto assieme. In tutti questi anni, solo una volta è stata vittima di uno scherzo veramente sciocco da parte di un ragazzo che ha cercato di strapparle il mantello cucito al corpetto, episodio fortunatamente singolo che non si è più ripetuto.
Perciò di ogni fiera lei porta a casa sempre e solo ricordi belli.

A chiunque voglia avventurarsi in questo viaggio meraviglioso, Elena dice solo di buttarsi senza timore senza ascoltare i pareri della gente. L’appagamento e la felicità che un hobby del genere può dare è veramente unico! Se volete, fatelo.

Immagine di copertina di Fabio de Leonardis

Per approfondire il talento di Ellie vi consigliamo di visitare i suoi profili Instagram e Facebook

Daniel “Xeno” Piermarini: creatività “manuale” e fantasia infinita

Nel nostro tour sulla creatività italiana dedicata al cosplay oggi vi presentiamo Daniel Piermarini, in arte Xeno, quarantenne, appassionato già in tenera età per il cinema e anime – manga giapponesi, ovvero da quando in Italia iniziarono ad arrivare le prime serie: proprio ognuno di questi ingredienti ha trovato libero sfogo nella sua creatività e fantasia nel creare il suo primo cosplay. Il nickname Xeno deriva da un personaggio che gli sta molto a cuore, ovvero Goku Xeno , un personaggio più adulto e maturo del solito sonGoku ingenuo e allegro che si vede in tutta l’opera di Akira Toryama: la sua particolarità è quella di essere un pattugliatore del tempo, “Time Patroller”, che attraversando le linee temporali per assicurarsi che non ci siano anomalie nella storia . Proviene dalla linea temporale di dragon ball gt, quindi non ha mai conosciuto Lord Beerus e non ha mai sbloccato i poteri divini, la sua massima trasformazione è quella del super saiyan di quarto livello. La sua apparizione debutta nel videogioco Dragon Ball Xenoverse e Super Dragon Ball Heroes.

La passione di Daniel nella creazione di costumi inizia in realtà con rievocazioni storiche o con il Carnevale, dopotutto nei primi anni ’90 il cosplay in Italia era poco conosciuto, ma Xeno, appena ha avuto l’occasione di conoscere questa Arte interpretativa, è entrato anche in questo variopinto mondo creativo. Il suo primo cosplay vero e proprio risale al 2014 durante Lucca Comics&Games 2014, dove ha deciso di indossare i panni del Super Saiyan di Quarto Livello. Da quel momento la sua creatività si è scatenata: la maggior parte dei suoi cosplay sono incentrati nella saga di Dragon Ball, in particolar modo ispirandosi alle numerose trasformazioni del personaggio di sonGOKU , ad altri personaggi presenti nella saga Lord Beerus, Bardack e Gogeta. In tutti questi anni, Xeno ha girato molti eventi e fiere in giro per l’Italia, uno dei suoi preferiti è il San Marino Comics, dove il luogo si presta molto a questo tipo di manifestazioni fantastiche.Ma oltre la grande saga di Toryama, ha voluto allargare la visuale anche ad altri personaggi, realizzando, ad esempio, l’armatura scala 1/1 di Sirio il Dragone da Saint Seiya o esplorando la fantascienza cinematografica con Neo da Matrix. Non è legato ad un costume in particolare, sono tutti frutto del suo ingegno e del suo talento, realizzati curando i minimi particolari, dal sartoriale a parrucche ed accessori: probabilmente le sue opere più apprezzate rimangono proprio Lord Beerus e Dragone. Lord Beerus è stato realizzato con materiali e tecniche cinematografiche partendo da una scultura in plastilina del viso, per poi passare allo stampo e colata di lattice, sia del volto che delle mani; Sirio Il Dragone è stato realizzato completamente a mano in tutti i particolari e nella colorazione ripresa da una action figures. Il nostro Xeno ha particolare stima per i progetti “Original” perchè rappresentato una sfida “di fantasia” dell’interprete: lo steampunk, ad esempio, è un genere di costumi in cui ci si può sbizzarrire in infiniti outfit ed accessori.

“Sono un tipo molto testardo, quando prendo di mira un nuovo progetto penso a tutti i modi possibili immaginabili per poterlo realizzare, a volte anche facendo sbagli e ricominciando da capo, forse è questo mio carattere ad avermi portato molte soddisfazioni nel cosplay, facendo un passo alla volta e imparando dai suoi sbagli”.

Secondo Daniel si diventa bravi creativi ponendosi degli obiettivi da raggiungere, superando sempre i propri limiti e fare tesoro degli errori, non abbattersi quando qualcosa, che sia una parrucca o un armor non viene bene, ma riprovare e riprovare finche non si è soddisfatti.

Xeno è convinto che, grazie anche all’aiuto della tecnologia, fare cosplay oggi è sempre più facile. Anni fa, armati di taglierino e forbici si costruivano i cosplay a mano (lui in realtà lo faccio tuttora), oggi con l’aiuto di stampanti 3d e computer si riesce a ricreare qualsiasi cosa in modo preciso e dettagliato, facendo passare in secondo piano lavori puramente manuali. Per esperienza personale, Daniel afferma che in alcune gare si è visto superare da lavori stampati, e non essere valorizzato per il mio lavoro totalmente di artigianato. Il concetto di “farsi aiutare”, anche a pagamento, nella realizzazione di un cosplay è un atto corretto, dopotutto, secondo il nostro creativo, non tutti sono automaticamente portati nella manualità e, a questo punto, entra in gioco l’artigiano, che realizza il prop desiderato al cliente sotto un giusto compenso economico. D’altro canto, Daniel non ritiene opportuno guadagnare sul cosplay nella vendita di foto sul web fine a stessa, magari spacciandosi da cosplayer, che in realtà è solo un deterrente o copertura per cose al quanto squallide che con il cosplay non hanno proprio nulla a che vedere.

Nella sua vita professionale, Daniel è un operaio metalmeccanico, con i suoi turni in officina e la settimana lavorativa, ma quando ritorna la sera a casa, chiude la porta e può finalmente liberare la sua vera natura e dedicarsi a creare i suoi progetti. In cosplay invece riesce ad immedesimarsi nel personaggio che interpreta e sentirsi in pace ed armonia con me stesso. Ma non è tutto rose e fiori, Daniel ha perso il conto degli innumerevoli “bulletti” che lo prendevano in giro per il mio fisico o per la sua età, all’inizio è stata dura cercar di far finta di niente, ma poi con il tempo i complimenti e le soddisfazioni sono state sempre di più dei bulletti da quattro soldi.

I social oggi sono indispensabili per la diffusione del cosplay, secondo Xeno, ma non è detto che sia sempre un bene, i social sono sempre più saturi di “cosplayer” con curve e muscoli sempre in bella vista, alcune volte anche volgari, personaggi totalmente stravolti solo per mostrare il loro corpo, mietere like e conquistare follower, creando un divario sempre più vasto da chi veramente ci mette passione per ricreare un personaggio fedele all’originale. La cosa più sconcertante per il cosplayer è che questi personaggi vengono invitati a eventi o in giurie come ospiti, facendo crescere a dismisura la loro popolarità, poi magari succede che in una gara non sanno nemmeno riconoscere o giudicare un cosplay di artigianato o stampato. Lui si chiede spesso se è questo quello che si vuole trasmettere a chi vuole avvicinarsi al cosplay, dove se non si è perfetti come una miss o mister non si può fare strada.

Infine, Daniel, ci ha voluto raccontare qualche aneddoto accaduto durante lo scorso San Marino Comics 2021:

“A fine giornata di fiera, mentre io e la mia compagna percorrevamo le vie del centro storico, intenti a fare ritorno alla vettura, incrociamo un gruppo di 10 turisti orientali, loro vedendoci da lontano iniziano a gridare Saint Seiya !!! Saint Seiya!! E ci fanno cenno di voler scattare qualche foto, noi già molto stanchi dalla dura giornata decidiamo di accontentarli; quindi, rimettendoci a posto il cosplay e assumendo la posa giusta gli diamo questo piacere, da loro parte un grande OOOOOOH di stupore per quello che stavano vedendo, e iniziano a scattare foto all’impazzata, addirittura richiamando i loro amici lontani, morale della favola? Le loro facce emozionate furono una delle più grandi soddisfazioni, sono cose che ti ripagano del tanto lavoro svolto”.

Un consiglio che Daniel si sente di dare a coloro che si vogliono cimentare nell’arte del Cosplay è quello di mettersi in gioco, provare e riprovare a creare i propri personaggi, all’inizio non saranno perfetti, ma con il tempo e dedizione saranno sempre migliori. Xeno prende come esempio la sua prima parrucca, che di certo non era perfetta, ma la soddisfazione di averla fatta personalmente era state impagabile.

“Se credete nel vostro lavoro diventerete invincibili ve lo assicuro, e non fatevi influenzare dai cosiddetti “like facili”, dove è più facile scoprirsi che vestirsi, quello non è cosplay, il cosplay è ben altro”.

Se volete approfondire la creatività di Daniel Xeno Piermarini vi invitiamo a visitare il suo profilo all’indirizzo instagram.com/daniel_xeno_piermarini/.

Benvenuti nel mondo di Jasmine “jasminenosekai” Vitali

Jasmine Vitali, ragazza di ventisei anni di origini bresciane, appassionata fin da quando ha memoria di anime/manga e della cultura giapponese, ha iniziato da poco a mettere piede nel magico mondo del cosplay. È una ragazza timida ma il cosplay le sta permettendo di fare nuove esperienze ed uscire dalla propria comfort zone.

Presente su instagram col nickname @jasminenosekai (letteralmente “il mondo di jasmine”), nickname nato dalla voglia di indicare uno spazio dove condividere la propria creatività senza essere per forza legata ad un certo ambito. Profilo inizialmente nato per condividere la propria passione per il make-up, si è poi trasformato in un profilo dedicato anche al cosplay. Jasmine ha sempre sperimentato col make-up e questa sua passione le ha consentito di “dare una marcia in più” ai personaggi che ha portato fino ad ora.

Jasmine si approcciò al mondo cosplay grazie al Lucca Comics 2019, sua prima fiera, alla quale portò una versione molto “alla mano” di Zero Two di Darling in the Franxx. Rimase affascinata dalla bravura e dalla bellezza dei cosplayer e dall’impegno che ognuno di loro mise nella creazione dei propri costumi. Da quell’istante, Jasmine decise di mettere il 100% in questa nuova passione. Da quel momento in poi fu un susseguirsi di ricerche per trovare le parrucche e gli accessori più adatti, outift e vari per creare cosplay in tutto e per tutto.

Fino ad ora Jasmine ha portato vari cosplay tra i quali: Nobara di Jujutsu Kaisen, Lumine e Keqing dal videogioco Genshin Impact, Kamado Nezuko di Kimetsu no Yaiba, Akame di Akame ga Kill ed altri ancora in fase di lavorazione (come ad esempio Boa Hancock di One Piece e Strawberry Mew di Tokyo Mew Mew). Il cosplay al quale è più legata è sicuramente Nobara poiché si rispecchia molto in lei e si trova a suo agio vestendo i suoi panni.

Per la creazione di alcuni cosplay, Jasmine si affida a sua mamma che, in quanto sarta, la aiuta a creare gli outfit più adatti. Il cosplay di Nobara ed Akame, per citare degli esempi, sono stati creati interamente da sua mamma. Quando si tratta invece di outfit con molti particolari o che richiederebbero troppo tempo per la loro creazione (vedasi i cosplay di Genshin Impact), Jasmine preferisce acquistarli. Il fatto di acquistare cosplay già fatti e finiti, per lei, non indica essere meno “cosplayer” di altri infatti l’importante è divertirsi e sentirsi a proprio agio nei panni del personaggio scelto. Jasmine si cimenta continuamente nella realizzazione di buona parte degli accessori per i suoi cosplay.

Jasmine prende continuamente ispirazione e voglia di migliorare costantemente i propri cosplay da persone nel settore che ammira come ad esempio: Taryn cosplay, Himee lily, Leonchiro, Kurea Walker, MC_Zelda, Hitomi e tanti altri.

Avendo un lavoro che le occupa buona parte della giornata, cerca di giostrare il suo tempo libero al meglio fra il cosplay e le sue altre passioni come il ricamo (@minniembroidery su instagram per vedere le sue creazioni). Il lavoro purtroppo non le permette di partecipare a quanti eventi vorrebbe ma, tra le fiere alle quali ha partecipato, sicuramente il Lucca Comics è quella che le è piaciuta di più. Fiere alle quali vorrebbe prendere parte sono sicuramente il Festival del Fumetto di Novegro e il Romics. Fortunatamente, Jasmine è circondata da persone che la supportano e non la giudicano. Dalla sua famiglia ai suoi colleghi ed amici, Jasmine riceve sostegno e complimenti per i propri cosplay da tutti i fronti. Avere delle persone al tuo fianco che ti aiutino e supportino, è sicuramente un valore aggiunto da non dare per scontato. Anche l’avere una compagnia con la quale partecipare alle fiere oppure agli shooting, rende il fare cosplay qualcosa di ancor più fantastico e coinvolgente.

A tutti coloro che voglio provare a fare cosplay, Jasmine si sente di dire di non farsi troppi problemi in quanto il cosplay è principalmente una passione e non una gara. Non importa possedere l’outfit canon di un personaggio oppure riprodurlo perfettamente in ogni minimo dettaglio, basta interpretare a proprio modo il personaggio e soprattutto divertirsi!! Inoltre, tramite il cosplay, si possono provare nuove esperienze ed uscire dalla propria comfort zone rimanendo al contempo a proprio agio.

Link profilo instagram: www.instagram.com/jasminenosekai

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